Riverside, Regno Unito. Amabel è ormai tornata a casa e non ricorda più nulla di tutto ciò che ha vissuto nel mondo parallelo. Soprattutto, non ricorda Damian. Lui, però, intrappolato nella sua realtà, non ha perso la memoria e cerca disperatamente di raggiungerla, pur sapendo che dovrà sfidare l’ira di un destino che gli è avverso e che gli ha anche rubato Megan, la sua confidente e migliore amica. Intanto Amabel, ormai privata di ogni ricordo della surreale esperienza vissuta alla Lucretius Grammar School, conduce la sua vita dividendosi tra un lavoro che non ama e i pomeriggi trascorsi con la sua amata nipote, Magdalen. Tuttavia, il passato sta per raggiungerla e ben presto scoprirà che la scuola abbandonata alla fine di Silverbell Street non è ciò che sembra. Un ragazzo in blazer blu con uno stemma dorato sul taschino la sta aspettando e, con lui, la svolta che cambierà per sempre il suo destino.
Bianca Rita Cataldi vive tra Dublino e Galway, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso la University of Galway. Con HarperCollins Italia ha pubblicato I fiori non hanno paura del temporale (2018) e i primi due volumi della Saga dei Fiorenza e dei Gentile: Acqua di sole (2020, Premio Zocca Giovani-Marco Sant'Agata 2021) e La stagione del tuono (2022). Nel campo della traduzione letteraria, ha tradotto in italiano testi di Anne Griffin, Jessica Berger Gross, Monica Heisey e John Patrick McHugh.
Poco più che un racconto, questo capitolo finale della saga. Scritto benissimo, ma decisamente troppo succinto. Il finale mi ha lasciata perplessa, è come se d'un tratto ci si rendesse conto di avere i superpoteri e di poter avere tutto. In tre pagine.
Il tempo addormenta come morfina, sopisce, ma non cura.
Siamo arrivati al finale di questa saga: Riverside. Tutto gira intorno al tempo... sì il tempo che non guarisce, ma assopisce il dolore non lo elimina. Basta un attimo: un ricordo, una foto, uno sguardo per far tornare reale quel dolore che abbiamo cercato di mascherare. Pensavamo di esser furbi, invece abbiamo ingannato solo noi stessi. Il tempo è un grande ingannatore, ci illude, non ci aiuta veramente. E lo sa bene Damian che è alle prese non solo con il tempo, ma anche con un'altra dimensione. Ad avere il coraggio di Damian, affrontare e sconvolgere il proprio destino. Damian ha sfidato il tempo e ne è uscito vincitore, ha rischiato di perdere tutto. Noi saremmo disposti a perdere tutti i ricordi per amore, per essere felici? Io rischierei. Basterebbe saper leggere il nostro cuore, la nostra anima che urla, grida contro la disperazione. Dovremmo imparare a conoscere meglio noi stessi... Solo dopo ciò potremmo affrontare il tempo, il mondo e sconfiggere tutti i fantasmi che ci offuscano la mente. Il tempo è mio nemico e io lo sconfiggerò e dopo questi 3 bellissimi romanzi, mi tuffo sui prequel e i sequel di Riverside, perché non è facile abbandonare Amabel e Damian, ormai per me sono come due amici. Per questo ti ringrazio Bianca, ho conosciuto due personaggi fantastici.
Si mantiene sulle 2 stelline e mezza. Una degna conclusione. Una bella storia, semplice ma coinvolgente. Si può sempre fare meglio, ovviamente, ma non mi pento di aver dato una chance a questa autrice, pur non conoscendola.
3 stelle..tutta colpa del finale! Mi spiace ma questo genere di finale a me proprio non piace, mi lascia la storia incompleta e con forte insoddisfazione!
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Amabel è tornata alla vita di sempre e non ricorda nulla di quanto le è successo. Damian non può permetterlo e, rimasto intrappolato nella dimensione della donna, dovrà mettere tutto se stesso per aiutarla a ricordare e a ricomporre il puzzle.
Un personaggio che mi è piaciuto dall’inizio alla fine, Damian è un ragazzo molto maturo per la sua età ed è grazie a lui se, con Amabel, anche noi riusciremo a capire tutta la storia.
Una lettura che non perde la capacità di tenerti incollato alle pagine, anzi, libro dopo libro, la curiosità cresce e l’autrice è molto brava a creare le carte e mescolarle per poi riordinarle a tempo debito.
Una degna conclusione per una storia originale come poche. Ho riletto questa trilogia talmente tante volte che ormai la conosco a memoria. Ho messo 4 stelle invece che 5 solo per il finale che, sebbene calzi a pennello, mi é sembrata troppo sbrigativa e ancora adesso mi lascia l'amaro in bocca.