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Una rivoluzione sentimentale

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Tutti hanno diritto alla propria Rivoluzione: anche Zelda, bella ricercatrice universitaria di buona famiglia, che si ritrova a insegnare quasi per capriccio in un oscuro liceo di provincia, e che non si è mai contaminata con la materia viscosa dell’amore. Zelda crede di essere una che non ha niente da insegnare, e invece i suoi alunni riescono a imparare da lei cose che lei nemmeno sospettava di sapere. Sono molto giovani e non sanno ancora quasi niente della vita, ma hanno appena iniziato a capire quello che non vogliono. E la discarica che intossica il loro paese non la vogliono più.
Ma la Rivoluzione, si sa, è come un fiammifero che una volta acceso tutto infiamma, sovverte e porta a zero. E il vento che si alza dalla protesta dei ragazzi di Scogliano inizia a soffiare in direzione di Zelda, e finisce per scompigliare la sua vita pettinata e asettica. Così anche lei sarà costretta a scendere nella piazza della propria esistenza e a sporcarsi le mani con le materie prime della vita: cura, amore, responsabilità, rifiuto, speranza.
Viola Ardone racconta una storia di desiderio e di riscatto, sullo sfondo di una Napoli vera e pulsante come le passioni che, anche se sopite, bruciano dentro l’anima. Perché tutti e ciascuno hanno diritto alla propria Rivoluzione. E la Rivoluzione, prima o poi, arriva.

264 pages, Hardcover

Published October 20, 2016

9 people are currently reading
282 people want to read

About the author

Viola Ardone

22 books523 followers
Viola Ardone è laureata in Lettere e ha lavorato per alcuni anni nell'editoria. Autrice di varie pubblicazioni, insegna latino e italiano nei licei. Fra i suoi romanzi ricordiamo: La ricetta del cuore in subbuglio (2013) e Una rivoluzione sentimentale (2016) entrambi editi da Salani.

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1 star
14 (3%)
Displaying 1 - 30 of 40 reviews
Profile Image for Rebecca Gatti.
80 reviews
July 4, 2023
Come ha detto qualcuno nelle recensioni, menomale che ho approcciato Ardone da altri libri prima di questo.
Oliva Denaro è stata una delle letture più belle dello scorso anno e sicuramente ricopre un posto molto alto nella mia classifica generale.
Di contro questo libro è di una mediocrità sconcertante.
La trama andrebbe anche, se non fosse che l’autrice usa degli stratagemmi per svolgere la storia che oltre ad essere basic sono anche parecchio brutti. Dialoghi parecchio inverosimili, escamotage poco creativi e punti in cui la storia prende delle pieghe che si discostano un po’ troppo dalla realtà.
Il personaggio di Zelda davvero fastidioso, così come quasi tutti gli altri, forse si salva solo Donnie Tammaro (questo sì, davvero geniale), il compagno di classe immaginario che guida la rivolta e la classe intera.
È un libro che di per sé è anche piacevole, si legge bene ed è scorrevole, ma assolutamente non all’altezza di altri lavori dell’autrice. Lo so che è il suo romanzo d’esordio, ma mi aspettavo comunque molto di più!
Profile Image for Anna.
239 reviews4 followers
April 11, 2021
Peccato, è partito benissimo, mi sono subito appassionata, ma a un certo punto tutto si perde e si confonde.

