Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un’arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante… Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell’uomo all’apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole. L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta?
Alessia Gazzola, nata a Messina nel 1982, è medico chirurgo specialista in medicina legale. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’allieva, che ha fatto conoscere e amare al pubblico italiano, e a quello dei principali Paesi europei dove è uscito, un nuovo e accattivante personaggio: Alice Allevi. Ama viaggiare, leggere e cucinare. Vive a Verona con il marito e le sue due piccole bambine.
"La verità è che il mio amore si nutre di stenti. Se non mi struggo, mi sembra di non amare. Se non attraverso campi irrigati di lacrime, il mio cuore molto semplicemente, molto irragionevolmente, non palpita."
Eh, no! Cara Alice, tu te le cerchi proprio tutte! Allora è vero ciò che tu stessa dici: hai "buttato cinque anni della tua vita nell'inseguire una persona squallida come tante altre." Beh, almeno lo hai capito in tempo!
(A me, detto per inciso, Arthur non è mai stato molto simpatico, anzi... L'ho trovato sempre piuttosto egoista, almeno nei confronti di Alice.)
Brava, hai fatto la scelta giusta; datti tempo, ora, perché solo il tempo potrà lenire il disagio e la tristezza che ora provi, ma sarà esso stesso ad aprirti pian piano altre strade, altre storie, altre verità, altra vita. In questo ha ragione CC: "Te la svelerà la vita, qual è la verità."
E comunque io sono moooolto di parte; perché io faccio spudoratamente il tifo per CC! 😍
Naturalmente, oltre le (dis)avventure personali di Alice, c'è anche la trama gialla, molto buona, tra l'altro. Un bell'intreccio, supportato da una altrettanto buona e verosimile ricostruzione.
L'alternarsi delle vicende poliziesche e quelle personali mi intriga sempre di più. Di sicuro la Gazzola sta crescendo e Alice e gli altri personaggi con lei.
È impossibile staccarsi dai libri della Gazzola. In particolare, questo è stato oltremodo intricante e non vedevo l'ora di capire chi fosse il colpevole, perché avevo troppe idee in testa. In più, la storia personale di Alice si complica, ed io non voglio perdere nessuna notizia di questa mia nuova "amica" letteraria. Sono pronta per Arabesque!
Quando parto per le vacanze ho bisogno di leggerezza. Ho bisogno di salire in aereo, di aspettare in aeroporto con una lettura che mi faccia sorridere e rilassare e divertire. La Gazzola riesce a fare sempre tutto questo con la sua allieva. Questo libro forse mi è piaciuto più di altri, un volo breve, la prima notte con il mare davanti agli occhi e voilà il libro era finito ed io ero pronta per iniziare libri più impegnativi, diversi.
Io, comunque, lo ripeterò all'infinito, la Gazzola e Alice Basso sono due letture perfette da fare sotto l'ombrellone, d'estate, quando si ha voglia di leggerezza, quando la birra si scalda in fretta.
"La verità è che il mio amore si nutre di stenti. Se non mi struggo, mi sembra di non amare." Alice Allevi è così. Sensibile, appassionata, pronta a struggersi per amore e a non smettere mai di rincorrerlo, tra un dubbio e l'altro, tra una riflessione filosofica, un rimorso o un rimpianto. E sarà sicuramente così anche nella serie televisiva a lei ispirata, L'ALLIEVA. Alice Allevi è il personaggio, la protagonista femminile più riuscita nel panorama della letteratura italiana contemporanea. Piace troppo. Non puoi non amarla. E come dice la sua creatrice, la scrittrice ALESSIA GAZZOLA, adesso «vive di vita propria». Nei primi romanzi, a partire da L'ALLIEVA, la Gazzola l'ha inventata, ispirandosi un po' alla sua vita, alla sua routine di medico legale, ma poi è stata la protagonista Alice a emergere, a trovare la sua strada, lanciandosi in una serie di avventure, professionali e sentimentali, ognuna della lunghezza di un romanzo. Anzi, di un bestseller, poiché i libri della Gazzola sono così accattivanti, credibili e, soprattutto, scritti bene, che non si può non