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La Splendente

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«Non nascerà mortale più bello di lei» così profetizza Zeus, mutatosi nel cigno che feconda Leda; e così, con la nascita di Elena la Splendente, inizia questo romanzo che racchiude in sé tutto il cosiddetto “Ciclo Troiano”. Storie che arrivano da lontano, da teogonie e miti antichissimi, che cantano il destino comune di dei e uomini per narrare una parabola funesta e accecante: il passaggio dall’età dell’oro a quella del ferro, la fine del tempo degli eroi. Storie che si intrecciano proprio in virtù della bellezza di Elena, la più desiderata, la più contesa e imprendibile. Ma Cesare Sinatti non si limita a riattualizzare i miti, allontana gli dei dal mondo degli uomini e attenua il loro controllo sui destini individuali, intrecciando con sapienza i modi dell’epica a quelli della tragedia (quella antica e quella moderna, da Euripide a Shakespeare), portando prepotentemente in scena l’umanità dei sentimenti e delle passioni dei protagonisti.
Tolti alla fissità del mito, Odisseo, Agamennone, Menelao, Achille e Patroclo, ma anche Epipola, Clitemnestra, Penelope, Palamede e molti altri ancora, emergono da queste pagine con estremo nitore, nutriti della sensibilità di un loro coetaneo di oggi. Nei ventiquattro capitoli che compongono il romanzo – tanti quanti i libri dell’Iliade e dell’Odissea – Sinatti tesse le loro storie con passione e ricercatezza espressiva, passando dai toni lirici degli amori alla feroce vividezza delle battaglie cruente. Una scrittura di ricchezza sorprendente, una narrazione modernissima che parla la lingua del mito. La Splendente ha vinto il premio Calvino, il riconoscimento italiano più prestigioso per le opere prime.

240 pages, Paperback

First published January 25, 2018

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About the author

Cesare Sinatti

2 books7 followers

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46 (22%)
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15 (7%)
1 star
3 (1%)
Displaying 1 - 23 of 23 reviews
Profile Image for stefano.
188 reviews160 followers
November 14, 2019
Prima della recensione vera e propria, è necessario chiarire alcuni punti.
1) Cesare Sinatti ha vinto il Premio Calvino con La splendente. Io invece ho partecipato e non ho vinto con La banda dello Zingaro. Di là splendente, di qua zingari… capirete che la corrispondenza di letterari sensi è quella che è.
2) Lui ha vinto e io no: rosico? Certo, ma io rosico nei confronti di chiunque non si debba alzare la mattina per andare a lavorare, ma rosico buono, cioè, non è che voglio che gli altri stiano male e io bene, chi se ne frega degli altri, basta che stia bene io, possono stare bene anche gli altri. Tutto ciò per dire che ho preso in mano La splendente mica arrabbiato con il Sinatti, ma anzi davvero incuriosito per le sorti della nuova narrativa italiana.
3) La splendente. Ogni volta che penso a questo titolo mi viene in mente Diego Abatantuono prima che diventasse intelligente, quando vestiva i panni di Cecco, il nipote del fornaio che aveva sedotto la signora Pina. Ecco, se non sapete chi sia Cecco, né conoscete la signora Pina, allora Cesare Sinatti potrebbe piacervi. Se invece, come me, sorridete al sol pensiero di Tonatella Erezione quella di Splentito Splentente, forse è meglio che restiate su YouTube a vedere vecchi spezzoni di film invece che leggere La splendente.
4) La splendente parla di miti greci, leggende, ciclo troiano e quelle balle lì, come mirabilmente riassumerebbe un umarell dai modi spicci. Di nuovo, di là miti, dei, tragedie, eroi… di qua Cecco il nipote del fornaio. Difficile trovare un punto di intesa. E soprattutto, quando ero ragazzino e andavo al liceo (mica solo Sinatti ha fatto le scuole alte), durante l’ora di epica mi venivano degli sbadigli, ma degli sbadigli, di quelli che scendeva la lacrima e se non stavi attento ti si slogava persino un ginocchio.
5) Ancora sul titolo. Quando ero giovincello e frequentavo i bar, soprattutto di paese, quelli dove le femmine non entravano mai (a parte quando andavano a pescare i mariti ubriachi) e i muratori bevevano Ichnusa (quando ancora l’Ichnusa era una birra da muratori e non una birra fighetta che ho visto pure in un rifugio in montagna qua in Italia), ecco, in questi bar una delle figure di riferimento era quella dello splendido. Lo splendido era un tizio, be’, inutile dirlo, splendido. Più bello, più curato, più decente degli altri avventori. Lo potevi riconoscere dai vestiti eleganti, i capelli impomatati, le sigarette che non erano MS morbide, il fatto che non bevesse Ichnusa (chissà come sta, ora, lo splendido a sapere che l’Ichnusa è diventata splendida anch’essa), ma, osando, chiedeva un cocktail che il barista non sapeva preparare (ma tanto lo splendido mica sapeva come era fatto). Lo splendido stava poco al bar perché ne girava circa una dozzina tra Quartucciu, Selargius, Monserrato, di modo che la sua aura splendente non potesse rovinarsi in esposizioni troppo lunghe, al contrario, ad esempio, di quanto faceva il perno da bar. Per chi è curioso, tratterò la figura del perno da bar in un’altra occasione, per ora vi basti riflettere sul perno, elemento di capitale importanza attorno al quale tutto ruota. Insomma, lo splendido, La splendente… difficile prendere sul serio una roba del genere.

