A distanza di anni dai suoi primi "Deliri", Ceronetti ha scritto una nuova raccolta di racconti grotteschi e surreali, in cui fanno capolino l'autobiografia, l'apologo, la ricerca del mistero. E' soprattutto un libro di satira del mondo contemporaneo da parte di uno scrittore che si rivela ancora una volta vigorosamente anacronistico. Il non convenzionale moralismo di Ceronetti si dipana anche in storie quotidiane, come l'impossibile ricerca di un negozio chiuso in qualsiasi stagione dell'anno o le mortifere peripezie dei Golosoni, dolci reciprocamente regalati/imposti sotto Natale a chi non ne vuole sapere di mangiarli.
Guido Ceronetti è un poeta, filosofo, scrittore, giornalista, drammaturgo italiano. Uomo di erudizione e di sensibilità umanistica, ha cominciato nel 1945 a collaborare con vari giornali; la sua presenza sul quotidiano La Stampa ebbe inizio nel 1972 e continua tuttora. Nel 1970 ha dato vita al Teatro dei Sensibili allestendo, insieme alla moglie Erica Tedeschi, spettacoli itineranti con le sue "marionette ideofore". Amico di Emil Cioran, quest'ultimo gli ha dedicato un capitolo di Esercizi di ammirazione pubblicato in Italia nel 1988. Nel 1981, all'uscita del primo libro tradotto in italiano di Emil Cioran (Squartamento), presso Adelphi, Ceronetti scrisse la prefazione definendo lo scrittore rumeno-francese "squartatore misericordioso". Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, ecc.), sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Libro di Giobbe, ecc.). È noto per essere un acceso sostenitore del vegetarismo. Nel 2012 è stato insignito del premio "Inquieto dell'anno" con cerimonia avvenuta il 2 giugno 2013 nell'auditorium di santa Caterina a Finale Ligure
Ci ho riprovato con Ceronetti ma il risultato è stato lo stesso. Speravo che un suo libro fatto di storie brevi e brevissime fosse per me più digeribile ma invece no. Per una storia che ho compreso e apprezzato ce ne sono state diverse che non ho capito o che non mi sono piaciute.
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Ho iniziato a leggere questa raccolta di racconti grotteschi e surreali (come da quarta di copertina) con un certo entusiasmo: prometteva un occhio critico sulla nostra quotidianità e mi pareva piuttosto promettente.
In parte è stato così: alcuni racconti sono efficaci in maniera fulminante, come Il Golosone, Negozi aperti, Le bellezze del Louvre; altri, invece, mi hanno lasciato indifferente, come Cani e uomini, dove si racconta che i cani tratterebbero meglio gli esseri umani se i loro ruoli fossero scambiati. Non sono mai riuscita a convincermene. Oppure Tartaruga con peli e serpente con zampe per conoscenza del fiore, che non ha parole di stima per i nostri ricercatori. Ho qualche difficoltà con chi si scaglia aprioristicamente contro la ricerca scientifica.
È un libro che consiglio a chi non si sente a suo agio in questo mondo contemporaneo e non si fa scrupoli di biasimarne ogni aspetto. Tutti gli altri lo troveranno una lettura abbastanza piacevole.