Yu è arrivata a traguardi che neppure lei immaginava, ora spetta a Hikari farci vivere il suo sogno che la farà entrare nella leggenda. La ginnastica artistica non è mai stata più entusiasmante!
El arco final de este manga termina olvidando aquellos aspectos que lo acercaban al shojo en el primer tomo para convertirse pura y obsesivamente en un tebeo de deportes. De hecho, el interés romántico de la protagonista parece existir en realidad sólo como modelo y equivalente masculino en lo que a lograr éxitos deportivos se refiere. Al fin y al cabo, para ella ya no existe ninguna otra preocupación.
Hacia el final de la historia uno hasta siente lástima por una chica que se ha visto literalmente atrapada en una cancha de voleibol entre redes, gradas y balonazos y cuya felicidad parece sostenerse en las victorias potencialmente infinitas que sobre ella se dan. Si Yu llora o está momentáneamente triste es solo porque teme perder. Cosa que, menos mal, nunca ocurre. Pero es difícil no pensar en el día en que una lesión, la vejez o qué sé yo, la terminen apartando de ese deporte para el que vive.
El sacrificio y el sufrimiento personal son de nuevo elementos fundamentales para el crecimiento y beneficio propio, pero también social. Cada cual cumple su función en ese esquema jerárquico y rígidamente establecido en el que el error se siente como una ofensa hacia todos los demás y donde la lucha por cualquier victoria no es sino la lucha por ese bien común que nunca puede ser otro que la victoria de ese equipo imbatible que es Japón 🎌 .
***No he encontrado referencias por ningún lado ni la editorial dice nada al respecto ni en el propio tomo ni en su web pero el caso es que se les debía quedar muy corto el tomo y han decidido añadir una historieta extra de piratas al final. Un mejunje bastante loco entre el enredo amoroso y el melodrama de aventuras que acaba con la derrota de la Armada española a manos de dos piratas enamorados. Ni tan mal.
Non è decisamente allo stesso livello dell'anime che ha ispirato e che io venero al di sopra di molti altri... Ma in sé e per sé non è affatto male. I disegni sono molto meglio di quanto temessi e la storia fila che è un piacere. Ho divorato un capitolo dietro l'altro e ho rivissuto un'esperienza che ormai conosco a memoria sotto una nuova luce. Ho potuto riconoscere differenze e punti in comune con la serie animata e ho respirato un'atmosfera nuova e familiare al tempo stesso. Unica pecca è che i personaggi principali sono gli unici ad essere curati, sia nel design che nella caratterizzazione, e anche loro sono appena abbozzati. I personaggi secondari, d'altro canto, sono un marasma di comparse che difficilmente riesci a distinguere dalla massa. Inoltre, l'unica rivale di cui sentiamo parlare è la Takigawa e pure poco. Per tutto il tempo, sembra che l'unica squadra in campo sia quella della protagonista. E in ogni caso ci sono pochissime partite e la storia è così corta che pare un riassunto di se stessa. Detto ciò, resta una lettura leggera ma piacevole, di cui di certo non mi pento.
Uno di quei rari casi in cui la trasposizione animata risulta migliore della sua controparte originale cartacea. Il manga è carino, ma molto veloce e con un finale che non è un vero finale. Paradossalmente, penso sia una lettura leggera più godibile per chi non ha mai sentito parlare di "Mila & Shiro" rispetto a chi ha amato questo cartone negli anni '90.