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La piena

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Umberto ha trent'anni e fa l'operaio in una fabbrica del profondo Nord. Siamo nel 2015 e, lavoro a parte, le giornate sono scandite da musica rock, uscite notturne nel locali della zona e tornei di calcio amatoriale sul terreno gelido dei campi periferici. Il fatto è che Umberto ha anche una famiglia (Lisa, sua moglie; Ale, un bambino che cresce rapidamente; e il Fulvia, un gatto capace di lunghe conversazioni telepatiche), e a un certo punto ha paura di non appartenere più a questo nucleo. Anche la sua famiglia d'origine non è una sponda solida. Forse è arrivato il momento di attraversare la lunga linea d'ombra che chiamiamo giovinezza. Con "La piena", Andrea Cisi ci racconta una storia di toccante quotidianità, alla ricerca di senso e di identità in un luogo e in un tempo che sembrano negarli a ogni passo, rappresentando vividamente un microcosmo che ci appare familiare eppure incredibilmente ricco, eccentrico e imprevedibile.

420 pages, Paperback

Published October 27, 2016

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About the author

Andrea Cisi

5 books3 followers

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2 (6%)
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2 (6%)
Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Luca Speciotti.
Author 3 books5 followers
November 1, 2020
Un flusso di coscienza lento e nichilista, non di un intellettuale, bensì di un'operaio trentenne che lavora in fabbrica, con tanto di moglie, prole e mutuo da pagare; esplora una quotidianità fatta di piccole cose e affronta i drammi esistenziali odierni: problemi di coppia, morte del padre, crisi economica, eccetera, con un linguaggio semplice ma profondo e con uno stile non sofisticato ma inconsueto. E' un tentativo ambizioso e in parte riuscito di rinnovare la narrazione, di liberarla dalle trappole dello stile per riflettere con efficacia il vissuto e il reale. Dal punto di vista poetico centra il bersaglio, anche se a volte è troppo scarno, lento e ripetitivo, ma non si può dire comunque che non sia originale. E' un romanzo coraggioso che merita attenzione. Grazie anche a una casa editrice ispirata che si distingue e che spicca nel panorama nazionale.
Profile Image for Annie .
196 reviews43 followers
October 14, 2017
Una piacevole sorpresa questo autore : un ottimo testo, scorrevole, che affronta temi molto attuali, fa sorridere e poche righe dopo emoziona.Racconta di un giovane operaio, alle prese con il lavoro, la crisi che avanza, un matrimonio che con gli anni si logora, un bimbo che descrive in modo tenero ed accattivante, un altro figlio che sta arrivando e poi i genitori che invecchiando ritornano bambini, bisognosi di cure e attenzione, il padre egoista , spesso assente ed anafettivo, che si rivela all'improvviso inerme e fragile, la paura di diventare come lui, modello certamente non eccellente. Di questo parla il romanzo e l'autore dimostra una grande capacità nel narrare la quotidianità di una coppia, che potrebbe essere tutte le coppie, di genitori che diventano bambini e figli costretti a caricarsi di un ruoli estraneo e sconosciuto a loro, della vita che tutti i giorni ci pone davanti a scelte da compiere : lottare per il proprio matrimonio, avere un altro figlio, affrontare la crisi del lavoro e sentirsi impotenti e impreparati. Una quotidianità che, con i suoi alti e bassi, somiglia allo scorrere del fiume, lento, inesorabile nel suo cammino verso la foce, ma che può, ad un tratto, diventare pericoloso, se sopraggiunge la piena ; una piena che può arrivare anche nella nostra vita, così, all'improvviso ,per sconvolgerla o darci una nuova consapevolezza, che ci aiuti a continuare il percorso della nostra esistenza, più forti , come possiamo diventare ogni volta che il destino ci mette alla prova.
Profile Image for Luca Trovati.
345 reviews10 followers
December 16, 2019
Non so voi ma di solito quando leggo un libro tendo a partire con l’immaginazione, invento luoghi o cerco di attingere a ricordi passati se ho visitato quei posti e copro i buchi lavorando di fantasia.
