Nel febbraio del 2015 Andrea Caschetto parte per un lungo viaggio. Non ha bussole con sé, segue l'arcobaleno. Il bagaglio è nello zaino, con gli indumenti necessari per il caldo e il freddo, ci sono una strana macchina per fare le bolle di sapone più grandi del mondo, qualche giocattolo semplice, musica, matite colorate e, soprattutto, un naso rosso da clown. Serve per far sorridere i bambini che non sanno più come si fa. Sono i bambini randagi, che vivono nelle strade e negli orfanotrofi, e senza padre né madre fanno famiglia a sé.
Andrea ha avuto un tumore alla testa a quindici anni. Dopo l'intervento la sua memoria è diventata fragile, a sprazzi, come lo schermo di un vecchio televisore in bianco e nero che dopo un po' perde il segnale. I ricordi svaniscono subito, restano invece i sorrisi. Quelli dei bambini e quelli della mamma, una donna fantastica. Non del padre, che ha rinunciato a crescerlo. Succede, e in questi casi cresce il bisogno di amore. Darlo e riceverlo diventa necessario.
Attraversando l'Asia, il Sudamerica, l'Africa, Andrea ha giocato con i bambini, ha raccolto storie terribili e tristi, ma anche dolcissime e ricche di speranza. Ha conosciuto brava gente e orchi senza cuore, sognatori e viandanti, preti buoni e preti ingordi, e quello che doveva essere un viaggio è diventato il viaggio al centro di sé, un tuffo nel mare dei sorrisi che rimarrà per sempre nella nuova memoria da riempire. Insieme alla consapevolezza che i bambini sotto questo cielo sono tutti uguali e i colori, seppure diversi, si sposano bene. Basta guardare l'arcobaleno.
Uno straordinario viaggiatore. I suoi 200.000 amici virtuali lo conoscono come l’ambasciatore del sorriso, grazie ai colori e alle parole dal mondo che posta tutti i giorni sulla sua pagina Facebook. La sua voglia di comunicare idee, immagini e sogni lo ha reso contagioso, lo ha fatto diventare un vero e proprio catalizzatore internazionale di positività. Fino a portarlo alle Nazioni Unite, il 20 marzo 2016, per parlare di felicità a una grande platea di diplomatici, che lo ha ringraziato con una magnifica standing ovation.
“Quanti confini ho superato! Ma cos’è un confine? Possibile che una linea, un tracciato, una demarcazione indichino la fine di un mondo e il passaggio in un altro? La povertà è la stessa, e anche i desideri, i sogni, e la violenza. Mi piace pensare i confini come onde che mutano, stati d’animo, impressioni, sensazioni che seguono la vita di noi umani tornati migranti. Il confine è fatto per essere sconfinato. L’eroe Ulisse voleva sconfinare, superare le Colonne d’Ercole, il mondo conosciuto, non importa se ci sia riuscito. Sono la curiosità e il bisogno di incontrare l’Altro e l’Altrove a spingerlo, per riconoscersi nella diversità. Il mondo è meraviglioso per questo, adesso me ne rendo conto. I confini veri sono le prigioni dell’anima, della mente, la grettezza, la paura di tendere la mano, di raccogliere chi è caduto.
Ho conosciuto la storia di Andrea Caschetto da un post condiviso da una mia amica su Facebook. In quella bellissima immagine, Andrea compariva circondato da un gruppo di bambini africani, con un sorriso contagioso. Da allora ho iniziato a seguire con grande ammirazione il suo personaggio. Questo ragazzo siciliano, che a 15 anni si è ritrovato a dover sconfiggere un tumore al cervello che gli aveva lesionato la memoria, si è laureato, ha imparato quattro lingue e ora viaggia per il mondo per donare sorrisi e gioia ai bambini degli orfanotrofi. Nel suo eterno peregrinare dall’India alla Colombia, dal Nepal all’Etiopia armato solo di un naso da clown, di un po’ di musica e di un pallone, Andrea cerca di portare il suo messaggio di speranza ai più deboli e indifesi, a quei bambini innocenti che non hanno niente e nessuno su cui contare. Forse questo libro, che racconta proprio il suo viaggio, non sarà stilisticamente da 5 stelle, ma il progetto che lo ha animato, umanamente, vale un firmamento intero.
La storia di Andrea è sicuramente interessante e ricca di emozioni. Viaggiare insieme a lui, nel suo progetto di bellezza e umanità, ci rende partecipi di un'a ventura unica. Alcuni capitoli commuovono, immedesimandoci nelle storie di bambini che dalla vita hanno avuto poco, e male.
Il libro, sebbene scorra piuttosto bene ovunque, risulta un po' lento e mal scritto in alcuni punti, con frasi brevissime ed estremamente sintetiche (volute, ma non conferisce uno stile originale né gradevole in certi frangenti, rischiando di annoiare e risultare monotono).
Ciò nonostante i contenuti meritano tantissimo, e Andrea è una persona speciale che deve essere scoperta.
Libro molto bello. Andrea parla del suo viaggio attraverso il mondo a portare amore ai bambini di tutti gli orfanatrofi Porta amore e trova tanto amore, offerto da piccoli angeli. Tutto improntato sui colori dell'arcobaleno, arcobaleno che lui trova ovunque, in mezzo agli orrori subiti da alcuni bambini, in ogni angolo di mondo che tocca con il suo sorriso e la sua voglia di far sorridere e giocare i bambini.