leggerli. Se i delitti più efferati e i gialli avvolti nel mistero, da insolubili trovano il loro colpevole, l'amore per Alice ha sempre un po' di alti e bassi, anche quando sembra aver trovato l'uomo che le chiede di sposarlo. Come in un romanzo di formazione a puntate, che si sviluppa un libro dopo l'altro, la specializzanda Alice Allevi cerca di districarsi tra gli uomini della sua vita: Claudio Conforti (altresì noto come "CC"), Arthur Malcomess e l'ispettore Calligaris. Anche in UN PO' DI FOLLIA IN PRIMAVERA, giallo coinvolgente e chick lit rosa al punto giusto, Alice piace tremendamente, con tutti i suoi pensieri e il suo filosofeggiare sulla vita, ma soprattutto sull'amore. Tutto è imprevedibile e mutevole, grazie ai colpi di scena che tengono intrappolato il lettore. Gli omicidi, anche in UN PO' DI FOLLIA IN PRIMAVERA ci susseguono a catena. Alice è curiosa, tremendamente curiosa, non di morbosità, ma di interesse umano, da vera filantropa della vita, piena dei sentimenti più nobili anche quando non se ne sente all'altezza. È fantastica. È unica. Non tutti ricordano con sincero interesse e quasi affetto il professore con cui si è sostenuto un esame all'università. Lei, sì. Un uomo si suicida. È il paziente di un noto professore di psichiatria, Ruggero D’Armento, che Alice Allevi, da studentessa, ha seguito con interesse nelle varie lezioni e nei seminari. Dopo poco, anche l'importante professore viene trovato morto: però assassinato. La sua non è una morte qualunque, come nessuna lo è quando c'è Alice Allevi nelle vicinanze. L’indagine su questo omicidio è impervia, ma c'è sempre la specializzanda Alice, un po' pasticciona alla Bridget Jones, un po' signora in giallo, che si impegna, prendendola a cuore come suo solito.
Libro che segna la definitiva consacrazione di Alessia Gazzola nell'Olimpo degli italici scrittori... ma, visti i tanti cambiamenti riscontrati al suo interno, potrebbe anche essere quello che chiude il ciclo dell'"Allieva": ovviamente mi riferisco (sperando di non fare spoiler) al "Supremo" andato in pensione; ad Arthur che, tra seguire il cuore e la sua passione fotogiornalistica sceglie la seconda e, infine, alla stessa protagonista della saga che abbandona il ruolo di allieva perché, contro tutti i pronostici, riesce ad ottenere la tanto sofferta specializzazione in Medicina legale. Per il resto, ho davvero poco da dire sul libro in generale: la trama ha una matassa da sbrogliare molto ben costruita (segno che anche Alessia Gazzola, come Alice Allevi, è diventata "grande" ed è maturata dal punto di vista letterario. Forse l'unica nota stonata (per carità, è solo un mio personalissimo parere) è data dalla presenza dei tanti personaggi di contorno ma, visto il mestiere della "vittima" di questo romanzo, riconosco che non poteva essere altrimenti. Come ho detto prima, questo libro ha tutta l'aria di essere il capitolo conclusivo dell'"Allieva"… ma, se in futuro Alessia Gazzola vorrà regalarcene ancora un altro, io sarò il primo a fare i salti di gioia per essermi sbagliato! [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Come al solito la Gazzola, riesce a farmi ridere e a farmi piangere. Questo libro segna una svolta nella vita di Alice, sia professionale che personale. Ho gioito, ho sofferto soprattutto quando Bello davvero. Questa serie mi piace sempre di più. Divertente e romantica ^^ e si dai c'è anche il caso di omicidio da risolvere. Ma la fine???
Va da sè, che devo recuperare immediatamente il prossimo così sono pronta per l'uscita di ottobre.
Un po' di follia in primavera ha un tono diverso rispetto ai precedenti libri della serie. Meno divertente e più malinconico, riflette i dilemmi della vita personale di Alice, che sta per finire la sua specializzazione ed è giunta a una svolta nella vita sentimentale, che però non è chiara e semplice come sembra. Come se non bastasse Personalmente preferisco la Gazzola quando scrive trame più umoristiche e divertenti, ma ho anche apprezzato la maturazione di Alice e nel complesso il libro mi è piaciuto appena meno degli altri.