Ci sono ottimi elementi:
- Donni Tammaro è un personaggio geniale, che interagisce con gli altri personaggi in modo geniale
- mi è piaciuta la descrizione della periferia napoletana
- mi sono piaciuti i temi alla "io speriamo che me la cavo", anche se mi chiedo se davvero dei ragazzi della quinta liceo possano scrivere così...o meglio, sicuramente qualcuno c'è, ma forse sarebbe stato più credibile con qualche tema scritto bene e qualche studente che parla italiano correttamente
- avvincente il racconto della rivolta

Ma gli elementi negativi, purtroppo, pesano di più:
- la storia della gravidanza: davvero? Ma basta gravidanze inaspettate nel 2021, soprattutto con un medico. Basta! Possiamo trovare altri strumenti per l'evoluzione dei personaggi???
- mia diletta, mio diletto. Dopo la terza ogni volta che venivano pronunciate queste parole mi veniva voglia di cavarmi un dente a mani nude. Non sempre le ripetizioni funzionano, soprattutto se sono troppo ravvicinate
- Marcello: personaggio insopportabile del secolo. L'unico dialogo che raggiunge lo scopo, secondo me, è quello scatologico, per il resto è solo fastidioso
- il male di vivere di Zelda non si capisce
- il finale è di una banalità sconcertante

Ripeto, peccato.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Mihaela Lupu.
20 reviews45 followers
May 23, 2024
Io non voglio insegnare a vincere ma a fallire. E' a questo che non sono pronti e non saranno mai pronti, come ognuno di noi. (...) E' più difficile imparare a fallire che a vincere. La scuola non deve essere un torneo ma una palestra. E' questa la vera Rivoluzione' [p.128]

La malinconia è un dolce dolore. (...) Saro più triste quando non riuscirò più a ricordare (...). E meno vivo. [p.240]
Profile Image for Concetta Maddaluno.
203 reviews2 followers
November 30, 2016
Ho iniziato a leggere questo libro tradendone subito le intenzioni e il senso, pagina dopo pagina cercavo tra le parole e i fatti gli ambienti e i visi da me conosciuti, le persone e le situazione, quasi forzatamente. Sentivo su di me lo sguardo dell'autrice, Viola, che dalla terza di copertina mi osservava con il suo sorriso e i suoi occhi divertiti... in Zelda, nel terzo girone, nella palestra, nelle poltroncine rosse in aula magna, rivivevo il nostro mondo...

Poi non so com'è stato, ma qualcosa è cambiato e quando nel finale mi sono trovata con gli occhi pieni di lacrime ho capito di aver finalmente espiato la mia colpa iniziale. Leggevo come leggermi dentro, come non aver paura di qualcosa di inatteso, come non temere di allontanarmi dal noto per buttarsi nel vuoto, come le cose che devono accadermi, anche se con tempo, mi raggiungono sempre.

In queste fasi di bilanci, in cui pesano di più le falsità delle partenze, piuttosto che la consapevolezza che comunque si è tentato di partire, grazie a questo libro si vede una luce... siamo ancora in grado di farla questa rivoluzione? siamo in grado di spogliarci delle nostre concretezze per vestirci nuovamente di immaginazione? Forse, come insegna Zelda, qualche speranza per salvarci ancora c'è...

'I veri illetterati, gli ignoranti del mondo, invece, erano tutti quelli come loro, nelle loro stanzette bianche foderate di libri e di supponenza [...] la ricercatrice del sapere inutile e rassicurante' [110]

E con una piccola lacrima mi trovo a dare ragione a Nadia: 'io non voglio insegnare a vincere ma a fallire. E' a questo che non sono pronti e non saranno mai pronti, come ognuno di noi. E' più difficile imparare a fallire che a vincere. La scuola non deve essere un torneo ma una palestra. e' questa la vera Rivoluzione' [128]

