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Emanuele Tesauro (1592–1675) was a rhetorician, dramatist, Marinist poet, and historian.
His Il Cannocchiale Aristotelico is a work on tropes, literally the oxymoronic "Aristotelian telescope". Its main concern is the invention and wit of ingenious metaphors. It has been called "one of the most important statements of poetics ins seventeenth-century Europe". Metaphor he calls the "Great Mother of All Witticisms". In Umberto Eco's The Island of the Day Before, these themes are self-consciously taken up, through the character Padre Emanuele and his metaphor-machine.
Per quanto possa essere contento di amare un libro preso aspettandomi belle cose, il piacere di apprezzare un libro non scelto per la bellezza della lettura in sé è di un tipo diverso e sono contento di provarlo.
Questo saggio del XVII secolo rientra nella seconda categoria: letto (studiato?) perché mi serviva per altro, alla fine si è dimostrato una bella sorpresa.
Il libro è un trattato sulla figura retorica della metafora. Non solo la analizza e mostra nelle sue varie declinazioni possibili ma, soprattutto, la elogia, la indica come strumento squisito non solo per la comunicazione fra esseri umani ma, volendo, anche come tecnica generatrice divina. Tesauro non la affronta solo come espediente poetico e letterario ma anche in alcune sue versioni nascoste: dai giochi di corte agli emblemi passando per gli eventi naturali.
Gli esempi sono tantissimi e vari. Si gioca con numeri e lettere, si riportano arguti insulti in latino, si parla di figure mitologiche, di eventi storici, di filosofia cristiana e non solo. Non posso dire di saper comprendere bene un autore del Seicento da un testo simile, ma lui l'ho percepito entusiasta e ironico, coinvolgente nel suo amore per le metafore e nel suo tentativo di "divulgarle". La chiusura un po' auto-ironica mi ha strappato un sorriso.
C'è molto latino ma da diplomato al classico che però ha dimenticato quasi tutto della sua grammatica posso dire che con un po' di volontà quelle frasi si possono anche non saltare: o sono deducibili o si possono cercare online essendo spesso brevi motti famosi. Un po' stancanti le pagine di esempi su esempi, brevi ed elencati in modo crudo e compatto, ma ho letto con grande curiosità anche quelle, sempre alla ricerca di spunti interessanti o divertenti.
Non posso dire che sia un testo da consigliare alla leggera, anche se il linguaggio, pur con vari arcaismi, è molto più scorrevole e semplice di quel che si potrebbe pensare. Io l'ho letto "per caso" e ne sono stato contento. Posso solo auspicare che capiti anche ad altri, anche a chi non studia semiotica e testi del passato.