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Carlo Alberto Marchi #1

Il rumore della pioggia

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Sono ormai alcuni giorni che Firenze è sferzata da una pioggia battente e, come se non bastasse, la visita del presidente israeliano ha completamente paralizzato la città. Carlo Alberto Marchi è intrappolato nella sua auto che da casa lo porta al Palazzo di Giustizia, quando apprende una notizia davvero ghiotta per un cronista di giudiziaria a corto di esclusive: all'alba, in un antico palazzo di via Maggio, la prestigiosa strada degli antiquari, viene trovato morto con ventitré coltellate l'anziano commesso del negozio di antichità religiose più rinomato di Firenze. Un caso molto interessante anche perché il palazzo è di proprietà della Curia e sopra al negozio ha sede l'Economato. Marchi si mette come un mastino alle calcagna dei magistrati nella speranza di tirar fuori uno scoop e chiudere finalmente la bocca al direttore del Nuovo Giornale. Sempre correndo come un pazzo, intendiamoci, perché a casa c'è Donata, la figlia di dieci anni che inizia a lanciare i primi segnali di un'adolescenza decisamente in anticipo. Ma stavolta conciliare il ruolo di padre single con quello di reporter d'assalto sembra davvero un'impresa disperata: sì, perché c'è tutto un mondo che ruota intorno al delitto di via Maggio e le ipotesi che si affacciano sono sempre più inquietanti. Su tutte, l'ombra della massoneria, che in città è prospera e granitica da secoli. E l'inchiesta corre veloce in una Firenze improvvisamente gotica e oscura.

288 pages, Paperback

First published January 1, 2016

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About the author

Gigi Paoli

12 books29 followers
Gigi Paoli - (Firenze, 1971), giornalista, è stato dal 2001 e per 15 anni il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze del quotidiano La Nazione. Dal marzo 2016 è caposervizio della redazione di Empoli. Vive a Prato assieme alla figlia teenager, una gatta nera e tanti libri. Il rumore della pioggia è il suo primo romanzo.

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Displaying 1 - 30 of 66 reviews
Profile Image for stefano.
188 reviews160 followers
November 14, 2019
Peccato, gli ingredienti c'erano tutti, a partire da una copertina molto bella. Aggiungeteci poi Firenze, l'Oltrarno, un antiquario morto ammazzato... sarebbe potuto essere un ottimo noir. Invece no, è solo un libro abbastanza noioso, che si lascia leggere ma non coinvolge.
La scrittura è sciatta, talvolta banale, poco efficace. Sarà che vengo da Lansdale e quindi chiunque capiti dopo fa la stessa figura di Cinciarini dopo aver visto giocare Teodosic, o sarà che ho affinato il palato, sarà quel che sarà, come diceva quel tale, ma resta il fatto che una scrittura non curata è una scrittura indigesta. In alcune parti sembra che nemmeno si sia riletto, il Paoli, e qua risiedono le colpe maggiori: con un po' di attenzione in più, il libro sarebbe potuto migliorare tantissimo. Ci sono frasi in cui ripete le stesse parole tre volte, altre in cui abusa dei possessivi, altre ancora, invece, suonerebbero male persino in un diario di scuola: era successo un casino che la metà bastava. Ancora sulla scrittura: spesso mi lamento che agli scrittori attuali difetti l'ironia, lo sguardo disincantato sul mondo, così presi come sono dal loro fardello di essere letterati. Con Paoli, tutto il contrario: spara battute a raffica, vuole compiacere, come un bambino fastidioso che una volta gli hanno detto che è simpatico e ci ha creduto, continuando a dire sciocchezze che non fanno ridere manco uno spettatore del Bagaglino. Per dire, c'è un tizio che si chiama Domenico Piazza e lo chiamano Sunday Square. Mannaggia, e io pensavo che fosse rimasto solo Travaglio a storpiare i nomi delle persone...
E veniamo alla trama. Io sono un appassionato di gialli, noir, poliziotti, indagini e cose varie fin dai tempi di Topolino e di quel cretino del commissario Basettoni. Mi accontento di poco: datemi un morto e sono felice. Però qua, che fatica. C'è il morto, non ci sono piste, oppure sì, ma non troppo battute. Giusto accennate, seguite, interrotte, senza mai il pathos necessario a portarlo avanti, uno straccio di pista. Non c'è l'investigatore, oppure sì, anche questo accennato. Forse sono persino due. E poi c'è il giornalista, che dovrebbe essere il protagonista, e quando racconta lui, in prima persona, ecco, torna in mente il bambino fastidioso di cui sopra. Ci sono un sacco di personaggi, raccontati in terza persona, e nessuno di loro resta impresso. Sembrano le comparse di una fiction di Canale 5, quelle che passano dietro quando inquadrano la bona di turno. Solo che in 'sto libro la bona di turno nemmeno c'è.

Però, ecco, forse sono io che sto diventanto un borbottone scostumato. Leggetelo, ché magari a voi Il rumore della pioggia piace. Anche a me sarebbe piaciuto, se questa che ho letto fosse stata solo una bozza.
Profile Image for Ludovica Ponzo.
273 reviews7 followers
March 12, 2019
È una Firenze la cui vita è scandita dalla pioggia, quella che ci presenta Gigi Paoli in questo romanzo, è anche una Firenze poco “rinascimentale e solare”, ma molto “più gotica, terribilmente gotica” di quanto il turista riesca a vedere. È una città oscura, in cui un giornalista, il nostro protagonista, Carlo Alberto Marchi, per vivere scrive non di cronaca o cronaca nera, ma di cronaca giudiziaria.

Inizialmente un po’ spiazzata dalla professione del nostro protagonista, perché ormai abituata a leggere i gialli o noir sempre “dalla parte” di commissari o poliziotti o ghostwriter, non credevo che il punto di vista di un giornalista, che ovviamente non può avere la stessa conoscenza dei fatti di un uomo dell’Arma, potesse invece essere così puntuale e preciso. In seguito si è rivelato, invece, che alla base della soluzione del caso l’unico elemento che non debba mai mancare in un’indagine sia la curiosità, il farsi domande, il voler andare a fondo delle cose, e certo questa non manca al nostro Carlo!

Carlo è di una simpatia disarmante, non so se la sua ironia sia da ricondursi alla sua regione di origine, la Toscana, o se è proprio del suo carattere e delle vicissitudini della sua vita personale più che lavorativa, ma Carlo, nel suo vivere da padre single con la sua figlioletta Donata che sta crescendo a colpo d’occhio, ha sviluppato un sarcasmo intelligente e profondo, che ha mantenuto ad un livello altissimo l’attenzione del lettore, sempre. Per tutta la durata del libro, nelle battute che fa nella sua testa, nei battibecchi al telefono con sua figlia, nella sua volontà di non frequentare le donne, nelle sue chiacchierate professionali con giornalisti, avvocati, procuratori e tutti gli altri uomini di legge, la costante è proprio il carattere di Carlo.