Le problematiche della vita di Alice sono ben accompagnate dal caso, che è uno dei più "pesanti" di quelli affrontati finora, in quanto è ambientato nel mondo della psichiatria e la vittima, un famoso psichiatra,
Sono molto curiosa di vedere cosa succederà negli ultimi libri della serie, specialmente ora che
Ho adorato Gazzola fin dal primo libro e anche con questo la scrittrice non si smentisce! adoro le indagini di Alice e la sua goffaggine. .mi ci rivedo completamente in lei! Non ho mai sopportato Arthur e i suoi modi e con questo libro ribadisco il mio odio verso di lui e il mio amore verso CC, "il dottorino" Conforti, che in fondo in fondo è buono anche se ha dei modi di fare di un bastardo! La cosa bella di questi libri è l alternarsi delle indagini con la vita sentimentale di Alice (che è un vero disastro)! Ma c è stata anche una parte che mi ha fatto anche piangere alla fine..la povera nonnina che si sente male..questo Alessia non me lo dovevi fare -.-""
Come qualcuno di voi avrà ormai potuto intuire, non sono snob in fatto di libri. Leggo veramente di tutto un po’. Quando mi avvicino ad un libro lo faccio senza preconcetti e giudico in base alla capacità dell’autore di rendere appetibile una storia. Questa settimana mi sono dedicata alla lettura di Un po’ di follia in primavera di Alessia Gazzola. Questo libro è il sesto di una fortunata serie che comincia con L’Allieva. Personalmente non li ho letti tutti, ma questo non me ne ha pregiudicato la comprensione. Alcune sfumature e avvenimenti nel passato della protagonista, potrebbero non essere molto chiari ma sono facilmente deducibili e non influiscono assolutamente sulla vicenda in corso di narrazione. Il titolo è ammantato da un allure poetica e frizzante. Siamo alle soglie della bella stagione, quale lettura migliore di Un po’ di follia in primavera, per dare una sferzata di energia positiva e spazzare il grigiore e la monotonia di questo lungo inverno? La storia è davvero simpatica e narra le avventure di una specializzanda in anatomia patologica, Alice Allevi. Un po’ Carrie Bradshaw di Sex and the City e un pò Bridget Jones, la protagonista si districa a modo suo, in un mondo lavorativo e sentimentale irto di mille difficoltà. Alice non eccelle dal punto di vista accademico, a volte è distratta e pasticciona. Dotata di grande curiosità, spesso sconfina dalle sue competenze e mansioni di anatomopatologa, entrando in ambiti investigativi che non le competono. Grazie al dono naturale di una fine empatia, riesce a calarsi nei panni altrui e trarre lampanti deduzioni che portano allo sbroglio di oscuri grovigli e intricate matasse. La trama è molto avvincente, sebbene sia condita da una serie di clichè di cui avrei fatto volentieri a meno, come quello relativo al rude ma intuitivo ispettore Calligaris, descritto come in molte serie tv e romanzi, rozzo e mal vestito. Anche Cordelia, sorellina impicciona e logorroica del fidanzato di Alice, l’ho trovata una figura trita e ritrita. Detto questo, L’autrice ha il merito di uno stile semplice, scorrevole e alla portata di tutti i lettori. Scevra da ogni formalismo o manierismo di genere, ben si confà a chi cerca qualcosa di poco impegnativo.
Nel primo romanzo che inaugura questa fortunata serie, L’Allieva, avevo trovato il personaggio principale, Alice, troppo incline al piagnisteo. Quasi come se l’autrice avesse un po’ forzato la mano nel relegare la simpatica anatomopatologa nel ruolo di imbranata e piagnona. Per fortuna, in Un po’ di follia in Primavera, sono stata felice di trovare un miglioramento, un’evoluzione positiva. La Gazzola fa maturare il personaggio che diventa più consapevole delle sue debolezze e dei punti di forza. Non si piange più addosso ma, accoglie quello che di negativo le succede cercando di elaborarlo in energia positiva. Dunque non più un personaggio con un’accezione quasi caricaturale, ma qualcuno di più vero, umano, di cui ho apprezzato molto l’attaccamento ai valori importanti, soprattutto l’amore e il rispetto per la famiglia. Il finale è davvero tenero e non mi vergogno a dire che mi sono commossa.
Consiglio questo libro a coloro i quali amano i gialli soft, non eccessivamente cervellotici, a quelli che cercano una lettura non troppo gravosa e alle inguaribili romantiche, perché, nonostante tutto, omnia vincit amor!
