Un tradimento, come ce ne sono tanti. Ma quando irrompe nel suo matrimonio, Tessa reagisce in modo inaspettato. Senza scenate e senza urla, si trova a riprendere un viaggio in un passato che credeva di essersi lasciata alle spalle. Mentre tenta di fare chiarezza ricompare Clara, la sua amica del cuore, con cui ha fumato le prime sigarette, ha ascoltato fino a consumarle le cassette dei Guns 'n' Roses e trascorso ore al telefono... Quella amica speciale che un giorno è uscita dalla sua vita senza un perché. Lenito il dolore di quella ferita, Tessa aveva smesso di cercarla, ma a volte il destino segue dei percorsi tutti suoi e così, vent'anni dopo, le due amiche si ritrovano. Forse per caso. O forse no. Ora Tessa è mamma, ha un lavoro da editor ed è una donna riservata. Clara è una donna in carriera, sposata ma senza figli. Tante cose sono cambiate, ma i fili di quell'amicizia si intrecciano di nuovo e quando Tessa e Clara tornano nella casa in Abruzzo, dove hanno trascorso tante estati della loro giovinezza, trovano ad accoglierle un melograno in fiore. Lo stesso che a sedici anni avevano piantato per gioco. Lo avevano giurato: "Saremo amiche per sempre, finché morte non ci separi". Ma è possibile rimanere amiche per sempre? Perdersi per anni e poi ritrovarsi? La risposta è nascosta all'ombra di quel melograno diventato grande. Qui, finalmente, proveranno a sciogliere i nodi delle loro esistenze.
Oggi vi parlo di un romanzo che fa riflettere sul potere dell'amicizia, della vera amicizia che è rara da trovare e che è difficile, come ci insegna questo romanzo, a trattenere a sè "per sempre".
Il libro ci parla di Tessa e Clara, due amiche legatissime ai tempi della scuola che per varie vicessitudini si perdon di vista e si ritrovano quasi per caso in età adulta.
Come la stessa autrice ci dice: "Tessa è una ragazza posata, timida, meno sicura di sé rispetto a una Clara più audace, apparentemente più forte. Crescendo, ognuna trova la sua strada restando, tuttavia, sempre coerenti coi loro sogni: Clara, molto sportiva, amante della velocità, diventa una manager all’interno di una grande casa motociclistica, non voleva figli e non ne ha, è una vera e propria donna in carriera. Tessa trova invece la sua dimensione nella famiglia, in un uomo che la ama, la supporta, da cui ha un figlio, e in questo trova il suo completamento e il suo equilibrio. Come spesso accade, le apparenze ingannano e in queste vite, che sembrano, appunto, risolte, ci sono dei segreti, dei lati oscuri che si scoprono man mano nelle pagine del romanzo. E probabilmente è proprio la loro amicizia che si perde e poi si ritrova a far sì che le protagoniste scoprano dei lati di sé stesse che non conoscevano". Si sono fatte un’antica promessa negli anni della giovinezza. Restare amiche per sempre.Ci riusciranno?
Buona parte del libro si focalizza sulla storia di Tessa, quarentenne sposata con un figlio in piena adolescenza e il sospetto poi confermato che il marito la tradisca. Una vita sacrificata per la famiglia. Francesca rinuncia alla sua passione per la scrittura, tiene nel casetto il desiderio di scrivere il suo grande piccolo romanzo. Sarà l'amicizia ritrovata con Clara a dargli la giusta scossa per affrontare i suoi sogni nel cassetto.
Questo è un libro malinconico, nostalgico ma anche realista perchè racconta una storia che tutte noi potremmo vivere o aver vissuto. E' una lettura consigliata a un pubblico maturo che ne potrebbe apprezzare meglio ogni sfaccettatura.
E' un libro perfetto per l'autunno. Bellissima la similitudine dell'albero del melograno, piantato per gioco dalle due amiche e attecchito nella casa d'infanzia. Rappresenta l'amicizia di Tessa e Clara, forte nonostante il tempo lontane, le incomprensioni giovanili, i problemi maturati negli anni. Il loro rapporto si snoda tra passato e presente, con tanti flashback e ricordi che ricostruiscono tassello dopo tassello la loro amicizia. Perchè come dice l'autrice: "Bisogna avere tanta forza e tanta maturità per poter essere amiche per sempre".
