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203 pages, Kindle Edition
First published January 1, 2011
"¿Tengo que darle la razón aun cuando no la tenga? Yo diría que sí... Te dará miedo, porque abandonar tus propias convicciones es algo horrible. Pero no te estás arrojando al vacío, te estás arrojando a sus brazos."
Però, appartenendo al genere maschile, ha anche lui una tara che è quasi universale. Il cervello gli si ottunde quando vede una palla che rotola.
Se accogli solo quello che è omologo a te, a quello che pensi tu, non sei sposata con un uomo, ma con te stessa. A lui invece devi sottometterti. Quando dovete scegliere fra quello che piace a te e quello che piace a lui, scegli a suo favore. [...] fidati di lui, e lascia che sia lui a dire l’ultima parola. Quando tra le vostre due posizioni a te sembra evidente che la sua sia proprio sbagliata, fidati lo stesso della sua lucidità.
Di questo siamo responsabili noi donne più degli uomini. Credendo di emanciparci ci siamo svendute per un piatto di lenticchie: abbiamo adottato il modo maschile di concepire la sessualità. Eravamo le custodi della vita, non lo siamo più. Ci siamo emancipate, è vero, non dipendiamo più da nessuno. In cambio però rischiamo di perdere la dedizione totale reciproca che vogliamo, che pretendiamo. È scritta nella nostra carne.
[...] non oso immaginarti nell’atto di cambiare un pannolino, e questa è roba da mamme; ma non ti vedo neanche caricare la macchina con un passeggino da chiudere – questa è roba da babbi.
Eppure non siamo fatte per il potere. E le donne che arrivano a ottenerlo spesso sono arrabbiate, perché stanno tradendo la propria natura, insicure e quindi violente. E se rinnegano da una parte la propria profonda femminilità – la dolcezza, l’apertura – dall’altra la ritirano fuori incarnandone i più deteriori stereotipi. Possono diventare isteriche, uterine, passionali, e capaci di cattiverie che un uomo non si sognerebbe.