A quanto pare il mio viaggio con Alice non era terminato ed è ripreso di botto con l'ultimo (al momento) capitolo della saga, gentilmente inviatomi in lettura da parte dell'Ufficio stampa di Longanesi. Ammetto, quindi, d’aver un buco di quattro libri. Nonostante questo mio gap iniziale, la storia si segue abbastanza bene e sinceramente non ho sofferto molto della mancanza dei capitoli centrali.
Ritroviamo, quindi, Alice, testa fra le nuvole come la ricordavo, imbranata come la ricordavo, sempre in ritardo per tutto… come la ricordavo; Claudio Conforti (aka CC), se possibile, più antipatico, cinico e brusco (e nel vuoto di lettura che ho deve essere successo quello che immaginavo tra i due); Arthur, ugualmente perfetto e filantropo, ma scostante quando vocazione giornalistica chiama; e buona parte della combriccola al fianco di alcune new entry (il cui ingresso, purtroppo, non mi è ben chiaro causa il già citato gap, ma ripeto la vicenda si segue ugualmente bene).
Per quanto riguarda ilplot non posso dire di esserne rimasta sorpresa. Colpi di fortuna ai limiti del miracolo - la stessa Alice nota questo particolare... e fa onore alla Gazzola essere riuscita a ironizzare proprio su questa aspetto della narrazione -, poco sospette affinità, libere confessioni spontanee e semplici trovate condurranno la nostra dottoressa alla conclusione di un caso lineare e abbastanza prevedibile. Allo stesso modo, i rapporti tra i personaggi e gli schemi che avevo intravisto nel primo romanzo della serie si ripetono senza troppe sorprese o tentativi di costruire qualcosa di nuovo.
A onor del vero, il giallo è più il contorno, la ciliegina sulla torta che accompagna la storia di Alice sulla cui vita (Sophia Kinsella docet) il lettore si concentra - a discapito delle descrizioni ambientali. Sotto quest'ultimo aspetto, passa un poco in sordina il clima dell'Istituto, le lotte per raggiungere i posti disponibili, la fretta nel rendere qualcosa di ben fatto, la necessità di mostrarsi bene ai docenti. Il romanzo, data la preminenza dell'aspetto sentimentale della questione, assume i più familiari tratti di un Chick-Lit con i suoi noti schemi: la protagonista un po' dodda, alla quale tutti gli altri personaggi - principali - non possono fare a meno di affezionarsi (i secondari si aprono in slanci confessionali o buttano lì qualche piccola verità sulla quale si tacciono subito); lui (in questo sono stata profetica), un po' cinico e un po' sconfortante, fintamente non-geloso; e l'altro (troppo bello e bravo per essere vero... oh, nel caso io sono a disposizione! XD).
Continua, tuttavia, a restarmi un po' indigesto questo attaccamento di Calligaris, anzi dell'ispettore Calligaris, per la nostra imbranata Alice. Avevo notato questa strana simbiosi, con la quale Alice imbecca il poliziotto di ipotesi abbastanza semplici, ne L'Allieva e permane ancora questa stramba simbiosi: mi chiedo come sia possibile che un poliziotto di una certa esperienza debba basarsi sulle idea di una specializzanda in medicina legale pasticciona e poco affidabile (in quanto a serietà sul lavoro). A onore del vero, è possibile che abbia mancato la spiegazione nei volumi precedenti e, in ogni caso, in questo nuovo capitolo i due hanno sedimentato il loro sodalizio.
La nostra Alice continua a essere la solita pasticciona, un po' bistratta - spesso a ragione - dai superiori, ma comunque imbeccata con utili dritte (magari...); spalla su cui piangere per gli assassini e i loro familiari; alle prese con i tormenti di un cuore ballerino.
Molto apprezzata è la migliorata attenzione nella caratterizzazione dei personaggi (non per quanto riguarda la loro simpatia, però). Se ne L'Allieva, prima esperienza da scrittrice per la Gazzola, ero rimasta perplessa da questi elementi, qui devo ammettere che si nota un maggior approfondimento e uno stile maturato. Okay, le dinamiche e i rapporti fra i personaggi restano gli stessi e hanno i soliti prevedibili sviluppi; permane una certa steotipizzazione da genere (Chick-lit), ma ho apprezzato la maggiori attenzioni per i piccoli gesti, modi, atteggiamenti dei personaggi secondari.
Rinnovo il mio apprezzamento per lo stile di scrittura: ironico, fresco e leggero.