Letto tutto d'un fiato grazie anche ad un viaggio a Bologna in treno, non riuscivo a smettere fino alle ultime pagine che sono volate fra le lacrime di una sincera commozione. Scritto molto bene, riesce a colpire le cose giuste di chi crede nell'amicizia e nei rapporti profondi. Tessa è vera, umana, nelle sue debolezze, nella sua disperazione, nella sua reazione. Quattro stelle meritate, le cinque le riservo solo per i capolavori. Naturalmente la prematura e dolorosa scomparsa della Del Rosso e la toccante lettera del suo compagno di vita, pesano nella commozione, ma il romanzo è a sè stante.
Esiste il per sempre nell'amicizia? Difficile rispondere, però esistono amici che, dopo anni di silenzio, li incontri e sembra di averli salutati l'ultima volta soltanto la sera prima. Non è tanto la quantità di tempo passata insieme, ma la qualità che fa la differenza. Forse si tratta di casi rari, però capita, e allora è bene tenersi strette persone così. Tessa e Clara, inseparabili dall'adolescenza, si perdono improvvisamente di vist,a senza una giustificazione, per ritrovarsi vent'anni dopo, adulte, ognuna con la propria vita. L'incontro non è dei più gioiosi, rimane tra le due una sorta di muro, la paura di soffrire ancora, l'incapacità di comunicare dopo tanti anni come se niente fosse successo. Entrambe sposate, Tessa ha un figlio adolescente e lavora per una casa editrice, con il sogno di scrivere un romanzo ancora nel cassetto. Clara è una donna in carriera, impegnatissima e impeccabile. Il destino le fa reincontrare proprio quando Tessa scopre del tradimento del marito e ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi; il suo subinconscio la porta direttamente col pensiero a Clara. C'è sempre un atteggiamento di riserva l'una nei confronti dell'altra ma quando Clara cede ad un crollo emotivo per il troppo stress anche le ultime diffidenze iniziano a cadere. Rifugiarsi in uno sperduto paesino abruzzese di 40 anime dove hanno trascorso giornate spensierate in gioventù sarà la svolta finale del loro definitivo ritrovarsi e non solo. Alternando presente e ricordi del passato, la voce di Tessa ripercorre la storia di questa splendida amicizia fatta di lettere, risate, primi baci, vacanze indimenticabili, piccoli battibecchi, tanta spensieratezza e gioia di vivere. Ma anche di grandi segreti che solo alla fine verranno fortunatamente svelati. Una scrittura limpida e senza sbavature, una storia breve e intensa che mi ha portato inevitabilmente a pensare alle tante persone incrociate sulla mia strada, a quelle rimaste e a quelle che forse non incontrerò più, ma che ugualmente hanno lasciato qualcosa di sé. Un bel libro semplice e profondo per riflettere sul tema della vera amicizia. Consigliatissimo!
Tessa e Clara. Un’amicizia così forte da sembrare indistruttibile, un rapporto per sempre, fatto di cose uguali, condivisione, quasi una simbiosi. Eppure qualcosa si rompe e, all’improvviso, senza alcuna spiegazione, Tessa e Clara non sono più “turca Tessa” e “turca Clara”.
Ma può un’amicizia così forte finire davvero? Può essere veramente sepolta per sempre senza un perché?
Nel momento in cui più ne avrebbe bisogno, a distanza di molti anni, Tessa si ritrova a pensare alla sua amica, ad immaginare di raccontare proprio a lei, solo a lei, quello che le sta succedendo: il suo matrimonio è in crisi e c’è solo una persona con la quale vorrebbe confidarsi.
Tessa si mette allora sulle tracce di Clara, la cerca sul web, fa in modo di tracciarne silenziosamente i passi, ridefinirne i confini. La trova al club di tennis al quale fa iscrivere il marito e poi, complice il destino, arrivano finalmente a incontrarsi, con tutto il timore delle cose mai dette.
Si annusano, si scrutano, sempre a debita distanza, senza parole inopportune, senza scavare in quel passato da cui Tessa aspetta ancora delle risposte.
Il loro rapporto si fa sempre più stretto, ricostruendosi poco a poco grazie alle continue frequentazioni e al grande attaccamento di Clara al figlio di Tessa, ma nessuna delle due riesce ancora a rompere il silenzio su ciò che le ha separate senza una ragione.
Un melograno, piantato molti anni prima nel giardino della casa della nonna di Tessa, sarà la chiave davanti alla quale i segreti verranno dissotterrati e la vita cambierà ancora.
Una bella storia di amicizia, quella vera, quella di “o tutto, o niente”, che Francesca Del Rosso, Wondy, ci lascia in eredità, insieme a tante altre cose grandi che hanno fatto di lei una super eroina, una donna che ha affrontato a testa alta l’irreparabile e che, sì, ha perso la guerra contro il cancro, ma ha vinto innumerevoli battaglie e che rimarrà eternamente nel cuore di chi l’ha amata e la amerà per sempre.
