Jump to ratings and reviews
Rate this book
Rate this book
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta.

Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

384 pages, Hardcover

First published January 9, 2011

134 people are currently reading
1536 people want to read

About the author

Alessia Gazzola

27 books807 followers
Alessia Gazzola, nata a Messina nel 1982, è medico chirurgo specialista in medicina legale. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’allieva, che ha fatto conoscere e amare al pubblico italiano, e a quello dei principali Paesi europei dove è uscito, un nuovo e accattivante personaggio: Alice Allevi. Ama viaggiare, leggere e cucinare. Vive a Verona con il marito e le sue due piccole bambine.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
952 (19%)
4 stars
1,673 (34%)
3 stars
1,558 (32%)
2 stars
504 (10%)
1 star
165 (3%)
Displaying 1 - 30 of 416 reviews
Profile Image for Valetta.
360 reviews33 followers
April 17, 2020
So che non si dovrebbero scrivere recensioni presi dall'emotività del momento ma questo libro mi ha talmente irritata che ho davvero bisogno di sfogarmi.

Alice Allevi è una lazzarona, piagnina ed egocentrica. Ecco, l'ho detto, crocifiggetemi pure.

Gli esperti di marketing vorranno farvi credere che siete di fronte ad una nuova Bridget Jones, simpaticamente pasticciona e teneramente goffa ma se c'è qualcosa di simpatico in una ragazza che continua a darsi della stupida e dell'inetta a righe alterne, è una simpatia che svanisce piuttosto in fretta non appena vi renderete conto di quanto Alice adori crogiolarsi nel suo vittimismo.
Per quanto ella ami lamentarsi di essere l'ultima ruota del carro nel Dipartimento di Medicina Legale, infatti, è chiaro da subito che la ragazza non ha la minima intenzione di risollevarsi dalla disastrosa situazione in cui si trova e questo perché è fermamente convinta che essa sia solo frutto del destino cinico e baro e della malvagità di tutti quelli che la circondano.

Dalla lettura del libro emerge chiaramente - e per voce della stessa Alice che narra in prima persona - che i suoi scarsi successi professionali sono dovuti alla sua abitudine a non portare a termine gli incarichi assegnati oppure a farlo con ritardo e una buona dose di errori oltre che alla totale mancanza di un qualche contributo originale nei progetti di ricerca. Pur confessando candidamente questi errori la ragazza si dice sconvolta quando subisce un richiamo ufficiale dai superiori, i quali hanno l'ardire di farle notare che il suo rendimento è scarso "senza un minimo di delicatezza", perché è ovvio che a una trentenne specializzanda in Medicina Legale bisogna comunicare che rischia la bocciatura con parole dolci e affettuose.
Ecco quindi che la capa del dipartimento diventa perfida, il superiore che le intima di fare le cose con più attenzione diventa stronzo e l'amica che la pungola a darsi una svegliata è subito crudele. Nel mondo di Alice Allevi è tutto così: una lunga parata di stronzi che non si degna di riconoscere i suoi meriti.

Capite bene quindi che tutte quelle pagine impiegate a darsi dell'inetta erano solo scena, un'ipocrisia bella e buona: come il 90% dei mediocri Alice è in realtà convinta di non essere capita e infatti decide di trascorrere gli ultimi mesi dell'anno scolastico in cui dovrebbe lavorare come una forsennata per riacquistare credibilità a crogiolarsi nell'autocommiserazione, accumulando lavoro arretrato e rifiutandosi di prestare attenzione anche agli incarichi più banali come consegnare ai parenti di una defunta, che stazionano proprio fuori dalla sua porta, gli oggetti personali della loro cara. Da notare anche che tutte le volte che compie un errore Alice, dopo aver incolpato la sfortuna e la sua innata goffaggine (cosa irrisolvibile secondo lei) risolve sempre il problema con un'alzata di spalle e un "ci penserò domani"; ciò che non trascura mai è ribadire quanto siano stronzi i perfidi colleghi che le rimproverano le sue distrazioni. (Perché sia chiaro: se una specializzanda in medicina legale si perde un cadavere affidato a lei da soli 5 minuti non è mica una cosa grave, sono i capi a essere cattivi).

A conferma di avere a che fare con una persona o palesemente ipocrita o palesemente stupida sono le continue dichiarazioni che la ragazza fa in merito alla sua professione, che lei sostiene di amare più di ogni cosa e di non poterne mai considerare un'altra. Peccato che Alice sia incapace di mettere in pratica anche solo le funzionalità di base, come fare un prelievo a un cadavere - del resto quando incontri di sfuggita una tizia in un negozio e il giorno dopo quella muore come fai a non affezionarti? -; per di più quando le viene chiesto di presentare un qualsiasi articolo o lavoro di ricerca che la possa salvare dalla bocciatura ella confessa con insistenza di non avere la più pallida idea di cosa inventarsi ma, al tempo stesso, fa i capricci per non essere assegnata al team di un altro collega perché quel lavoro non è per lei interessante. Allucinante ma non abbastanza.

La fanciulla che tanto ama dare dello stronzo agli altri è una bella stronzetta lei stessa, piena di commenti acidi verso le altre donne colpevoli dei essere avvenenti o di successo (la collega gnocca è un'arpia, la presentatrice tv è una sgallettata con la tinta di una donna in menopausa, giusto per raccontarvi i commenti più amabili), a dimostrazione che le prime maschiliste siamo purtroppo noi donne. L'autrice tenta poi di darle un'aurea di apertura mentale facendola parlare del fratello "probabilmente gay". La probabilità è data dal fatto che il ragazzo mette lo smalto nero e ogni tanto usa una maschera per il visto, cosa che Alice non perde occasione di fare notare alla madre chiedendole se secondo lei è "normale". Quando invece emerge che il fratello forse non è gay ma frequenta una ragazza, lei prontamente osserva "buon per lui". Alla faccia dell'apertura mentale.

