QUESTO EBOOK CONTIENE "LA SPORCA DOZZINA": 12 POESIE EXTRA E BELLISSIME.
Qualcuno lo chiama “criminale poetico seriale”, qualcun altro lo ha definito “l’ultimo dei poeti”. Ma chi è in realtà Guido Catalano? Per scoprirlo, basta leggere i suoi chi lo ha fatto giura di non essere più riuscito a smettere. Molti si sono emozionati, tutti confessano di aver riso a crepapelle, c’è chi alla fine si è pure innamorato. In questa raccolta ci sono poesie per tutte le quelle da leggere da soli la sera, accoccolati sotto il piumone, e quelle da declamare a voce alta; quelle per fare colpo sulla persona che ti piace; quelle per chi sogna labbra lontane. Ci sono poesie per chi è stato mollato e per chi, più modestamente, aspetta soltanto di far bollire le carote. Ci sono fidanzate vecchie e nuove, sbronze sotto la luna, invasioni di zombie. Ma anche tanta vita l’ispirazione che non arriva, i black-out estivi e un mondo di rondini, muratori e passanti ubriachi che si fa beffe del poeta al lavoro. Di nazisti, invece, non ce n’è nemmeno il tasso di baci presente in queste pagine non l’avrebbe consentito. Catalano è il poeta che ha infranto le gabbie in cui si vorrebbero relegati i poeti per prendersi uno spazio di cui si ignorava l’esistenza, sorprendendo critica e pubblico con i suoi reading in giro per l’Italia, e adesso ci racconta i “piccoli fatti felici” della vita e dell’amore come solo lui sa fare. Conquistandoci senza rimedio, un bacio dopo l’altro.
Guido Catalano nato a Torino nel 1971, è poeta e performer. Porta i suoi libri (e la sua barba) in giro per l’Italia, con oltre 130 reading all’anno. Collabora con Smemoranda, è ospite fisso di “Caterpillar” su Radio Rai 2, tiene un blog sul “Fatto quotidiano” e cura la posta del cuore per la rivista “linus”. Ha pubblicato per Miraggi Edizioni Ti amo ma posso spiegarti e Piuttosto che morire m’ammazzo.
Andrò dritta al punto: sicuramente l'autore fa poesia in modo molto diverso rispetto ad altri che si occupano dello stesso genere, e questo di per sé sarebbe anche un pregio; a lungo andare, però, le sue poesie si assomigliano così tanto le une alle altre che poi di fatto si finisce comunque la raccolta con una forte sensazione di già visto, già sentito, già fatto. Per spiegarmi, Catalano sembra costruire tutte le sue poesie sulle stesse tre o quattro strutture fisse (come il dialogo botta e risposta lui-lei, o la sequenza non-sense tutta giochi di parole) che poi declina in mille modi diversi con il risultato che il contenuto specifico cambia, ma il succo è sempre quello. A condire, un umorismo un po' così, un po' millennial, un po' quirky, un po' Pinguini Tattici Nucleari, in breve: un po' irritante. Ovviamente mi rendo conto che sono questioni anche molto soggettive, ma tant'è. Per chiudere: l'impressione generale che ho avuto è che l'autore si sia voluto creare uno stile asciutto, sbarazzino, in un certo senso anti-poetico, molto "per via di levare", con il risultato però che alla fine, togli di qui e togli di là, resta ben poco da segnalare.
La mia intenzione era quella di leggere una poesia al giorno, ma quando ho iniziato non sono più riuscita a smettere. Questo libro è come un cestino di ciliegie: se inizi a mangiarne una, non sai più quando - e se - riuscirai a fermarti. E tra le tante cose di cui si legge in questa raccolta, ci sono anche le ciliegie, sì, e poi ci sono i gatti e i poeti e i baci e i rondoni e la notte. Ogni poesia è come un piccolo racconto che apre le porte sull'universo dell'ultimo dei poeti, come si definisce lui. E' un universo in cui è facile ritrovarcisi e perdersi ed è estremamente divertente - soprattutto se avete avuto occasione di assistere ad uno dei suoi reading, cosa che a me è successa proprio qualche giorno fa. Leggerezza, semplicità, malinconia e tenerezza albergano nelle pagine e basta leggere anche solo qualche verso per sentirsi scaldare il cuore.
"Vorrei essere il tuo Dolce&Gabbana personale e vestirti di prati e di foglie, di boschi." "Non ti sembra di esagerare?" "Pensi stia esagerando?" "No, ti prego, continua non ti fermare."
P.s.: avendo letto sia le poesie che il "romanzo", posso affermare con certezza che preferisco, senza alcun dubbio, il Catalano poeta.
Premetto che questo libro l'ho ascoltato su Audible letto dall'autore stesso, il quale per sua sfortuna ha un'erre moscia tanto marcata da rendere tutte le poesie esilaranti, o disastrose, a seconda di come uno voglia vedere la cosa. Audiolibro o meno, questa raccolta non mi è piaciuta. Non che mi aspettassi rime concatenate o ardite metafore, ma un minimo di originalità in più forse sì. E invece Catalano inserisce ogni due per tre dei dialoghi strampalati alla Baricco (e lo dico da appassionata lettrice di Baricco), dei riferimenti casuali alla cultura pop di zombie e vampiri e qualche finissimo "Hai un bel culo" a completare il tutto. Se sono queste le poesie d'amore di oggi, me ne rammarico davvero.