BREVE STORIA DI DUE AMICHE PER SEMPRE – FRANCESCA DEL ROSSO
La storia potrebbe essere interessante, perché tratta la forza dell’amicizia tra due donne, PERÒ molto banale e anche la scrittura è molto povera. Sconsigliato!
“Breve storia di due amiche per sempre” è un romanzo che ho letto tutto d’un fiato ma in cui ho trovato luci e ombre. Iniziamo dagli elementi positivi che mi hanno fatto apprezzare la storia.
La scrittrice Francesca del Rosso ha un modo di scrivere accattivante coadiuvato da un buon ritmo che dona carattere alla narrazione. I personaggi non sono statici ma subiscono una trasformazione. Tessa esprime ed analizza i suoi sentimenti in modo più aperto in confronto all’ermetica Clara che si mostra sicura di sé ma nasconde una gran fragilità. Fragilità in cui si nascondono temi spinosi che hanno radici nel passato. Buone le incursioni narrative che fanno luce sull’infanzia e sulla nascita dell’amicizia tra le protagoniste. I ricordi fanno da specchio al presente e ci offrono l’opportunità di riflettere su un tema attuale, il ruolo del progresso tecnologico nelle nostre vite. [...]
Ho apprezzato il modo in cui l’autrice presenta il mondo dell’adolescenza dove tutto viene visto attraverso la lente della gioventù con speranze, desideri, sogni, libertà e voglia di provare emozioni. Poi crescendo si scopre che la vita è come una tela su cui ci sono bellissimi colori pastello che donano serenità, speranza e severi colori cupi che minano le nostre certezze generando inquietudini. Colori ed emozioni generano l’energia della vita che si concentra nei semi di una pianta che germogliando offre un nuovo inizio alle due amiche.
Accanto a questi elementi positivi ci sono alcuni momenti, delle sfumature che non mi hanno convinta del tutto. L’amicizia vera permette a due persone di confrontarsi anche nel dolore, sostenendosi a vicenda. Accade anche di ferirsi a vicenda ma ci si confronta apertamente, la fuga non risolve. È vero che io parlo con l’esperienza di una persona adulta e che la giovane età rende tutto ancor più difficile ma sparire del tutto necessita di una gran forza di volontà. Tessa sa che Clara vive nella sua stessa città ma non fa nulla per riprendere l’amicizia interrotta. Poi scoprirà di aver bisogno di Clara in un momento difficile conseguenza del tradimento di suo marito. So che non è sempre così ma succede e siamo pronti a perdonare per ricominciare.
I sentimenti sono una parte importante nell’equilibrio di questa storia e regalano un’alta tensione emotiva. A volte nella vita si fanno delle scelte con cui segniamo i nostri limiti. Crescendo diventiamo più riflessivi e pronti al cambiamento. Anche Tessa e Clara decidono di dare un’altra possibilità alla loro amicizia intrecciando i loro destini fino alla fine. Questa volta le due donne si lasceranno guidare dal cuore e non ascolteranno la ragione. Il finale mi ha lasciata con tanta tristezza e con un senso di malinconica solitudine.
“Breve storia di due amiche per sempre” è un bel romanzo. Racconta una storia apparentemente semplice che nasconde la complessità e la fragilità della vita.
L'epilogo mi è sembrato un po' troppo sbrigativo, tant'è che sono stata indecisa tra il dare tre e quattro stelle per parecchio tempo. Tuttavia, se ne merita quattro, perché mi ha commossa molto e toccata nel profondo.
Grande delusione per questo libro da cui mi aspettavo tanto, attratta dal titolo e dalla bellissima copertina. Mi sono ritrovata, invece, di fronte ad una lettura noiosissima, che fatica ad arrivare al punto cruciale (il ritrovarsi delle due protagoniste, Tessa e Clara) e alla fine lo fa sbrigativamente e senza abbastanza partecipazione. Da parte mia, inoltre, ho trovato odiosa Tessa, la protagonista, egoista e scialba. Carina solo l'idea dell'albero del melograno, piantato da piccole dalle due ragazze, con la promessa di ritrovarsi sempre e che è cresciuto con loro. Bocciato per il resto
L'amicizia tra due donne che, tra alti e bassi, dura tutta una vita. Utopia o realmente possibile anche se molto rara? E quando si può effettivamente chiamarla amicizia? Questo libro non è riuscito a darmi una vera risposta ma nel complesso l'ho trovato carino.