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Nezvesti oče

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Založnik o knjigi
Zdaj me je sram to priznati, toda v življenju moškega otrok ne obstaja, dokler ne pride na svet. Oče se rodi skupaj z njim. Če sploh.

Antonio Scurati (1969) je bil s svojim romanom Nezvesti oče (2013), za katerega si je italijanska literarna kritika edina, da gre za vrhunsko pisanje o čustvovanju neke generacije, v najožjem izboru za prestižno literarno nagrado strega. To je zgodba o moškem, ki se na pragu štiridesetih sreča z očetovstvom. Pričakovanje in rojstvo hčerke zareže v njegov odnos z ženo, porodi pa se nov odnos oče – otrok. Pod drobnogledom sledimo njegovemu doživljanju očetovstva, ki je polno ganljive samoironije.

»Moja knjiga ima v resnici malo skupnega z zakonsko nezvestobo. Gre za nezvestobo očeta otroku, za nesposobnost moškega, da bi ostal zvest arhetipu očeta. Biti oče v naši tradiciji pomeni perpetuirati tradicijo. Oče predstavlja tradicijo. Oče je tisti, ki naj bi bil sposoben podedovati svet in ga v dedovanje prepustiti svojim otrokom. Oče je člen, prstan v dolgi verigi. Danes je ta veriga pretrgana – očetje so izgubljeni.«
- Antonio Scurati

224 pages, Hardcover

First published October 2, 2013

18 people are currently reading
230 people want to read

About the author

Antonio Scurati

42 books427 followers
Docente e ricercatore all'Università Statale di Bergamo, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l'Università Statale di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo. Nel 2005 Scurati diviene Ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione. Nel 2008 si trasferisce alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, dove svolge l'attività di ricercatore e docente titolare nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica.

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85 (21%)
1 star
38 (9%)
Displaying 1 - 30 of 50 reviews
Profile Image for Valentina.
123 reviews2 followers
June 6, 2014
Voto: 2 e 1/2

Leggere un libro candidato al Premio Strega non sempre risulta una buona idea. Anzi, spesso, diventa l’incipit di un’ indagine a più ampio spettro sulle direzioni che sta prendendo la narrativa italiana.
Il padre infedele è un romanzo scritto in forma diaristica, nel quale il protagonista tenta di raccontare gli aspetti positivi e negativi della vita alla figlia. Volendo riassumere a partire dal prologo, direi che è la storia di un uomo che ha capito, in seguito alle lacrime della moglie, che la sua vita coniugale è finita, per poi propinarci il racconto letterariamente arzigogolato di come è arrivato a tal punto. Fine. A condire il tutto ci sono la pubblicità della famiglia felice della Barilla, una visione piuttosto animalesca e misogina del sesso, una prosa altisonante e spesso complicata. Con ciò non voglio dire di non aver apprezzato l’elogio della lingua che solo un docente del calibro di Scurati avrebbe potuto regalare, ma in molti casi si verifica un effetto rebound, per cui il consistente utilizzo di subordinate rende la lettura faticosa, restituendo la sensazione di dover tradurre ciò che si sta leggendo come in presenza di una versione tratta dai testi di Cicerone. Certo, a narrarci la storia è Glauco, un laureato in filosofia che poi diviene chef, ma essendo un memoir rivolto alla figlia credo che avrebbe dovuto avere un altro registro, sicuramente meno alto-borghese e proustiano.
Non siamo in presenza di un cattivo libro, attenzione, ma credo che le mie aspettative fossero ben più alte rispetto a ciò che ho ritrovato tra le pagine. Se voleva essere uno spaccato generazionale della realtà genitoriale, Scurati è riuscito in poche occasioni a lasciar trapelare una sottile critica nei confronti di chi decide sempre più tardi di diventare madre/padre. A rendere il tutto ancora più antipatico è inoltre l’atteggiamento egoistico del protagonista, un edonista moderno al quale è interessano solo i propri sentimenti e non si accorge di ciò che subiscono gli altri (tanto da non rendersi conto della depressione post-partum della moglie).
In sintesi, lo stile di Scurati non accompagna bene il quadro ironico di una caricatura umana che sembra essere l’input dal quale è nata questa storia. Spero che gli altri libri di questo autore non seguano la stessa corrente, altrimenti mi sarebbe ancora una volta palese il motivo per cui preferisco la narrativa anglosassone a quella italiana.
Profile Image for Mosco.
450 reviews44 followers
August 8, 2017
Gasp!
ma una via di mezzo fra chi scrive così: "Sono a novemila metri di altezza e sto morendo. L’aria si blocca dentro al petto, non va giù. Ho il fiato mozzo e un macigno sul petto. Soffoco. Da due giorni respiro male. Pensavo fosse ansia: è un periodo di centocinquanta cose insieme. Invece sto morendo soffocata." (bignardi) e chi scrive così: "Sono un insetto biblico, un animale del Levitico, avanzo sul posto con movimenti desultori, striscio discontinuo come un invertebrato, le mie estremità sono ottuse, la mia cuticola non è più fatta di materia vivente, striscio e gemo, paio un caimano che si avviti con il corpo scaglioso nella melma priva di ossigeno per raggiungere di soppiatto l’acqua chiara di un fiume australiano" (Scurati) non ce lo meritiamo, no?
Fra chi usa e stiracchia 300 parole in tutto il libro e chi ci infila "eudaimonia"? duppalle, ecco.
Spocchioso, fastidioso, pasticcione: "il tasso medio di figli tra le madri italiane era di 1,19, quando il tasso di riproduzione della specie era pari al 2 per cento. Mancavano ben 0,81 punti percentuali a scongiurare l’estinzione." UH? 2% de che? 1,19 de che? sarebbero figli per donna, non percentuali, secondo me. Quando si fa i filosofi spocchiosi che ne sanno, non si devono fare di questi pasticci. (per chi se lo fosse perso, è nella cinquina dello strega. che vincerà, secondo me. chissà perché leggo straniero, eh?)
EDIT: E' arrivato secondo, ho sbagliato. Per 5 punti sui 140 del vincitore. Devo portare la sfera di cristallo a revisionare.
Profile Image for Ficie.
326 reviews12 followers
May 12, 2017
Un'enorme perdita di tempo. Una storia priva di interesse raccontata da un personaggio superficiale, misogino, reazionario e logorroico. Insomma, un uomo come tanti che ho conosciuto, e di cui non ho voluto approfondire la conoscenza. Trite e scontate le continue riflessioni sulla paternità.
Fastidioso e controproducente lo stile contorto usato in ogni singola frase.

