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Brum Brum: 254.000 chilometri in Vespa
1
- GenresTravel
393 pages, Paperback
First published May 1, 2002
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Community Reviews
Displaying 1 - 8 of 8 reviews
January 3, 2025
L'instancabile (e anche un po' folle) Giorgio Bettinelli continua a viaggiare intorno al mondo a bordo di una Vespa e in questo altro libro ci narra le sue avventure on the road, dall'Alaska alla Terra del Fuoco, da Melbourne a Città del Capo, dal Cile alla Tasmania, fino in Siberia, dove attraverserà Africa, Europa e Americhe. Questo è il secondo libro che leggo di Bettinelli dopo La Cina in Vespa.
Quello che apprezzo di Giorgio (purtroppo scomparso ormai 16 anni fa ma sempre presente nei suoi libri) è la sua sincerità e spontaneità: dice e vive tutto senza filtri, in modo diretto, e lo stesso fa nei rapporti con gli altri. Mi piace come scrive, i suoi resoconti di viaggio non stancano mai, sembra di essere seduti dietro di lui nella Vespa e vivere sulla pelle tutte le sue avventure in giro per il mondo. Vedo la sua Vespa come un astronave e lui un vero e proprio cosmonauta che, pieno di curiosità, vuole scoprire nuove civiltà e vivere nuove avventure. Ad un certo punto di questo libro il nostro Giorgio rischia davvero la vita, viene derubato e imprigionato da un gruppo di africani e alla fine decidono di liberarlo e lui naturalmente non se lo fa ripetere due volte e fugge via, senza più nulla. Ecco, quando dico che è matto lo intendo proprio per questi episodi che gli sono capitati: spesso egli si avventura in territori abbastanza pericolosi (in questo caso lui non sapeva che la situazione era così grave e gli è andata bene, in fin dei conti) quasi senza preoccuparsene e quasi con incoscienza. Dall'altro lato, però, ha conosciuto tante belle persone, alcune le aveva conosciute nei suoi viaggi precedenti, altre anche se nuove davvero belle e ospitali.
Sinceramente non ho il coraggio di Giorgio, non credo che mai riuscirò a fare quello che ha fatto lui, ma la voglia di viaggiare, di esplorare nuovi stati e conoscere nuove culture mi ha sempre affascinato e chissà che un giorno non possa anche io vivere delle belle avventure (con più sicurezza però).
Quello che apprezzo di Giorgio (purtroppo scomparso ormai 16 anni fa ma sempre presente nei suoi libri) è la sua sincerità e spontaneità: dice e vive tutto senza filtri, in modo diretto, e lo stesso fa nei rapporti con gli altri. Mi piace come scrive, i suoi resoconti di viaggio non stancano mai, sembra di essere seduti dietro di lui nella Vespa e vivere sulla pelle tutte le sue avventure in giro per il mondo. Vedo la sua Vespa come un astronave e lui un vero e proprio cosmonauta che, pieno di curiosità, vuole scoprire nuove civiltà e vivere nuove avventure. Ad un certo punto di questo libro il nostro Giorgio rischia davvero la vita, viene derubato e imprigionato da un gruppo di africani e alla fine decidono di liberarlo e lui naturalmente non se lo fa ripetere due volte e fugge via, senza più nulla. Ecco, quando dico che è matto lo intendo proprio per questi episodi che gli sono capitati: spesso egli si avventura in territori abbastanza pericolosi (in questo caso lui non sapeva che la situazione era così grave e gli è andata bene, in fin dei conti) quasi senza preoccuparsene e quasi con incoscienza. Dall'altro lato, però, ha conosciuto tante belle persone, alcune le aveva conosciute nei suoi viaggi precedenti, altre anche se nuove davvero belle e ospitali.
Sinceramente non ho il coraggio di Giorgio, non credo che mai riuscirò a fare quello che ha fatto lui, ma la voglia di viaggiare, di esplorare nuovi stati e conoscere nuove culture mi ha sempre affascinato e chissà che un giorno non possa anche io vivere delle belle avventure (con più sicurezza però).
