Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata di Frida Kahlo, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera. In un Messico quanto mai reale e al tempo stesso immaginifico, Pino Cacucci mette in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice la cui opera continua a ottenere altissimi riconoscimenti. In poche pagine c’è il Messico, c’è il risveglio dell’immaginazione, c’è la storia di una donna, c’è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. L’ardente esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un breve libro che contiene una storia immensa.
Pino Cacucci (Alessandria, 1955) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano.
Cresciuto a Chiavari, si è trasferito a Bologna nel 1975 per frequentare il DAMS. All'inizio degli anni ottanta è vissuto per lunghi periodi sia a Parigi che a Barcellona. In seguito viaggia molto in America latina e soprattutto in Messico dove ha abitato per lunghi periodi.
Ha pubblicato finora numerosi libri di narrativa e saggistica. Pone in risalto personaggi storici non vincitori, sommersi e nascosti dalla Storia ufficiale. Come posto in evidenza dallo stesso Autore nell´Opera "In ogni caso nessun rimorso”, la Storia viene scritta sempre dai vincitori ed i suoi protagonisti perdono, come conseguenza delle loro azioni tutto: battaglie, lavoro, amici, ideali, la loro stessa vita, tranne la dignità, ma con l'aggiuntiva sfortuna di vivere in un'epoca in cui la dignità stessa era l'ultima delle qualità necessarie per passare alla Storia. Particolarmente intensa è anche la sua attività come traduttore.
Che conosciate o meno Frida Kahlo, prendete, sfogliate e leggete questo libriccino perché, come recita il titolo, è un inno alla vita ed è il ritratto di una donna fuori del comune, grande fonte di ispirazione. Un monologo intenso, forte, commovente in cui l'autore dà voce a Frida e a tutto ciò che si affaccia alla mente di una donna che durante la sua vita travagliata ha saputo combattere e amare più di ogni altra cosa e ha trovato sfogo e liberazione nell'arte in cui ha interamente riversato se stessa.
"Perché l'arte non riflette la realtà. La FONDA. La modella, la crea, la distrugge, e torna a ricrearla."
Divorato. Mi ha catturato dalla prima riga. È un monologo ipotetico di Frida, scritto per una trasposizione teatrale mai realizzata, e che l’autore ha voluto pubblicare lo stesso. Qui Frida racconta la sua storia, il suo amore per Diego, la sua sofferenza e la sua voglia di vivere. Toccante i primi ricordi dell’incidente. Gli ultimi due capitoli sono spiegazioni e contestualizzazioni del monologo che hanno così arricchito la lettura. Sono solo 77 pagine. Ma vi assicuro che trafiggono l’anima. Conoscevo poco la storia travagliata di questa artista. Questo libro è un piccolo assaggio, che mi ha fatto venire voglia di saperne di più.