Come Chick-Lit, quindi, un romanzo simpatico, facile e veloce da leggere, perfetto per quei momenti in cui si vuol avere tra le mani qualcosa di sereno e poco impegnativo. E per gli amanti delle avventure di Alice un capitolo sicuramente da aggiungere alla collezione!
Sempre piacevole leggere le avventure di Alice, a cui non ci si può non "affezionare". Ben scritto e ben strutturato, questo romanzo della serie certo non delude, forse (volutamente?!) un po' forzatamente trascinata la parte sentimentale della protagonista, che lascia campo libero agli sviluppi dell'autrice e della fiction!
Quinto capitolo della specializzanda in medicina legale Alice Allevi. Questa volta il caso al centro del romanzo ci fa fare irruzione nell’interessante campo della psichiatria. La parte gialla della storia mi è sembrata piuttosto buona ed il triangolo amoroso sembra finalmente (finalmente!) essersi risolto. Passare del tempo con Alice è sempre piacevole, grazie alla scrittura garbata di Alessia Gazzola, ma il copione ormai collaudato mi è venuto a noia e purtroppo temo che si ripeterà anche in futuro.
Il libro, esattamente come tutti quelli della serie, è carino, leggero e divertente. L’unico difetto è che è proprio come gli altri libri: un morto, un caso da risolvere, un’autopsia e tanta, tanta indecisione amorosa. Con lo stesso triangolo amoroso che ci accompagna dalla prima pagina del primo volume che praticamente non si smuove di un millimetro. O, per meglio dire, per ogni passo avanti ne fa 3 indietro
Alice Allevi è, ogni volume di più il mio spirito guida, c’è poco da fare! È un personaggio divertentissimo, un po’ tanto sognatore e solo un po’ con i piedi per terra. Amante delle serie tv e dello shopping compulsivo, praticamente relega la medicina al tempo libero. Non posso che adorarla
Devo nutrirmi a pane e ansia, visualizzando sempre il peggior scenario possibile. Diversamente, non mi sento a mio agio.
"Lo stile. Potessi dare dieci stelline solo per questo aspetto lo farei. Non so spiegarvelo in maniera sensata, ma, leggendo le parole della Gazzola, vi capiterà di sentire come prima ancora della trama, delle virgolettature, dell’editing o della grafica, ci sia il cuore. Un cuore che trasuda emozioni forti, palpitanti, a volte scoordinate (Tifiamo Arthur o CC? Vi chiederete) ma pur sempre Emozioni con la e maiuscola, che si vanno a mescolare ad una verve di una genialità pazzesca (si veda ad esempio l’autoironia di Alice) e ad un pathos sempre crescente ma mai forzato. Ed è grazie alle sue enormi e fantastiche capacità narrative se mi sono avvicinata ad un genere a cui, per natura, non sono avvezza. Quindi… Chapeau!!"
Seguo Alice praticamente da sempre. Potrei dire che siamo cresciute insieme ma non sarebbe vero, perchè io sono cresciuta, maturata e invecchiata, ormai schiava dell’Anzianity, mentre Alice o Eliz [come dice quel gran coglione di Arthur] è rimasta sempre la stessa, una che lascia che la vita scelga per lei, senza mai, nemmeno per un fottutissimo sbaglio, prendere una decisione, sclerare con grazia, mandare affanculo chi ti tratta come la sorellina scema da istruire su tutto.
Ecco, come avrete capito da queste prime righe piuttosto confusionarie, siamo alle solite.
Uno dei migliori volumi di tutta la serie. aaaahhhh questa volta mi ha catturata completamente. Alice fa un salto in avanti per quanto riguarda la propria vita. Finalmente si rende conto di quello che è la sua storia e quella che invece DOVREBBE essere. Ci lascia col fiato sospeso, ma un bel passo avanti è stato fatto.
Sottotono. Sono due e mezza perchè è comunque piacevole da leggere, ma il brio dei primi è scomparso e la mancanza di disciplina di Alice ha stancato. Grazie al cielo almeno c'è una svolta nel triangolo sentimentale che pare definitiva. A metà libro temevo avremmo ricominciato con sta manfrina.
