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A demolição do homem: Crítica à falsa religião do progresso

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Text: German

225 pages, Paperback

First published January 1, 1983

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About the author

Konrad Lorenz

119 books225 followers
Konrad Zacharias Lorenz was an Austrian zoologist, ethologist, and ornithologist. He shared the 1973 Nobel Prize in Physiology or Medicine with Nikolaas Tinbergen and Karl von Frisch. He is often regarded as one of the founders of modern ethology, developing an approach that began with an earlier generation, including his teacher Oskar Heinroth.
Lorenz studied instinctive behavior in animals, especially in greylag geese and jackdaws. Working with geese, he investigated the principle of imprinting, the process by which some nidifugous birds (i.e. birds that leave their nest early) bond instinctively with the first moving object that they see within the first hours of hatching. Although Lorenz did not discover the topic, he became widely known for his descriptions of imprinting as an instinctive bond. In 1936 he met Dutch biologist Nikolaas Tinbergen, and the two collaborated in developing ethology as a separate sub-discipline of biology. A Review of General Psychology survey, published in 2002, ranked Lorenz as the 65th most cited scholar of the 20th century in the technical psychology journals, introductory psychology textbooks, and survey responses.

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Displaying 1 - 9 of 9 reviews
Profile Image for FrancescoInari.
138 reviews2 followers
June 7, 2021
The book that changed my life.
I'm not exaggerating when I claim that Konrad Lorenz was the most underrated intellectual of the 20th century.
What Lorenz offers is much more than a theory or speculation, but nothing less of a new worldview and predictions that have revealed themselves as more and more truthful with each passing year.
In his own way, the waning of humaneness, I dare to say K.L.'s most important book, is a predecessor to the much more infamous "The Industrial Society and its Future" by T.K., the underlying ideas are really similiar and both books predicted the nefarious effects of the techno-cultural evolution on the human race.
Reading this book is a good entry point to "the right side" of ecophilosophy.
Profile Image for Matteo Negro.
204 reviews33 followers
August 20, 2017
Quando si sente il nome di Konrad Lorenz, subito ci viene in mente i suoi esperimenti con le oche e il suo importante ruolo nella nascita della disciplina dell'etologia. Lorenz però con questo libro analizza dettagliatamente la situazione dell'uomo moderno e mette in guardia il genere umano di fronte al pericolo di una progressiva disumanizzazione causata dall'ambiente tecnocratico in cui viviamo. L'evoluzione creativa genetica e culturale sulla specie Homo sapiens ha avuto un profondo rallentamento di fronte alla globalizzazione delle culture e all'omogeneizzazione dei comportamenti e dei costumi dei giovani rispetto alle generazioni precedenti. Questo ci rende fortemente vulnerabili. Alcuni nostri comportamenti scritti nei nostri geni, un tempo, quando vivevamo in condizioni di piccoli gruppi tribali, erano fortemente adattativi. Ora invece, immersi nella supertribù derivante dall'inurbamento in grandi metropoli gli stessi comportamenti rappresentano un serio pericolo per noi. Forse c'è una soluzione al deterioramento emotivo dell'uomo: cercare il senso della vita e della nostra esistenza nella bellezza e nell'armonia della natura. Solo così riusciremo a capire e ristabilire la nostra posizione nell'universo. Un libro assolutamente da leggere anche se in alcuni capitoli risulta difficile per la profondita degli argomenti trattati. La frase che mi ha colpito maggiormente è quella in cui Lorenz sostiene che l'adattamento è un processo cognitivo: "Ogni modificazione ereditaria che offra all'organismo nuove possibilità di vincere la lotta con l'ambiente significa nulla di più e nulla di meno di questo: il sistema organico ha acquisito in tal modo una nuova informazione sull'ambiente. L'adattamento è un processo essenzialmente cognitivo"
Profile Image for Panda.
38 reviews1 follower
May 26, 2019
Lorenz si presenta capace di dipanare la matassa del reale contemporaneo, adducendo come impianto teorico filosofia (o scienza) della percezione ed etologia. Il primo capitolo, tutto incentrato sul dimostrare (ed in ciò vi è poco di nuovo) che l'evoluzione non è lineare, né omodiretta verso un fine particolare, ci situa di fronte ad un Lorenz a suo agio, un Lorenz sicuro e pronto. Questa improvvida e casuale evoluzione è anche evoluzione del nostro percepire e sentire, il che supera il pessimismo kantiano dell'inconoscibilità del reale, che è invece più o meno ciò che è percepito. Introdurre il tema dell'attenzione che dobbiamo porre alla nostra stessa evoluzione, farci garanti e partecipare attivamente ad essa, sapendo che quel che proviamo e percepiamo è ciò che esattamente è tenuto che noi percepiamo, deve portarci a comprendere, secondo Lorenz, che, leopardianamente, questa bontà dei "patriarchi" delle sensazioni può però esser modificata dall'imcombente circostante. Ciò che percepiamo e che, nel corso del tempo, è stato da noi adoperato per sopravvivere, si distorce passando dalla lente della tecnica e della società umana. La critica lorenziana pare vaga, però. A volte è riferita al moderno, a volte alla tecnica in generale e, quindi, ad un Homo sapiens pienamente 'colpevole' da millenni (sarà per questo che i riferimenti storici sono minimi). Una tale difficoltà a definire perfettamente un colpevole (od un capro espiatorio) rende vago - molto vago - il corpus di consigli che Lorenz, dopo interessanti intuizioni antropologiche e sociologiche sul rapporto tra gioventù e mondo ed in generale sull'essere umano attuale nei confronti della tecnologia, della noia e persino di un'ultra-democratizzazione ed egualitarizzazione, sono però estremamente "ovvi", come conferma lui stesso relativamente alle sue teorie, e poco inclini a mettere in discussione i veri e propri modelli di produzione e di pensiero sociale. Lorenz, difatti, pensa più che altro ad una rivoluzione valoriale tutta incentrata su "più compassione umana", senza badare davvero a come metterla su. La critica, da una parte dell'iperurbanizzazione moderna, e dall'altra della technè che ha decurtato la capacità umana di crescere, introiettando la lotta, non riesce a dirigersi né verso il presente presente, né verso il presente un po' più prossimo, finendo in un molto generico invito ai giovani ad amar la Natura. Un po' poco. Il linguaggio, spesso molto semplicistico, in particolare quando ci si allontana dall'area etologica, e le numerosissime ripetizioni che danno l'idea di un saggio poco ricontrollato e secondario, fan sì, perciò, che l'opera sia da associare ad altre di maggior spessore (Spsngler, Marcuse, Evola, Bauman etc.)
Profile Image for Nathaniel Wonderful.
Author 5 books7 followers
June 21, 2024
V Odumírání lidskosti se autor věnuje úpadku morálních hodnot a lidskosti v moderním světě. Kniha je rozdělena do čtyř částí, v nichž Lorenz postupně identifikuje klíčové faktory přispívající k tomuto jevu a připomíná čtenáři, že naše budoucnost není předem dána, ale leží výhradně v našich rukou. Nechybí ani bezpočet příkladů z různých odvětví, jako je technologický pokrok, narušení sociálních struktur či ničení životního prostředí.