Εξαιρετική βιωματική πρωτοπρόσωπη αυτοβιογραφία της μοναδικής Φρίντα. Ο συγγραφέας εισέρχεται στο σακατεμένο κορμί της Φρίντα και μιλά με μοναδική λογοτεχνικότητα: για τον Ντιέγκο (" Εγώ και μόνο εγώ ξέρω πόσο ωραίος είναι ο Ντιέγκο. Μόνο εγώ. Είναι σαν κάκτος μεξικάνικος: γερός και δυνατός ριζωμένος στην άμμο και στην πετρωμένη λάβα, γεμάτος αγκάθια για τους ξένους και με μια καρδιά γλυκιά και τρυφερή που μόνο σε εμένα τη φανερώνει..."), για τον Λέων Τρότσκι ("και ο γερο-Λέων την πάτησε μαζί μου..ο ιδρυτής του κόκκινου στρατού,ο χαλύβδινος επαναστάτης, ερωτευμένος μαζί μου με την σακάτισσα Φρίντα Κάλο..είχε τόσο τεράστια ιδέα για τον εαυτό του, που είπε ότι ήθελε να με πάρει από τον Ντιέγκο. Καημένε μου Λέων. Δεν κατάλαβες το παραμικρό από μένα ούτε από αυτή την χώρα! Εγώ, ο Ντιέγκο, το Μεξικό είμαστε πάρα πολύ σύνθετοι και πάρα πολύ απλοί για κάποιον που η καρδιά του δεν είναι άλλο από χαλάσματα, σαν εσένα!"). Για τις αποηγοητεύσεις της από το κόμμα ("Ο Ντιέγκο προδότης. Ο Τρότσκι προδότης. Ο Στάλιν για κάποιους τύραννος προδότης και για κάποιους η ελπίδα του μέλλοντος. Στην Ισπανία, οι σύντροφοι θεωρούν ο ένας τον άλλον προδότη και χτυπάει ο ένα τον άλλον πισώπλατα. Τρωγόμαστε μεταξύ μας και η ιστορία επαναλαμβάνεται, πάντα η ίδια...."). Κυρίως όμως για την δίψα της για ζωή την ίδια, "ο Θάνατος κάρφωσε το βλέμμα του στα μάτια μου, παρατήρησε το γυμνό μου κορμί, ματωμένο, σκεπασμένο με χρυσόσκονη, και την στιγμή που άπλωνε το χέρι, την στιγμή που ένιωσα την παγωμένη ανάσα του...έβγαλα εκείνη την κραυγή που δεν γινόταν να βγαίνει από το λαρύγγι μιας ετοιμοθάνατης, ένα ουρλιαχτό λύσσας, ένα ουρλιαχτό αγάπης για την ζωή, ούρλιαξα !ViVA LA VIDA!
این کتاب کوتاه، دو بخش داره که بخش اولش رو خیلی دوست داشتم. غمانگیز و زیبا! چقدر این زن شکستها و دردهای زیادی رو تجربه کرد و چقدر به ادامه دادن مُصر بود و همچنان به زندگی چنگ میزد. خوشحالم که باهات بیشتر آشنا شدم، فریدا.
«Ζωγραφίζοντας τον κόσμο μου, δεν εξιστόρησα τον πόνο, γιατί ο πόνος δεν εξιστορείται. Δεν υπάρχει γλώσσα που να μπορεί να εκφράσει τον πόνο. Ο πόνος είναι ένα σπαρακτικό ουρλιαχτό, ένας βρυχηθμός με σφιγμένα δόντια, μια λιτανεία στεναγμών, ένα παραλήρημα λέξεων κομματιασμένων, θρυμματισμένων. Λέξεις σακαταμένες από τον πόνο. Ζωγράφισα μόνο τον εαυτό μου γιατί ο καθένας υποφέρει μόνος του, γιατί ο πόνος φέρνει μοναξιά. Δέσποινα της μοναξιάς, ο πόνος μετά σου.
Πόσα όνειρα… Πόσα και πόσα όνειρα. Χίλιες φορές έχω πεθάνει, φαρμακωμένη από τα όνειρα. Και το πιο παράλογο είναι ότι πάλεψα θαρραλέα ενάντια σε ότι περισσότερο λαχταρούσα και συνεχίζω να λαχταρώ.
Ένα εξαιρετικά τίμιο πορτραίτο για την μία και μοναδική Φρίντα Καλό τη Μεξικάνα που αγάπησε με πάθος τη ζωή, το Μεξικό, τη ζωγραφική και τον Ντιέγκο.
با توجه به اینکه به عنوان یه بیوگرافی فریدا داره معرفی میشه امتیاز رو پایین میدم. اگر یه نمایشنامه، یه کتابی در مدح فریدا یا فقط تخیلات نویسنده بود شاید قابل قبول بود برام. اما به عنوان بیوگرافی برای شناسوندن فریدا به خواننده، واقعا نه.
راستش واضحه که من فریدا رو از نزدیک ندیدم و نمیشناختمش (دریغ و افسوس) ولی انقدری توی این یکسال اخیر از منابع مختلف دربارش خونده و شنیده و دیدهم که یه تصویر ذهنی نسبتا خوبی ازش توی ذهنم هست و بخاطر همین خودم رو حق به جانب میدونم که بگم این کتاب واقعا گمراهکننده و سطحی بود. حس میکنم اگر خود فریدا اینجا بود از این کتاب عصبانی میشد که یه شخصیت غلو شدهی رمانتیک و مالیخولیایی ازش ساخته.