Questo libro si può riassumere facilmente cosi: l’umanità è una MExxA, e poi ci sono i vari Andrea Caschetto! Ok, ho generalizzato troppo.. Letto su consiglio del Chiarelli, questo libro è BELLISSIMO. È il racconto di un viaggio in giro per gli orfanotrofi del mondo, per cercare di portare un po’ di spensieratezza ai bambini - come Ivan - che, per diversi motivi (che non elenco perché mi viene da piangere solo a pensarci), la spensieratezza non sanno cosa sia.. o meglio, lo sanno perché sono bambini, e sono meravigliosi, ma vivono situazioni che NESSUN BAMBINO dovrebbe vivere. Io lo farei leggere ai promotori delle guerre, ai ministri, ai vari presidenti di questo e di quello.. e mi fermo.. leggetelo!! Questo ragazzo ha una pagina FB (così per info): https://www.facebook.com/andrea.casch...
I sentieri della vita sono in crocevia di incontri e di scambi, di trovarsi, perdersi e trovarsi di nuovo: questo è il succo dell’esistenza, l’essere sempre in viaggio, se non con il corpo perlomeno con la mente, per ascoltare l’altro è comprenderne le ragioni, per vedere nuove albe e nuovi tramonti. E scoprire che, nonostante la diversità, siamo nati tutti sotto lo stesso cielo.
Un libro "speciale" perché l'autore ne devolve in beneficenza i proventi. Una storia vera, di vita, di viaggi zaino in spalla in giro per il mondo per portare anche solo un sorriso ai bambini di strada e a quelli negli orfanotrofi. Storie vere, che commuovono e ogni tanto fanno anche male per la loro crudezza.
Estremamente ripetitivo, per quanto profondo e sicuramente lodevole come intento, riduce la lettura ad uno scorrere di azioni e avvenimenti non sempre espressi in modo entusiasmante. Lettura mediocre.
Un diario di viaggio. Le storie sono molto toccanti ed è molto facile immedesimarsi in lui e nel suo percorso. Talvolta il libro risulta mal scritto, salta un po' di palo in frasca. Ma considerando la sua storia e ciò che fa, può essere perdonato.
Narrazione un po’ troppo influenzata da buonismo bianco, ma Andrea ha una bella anima e ha dedicato la sua vita a far sorridere i bambini. Di questo gli si deve dare atto. Sicuramente non il mio genere preferito di libro
Ho "conosciuto" Andrea un po’ di tempo fa, un mio contatto facebook aveva postato una foto che raccontava la sua storia (la trovate nel post di seguito) e incuriosita sono andata a spulciare la sua pagina. Ho trovato un ragazzo dal sorriso contagioso che gira per il mondo per poterlo regalare ai tanti che incrociano il suo cammino. A soli quindici anni ha avuto un tumore al cervello e in seguito all’intervento la sua memoria è diventata fragile. I ricordi svanivano dopo poco tempo ma ha scoperto che i sentimenti, fatti anche da sorrisi di felicità, gli rimanevano impressi. Ed è così che è nata la scintilla che lo ha fatto diventare l’ambasciatore del sorriso. Seguendo la sua pagina ho scoperto anche Dove nasce l’arcobaleno e non ho potuto fare a meno di leggerlo. Il libro è il resoconto di un viaggio iniziato nel febbraio del 2015 e durato ben sette mesi, tanti quanti sono i colori dell’arcobaleno. Andrea si prefigge la missione di visitare più orfanotrofi possibili e regalare milioni di sorrisi ai bambini. Racconta tutto meticolosamente lasciando trasparire i suoi sentimenti fatti di gioia, amore, felicità,speranza ma anche delusione, paura, tristezza e il sentirsi completamente inerme difronte a situazioni molto difficili. Attraversa l’Asia, il SudAmerica e l’Africa alla ricerca di bambini con cui giocare.
Vengono descritti i luoghi che visita, passeggia per delle strade sconosciute incurante dei pericoli che potrebbe incontrare poiché, come scrive, importante è conoscere i luoghi nelle loro pieghe più intime: serve, forse, a capire il perché di certe scelte, abbandoni compresi.
Il libro, oltre a fornire un resoconto, rappresenta anche una denuncia ad un sistema corrotto, che ha fatto diventare la violenza una cosa normale. Leggendo del suo viaggio, infatti, veniamo a conoscenza di situazioni terribili che a stento, riusciremmo ad immaginare: orfani che vengono dalla prostituzione, venduti per poche rupie dai genitori per accontentare le voglie dei pedofili e marchiati come bestie al fine di indicarne la proprietà; bambini dipendenti dalla colla; bambine che desiderano giocare, vivere la loro infanzia come giusto che sia nonostante nascondano un passato fatto di violenze e abusi; ex poliziotti che, al posto di combattere le tante situazioni descritte, fanno finta di niente…alla fine ci si abitua anche all’orrore. continua su: http://giuseppinabiondi.altervista.or...
Un viaggio che vale la pena di essere raccontato e condiviso con tutto il mondo. Un sogno condiviso tra un bambino grande e tutti i bambini sparsi negli orfanotrofi: sorridere, essere felici. Tutti i bambini meno fortunati dovrebbero esserlo. Spero che il libro venga tradotto in altre lingue cosí che possa arrivare a più persone e che Andrea possa ricavare più fondi per i bambini degli orfanotrofi più poveri del mondo.