Gregory Rosboff va alla ricerca della verità sulla propria famiglia e le proprie origini, partendo dalle campagne del Wisconsin, per finire in mezzo a un complotto per rovesciare – proprio nel senso di capovolgere – lo zar di Russia. Intanto, attorno a lui continua a spuntare un misterioso libro, letto da tutti nelle situazioni più inadeguate (per esempio nel pieno di una battaglia), che narra di un tal Max Middlestone e del suo gigantesco cane… "Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri" è un continuo rimpallo fra testi, sceneggiatura e disegni. A sinistra, le pagine di sceneggiatura e, a destra, le relative tavole disegnate. La sceneggiatura racconta una storia avventurosa e melodrammatica, che si rivelerà un’enorme parodia del racconto di genere (fumettistico e no); di contro, con effetto comico, il “brutto” (in realtà, sempre divertente e arguto) disegno di Sio demolirà la sceneggiatura, semplificandola e travisandola all’eccesso. Con un divario beffardo fra le puntigliose richieste del testo scritto e le scorciatoie maldestre della messa in opera. Il tutto mentre il lettore si chiederà da che parte vada a finire la storia e che destino abbia la galleria di personaggi in scena. Un libro umoristico che vuole essere anche una riflessione non banale su come funzionano le storie.
Tito Faraci (born Luca Faraci, on 23 May 1965) is an Italian comics writer and editor, as well as novelist. Faraci is most notably known for his work on Mickey Mouse, as published on 'Topolino', the Italian weekly digest devoted to Disney comics. Faraci debuted in comics in the middle of the nineties. Although his very first script was for a Donald Duck story, he quickly gained fame as an inventive and innovative Mickey Mouse writer. His Disney stories mix absurd humour and a deep human touch, while borrowing atmospheres from pulp movies and noir literature. Many of his stories have been drawn by famous artist Giorgio Cavazzano. The two have also collaborated outside of Disney, for instance on a Marvel's Spider-Man one-shot. Faraci is nowadays a veteran comic book writer, having wrote for years for a number of mainstream Italian series, most notably Tex and Diabolik. His first novel, titled La vita in generale, appeared in 2015.
Italian bio: Tito Faraci è nato a Gallarate nel 1965. È uno dei più importanti sceneggiatori italiani di fumetti. Ha creato storie per “Topolino” (Giorgio Cavazzano è stato – come usa dire lui stesso – il suo mentore), “Dylan Dog”, “Tex”, “Diabolik”, “Magico Vento”, tra gli altri, ed è stato uno dei primi scrittori italiani a lavorare anche per personaggi di fumetti americani come Spider-Man, Devil e Capitan America. Per la Disney ha sceneggiato Novecento di Alessandro Baricco, dando al protagonista la fisionomia di Pippo. Per Feltrinelli ha pubblicato il romanzo La vita in generale (2015), la sceneggiatura dell’albo a fumetti Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri (con Sio; 2016; nuova edizione: 2018), Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne (con Sio; 2018) e, nella collana Feltrinelli Comics, la graphic novel di Alessandro Baricco, Senza sangue (2019; con Francesco Ripoli).
Un'alchimia (im)perfetta tra le parole di Tito Faraci (sceneggiatore, tra gli altri, di Topolino e Dylan Dog) e i disegni di Sio (geniale fumettista e youtuber), dà vita a una storia folle e rivoluzionaria che va dal Wisconsin alla Russia provando a insegnarci che la vita non sempre è come ce la immaginiamo.
L'umorismo (che si basa sul continuo fraintendimento tra sceneggiatura e tavola disegnata) non è per tutti, lo ammetto, ma il messaggio che sottintende - nella sua estrema semplicità - è davvero lineare ed efficace.
Per fare una parodia, di qualunque cosa si tratti, devi prima saper fare quella cosa. Questi due la sanno fare, e molto bene. Forse un po' eccessiva, in alcuni punti, tanto che non mi sento di dare la quarta stella. Ma godibile.
Prima di iniziare una doverosa premessa: sono una grande fan di Sio, darei 5 stelle a qualunque cosa produca. Le 4 stelle di questo libro sono dovute alla presenza di Faraci. La sensazione che ho avuto nel corso della lettura è stata "si ride eh, ma se l'avesse scritto solo Sio avremmo riso di più". Per quanto anche lo stesso Faraci sia abbastanza un cretino (cretino inteso come complimento, cretino come Sio), risulta comunque un limite per la sconfinata imbecillità dello humor di Sio: è come se si viaggiasse col freno a mano tirato. Detto questo, come in ogni opera del buon Sio, anche qui c'è del genio.
Trip immenso: vorrei che la mia vita fosse sceneggiata e disegnata da Faraci e Sio. Adesso tutto ciò che dico ha un fantabuloso corrispettivo letterale che non riesco a togliermi dalla testa.
L'idea è geniale: una sceneggiatura di fumetto scritta in modo professionale (o quasi, perché anche Faraci ogni tanto deriva nel non-sense), ma interpretata in modo letterale e spesso folle dal disegnatore. Si ride e si sorride, ma dopo un po' di pagine il gioco comincia a essere ripetitivo ("stringere su tizio" dice la sceneggiatura, e già ci si aspetta un paio di pinze giganti a schiacciare il poveretto nella vignetta). Un simpatico esperimento, insomma, ma non ci vivrei.
Libro intelligente, a dispetto si situi "tra assurdo e paradosso", come si legge in bandella. Sì, lo spasso è il livello di lettura più evidente e superficiale. Ma c'è dell'altro. Ciò che il libro fa, e quindi ciò che lo rende interessante, è il mettere a nudo come, alla base della produzione di senso di qualsivoglia testo, vi sia un processo di lettura o, in altre parole, come ogni testo venga prodotto al momento della lettura. Le tavole di Sio sono esemplari in tal senso, giocando sugli scarti e surplus semantici e sintattici che la sceneggiatura di Faraci, così come ogni testo, inevitabilmente reca con sé. L'altra cosa che questo libro fa, è sottolineare come la produzione di senso, soprattutto in questo genere letterario, sia anche un processo di cooperazione tra testo e immagine. Scindendoli, Faraci e Sio mostrano come un'apparentemente innocua sovrapposizione testo/immagine in un fumetto "tradizionale" sia in realtà il prodotto di un rapporto dinamico tra le due componenti. E lo spasso di cui sopra, ne è uno degli effetti. Se insegnassi italiano per stranieri il libro sarebbe materiale perfetto per le classi avanzate.
Un vero e proprio divertissement, nel senso che gli autori sono i primi a divertirsi. E questo dà un’energia a tutto il libro, alla sua demenzialità, alla sua assoluta mancanza di pretese, di voler fingersi qualcosa di più. Ed è questo, questa sincerità, il bello!
Nelle pagine di destra, il fumetto: ironico, surreale, demenziale. A sinistra, quella che ne vorrebbe essere la sceneggiatura: a tratti fastidiosa come quando ti spiegano le barzellette.