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I no che aiutano a crescere

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Un neonato strilla, un bambino vampirizza la madre, un adolescente sta fuori fino a notte fonda. Per paura di frustrarli, i genitori spesso rinunciano a educare i figli a riconoscere i confini tra l'io e il mondo, a controllare gli impulsi, a dominare l'ansia, a sopportare le avversita. Nelle famiglie si creano cosi situazioni di disagio per la semplice incapacita di dire un no. Dovrebbe essere ovvio che in certi casi bisogna dire di no, eppure l'opinione comune e che sia meglio dire di si. Non saper negare o vietare qualcosa al momento giusto puo pero avere conseguenze negative sulla relazione tra genitori e figli, come anche sullo sviluppo della personalita dei bambini. Attraverso la narrazione di una serie di casi studiati in qualita di psicoterapeuta, Asha Phillips fa capire in quali circostanze un no possa essere molto piu efficace, positivo e formativo di un SI. I no che aiutano a crescere non e un libro di regole e ricette su come si fa a dire di no; concezioni e approcci pedagogici sono cambiati nel tempo e con le societa, e oggi non ci sono piu idee univoche sull'educazione infantile. Per i genitori cio costituisce un'occasione di liberta ma in certi casi diventa motivo di confusione e incertezza. Questo libro intende allora aiutare il genitore in difficolta a riflettere su di se e sulla sua famiglia, offrendogli strumenti per la messa a fuoco dei problemi e il loro superamento, e allo stesso tempo costituisce anche una lettura piacevole e interessante per tecnici e specialisti.

224 pages, Paperback

First published January 1, 1999

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Displaying 1 - 21 of 21 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,432 followers
May 26, 2025
SÌ, NO, SÌ



Mettere due parole in croce su un libro così è come camminare sulle uova.
Non è tanto il testo che pone problemi di equilibrismo: mi pare piuttosto che derivino da uno dei mestieri più difficili del mondo, se non quello più tosto in assoluto.
L’essere genitori.
Fase della vita che si può sapere quando comincia, ma non quando finisce. E ancor più, una volta iniziata, non si vuole che finisca: si auspica un’evoluzione del rapporto genitoriale, ma certo non la sua interruzione.



Io ho trovato essere figlio un mestiere piuttosto impegnativo e non abbastanza retribuito.
Ma essere padre mi ha fatto entrare in un’altra categoria.
E se per il primo, essere figlio, l’essere impreparati è parte dello stato delle cose – difficile prevedere corsi “in utero” – per il secondo l’unica assistenza è quella che per l’appunto può fornire un testo come questo (che nei suoi 22 anni d’esistenza mi pare si sia ritagliato un posto da ‘classico’).

Che parte subito bene, da un titolo azzeccatissimo. Rimane impresso. E ci si scopre perfino a ripeterlo e citarlo.



Asha Phillips è specializzata in psicologia dell’infanzia, un ramo del sapere che io ammiro. Viene da una delle scuole migliori, la londinese Tavistock, che nel tempo ho imparato a stimare e rispettare.
Divide il suo libro in cinque capitoli in base all’età dei figli (da 0 a 2, da 2 a 5, gli anni della scuola primaria, l’adolescenza, la coppia) e li affronta tutti senza porsi in cattedra, con linguaggio accessibile anche ai non addetti. Come dicevo, piacevolmente divulgativo.

La prima cosa che si impara è che il titolo (e il messaggio, se tale si può definire) non è: ”Il no aiuta a crescere”.
Si tratta di qualche no, alcuni rifiuti.
Quelli, sempre difficili, da porre come confine: si cresce meglio entro un confine, aiuta a crescere.
Con sapienza e moderazione, sono quei confini che non ledono nessuna libertà. Men che meno inficiano crescita e sviluppo.



Confini, limiti, più che paletti.
Un po’ come circondare il pargolo con le braccia, tenendole sufficientemente larghe da non intralciarlo: ma anche da non fargli prendere botte o cadute.
Il concetto della culla, del box.

Sono rifiuti che pesano, e a volte fanno male.
Sono rifiuti che non sempre coincidono con quelli che verrebbero istintivi, e che spesso sono suggeriti non da sano desiderio di sostegno a crescita e sviluppo, ma da rabbia, o istinto/capriccio d’altro tipo.
Sono rifiuti che a volte non sono no tout court, ma esortazione a imparare a dire no: per sviluppare la propria personalità, per non essere vittima del branco.