Fatte queste premesse fondamentali, e annunciatovi che contro La splendente avevo tutti i pregiudizi del caso, ma che ero pronto a metterli da parte in un estremo gesto di onestà intellettuale finalizzato a riconoscere la grandezza di un autore esordiente (lui sì, io no, mannaggia), ecco, fatte queste premesse, cosa mi sento di dire su La splendente? Com’è questo libro?

Se avessi la forza di superare le prime venti pagine forse, forse, potrei dirvelo. Ma non ce la faccio. A me di Anela e Tesuridice, Gamelao e Iursippe, Filandro e Gemetea, ecco, a me di tutta ‘sta gente non me ne importa niente. Sarà pure bravo, il Sinatti (e chi lo mette in dubbio?), però mi racconta delle cose che proprio, a me, non interessano. Mette tante belle parole, costruisce frasi con l’aggettivo prima del sostantivo, tipo stretti passaggi e alte rampe di scale, che si capisce che è letteratura quando lo fai, utilizza persino delle metafore da scrittore navigato, tipo una donna che sa di avere concepito dopo le fatiche d’amore e sente un tepore come se un raggio di luce la illuminasse. Bravo, per carità, ma io preferisco i libri dove una tizia incinta vomita, ha le nausee, si sbatte a prendere gli autobus per arrivare dal ginecologo della mutua a fare una visita e nessuno le cede il posto, altro che tepore e raggi di luce… Ma sono gusti, figuriamoci. Ah, a un certo punto, in una delle venti pagine che ho letto, il Sinatti scrive pure temporalesche, che io pensavo fosse una parola che usano solo quelli del meteo, tipo fenomeni piovaschi. Invece no, la usa anche il Sinatti, vedi un po’ quante cose si imparano a leggere libri, aveva ragione nonna.

