Jump to ratings and reviews
Rate this book

وای خواهیم ساد

Rate this book
دومین کتاب از سه گانه ی نگران نباش...
چاپ ۱۳۹۵

240 pages, Paperback

Published April 1, 2016

7 people are currently reading
108 people want to read

About the author

مهسا محب‌علی

8 books41 followers

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
12 (14%)
4 stars
12 (14%)
3 stars
25 (29%)
2 stars
17 (20%)
1 star
19 (22%)
Displaying 1 - 14 of 14 reviews
Profile Image for Ferial Fattahi.
181 reviews15 followers
March 3, 2020
کاش یه سری تکرار ها رو‌ نداشت! کاش هی یکی موهای یکی و شلال نمی‌کرد! شلال چیه دیگه؟! یه بار دوبار.. نه بیست هزار بار! مهسا محب‌علی نویسنده‌ی خوب و تواناییه که میتونه لحظات جذابی رو خلق کنه و فضاهای پر تعلیق بسازه
(که از قضا خیلی هم مده) ولی حیف از ریزه کاری هایی که از دستش در رفته و کار و خراب کرده، حیف واقعا
Profile Image for Mehrsa Rahnama.
40 reviews2 followers
July 13, 2021
یک داستانی پر از حاشیه‌های بی‌ربط بی‌دلیل و جزییات بدون کاربرد. کل داستان برای من چیزی بیش از پرحرفی‌ها و نق‌نق‌های یک زن در آستانه میانسالی نبود. هر چند این نوع نگارش برای خودش طرفدارانی داره ولی این کتاب برای من جز یک نام جذاب چیز بیشتری نداشت
Profile Image for Romanticamente Fantasy.
7,976 reviews235 followers
June 10, 2020
Nayeli - per RFS
.


" Piazzi una mano sotto il mento e annuisci dolcemente a tutto ciò che dice. No… Non c’è verso. Se decidi di uscire come una smandrappata, se non ti lisci i capelli, se ti metti i jeans larghi e le scarpe basse, poi ti tocca prenderla in quel posto… Il tizio non ti guarda manco di striscio. Ti tocca stare qui a sorbire la predica fino al mattino, così la prossima volta ti ricorderai l’utilità di un bel paio di tacchi."


Un romanzo molto particolare, in primo luogo per lo stile: scritto in seconda persona (la protagonista viene appellata con il “tu”, come a indurci a pensare di essere noi a vivere le vicissitudini di questa ragazza), la vicenda si svolge in una manciata di giorni.

Fatti, persone, ricordi si accavallano a odori, rumori, usi e quotidianità della vita nella capitale dell’Iran.

Ci si immerge fino alle caviglie nello “struscio” del traffico, nei litigi tra condomini, nello sballo dell’oppio e altre sostanze, nel fancazzisimo di giovani ai margini, e allo stesso tempo scopriamo che i nostri pregiudizi sulle donne in quella parte del mondo sono tutti sbagliati: si truccano, seducono, fanno shopping, fanno sesso; giocano sulla forza del loro corpo tanto quanto le donne occidentali. Non una riga del libro parla di religione, anche se si accenna alla rivoluzione politica di qualche anno prima, che ha distrutto la famiglia della protagonista. Una visione realista e irriverente che mostra donne ben presenti sotto ai “manteau”, piene di vita, di valore, di idee, di vezzi: donne vere, non solo fantasmi come vorrebbero farci credere.

È un mondo “diversamente occidentale”, nel cui racconto non si ha cura di nascondere la maleducazione del parcheggio in seconda fila, lo squallore delle droghe che sembrano un’abitudine tollerata in tutte le case, le contraddizioni di gente che vive in un appartamento ammuffito nel seminterrato eppure possiede Louboutin e I-Phone.

“A noi ci hanno messo al mondo solo per tenersi stretti i mariti. Anche se poi nostro padre è volato via lo stesso, nonostante due chiodi che dovevano tenerlo incollato a terra.” “Dovevate essere almeno in tre. Due non bastano. Mia mamma l’ha fatto apposta Arash…”, dicono a un certo punto.

Non sembra squallido tradizionalismo, ma un ragionamento calcolato, un investimento sul futuro, una realtà che può essere scelta o rifiutata, nonostante le pressioni.