March 26, 2015
Il racconto del viaggio intorno al mondo di Vespaman non mi è piaciuto più di tanto. Avevo in testa un altro tipo di libro, senza ragione, e non era questo.
Il nostro eroe è sincero, scrive come mangia (male), sbaglia, si perde. È umano e ne ammiro il coraggio/stupidità, ma l'ambizione del viaggio, lunghissimo, è tale che ogni luogo viene sorvolato brevemente, per poi dover essere abbandonato in nome del viaggio stesso.
Arrivato a metà mi sono spesso chiesto perché questa anima in pena si fosse imbarcata non una, ma quattro volte in queste odissee a due ruote, ostinatamente alla ricerca della difficoltà, tra luoghi brutti e spesso povertà, e pazienza che il mondo non è una cartolina. Altri viaggiano intorno al mondo, si saziano, magari lo rifanno; lui no, non si è quasi mai fermato per anni, nomade in Vespa incapace di creare qualcosa.
Le peripezie del nostro mi hanno lasciato ben poco e la sua scrittura così e così non ha aiutato. Ci sono stati momenti descritti in maniera magnifica, ricordo il Sahara, il Brasile e il Perù, ma il resto è diventato una lista di toponimi e chilometraggi.
Continuiamo a sognare, comunque.
Il nostro eroe è sincero, scrive come mangia (male), sbaglia, si perde. È umano e ne ammiro il coraggio/stupidità, ma l'ambizione del viaggio, lunghissimo, è tale che ogni luogo viene sorvolato brevemente, per poi dover essere abbandonato in nome del viaggio stesso.
Arrivato a metà mi sono spesso chiesto perché questa anima in pena si fosse imbarcata non una, ma quattro volte in queste odissee a due ruote, ostinatamente alla ricerca della difficoltà, tra luoghi brutti e spesso povertà, e pazienza che il mondo non è una cartolina. Altri viaggiano intorno al mondo, si saziano, magari lo rifanno; lui no, non si è quasi mai fermato per anni, nomade in Vespa incapace di creare qualcosa.
Le peripezie del nostro mi hanno lasciato ben poco e la sua scrittura così e così non ha aiutato. Ci sono stati momenti descritti in maniera magnifica, ricordo il Sahara, il Brasile e il Perù, ma il resto è diventato una lista di toponimi e chilometraggi.
Continuiamo a sognare, comunque.
July 1, 2021
Se non hai mai letto un libro di Giorgio Bettinelli, fallo. Al di là dell'inspiegabile fantasia di spostarsi a dorso di un insetto rumoroso e pure velenoso, scoprirai il mondo con gli occhi di un uomo puro e leale, schiavo della scoperta e calamita delle avversità, affrontate e superate con una generosa dose di coraggio e un pizzico di fortuna.
April 2, 2023
Questo è il secondo libro dei racconti di viaggio di Bettinelli che ho letto, dopo "In vespa", che lo precedeva in ordine cronologico. Questa volta ho dato una stella in meno perché "Brum brum" ho fatto più fatica a finirlo, dato che il materiale è molto diseguale. Forse il problema è stato il fatto che i viaggi narrati erano troppo lunghi per un solo libro, e l'autore non sempre sembrava motivato a trattarli in modo adeguato. Le parti sulle aree più povere visitate, come l'America Latina e l'Africa, in genere sono le migliori, con racconti spesso curiosi e bozzetti toccanti delle persone conosciute, o anche solo incontrate in modo incidentale. Altre parti, soprattutto quelle del nord del mondo, sono invece raccontate in modo più sommario, o addirittura sorvolate del tutto, come nel caso dei due attraversamenti degli Stati Uniti.
La cosa che mi rimane più impressa, alla fine, sono il candore e l'incoscienza di quest'uomo, ben rappresentati dal suo arrivo a Mosca, dove riesce a farsi immediatamente rapinare da un taxista abusivo, e poi si innamora perdutamente della segretaria russa che lo aiuta con le formalità burocratiche; o dalle sue disavventure in Africa, come la traversata in solitaria del Sahara, con relativa - e ovvia! - avaria della vespa, o la prigionia fra i ribelli congolesi con cui si chiude il libro. Alla fine rimane l'interrogativo di come Bettinelli sia riuscito a sopravvivere all'attraversamento di alcune delle aree più pericolose del mondo, e a poterlo raccontare.