Carlo è un personaggio un po’ sopra le righe, o come ama dire lui, “bastian contrario”, non è il solito bello e scontroso, lui è spiritoso, ha tanti amici, ancora più conoscenze, nessun amore, una baby sitter, una gatta nera ed una figlia che lo tiene occupato per tutto il suo tempo libero, cioè proprio dei ritagli di tempo! È un padre single stressato come tante mamme lavoratrici, di corsa tra lavoro, supermercato, scuola, problemi di cuore della figlia, ed è per questo, forse, che lo abbia sentito così vicino da subito. È un personaggio che ti entra dentro, che ti fa capire come si sta muovendo il suo cervello e dove ti porteranno le sue domande.

«Io ero un giornalista, e per di più un giornalista di cronaca giudiziaria,
uno che leggeva le carte delle indagini e dei processi per poi scriverne.
Tutto qui.
Non facevo filosofia né supposizioni. Facevo cronaca.»
La storia in sé è ricca di intrecci, di storie antiche che vanno a concatenarsi a fatti e morti più recenti, ma si svolge con razionalità e fermezza, niente è lasciato al caso o all’interpretazione, tutto è chiaro, fin troppo. Anche i personaggi sono tanti ed ognuno ha una sua voce, perché se è vero che la narrazione ha la voce di Carlo è pur vero che anche il tenente colonnello Lion ha una sua voce, anche se non espressa, lo stesso vale per Alessandro del Robbio, amico e collega di Carlo, per non parlare del magistrato Silvio Mastrantonio.

L’autore descrive tutti i suoi personaggi talmente minuziosamente che hai come l’impressione di vederteli camminare davanti, nei lunghi corridoi del Palazzo di Giustizia o tra i vicoli di una Firenze che per quanto gotica resti sempre rinascimentale, li vedi prendere il caffè alla macchinetta o li vedi seduti ad una scrivania a scrivere gli articoli che usciranno il giorno dopo sul giornale.

Non credevo di appassionarmi tanto ad un giallo, non pensavo di riuscire a fare le ore piccole per finirlo, non pensavo di potermi divertire tanto, non pensavo di non vedere l’ora di leggere altri suoi libri!


Profile Image for Shirl.
280 reviews16 followers
February 25, 2018
Non so perché abbia sempre avuto una specie di pregiudizio verso gli scrittori di gialli/thriller italiani perché non ne ho mai avuto grandi aspettative, c’è voluta una challenge organizzata dai blog ‘le mie ossessioni librose’ e ‘la lettrice sulle nuvole’ per farmi ricredere, ho proprio amato questo libro e non vedo l’ora di leggere altro di questo bravissimo scrittore. Il libro è ambientato a Firenze, ma una Firenze più oscura e misteriosa, gotica, molto diversa da quella rinascimentale che siamo abituati a conoscere bene ed è incentrato sull’omicidio di un antiquario che all’apparenza sembra essere di facile risoluzione (massoneria, omosessualità e Curia, una pacchia per i giornalisti) fino al colpaccio di scena finale che cambia invece le carte in tavola. Il protagonista principale è Carlo Alberto Marchi un giornalista di cronaca giudiziaria che si trova ad indagare sul caso per poi poterne scriverne sul giornale dove lavora, padre single di una quasi adolescente che gli da non pochi problemi visto che lui praticamente è quasi sempre fuori casa per lavoro, simpatico e ironico con una vita frenetica che gli lascia poco tempo e spazio per altro (leggi ‘amore’). Lo stile di scrittura è piuttosto semplice, diretto e divertente, finalmente un libro che non è troppo complicato, dove non ci capisci praticamente nulla fino allo spiegone finale. Ho amato il fatto che sia incentrato sulla pubblicazione di un quotidiano, in questo mi ha tanto ricordato la fiction rai ‘una pallottola nel cuore’ che tanto mi piacque, e per il fatto che ci siano tanti altri protagonisti secondari altrettanto interessanti: il collega giornalista l’Artista, il sostituto procuratore Mastrantonio e il colonnello Lion che avranno nel finale un ruolo fondamentale. Perché non sarà Carlo a risolvere il caso, cosa che ho molto apprezzato, ma sarà però la persona che con le sue domande li porterà sulla pista giusta!
Una lettura sorprendente :)
207 reviews16 followers
March 25, 2017
Non leggevo un romanzo giallo così bello da tanto tempo!!!
Inizio però a lodare i personaggi! Carlo Alberto Marchi è un protagonista diverso dal solito, originale: un giornalista di cronaca giudiziaria (ma voi avete mai pensato a come è fare il giornalista?), un uomo ironico simpatico e intelligente. Ma sopratutto mi ha colpito perché è un papà. Un papà che parla del suo essere genitore come una mamma. Eh si...certi commenti, certe preoccupazioni, certe difficoltà sarebbero stati banali detto da una mamma ma sentite dire da un papà è stato molto bello.
Bella l'ambientazione: di sicuro l'autore ama Firenze. La vera Firenze non quella turistica.
E questa è stata la prima volta che mi sono messa a cercare su google i luoghi descritti. Ebbene sì: ho googlato il palazzo di giustizia di Firenze dalla troppa curiosità!!!
Bella anche la trama sotto il punto di vista del giallo: non è il solito omicidio che viene risolto per colpo di fortuna o da intuizione stile Jessica Fletcher. Ma in maniera realistica con le risorse effettive dei nostri carabinieri/poliziotti. Un mondo descritto in maniera eccezionale con tutti i pregi e i difetti.
Profile Image for La Biblioteca di Eliza.
590 reviews89 followers
October 27, 2016
http://labibliotecadieliza.blogspot.i...