Tolta questa ambientazione strabordante e avvolgente, devo dire che la lettura per me è stata piuttosto faticosa. Troppi personaggi, situazioni frammentate che non sempre ho colto fino in fondo, un filo logico difficile da seguire in mezzo a tanti rimpalli tra problemi differenti, per finire con una conclusione che non mi è risultata chiara (è un eufemismo).

È una lettura che mi ha aperto gli occhi su quello che pensavo in merito alle donne iraniane, e tuttavia mi ha lasciata perplessa a livello narrativo. La protagonista (cinica, arrabbiata, delusa e ancora innamorata del suo ex), nonostante ci tenga a risolvere un mistero, non ascolta nessuno: appena iniziano a parlare lei “li spegne” e si dissocia dalla discussione. È anche vero che la maggior parte di questi personaggi parla per dare aria ai polmoni, come si dice. Ed è proprio di questa “quotidianità opprimente e vacua” che appesantisce Elham nel suo bisogno di evasione, di sollievo.

Fatico a dare un giudizio, quindi credo che 3 stelle sia il valore adeguato, tuttavia è un libro che non rileggerei.

" Sorridi. Il terzo cazzotto ti bacia la bocca. La percorre un fremito di goduria che si appiccica ai denti. Le tue labbra si spaccano, vanno in estasi. Il quarto colpo ti solletica l’occhio destro. Lo attraversa l’ennesima scossa di piacere. Il tuo corpo viene travolto da un ritmo irrefrenabile, come se ballasse. Il sorriso si allarga a occupare tutta la tua faccia. Nei tuoi piedi prende vita un cucciolo di gazzella che si gira e saltella fino scomparirti in fondo al cervello. Un sapore salino ti scivola lungo la gola."
Profile Image for Maria Pia.
4 reviews4 followers
March 24, 2020
La narrazione è scomposta, disordinata. Nella prima metà del libro è difficile capire contesto, personaggi, caratteri. Nella seconda, nessuno viene approfondito, e a tristi ritratti familiari si affianca una poco profonda riflessione sul passato della protagonista. Alla fine non rimane nulla al lettore. Magari è la traduzione? Chissà.
Profile Image for Filippo Petriliggieri.
105 reviews2 followers
April 15, 2020
Tehran girl non è una lettura semplice, a dispetto del titolo un pò piacione.
Le difficoltà vengono da diversi piani: la narrazione è originale, moderna, ma utilizza degli espedienti che costringono a mantenere altissima l'attenzione. Flashback improvvisi; alternarsi continuo di azione e pensieri (a volte quasi deliri); nomi di di amici e parenti inseriti senza presentazioni che rendono la ricostruzione ostica.
In sottofondo i protagonisti vivono vite di rivoluzioni passate e quotidianità presente, e qui sarebbe necessario conoscere al meglio la storia e la cultura iraniana per comprendere il tutto.
L'uso della seconda persona, e dello spostamento dei punti vista sugli oggetti (ex. "il bicchiere aderisce alla mano / i vicoli girano intorno alla tua auto), è nello stesso tempo scervellotico ma immaginifico.
Tutte queste barriere all'ingresso non devono spaventare: intanto perché il libro è corto e si legge in pochi giorni, ma soprattutto perché sono il prezzo da pagare per entrare nel modo più puro e non mediato nella vita e nella testa di una ragazza iraniana, un pò ribelle, al giorno d'oggi.
Profile Image for مسعود قادری آذر.
27 reviews3 followers
August 7, 2019
مسعود قادری آذر - کارگروه نقد حداقلْ کلانشهر