Mi creo un vero e proprio mondo personalissimo, molte volte mi capita di associare i protagonisti del libro ad amici o conoscenti, cercando quindi di vivere ogni volta un’avventura diversa con persone che in qualche modo fanno parte della mia vita.
Poi, a volte, ci sono le eccezioni.
Questa è una di quelle volte.
Da bambino frequentavo lo stesso oratorio a Cremona di Sante, per un breve periodo abbiamo fatto gli scout insieme. Avevo nove-dieci anni, lui era di qualche anno più grande.
Quando tu hai dieci anni e chi ti sta davanti quindici la differenza d’età è un abisso, per cui non mi stupirei se lui non si ricordasse minimamente di me oggi.
Spesso inoltre mi capita di vedere in giro per Cremona Andrea con il suo bambino.
L’ultima volta è stato in una libreria della città, lui con la maglia dei Nirvana, il bambino guardava curioso i libri.
Ricordo di aver chiesto alla commessa questa cosa “Secondo te gli scrittori vanno a vedere i propri libri negli scaffali delle librerie?”
Probabilmente mi ha preso per matto. Io lo faccio sempre, e ho fatto tre copertine. Ci tengo un sacco.
Altra cosa che mi ha fatto vivere questo libro come una sorta di ricordo non mio è Cremona.
Non c’è niente da immaginare qui, ci sono nato e cresciuto a Cremona, nello Zaist, mia madre ha lavorato trentacinque anni al Maggiore, l’ospedale.
Ogni luogo raccontato da Cisi io lo conosco come le mie tasche ed è forse questa la cosa che mi ha legato incredibilmente a questo libro.
E ragazzi ci sono finito sotto di brutto, è come se mi avesse investito un treno merci.
“Cronache dalla ditta” è un libro tristemente divertente, mi ha fatto veramente piegare in due dalle risate per i momenti surreali vissuti in ditta, ma il vero significato che traspariva dalle righe del libro lasciava veramente poco spazio al divertimento.
Ecco, qui l’atmosfera è decisamente più pesante. Non mancano i momenti buffi, i racconti del campionato amatori con i suoi improbabili protagonisti su tutti (mai giocato a calcio, ma ho provato un moto di orgoglio nel vedere la società sportiva a cui sono iscritto, il CRAL, tra gli avversari), ma quello che ti scava dentro è la relazione tra i due protagonisti: lo capisci alla terza pagina che sta andando tutto a puttane, è una lenta discesa negli inferi, popolati da silenzi assordanti e totale apatia. Ed ero lì immerso nella lettura che pensavo “Dai ragazzi cazzo, parlatevi, fate qualcosa, svegliatevi perdio!”, è questo il motore vero del romanzo, quello che mi ha tenuto sveglio la notte prima di andare a dormire e alle 6:30 del mattino sul treno invece di dormire.
Mi ha spaccato a metà, in alcuni punti è decisamente una mattonata in faccia, ma è un libro che consiglio a tutti, perché Cisi è veramente uno scrittore enorme, che racconta con semplicità emozioni complicatissime e ti obbliga a fare i conti con te stesso anche e soprattutto quando la risposta finale è ben lontana da quella desiderata.
Profile Image for Massimo Monteverdi.
704 reviews19 followers
February 11, 2017
Un romanzo è troppo lungo quando, circa a metà, ti chiedi se non sia il caso di fermarsi e abbandonarlo. A me, purtroppo, è capitato molto prima con questo esplicito atto d'amore per la pianura padana. Il ciclico ripetersi di situazioni, la raffigurazione di personaggi al limite dello stereotipo sono difetti solo parzialmente riscattati da una scrittura personale e inventiva. Ma un guizzo non c'è.
Profile Image for Alessandro Lucia.
27 reviews
February 16, 2021
La Piena è un romanzo ambientato a Cremona, la mia città. Una lettura davvero piacevole e emozionante, la storia di Umberto, un operaio trentenne, e della sua vita quotidiana tra famiglia, serate e passatempi. Il calcio, la musica, la fabbrica, un gatto con cui intrattiene lunghe conversazioni telepatiche. Le difficoltà della vita, il lavoro, la famiglia. Diventare finalmente adulti è la sfida più grande.
Procuratevelo, leggetelo, lo amerete anche se non riconoscerete tutti i luoghi e i dettagli della mia nebbiosa Cremona
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