پیشنهاد میدم اگر واقعا میخواید وقت بذارید و درباره فریدا بخونید سراغ کتاب هیدن هررا برید یا حتی خلاصههای اون کتاب و یا حتی فیلم سینمایی فریدا با بازی سلما هایک که خیلی خیلی وفادارانه به اطلاعاتی که از زندگی فریدا در دسترسه ساخته شده و این کتاب رو با جلد زیباش روی قفسه کتاب فروشی تنها بذارید. مگر اینکه به چشم بیوگرافی بهش نگاه نکنید و صرف یه "بازنگاری تخیلی نویسنده از چیزهایی که درباره فریدا در گذشته خوانده" بخونیدش. و در آخر؛ Viva La Vida!
La stagione delle piogge. In Messico, quando arriva, sbocciano fiori ovunque, fiori di una bellezza selvaggia e prepotente, un’esplosione di vita. La pioggia è vita. La pioggia fa resuscitare i semi che sono morti e sepolti. E allora... ¡VIVA LA VIDA!
Questo libro nasce da un progetto mai andato in porto veramente, un lavoro teatrale a quattro voci (in effetti c’è stata una sola rappresentazione). Cacucci però non demorde e ne fa un monologo con la sola voce di Frida. Emozionante. Mentre l’arte del marito, Diego Rivera, è una straordinaria narrazione dell’epopea del Messico, quella di Frida è un continuo inno alla vita, pur trasmettendo, con i suoi ritratti, tutti i tormenti che, a seguito dell’Incidente, l’hanno ridotta alla quasi totale immobilità.
Io dipingo me stessa. Il mio dolore. Il mio lottare e sconfiggere la Pelona (la morte) ogni giorno, ogni ora, ogni istante.
Una grande Donna, una grande Artista che merita di essere meglio conosciuta alla luce di queste poche pagine... pagine che stuzzicano anche la curiosità di saperne di più di questo Paese, il Messico, così contraddittorio, così affascinante.
Frida Kahlo, la più importante pittrice messicana, nasce con la spina bifida e a 18 anni ha un terribile incidente su un autobus che le strazia il corpo. A causa di questo incidente subisce 32 interventi chirurgici ed è costretta a trascorrere gran parte del suo tempo a letto in solitudine.
“Ho vissuto da sepolta ancora in vita, prigioniera di un corpo che agognava la morte e si aggrappava alla vita”
La vita di Frida è incredibilmente intensa ed espressiva come i suoi quadri. Tutti i giorni deve fare leva sulla sua vitalità, ironia e sulle sue capacità artistiche, per evitare gli attacchi della morte, sempre presente, sempre vicina. Busti, morfina, sofferenze e solo uno specchio sul soffitto che le consenta di vedersi.
“La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice...ma solo la vita riesce a essere oscena, indegna, umiliante.”
Ed è per sfuggire all'immobilità forzata e alla solitudine che Frida si avvicina alla pittura, facendone lo strumento di espressione di sé e del suo mondo interiore.
Frida racconta con naturalezza la sua vita, la sua volontà ferrea, la sua forza, i suoi dolori e soprattutto il suo grande amore per Diego Rivera, profondissimo anche se pieno di tradimenti da ambo le parti.
Il rapporto tra loro due è intenso, incomprensibile e invidiabile. Frida ama Diego con un amore sconfinato e meraviglioso e lo esprime benissimo con frasi bellissime:
"Ti scriverò sempre con i miei occhi"
“Diego è come la mia vita: un lento avvelenamento senza fine, tra gioie di sublime intensità e abissi di angosciosa disperazione. Eppure..amo la vita quando amo Diego. E a volte confondo l'odio per questa vita d'inferno con l'odio per Diego che mi trascina all'inferno e poi mi aiuta a uscirne.”