وای‌ خواهیم‌ ساد یک تجربه‌ی جسورانه است که با یک پایان‌بندیِ غیرمنتظره، ایده‌های خودش را زیر سوال می‌برد. گرچه ایرادهای بسیاری به روایت داستان وارد است، آنچه بیش از همه، رمان را از کار می‌اندازد، پایان آن است.
راوی زنی است که در آستانه‌ی بحران میان‌سالی باید یک تصمیم حیاتی بگیرد و گذشته‌ی پرتنشش که به خانه‌های تیمیِ دهه‌ی شصت بازمی‌گردد، بر این تصمیم سایه انداخته است. راوی در نهایت تصمیم می‌گیرد با یکی از ابرپولدارهای خواستگارش ازدواج کند. تصمیمی که نه شکلی از شورش به خود می‌گیرد نه الگویی از سقوط می‌تواند باشد. ابتدا نگاهی کوتاه به تجربه‌ی زبانیِ رمان و ارتباط آن با تکنیک گفت‌وگوی درونی در روایت می‌اندازیم و در ادامه تلاش خواهیم کرد با بررسی نقطه‌ی شروع روایت، شخصیت راوی و پایان‌بندی، برخی موانع شکوفایی این رمان را روشن سازیم.
زبان
نویسنده نشان می‌دهد که با آنچه «رمان مدرن» خوانده می‌شود، آشناست و تلاش می‌کند در ادامه‌ی روند تکاملی آن حرکت کند. نویسنده‌ی مدرن بر توانمندی‌ها، محدودیت‌ها و خطرات زبان مسلط است و به کارکرد آنچه می‌نویسد آگاهی دارد. نویسنده‌ی «وای‌خواهیم‌ساد» در تلاش برای خلق زبان شخصی تا حدی موفق عمل کرده است. شیوه‌ی خاصی از جان‌بخشی به اشیاء، شکستن قالب زبان در لحظات حساس و بازسازی حس بیگانگی از طریق زبان از جمله خصیصه‌های آن است. صحنه‌ی دویدن روی تردمیل از نقاط درخشان کتاب محسوب می‌شود. استفاده از تکنیک گفت‌وگوی درونی برای روایت، چالش دیگری است که نویسنده به جان می‌خرد. این دو خصیصه باعث می‌شود که خواننده در ابتدا احساس غرابت کند و در قرائت کُند پیش برود. در صورتی که خواننده به ارزش نهفته در چنین تجربه‌هایی واقف باشد، از این دشواری عبور خواهد کرد و بالاخره با این زبان آشنا خواهد شد. اما زبانِ مخلوق نویسنده نمی‌تواند تا انتهای رمان باعث لذت خواننده شود. زبان از نیمه‌ی کتاب پویاییِ خود را از دست می‌دهد و خواننده با اصطلاحات، جملات و بعضا فضاهای تکراری مواجه می‌شود. به عبارت دیگر، نویسنده برگ جدیدی ندارد که رو کند. البته اُفت داستان، نیز در ملالی که خواننده در این مقطع تجربه می‌کند، بی‌تأثیر نیست. با این وجود موفق‌ترین جنبه‌ی «وای‌خواهیم‌ساد»، زبان آن است.