Al suo carattere lagnoso Alice aggiunge, com'è tipico, un egocentrismo imbarazzante che la porta a mettere in piedi melodrammi da soap opera brasiliana quando il tizio con cui esce ogni tanto da un paio di mesi le annuncia di aver abbandonato un lavoro che aveva sempre detto di odiare per recarsi in Africa, il suo sogno. Qui scatta il dramma perché il vile e crudele evidentemente non ama abbastanza la nostra eroina per fossilizzarsi, a soli 30 anni, in una vita che non sopporta rinunciando al lavoro dei suoi sogni, scelta che costringe la nostra a piangersi addosso ancora di più e passare un altro paio di settimane di cazzeggio al lavoro, come le migliori sedicenni. Il vile prosegue poi nel suo atteggiamento vile rispondendo alle mail lagnose di Alice in ritardo e in modo stringato, come se essere andato a lavorare in un paese in preda alla guerra civile possa essere una giustificazione per ferire così la povera Alice.

Tra un piagnisteo e l'altro la ragazza si convince però di avere delle intuizioni geniali sul caso di omicidio che dovrebbe essere al centro del romanzo: peccato che nella sua genialità non si accorga di essersi fatta abbindolare come la più tonta delle principianti, mentre la seconda delle sue intuizioni non ha alcun senso di esistere e l'autrice se la inventa di sana pianta. La sua testardaggine porta conseguenze potenzialmente disastrose nella vita di altre persone ma i (pochi) sensi di colpa vengono presto soffocati dalla necessità di correre fra le braccia dell'uomo della sua vita. Le priorità prima di tutto!

Certo L'allieva è una lettura leggere e certamente vi può offrire qualche ora di svago e relax, a patto che siate in grado di soffocare i violenti istinti omicidi che la sua protagonista scatenerà in voi.
Profile Image for Sabrina (Soter) Sally.
2,155 reviews70 followers
June 27, 2013
Noioso. Irritante. Inconcludente.
Mi dispiace stroncare così una giovane esordiente italiana ma non ci siamo proprio. Io che di solito divoro un libro in poche ore mi sono trascinata per giorni cercando in me la forza di finirlo. Leggendo i commenti ho iniziato la lettura ben consapevole che di giallo aveva poco e niente ed era più un chik-lit rosa e la cosa mi stava benissimo perchè non mi piacciono molto i gialli. Ma il problema principale sono i personaggi. Tutti infarciti di stereotipi (a cominciare dal capo bello e stronzo, passando per la coinquilina giapponese che nonostante frequenti l'università parla ancora male l'italiano e si nutre di manga e anime, per finire con il fratello che poichè si cura molto nel vestire e fisicamente allora è sicuramente gay) e uno più antipatico dell'altro. Impossibile immedesimarsi o tifare per la storia d'amore perchè lui, Arthur, è un'egoista irresponsabile che se ama Alice lo tiene ben nascosto. Lei fa onore al suo nome perchè vive davvero nel paese delle meraviglie. Insomma dopo che il tuo lui non solo ti ha piantata per il lavoro senza voltarsi, ma non ti ha mai nemmeno detto o dimostrato di amarti, una persona di buonsenso lo seguirebbe a sorpresa in una zona di guerra? Alice si, incurante del fatto che il suo lavoro stia andando a rotoli. Ah si questa è la parte migliore: il lavoro di Alice, che lei afferma di amare (e meno male pensa se non le piaceva!). Tutti lì sono cattivi con lei, il capo le da un ultimatum perchè è una mediocre incompetente (cosa ripetuta e ribadita per tutto il romanzo) e lei che fa? Si impegna su un caso? Chiede aiuto a chi ne sa più di lei? No, lei va in giro a spifferare dettagli sul caso (alla faccia del segreto professionale!)in cui si è infilata quasi a forza perchè CONOSCEVA la vittima (se conoscere è incontrarsi in giro e scambiare 2 parole allora io conosco un sacco di gente XD) irrita i suoi superiori mettendo tutto in dubbio per delle "sensazioni" e pensa di capirne più di loro, partecipa costretta ad un progetto ma non ci si impegna perchè c'è il capo antipatico...Alla fine si scopre l'assassino che però, un passo avanti a tutti (e in questo caso ci è voluto poco, li ha pure presi in giro) ha già lasciato il paese e senza prove non verrà mai incriminato. Intanto la nostra bimba si gode il suo amore a distanza e il lavoro che ha salvato grazie all'intercessione di lui (il figlio del capo, che coincidenza!) e ad un'inspiegabile botta di fortuna (se non fosse per quella non sopravviverebbe). Ho il seguito ma dubito che lo leggerò a breve...BOCCIATO!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Angigames.
1,413 reviews
January 31, 2018
Una lettura divertentissima, che in tanti mi avevano consigliato di fare, ma che io avevo sempre rimandato perché non mi sentivo pronta. Questo libro mi ha risollevato dopo una grandissima delusione librosa e dopo essere caduta in un mini blocco del lettore.
La Gazzola ha uno stile fresco, simpatico, accattivante. Leggi i primi capitoli e sei nel mondo di Alice, sei Alice, vivi le sue giornate, fai pasticci e ti innamori in un baleno, sei goffa, simpatica, romantica. Ti ritrovi ad avere un occhio particolarmente fine per i dettagli più strani e soprattutto sei una specializzanda in medicina legale, che in un batti baleno si ritrova anche a fare da detective!
Wow, wow!
In due nanosecondi mi sono innamorata di Claudio Conforti e del suo disprezzo verso tutto e tutti… eh sì… lo so che sarai fonte di gioia, Caludietto mio, lo so! 😍
Adoro Alice, sarebbe stato facile stufarsi dei suoi disastri, della sua testa tra le nuvole, eppure, con questa protagonista si entra subito in empatia! La sua relazione con Arthur è veloce ma intensa e dolce. Questo libro mi ha fatto ridere da morire, non avrei mai pensato di divertirmi così tanto leggendo un libro che è un mix tra medicina legale e un giallo!
Certo è leggero, ma mi ha fatto un sacco bene!
Recupererò tutti i volumi! 😎
Profile Image for Ilaria Quercia.
408 reviews113 followers
February 11, 2024
Ero troppo curiosa di leggere la Gazzola, perché la storia del suo successo con la saga dell'Allieva è molto particolare, lei stessa medico legale racconta di questa specializzanda pasticciona e diventa un caso letterario e addirittura una serie. È facile capirne la motivazione, si rivolge a un pubblico trasversale, Alice Allevi è carina, un po' imbranatella, il gialletto scorre bene, la storia piacerebbe a tutte le generazioni, ma a me è mancato qualcosa. In tutta sincerità, Alice a me sembrava un po' troppo superficiale, attaccata alle marche degli abiti e degli accessori, agli amoretti adolescenziali, agli aperitivini, in forte contrasto con l'intuito da investigatrice che la porta alla soluzione del delitto. Non è che mi potessi aspettare troppa profondità, però certi passaggi mi hanno un po' ricordato i batticuori di Kiss me Licia, evidentemente in una campana gaussiana del gradimento io sto alla fine della coda!
Profile Image for Veronica.
246 reviews77 followers
October 16, 2016
Non credevo che questo libro mi sarebbe piaciuto così tanto *.*
Fresco, leggero, scorrevole, divertente.
È stato impossibile non farsi catturare dalla storia ma, soprattutto, non affezionarsi ad Alice.
C'è odore di triangolo amoroso... in questo caso però è davvero tosta!
Il suo rapporto con Arthur andrebbe tutelato, senza dubbio (anche perché insieme sono davvero carini e teneri), però le scintille che invadono lo spazio quando Alice e Claudio sono nella stessa stanza non possono essere ignorate (della serie: Ambra, levate proprio!)
Sono curiosissima di leggere prequel e sequels ♥
È uno di quei casi in cui chiudi il libro e già ti mancano le atmosfere, gli intrighi, i battibecchi tra i personaggi. Everything!
Tornerò presto in Istituto. I promise!