“Solo io so solo quando sia bello Diego. SOLO IO: E’ come un cactus messicano: forte e possente, cresciuto nella sabbia e nella pietra vulcanica, irto di spine per gli estranei e con un cuore di dolce tenerezza che solo a me svela...”
Frida si dispera per non essere riuscita a dare un figlio a Diego a causa delle menomazioni del proprio corpo.
"Io…io ho divorato la vita. La mia vita. Ma non ho generato alcuna vita. Per quattro volte ho concepito il figlio e la figlia che avrei voluto…ma morte, la vigliacca, se li è presi e mi ha lasciato in cambio la solitudine"
“Viva la Vida” è una frase che l’artista scrisse su uno dei propri dipinti, otto giorni prima della sua morte, causata da una polmonite a 47 anni.
Non sapevo nulla di Frida Kahlo, a parte che era un'artista, prima di leggere questo libro. Il monologo di Frida, scritto in prima persona, la descrive come una donna di una forza e una determinazione che non hanno eguali.
Nonostante ogni giorno sia fatto di sofferenza e dolore, Frida rimane sempre, ostinatamente, rabbiosamente, appassionatamente attaccata alla vita. "Ho sempre preso la vita a morsi” diceva. Dobbiamo imparare da lei, quando ci preoccupiamo per i nostri banali problemi quotidiani...
Un bellissimo libro, breve, intenso ed emozionante!
Καταπληκτικό, συγκινητικό, συναισθηματικό, γεμάτο δυναμισμό, άλλοτε κοφτό κι άλλοτε χείμαρρος. Μικρό σε μέγεθος βιβλίο, μα, έφτανε και με το παραπάνω. Της έδωσε φωνή, ειλικρινά, δεν ξέρω πως το 'κανε, μα το 'κανε. Φανταστικό.
Mi sono innamorata di questa donna...della sua tenacia, del suo attaccamento alla vita, anche quando sembra che questa le abbia voltato le spalle. Il libro è un breve ma intenso monologo ricco di emozione, un vero e proprio inno alla vita.
"I cambiamenti ci sconcertano, ci terrorizzano, perché noi cerchiamo la calma, la pace, perché noi anticipiamo la morte morendo in ogni istante della nostra vita."
"La pittura è diventata l'unica ragione per aspettare l'alba, l'alba che sembrava non arrivare mai... Oggi, la sola cosa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo tutto quello che mi passa per la testa, senza chiedermi che senso abbia."
Un monologo, scritto per una rappresentazione teatrale, ma soprattutto un grande omaggio ad una donna stupenda, dal temperamento invidiabile.
"La pittura è diventata l'unica ragione per aspettare l'alba...oggi l unica cosa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo tutto ciò che mi passa per la testa. Ho cominciato dipingendo me stessa perché non c era nessun altro e nient'altro attorno a me.Ma era la mia faccia in quello specchio? O era la Pelona ( la morte ) che si incarnava in me?!" Splendida descrizione con il monologo dell'intensa vita di Frida
قبلا قرار بوده که نمایشنامهای نوشته بشه با چهار پرسوناژ: فریدا، دیهگو، تروتسکی و کریستینا (خواهر عزیزکردهی فریدا) اما از آن نمایشنامه مانده همین مونولگوهایی از فریدا دربارهی زندگی، خودش و نقاشیها و سیاست. نویسنده ناکامی خودش از ننوشتن و نپرداختن به آن نمایشنامه را با این مونولوگها تسکین داده. اما برای من خواننده از کتاب فقط چند نقلقول و تشبیههای زیبا جذاب است. همین و همین.
عجب زندگی. عجب سرنوشتی. عجب زنی. هر کس از رنجِ زندگی به چیزی پناه میبره و فریدا کالو هم به نقاشی پناه برد. یاد جملهای از توران میرهادی افتادم: غمِ بزرگ را به کارِ بزرگ تبدیل کنید.
Dal libro:[...] Frida è l’anima profonda del Messico, rappresenta le sue radici ancestrali e l’ostinato attaccamento alla vita malgrado tutto: nata dalla pioggia nel paese dei cieli azzurri sugli altipiani dominati dai maestosi vulcani, silenti testimoni delle sue passioni e dei suoi drammi.