Grazie quindi a Viola per avermi regalato, ancora una volta, tante emozioni, con il suo modo di scrivere, così concreto e così poetico insieme... in cui la parola si sviscera in mille possibilità
Profile Image for Luca Frasca.
451 reviews9 followers
April 25, 2023
Arrivo al libro di esordio della Ardone, dopo aver letto le sue opere più blasonate.
Sebbene non possa valutarlo all’altezza di “Oliva Denaro” o de “Il treno dei bambini”, il libro non è male, merito proprio della originale scrittura dell’autrice, che reputo figura unica nel panorama letterario contemporaneo.
Tutti (o quasi) i libri della Ardone girano intorno a figure femminili alle prese con la loro affettività o con la perdita di questa. Sembra che l’autrice, attraverso tutti i suoi romanzi, stia intessendo la trama di un racconto di formazione sull’identità femminile, sulle separazioni necessarie alla crescita e sulla capacità di compiere queste separazioni senza precipitare nell’annullamento dell’altro che comporta, per altri versi, la perdita di sé. Un affresco affascinante che mi sta particolarmente a cuore.
Quest’opera di esordio tradisce una poetica ancora immatura ed ho trovato alcuni passaggi un po’ affrettati e risolti in maniera non convincente ma, quando tocca alcune corde, la Ardone come al suo solito riesce ad emozionare.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
January 21, 2022
Libro di esordio della Ardone, non all’altezza de Il treno dei bambini e sopratutto di Oliva Denaro, ma comunque una lettura piacevole. Come tutti i libri in cui si inseriscono troppe vicende perde di vista la realtà, questa la pecca principale, ma ha comunque il pregio di una bella scrittura e di alcuni spunti originali, come lo studente immaginario. Se lo avessi letto prima degli altri avrei però avuto titubanze a procedere per approfondire questa scrittrice, ma avrei sbagliato come dimostrano i libri successivi
Profile Image for Harrystuart.
87 reviews8 followers
August 3, 2017
Da La Stampa " un originalità inusitata per una giovane esordiente" Da Il Mattino "una storia in cui la levità e l'umorismo si alleano" Dunque: la protagonista si chiama Zelda. E' una ricercatrice all'università che vince una cattedra nel solito liceo di periferia napoletana. Primo cliché: che tutti gli studenti napoletani siano degli zotici che non hanno idea di come si tenga una penna in mano. Ha una storia di amore libero con un amico di nome Marcello. Però nel contempo bacia una sua collega di nome Nadia e si fa mettere incinta dal neurologo che cura sua madre. Secondo cliché: quando annuncia la gravidanza al fantomatico neurologo con cui si frequenta da un mese, lui prima scappa dicendo che questo bambino non lo vuole e dopo torna tipo principe azzurro dicendo sei la donna della mia vita. La cara Zelda sniffa cocaina. Terzo cliché: quando scopre che sniffa anche uno dei suoi alunni e che la cocaina potrebbe fare male al suo bambino improvvisamente si redime e inizia questa guerra alla droga. C'è anche il sociale in questo capolavoro: la lotta contro i rifiuti abusivi. Quarto cliché: per protestare l'unico mezzo è incatenarsi alla discarica o occupare la scuola. E ovviamente poi si ricorre alla polizia che con violenza sgombra i luoghi occupati. Non so come due quotidiani possano aver definito originale e umoristico un libro del genere. Scritto veramente con i piedi. Con salti di palo in frasca e fuoritema costanti. Faccio come la professoressa alla fine di ogni tema dei suoi alunni: voto 4 ...
Profile Image for Giusy Guerra.
473 reviews7 followers
April 21, 2022
Pur apprezzando moltissimo la Ardone nei suoi ultimi lavori, questo libro non mi ha entusiasmato molto e sinceramente ho anche faticato un po' a stargli dietro.
Come se non ci fosse una vera trama.
Di sicuro voleva dare un messaggio, poi sta ad ognuno di noi interpretarlo.
Il libro parla di rivoluzione, di quelle rivoluzione che nella vita vanno fatte per poter cambiare le cose.
Ma parla anche di ragazzi che si affacciano al mondo con i loro milioni di problemi e che cercano anche loro un modo per sopravvivere.
Nelle ultime pagine si vede il loro cambiamento, il passaggio dalla adolescenza al diventare adulti.
La cosa più divertente che ho trovato sono stati i temi svolti.
Puntualmente fuori traccia ma di sicuro uno spaccata di vita visto dagli occhi di questi ragazzi, ma ahimè comunque da 4, mi chiedo chi di loro abbia passato gli esami di maturità 😁.