Infine, tre domande:
1. Come ha fatto un libro così inutile a venire anche solo proposto per un premio?
2. Qual era lo scopo dell'incipit, mai più ripreso?
3. Perché diavolo tutti i personaggi stranieri (a parte le prostitute romene ed africane, che essendo donne scendono automaticamente in secondo piano) sono, misteriosamente, catalani? Che razza di strana ossessione è mai questa?
Profile Image for Sub_zero.
756 reviews327 followers
March 17, 2015
Imagina que tu esposa, de la que llevas enamorado casi una década y con la que compartes una hija de tres años, se despierta una buena mañana y anuncia que "tal vez no le gustan los hombres". Entonces, tu plácida y apacible vida de repente se derrumba. O quizá te das cuenta de que nunca fue tan plácida o apacible como pensabas. Que el dulce sueño, ese cálido espejismo al que llevabas tanto tiempo aferrándote, ya no existe y ahora tienes que evitar hacerte sangre con los cortantes pedazos esparcidos a tu alrededor. Así pues, la demoledora declaración de su mujer ejerce como el detonante necesario para que Glauco Revelli, protagonista de El padre infiel, decida él mismo comenzar a escribir su propio y revelador testimonio. De esta manera, Revelli elabora un profundo y sinuoso esbozo de su peculiar psicología, de sus elevadas aspiraciones laborales, de sus experiencias como padre o de su relación con un entorno social revolucionario y cambiante que poco a poco ha ido transformando los valores con los que creció hasta hacerlos prácticamente irreconocibles. Sin embargo, toda esta luz que Revelli arroja sobre sí mismo evidenciará además la existencia de oscuros y retorcidos demonios...
Profile Image for Ana Cristina Lee.
767 reviews407 followers
October 2, 2020
Había leído buenas críticas de esta novela, pero la verdad es que me ha parecido flojita.

El drama familiar se nos presenta con un lenguaje cotidiano y muy realista pero la verdad es que no me ha emocionado ni me he identificado con los personajes.

