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Il tradimento

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Il mondo sembra impazzito. Stagnazione economica. Guerre civili e conflitti religiosi. Terrorismo. E, insieme, la spettacolare impotenza dell'Occidente a governare questi shock, o anche soltanto a proteggersi. Senza una guida, abbandonate dai loro leader sempre più miopi e irrilevanti, le opinioni pubbliche occidentali cercano rifugio in soluzioni estreme. Alla paura si risponde con la fuga all'indietro, verso l'isolamento da tutto il male che viene da «là fuori» e il recupero di aleatorie identità nazionali. Globalizzazione e immigrazione sono i due fenomeni sotto accusa. Il tradimento delle élite è avvenuto quando abbiamo creduto al mantra della globalizzazione, quando il pensiero politically correct ha recitato la sua devozione a tutto ciò che è sovranazionale, a tutto ciò che unisce al di là dei confini, dal libero scambio alla finanza globale. Il triste bilancio è quello di aver reso i figli più poveri dei genitori. Il tradimento delle élite si è consumato quando abbiamo difeso a oltranza ogni forma di immigrazione, senza vedere l'enorme minaccia che stava maturando dentro il mondo islamico, l'ostilità ai nostri sistemi di valori. Quando abbiamo reso omaggio, sempre e ovunque, alla società multietnica, senza voler ammettere che questo termine, in sé, è vuoto: non indica il risultato finale, il segno dominante, il mix di valori che regolano una comunità capace di assorbire flussi d'immigrazione crescenti. E il tradimento è continuato praticando l'autocolpevolizzazione permanente, un riflesso pavloviano ereditato dall'epoca in cui «noi» eravamo l'ombelico del mondo: come se ancora oggi ogni male del nostro tempo fosse riconducibile all'Occidente, e quindi rimediabile facendo ammenda dei nostri errori. In questo acuto pamphlet di denuncia – inclusa un'autocritica sul ruolo dei media – Federico Rampini indica le possibili vie d'uscita: un'economia liberata dai ricatti delle multinazionali e dei top manager; un'immigrazione governata dalla legalità e nella piena osservanza dei nostri princìpi; una democrazia che torni a vivere della partecipazione e del controllo quotidiano dei cittadini; e, infine, un dibattito civile ispirato all'obiettività e al rispetto dell'altro, non ai pregiudizi, all'insulto e alla gogna mediatica dei social.

204 pages, Paperback

First published November 15, 2016

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About the author

Federico Rampini

77 books166 followers
Federico Rampini è un giornalista italiano, scrittore, docente, storyteller e analista dello scenario politico economico nazionale. È stato vicedirettore de Il Sole 24 Ore e dal 1997 è corrispondente estero per La Repubblica. Dal 2000 risiede negli Stati Uniti ed ha acquisito la cittadinanza statunitense, senza rinunciare a quella italiana.

Federico Rampini is an Italian journalist, writer, and lecturer. Since 1997 he has been a foreign correspondent for La Repubblica. He resides in the United States and has acquired US citizenship, without giving up the Italian one.

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Yellow.
16 reviews
November 20, 2016
Sicuramente un buon libro che analizza le relazioni di potere tra interessi economici, governi e stampa, quanto ha influito la globalizzazione sulle nostre vite e quanto i nostri progetti iniziali ci siano sfuggiti di mano. peccato che il libro sia stato scritto prima dell'elezione a sorpresa di trump che sicuramente avrebbe dato molto altro da scrivere e approfondire!

Tuttavia non mi sento di dare le 5stelle perché a confronto "l'età del caos" suo precedente libro è nettamente migliore nel complesso, anche se le tematiche son diverse.

Resta un libro molto consigliato per capire quanto come e perché la società elitaria ( politica, managers, media, grandi aziende ecc..) stia divergendo dalla società reale e quali conseguenze stanno nascendo nella nostra società
Profile Image for Danky Boll.
4 reviews5 followers
July 22, 2017
Rampini è a tratti scontato, stucchevole e narcisista. Resta comunque una persona che ha studiato, viaggiato e visto da vicino realtà complesse e lontane ai più.
Profile Image for Antonio Parrilla.
742 reviews29 followers
August 21, 2017
Scritto bene, con un linguaggio scorrevole, offre un interessante e alquanto "originale" punto di vista sui fenomeni trattati.
Profile Image for Marco Pavan.
96 reviews5 followers
February 1, 2017
Really enjoyed this reading - very fluid and spot on. I appreciated the sense of author's responsibility about the role of the press during these past 25 years. I would love to see more books popping up on the topic.
Displaying 1 - 5 of 5 reviews

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