Continuano le peripezie della specializzanda Alice Allevi, che, oltre a essere alle prese con un nuovo caso, dovrà prendere decisioni importanti dal punto di vista sentimentale. . Il libro già dalla seconda pagina ci spiazza con una notizia che non lascia ben sperare. Inizio "traumatico" e lento, una serie di pensieri e ripensamenti che non lo fanno particolarmente amare. Storia che si riprenderà a metà libro, dandoci qualche barlume e poi certezza di speranza. (Anche se la Gazzola ci tiene sulle spine, eh!) . Il caso è un'altra avventura interessante, questa volta ci troveremo in una clinica privata di psichiatria. 《Il male esiste anche senza la pazzia���. Perché il direttore della clinica è stato assassinato? Si sospetta di tutti, persino del dottore, e se non fosse stato un uomo integerrimo come si professava di essere in apparenza? Un altro caso intrigante da risolvere. . Come sempre la scrittura è scorrevole, interessante sotto molteplici aspetti; l'anima dei personaggi viene espressa per come essi sono davvero: Claudio, a volte spregiudicato, altre romantico ma sempre coerente con la sua persona; Arthur, dall'anima zingaresca e nomade; Alice, una donna fortunata e sfigata allo stesso tempo, alle prese con la sua passione, la sua determinazione nel voler raggiungere i suoi scopi, volubile ma che pian piano acquista consapevolezza e maturità. . Leggere la Gazzola è davvero splendido, un diversivo alla monotonia della vita quotidiana, una leggerezza e una spensieratezza mescolati a momenti di interrogazione e riflessione. L'autrice è molto abile con le parole e ancora una volta si dimostra meravigliosa. ☆☆☆☆
Abbiamo lasciato Alice alle prese con le scelte del suo cuore, e la ritroviamo insieme ad Arthur che continua la sua vita verso il suo ultimo anno di specializzazione e di conseguenza verso la fine del primo corso di studi da specializzanda in medicina legale. In questo romanzo la vedremo seguire il caso di Ruggero D'Armento, come sempre scaverà a fondo, e riuscirà a trovare l'enigma di tutto questo, nel mentre però la sua vita privata, non va a gonfie vele, anzi. Ad Arthur la stabilità sta stretta e Alice si rende conto che forse il suo cuore appartiene a qualcun'altro. Anche questo capitolo della storia di Alice Allevi è all'altezza delle mie aspettative, ogni cosa scritta e descritta l'ho amata e apprezzata. Lo stile do Alessia Gazzola è una garanzia e questi romanzi lo dimostrano, soprattutto se letti tutti di seguito.
Mediocre. Premessa: il libro è parte di una catena ma io non lo sapevo quando l’ho iniziato quindi evito di recensire la trama. Che trash. Là scritture è scorrevole ma poco coinvolgente, mi ha ricordato i riassunti che ti facevano fare alle medie del tipo “prendi le frasi è legale con i connettivi logici”. Per quanto riguarda i personaggi principali ci troviamo di fronte a una protagonista ultra laureata e mezza detective, che però a quanto pare è rimasta quindicenne col cervello e a due uomini uno più troglodita dell’altro. Non particolarmente consistente e a brevi tratti misogino il libro verte fino alla fine su dinamiche che si riveleranno completamente inutili, il che mi ha resa al quanto contrariata. Do due stelle perché dopotutto sono sicura che esiste di peggio ma non il libro non è neanche da considerarsi “medio” e dunque meritarne tre. Ciao.
Eh, Allevi chi la fa l'aspetti! Anche se non ad un passo dall'altare. Capitolo che conclude un ciclo davvero entusiasmante della vita di questa specializzanda. I tempi dei giochi sono finiti e lei dovrà iniziare la sua vita senza più la protezione dell'ospedale, di CC e della sua nonnina, purtroppo in degenza. Dopo l'uscita di baby Malcomes e una rilegatura degna di una barbona (senza offesa) per la sua tesi, l'aspetta la vita vera e questo fa paura. Ma lei è un vulcano in moto e saprà sicuramente trovare la sua "retta" via. Al prox capitolo...