Profile Image for Uranium.
187 reviews8 followers
August 27, 2020
In questo primo libro della serie, Alice Allevi si presenta come una svogliata, capricciosa, impedita, come-cazzo-ha-fatto-a-laurearsi-in-medicina specializzanda in Medicina Legale. Durante un sopralluogo, in cui a quanto pare i guanti non sono necessari, Alice riconosce nel cadavere la ragazza sconosciuta che il giorno prima le aveva consigliato quale abito comprare. E come tutti i migliori medici legali, lei si fa subito coinvolgere dal caso fino a mettere a repentaglio la sua carriera di medico...

Bon.

In tutta onestà, ho comprato il libro perché costava 5 euro e perché ho una passione sfrenata per tutto ciò che riguarda la medicina legale.
Le vicende sono inverosimili. Inverosimile è l'atteggiamento di Alice che descrive la medicina legale come il suo amore ma al contempo ammette di non riuscire a fare di più di quello che già fa (e fa veramente poco, penso che un qualsiasi specializzando che avesse l'atteggiamento che ha lei, verrebbe rispedito al mittente in un battibaleno). Inverosimili sono i rapporti tra colleghi e superiori all'interno dell'Istituto: lei manca di rispetto a Claudio, un suo superiore, più di una volta e quando lui s'incazza, lei s'incazza ancora di più. Inverosimili sono le botte di culo che salvano Alice (che merita di cadere nell'oblio e lasciare il posto a chi è più capace e volenteroso).
Tutto poco credibile ma in linea di massima, descriverei il libro come una piacevole minchiata. Mi ha lasciato qualcosa? No, ma mi ha distratto un po' dalle incombenze della vita.
Profile Image for Monica Co.
185 reviews3 followers
July 3, 2011
Alice Allevi è una specializzanda in medicina legale alle prese con un caso sospetto di morte per overdose.
Un po' Kay Scarpetta, un po' Bridget Jones, Alice non riesce bene nè come l'una nè come l'altra. Le fanno da contorno un gruppo di personaggi banali, tutti all'insegna del cliché.
La trama del caso è debole, i passaggi lenti e scontati.
Se i giovani scrittori sono lo specchio di un paese, l'Italia è davvero in cattiva salute.
Profile Image for Patryx.
459 reviews150 followers
July 7, 2019
Non mi è piaciuto per niente. Coincidenze improbabili, protagonista lagnosa e inconcludente (ma, novella Bella Swan, l'uomo (quasi) perfetto e fighissimo si innamora di lei), trama gialla prevedibile (avevo capito tutto dall'inizio). L'unico aspetto interessante e verosimile è la descrizione dell'ambiente universitario che mi ha ricordato le mie permanenze post-laurea tra i vari dipartimenti.
Profile Image for Elaine.
963 reviews487 followers
September 11, 2016
Truly bad. More a super cheesy romance then a mystery. The plot is thin but the book is long. And super helpless heroines are not my cup of tea.
Profile Image for Ladygiodesi.
181 reviews21 followers
August 28, 2018
Con questa seconda lettura proseguo la conoscenza dell’Alice Allevi letteraria, che mi piace sempre meno rispetto alla sua versione televisiva. Sono infatti due figure molto diverse, sia come carattere che come storie raccontate, e così mi sto sempre più convincendo che le modifiche apportate dalla sceneggiatura televisiva siano indispensabili per rendere il personaggio più simpatico e le storie raccontate più credibili.

Nel libro trovo che i dialoghi siano banali, viene utilizzato un linguaggio a tratti molto elementare e vi è un abuso di modi di dire e di noti marchi di moda (quando ho letto “finire spiaccicata a quattro di bastoni sul pavimento” giuro che avrei lanciato il libro dalla finestra…). Alice continua ad essere infantile e scorbutica, piena di sé al punto da non saper rispettare il segreto professionale e dal continuare a giudicare tutti gli altri con commenti sprezzanti, e prosegue con il suo poco impegno nel lavoro e nello studio, continuando a perdonarsi gli errori che fa.

Il lato giallo della trama è per me poco lineare e confuso, si basa su “chi ha detto cosa” risultandomi alla fine un po’ noioso (anche nel serial tv questa è la storia che ho meno apprezzato, si tratta del terzo episodio anche se questo è il primo libro della saga in ordine cronologico di edizione).