از خود می‌پرسیم ضرورتِ منطقیِ استفاده از تکنیک گفت‌وگوی درونی چیست؟ تنها پاسخ موجه به این سوال، در جملات پایانیِ رمان ظاهر می‌شود. صحنه‌ی پایانیِ رمان جایی است که الهام(راوی) درون وانِ حمام، خونریزیِ قاعدگیِ خود را تجربه می‌کند. مشخص نیست نویسنده با هدف توجیهِ شیوه‌ی روایت خود، چنین پایانی را برای کتاب انتخاب کرده باشد اما این بهترین پاسخی است که کتاب به ما می‌دهد.
آغاز داستان
شروع رمان حداقل تا آنجا که نویسنده به ما اطلاعات می‌دهد، هیچ لحظه‌ی خاصی از زندگی الهام نیست. لحظه‌‌ی دریافت آدرس پدر، لحظه‌ی مواجهه با پدر، پرواز استکهلم-تهران، لحظه‌ی شنیدن خبر مرگ عمو داوود، سر قبر عمو داوود، لحظه‌ی مشت زدن به شیشه‌ی ماشین اسدی، لحظه‌ی خروج از بیمارستان. همه‌ی این‌ها می‌توانستند کاندید لحظه‌ی شروع رمان باشند اما نیستند. رمان وسط یک روز معمولی از زندگیِ الهام شروع می‌شود، همانطور که در صفحه‌ی 29 می‌خوانیم: «امروز هم که دوشنبه بود و مثل همیشه رفتی ثبت.» در صورتی که شروع کتاب را همان آغاز حالات عصبی قبل از قاعدگی، فرض کنیم، ضربه‌ی سنگین دیگری بر پیکر رمان وارد می‌شود. چراکه اتفاقات بزرگ زندگی الهام در این مقطع، به شدت اهمیت خود را از دست می‌دهند.
فقدان یک راه‌اندازیِ موجه برای داستان، خواننده را سردرگم می‌کند. خواننده نمی‌داند مسئله چیست: مرگ عمو داوود یا دیدار با پدر بعد از 25 سال؟ حتی الهام هم نمی‌فهمد چرا نویسنده این بلا را سرش می‌آورد. در صفحه‌ی 13 می‌خوانیم: «چی شد که یه دفعه همه چی این جوری گورید تو هم؟» و در صفحه‌ی 28: اصلا چرا همه چی یهو اینقدر تند شد؟
یکی از مسائل همین تند شدن است. فشردگیِ بیش از حد. اتفاقاتی که در طول 25 سال می‌توانست بیفتد، همه در سه چهار روز فشرده شده است. حتی راز بزرگ هم در همین مقطع فاش می‌شود. سوال اصلی الهام این است که چه کسی عکس‌های تیم تشکیلاتی را لای دفتر مشقش گذاشته. قابل درک است که احساس گناه در یک کودک تبدیل به یک ترومای روانی شده و او را وادار کرده همیشه دنبال پاسخ به این سوال باشد. اما راوی اکنون نزدیک به سی و پنج سال سن دارد و حضور این سوال در خودآگاه راوی بسیار غریب است. یا تاکنون باید به پاسخ سوال رسیده باشد یا مسأله را برای خود حل کرده باشد و به وضوح بداند که گناه‌کار نیست یا سوال به ناخودآگاه پس رانده ش��ه و به صورت هیستری خود را نشان دهد. مشخص نیست چرا این مسئله در این مقطع خاص این همه اهمیت پیدا می‌کند؟ خواننده در طول رمان متوجه می‌شود که پاسخ این سوال اهمیتی ندارد و بی‌تفاوتی راوی هم در پایان مهر تأییدی بر این مطلب است. مشخص نیست اگر به جای مادر، شخص دیگری به عنوان خائن معرفی می‌شد، تفاوتی در روند نتیجه رخ می‌داد یا خیر. نویسنده با ایجاد گرهی خواننده را پای داستان نگه می‌دارد، که باز شدنش تحولی در داستان و راوی ایجاد نمی‌کند.