Un no non è necessariamente un rifiuto dell’altro o una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità. È il necessario corollario del dire sì: entrambi sono importantissimi.

Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
July 27, 2021
"Adesso sta a lui decidere se ascoltare o meno le voci parentali della sua infanzia, e possono esservi delle oscillazioni. Per aiutarlo a interiorizzare il senso dei confini e dei limiti, dovete consentirgli di scegliere liberamente. I genitori devono crescere e cambiare con i figli. Devono anche trovare un nuovo modo di essere, più o meno come hanno fatto al momento della nascita del bambino. Adesso lo devono lasciare andare, devono lasciare che si sviluppi diventando un giovane adulto. Lasciar andare è sempre difficile, per tutta la vita."

Un testo molto bello, ricco di spunti di riflessione sul difficile mestiere di crescere ed educare un figlio, sopravvivendo a sbagli, sensazioni di inadeguatezza e paura di perdere quel legame speciale che hai coltivato da subito, non appena ricevuta l'investitura di genitore.

E se non si smette mai di crescere, a maggior ragione non si smette mai di evolvere nel ruolo genitoriale, perché appena ti scopri madre/padre ti è subito chiaro che la tua vita non sarà mai più solo tua, che ogni tua scelta, da quel preciso istante, dovrà tenere presente la ricaduta che potrebbe avere su tuo figlio e spesso, sul piatto della bilancia del compromesso, il peso più riguardevole sarà il suo benessere.
Profile Image for Marlene.
1 review12 followers
October 27, 2013
Un amico mi ha detto "non leggere libri di psicologia infantile, fidati del tuo istinto".
Ma credo che la mia dose personale di istinto si sia estinta insieme all'evoluzione del mio DNA.

Questa la premessa per poter dire che questo libro non lo terrò sul comodino per consultarlo alla prima difficoltà, né credo sia stata una lettura che abbia aperto chissà quali porte della conoscenza.
Piuttosto è stata una lettura punto di partenza per una nuova avventura. Mi ha dato qualche spunto su cui riflettere, mi ha preparato alle difficoltà che potrei incontrare, attraverso esempi pratici ha suggerito qualche piccolo trucco da poter utilizzare in caso di necessità.
Avrei voluto trovarci dentro anche come liberarsi in poche mosse e senza spargimento di sangue di consigli assolutamente non richiesti di mamma, suocera, sorella e cognate, ma per questo direi che devo passare ad un altro genere di letteratura.
Profile Image for Silvia Devitofrancesco.
Author 22 books132 followers
September 4, 2018
Recensione presente nel blog www.ragazzainrosso.wordpress.com
Per un genitore dire di no a un figlio non è facile. Si teme di ferirlo, di non essere all’altezza del compito e ci si sente costantemente sotto esame. Questo celebre saggio, frutto della penna di una nota psicoterapeuta infantile, non si configura come un manuale di comportamento o come un testo che racchiude la risposta giusta per ogni situazione, ma come un’opera che aiuta a prendere coscienza di quanto sia complessa ciascuna fase dello sviluppo umano.

“Un no non è necessariamente un rifiuto dell’altro od una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità. È il necessario corollario del dire sì: entrambi sono importantissimi.”

Il mondo dell’educazione ha da sempre avuto su di me un certo fascino e grazie a quest’opera, pubblicata per la prima volta nel 1999 e più volte ristampata e ampliata, ho avuto la possibilità di avere un breve assaggio di quello che è il duro mestiere del genitore.

Il saggio è suddiviso in ampi capitoli che si focalizzano su periodi chiave dell’esistenza: epoca neonatale; prima infanzia (2-5 anni); età della scuola primaria; adolescenza, e si conclude con un’appendice sulla vita di coppia nella quale spesso è importante dire no ed essere separati per costruire qualcosa di veramente solido.

