In questa nuova pubblicazione ho voluto inserire una serie di prime riflessioni sul Nuovo Testamento, ho anche scelto di rispondere in modo circostanziato alla più importante delle contestazioni che l’esegesi giudaico-cristiana mi rivolge: quella relativa al termine Elohim, al suo essere plurale o singolare, al suo significare Dio oppure no. E' infatti fondamentale stabilire se la Bibbia parla del Dio unico oppure no. Questo scritto è dunque un excursus su vari temi compiuto con l’intento di evidenziare la questione di fondo che concerne il nostro rapporto con quel libro su cui mi pongo le seguenti domande: per l’Antico Testamento, i detentori della conoscenza hanno raccontato ciò che veramente contiene? Per quanto concerne invece il Nuovo Testamento, come si comprenderà dal contenuto del lavoro, la domanda è necessariamente diversa: gli autori hanno scritto il vero? La risposta è per me scontata in entrambi i casi: assolutamente no.
Mauro Biglino is an Italian essayist and translator.
Student of the history of religions, specialized in the translation from ancient Hebrew, he has translated the Masoretic text for the publisher Edizioni San Paolo.
For Biglino, through direct analysis of the Hebrew texts of the Bible, knowledge and understanding of religious thought is today more accessible. Biglino translates literally what he reads in the Old Testament, deliberately ignoring those aspects of the faith, reserved for the personal sensitivity. Biglino therefore proposes an examination of the Old Testament through the literal translation of the Hebrew text, the Biblia Hebraica Stuttgartensia. In particular, he emphasizes the technological knowledge of those who, according to the author, would have created man in his own image and likeness. Furthermore, he shows that, in the biblical texts, there are references to alien craft - or at least to devices built using technologies not known at the time and not compatible with the level of technological knowledge of the period - and the presence of beings from other planets. In addition to the UFO theories, he exposes translations that differ in form and in content from those adopted by the major religions. In his book "The Bible is not a holy book," the author focuses on how the divinity, spiritually speaking, would not be present in the Old Testament, and also questions possible changes to the text during the centuries.
ah ovo je bilo zabavno. totalni atak na svetinje katoličke vjere, iz pera jednog istraživača povijesti religija i prevoditelja s hebrejskog. moram priznati da za neke blasfemije nikad prije nisam čula (npr. kad su isusu pružili spužvu natopljenu octom prije smrti na križu, u spužvi je, kao, ustvari, bila opojna tekućina od koje je naizgled umro da bi ga kasnije mogli prividno "pokopati", a potom isus nastavlja svoj zemaljski život ili da je anđeo gabrijel bio vrlo zemaljski lik koji je oplodio mariju), a neke su općepoznate i stoput prežvakane (npr. okrutnost judeokršćanskog boga, njegova ljubomora i vječna želja za osvetom). svakako je highlight knjige ideja o elohimima kao nekoj vrsti polubogova... nadzemaljskih bića... neodređenog vijeka života... a jahve je tek jedan od "vođa", nešto kao "sudac", moćni tiranin... uglavnom, sasvim ljudski lik. whatever.
oni koji duboko i istinski vjeruju, neće biti u svojoj vjeri poljuljani, tek će im se kosa dizati na glavi od ovih teorija, a oni koji ne vjeruju, dobit će još jednu - od mnogih - perspektiva o povijesti židovstva i kršćanstva.
Di primo acchito questo libro si presenta come meno rigoroso rispetto a "La Bibbia non parla di Dio" (che è antecedente): Biglino sembra spesso attaccare la Chiesa e il dogma dell'ispirazione divina della Sacra Scrittura, col rischio di perdere l'interesse del lettore ateo, che non ha nessun bisogno di essere convinto.
In realtà procedendo nella lettura il libro ha un taglio molto esegetico e storico (e non parla di alieni): si esamina la questione del termine Elohim, se possa essere un plurale di maestà come asseriscono i critici di Biglino; si commenta l'episodio evangelico in cui Gesù "cura" un malato di epilessia in modo davvero interessantissimo; si analizza la cronaca delle ultime ore di vita di Gesù come emerge dai Vangeli e si ipotizza come il suo corpo potrebbe essere stato trafugato dal sepolcro, e come Gesù potesse essere solo apparentemente morto; si parla della figura di Giuseppe Flavio e di San Paolo, della storia della redazione del testo biblico e della genesi del monoteismo ebraico. Ipotesi più ardite sono presenti ma nel complesso non trovo che detraggano dal valore del discorso: per fantasiose che siano, vengono sempre basate sulla lettura dei testi biblici, apocrifi o su altri testi del periodo, e quindi conservano un valore letterario - o sempre storico, nel senso che ci parlano di cosa gli autori e gli uomini di quel tempo potessero ritenere plausibile.
Per chi è interessato al periodo storico e alla genesi del cristianesimo in un'ottica filosofica oltre che storica è sicuramente una lettura preziosa, che contiene informazioni accurate ma rispetto al normale libro di storia ha il merito di andare sempre al sodo per esporre i punti controversi e sollevare quelle domande che per molti possono essere il principale motivo della curiosità storica. Filosoficamente Biglino è una compagnia piacevole, che sa bilanciare tutto quello che dice e incoraggia sempre il lettore all'indipendenza e alla libertà di pensiero.
Uvod u ovu knjigu, po mom mišljenju je "Biblija nije sveta knjiga", jer ce terminologiju približiti koja ce u ovom delu biti dosta složnija. Argumentovani dokazi, da Biblija nije religiozna knjiga, da Elohim nije Bog, Isus /Išua /Ješua sin Božiji i da nije imao natprirodne moći, sve informacije o Jahvi i koliko zapravo biblija ima na svetu, a ko je odabrao da bas ova bude jedina verdostojna? Menjalo se i dodavao svašta samo kako bi se strah uterao u ljudske umove i time manipulisalo. Knjiga je sjajna!