Io è un po' che con i gialli, i noir vado parecchio d'accordo. Fusco, Manzini, per certi versi anche la Gazzola, mi stanno conquistando. Mi diverto a leggerli ma soprattutto a cercare di capire cosa realmente succede in questi casi arzigogolati. Ora ne ho scoperto un altro, Gigi Paoli, al suo esordio come scrittore di romanzi ma giornalista proprio di cronaca giudiziaria da tempo. Ne Il rumore della pioggia lo troviamo in tutto e per tutto, figlia adolescente (nel romanzo una pre adolescente arguta e pungente) gatta nera e libri sparsi ovunque compresi, nel suo alter ego Carlo Alberto Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria, appunto, per il Nuovo Giornale, storico quotidiano di Firenze.
Prima di tutto mi è piaciuta l'ambientazione, una Firenze diversa, lontana dal mito turistico, più cupa e terrena, una Firenze colpita da giorni da una pioggia battente che sembra non finire. Non so perchè ma Firenze città non mi dava l'idea di luogo da noir, magari le sue campagne, i dintorni si (anche per i ben noti fatti degli anni passati), ma la città in se no. Invece funziona bene, per questa pioggia continua, per le stradine strette strette e anche per questo enorme Palazzo di Giustizia, più vicino ad una entità aliena che ad un luogo reale. Insomma Firenze perde un po' la sua bellezza mitica a favore però di una versione già tangibile.
Ma passiamo alla storia, o meglio al caso su Marchi, il colonnello Lion e il PM Mastrantonio si trovano a indagare. In via Maggio, in un Palazzo di proprietà della Curia, viene infatti trovato il cadavere del commesso di un noto negozio di antiquariato. Tante le ipotesi che presto si accavallano, la rapina, l'esecuzione, le messe nere, eppure è tutto molto strano. E' strano il modo in cui il corpo viene trovato, è strano che niente e nessuno abbiamo visto nulla, è strana la tempistica del delitto e strane sono le frequentazioni del morto. Marchi, da bravo giornalista qual è, spinto inoltre dai tagli di personale che sempre più spesso stanno facendo al giornale, inizia a scavare.
Come sempre parlare di un giallo/noir non è facile perchè non voglio rovinare la sorpresa e il gusto della lettura. L'indagine è veramente accattivante perchè si scoprono piano piano tanti piccoli indizi, ma soprattutto perchè seguiamo veramente il giornalista fare il suo lavoro, girare per i corridoi del terribile Palazzo di Giustizia, non per niente soprannominato Gotham, sfruttare le sue conoscenze e le sue amicizie, chiedere consiglio, seguire una pista dettata solo dall'intuito. Insomma scopriamo come si costruisce un articolo di giornale e come è veramente il suo lavoro. Tutto questo tramite un caso che ad un certo punto sembra semplice e risolto ma che in realtà manca ancora di un capitolo.
Quello che mi ha colpito molto è il personaggio di Carlo Marchi che cerca di viaggiare sul doppio binario delle sua vita privata e del suo lavoro. Donne starete pensando? No, una sola donna, Donata, sua figlia, praticamente abbandonata da un madre lontana e affidata ad un padre che cerca di farsi in quattro per non farle mai mancare nulla e che però deve convivere con il rimorso di vederla crescere a singhiozzo. Marchi sa fare il suo lavoro, è bravo, è corretto, sa fino dove può arrivare; sa fare anche il padre e lo fa bene solo che qui il terreno su cui si incammina è ben più accidentato, perchè la tenera bimba che a cinque anni si è trovato a crescere da solo ora sta crescendo, e si sentono nell'aria le prime avvisaglie: l'adolescenza sta arrivando e niente sarà più come prima! Ecco, quello che mi ha molto colpito di questo personaggio, e di riflesso dello stile dell'autore, è l'ironia che ha saputo metterci dentro. Niente di eccessivo o sbandierato, anzi, è un'ironia naturale e innata, che mi ha fatto entrare veramente in sintonia con il personaggio.
Secondo me il genere del giallo/noir non è per tutti, è un genere per il quale si deve aver pazienza, si deve entrare nella storia e soprattutto muoversi al suo interno stando accanto al protagonista. Questo vale anche per Il rumore della pioggia, un libro non lunghissimo ma che riesce a dare tanti spunti di riflessione e che saprà conquistare gli amanti del genere.
Profile Image for Anna Giovane Reader.
247 reviews20 followers
September 20, 2017
La pioggia che bagna, che lava ogni cosa, ogni macchia, ogni colpa, che fa da sottofondo, quasi musicale, all'intera vicenda, creando la scenografia perfetta per quelli che sono i fatti narrati, è uno degli elementi caratteristici, nonché portanti, di questo bellissimo noir che mi ha conquistata sin dalle prime battute. Noir che si riflette anche nelle atmosfere un po' gotiche, nelle tinte fosche del cielo cupo e ombroso di novembre, nell'aria grigia dei palazzi, nello sfumato orizzonte visivo del colore dell'acciaio, nell'efferatezza dell'omicidio...

Recensione completa sul blog: http://appuntidiunagiovanereader.blog...
Profile Image for Flo Borgia.
257 reviews20 followers
November 4, 2021
Questo libro mi ha destato sensazioni contrastanti: da un lato la storia mi è piaciuta (con un'eccezione che vi dirò dopo) e il libro si lascia leggere bene suscitando curiosità, dall'altro non mi sento di promuoverlo a pieno.
Mi spiego meglio. Il libro è narrato per la maggior parte in prima persona, dal punto di vista del giornalista: riusciamo a conoscerlo bene, sia come professionista che come padre. Se da un lato questo consente al lettore di familiarizzarsi facilmente dall'altro ci sono momenti in cui le dinamiche sono sempre le stesse quasi come un tormentone (la questione della figlia, per esempio).
I capitoli si alternano poi con un narratore esterno quasi onnisciente e questa scelta non mi è piaciuta, oltre che confondermi in alcuni momenti, una soluzione semplice che consente all'autore di far sapere esattamente quello che vuole al lettore senza porsi il problema che lo sappiano i personaggi.
Poi il dettaglio della trama: bello il modo in cui mette tante piste, inganna il lettore e incuriosisce, ma da lettrice di gialli e thriller il finale mi è sembrato un po' un truffaldino.
Piacevole ma niente di più.
Profile Image for Antonella Imperiali.
1,268 reviews144 followers
December 14, 2016
Ecco, per certi versi, il titolo mi riporta alle dinamiche del romanzo di Mirko Zilahy (È così che si uccide) dove cioè tutto inizia, si svolge e si conclude all'insegna della pioggia.
Per il resto, l'ho trovato un buon romanzo d'esordio, di chiara impronta giornalistica e giudiziaria. Storia non male, personaggi verosimili, ambientazione efficace, Firenze, anche se qui la Città viene vista da chi ci vive, quasi con intolleranza.
Bella la copertina.
287 reviews1 follower
December 31, 2018
Non conoscevo questo autore e sono contenta di averlo scoperto grazie alla sfida di lettura a cui sto partecipando.
L’incipit del volume mi ha fulminato. Sono una grande amante degli incipit d’effetto e spero sempre che il resto del volume sia all’altezza dell’inizio. Sotto questo punto di vista Gigi Paoli non mi ha delusa.

Un lunedì mattina, in una delle strade del centro, in un negozio di antiquariato che si trova al pian terreno di un palazzo di proprietà della curia, un uomo viene ritrovato morto. È il commesso del negozio.
La storia si apre a Firenze durante una mattina piovosa. Questa "pioggia infame", fitta e costante, accompagna il lettore per una buona parte del libro ed è fondamentale per dare atmosfera. Ci troviamo in una Firenze grigia e livida, sotto un cielo da Lapponia.
A fare da sfondo alle indagini non è la città metà turistica, la città dei souvenir, ma è una Firenze gotica, che non ha fronzoli e abbellimenti. Così come non ha fronzoli o abbellimenti lo stile dell’autore, che nella vita è giornalista di cronaca giudiziaria proprio come il suo protagonista.