راوی
زبان شخصی و گفت‌وگوی درونی در این کتاب، بیش از همه به شکل‌گیری شخصیت الهام کمک کرده است. این دو عنصر نیرویی دارند که ارتباط حسیِ موثری بین الهام و خواننده ایجاد کنند. اما خواننده‌ی ریزنگر در پایان کتاب به تناقضاتی در شخصت الهام پی می‌برد.
به نظر می‌رسد قسمتی از نویسنده به شخصیت الهام نفوذ کرده که با سبک زندگی راوی هم‌خوانی ندارد. نویسنده برای باز کردن پای فروید به داستان، حرف‌هایی در دهن الهام می‌گذارد که مال او نیست. در صفحه‌ 35 الهام به پیشنهاد کتاب عمو داوود نه می‌گوید: «من چیزهای توی این کتابا رو نمی‌خوام.» نشانی از ارتباط با مظاهر مطالعه در زندگیِ الهام دیده نمی‌شود. الهام پانزده سال است در یک فضای مریض یک کارمند ساده است. با این وجود الهام گاه و بی‌گاه از فروید صحبت می‌کند. به نظر می‌رسد نویسنده برای اشاره به اسطوره‌ی فرویدی الکترا (توجه خاص الهام به عموداوود/پدر) مجبور شده، این حرف‌ها را از طریق شخصیت اصلی‌اش بیان کند.
الهام درحالی زنان اطرافش را عمیقا نقد می‌کند که خودش دقیقا همان کارها را انجام می‌دهد. انگار اصلا الهام را نمی‌شناسیم. درباره‌ی یک فاصله‌ی بیست و پنج ساله اطلاعات اندکی موجود است و کتاب نمی‌تواند خواننده را درباره‌ی گذشته‌ی الهام قانع کند. در صفحه 176 الهام درباره‌ی تصاویر موفقیت دوستان دبیرستانش در فیسبوک می‌گوید: «اونا لابد از رو یه نسخه یا برنامه یا یه چیز کوفتیِ دیگه زندگی کردن که زندگی‌شون اینقد سر و سامون داره.» پانزده سال است که الهام طبق نسخه‌ای زندگی می‌کند و مانعی هم برای پیروی از نسخه‌ای دیگر وجود ندارد.
ما شخصیت ساده‌ی الهام را در بیست سالگی می‌بینیم اما روند تکاملی شخصیت در این پانزده سال مشخص نیست. همه چیز درباره‌ی کودکیِ الهام است و یک ترومای روانی. نویسنده داستانی از دهه‌ی شصت در اختیار و اصرار داشته که از آن به شکلی استفاده کند. ظاهرا این داستان دست‌مایه‌ی یک سه‌گانه است که کتاب اول آن «نگران نباش» قبلا به چاپ رسیده. جالب اینکه از صفحه 127 تا 200 با ورود شخصیت شادی به داستان، یک توقف بزرگ در روند رمان پدید می‌آید. چراکه شادی شخصیت اصلی دیگر رمان نویسنده است و نویسنده برای طراحیِ سه‌گانه، این قطعه‌ی اضافیِ بزرگ را در داستان جای داده.