Proseguo la lettura giusto per “amore” verso la serie tv, decisamente meglio disegnata nei personaggi e nelle storie, e perché non mi piace lasciare le saghe a metà.
Profile Image for Nicoletta Furnari.
366 reviews12 followers
July 6, 2022
Ho scoperto Alessia Gazzola quasi per caso (e non per la serie TV) ed è stato un incontro elettrizzante sin dalle prime pagine. “L’ALLIEVA” è l’incipit della saga dedicata ad Alice Allevi, una giovane anatomopatologa che si sta specializzando in medicina legale.
Alice è la voce narrante del romanzo che, con un linguaggio accurato ma comprensibile ed uno stile frizzante, mi ha coinvolto a tal punto da farmi terminare la lettura in soli due giorni.
Al di là della vicenda portante (in alcuni punti forse un po’ “esagerata”), mi è piaciuto il ritratto che la Gazzola fa della sua protagonista: è un personaggio completo, ricco di sfaccettature che l’hanno reso ai miei occhi una persona “vera”, non costruita o eccessivamente artefatta, ma una ragazza verosimile, con le sue imperfezioni, insicurezze e fragilità, ma soprattutto coraggiosa e determinata a difendere ciò che ama, sia a livello professionale che personale.
In futuro, non mancherò leggere i prossimi volumi.
Profile Image for Miriam.
6 reviews4 followers
May 12, 2021
Bel libro, scritto in maniera scorrevole, personaggi ben caratterizzati e bella storia.
Unica pecca: avevo capito chi era il colpevole tipo a metà libro. 😁
Profile Image for Francesca Landoni.
350 reviews12 followers
January 22, 2020
Il primo capitolo della saga di Alice Allevi, è scorrevole, frizzante, un giallo (semplice e non particolarmente articolato) dalle sfumature rosa che mi ha divertito tantissimo e convinto sin dalle prime pagine...e che mi ha spinto a comprare subito gli altri due capitoli della pasticciona, ma acuta, Alice Allevi! Consigliato!
Profile Image for Sabrina Muzzi.
69 reviews15 followers
December 15, 2016
Dopo aver abbandonato la serie tv già alla seconda puntata (complice anche il fatto che non sopportassi l'attrice protagonista), temevo molto la lettura di questo libro, che invece si è rivelato una piacevole scoperta ed un invito a leggere anche gli altri libri della serie, che vede protagonista Alice Allevi, specializzanda in medicina legale. Alice inizialmente mi ha ricordato molto Bridget Jones ed anche Becky Bloomwood della prima Kinsella, ma andando avanti con la lettura, si scopre che, malgrado le apparenze, sia un personaggio profondo e competente, deciso e simpaticissimo. Eh sì, perchè Alice non è certo la figura della dottoressa che tutti ci aspetteremmo in un ambiente come quello in cui lavora, seria, ordinata e precisa, ma, al contrario, è pasticciona all'ennesima potenza, spesso con la testa tra le nuvole e disordinata, come le fanno notare più che spesso i suoi superiori, che non la vedono portata per questo lavoro, anche per la sua grande sensibilità.

“Purtroppo sono i dettagli a colpirmi e in genere sono sempre i dettagli a commuovermi… Sono pensieri come questi che fanno dire a Claudio che non sono tagliata per questo lavoro”

Ed invece è proprio questo il punto di forza di Alice, il suo desiderio di fare giustizia, di andare a fondo nelle cose che, unito ad una buona dose di sesto senso e fantasia (nonché un briciolo di sfacciataggine) la aiuteranno a farsi strada in un mondo tanto complesso, assieme alla sua grande tenacia, che nasconde dietro una falsa insicurezza.

“Di fronte a certi colpi si può sopravvivere o soccombere. E io sopravvivo”

Al centro del libro le peripezie amorose di Alice, ammaliata dal suo superiore Claudio Conforti, irritante quanto affascinante (dopo aver letto la sua descrizione ho avuto un attimo in cui ero indecisa se abbandonare tutto ed iscrivermi a medicina legale anch’io. In questo periodo, a Milano, c’è anche una mostra sui cadaveri..ecco magari potrei iniziare da lì, mi sono detta.), ed il dolce ma sfuggente Arthur, giornalista freelance, con uno spiccato senso umanitario. Ma il libro non si riduce a questa simpatica trama da chick lit, perché con mia grande gioia, vista la mia attrazione per i libri “gialli”, c’è anche un omicidio da risolvere in cui l’aiuto di Alice sarà determinante.
Insomma c’è un po’ di tutto in questo libro che sicuramente consiglio a chi abbia voglia di una lettura leggera, divertente e rilassante, ma allo stesso tempo ricca di colpi di scena e spunti di riflessione.
Profile Image for Federica Laviano.
291 reviews5 followers
September 30, 2012
Libro gradevole ma ben lontano da farsi un saldo posticino nei miei ricordi.
Comincio col dire che l'autrice sa scrivere, almeno per quello che piace a me. E' italiana, ma non è pomposa o convinta di essere D'Annunzio solo perché è nata nella patria di Dante. E' vivace, pimpante e non annoia mai.
Il problema è che la sua protagonista è un'inetta, e consapevolmente! Un certo grado di inettitudine lo gradisco, soprattutto in altri generi di libri, ma di certo preferisco che un personaggio alla Becky Bloomwood rimanga nel campo della chick-lit.
In un campo dove le signori assolute sono Kay Scarpetta e Temperance Brennan, Alice Allevi è un pesce fuor d'acqua. Pensare che si sia potuta anche solo immaginare una tale sciocchina nella nostra medicina legale mi fa scendere il latte alle ginocchia.
Perché un conto è essere Becky, fare stupidaggini con le proprie carte di credito e con la propria vita amorosa, ma un altro conto è essere Alice e fare idiozie che una studentessa di scuole medie che ha visto anche solo mezza puntata di CSI non si sognerebbe neppure!
E' un giallo! Non esageriamo, perdindirindina!
Oltre a essere sciocca, pigra, sciatta e portata alla medicina legale quanto io alla fisica quantistica, ha anche il discutibile pregio di SPOILER
SPOILER
SPOILER
SPOILER
far scappare un'assassina, andandole a raccontare la sua ricostruzione del caso! Cioè, perché andare a parlare dei tuoi sospetti con chi si occupa delle indagini? Perché non andare a dirlo a lei, solo per stizza? Così quella se ne scappa allegra e felice a NY e un'omicidio rimane insoluto. Complimenti Alice. L'ispettore Clouseau sarebbe orgoglioso di te.
36 reviews1 follower
December 22, 2016
Ben consapevole di trovarmi di fronte al genere chick lit, mi appresto alla lettura di questo primo libro della Gazzola, che avevo in libreria da tanto, ma che mi è tornato in mente solo vedendo in tv la pubblicità della serie televisiva.
Mai la protagonista di un libro mi ha irritato così tanto: inetta consapevole e pure piagnucolona! La trama non è male, ma i personaggi sono una carrellata di stereotipi, il libro è ripetitivo e soprattutto quello che mi ha infastidito di più è che è pieno di pubblicità! Penoso.
Profile Image for The Books Blender.
703 reviews105 followers
September 18, 2016
description

Per la precisione: 2,88

Questa recensione è presente anche sul blog: http://thebooksblender.altervista.org...