Mi piacciono molto i gialli, leggo dal classico Agatha Christie ai thriller tecnologici, dai romanzi scandinavi ai best seller americani e raramente mi è capitato di trovare un protagonista che di lavoro non faccia l’investigatore o sia parte delle forze dell’ordine.
Carlo Alberto Marchi non ha certo l'appeal del collega Mikael Blomkvist, però non delude. È curioso e ha intuito, è una buona dose di fortuna. Fa il suo lavoro onestamente, con etica, e questo gli è valso l'amicizia e il rispetto di chi sta dall'altra parte della scrivania: gli inquirenti.
Il fatto che il protagonista sia un cronista di giudiziaria offre anche un taglio diverso al racconto delle indagini, che potremmo definire procedurale. Paoli accende il riflettore su quello che accade nei corridoi del tribunale e sui rapporti tra magistratura, forze dell'ordine e giornalisti.
Contemporaneamente Paoli ci fa sbirciare all’interno della redazione di un giornale e ci parla dell’organizzazione del lavoro del giornalista, degli orari massacranti, della passione (o della sua mancanza, e della crisi dell’editoria.
Una cosa mi ha colpito: mentre i carabinieri e i giudici si riferiscono alle indagini contando le ore dall'omicidio, Marchi fa riferimento alle edizioni dei giornali pubblicate dalla data dell'omicidio.

Mi piace lo stile di Gigi Paoli, il suo umorismo e il suo sapiente uso dell'italiano. Mi è piaciuto molto il suo alternare il racconto in prima persona, dal punto di vista di Marchi, da quello in terza. Questo permette di seguire la storia da più angolazioni e offre spunti e riflessioni senza dover ricorrere a infodump (“la pratica di presentare al lettore, tutte insieme, un mucchio indigeribile e incomprensibile di informazioni” o spiegone, come lo chiamo io), rendendo quindi la lettura più veloce e agevole.
La storia poi si sviluppa lentamente e senza strappi. Si dipana senza fatica e senza colpi di scena troppo macchinosi. Si arriva all’epilogo naturalmente, come se fosse inevitabile.
Probabilmente continuerò a seguirlo.
Profile Image for Meshua Arcieri.
586 reviews19 followers
April 6, 2018
Carlo Alberto Marchi è un giornalista di cronaca giudiziaria di Firenze, dove si trova il famigerato palazzo di giustizia che gli ricorda molto 'Gotham City'. Marchi è anche un padre single, si trova quindi a doversi destreggiare tra il lavoro e la figlia Donata. Le vicende di questo libro ruotano intorno all'uccisione di un commesso antiquario e alle indagini svolte dai vari organi, che seguiamo passo passo.
Inizio con il dire che questo non è il genere che prediligo, ma ammetto che pian piano lo sto rivalutando grazie a libri belli come questo. Ho apprezzato molto la struttura del romanzo : il modo in cui inizia (il commesso che poi verrà ucciso che parla in prima persona), il fatto che l'autore ci fa seguire passo passo le indagini, l'alternanza di vari punti di vista. Penso che sia stata geniale la scelta dell'autore di descrivere ogni fase del lavoro degli inquirenti e di tutti coloro che lavoravano sul caso in questione. In questo modo infatti noi lettori scopriamo gli stessi elementi che scoprono i personaggi del libro, siamo un po' protagonisti anche noi. Sono rimasta molto affascinata dal lavoro di Marchi, che prima non conoscevo.
Mi sono piaciuti molto anche i personaggi, in particolare il protagonista Marchi e il procuratore Mastrantonio. Entrambi gran lavoratori, gran pensatori e con un senso dell'ironia che fa divertire il lettore. Il punto di forza del libro penso sia anche questo: il tratto comico, ironico che viene fuori oltre a quello del mistero.
Do 4 stelline e non 5 solo perché non è una di quelle storie che ti rimane dentro, ma rimane una lettura molto piacevole.
Profile Image for Valeria Prex.
64 reviews2 followers
August 7, 2017
Contentissima di aver letto questo libro e di aver conosciuto il giornalista Marchi!È un libro da leggere tutto d'un fiato dove niente è dato per scontato, il finale soprattutto lascia a bocca aperta, stravolgendo quello che si era supposto fino a poche pagine prima . L'omicidio sul quale si indaga, o si scrive a seconda del personaggio, è quello di un antiquario di via Maggio, storica via di Firenze, dove si vendono oggetti religiosi, le piste che vengono seguite sono diverse e Marchi con il suo fedele amico giornalista soprannominato "L'artista", vanno alla ricerca di notizie grazie anche alle loro conoscenze in procura. È impossibile non provare simpatia per Marchi, è spiritoso e tenta di tenere tutto sotto controllo, carriera ma soprattutto sua figlia di 1o anni, è un classico papà single!!In questi giorni di caldo assurdo, leggere questo libro è stato molto piacevole, il rumore della pioggia si sentiva davvero ed anche un pochino di fresco!!!Non so se ci sarà un altro libro con protagonista il nostro giornalista (si ho fatto la rima!!)ma sin sicura che lo leggerei subito!!
Profile Image for Simone Wallnöfer.
156 reviews3 followers
February 9, 2019
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo giallo, diverso dal solito. Il protagonista è molto simpatico, il linguaggio scorrevole, si ha un quadro del lavoro svolto da tutti quelli coinvolti in un'investigazione, non il solito superpoliziotto da telefilm, ma magistrati, carabinieri, e anche giornalisti. Sicuramente leggerò anche il resto della serie
Profile Image for Viola.
175 reviews1 follower
April 2, 2024
Appassionante e ben scritto, scorrevole e letto in pochissimo tempo, senza avere una trama scontata fino all'ultimo.
Profile Image for Sabrina Muzzi.
69 reviews15 followers
April 24, 2017
In quest’ultimo anno, ho avuto la fortuna di imbattermi nella lettura dei lavori di diversi bravi giallisti italiani, che fino a questo momento non conoscevo, come Manzini, Fusco, Centazzo ed altri. Sono state sempre delle belle scoperte ed ancora mi chiedo come mai prima, per me, giallo volesse dire solamente autore straniero: un mio preconcetto, completamente errato e, per fortuna, corretto in tempo. Con questo suo lavoro di esordio, Gigi Paoli si colloca decisamente tra gli autori che, da ora in poi, seguirò, perché il suo “il rumore della pioggia” ha tutti gli elementi di un noir perfetto.
Protagonista non è il solito poliziotto, vicequestore o ispettore che sia, ma un giornalista che, normalmente, dovrebbe limitarsi a vedere la notizia dall’altra parte, cioè a riportarla così com’è, lasciando a chi di competenza la risoluzione del mistero. Non è il caso di Carlo Alberto Marchi che, imbattutosi nell’omicidio di un commesso di un negozio di antiquariato, nella rinomata Via I Maggio , a Firenze, cercando lo scoop per il “Nuovo”, il quotidiano per cui lavora, si ritrova con la curiosità che contraddistingue il suo carattere e le sue intuizioni fulminanti, a dare una mano alle forze dell’ordine che si occupano di risolvere il caso.
Gigi Paoli, che è giornalista di mestiere, ci porta nel suo mondo, presentandocelo in tutte le sue sfaccettature, dagli orari assurdi, alla corsa alla notizia migliore, alla crisi della carta stampata in un mondo ormai guidato da Internet, ai rapporti spesso di complicità, ma anche di competizione tra colleghi. Lo fa con naturalezza, presentandoci un protagonista vivace, schietto, che farà della sua ironia un’arma vincente per facilitarsi le amicizie di magistrati e colleghi, fondamentali per il suo lavoro. Ho molto amato Carlo Alberto perché, se ostina una gran sicurezza nel suo lavoro, ci appare, però, più umano e fragile nel rapporto con sua figlia, cui si trova a fare sia da padre che da madre. E’ insicuro e pieno di sensi di colpa nel suo ruolo di genitore, ma capace di un amore saldo e tangibile.
“Lei era la gabbianella ed io il gatto che le avrebbe dovuto insegnare a volare. Prima o poi, da qualche parte, si sarebbe dovuto cominciare”
A far da sfondo alle vicende raccontate in questo romanzo, c’è una Firenze inusuale. Se penso alla capitale fiorentina che tanto amo e che ho visitato più volte, i miei ricordi mi riportano ad una città luminosa ed accogliente, con le sue opere rinascimentali grandiose, i tetti di mattoni rossi stagliati contro un cielo azzurro. L’autore, invece, ci presenta la sua città da un altro punto di vista.
“Questa città era gotica, terribilmente gotica..”
La pioggia che cade incessante per giorni, i vicoli bui e le stradine che Paoli con maestria ci descrive, il palazzo di giustizia che incombe su tutto, con la sua architettura maestosa, conferiscono la giusta atmosfera al racconto, in cui tutto non è mai come sembra, in un incedere di colpi di scena che mi hanno tenuta letteralmente incollata alle pagine, fino all’epilogo, assolutamente non scontato. Insomma, terminata la lettura, avrei voluto già avere tra le mani un nuovo romanzo di Gigi Paoli e spero di essere accontentata a breve!
Profile Image for Giuls.
1,795 reviews137 followers
September 19, 2017
Nel complesso devo dire un romanzo che mi ha piacevolmente stupita.