Insomma, io getto la spugna (che metafora!), ma però mi piacerebbe davvero tanto conoscere qualcuno che questo libro gli è piaciuto. Voglio dire, secondo me è impossibile, ma non ho più otto anni per pensare di essere la cifra con cui si valuta il mondo, per cui, cari miei, se conoscete qualcuno che ha iniziato La splendente, non l’ha mollato là sul mobile del salone o sul comodino, e gli è pure piaciuto, ecco, presentatemelo, ché secondo me non esiste nessuno che gli piacciono robe del genere.
Profile Image for Giorgia.
Author 4 books805 followers
June 25, 2019
Questo romanzo mi ha conquistata, ma chi mi conosce sa bene che è facile farlo quando si sfrutta in maniera ottimale la mitologia greca. La scrittura di Sinatti è epica, eroica, immaginifica e lontana, ricca di immagini poetiche e gloriose. Il focus è quello della guerra di Troia, e non solo Elena come si evince dal titolo: i capitolo alternano un’attenzione ai vari eroi che hanno combattuto, passando dalla nascita di Elena alle prime vicissitudine di Agamennone e Menelao, Odisseo e Achille. Il mito si fonde perfettamente con l’indagine dell’umanità dei protagonisti, delle loro pene e condanne volute dal fato. Ho apprezzato tantissimo la scelta di alternare nei capitoli un approfondimento ai diversi personaggi, poiché non si dà valore a uno solo di essi, ma alle loro forze congiunte e mosse dal divino.
Profile Image for Alba.
51 reviews5 followers
October 30, 2021
Una riscrittura del Ciclo Troiano a dir poco magnifica, dallo stile elegante e potente, che richiama l'epicità e la grandezza degli eroi greci e allo stesso tempo ce li fa conoscere per quello che sono: uomini.
Do cinque stelline, ma mi sembrano poche!
Profile Image for Ouden.
85 reviews8 followers
April 9, 2018
Conoscendo Cesare personalmente, non tentero' nemmeno di scrivere qualcosa di oggettivo e distaccato: mi limitero' a fare dei semplici commenti su un libro che ho molto apprezzato. Leggendo e ascoltando le interviste a Cesare, sento molto parlare di "attualizzazione" del mito e degli eroi ma, francamente, non mi sembra che questi siano personaggi modernizzati: sono eroi del loro tempo, fatto di destini segnati e divinita' immanenti, di valori Ellenici e non moderni. Chi si aspetta qualcosa come il (pessimo) tentativo di rinarrare l'Iliade attuato da Baricco o lo complesse elucubrazioni sul mito di Durrenmatt rimarra' temo deluso: qui siamo nell'antica Grecia ed e' quello il clima del romanzo. Ed e' questo uno degli aspetti piu' interessanti del romanzo, a mio avviso: riflettere su cosa ( e come) potevano pensare quegli eroi, al di la' dell'epica. Il romanzo, costituito da veniquattro brevi episodi, si presenta come un ricamo all'Iliade: i fatti salienti della saga (la questione della mela d'oro, la morte di Patroclo, il cavallo di troia, etc...) vengono appena accennati, dati per noti al lettore, mentre la trama si concentre sugli antefatti alla guerra (quasi meta' del libro) e su episodi minori (ma molto significativi) dell'assedio e del ritorno degli eroi. In questo romanzo ritroviamo tutti le storie del mito, riunite con coerenza (e grande sapienza) in un'unica struttura narrativa che, ripeto, non riassume l'Iliade, ma si pone quasi fosse un commento a mo' di romanzo. Lo consiglio molto a chi, come me, e' appassionato di miti greci, anche nei loro aspetti piu' "culturali".
Profile Image for Mad.
286 reviews24 followers
December 3, 2021
Forse anche il fatto che sto leggendo diverse riletture dell'iliade tutte insieme, questa lettura mi ha lasciata molto tiepidina...
Bella scrittura, stile epico e impeccabile, ma anche già visto. Non aggiunge niente o quasi al ciclo di Troia.

Alcune interpretazioni di Achille e Ulisse sono interessanti, ma per il resto non aggiunge altro al mito tradizionale. Visto il titolo, mi sarei aspettata uno studio sul personaggio di Elena, che rimane molto sullo sfondo.
Profile Image for Tintaglia.
871 reviews169 followers
March 16, 2018
3.5
Mi trovo in imbarazzo a valutare questo romanzo: ben scritto, ripropone il mito e i suoi protagonisti con occhi abbastanza nuovi.
Eppure, nonostante le brevità,mi sono trovata a distrarmi, spazientita.
Certo, mi ha incrociato in un periodo poco favorevole, ma rimane il fatto che non mi ha convinto del tutto.
Profile Image for Virides Oculi.
54 reviews9 followers
January 19, 2018
è un libro eccezionale, di un autore giovane e di straordinario talento per la scrittura. Ho avuto la fortuna di leggerlo prima dell'editing di Feltrinelli, e rasentava già la perfezione. C'è del genio nel riuscire a dare forza al mito con un linguaggio moderno e leggero. Una lettura che scivola via in poche ore, che non vorresti interrompere a costo di rimanere sveglio la notte.
(Peccato per la copertina).
Profile Image for Martina S..
107 reviews2 followers
June 5, 2018
Di questo romanzo si amano le descrizioni, la scrittura sottile, elegante, che vuol vedere con cura nelle cose e a fondo nelle passioni. Il linguaggio, tramite cui lo studio dei miti si fa evidente, è ben calibrato e appropriato, si rifà a degli stilemi epici senza voler strafare o appesantire. Per quanto riguarda i personaggi invece, che sono definiti da una singola caratteristica e se ne fanno dominare completamente, appaiono lontani dalla complessità dei personaggi moderni, e proprio per questo rimangono fedeli ai ritratti monumentali dell'antichità classica. Ne risulta dunque un quadro complessivo prezioso, bello, ma talvolta ridondante, sofferente per la penuria d'azione e di dialoghi, configurandosi più come l'omaggio di uno studioso e di un appassionato che come lo sviluppo di una storia autonoma nata dalla passione per la mitologia.
Infine, la tessitura degli episodi è ben fatta e coerente, ma la trama risulta inevitabilmente spezzata per via dei tagli necessari data la scelta di toccare un materiale tanto ampio e ambizioso, un gran numero di personaggi, e un arco temporale vastissimo in un limitato numero di pagine.
La lettura è stata comunque molto piacevole, e il risultato finale è buono, considerate tutte le difficoltà.
Grandi aspettative e curiosità per una - spero prossima - storia originale.
Profile Image for Amaranth Chevalier.
290 reviews7 followers
July 13, 2018
Recensione completa su La Bella e il Cavaliere