È interessante notare come già un neonato, persona a tutti gli effetti, abbia una propria psicologia e come questa cambi nel corso del tempo. I genitori dovrebbero educare i propri figli tenendo conto sì dei loro bisogni e spazi (soprattutto in età adolescenziale), ma ponendo sempre dei limiti e giustificando anche il no appena pronunciato. Dire no è anche una maniera per far comprendere quanto nella vita occorra sviluppare una propria personalità, essere creature distinte, con un proprio cervello pensante e non individui che si ritrovano a seguire sterilmente la massa. Ogni problematica viene affrontata sia in maniera teorica sia attraverso casi concreti di pazienti succedutisi nel corso del tempo. Personalmente ho molto apprezzato questo tipo di argomentazione poiché permette di comprendere più facilmente quanto enunciato e di vedere come la problematica si sia risolta.

Lo stile dell’autrice è semplice e scorrevole. Non sono presenti tecnicismi cosicché la lettura risulta agevole anche per i non addetti ai lavori.

Trattandosi di un saggio non si può parlare di un vero coinvolgimento emotivo, tuttavia la lettura permette di capire alcuni comportamenti che ai nostri occhi potrebbero apparire anomali.

Una lettura per i genitori e i per i figli che hanno udito spesso la parola “no” interpretandola quasi come un dispetto da parte di chi ha ricevuto l’onere e l’onore di educarli.
Profile Image for Diana.
626 reviews33 followers
December 29, 2018
Un testo che mi hanno consigliato in tanti e che ho trovato molto interessante.
Molti approcci li conoscevo e/o li ho messi in pratica anche senza averne letto prima perché mi sembravano semplice buonsenso.
È stato comunque interessante scoprirne le dinamiche nascoste, ciò che possono comportare e l’importanza che possono avere nel medio/lungo periodo.
Ovviamente non è La Bibbia e ogni consiglio va preso per ciò che è: uno spunto utile da cui partire e da adattare poi alla singola esperienza ed al particolare bambino.
Forse avrei ampliato di più la parte degli esempi pratici anche un po’ meno estremi e più comuni, soprattutto nella parte “risolutiva” che spesso è un po’ troppo vaga.
Inoltre credo che la parte dedicata ai bambini più grandi/adolescenti meriterebbe, per la peculiarità e difficoltà intrinseche, un libro tutto suo, qui in questo modo si rischia di sovraccaricare di nozioni, senza però approfondirle adeguatamente.
Profile Image for Flavia.
214 reviews8 followers
October 11, 2019
Un ottimo saggio pedagogico se si vuole esplorare quello che è il mondo dei "no" che spesso fa paura sia a chi li dice che a chi li riceve.

Questo saggio, diviso in cinque capitoli, esplora la relazione figli/genitori e la crescita personale di entrambi, lì dove non sempre un no divide, ma spesso unisce, se giustificato nel modo giusto.

Ci sono parti teoriche, ma anche tanti casi clinici veritieri, che aiutano il lettore ad andare più a fondo e ad entrare meglio in relazione con l'argomento.

L'ultimo capitolo, invece, esplora il bambino diventato ormai adulto, in relazione ad un altro nel rapporto di coppia.

Scrittura semplice e scorrevole, non inciamperete in termini tecnici, quindi non fatevi ingannare e leggetelo :)
Profile Image for Ivan.
62 reviews1 follower
Read
August 3, 2011
Great book, very instructive.

In particular, the first two-three chapters point out, very simply, several common behaviour in parents that could lead to bad "signals" to their children.

This book follows a "growth division" in chapters (0-2yrs, 2-5, 5-adolescence etc.), very useful as a reference.

Being father of a 2.5-years-old daughter, I obviously enjoyed the first part better than the other.