In realtà devo dire che i primi capitoli li ho trovati abbastanza lenti, anzi, mi sembrava un libro veramente veramente lento, tant’è che mi sono stupita delle tante recensioni positive che avevo letto. Dopo un paio di capitoli, però, il ritmo è cambiato del tutto, si è fatto pazzesco ed è diventato impossibile mettere giù il romanzo.
Il caso è molto bello, soprattutto grazie al fatto che vengono seguite passo a passo tutte le tappe, sia quelle dei PM sia quelle del giornalista alla ricerca della notizia.
Il fatto è che gli indizi si scoprono talmente pian piano che alla fine è impossibile anticipare la soluzione. Anzi, è talmente impossibile che un po’ lascia persino l’amaro in bocca…

Ho apprezzato particolarmente il personaggio di Marchi, curioso di scoprire la verità e ironico al punto giusto, con una vita faticosa divisa tra il lavoro, stancante ed infinito, e il crescere una figlia quasi adolescente, che ovviamente fa sembrare il primo un nonnulla.
Profile Image for Giulia.
332 reviews33 followers
June 5, 2022
Ci sono dei libri e degli autori che hai in programma di leggere da tempo, ma non trovi mai il momento giusto…aspetti e aspetti ma mai è il loro momento…poi finalmente arriva, e sei felice di prendere in mano quel libro che era lì nella tua libreria da mesi, se non da anni…ma c’è un po’ di ansia da prestazione…hai aspettato così tanto quel momento che speri di non venir delusa, visto le millemila aspettative che hai su quel determinato autore.
Ed è esattamente quello che mi è successo con Gigi Paoli e la sua serie con protagonista Carlo Maria Marchi. Dopo anni di giacenza sulla mia libreria finalmente l’ho preso e l’ho letto!
Carlo Maria Marchi è la voce narrante, alternato con il narratore esterno, di questa serie di gialli e in questo primo romanzo ci introduce alla sua vita. È un giornalista di cronaca giudiziaria presso “Il Nuovo”, ha una figlia, Donata che è la sua vita. Mi fa morir dal ridere quando immagina Donata adolescente, lei che già comincia ad avere le prime paturnie da ragazzina

“Donata, anni dieci, prima media, era la luce dei miei occhi ma anche e soprattutto i secondi dei miei minuti, le ore dei miei giorni”
“Stava crescendo ed era solo l’inizio. [...] Lei era la gabbianella e io il gatto che le avrebbe dovuto insegnare a volare”

Carlo, a causa del suo lavoro, è in stretto contatto con i magistrati come Mastromauro, che non si fida di nessun giornalista escluso, appunto, il nostro Marchi, con cui ha un rapporto quasi di amicizia.
L’altro protagonista del romanzo è il colonnello Lion, che è colui che si occupa dell’indagine. Il romanzo, infatti, inizia immediatamente con un omicidio. Il commesso di un negozio di antichità religiose viene trovato ucciso e immediatamente le forze dell’ordine iniziano ad indagare. Contemporaneamente anche i giornalisti del Nuovo vanno a caccia di notizie fresche, e tra ipotesi di messe nere, liason amorose e segreti inconfessabili, su cui aleggia l’ombra della massoneria, Gigi Paoli ci accompagna tra le strade di una Firenze triste e oppressa da una pioggia battente e continua.
L’altra protagonista del romanzo è sicuramente la città, che viene descritta criticamente da Paoli, ma come un figlio criticherebbe la propria amata madre, con quel sottofondo di amore che traspare da ogni parola.

“Per me Firenze non era rinascimentale. O almeno non solo. Per me Firenze era diversa, fors’anche perché, negli anni, ne avevo conosciuto i lati più oscuri”
“Là in fondo, proprio davanti a me, il Brunelleschi faceva vedere al mondo da secoli cosa si era saputo inventare in quella città”

E poi altro protagonista indiscusso del romanzo è Gotham, il palazzo di Giustizia, dove Carlo passa gran parte delle sue giornate in cerca di notizie.