Creo que trata temas interesantes, como el mundo de la gastronomía - el protagonista es cocinero - o los cambios de rol en el matrimonio actual, con una esposa que de un día para otro descubre su condición de lesbiana. Pero el conjunto no funciona demasiado y las 240 páginas se me han hecho largas.
Profile Image for Riccardo C..
14 reviews6 followers
April 28, 2014
Il padre infedele è un romanzo che rientra perfettamente, decisamente troppo, nei canoni di una determinata e riconoscibilissima produzione letteraria italiana contemporanea. Chiusi tra le mura domestiche, molti autori si concentrano su esperienze minime del quotidiano, su temi sociali ed esistenziali contemporanei. Certamente non può essere di per sé un male, però ogni tanto si sente la nostalgia di romanzi più audaci, più immaginifici, se vogliamo anche più artificiali. Non trovate? Il padre infedele non è di certo un romanzo coraggioso, resta comodo comodo in un solco già tracciato...

http://www.lamacchiaumana.blogspot.it...

Ciò che potrebbe potenzialmente essere interessante si rivela molto poco incisivo. Scurati corre inoltre spesso il rischio di sconfinare nella parodia e nell'esagerazione. Non ho trovato una grande sensibilità nel saper dosare e variare l'intensità dei vari episodi narrati. Ad esempio, un viaggio in macchina con la figlioletta frignante ha per assurdo lo stesso peso e la stessa centralità di un momento, per me decisamente più importante e delicato, come la crisi post parto della moglie. Quest'esasperazione di ogni episodio, che fanno parte della quotidianità per ogni genitore e in ogni famiglia, è fuori luogo. Stanca e disorienta inutilmente il lettore. Il rischio è di trattare aneddoti vari con una drammaticità talmente esagerata da risultare una parodia, come quei comici che con i loro monologhi ridicolizzano vari aspetti della vita quotidiana. Ecco allora tutto il repertorio a cui attinge Scurati: dagli esercizi preparto alle mode pedagogiche più disparate, dalla ninnananna all'isteria consumista per i prodotti per bambini, non mancano nemmeno le notti insonni dei genitori.

Ciò che dovrebbe fare da contorno diventa invece materia forte del romanzo, sgretolandone il progetto. Credo che il tema della paternità che si voleva esaminare fosse di ben altro spessore. Questo del resto ne Il padre infedele talvolta emerge, ad esempio evidenziando l'anomalia contemporanea di avere figli sempre più tardi, quasi come un capriccio più che per un'esigenza. Nulla risulta sufficientemente incisivo o memorabile. Nulla riesce a staccarsi fino in fondo dalla patina da confessione intimista, ciò che c'è di interessante purtroppo si perde in dettagli di poco conto.

A questo senso di confusione e distacco contribuisce moltissimo lo stile e le scelte linguistiche utilizzate da Scurati. C'è molta ricercatezza per i termini usati, spesso molto carichi, quasi a voler rendere epico ciò che invece è banale e quotidiano. Non mancano le citazioni e i riferimenti colti. Scurati appronta una narrazione piuttosto elegante e ricca, alle volte oscura e ampollosa. Adesso, a me certo non spaventa la complessità e non credo che necessariamente un romanzo contemporaneo debba essere accessibile e scorrevole, anzi, apprezzo anche chi osa uno stile più aspro. Il problema è che in questo caso quest'esagerazione retorica e concettosa è una patina che non valorizza per niente il testo, non penetra a fondo, non è funzionale. Anzi, accentua quell'idea di parodia ed esagerazione che tanto penalizza il romanzo. Non è possibile che ogni momento ne Il padre infedele abbia la stessa intensità stilistica, lo stesso ritmo drammatico. È fuori luogo e alla lunga noioso perché non è un virtuosismo stilistico ben congegnato e vivace.

Certo, si potrebbe pensare che questo stile rifletta la scrittura e il pensiero di Glauco e non di Scurati. Però in questo caso il gioco tra scrittore e narratore, cuoco laureato in filosofia, avrebbe dovuto essere più scoperto. Magari adottando fino in fondo una struttura da diario? In ogni caso, se fosse anche una pura confessione intimista, non mi pare sufficientemente coinvolgente. Se invece Il padre infedele avesse voluto veicolare temi ed esperienze di più ampia portata, non credo ci sia riuscito.