Credo che sia riduttivo definire "La Splendente", romanzo di esordio di Cesare Sinatti, una riscrittura dell'Iliade o del Ciclo troiano. Certo, sono entrambe due indicazioni utili all'orientamento del lettore, ma mette in secondo piano l'originalità dell'opera che umanizza gli eroi dell'epos, dando loro emozioni e contraddizioni.
Il legame con l'epica omerica è denunciato sin dalla strutturazione in 24 capitoli, ma si impreziosisce di episodi recuperati dai cicli extra-omerici.
Sinatti rivela una voce appassionata, capace di un lirismo che non intacca la leggibilità del romanzo e di una musicalità che, pur nella prosa, riecheggia la scansione metrica e la ripetitività degli epiteti.
Io sto già sognando un nuovo romanzo, ma nel frattempo consiglio questo agli appassionati del genere e non solo a loro.
Profile Image for PatriShaw.
188 reviews38 followers
March 20, 2021
Un linguaggio poetico splendente anch'esso. La rivisitazione dei miti fatta con un'eleganza e una semplicità disarmanti che riesce a fare diventare divini i tratti più umani.
Se propio devo sgremire un "ma", sarebbe che gli ultimi capitoli mi sono sembrati un po' precipitati. Forse aggiungendone giusto due o tre l'insieme avrebbe raggiunto il suo giusto culmine. Ma ugualmente, il viaggio nei miti è stato meravigliosamente raccontato.
Profile Image for Jessica Niccolini.
71 reviews6 followers
April 1, 2018
Non so proprio cosa dire.. La prima parte mi è piaciuta, Sinatti per me aggiunge un qualcosa alla storia originale, dei dettagli interessanti e che cercano di farti capire i perché di certi comportamenti dei personaggi. Poi però si perde, non puoi scrivere della guerra di Troia e non parlare di Ettore, della sua morte, non puoi solo accennare alla morte di Achille! Avevi 24 capitoli!! Poi ho odiato il fatto che alcuni personaggi abbiano cercato la "redenzione" e siano apparsi come eroi senza macchia, degli uomini da imitare! Prendiamo Ulisse: non è che nei 10 anni di Odissea lui sia stato a zonzo solo a pensare a Penelope. Si è dato anche troppo da fare e, nel 2018 in un libro in cui si vuole ampliare la storia di Omero, composta in un epoca in cui non si faceva caso a queste piccolezze, credo che certe cose vadano dette e analizzate. Ulisse sembra il marito perfetto e il padre perfetto e questo mi ha davvero nauseato!! In conclusione credevo di leggere altro da quello che poi ho letto! Non mi ha lasciato nulla, per carità è scritto benissimo e, ripeto, i primi capitoli di presentazione dei personaggi, sono meravigliosi, ma la storia di Troia dove è??
Profile Image for Ilary.
328 reviews3 followers
June 2, 2021
La parte più emozionante dell’opera sono le atmosfere da età dell’oro, un tempo lontano in cui eroi e dei incrociavano le loro vite. Lo stile è imaginifico e baroccheggiante, ricco di aggettivi, quindi non proprio quello che solitamente vado a ricercare in un libro, ma devo dire che Sinatti è riuscito a gestire la prosa complessa in maniera sublime.
I personaggi che ho preferito sono Menelao e Agamennone, perché finalmente ho trovato una storia in cui non sono tratteggiati come due macchiette, uno un po’ tocco e uno cattivo punto e basta. Qui sono due personaggi tridimensionali, molto coerenti con se stessi, profondi. L’autore ricostruisce in maniera convincente la loro infanzia, i loro traumi e i loro amori con Clitemnestra e Elena.