“Quel palazzo è Gotham trasportata nella vita reale. È uguale. Quei colori, quelle forme, è uguale. Per non parlare di quello che c’è dentro”

L’indagine sill’omicidio scorre rapida, tra errori, malintesi e improvvise illuminazioni, rendendo il ritmo serrato e con grandi colpi di scena che non mi sarei mai aspettata.
Mi sono molto affezionata a Carlo, mi da l'idea di persona gentile e corretta, che cerca in tutti i modi la notizia da prima pagina, ma senza ledere gli altri. E poi il suo amore nei confronti della figlia, e il suo rendersi conto del tempo che passa sentendo di non dedicarne abbastanza a Donata è quanto di più struggente abbia mai letto.
Inoltre Carlo è solo un giornalista, colui che mette insieme la notizia e la pubblica sul giornale, non colui che indaga per risolvere il caso, colui che ha le idee brillanti e risolutive, ma quello a cui le notizie vengono date. Lascia campo libero alle forze dell’ordine, al magistrato, non prevarica mai sul loro ruolo e non intralcia né aiuta le indagini. E questo mi è piaciuto moltissimo, finalmente un romanzo con protagonista un non appartenente a carabinieri o polizia che fa quello che deve fare, il giornalista.
Vi chiederete, ma forse no, se questo romanzo sia stato all’altezza delle mie aspettative. Io direi proprio di si. Non è di quei romanzi che ti fanno stare con l’ansia e con la bocca aperta tutto il tempo, forse all’inizio è leggermente lento, ma quando però ci si immerge nelle sue pagine, ci si trova quasi a incontrare un amico, una persona che lavora e che ha gli stessi problemi di gestione lavoro/famiglia come tutti noi, ed è inevitabile immedesimarsi e provare simpatia per lui.
Quindi si, mi è piaciuto e anche tanto, e non solo continuerò la serie (speriamo che riesca a trovare il prima possibile il tempo per leggere i successivi romanzi) ma lo consiglio caldamente a tutti coloro che amano questo genere di lettura, ma anche a coloro per i quali il giallo non è proprio il genere preferito. Troverete un romanzo scorrevole, leggero ma non banale, ma soprattutto coinvolgente.
Profile Image for Stefania Crepaldi.
232 reviews43 followers
July 4, 2017
"In tutto quel bailamme, mi ero esibito in un paio di articoli da gelataio provetto, i cosiddetti pezzi di panna montata allungabili come chewing gum: un argomento degno di dieci righe, per necessità di riempire una pagina, veniva magicamente trasformato in un pamphlet da sessanta, gonfiando avverbi e aggettivi come soufflé."

Ho scelto questa citazione come apertura della recensione del romanzo d’esordio di Gigi Paoli, “Il rumore della pioggia” perché secondo me racchiude la vera essenza della storia e dello stile ironico e straordinariamente originale dell’autore.
Siamo a Firenze, una delle città più belle del mondo; siamo a Firenze e a parlarci di una delle città più belle del mondo è Carlo Alberto Marchi, giornalista de “Il Nuovo”. E si sa, quando è un autoctono a descrivere quella che per molti è un luogo sognato, mitizzato ed esotico, lo sguardo cambia.
Marchi ci mostra una Firenze dove il turista medio nemmeno passa o a cui rivolge uno sguardo distratto. Quella vera, quotidiana, bella da mozzare il fiato nelle zone dove si mescola il nuovo con l’antico. 
Una mattina di novembre, nel palazzo sede dell’economato della Curia, al piano terra, sede di un negozio d’antiquariato, mentre la pioggia sottile e incessante frusta i volti e bagna i risvolti dei pantaloni, un uomo viene brutalmente assassinato.
Un omicidio fa sempre notizia. Lo sa Marchi, lo sa il suo capo, il suo collega e tutti gli occupanti del palazzo della procura, ribattezzato Gotham dal protagonista, un nuovo colosso in vetro e cemento che svetta sulla città. 
Per la regola non scritta dello “scrivi di ciò che sai”, Gigi Paoli, giornalista de “La Nazione” che vive a Firenze con una figlia teenager, ci trasporta nella storia di Carlo Alberto Marchi, giornalista, padre divorziato di Donata e fiorentino.
Un omicidio è un esercizio straordinario per un giornalista, che si ritrova a scrivere dello stesso argomento da punti di vista diversi, tentando di raccontare al lettore ogni volta un nuovo tassello. 
Su tutta la vicenda, mentre Marchi trova informazioni e interroga i suoi amici della procura; cerca di fare chiarezza sulla massoneria, sull’omosessualità celata di alcuni membri della curia, e fa tuffi in vicende del passato, il lettore comprende il vero mestiere del giornalista.
Lo stile ironico e pungente, maturato in anni di esercizio da uno che si scrittura vive, accompagna il lettore in questa prima avventura del giornalista Marchi, protagonista del secondo romanzo di Paoli uscito da poche settimane.
Una menzione particolare alla bravura dello scrittore di utilizzare la pioggia come dettaglio narrante di tutto il romanzo. Non lo sanno in molti, ma in effetti la Toscana soffre da anni della sindrome amazzonica, sindrome che prevede, allo scoccare di ottobre, il rovesciare secchiate d’acqua ininterrotte sottili e pungenti su ogni cristiano, fino all’ultimo giorno di febbraio. 
La pioggia si insinua in ogni pagina di questo romanzo, cambia la nostra visione della città, ci fa rabbrividire in alcuni momenti, quasi come se la sentissimo, gelida, sulla pelle, e ci abitua talmente tanto alla sua presenza da diventare essa stessa un personaggio fondamentale di tutta la vicenda.
Ottima la trama e la gestione dell’intreccio. Anche un lettore esperto, abituato a indagare e a cogliere tutti i dettagli per scoprire il colpevole, rimarrà piacevolmente colpito da “Il rumore della pioggia” giungendo alla fine della vicenda senza aver capito del tutto chi è il vero colpevole dell’omicidio del povero commesso di un negozio d’antiquariato.
Consigliato a tutti gli amanti degli intrighi e a coloro che non credono mai che la verità si nasconde sempre dietro ai moventi semplici.
Profile Image for Irene.
28 reviews2 followers
March 17, 2019
Ci sono scrittori che fin dalle prime righe rapiscono la tua attenzione. Non si sa come facciano, quali artifici usino, ma con questo libro è stato così.
Il rumore della pioggia è un romanzo piacevole, appassionante e delicato. E non è un aggettivo fuori luogo. Perché , il protagonista , viene presentato anche attraverso le sue fragilità e insicurezze.
Firenze non è descritta attraverso gli occhi del turista, è una Firenze viva , vissuta. Una città diversa da quella che noi conosciamo, meno commerciale e più gotica .

« Le stradine piccole e strette su cui sembravano precipitare quei palazzi enormi,
come giganti pronti a muoversi e colpire. Quelle strade che finivano in altre strade, ad angolo, a incrocio, dove vedevi a malapena uno spicchio di cielo, non capivi più nemmeno dove eri.
Anche l’aria era grigia. Come i palazzi, come il vento, come la pioggia. »

L'ambientazione è quella tipicamente noir. La città diventa il teatro di un crimine efferato e senza una spiegazione plausibile.
Un commesso di antichità sacre e un giovane prete svelano i retroscena di una vicenda che ha molto da raccontare. Segreti inconfessabili che affondano le loro radici nel passato.
Il protagonista è un giornalista di cronaca giudiziaria Carlo Alberto Marchi. A lui il compito di accompagnare il lettore alla ricerca della verità.
Una storia attuale e con un'ambientazione che aderisce perfettamente allo stato d'animo dei suoi personaggi.
Il punto di forza del romanzo, infatti, sono proprio i personaggi.
Su questo caso molto particolare si intrecciano le strade di Marchi, del Colonnello Umberto Lion e del Piemme Mastrantonio.
I personaggi sono ben caratterizzati e costruiti, anche se ho trovato la partenza un po’ lenta a causa degli aneddoti di Marchi su colleghi e fonti. L'ho trovato un po’ prolisso, ma ne comprendo l’utilità dovendo presentare dei personaggi di una serie.