Insomma, tante parole per dire una cosa semplicissima: Il padre infedele non mi ha lasciato molto, letto e presto dimenticato. Mi sembra il classico libro a tema biografico-esistenziale come ce ne sono tanti, senza nessun guizzo particolare, ma con una presunzione stilistica esagerata. La scelta di valorizzare dei temi molto comuni con una tensione drammatica molto elevata non ha pagato per niente. Non c'è niente di così innovativo. Anzi, spero vivamente che non fosse nelle intenzioni di Scurati di inseguire un'analisi generazionale, perché mi stanno cominciando a stufare.
Profile Image for sinepudore.
319 reviews10 followers
October 30, 2023
Perché ostinarsi? mi chiedo. Perché l'amore, mi rispondo, è l'ultimo dei cieli che ci sono crollati sul capo.
#quote
Profile Image for Pupottina.
584 reviews63 followers
January 17, 2014

Un libro particolare, diverso dal solito, dallo stile ricercato e intriso di dissertazioni che portano a profonde riflessioni. Un libro complesso, come complessi sono i sentimenti. Scritto quasi come se fosse un monologo che il personaggio stila per ripercorrere le fasi, veramente importanti, della sua vita, quelle che l’hanno portato alla consapevolezza di essere diventato padre e non più soltanto un uomo, un marito e un amante irrequieto. Un libro pregno di così tante sfumature, pensieri e riflessioni che leggerlo una sola volta non basta. Un libro che può essere preso in qualsiasi momento della vita per sfogliarne le pagine e leggerne una a caso, affinché possa aprire un mondo di possibili, irrefrenabili riflessioni sull’esistenza, sulla quotidianità, sulla banalità della vita, sull’essere umano in generale e sull’importanza di taluni sentimenti che portano a scelte prioritarie, più o meno, consapevoli. Un romanzo che indaga la società partendo da un singolo individuo, un uomo qualunque, che affronta la giornata cercando di sbagliare il meno possibile e non sa tenere a bada i suoi pensieri peccaminosi, tormentato com’è dai “demoni” della propria sessualità.
E se questo non bastasse a definire il romanzo IL PADRE INFEDELE di Antonio Scurati bisogna leggerlo e rileggerlo, analizzarne e coglierne quella che, svelata fra le righe, è la sua vera essenza: l’amore.
Glauco Revelli è un giovane padre nella Milano di oggi, che si destreggia tra famiglia e lavoro per superarne, di volta in volta, le problematiche che si presentano. Quando sua moglie Giulia gli rivela che forse gli uomini non le piacciono più, arriva il momento profondo della riflessione. È uno spunto, un pretesto, un input per analizzare da principio il proprio vissuto e cogliere il momento del fallo, dell’errore, del non compreso che ha pregiudicato la situazione attuale. È difficile per Glauco comprendere. Però, i suoi problemi sono gli stessi affrontati da tutta la sua generazione nel compimento pratico dell’attuale educazione sentimentale.
È un libro che parla in primis agli uomini, ma che aiuta le donne a comprenderne i meccanismi alla base dei loro ragionamenti.