Kniha je silnou a provokativní kritikou moderní společnosti, která není postavena na populistických výkřicích, ale na srozumitelných příkladech a odkazech na práce jiných filozofů a vysoce inteligentních lidí. Na druhou stranu je z knihy patrné, že byla napsána v kontextu své doby, kdy neexistovaly další nebezpečné faktory ohrožující mladou generaci, jako je kontakt s technologiemi od kolébky v podobě chytrých telefonů a sociálních sítí.

Přesto toto dílo nutí k zamyšlení a připomíná, jak důležité je udržovat spojení s přírodou a nepodléhat manipulačním technikám ve stylu chléb a hry. Doporučuji tuto knihu každému, kdo se zajímá o etiku, společenské vědy a budoucnost lidstva.
Profile Image for Marco Sessi.
10 reviews
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December 25, 2022
l’essere umano ha sempre avuto la necessità di dare una spiegazione e/o un senso a tutto quello che lo circonda. Non accetta che le cose succedano per caso (es. la creazione dell’universo), ma d’altro canto, se esiste un ordine prestabilito (es cambiamento climatico indipendente dall’uomo), questo eclude la libertà dell’uomo e quindi il suo libero arbitrio.
È possibile che l’unico essere vivente che mente ai propri simili, cioè l’essere umano, sarà in grado di non autodistruggersi? Il nostro destino è già scritto? L’autore cerca di essere ottimista, concedendoci qualche chance… ma è molto labile.
This entire review has been hidden because of spoilers.
1 review20 followers
Read
February 14, 2023
i think this book is perfect.
found it at a second hand store and finished it in a day, it gave me the exact background i needed on evolution and konard is one of the main reasons I keep on reading about this topic today.
Profile Image for Patryk.
29 reviews
March 10, 2022
Pierwsza połowa książki stara się odwoływać do osiągnięć nauki i tłumaczyć na czym polega teleonomia oraz dobór naturalny. Ale jest to tak zakamuflowane i ukryte w dziwnej strukturze, że kolejne zdania mijają, a ich sens jest jakby nieobecny. W obrębie tematyki postępu ludzkiego i genetycznego, zdecydowanie bardziej polecam „Niewczesny pogrzeb Darwina”.

Druga część książki poświęcona jest analizie tego jak w końcu lat 80. XX wyglądał świat. I choć przedstawione obserwacje co do wyglądu rzeczywistości są trafne, tak analiza przyczyn wzmaga chęć łapania się za głowę z każdym kolejnym zdaniem. To pokrój ostatnich wypowiedzi Ridley’a Scotta, który narzeka na niską oglądalność filmów i zrzuca winę na millenialsów, którzy są „uzależnienie” od telefonów. Z tym, że tutaj trzeba oddać, że Lorenz był pierwszy w swoim „starczym pierdoleniu”. A no i wiadomo, młode pokolenie jest be, bo odrzuca styl życia starego pokolenia.

Na dokładkę wnioski przedstawione przez Lorenza są często niespójne. Z jednej strony argumentuje, że świat może zostać ocalony tylko przez młodych ludzi, a następnie twierdzi, że w obecnej strukturze młodzi nie mają szans na wywarcie realnych zmian, a rolą starszych (zepsutych swoją drogą przez świat) jest tych młodych edukować. Kto więc ponosi odpowiedzialność za przyszłość? Pewnie sam Lorenz nie był pewien.

No i w ogóle sporo tutaj ukrytego lamarkizmu jest. Co po lekturze Stephen Jay Goulda rzuca się wyraźnie w oczy i jeszcze bardziej uwiera. Ogólnie – no nie polecam.
Displaying 1 - 9 of 9 reviews

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