My personal advice could be not to read it in one single shot: start from the first chapter, then "use" the chapters/years you're more interested in.
Profile Image for Stefano.
24 reviews4 followers
August 31, 2016
Non aspettatevi ricette su quando e come dire no.
Piuttosto, il libro finalmente sdogana la possibilità di obiettare, dire no ai propri figli, e lo fa attraverso esempi in uno stile quasi "clinico", da osservatore esterno, in un approccio azione-reazione.
Se si è preparati a far funzionare il cervello per calarlo nella propria realtà, allora è un libro da avere e leggere. Altrimenti lasciate perdere. Però sappiate che le ricette, in pedagogia, non esistono.
Profile Image for Ily.
521 reviews
August 14, 2017
"Nella mia attività clinica di psicoterapeuta infantile vedo spesso famiglie la cui situazione di disagio è dovuta in gran parte all'incapacità di dire no. [...]. Un no non è necessariamente un rifiuto dell'altro o una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità. È il necessario corollario del dire sì: entrambi sono importantissimi." Saggio interessante e lettura imprescindibile per genitori, educatori ed insegnanti.
Profile Image for Alessandro Giuliani.
Author 25 books6 followers
August 1, 2017
Un libro interessante: sul tema, sempre attuale, non mancano altri contributi, ma questo aiuta particolarmente bene a rendersi conto di alcuni meccanismi che a volte ci condizionano e ci rendono più difficile attestarci sul fronte del no in modo libero e liberante.
15 reviews
February 7, 2019
Mi e' piaciuto molto. Vengono descritte diverse storie nei vari gruppi di eta' che possono prevenire comportamenti sbagliati ed educare i genitori su come svolgere questo "mestiere" nel miglior modo possibile.
Profile Image for Stefania.
200 reviews
October 25, 2012
Comprato quand'ero in attesa del mio piccolo. E' bellissimo e pieno di buonsenso. Da tenere sul comodino per ogni genitore.
Profile Image for Francesca Brughera.
70 reviews3 followers
May 4, 2024
L’ho letto anni fa, quando il mio primo figlio era neonato, ma voglio recensirlo a memoria perché mi è stato utilissimo e infatti lo regalo spesso ad amici che stanno per diventare genitori.
Utile, non tanto per i NO, che quelli penso sarei stata capacissima di dirli anche senza il libro, ma per certe nozioni sui comportamenti infantili, tipo la tendenza dei bambini a farsi forza quando sono separati dalla mamma, al nido o affidati ad altri, per poi scaricarle addosso tutta la loro frustrazione quando la ritrovano oppure il fatto che certi capricci li fanno con la mamma e non con altri perchè e lei la figura cui si sentono più legati e dalla quale più dipendono. Oh, come me le rigiravo in testa quelle nozioni quando mia suocera se ne usciva a dire “pensa che con me è stato bravissimo” o “con me mangia sempre tutto benissimo” con tono compiaciuto e insinuante. Talmente compiaciuto che mio marito un giorno, sentendola, le disse di piantarla, facendole notare che il terribile e interminabile capriccio del bambino, provocato da un banale no, era evidentemente il suo modo di punire me perché lo avevo lasciato un’intera settimana con lei. “Tu dici???” Dio che soddisfazione. E mio marito non aveva nemmeno letto il libro, ma io che ero la diretta interessata non credo avrei sopportato la suocera con tanta olimpica indifferenza senza il supporto di quelle nozioni. Scherzi a parte, essere genitori è impegnativo, meraviglioso ed estenuante e nessun manuale può insegnarti come fare, ma questo, che si divide in capitoli per fasce d’età dell’infante, aiuta a capire certe dinamiche, a rassicurarti sulla normalità di certe reazioni e a fornirti alcune linee guida assai utili per far fronte a capricci, parenti che si impicciano e momenti di scoramento.
36 reviews
November 20, 2020
A very necessary book to read. The only thing is that if you really want to follow its advices I’d say that this book will take 18 years to be read. If you have a baby you won’t ready the next chapter until your baby is an infant, and then the same goes until he or she becomes a child, a teenager, and so on. :))) it has clear insights into the issue of identity and becoming a fully developed individual ñ.
227 reviews
Read
June 25, 2025
Ho abbandonato questo libro a pagina 100. Riporta solo un sacco di ovvietà sulle difficoltà di crescere un figlio senza dare alcuno spunto di soluzione. È mortificante e un ottimo metodo per scoraggiare la gente a fare figli.
Profile Image for Giorgia Caterino.
76 reviews
July 1, 2021
Recensione nel video WRAP UP del primo agosto sul mio canale YouTube 😇
8 reviews
July 19, 2025
Qualche spunto di riflessione interessante, anche se nel complesso l’ho trovato un pochino povero di contenuti.
Profile Image for Greeneggss.
42 reviews
March 20, 2024
Comprato per degli esami, mi ha dato modo di capire molto dell’educazione impartitami dai miei genitori.
Profile Image for Maria Serafini.
190 reviews3 followers
November 4, 2021
Ho letto solo fino al capitolo 2-5 anni. Il libro è molto interessante, ma come molti nel suo genere ha il difetto di farti solo capire perché si dovrebbe fare così (dire no) ma senza darti delle soluzioni propositive su come attuarlo...
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