http://youtu.be/j8B0LmanulU
Profile Image for Alfredo Scognamiglio.
87 reviews7 followers
Read
July 10, 2014
Secondo posto al Premio Strega di quest'anno dietro a Francesco Piccolo.
L'ho letto per primo perchè se ne parlava un gran bene.
Un padre dei nostri giorni, terribili giorni, quasi mi viene da dire, ripercorrendo il racconto di Scurati.
Ma come è che siamo arrivati qui, sembra chiedersi il Padre del titolo.
E' un milanese, chef sempre alla ricerca della prima stella Michelin che lo proietterebbe nell'iperuraneo mondo della gastronomia modaiola e pervasiva che come ha detto qualcuno slitta verso il Kitsch metropolitano.
Quando ha la ventura di diventare padre di una bambina, perde contemporaneamente l'amore della moglie afflitta da depressione post-partum e perde se stesso dietro improbabili percorsi di tradimenti, alcolismo e tentativi maldestri di carriera nel Food design.
Ancora un romanzo cosiddetto generazionale ed ancora un tentativo di miscelare riflessione filosofico-esistenziale con il racconto del quotidiano post-industriale recessivo svagato e smarrito.
Si è capito che questo "genere" non mi piace?
Ebbene si anche il Siti dello scorso anno allo Strega non mi era piaciuto per lo stesso motivo.
Profile Image for Stefano.
321 reviews10 followers
June 17, 2021
Onestamente, non riesco a dare un giudizio positivo.
La storia potrei anhe capirla, ma è davvero eccessivamente elucubratoria. Non che abbia qualcosa contro i romanzi cerebrali, ma devono essere supportati da una scrittura veramente forte per non scadere nel noioso o nello sconclusionato. Purtroppo Scurati, che ho apprezzato nei primi due romanzi sulla storia di Mussolini, con la sua prosa non riesce a sostenere il peso della sua stessa narrazione.
Se a questo ci aggiungiamo una scrittura che ho trovato eccessivamente ampollosa e arzigogolata, cosa per altro notata anche in altri suoi saggi, la lettura ne risente grandemente, fino a sfiorare la noia in alcuni tratti.
Profile Image for Elalma.
901 reviews103 followers
November 3, 2013
Potrebbe essere letto come un grido d'amore verso la figlioletta da parte di un padre che si sente inadeguato. Ma è molto scontato, troppo. Sia perché sono molte le pubblicazioni (di madri, è vero, ma la sostanza è la stessa) di genitori consapevoli del loro ruolo, che si sentono così diversi dalle generazioni che li hanno preceduti, sia per il senso di vuoto e di sfiducia verso il mondo intorno, per nulla adatto a crescere dei figli, provato inevitabilmente da molti. E anche lo stile è pomposo e inutilmente ridondante; tuttavia, l'empatia viene spontanea e anche la simpatia, perché fin'ora a sentirsi inadeguate e "infedeli" verso i figli eravamo noi madri.
Profile Image for Alessia Adele.
36 reviews1 follower
June 30, 2022
Non sono riuscita a finire questo libro, sebbene avessi aspettative altissime.
L’autore a mio avviso usa troppi giri di parole per raccontare il nulla assoluto, fattarelli. Arrivi a perdere l’interesse per ciò che vorrebbe davvero raccontare.
Sconsigliato.
Profile Image for Sandra.
79 reviews8 followers
September 19, 2014
Barboso , noioso, sproloquiante. Un manuale contro i padri falliti? Un diario ? Un saggio ? "che roba è questo libro " . Inutile dirvi che lo sconsiglio vivamente .
Profile Image for Chiara (Catullina).
299 reviews69 followers
March 12, 2017
Le seghe mentali di un milanese spocchioso maschilista.
Antipaticissimo e noioso.
Profile Image for Eddy64.
590 reviews17 followers
February 2, 2025
L’inizio è interessante: “Forse non mi piacciono più gli uomini” dice piangendo Giulia a Glauco, dopo quattro anni di matrimonio e una figlia di tre; non conosciamo il motivo di tale affermazione e non lo sapremo mai perché non verrà data nessuna spiegazione. L’intera storia è esclusivamente appannaggio di Glauco, il raccontarsi ombelicale di un quarantenne che si definisce in crisi non fosse per l’adorata figlioletta, l’unica vera donna della sua vita. Uno che appena laureato in filosofia con tesi su Hegel abbandona ogni interesse pe la materia per dedicarsi all’arte culinaria nel ristorante che presto erediterà dal padre. Si definisce un misogino attratto dal sesso, che stufo di tale situazione, decide di innamorarsi e si butta su Giulia con una insistenza notevole fino ad arrivare al matrimonio. Giulia rimane un oggetto misterioso di cui vediamo spesso la nuca, quando girata nel letto si rifiuta al marito dopo la nascita della figlia, forse preda della depressione post partum. Glauco è un piacione con l’aria dello “scazzato perenne” sarcastico e critico su ogni cosa, uno che dopo cinque minuti in un locale, a una festa o a un convegno, si pente di essere lì per partito preso ma anche uno che quando si lascia andare ai “demoni” del sesso le sue conquiste sono una cameriera, una bambinaia filippina, una massaggiatrice cinese…Scurati poi tende a sovrastare il suo personaggio (non so se e quanto vi si rispecchi) e oltre a usare ed abusare di termini insoliti e parole difficili per farci sapere quanto è bravo con la lingua italiana, non perde occasione per esprimere giudizi, pontificare su ogni argomento per bocca di Glauco. Alcune parti sono anche divertenti e molti giudizi condivisibili a partire dall’enogastronomia da nouvelle cuisine o dal ruolo del futuro padre nei corsi preparto, o dai diktat della sicurezza in aeroporto. Glauco per quanto poco simpatico è un povero diavolo che si barcamena nella Milano in crisi ai tempi del governo Monti, uno dei tanti destinati per la prima volta a un tenore di vita inferiore ai genitori ma il suo raccontarsi rimane troppo pretenzioso e supponente per i miei gusti. Due stelle
PS: dopo questa chicca ho letto Aria di famiglia di Piperno. Anche qui il raccontarsi di un uomo, un professore universitario sulla cinquantina, ma il confronto è impietoso, siamo in un'altra dimensione, un altro pianeta…
Profile Image for Andreashide.
153 reviews5 followers
December 3, 2024
Sigo a Antonio Scurati por su monumental trabajo con "El hijo del siglo" en torno a la figura de Il Duce Benito Mussolini. Una cosa llevó a la otra y llegué a esta, su última novela publicada. Debo decir de entrada que no se trata de una obra para lectores comprometidos con posturas políticamente correctas o fans del lenguaje minimalista. Scurati, fiel a sí mismo y a su posición en el mundo, presenta una suerte de monólogo desencadenado por la inminente crisis conyugal de una pareja pasados los cuarenta que recién son padres y se confrontan con los despojos de la vida adulta. Glauco es la voz cantante de una historia que tiene como protagonistas a Giulia su mujer, a Anita su hija y a la paternidad misma. En un mundo patriarcal, de post postguerra, con el inminente agotamiento de la promesa de la modernidad y la banalidad del capitalismo vivido en las orillas de los "países ricos", Glauco expone las contrariedades y las flaquezas de su masculinidad, dividido entre el deseo genuino de ser un buen padre, su fracaso como esposo y las urgencias del goce fálico. Es una novela de los tiempos anteriores a la pandemia, que se lee fácil tanto por la distribución en capitulos cortos, estructurados un poco a la manera de comentarios editoriales, como por la camaradería que se va construyendo a lo largo de las páginas con el lector, que sin necesidad de compartir las ideas y los comportamientos de Glauco puede empatizar con su tragedia. Precisamente en este punto es donde el Padre infiel se reivindica como una obra literaria y no como un estudio sociológico. Vale mucho la pena disfrutar de sus profundos e ingeniosos apuntes sobre la vida de principios de siglo XXI, las diferencias generacionales y las extravagancias del capitalismo formulados con la experiencia y el reposo de la literatura.
Profile Image for Paolo Ventura.
375 reviews2 followers
December 7, 2020
...abbandonato al 52% ...proprio non mi ha "preso", probabilmente ho aspettato troppo a metterlo via.
qualche volta (in passato molto di più) è un piccolo (grande) dispiacere abbandonare una lettura, ma per fortuna ora ne faccio meno una malattia.
tempo risparmiato! viceversa perso quello dedicato all'opera "indigesta".
...la cosa più attraente/interessante (o "ingannevole" nel mio caso) il titolo.