پایان‌بندی
داستان زندگیِ دختری جوان از خانواده‌ای فرودست را تصور کنید که در آستانه‌ی ورود به دانشگاه، با یک موقعیت شغلیِ خوب مواجه می‌شود . او می‌تواند وضع خانواده‌اش را زیرورو کند. سادگیِ این شخصیت باعث می‌شود که به هر شرایطی تن دهد و دانشگاه را رها کند. پانزده سال می‌گذرد و ازدواج نمی‌کند و از همه مهم‌تر دچار تغییرات بزرگی می‌شود. او در آستانه‌ی میان‌سالی تبدیل به آدم خطرناکی شده که چاپیدن از طبقه‌ی بالادست را فراگرفته. می‌شود تصمیم نهایی او را برای ازدواج با یک ابرپولدار را در یک رمان به تصویر کشید. این تصمیم یک سقوط/شورش است که می‌تواند بسیار تاثیرگذار باشد. البته بسیار مهم است که در چنین رمانی، سادگی شخصیت اصلی به درستی تصویر شده باشد.
اما «وای‌خواهیم‌ساد» موفق نمی‌شود در هیچ کدام از دو الگوی شورش یا سقوط یا هر دو جای بگیرد. نه، لزومی ندارد همه‌ی رمان‌ها از چنین الگوهایی پیروی کنند اما این الگوها تنها شانس‌های «وای‌خواهیم‌ساد» برای سر پا ایستادنند.
سرپیچیِ الهام از ازدواج منفعت‌طلبانه می‌توانست شورش لقب بگیرد. از سوی دیگر وقتی پانزده سال است که به اشکال مختلف مجبور به خودفروشی شده، این ازدواج نمی‌تواند سقوط لقب بگیرد. الهام تنها به شیوه‌ی زندگیِ قبلی‌اش ادامه می‌دهد. این ادامه دادن وقتی ارتباط معینی با رخدادهای اخیر زندگی‌اش پیدا نمی‌کند، حتی نمی‌تواند تحول نام گیرد.
وقایع بزرگ داستان در زندگیِ الهام اثر نمی‌گذارد. برای اینکه تصمیم نهایی بار معنایی خاصی داشته باشد، این اتفاقات باید در نقش آخرین نیروهای محرکه ظاهر شوند. عموداوود می‌میرد، پدرش پیدا می‌شود، مادرش خائن لقب می‌گیرد ولی الهام به همان زندگیِ قبلی ادامه می‌دهد. نمی‌توان تصور کرد انتخاب بین اسدی و روزبه مُشکانی، تفاوتی دارد. گرچه الهام با آرایش نکردن و انتخاب لباس‌های راحت در اواسط کتاب، نشانه‌های اولیه تحول را بروز می‌دهد، اما به شکل‌های مختلف و خصوصا با انتخاب نهایی‌اش، این تحول را زیر سوال می‌برد. حتی در صفحه‌ی 203 و در دیدار آخر با کیوان‌پور اعتراف می‌کند: «خواستی امشب خودت باشی، که اشتباه کردی، که خودت اون یکیه.»
این پایان‌بندی فارغ از اینکه، شکل ادبیِ رمان را بر هم می‌ریزد، یک چرخش در سویه‌ی ایدئولوژیک رمان ایجاد می‌کند و آن را هم از نظر جنسیتی و هم سیاسی به «تثبیت وضع موجود» هدایت می‌کند. برای توضیح این مسئله تنها کافیست فکر کنیم، دریافت حسی خواننده در پایان کتاب چیست؟ تصمیم نهایی راوی و صحنه‌ی پایانی در وان حمام نه خشم، نه غصه بلکه آرامش را به خواننده القا می‌کند. این احساس برهان دیگری است که نشان می‌دهد چرا الگوی رمان نه سقوط و نه شورش است. گویی خواننده در پایان با خود می‌گوید: «حالا اشکالی نداره، حداقل یک آپارتمان لوکس با یه ویوی خوب گیرش اومد.» از دیالوگ‌های پایانیِ الهام با شادی نیز برداشتی غیر از این نمی‌توان داشت.
موضوع حساس و قابل نقد چپ‌گرایان دهه‌ی شصت بخش زیادی از داستان را شامل می‌شود. نویسنده به جای اینکه نقدی سازنده از آن دوره به عمل آورد، آنان را با خاک یکسان می‌کند. در «وای‌خواهیم‌ساد» همه‌ی آن آدم‌ها چه بزرگسال چه جوان مفلوکند و ساده‌لوح. کسی سالم از آن دوره بیرون نیامده. یا معتادند یا رانت‌خوارهایی کریه. در حقیقت نقدی شکل نگرفته و کتاب در فرار از گذشته و نفی آن، به پذیرش وضعیت دچار می‌شود. نبود سانسور و چاپ کتاب در افغانستان، در روایت امور جنسی خود را بروز می‌دهد. باید اقرار کنیم به تصویر کشیدن دغدغه‌های جنسی از سوی یک نویسنده‌ی زن، در تاریخ ادبیات ایران نادر است. اما این مسئله نمی‌تواند مانع از انتقادات بسیاری شود که به فرم و محتوای رمان وارد است.
در پایان خواننده از خود می‌پرسد چرا اسم کتاب «وای‌خواهیم‌ساد» است؟ ممکن است این عنوان کنایی باشد؟ این اسم باید به گونه‌ای از مقاومت اشاره کند اما همه‌ی تلاش‌ها برای مقاومت در این رمان محکوم به نابودی‌اند. الهام حتی عموداوود را هم خاموش می‌کند. یا شاید «وای‌خواهیم‌ساد»در آنچه کیوان‌پور به الهام می‌گوید، خلاصه می‌شود: «باهاس رو پاهات وایسی... والا پاهات آویزون می‌شن... همیشه همینه.» اسم این کتاب نباید «وای‌خواهیم‌ساد» باشد وقتی کتاب پیش‌بینی می‌کند ما همه واخواهیم‌داد