Lo so, l'ho detto tante volte, ma alla fine non lo faccio mai: devo smettere di farmi condizionare! Avevo adocchiato l'uscita di questo libro, ma avevo deciso che non mi interessava. Poi, la Gazzola è stata definita un talento nato, la punta di diamante cesellata dalla bravura della sua agente letteraria, cui andava il merito della scoperta della perla rara. Insomma, una cosa tira l'altra e a me è venuta la curiosità di conoscere questo giovane mostro della letteratura italiana.

Detto questo L'Allieva è il romanzo d'esordio di una serie di (al momento) altri tre libri (due sequel e un prequel), a metà tra il chick-Lit e il giallo (argomento che approfondiremo in dettaglio più avanti).
Quindi, ecco quanto segue.

Il linguaggio è fresco e frizzante; tanto che l'inizio della vicenda mi aveva visto a dir poco entusiasta (sì, lo sai che ho un puntino allentato per le cose scritte bene). Tuttavia, dinamiche, battute e momenti imbarazzanti già visti, visti e ri-ri visti sia nella narrazione sia nei rapporti tra i personaggi.
Classici anche i cliché da chick-Lit/romanzetto rosa: c'è lei, un po' imbranata, ma comunque con un particolare in più (non ben definito… o, comunque, io non sono riuscita a coglierlo) che la distingue dalla massa delle colleghe; e poi c'è lui bello, intelligente, un po' «gigione», ma fedele come un cagnolino quando si arriva al dunque. "Frecciatine a tono" lei/lui già note (lei acida, ma ovviamente non troppo convinta ed evidentemente impacciata; lui sagace, anche se saccente, e con la risposta sempre pronta).

Qualche punto narrativo incoerente e poco aderente alla realtà (insomma, su di Alice pende una spada di Damocle parecchio pesante: quella di rischiare di ripetere l'anno - evento più che eccezionale, ai limiti dell'incontro alieno, per gli specializzandi medici - eppure, senza batter ciglio, trova un sacco di tempo da dedicare alla sorella della vittima, Bianca. Ovviamente, questa scelta si rivelerà azzeccata - ma và?! -, ma lo ritengo un aspetto un po' surreale. E ancora: le intuizioni miracolose di Alice che supera l'esperienza medica dei suoi superiori - e manca poco anche della polizia - e che, nonostante, tutti le remino più o meno contro, resta salda e convita nella sua posizione; la disponibilità di un ispettore di polizia verso una emerita sconosciuta che insiste su di un caso e che, nel mondo reale, sarebbe stata bollata semplicemente come mitomane). Finale molto deludente e inadeguato (e, in parte, anche questi aspetti hanno contribuito ad abbassare il voto dell'intreccio/fabula verso il basso).

Per quanto riguarda i personaggi. Non è che apprezzi molto quelli tonti, pasticcioni, ingenui e imbranati (quasi ai limiti dell'idiozia) che, presi sotto l'ala di un salvifico benefattore (che decide di "proteggere", guidare e accondiscendere proprio loro… non si comprende bene per quale recondito motivo data la presenza di alternative decisamente migliori), riescono a farsi strada superando anche colleghi più meritevoli (magari sì antipatici, ma che l'impegno e la costanza ce li mettono). Quindi, dal mio punto di vista, la protagonista con il suo vivere su di un piano quasi completamente slegato dal reale, la sua goffaggine che, in alcuni punti, sfocia anche in maleducazione, ect. la rendono il personaggio meno riuscito. È vero che, durante la narrazione, viene spesso citata "Alice nel Paese delle Meraviglie", ma, ecco, quella era davvero un'altra storia…
Comunque, lo sperare negli altri, il cercare il loro consiglio (e se questo non arriva nei modi e nei tempi da lei richiesti, s'indigna pure!) per risolvere tutti i suoi problemi, rendono la protagonista davvero irritante. Comunque, ripeto, mancanza mia che non riesco ad amare questo tipo di caratteri letterari incapaci e sciocchi ai limiti della decenza umana, ma che inspiegabilmente riescono ad attirare le simpatie, i consigli e le attenzioni di tutti.
Gli altri personaggi possono essere incasellati nei tipici cliché del genere: la "nemica", acida e sempre troppo perfetta per potersi pensare ad una sorta di pacifica convivenza con la protagonista; il "ganzo", bello, intelligente, un po' scostante (per la serie: chi disprezza compra); l'"altro", vedi sopra, con la differenza che poi resta a bocca asciutta.

Più che un "giallo", quindi, anche a causa di questi numerosi elementi di genere diverso, lo inquadrerei più come un chick-Lit con vaghe (vaghissime) tracce di giallo (e, a onor del vero, in un paio di interviste che ho ascoltato, la Gazzola si premura di precisare, anche contro gli sforzi del giornalista di turno, che no, lei non ritiene la sua storia un giallo nonostante quello che ne dicano tutti). Il "guaio" è tale "fraintendimento" è comprensibile data la presenza di un cadavere, un'indagine in corso (nella quale la protagonista non fa altro che mettere bocca), polizia, autopsia e svariate analisi mediche e l'inconfondibile finale dei gialli stile classici con il riepilogo dell'"ecco com'è andata". La presenza di questi elementi rende impossibile slegare completamente il libro dal genere "giallo".

Riguardo, invece, gli ambienti. Le descrizioni ci sono, anche se non sono comunque niente di così particolare come mi sarei aspettata (considerando che la Gazzola, al suo esordio, è stata osannata come un fenomeno della letteratura italiana). Anzi, per la verità, alcune prive di dettagli aggiuntivi mi hanno anche un po' lasciata perplessa (come ad esempio questa: «[…] un palazzo bello da togliere il respiro» punto; …mi chiedo: che descrizione è?).