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Va così, di questi tempi: è l’ideologia del supermercato a creare nella mente maschile la psicologia del marito.
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Convocai tutti i miei eroi culturali perché mi sostenessero in quella lotta impari. Citavo Hegel (“È dal travaglio del negativo che nascono le cose”); citavo Hemingway (“Qualunque cosa ti facciano, quando qualcuno ti amerà tutto sarà cancellato”); citavo Nietzsche (“Tutto ciò che accade per amore, accade al di là del bene e del male”).
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È lì, tra minestrine, unghie tagliate e feci che il nostro destino si compie. E così sia.
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Non avevamo quasi più desideri che non si riducessero a bisogni, tutti soddisfatti. Raramente azzardavamo un programma di vita che andasse oltre l’orizzonte del weekend. Pochi, pochissimi tra noi si avventuravano in pensieri a lunga gittata, in prospezioni di archi temporali che abbracciassero l’intera esistenza. Quasi nessuno si azzardava oltre questa misura. Ed era inutile girarci attorno: la più vistosa, e per questo ignorata, evidenza della nostra ingenerosità verso noi stessi, del nostro braccino corto con la vita, era la nostra infecondità generazionale. Lamentavamo spesso l’altrui incapacità di progettare il futuro ma tendevamo a dimenticare che al di là di tutto, da che mondo è mondo, fare figli era il gesto principe di ogni pensiero del futuro. E noi, favoriti dalla sorte, facevamo pochi o nessun figlio.
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Il punto cruciale è invece un altro: perché ogni volta che ho desiderato un’altra donna o un’altra vita ho sentito di tradire non mia moglie ma mia figlia?
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Profile Image for FrancescoInari.
138 reviews2 followers
May 4, 2024
Il padre infedele è un libro difficile da inquadrare in quanto i suoi difetti sono tanto definiti e imponenti quanto i suoi pregi.