Marchi è un protagonista particolare, molto vicino a noi. Non è il classico personaggio forte e sicuro di sé. Egli deve spesso scontrarsi con le responsabilità e le paure che l'essere genitore comporta.
«La mamma dice che da oggi stiamo insieme» mi disse abbracciando un piccolo peluche di Nemo, il suo cartone animato preferito.
È anche il mio preferito, pensai.
Perché lì la mamma schiatta al terzo minuto del primo tempo.

Marchi , padre indaffarato, alle prese con una figlia, sempre più donna, meno bambina, inesperto e con qualche problema irrisolto col genere femminile.

Affidabile e divertente, riuscirà a districarsi all'interno di un caso in apparenza ostico e senza soluzione.

Egli rappresenta la voce incessante , familiare che si ostina a cercare la verità.

Una prima particolarità di questo libro è nella narrazione, che si alterna tra la prima persona di Marchi e il narratore esterno che racconta come procedono le indagini, seguendo i movimenti e i ragionamenti di Lion e Mastrantonio.

Inoltre, l'autore è stato davvero bravo a depistare il lettore. Non è per niente facile identificare il vero assassino.

La narrazione è scorrevole, veloce. Non ci sono descrizioni inutili. I personaggi sono umani e come sfondo c'è una Firenze davvero accattivante. Il ritmo l'ho trovato serrato, incalzante, soprattutto nella parte iniziale, quando tutto deve ancora accadere, e con una scrittura pulita, lineare, ricca di terminologie specifiche che non appesantiscono in alcun modo la lettura. Insomma ,bisogna assolutamente leggerlo.
Profile Image for Francesca TG.
23 reviews
July 12, 2019
Da non grande appassionata di noir e da perdutamente innamorata di Firenze, devo ammettere che questo libro mi ha più volte turbata. Innanzitutto perchè la suddetta città non fa solo da contorno, da ambientazione alla vicenda, ma ne è protagonista viva e partecipe. Questa Firenze prima donna non è però la Firenze rinascimentale, artistica, solare che tutti conosciamo (almeno noi non fiorentini), ma è una Firenze cupa, tetra e misteriosa, costantemente bagnata da una pioggia insistente che non dona pace alla città e ad i suoi abitanti dall'inizio alla fine del libro. Punto di vista certamente originale, da cui però riconosco di essere stata indispettita, un po' come quando qualcuno prende di mira qualcosa a cui siamo molto affezionati ed inizia a schernirlo senza pietà. Insomma, chiedermi di considerare Firenze come una qualsiasi città incupita dalla pioggia autunnale, spogliata di ogni sua bellezza e poesia, è stata una richiesta che non sono proprio riuscita ad accogliere e da cui, anzi, mi sono sentita un po' ferita.
Altro elemento con cui ho fatto fatica a relazionarmi per tutta la durata del libro è il protagonista stesso: Carlo Alberto Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria nonchè fiorentino cinico e disincantato. E' lui che narra in prima persona la vicenda, ossia l'omicidio di un commesso antiquario, avvenuto in circostanze misteriose e curiose. Ho trovato originale ed apprezzabile lo spunto di osservare la vicenda con gli occhi di un giornalista, anche perchè questo è anche il settore di competenza dell'autore stesso, anche lui giornalista fiorentino, e nel libro si può riconoscere ed apprezzare l'approccio professionale a questo settore.
Se il libro guadagna un punto per il punto di vista nuovo e competente, ne perde però un altro per le caratteristiche personali dello stesso giornalista, il quale non riesce a nascondere il suo cinismo sia nei confronti del suo lavoro e di tutto ciò che vi gravita attorno, sia nei confronti della vita stessa. La sua attenzione è perennemente puntata verso gli aspetti negativi delle situazioni: la pioggia incessante (mai una volta però che decida di portare con sè un ombrello), le crisi adolescenziali della figlia, dalla quale si sente sempre più lontano ma per la quale non è disposto a sacrificare neanche un secondo della sua carriera, la bruttezza di "Gotham", come lui definisce il nuovo Palazzo di Giustizia, a cui mancano persino bar ed edicola, e così via.
Così come nelle ultimissime pagine del libro alla fine anche nella Firenze narrata torna a splendere il sole, anche questa recensione così critica termina con una nota luminosa: nonostante la mia scarsa (nulla?) affinità con il mondo dei PM, dei giudici e dei magistrati, nonostante il colpo inferto alla mia adorata Firenze, nonostante la totale mancanza di empatia nei confronti del protagonista, ho trovato la lettura scorrevole, la trama piuttosto incalzante e il colpo di scena finale interessante, in grado di risollevare l'intera vicenda.
Profile Image for Virginia.
76 reviews42 followers
January 23, 2018
Il libro si apre con Firenze, una Firenze diversa da come la ricordiamo di solito: non la versione a cui siamo tutti abituati, con la Cupola del Brunelleschi splendente al sole, ma ad una città cupa, tetra, quasi claustrofobica, con i suoi dedali incastrati tra palazzi massicci e spigolosi. In tutto il romanzo si ha infatti la contrapposizione tra queste due facce del capoluogo toscano, la città più bella del mondo contro la città gotica, che ha come riferimento il nuovo Palazzo di Giustizia, ribattezzato infatti Gotham: un “affare di forme geometriche interrotte a metà nel vuoto, angoli acuti, linee spioventi e vertiginose, spigoli svettanti, ricoperto da enormi vetrate e pannelli rettangolari di cemento”. Protagonista assoluta è la pioggia, che batte incessantemente e sferza tutto e tutti, rinforzando l’atmosfera tetra. Sembra quasi di sentirla in sottofondo mentre si legge.

Ho amato senza riserve tutti i personaggi, dal protagonista Marchi, giornalista giudiziario alle prese con il suo lavoro a tempo super pieno e con la figlia adolescente che sta crescendo; all’Artista, amico e collega milionario (giornalista per sport, ma non per questo mediocre, anzi); passando per Carabinieri, Magistrati, Procuratori, che indagano, rimuginano e si interrogano in continuazione. Una delle cose che ho adorato è che in questo libro non abbiamo un personaggio più acuto o dotato degli altri che si distingue e risolve l’omicidio, ma sono tutti quanti che con le loro intuizioni, i loro dubbi e le successive indagini portano alla risoluzione del caso che, anche quando sembra ormai chiaro, ci stupisce con un colpo di scena che non mi sarei mai immaginata.
Profile Image for Desirèe Melano.
105 reviews2 followers
April 24, 2023
3 stelle e 1/2.

Un giallo carino ambientata nella Firenze di oggi che porta alla luce un sacco di personaggi e di storia dell’Italia. Proprio questa parte è quella che ho preferito perché viene raccontata un po’ della nostra storia “segreta” e un po’ di quei problemi che vedono l’Italia protagonista ancora oggi.