Frida Kahlo è un personaggio tanto poco conosciuto quanto affascinante per chi lo incontra, tanto è complesso ed irripetibile. E' insieme comunista ed anarchica, follemente innamorata e traditrice, disincantata ed appassionata come nessuno, accompagnata dal dolore e dalla morte sin dal giorno del tragico incidente che la storpiò in modo orribile, eppure innamorata della vita come nessuno... Testimone ed insieme protagonista (col suo inseparabile amatissimo ed odiatissimo Diego Rivera) delle vicende del Messico della prima metà del ventesimo secolo, proprio le sue dolorose ma intensissime vicissitudini personali la rendono perfettamente simbolo del Messico di oggi, con la sua perenne ansia di rivolta, la sua rassegnazione alla sofferenza mista ad un irrefrenabile impeto vitale, la sua arte insieme naif ed irripetibile. E questo lo ha capito molto bene Pino Cacucci, che paga un doveroso tributo alla nazione che più ama ed ad una delle sue figlie più appassionate con un monologo forte, velocissimo ed ardente, come il vento del deserto. E' Frida in prima persona che parla, si agita e si sfoga, quasi a voler sfruttare fino in fondo il suo momento di fama per raccontarsi. Un monologo senza pause e senza fiato, senza inutili orpelli e traboccante di arte, dolore, morte, rivoluzione, vita ed amore. In una parola, di Messico. Ma forse, chi non conoscesse già il personaggio di Frida Kahlo, questo libriccino non lo capirebbe.
هفده سپتامبر 1925 مرگ مستقیم در چشمانم زل زد؛ بدن برهنه،خون آلود و پوشیده از گرد طلایم را تماشا کرد و موقعی که آماده شده بود تا در آغوشم بگیرد،نفس منجمدش را حس کردم و آن فریادی را که نمی توانست از گلوی انسانی در حال مرگم در بیاید سر دادم. فریاد خشم،فریاد عشق به زندگی ای که نمیخواستم در هجده سالگی رهایش کنم، من «زنده باد زندگی ام» را فریاد زدم. من همیشه زندگی را گاز گرفته ام.آن روز به جز دندان هایم،ناخن هایم را هم در آن فرو کردم. در بیمارستان آن ها چیزی را که می دیدند،باور نمی کردند. به جای عمل جراحی مجبور بودند یک کلاژ سرهم کنند... . #زنده_باد_زندگی 🌱🧚♀️📙 #پینو_کاکوچی ✨💖 . “زنده باد زندگی” درمورد زندگی فریداست،فریدا کالو نقاش مکزیکی،جنگجوی خستگی ناپذیر. این بمب پیچیده شده توی روبان ابریشم با وجود رنج های جسمی و روحی زیادی که درطول زندگی تحمل میکنه تا اخر عمر شکست ناپذیر و قدرتمند می مونه. فریدا یکی از اسطوره هاییه که همیشه توی ذهنم بوده اما این کتاب منو خیلی بیشتر از قبل بهش علاقمند کرده❤️
بیوگرافی فریدا کالو معروف ترین نقاش زن معاصر که با وجود تحمل رنج زیاد به زعم من خوشبخت بود و از خوندن کتاب و زندگی نامش حس خوبی گرفتم.فیلمی هم به نام فریدا هست که دیدنش خالی از لطف نیست. 🌟تغییرات، تمرکزمان را به هم میریزد و میترساندمان. چون ما دنبال آرامش و آسودگیایم و برای همین با مردن در هر لحظه از زندگیمان، مرگ را جلو میاندازیم 🌟تو هرگز تغییر نخواهی کرد و از این گذشته من چه حقی دارم که تو را مجبور کنم عوض شوی؟ آدم کسی را به خاطر آنچه میخواهد او باشد دوست ندارد، بلکه به خاطر آنچه هست دوستش دارد.
Troppo breve. Mannaggia. Cacucci ti lascia con la voglia di saperne di più, su Frida, su Rivera, sulla Revolución e sul Messico in generale. Bellissime le descrizioni dei sentimenti, trattati come veri e propri quadri, quelli realizzati dall'artista. È proprio vero che trasmettono la "realtà " interiore di Frida, una donna ed un'artista ancora da scoprire, per me.