Tutto sommato nella media: nulla di eccezionale, ma nemmeno così orripilante. Si fa leggere con molta leggerezza e semplicità (complice anche un linguaggio molto fresco).
Ripeto ciò che ho già detto a sprazzi lungo questo mio commento. Un raccontino semplice in linea con gli altri dello stesso genere: piacevole (con tutte le accortezze sopra riportate), ma niente di eccezionale.

Due ultime considerazioni prima di chiudere. La prima: si tratta di un romanzo d'esordio (a cui poi ne sono seguiti altri due - Al momento in cui scrivo, Un segreto non è per sempre e Le ossa della principessa - e, recentemente, si parla anche di una serie televisiva. Segni entrambi che un qualche tipo di successo questo libro lo ha avuto). Nonostante l'autrice fosse esordiente, si tratta comunque di esordio importante, poiché dietro c'è una grande casa editrice nonché un'agente letterario importante, quindi credo fosse logico aspettarsi qualcosa di non comune rispetto alla media.
La seconda: in quanto romanzo d'esordio, è stato osservato con molta attenzione e da alcuni è stato definito qualcosa come un esordio con il botto.

Ripeto: non è male (considerando che era il primo approccio della scrittrice al mondo editoriale), ma da qui ad osannarlo come un miracolo mi sembra esagerato. O davvero questo è il limite massimo che dobbiamo aspettarci dall'odierna letteratura italiana?

In ogni caso, il mio viaggio con Alice finisce qui.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews153 followers
August 4, 2017
Ero in spiaggia e, ovunque mi girassi, tutti avevano in mano il romanzo di questa Alessia Gazzola. Romanzo dal quale, finora, mi ero volutamente tenuta lontana, un po’ influenzata da parecchie recensioni negative, un po’ perché presagivo un debole romanzetto rosa di cui il giallo sarebbe stato solo il pretesto all’acquisto. Quando una vorace lettrice conosciuta proprio in spiaggia me l’ha consigliato, sono tornata a casa e mi sono decisa ad assaggiarlo. Ero preparata al peggio, a qualcosa che fosse tutto tranne un giallo... Ebbene forse queste critiche negative (a mio parere comunque esagerate) hanno fatto sì che le mie aspettative non fossero elevate e ho letto il libro per quello che è: non sarà un lavoro memorabile della letteratura mondiale, ma è comunque una leggera lettura che mescola ironia e pennellate di nero e sinceramente posso dire di aver letto di molto, molto peggio. La protagonista di “L’allieva” è Alice, giovane specializzanda in medicina legale, una ragazza carina (le dicono che assomiglia a Sophie Marceau!) e a suo modo piena di passione per il suo lavoro, ma terribilmente e perennemente sbadata e sfortunata. Tant’è che nell’Istituto in cui lavora è quotidianamente vittima di soprusi da parte dei colleghi, che la considerano come l’ultima ruota del carro. Insomma, è la classica figura, tragicomica, della Bridget Jones sfigata. Ebbene, quando Alice è chiamata a fare un sopralluogo sulla scena del crimine e riconosce, nel cadavere, la bella ragazza conosciuta in un negozio il giorno prima, si fa risucchiare nel caso con testardaggine autoconvincendosi (grazie al suo sesto senso) che la ragazza non è morta per un incidente ma che è stata uccisa. Ovviamente nessuno le crede. Nel frattempo le sua sfighe quotidiane, (e con lei questo termine grossolano si addice a perfezione), a livello lavorativo e non, proseguono, fino a quando conosce Arthur, giornalista trentenne affascinante, intelligente e single (d’altronde siamo in un romanzo) e si butta a capofitto anche in questa relazione, con la passione e l’entusiasmo di un’adolescente. Luciana Littizzetto in copertina scrive che il romanzo “fa morire dal ridere”: a dire il vero, più che ridere (esclusa la scena del cadavere trafugato in obitorio causa sbadataggine di Alice), il romanzo fa sorridere in un misto di ironia, freschezza e leggero senso di humour. La parte gialla è deboluccia, l’indagine quasi del tutto assente, però, nonostante frequenti accenni e passaggi relativi alla vita privata della protagonista inframmezzati al resto, l’attenzione sul delitto e sul “caso” viene sempre mantenuta, e questo aiuta a non annoiarsi durante la lettura. Non così scontato il colpevole, ma scontato il riscatto finale di Alice, che dimostra ai colleghi (e al suo uomo) quanto vale come medico legale (e come donna). Insomma, prima di aprirlo sappiate che non vi troverete fra le mani il thriller dei thriller, ma un romanzo che vi terrà piacevolmente compagnia, senza grosse pretese. E così, magari, potrete anche apprezzarlo.
Profile Image for Veronica.
1,263 reviews147 followers
November 4, 2016
Questo libro è un grande e gigantesco NO!
Quello che non regge non è la storia ma proprio la protagonista!
Ci può stare un personaggio maldestro e goffo, di solito suscita simpatia.
Ma Alice è un medico legale, andiamo!
Sul lavoro bisogna essere precisi e puntuali, specialmente in questo ambito.
Invece Alice viene ripresa in continuazione dai suoi superiori che non hanno fiducia in lei, anzi la mettono sempre in discussione.
Alice non sa cosa sia il segreto d'ufficio, se ne va tranquilla al bar a parlare delle indagini con la sorella della vittima, effettua indagini genetiche senza alcuna autorizzazione e poi nel bel mezzo del caso, se ne va in Africa dietro ad Arthur.
Ecco non parliamo del rapporto di Alice con gli uomini.
Arthur se ne va in giro per il mondo, Claudio la tratta sempre male.
Alice cerca altrove, dai.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Yukino.
1,120 reviews
September 2, 2013
Davvero carino questo libro. Sotto l'ombrellone poi ci voleva proprio. Un po' di giallo,un po' di humour e Alice mi ha fatto davvero sorridere..anche se a volte l'avrei presa a testate per la sua sbadatezza.

Alice sta studiando per diventare un'analista delle prove trovate sulla scena del crimine. È un po' pasticciona, e ha una coinquilina giapponese che si chiama Yukino. Un bel giorno durante la festa dell'istituto viene chiamata insieme al suo capo per presenziare su una scena del crimine e li scopre che la vittima la conosceva..anche se così di sfuggita..e inizia così ad indagare per conto suo.