منبع: https://metropolatleast.ir/%d9%88%d8%...
https://t.me/AtLeastLiterature
7 reviews
May 8, 2019
بی نظیر
زبان زنانه بی نظیر
اولین کتابی که یکسره ارشاد و ممیزی رو دور زد
Profile Image for Amene.
814 reviews84 followers
April 16, 2020
داستانی که‌گاهی هم ضد زن بود و بعضی جاها کالا انگاری زنانه داشت به شدت، البته شاید هم در صدد نقد کالا انگاری زنانه بود.بهرروی روایتی از زیر پوست شهر تهران هم بود.در عین حال ارتباطی با دیگر آثار نویسنده هم داشت که من متاسفانه آن‌ها را نخوانده‌ام.
اما روایت عالی بود.خصوصا که چاپ بی سانسوری بود و محتوا زیر تیغ نرفته بود.
7 reviews
March 31, 2019
نثر سریع، رک و شورانگیزی داشت. درعین حال که پر از جزئیات بود، خواننده رو از خیال‌پردازی برای تجسم چهره‌ها و حالات روحی و حتی چیدمان وسایل خانه محروم نمی‌کرد. از خوندنش لذت بردم
54 reviews7 followers
April 26, 2020
کتاب "وای خواهیم ساد" جریان چند سال قبلِ همان شخصیت‌های کتاب "نگران نباش" است از یک دیدگاه دیگر، که در حقیقت باید قبل از وای خواهیم ساد منتشر می‌شد. داستان، سرنوشت یک گروه مبارز سیاسی پنهان در یک خانه ‌تیمیِ دهه شصت (لو رفتن، دستگیری و فرار بعضی از آن‌ها)؛ سرنوشت توابین، برسرموضع مانده‌ها ، یهودای گروه و بازجویشان؛ و سرنوشت بچه‌های این آدم‌‌ها در ۲۵ سال بعد است. داستان کثافتی که هم می‌خورد و هم می‌خورد و از دل آن همه کثافت و در تقابل نسل ایدئولوژی‌زده دهه چهل، نسل سرگردان دهه پنجاه و نسل پوچ‌گرای دهه شصت ، بی‌اخلاقی و فحشا و قوادی، انواع مواد مخدر و مشروبات الکلی و خیانت و دزدی و رشوه و فحش و بددهنی زاده می‌شود که در یک چرخه می‌چرخد و می‌چرخد. در داستان کورسوی امیدی به آینده وجود ندارد. به قول نویسنده همه "... می‌خوان ثابت کنن، گُه زندگی خودشون از گُهِ زندگی بقیه گُه‌تره". همه مست و معتاد و تن‌فروش در خانه‌ها و ماشین‌های خاکستری و شلوغ و کثیف (حتی اگر گران‌قیمت باشند) که برای پول تن به هر کاری می‌دهند. آیا این داستان جنگ ایمان و بی‌اعتقادی است، یا تقابل پذیرفتن باخت و قبول نکرد�� شکست و یا مقابله‌ی آدم‌های برنده و آدم‌های بازنده؟ کتاب ور پاسخ به این سوال که چه شد که آن نسل آرمان‌گرا چنین زندگی برای خود و بچه‌هایشان ساختند به جایی نمی‌رسد. در کتاب، هر کدام از این مبارزان سابق یک‌بار از خود می‌پرسد کجای کار را اشتباه کرده؟ از نظر نویسنده نهایت این همه کثافت همان‌طور که در پایان کتاب نگران نباش آمده، چیزی به جز ویرانی و تباهی کل شهر نیست.
چند اشتباه تایپی و اشتباه در علامت‌گذاری را یک ویراستار خوب می‌توانست برطرف کند.
کتاب در خارج از ایران چاپ شده و نسخه زیراکسی به تعداد محدود و با اطلاع و معرفی نویسنده در ایران به فروش می‌رسد.
کتاب وای خواهیم ساد
مهسا محب‌علی
۲۴۰ صفحه
نشر زریاب، کابل

Profile Image for Marialuisa.
24 reviews
June 29, 2023
Si respira dalle pagine tutta la "rumorositá" del medio oriente; risulta un po faticoso da leggere proprio perchè ci sono sempre mille voci che parlano
Merita perchè racconta uno spaccato di vita
Profile Image for Lilinaz.
19 reviews2 followers
February 14, 2024
قلم و پردازش کلی داستان خوب نبود و متاسفانه ایده عالی داستان حیف شده. شاید مشکل از منه چون درمورد نگران نباش هم دقیقا همین نظر رو داشتم.
9 reviews
March 4, 2025
شاهکار.
یک کلمه شاهکار
برای اولین بار تو این کتاب نسلهای بعدی به خودشون اجازه می دن که. علیه نسل پنجاه و هفت اعتراض کنن

زبان رمان بسیار صیقل خورده و زیباست همونطور که اسم کتاب نشون می ده
مهسامحبعلی عزیزترین و خلاق‌ترین و باهوش‌ترین استاد داستان نویسی معاصر ماست
Displaying 1 - 14 of 14 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.