Questa storia è caratterizzata da due svolte importanti, quella amorosa (era ora!!!!) e quella del giallo. Ancora non abbiamo messo la parola fine alla storia amorosa ma viene tracciata una significante direzione, invece per quanto riguarda la parte giallo, penso che l'intreccio della storia sia migliore dei precedenti. Alice sta maturando e forse sta diventando anche meno maldestra...chissà! Come negli altri libri della serie, troviamo uno stile semplice, ironico, scorrevole, una trama carina ed coinvolgente. Mi mancano soltanto due libri per finire la serie e...Alice già mi manca :((
Il migliore della serie: qui Alice finalmente cresce un po', tutto smette improvvisamente di essere cuore/amore/tormento e arriva la dura realtà. La specializzazione sta per finire, Arthur è tornato vicino con progetti seri, CC incombe pericolosamente e anche la deliziosa nonnina accusa problemi di salute. Che fare? Per fortuna un delitto riesce a distrarre la nostra protagonista così che abbia il tempo di schiarirsi le idee...
Mi sono dimenticata di aggiornareee, che cattiva persona che sonooo *rotoleggia Comunque approvato anche questo volume! Si si ùù E' uno dei casi più avvincenti tra quelli che sino ad ora ho letto e finalmente pare che Alice abbia deciso!! Ed è la scelta giusta ùù
La Gazzola ti tiene attaccata al libro non c'è davvero niente da fare. Purtroppo ho già letto Arabesque ora mi msnca "Ill ladro gentiluomo" e poi ho finito.. Alice mi mancherà!
Alice conosce da parecchio lo psichiatra Ruggero D'Armento, visto che ha frequentato le sue lezioni e ha assistito a delle perizie. Quando viene ucciso barbaramente nel suo nuovo studio, Alice non può non chiedersi chi voleva morto un uomo così brillante e stimato. Ma Alice deve concentrarsi anche sulla sua tesi di specializzazione e sul matrimonio con Arthur...
Aspettavo la fine, questa fine, dal primo libro! Perché finalmente Alice ha capito che Arthur non fa per lei. Perché Claudio si è rivelato una persona dolce e ironica... non vedo l'ora di sapere verso quali lidi Alice andrà, perché se questo libro è un po' la fine della sua carriera come allieva, io ho bisogno di sapere come sarà l'inizio della sua carriera da adulta!
* La verità è che il mio amore si nutre di stenti. Se non mi struggo, mi sembra di non amare. Se non attraverso campi irrigati da lacrime, il mio cuore molto semplicemente, molto irragionevolmente, non palpita. * Bisogna accettare di non andare a genio agli altri, o lottare perché cambino idea? Ma poi, è così importante? * La pazienza, la virtù più difficile da apprendere. Per una come me, un miraggio inarrivabile. * Non voltare mai lo sguardo altrove. Non serve. Fa’ appello a tutto il tuo coraggio. Fissa negli occhi la paura e ridi, ridi di lei. * Nonostante ti sia perfettamente chiaro che tra noi c’è un bel conto in sospeso – e forse proprio per questo ti rifiuti di parlarne – tu sposerai il giovane Malcomess e lo seguirai nella sua vita errabonda all’insegna di un romanticismo da vomito. Te ne andrai da questo Istituto e così io e te non saremo più costretti a lavorare insieme. Non dovrò più scusarmi con la Forestale perché butti per terra una cicca durante un sopralluogo e non dovrò più vigilare se tieni a freno la lingua. E tutto questo sarà immensamente triste, ma me ne dovrò fare una ragione. * . Ci è data l’opportunità di un solo viaggio in questo mondo, e durante il nostro viaggio dobbiamo tenere gli occhi aperti per vedere le cose belle e chiuderli davanti ai brutti pensieri. * «Vorrei salutarti a modo mio. Anche se ti avevo promesso che non ti avrei più toccata. Posso?» Sono colpita dalla forza con cui vorrei urlare sì. Perché lo immagino, qual è il suo modo, e quindi con un cenno del capo annuisco e lui non indugia. Questo bacio vivrà pressoché da solo in quella indefinita e silenziosa terra appannaggio dei ricordi più preziosi. Sbiadendosi, forse, come il sogno di un sogno o l’ombra di un’ombra, ma sicuro della sua sovranità. Sono ancora così vicina a lui che sento i suoi battiti in tumulto mentre mi dice: «Studia come se non ci fosse un domani per quel dottorato. Non mi interessa se sposerai Malcomess, se dovrò guardarti e non potrò toccarti. Io voglio che tu ritorni». * Voglio addestrare il mio cuore a capire cosa sente davvero. Questo, come tante altre cose in cui mi sento ancora fragile, richiede esercizio. La buona notizia è che non mi spaventa più.
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