Di certo Scurati non manca nè di talento nè di spirito: più volte durante la lettura mi sono dovuto fermare per appuntare una serie di periodi brillanti, talvolta semplicemente da un punto di vista intellettivo oppure figurativo.

Ciononostante tutto il testo è privo di senso del ritmo, della misura e in generale di raffinatezza in termini di prosa. Utilizzando un linguaggio meno jargonico, Scurati ha un modo di scrivere che è molto, troppo, insopportabilmente, pesante. Le prime due parti del libro sono assolutamente inapprocciabili a causa del continuo utilizzo di metafore, allegorie, osservazioni e digressioni che risultano pretenziose, superflue, insistenti se non addirittura indicative di una determinata insicurezza in termini letterari. Ti viene da chiedere se Scurati mentre scrive se la creda troppo o troppo poco.

Le ultime due parti, sebbene mantengano lo stesso stile stepposo, sono perlomeno narrativamente più intriganti e poeticamente più fluide, e di conseguenza riescono a recuperare quasi appieno un libro che generalmente avrei cestinato dopo il terzo o quarto capitolo.

Riprende, suppongo involontariamente, i tratti stilistici negativi di molti autori che ho affrontato in passato, tuttavia non possiede quel contraltare peculiare di dato autore che gli permetta di restare a galla nonostante essi.

Che dire, potrebbe essere meglio.



Profile Image for BattaglieDisarmate Chiara Scanzi.
44 reviews
July 22, 2022
Glauco Revelli diventa padre di Anita. Come suo padre prima di lui, decide di mettersi in proprio e aprire un ristorante tutto suo; dove può comandare in cucina e quali piatti servire alla clientela.
Glauco Revelli �� però circondato dai suoi demoni: i frutti della sua immaginazione, dei suoi impulsi.
Lui e sua moglie, da quando sono diventati genitori, non sono più riusciti a sfiorarsi. Ma Glauco tocca spesso la moglie, e le donne che incontra, nella sua immaginazione. Il torto più grande, però, sente di farlo a sua figlia: un padre dovrebbe essere meno insofferente al suo ruolo di padre. Non che padre e figlia non passino assieme momenti felici. Le aspettative così alte, le responsabilità così importanti, rendono Glauco apatico nei confronti del ruolo di padre. Non perché lui non voglia o non ne senta bisogno, ma perché potrebbe rovinare tutto, e rovinare tutto nella vita di un figlio significa fallire. Per questo Glauco non tenta e non prova.
E Giulia, la moglie, decide che non può andare avanti in quel modo. Anche Giulia sta affrontando una crisi interiore. Da qui possiamo notare lo spaccato tra la crisi interiore che poi si ripercuote sull’involucro esterno; andando a creare un ulteriore crisi.
Scurati analizza la dimensione maschile e dedica il suo romanzo a tutti i padri divenuti, appunto, padri per la prima volta; in un sistema ingannatore, che ha promesso vie più semplici delle reali strade tortuose che si incontrano a un certo punto della vita.
Profile Image for Stefania Oluic.
198 reviews3 followers
May 13, 2025
Nella vita arriva prima o poi il momento della verità, quando la realtà ci si presenta per come è, fredda e crudele.
Non si può più mentire, soprattutto a sé stessi.

Glauco Rovelli, il protagonista di questo libro, si mette a nudo, e l’analisi non fa sconti, a nessuno.

È una disamina tutta al maschile; eppure, la scintilla arriva da una frase pronunciata da Giulia, la moglie “Forse non mi piacciono gli uomini“, che è l’incipit del romanzo.

L’amarezza per il rapporto di coppia, perché non hanno saputo coltivare l’amore, lo hanno lasciato andare.
I troppi silenzi, le cose taciute, i dissapori e la diversità di vedute hanno scavato una fossa che non potranno mai più riempire.

Si sa, l’amore va tenuto acceso, giorno dopo giorno, con impegno e caparbietà.
E loro non lo hanno fatto.

Dopo la nascita della figlia il sesso è stato inesistente e lui, insoddisfatto e inquieto, è alla spasmodica ricerca di uno sfogo, fasullo o mercenario che sia.
Il tradimento rimane una fantasia? Chissà!