La vita di Frida Kahlo, la morte che l'ha minacciata durante essa, la politica ed il rapporto con l'uomo che ha amato, Diego Rivera: un insieme di forti emozioni che passa dai pennelli di due grandi pittori alla penna del grande scrittore Pino Cacucci, da sempre espositore delle storie del suo amato Messico.
Un monologo teatrale con Frida Kahlo che racconta gli eventi salienti della sua vita; una vita strappata diverse volte alla Pelona, la Morte, che si è sempre librata come un angelo tormentatore sulla vita di Frida. Quel 17 settembre 1925, la Morte mi ha fissato negli occhi, ha osservato il mio corpo nudo, insanguinato, coperto di polvere d’oro, e quando stava per protendere le braccia verso di me, quando ho sentito il suo alito gelido... ho lanciato quell’urlo che non poteva uscire dalla gola di una moribonda, un urlo di rabbia, un urlo di amore per la vita che non volevo abbandonare a diciott’anni, ho urlato il mio “¡Viva la vida!”, e la Pelona, assordata, è rimasta stupefatta almeno quanto i vivi che mi si accalcavano attorno. Al monologo segue la postfazione dell'autore, che spiega perché lo abbia scritto e quanto sia rimasto affascinato dalla figura dell'artista, con ulteriori notizie biografiche di Frida Kahlo.
Υπέροχο πορτρέτο μιας πληθωρικής προσωπικότητας μέσω ενός μονολόγου που εύκολα πιστεύεις ότι βγαίνει από τα χείλη της. Θα του έβαζα 5/5, αλλά μετά θυμήθηκα την φανταστική θεατρική παράσταση που ενέπνευσε το βιβλίο αυτό, σε συνδυασμό με τα οπτικά εφέ και εκεί είχα αφήσει ολόκληρη την καρδιά μου, οπότε κόβω ένα κομματάκι από εδώ.
Υ.Γ. Το διάβασα μονορούφι, χωρίς κανένα διάλειμμα.
Un libro potentissimo. Un monologo di una donna straordinaria che non mi stanco mai di conoscere sempre più a fondo. Ho dovuto, a tratti, interrompere la lettura per riflettere su quanto scritto. Un piccolo libro che contiene un grande tesoro.
L’arte, la politica, il sesso... Quanta passione ci ho messo, credendoci con tutta me stessa. Ma alla fine era, ed è, soltanto il mio modo di distrarre la Pelona, di irridere la Morte, di beffarla e corteggiarla, di scendere a patti con lei, perché ogni tanto vorrei che mi prendesse tra le braccia per darmi requie, un po’ di sollievo al dolore... Il sollievo definitivo.
"Στις 17 εκείνου του Σεπτεμβρίου του 1925 , ο Θάνατος κάρφωσε το βλέμμα του στα μάτια μου, παρατήρησε το γυμνό μου κορμί, ματωμένο, σκεπασμένο με χρυσόσκονη, και τη στιγμή που μου άπλωνε το χέρι, τη στιγμή που ένιωσα την παγωμένη ανάσα του...έβγαλα εκείνη την κραυγή που δεν γινόταν να βγαίνει από το λαρύγγι μιας ετοιμοθάνατης ,ένα ουρλιαχτό λύσσας, ένα ουρλιαχτό αγάπης για τη ζωή , που δεν ήθελα να την εγκαταλείψω στα δεκαοκτώ μου χρόνια : Ούρλιαξα ¡VIVA LA VIDA! Ζήτω η ζωή! "
Το παραπάνω απόσπασμα περιγράφει ξεκάθαρα το πώς βλέπω τη Φρίντα.....σαν ελπίδα για ΖΩΗ! Η Φρίντα είναι η φίλη που ήθελα να έχω! Είναι το alter ego μου , είναι το ένα και μοναδικό μου "είδωλο" !!! Τα λόγια είναι φτωχά για να την περιγράψουν!