Consigliato a chi ama i gialli non troppo gialli :) godibilissimo sotto l'ombrellone. Per me è stato una ventata di aria fresca.

Profile Image for Michela Querini.
299 reviews31 followers
March 10, 2019
Carino, ma niente di più... nonostante la storia fosse interessante e la protagonista simpatica (una giovane Bridget Jones), lo stile è eccessivamente prolisso e verboso. Mi é sembrato di girare all’infinito intorno alla stessa situazione, senza che si aggiungesse veramente qualcosa. C’è un po’ di giallo, un po’ di humor, un po’ di rosa, ma resta tutto in superficie. Non credo continuerò con i vari seguiti.
Profile Image for Anncleire.
1,337 reviews98 followers
July 29, 2017
Recensione anche sul mio blog:
http://pleaseanotherbook.tumblr.com/p...


“L’allieva” è il primo volume della serie giallo-comica di Alessia Gazzola, uscito per Longanesi nel 2011. Fino a qualche tempo fa ho bellamente snobbato questa serie, convinta che i gialli non facessero per me, e incredibilmente restia a buttarmi in un ambiente come quello di un istituto di medicina legale. Complice la messa in onda della serie televisiva, la mia infinita curiosità e accenni velati al fatto che la mia vita lavorativa somigliasse incredibilmente a quella di Alice Allevi, mi sono buttata nella lettura e mi sono dovuta ricredere. Perché la storia è incredibilmente interessante.

Di solito non leggo romanzi a sfondo giallo, perché sono una persona impaziente e curiosa, di quelle che vuole avere tutto e subito, di quelle che vuole risposte immediatamente. Nei romanzi con indagini invece, tutto segue dei tempi diversi, i giorni si dilatano, le indagini investono parecchio della evoluzione della storia. Eppure il fascino di una storia che scorre parallela alle esigenze di una struttura investigativa importante mi colpisce, non poco. E la Gazzola è molto brava nel creare il giusto equilibrio tra finzione narrativa e realismo investigativo, in una storia che scorre veloce ma senza essere frettolosa. Alice Allevi, la protagonista, racconta con i suoi occhi le vicende in cui si ritrova suo malgrado coinvolta, in un avvicendarsi di situazioni che sfuggono ben presto al suo controllo. Alice è una specializzanda in medicina legale e nonostante una grande passione e grande forza d’animo si perde spesso in un bicchiere d’acqua. Pasticciona e alle prime armi, ha tanto da imparare, ma anche l’umiltà per chiedere a chi ha più esperienza di lei. Alice è una di quelle ragazze un po’ ingenue ma anche tanto motivate che non si arrendono neanche quando tutto sembra remare contro di loro, anche quando ogni singolo tassello della loro vita sembra andare a rotoli. Alice è divisa tra il lavoro all’istituto e una vita privata abbastanza piatta finché non entra nella sua vita il fotoreporter Arthur che le ruberà il cuore e la tranquillità. Alice è sobbalzata tra le autopsie e gli studi, le serate in giro per una Roma affascinante e piena di mistero, tra Yukino la sua coinquilina giapponese e Claudio Conforti il principe dell’istituto in cui lavora e incredibile antagonista. Claudio Conforti è l’emblema del successo, l’incarnazione di chi ce l’ha fatta e ha un roseo futuro avanti a se. Conforti sprona Alice con una freddezza agghiacciante, un comportamento da don giovanni, il sarcasmo e il fascino di chi sa già che può sopravvivere impunito a qualsiasi audacia. Sempre circondato dall’odore di mentine e una ventata di Declaration, Conforti è conturbante e incanta la mente di Alice, che lo vede come un mentore, ma anche come l’origine di tutti i suoi guai, soprattutto perché ammantato del rispetto del prof dell’istituto. La curiosità e la sfacciataggine di Alice la porteranno però alla porta dell’ispettore Calligaris che la prende sotto la sua ala protettrice per sfruttarne le doti intuitive, perché in fondo Alice è una che osserva e tira le somme. D’altronde nella vita serve una buona dose di coraggio e di incoscienza, mentre ci si innamora, mentre ci si mette alla prova, mentre si rischia tutto. E il mix di sentimenti che investe Alice è quello di una qualunque ragazza alle prese con l’età adulta, la vita, le esperienze che segnano e un lavoro che non credevi che sarebbe stato difficile e complicato.
Roma fa da sfondo a tutte le vicende, in una bruciante fotografia che arriva, implacabile, con la folle bellezza della nostra capitale, con i locali alla moda, le porte dell’istituto, i locali e le mostre.

Il particolare da non dimenticare? Una mostra fotografica…

La storia di una ragazza come tante, investita da una professione intensa e micidiale, investita dalla vita che avanza con un insegnante fin troppo severo, un caso poliziesco intrigante e la poesia di un nuovo amore.
Buona lettura guys!