trama: Zelda ricercatrice e assistente universitaria, un bel giorno decide di accettare una cattedra da supplente in un liceo che avrà quasi Poggio reale, in un paesino di provincia nel napoletano.
Deve essere un cambiamento, una cosa temporanea ma nonostante anche lei sia incredula, lascia un segno nei ragazzi, gli insegna la rivoluzione con i suoi modi un po'..alternativi.
1 review
January 1, 2025
Una protagonista di rara antipatia . Ovviamente super figa, di cui s'innamorano tutti, uomini, donne e pure studenti, il che è difficile da comprendere visto che è una completa inetta, drogata, cinica, senza obiettivi, e cambia idea e direzione ogni tre pagine. Personaggi principali manichei (l'amante finto-menefreghista, il fidanzatino dottore, buono e innamorato, l'amica in crisi con l'orologio biologico, la preside bossy, colleghi insegnanti stolti o privi di personalità). Dialoghi stereotipati, ci tocca pure sorbirci "Mio dilletto/a" ogni tre per due come introduzione a scambi tra i due amanti con cui l'autrice sembra solo volerci far sapere quanto è ampio il suo vocabolario.
Il tentativo di raccontare in parallelo le due rivoluzioni, sociale e sentimentale, sarebbe stata anche una buona idea, ma è mal riuscito, non è stato sviluppato bene.
Il finale è scontato. La svolta finale della gravidanza inaspettata, poi, è di una banalità imbarazzante, e anche poco credibile (una coppia ultra-trentenne, descritta per tutto il libro come colta e consapevole, non sa come nascono i bambini? Pensa ancora che i bambini li porti la cicogna?).
Si salvano giusto i temi degli studenti, sparsi qua e là nei capitoli.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Giulia.
7 reviews2 followers
June 1, 2021
Poche volte mi è capitato che premesse così buone venissero deluse così potentemente. Una bella idea di storia letteralmente buttata via, una protagonista priva di qualsiasi struttura, la cui evoluzione è allo stesso tempo totalmente prevedibile e del tutto incomprensibile, una rappresentazione della scuola fasulla ai limiti del fastidioso. Paradossalmente, i capitoletti che funzionano meglio sono quelli che riportano le parti del romanzo scritto dalla protagonista e ambientato durante la Rivoluzione napoletana. I presunti "saggi brevi" degli studenti, invece, di una falsità e una leziosità nauseanti.
Profile Image for Barbara.
135 reviews1 follower
January 12, 2023
"A cosa serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?" è una domanda retorica di Don Milani che rappresenta davvero la storia raccontata da Viola Ardone.
Zelda, la protagonista, è un'assistente universitaria precaria in cerca di stimoli e di dare un senso alla propria vita. Accetta perciò l'incarico di professoressa in un liceo scientifico della provincia camorristica napoletana. La sua vita però è precaria a tutto tondo, con relazioni passeggere e un amico speciale; la madre persa nel mondo di una malattia. Nonostante ciò è convinta di aver in mano la ragione come quei progressisti nobili e ricchi che fanno la rivoluzione teorica, senza sporcarsi davvero le mani. Perché in fondo non hanno bisogno di lottare per i propri diritti.
Ed è nell'incontro con gli studenti e il mondo reale che il suo stare al margine viene annientato, lasciando spazio a una nuova sé e a una sensibilità più matura.
9 reviews
August 24, 2024
Racconto lungo che prova a tenere insieme cambiamento personale e cambiamento politico. Una riflessione sulla imperiosa necessità di sporcarsi le mani nella realtà e allo stesso tempo di renderla unica e di meravigliarsi ad essa con la forza del sogno e dell’immaginario. Espedienti narrativi interessanti, ricerca linguistica singolare per quanto non sempre riuscita (molti i dialoghi leziosi e molte le lacune sbilenche della trama). Nel complesso, interessante mente godibile
Profile Image for Livuoiqueiqualia.
69 reviews6 followers
January 16, 2025
Io odio mettere i voti ai libri e infatti non lo faccio mai.
Anche perché leggo una discreta quantità di merda(romanzi rosa compresi).
Questo però è l’esempio di come certa letteratura contemporanea sia inutile e pesante: un mattone ripetitivo, troppe parole, troppe riflessioni a caso, un bisogno disperato di sembrare intelligenti sul nulla (niente storia, niente trama, nessun senso).