La storia è molto carina e le descrizioni sono molto belle e accurate, tanto che spesso sono andata su internet per cercare le immagini di ciò che veniva descritto: la famosa “Gotham” per esempio, ma come anche il palazzo di tre piani in Borgo degli Albizi 18. Sì, sono molto curiosa e quindi dovevo verificare che quei posti esistessero per davvero.

Ho trovato difficile stare dietro alla quantità enorme di personaggi che ci vengono presentati. Su quello ho sempre delle difficoltà a ricordare i nomi e qui non è stato semplice, poiché, soprattutto all’inizio, vengono portati alla luce troppi nomi in troppi ruoli simili (almeno per me).

La risoluzione del caso non è stata banale, ma mi dispiace ammettere (da piccola signora in giallo che mi piace essere) che non sarebbe stato possibile capirlo prima di quando l’autore volesse farcelo sapere.

La scrittura è molto bella, semplice e colloquiale, contornata da umorismo che la rendono molto piacevole e scorrevole. Non si fa fatica a finire questo libro in breve tempo.

Assolutamente consigliato se volete qualcosa di leggero da leggere ma non banale.
Profile Image for Scheggia.
323 reviews22 followers
March 24, 2019
Recensione completa su Scheggia tra le Pagine

Carlo Alberto Marchi, giornalista del Nuovo e che si occupa della cronaca giudiziaria, è il protagonista di questa serie scritta da Gigi Paoli e che racconta di come le vicende dei giornalisti e forze dell’ordine s’intreccino quotidianamente.

Nel pieno della crisi che continua a colpire la carta stampata, a Firenze viene ritrovato morto il commesso di un negozio di antichità religiose, che si trova nel palazzo dove ha sede l’Economato della curia.
Su questo caso molto particolare si intrecciano le strade di Marchi, del Colonnello Umberto Lion e del Piemme Mastrantonio.

Sempre alla ricerca della notizia, Marchi racconta in prima persona la sua vita da giornalista, impregnato anche nella vita da una figlia quasi adolescente, che sta crescendo da solo, con l’aiuto di una babysitter che gli costa buona parte dello stipendio.

Una prima particolarità di questo libro è proprio nella narrazione, che si alterna tra la prima persona di Marchi e il narratore esterno che racconta come procedono le indagini, seguendo i movimenti e i ragionamenti di Lion e Mastrantonio.
Profile Image for Leggere in Silenzio.
366 reviews8 followers
August 31, 2017
Recensione completa: http://leggereinsilenzio.blogspot.it/...

« Il rumore della pioggia di Gigi Paoli è quel genere di lettura che dovete assolutamente concedervi, proprio adesso. Non perdete tempo, afferrate il libro al volo e lasciatevi condurre tra le vie di una cupa Firenze tra i suoi segreti, gli ostinati silenzi e profonde verità taciute che saranno inevitabilmente condannate alla luce. Questa è una lettura di cui avevo veramente bisogno!
Il rumore della pioggia di Gigi Paoli è essenzialmente quel genere di romanzo in grado di colpire e sorprendere senza il minimo sforzo, sospinto da uno stile diretto e coinvolgente che sa rapirti fin dalle primissime pagine toccando quelle corde sensibili e difficili da raggiungere che gli amanti del genere conoscono fin troppo bene.. »
Profile Image for Sibil.
1,743 reviews76 followers
July 4, 2019
Probabilmente avevo delle aspettative troppo alte quando ho iniziato questo libro, e la cosa lo ha un po' penalizzato, perché mi aspettavo di più. Però è anche vero che è un libro che, a prescindere da quello che mi aspettavo, mi è piaciuto parecchio. Magari si meritava un 3.75 invece di un 4 pieno, ma non mi posso comunque lamentare.
Anche se speravo in una storia un po' più coinvolgente, il contorno di per sé mi è piaciuto tantissimo. Intanto Firenze, costantemente ammantata dalla pioggia, mi è piaciuta molto. E la pioggia e gli edifici sembrano far davvero parte del romanzo, tanto sono presenti e importanti. E mi è piaciuto il nostro giornalista. Ci sono altre figure interessanti, e spero magari di vederli ancora (e di più) negli altri libri, ma tutto sommato questa è un'altra cosa che avrebbe potuto essere meglio. Non è esattamente una critica, ma a pensarci bene potevamo avere dei personaggi secondari un pochino meglio caratterizzati, perché ci siamo quasi, manca giusto una briciola in più per renderli perfetti.
Ma, tutto sommato, è stata una lettura interessante, che ha catturato la mia attenzione e ho finito con il divorare questo libro. Ed ora sono curiosa di leggere i prossimi!
101 reviews1 follower
June 24, 2021
Ottimo giallo narrato in maniera originale alternando la voce in prima persona del protagonista, il giornalista Carlo Alberto Mauri, e l'indagine investigativa delle forze dell'ordine narrata in terza persona.
Questo, a mio parere, permette alla narrazione di proporre due punti di vista sul caso e di introdurre i colpi di scena finali in maniera originale.
Il romanzo si legge velocemente e scorre in maniera fluida. L'autore ci propone gli elementi necessari alla soluzione del delitto attraverso le ricerche giornalistiche, una prospettiva secondo me originale e interessante.
Raccomando questo romanzo agli appassionati di polizieschi alla ricerca di una prospettiva diversa dal solito.
Profile Image for Oriana Stefanovic.
19 reviews
January 19, 2024
È un giallo, un po' sullo stile di un classico del giallo. È infatti un po' vecchio stile con indizi reali lanciati qua e là e una soluzione per me non scontata. Scritto molto bene, senza troppi fronzoli, va infatti dritto al punto.
Lo consiglio se si vuole passare qualche ora senza pensare troppo alla realtà. Funziona infatti anche perché cattura parecchio il lettore, che cerca di arrivare velocemente alla fine senza troppe interruzioni. Lascia anche un po' uno spiraglio aperto, che però in questo caso non guasta secondo me.
Profile Image for Martina.
226 reviews8 followers
July 17, 2018
A me è piaciuto. Forse un po' lento all'inizio, prima che compaia in scena il Marchi, giornalista di cronaca di un giornale fiorentino, ma poi si legge volentieri, cercando di raccapezzarsi tra le varie ipotesi che emergono dalle indagini degli inquirenti e da quelle private dei giornalisti. Per me che conosco Firenze (lavoro di fronte a Gotham...) la lettura è stata ancora più viva e interessante.
79 reviews1 follower
March 28, 2020
Un noir molto ben strutturato. L'autore riesce a catturare l'attenzione e a tenere il lettore incollato alle pagine. Protagonista è un giornalista padre single che fra dedizione al lavoro, curiosità e ironia intavola delle esilaranti e tenerissime conversazioni con la figlia di 10 anni. L'intreccio è ben costruito e il finale imprevedibile.
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