Profile Image for Marianna Girandola.
1 review
August 7, 2024
Un giusto mix tra il genere giallo e il rosa. Lettura scorrevole e leggera, perfetta per questo periodo dell’anno. Protagonista a tratti irritante ma si è fatta apprezzare di più verso la fine della storia.
Profile Image for Angy - Books Lover .
243 reviews18 followers
January 9, 2022
Mi aspettavo di più, libro scorrevole ma storia poco consistente.
Finale non particolarmente brillante; non credo leggerò i sequel..
Profile Image for Giorgia.
87 reviews1 follower
March 7, 2020
Non ci siamo proprio.
Sono tantissime le cose che non vanno in questo libro: forse l'elemento più palese sono i dialoghi soprattutto nella prima parte, i quali sono osceni. Sono impostati male, ricchi di frasi fatte, talvolta pomposi altre volte poco realistici. Via via che il libro procede migliorano come se fossero stati rivisti ma rimangono comunque di pessima qualità. Come di pessima qualità rimane la trama, o meglio la parvenza di trama: il caso ha una soluzione un po' tirata per i capelli, avrei preferito che il colpevole fosse stato qualcun altro perché sarebbe stato molto meno banale (il colpevole, ve lo dico, lo si intuisce già da pagina 1), per non parlare della storia d'amore. A parte la velocità con la quale questi due si innamorano, la loro relazione (se così si può chiamare) è piatta e non ha un granché di sviluppo: non mi aspettavo un'evoluzione piena, ma almeno un minimo di maturazione perché, sinceramente, è poco comprensibile la mossa di lei di volerlo raggiungere in Africa... va be' sorvoliamo.
Se, da quel che si capisce, l'elemento portante è proprio la storia d'amore l'autrice doveva cercare di rendere questa più concreta, più solida e darle un minimo di fondamento e di approfondimento anche se, al suo posto, mollerei la via della love story e mi concentrerei più sulla parte gialla e la curerei decisamente di più (ma forse sono gusti visto che io non tollero i romanzi rosa e affini, c'è poco da fare).
Per quanto riguarda i personaggi ho poco da dire: la protagonista è di una piattezza disarmante, una sorta di Bella Swan solo un pochetto più intraprendente e rompipalle, che ama il suo lavoro ma non lo dimostra (non fa nulla, zero assoluto e si lamenta che i superiori la tartassino per farla lavorare. Io sto dalla parte dei superiori, ho tifato che la mandassero via e invece nulla). Rischia il lavoro ma viene salvata dal bello della situazione - nonché il suo fidanzato quello con cui ha una storia piatta come una sottiletta - guarda caso figlio del capo. Io non ho parole.
Per non parlare del medico che è il classico stronzo. Poteva anche essere un personaggio decente se fosse stato costruito meglio, invece nada l'autrice si lascia prendere dagli stereotipi non provando neppure a caratterizzare meglio il personaggio.
Il bello della situazione è un po' della serie "faccio cose e vedo gente" io non ho capito fino alla fine perché molla il suo lavoro dove viaggia per un altro lavoro dove viaggia. Ah sì per motivazioni umanitarie. Ok. Poteva essere anche qualcosa che poteva dare carattere al personaggio ma anche qui l'autrice preferisce scrivere delle lagne di Alice, invece che dare spesso ai co protagonisti. No ma tranquilla eh, fai con comodo.
Per non parlare della "bitch" della situazione - Ambra - che è così perché ci dicono che è così e non perché effettivamente ci viene mostrata così. Secondo me è solo una con un po' di ambizione, che manca alla protagonista, e quest'ultima ne prova una profonda invidia.
Degli altri personaggi non ho nulla da dire perché sono macchiette delle macchiette. Se fossero stati assenti sarebbe stata la stessa cosa, non avremo sentito la mancanza.
Profile Image for ✨Virè.
444 reviews7 followers
June 16, 2025
Ho comprato e letto questo libro dopo aver visto la pubblicità della nuova serie tv su raiuno, pensando: "Per trarne una fiction non sarà un capolavoro ma chissà che non ne valga la pena...". Beh, non voglio farne una critica pessima, ma non riesco nemmeno ad individuare una caratteristica che mi abbia colpito particolarmente.

Tralasciamo, ma non troppo, gli errori di ortografia, in particolare le innumerevoli "e" non accentate, soprattutto ad inizio periodo; capisco un errore di distrazione, ma sembra che non si conosca l'esistenza della "e maiuscola accentata" (o la differenza tra voce del verbo essere e congiunzione?). Fa arrabbiare, perchè al giorno d'oggi è in primis il computer a suggerire errori ortografici ed è impensabile che tra scrittore, correttore di bozze e le innumerevoli altre persone che mettono mano ad un libro prima che esca in libreria, nessuno si accorga di così tanti "strafalcioni".

Passando alla trama, ci si aspetterebbe un romanzo giallo, ma non lo è; c'è l'omicidio di fondo che diventa quasi un'ossessione per la protagonista, ma si capisce dal primo momento chi sia il colpevole e come si siano svolti i fatti; forse un po' meno ovvio è il movente, ma di certo non è la storia che ti appassiona e coinvolge. Il resto è il classico romanzetto rosa, con la storia d'amore di fondo ed una protagonista simpatica, ma che alle volte avresti voglia di prendere a schiaffi per come affronta le cose, per la stupidità con cui si lascia abbindolare e trascinare in cose sbagliate.

Il linguaggio è quello diretto e scorrevole dei romanzetti del genere, si lascia leggere senza sforzi e senza guizzi.

Insomma sembra una critica pessima, in realtà non lo è, forse mi aspettavo qualcosa in più dal successo della serie, forse non era il momento adatto per una lettura così leggera; diciamo che è una classica lettura estiva, per quando si cerca qualcosa di divertente ed evasivo senza troppe pretese.
Profile Image for katnissbraid..
397 reviews34 followers
November 14, 2018
Due stelle perché il libro è molto scorrevole, e apprezzo tantissimo il fatto che un vero medico legale come la Gazzola usi le sue conoscenze in modo accurato all'interno del romanzo. Potrebbe essere stata una lettura veramente interessante ed appassionante se Alice Allevi non fosse il personaggio più irritante, irrispettoso ed odioso con cui ho avuto a che fare negli ultimi 22 anni.
Leggo da prima di saper leggere, guardavo i fumetti ed inventavo le storie delle vignette. Ho affrontato un lungo percorso di young adult, che per chi conosce il genere è colpo di protagoniste stupide e insipide. Ho affrontato Bella Swan a 12 anni e ne ho compreso l'ingenuità irritante ma altri aspetti della saga mi avevano fatto andare avanti nella lettura. Con maggiore maturità ho avuto il dispiacere di incontrare nel mio percorso letterario Anastasia Steele che rappresenta tutto ciò che le ondate femministe vanno contro, si fa menare, umiliare, ridicolizzare in nome di un amore che sa di abuso per mille miglia. Eppure tra le tante donne di cui ho letto nessuna è Alice Allevi. Irrispettoso del suo lavoro, verso cui proclama un grande amore che non dimostra mai, delle sue colleghe (se sei bella e brava sei na stronza, non ci sono alternative), dei suoi superiori (che fanno il loro lavoro e cercano anche di andare incontro, magari avessi incontrato professori così nella mia carriera universitaria), della sua famiglia (troppo provinciale per lei eh), delle sue amiche e dei suoi interessi amorosi che devono annullare le proprie vite affermate per lei.
Misogina, omofoba, razzista, ignorante, ingrata e incapace. E queste sono le parole migliori che ho per lei.
Displaying 1 - 30 of 416 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.