Meglio farsi una canna.
Profile Image for Cop Gio.
127 reviews1 follower
January 27, 2025
Viola Ardone ha per me una capacità unica di guardare dentro le persone.
Sa decodificare i segreti dell’anima, analizzare le paure più recondite, comprendere le miserie, i piccoli gesti che muovono le esistenze.

Le pagine scorrono e insieme con loro arrivano le emozioni.
Già da questo romanzo si intravede tutta la sua potenza narrativa
35 reviews1 follower
February 25, 2025
La storia è carina, ho apprezzato molto il punto di vista da “insegnante”. trovo che alcuni personaggi siano stati sviluppati poco. Mi sarebbe piaciuto molto di più conoscere “Giacomo”, “Marcello” e gli altri insegnanti o alunni della scuola.
Nel complesso l’ho apprezzato, ma fino ad ora della Ardone ho amato di più altri romanzi.
Profile Image for Elena Colasante.
168 reviews3 followers
April 12, 2023
Viola Ardone non smette di commuovermi, anche raccontando storie minime di periferia. Zelda sa essere odiosa ed egoista come una gatta che amerai anche per questo ma è Tammaro quello che non dimenticherai mai.
Profile Image for Giorgia Imbriani.
708 reviews11 followers
May 8, 2024
Io mi innamoro ogni volta della scrittura di Viola Ardone. Della poesia delle sue parole, della vita, quella vera - persino quando è quella di un Marcello talmente insopportabile da fartelo odiare. E poi, la voce di Jolanda Granato è da sogno.
Profile Image for Silvia Galli.
67 reviews1 follower
July 1, 2024
Dopo aver letto "Oliva Denaro" nutrivo grandi speranze in Viola Ardone. Questo romanzo mi ha un po' deluso, con un finale alquanto dubbio con la morte di Donnie Tamarro. Scritto bene, ma la trama non mi è piaciuta.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Maria S.
86 reviews2 followers
September 30, 2025
Sicuramente scritto molto bene e ricco di introspezioni, però mi ha un po' fatto annoiare e non mi ha dato lo stimolo per poter procedere nella lettura. in un momento in cui le rivoluzioni servono, la protesta contro la terra dei fuochi è un po' marginale nel racconto
Profile Image for Marina.
332 reviews3 followers
August 11, 2022
Un libro piacevole e ben scritto. A tratti ha alcune parti ripetitive e i personaggi non suscitano sempre empatia da parte del lettore ma la vicenda resta interessante.
43 reviews
Read
June 19, 2023
Da evitare, scritto in modo poco lineare, con forme dialetti che rendono la lettura difficoltosa
188 reviews6 followers
July 10, 2023
Primo approccio con la Ardone, assai deludente. Da non leggere.
Profile Image for Laura Butteri.
39 reviews
January 2, 2024
Primo approccio all'autrice, dicono non sia la sua migliore opera. Per me carino, ma non speciale. Abbastanza scorrevole.
Profile Image for Virginia.
292 reviews33 followers
April 12, 2024
Ahh peccato. Una Ardone forse ancora acerba. I dialoghi sono insopportabilmente finti e il lessico usato davvero povero. La trama banale, e l'ambientazione già vista e rivista. Ho faticato a finirlo.
Displaying 1 - 30 of 40 reviews

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