La cosa che mi rimane più impressa, alla fine, sono il candore e l'incoscienza di quest'uomo, ben rappresentati dal suo arrivo a Mosca, dove riesce a farsi immediatamente rapinare da un taxista abusivo, e poi si innamora perdutamente della segretaria russa che lo aiuta con le formalità burocratiche; o dalle sue disavventure in Africa, come la traversata in solitaria del Sahara, con relativa - e ovvia! - avaria della vespa, o la prigionia fra i ribelli congolesi con cui si chiude il libro. Alla fine rimane l'interrogativo di come Bettinelli sia riuscito a sopravvivere all'attraversamento di alcune delle aree più pericolose del mondo, e a poterlo raccontare.
January 8, 2021
E'il primo libro che leggo di questo scrittore/viaggiatore in Vespa.
Diversamente da altri lettori l'ho trovato abbastanza ben scritto anche se magari non paragonabile ad altri grandi opere di scrittori/viaggiatori (Es.Terzani).
Naturalmente alcune parti sono più dettagliate di altre e mi piace lo spirito con cui affronta e racconta anche alcune disavventure.
Un libro che ti fa davvero esplorare diverse parti del mondo.
Non mi è molto piaciuta la 'raccolta di viaggi' essendo 3 lunghi viaggi con parti che si sovrappongono.
Sono curioso di leggere il più famoso 'In Vespa', dello stesso autore, con un unico viaggio da Roma a Saigon, forse più focalizzato e godibile in quanto primo grande viaggio del genere anche per l'autore stesso.
Diversamente da altri lettori l'ho trovato abbastanza ben scritto anche se magari non paragonabile ad altri grandi opere di scrittori/viaggiatori (Es.Terzani).
Naturalmente alcune parti sono più dettagliate di altre e mi piace lo spirito con cui affronta e racconta anche alcune disavventure.
Un libro che ti fa davvero esplorare diverse parti del mondo.
Non mi è molto piaciuta la 'raccolta di viaggi' essendo 3 lunghi viaggi con parti che si sovrappongono.
Sono curioso di leggere il più famoso 'In Vespa', dello stesso autore, con un unico viaggio da Roma a Saigon, forse più focalizzato e godibile in quanto primo grande viaggio del genere anche per l'autore stesso.
September 4, 2021
Non proprio come IN VESPA, dove ti ritrovavi seduto dietro di lui per un viaggio incredibile da Roma a Saigon.
Questo insieme di tre viaggi, un po caotico, poi riprende e poi chiude in fretta e furia.. è più un guardarlo passare tra Paesi e esperienze che viaggiarci proprio insieme.
Questo insieme di tre viaggi, un po caotico, poi riprende e poi chiude in fretta e furia.. è più un guardarlo passare tra Paesi e esperienze che viaggiarci proprio insieme.
September 29, 2012
Un grande libro per chi ama viaggiare..Giorgio Bettinelli e la sua vespa intraprendono un altro grande viaggio...grandi paesaggi, grandi avventure e personaggi nuovi e speciali incontrati lungo il cammino....e poi un imprevisto che renderà il libro ancora più emozionante e drammatico. Giorgio con il suo umorismo ma sempre con la sua inesauribile curiosità ci conduce in bellissimo taccuino di viaggio! For great travellers only!!
June 20, 2011
da novello vespista (gia' oltre 3000 km in due mesi!) non posso che leggere avidamente le avventure di Giorgio!
dopo "In Vespa", era d'obbligo comprarsi anche questo. il problema e' scegliere: sto a casa a leggere o esco con la Vespa???
dopo "In Vespa", era d'obbligo comprarsi anche questo. il problema e' scegliere: sto a casa a leggere o esco con la Vespa???
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