Non mi sono piaciute due cose: Odisseo tutto casa, moglie e figlio, e la relazione di Achille con Patroclo. Odisseo non era così, finiamola di ricreare questo suo finto amore perfetto con la moglie, non è proprio una cosa coerente visto che nell’Odissea c’è scritto che, appena ritorna a casa, una delle prime cose che racconta a Penelope è che vuole ripartire. Per quanto riguarda il secondo punto, invece, la storia di Achille e Patroclo viene creata molto sul “lasciato intendere”. Direi che negli anni duemila potremmo finalmente accettate che erano due uomini che si amavano, e finire di scandalizzarci per la loro omosessualità. Achille era gay, o per lo meno bisex, lui e Patroclo NON erano amici stretti, e va bene così
Profile Image for ~ Monica Spadafora ~.
69 reviews6 followers
June 29, 2018
Che Cesare Sinatti sappia il fatto suo e non si sia improvvisato sul tema è evidente: i personaggi raccontati principalmente (Achille, Patroclo,Odisseo, Agamennone, Menelao, Palamede, Elena, Clitemnestra) sono stati esposti su lati caratteriali diversi da quelli che gli studi classici spesso ci lasciano intravedere. Contentissima del fatto che abbia romanzato la mitologia classica senza snaturarla, rendendola una porcheria moderna senza arte né parte. Se vi aspettate di vedere la descrizione della caduta della città di Troia, avete sbagliato libro (non si intitola "La caduta di Ilio", mi pare), e Sinatti prende delle parti ben precise (Omero sembrava parteggiare per i Troiani, Sinatti per i Greci) per cui non si sofferma su i personaggi troiani. Carino ricordare Filottete e Neottolemo, personaggi collaterali che spesso vengono dimenticati.
Consigliato vivamente. :)
Profile Image for Ilaria Panzeri.
64 reviews
June 9, 2023
Il libro in sé mi è piaciuto molto, scritto in maniera accattivante. Tuttavia ho notato la completa mancanza della prospettiva di Elena, che è certamente la protagonista della storia. Nessun accenno alla sua vicenda personale, al suo vissuto. Tutto gira intorno a lei, ma DI lei, non vi è traccia. Peccato.
Profile Image for Roberto Rho.
381 reviews4 followers
January 26, 2022
Devo dire che la mitologia e l'epica raccontata in questo modo affascina e prende molto. Avevo letto recensioni discordanti e, come al solito ho risposto:perchè no? e le mie aspettative non sono state tradite. Da leggere tutto d'un fiato.
Profile Image for Giulia.
132 reviews2 followers
July 14, 2022
Bello e inaspettato.
Uno sguardo non solo sui fatti della guerra di Troia, ma anche e soprattutto un tuffo nella psicologia dei personaggi, dai più conosciuti a quelli meno trasparenti.

“Soltanto una cosa era oltraggiosa per gli uomini. Che ci fosse la bellezza e che dovesse scomparire.”
Profile Image for laBalza.
386 reviews7 followers
February 11, 2019
Miti ed eroi protagonisti della guerra di Troia smitizzati e resi umani da una prosa semplice ed emozioni comuni: rabbia, gelosia, invidia, paura. Interessante, ma poco coinvolgente.
Profile Image for aliceinthewordland.
20 reviews
August 18, 2024
questo libro ha parlato alla mia anima. è il libro meglio scritto che io abbia mai letto. non ho altro da dire
Profile Image for Aurora.
122 reviews16 followers
August 27, 2020
Una riscrittura dell'Odissea giunta in un brutto momento per me, son convinta di non avergli dedicato le giuste attenzioni e di non avergli reso giustizia, ma comunque ne ho potuto quanto meno sfiorare il potenziale, una scrittura poetica talvolta scorrevole talvolta che quasi ti intrappola nelle sue sabbie mobili difficili da affrontare. Gran bel libro.
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