Glauco è uno chef rinomato, rincorre le Stelle e la pubblica consacrazione ma infine paga pesantemente gli insuccessi e la conseguente crisi economica.

L’unica cosa che gli rimane è la paternità, è giunta tardi ma diventando padre si riscopre figlio.

Negli occhi di Anita, la figlia, vede il futuro, comprende il valore di quello che ha vissuto, coglie il senso di un’intera esistenza.

Sarà padre per sempre e questa è l’unica cosa importante.
46 reviews
July 22, 2022
Per quanto il linguaggio sia molto ricercato la lettura resta scorrevole, come padre poi mi sono rivisto in molte riflessioni che il protagonista fa sulla paternità e sulle sue insicurezze, come uomo e come marito. Nel complesso mi è piaciuto, posso dire addirittura che mi sono sentito arricchito da questa lettura, però... non lo so, forse le riflessioni un po' troppo prolisse, forse la quasi interezza del libro vissuta nella testa del protagonista mi davano un'idea di depressione già in stato avanzato, una trappola già scattata che un po' stona con il ruolo sempre attivo con la figlia. E' un però, un retrogusto, ma il libro mi è piaciuto molto
Profile Image for Claudia.
36 reviews5 followers
June 17, 2023
Lettura scorrevole e coinvolgente. Il libro parla in prima persona della vita di un neopapà alle prese con la genitorialità e i nuovi precari equilibri della vita coniugale, mentre si barcamena tra gioie, dolori, stanchezze, momenti preziosi, debolezze, riflessioni, sconfitte, futuro. Tolti forse un paio di passaggi che, da donna, mi sono "arrivati" come biecamente misogini - ma che gli perdòno perché il protagonista non si fa sconti e si cala volutamente a tratti nell'abisso della grettezza (la vita anche questo è) - in questo romanzo ho trovato tanta tenerezza, tanto incespicare, tanta umanità.
Profile Image for Miss Chocolate.
221 reviews11 followers
September 16, 2022
Kad sam vidjela da knjiga ima ocjenu 2,86 nisam mogla odoljeti porivu da ju procitam. Jer, jebote, sto moze biti toliko lose da ima 2,86 ns goodreadsu. Pa evo, nakon sto sam ju procitala, mogu shvatiti ljude koji su joj dali ocjenu jedan ili dva i tri. Vise od tog ne. Ove jedinice i dvojke vjerojatno muci konzervatizam, nabacanost, besćutnost, a ovi od trojki su dobre osobe. Od mene dvojka jer evo, mjesec dana nakon sto sam ju procitala uopce se ne sjecam o cemu je on pisao. Neki pokusaji filozofije o ljubavi, roditeljstvu, razvoju drustva, kapitalizmu, demokraciji i liberalizmu. Ali da se sjecam sto je autor ovdje htio reci, nemam pojma. I, you know what, nije me briga.
Profile Image for Chiara Gavasso.
27 reviews1 follower
August 10, 2019
Un libro che mi ha lasciata perplessa. Mi ha comunque interessato e l'ho letto velocemente, ma l'inizio e la fine non li ho capiti. Le idee dell'infedeltà del padre e della condizione attuale dell'uomo mi sono piaciute, anche se a volte espresse con troppa enfasi stilistica. Sono curiosa di leggere altro di Scurati.
Profile Image for LaRaffi.
8 reviews1 follower
February 7, 2018
Letto in più riprese, il romanzo ha il difetto di ricordare quello di Piccolo, La separazione del Maschio, ma di non esserne all'altezza: scene di sesso poco collegate alla trama, un intreccio che tarda a partire. Un momento di rara poesia nel finale.
121 reviews
March 29, 2024
Libro non facile, complesso e a volte pesante
Mi è piaciuta molto la descrizione dell’incontro con la direttrice di banca (da ex bancario lo definirei perfetto ).
Il finale è anche molto interessante e riflessivo (piaciuto molto)
Se ha pazienza di arrivare alla fine ti premia.
Profile Image for AndreaMarretti.
188 reviews11 followers
August 10, 2021
A tratti faticoso ma Scurati è sempre molto bravo.
La fatica del matrimonio e della paternità, con cui i mariti e padri si trovano a fare i conti.
Displaying 1 - 30 of 50 reviews

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