Qua e la' si trovano delle belle idee, alcune commoventi, citazioni di canzoni della mia generazione, qualche parolaccia di troppo per i miei gusti: un deja vu stile anni '70, mi ha ricordato un po' il Benni prima maniera. Niente per cui "scrivere a casa"!
Certe poesie mi fanno pensare a Catalano come un genio, un vero poeta, altre sono il classico "ma questo avrei potuto scriverlo pure io" (e forse anche meglio).
"Nulla di nuovo neanche qui su questo fronte, capitàno, nulla di nuovo, tutto scorre. Gente ammazza altra gente che risponde al fuoco e ne ammazza altra che risponde al fuoco e che si spara per sbaglio ammazzandosi, nella migliore delle ipotesi ferendosi in modo grave. Dispersi? Diversi. Per il resto, capitàno, tutto scorre. Guardi dalla finestra se crede che io dica fandonie. Quanto manca all’alba, capitàno, lei lo sa? Ho l’orologio fermo e non so leggere il cielo. Vado a dormire, mi svegli. Mi svegli se succede qualcosa di interessante e scriva. Scriva una lettera alla sua ragazza, capitàno. Le dica – accetti il mio stupido consiglio – che l’ama, che è bellissima, che muore di paura e che ritornerà."
Conosco personalmente Guido Catalano, ho assistito alle sue performance di live poetry e ho anche avuto il piacere di intervistarlo. Penso che il suo stile iconico abbia fatto da spartiacque in una disciplina poco popolare in Italia, come quella poetica. Certo è che, le sue opere, raccolte in una raccolta come questa, rischiano di risultare ridondanti e ripetitive. Si tratta di una lettura leggera, con pochi momenti di intensità paragonabili a quelli che si vengono a creare durante le letture dal vivo, anche grazie al suo modo di interpretare e pesare le parole.
Il suo stile caustico – spesso associato al suo "maestro" Bukowsky – diverte se fruito in maniera saltuaria. Sconsiglio di leggere questo libro tutto di seguito, meglio centellinarlo e recarsi ai suoi spettacoli per sentirlo declamare dalla voce dell'ultimo "poeta professionista vivente".
Per quasi ogni poesia mi veniva in mente qualcuno, molto spesso la stessa persona, più raramente persone che avevo quasi dimenticato! In generale cairno, anche se alcuni dialoghi non li ho capiti e mi sono solo sembrati senza senso, ma magari è una mancanza mia hehe
In questo libro l’autore, Guido Catalano, porta il lettore all’interno del suo mondo di poesie. I temi trattati sono diversi, ripresi e ripetuti in varie poesie.
Sicuramente si tratta di un libro di poesie che si discosta molto, moltissimo dai canoni tradizionali di “libro di poesie”. Anche le poesie stesse che si trovano all’interno non hanno nulla a che fare con le solite poesie conosciute dai più, insomma, questo libro non credo lo si possa mai trovare a scuola nella lista dei libri obbligatori da leggere che ci mette sotto il naso il professore il secondo giorno di scuola. Per rendervi l’idea, non ci sono rime baciate, concatenate o simili, non ci sono metafore, similitudini, ossimori ed iperbole.
Ci sono poesie d’amore, poesie di “fine rapporto” (definite così proprio da Catalano), ci sono poesie allegre e poesie tristi, ci sono poesie che parlano di donne e poesie formate da dialoghi. L’autore scrive che ci sono 144 poesie bellissime, in realtà non sono 144 ma di più, semplicemente piaceva il numero 144, e secondo me, non sono nemmeno bellissime.
Il 99% di queste poesie non mi ha trasmesso nulla e il restante 1% mi ha semplicemente fatto sorridere, che è già qualcosa, è vero, ma da “un libro di poesie” di cui “144 poesie bellissime” mi aspettavo altro, mi aspettavo di più.
Lo stile utilizzato è molto semplice; non ci sono termini ostici, non c’è un linguaggio ricercato, le parolacce sono pure molte, troppe e se questo voleva forse far trasmettere l’emozione del momento, beh, a me ha trasmesso, ad un certo punto, solo fastidio e le ho trovate molto forzate. (Non voglio sembrare bacchettona, non lo sono, ho anch’io un linguaggio scurrile certe volte ma qui l’ho trovato esagerato). Badate bene, se il libro non mi è piaciuto non è semplicemente colpa dello stile, non mi aspettavo poesie in stile Leopardi, ma mi aspettavo che mi trasmettessero qualcosa in più. I temi in alcuni casi sono importanti ma trattati in modo, a mio avviso, banale, semplice, scontato. Ad esempio, nelle poesie d’amore pensavo di trovare (così come in tutto il libro) dei pensieri più profondi invece ho trovato che non dicessero nulla di nuovo. Certo, lo stile è sicuramente originale ma a livello di significato, non mi ha colpito.
All’interno della raccolta ci sono inoltre delle piccole illustrazioni, molto minimali che si accompagnano appunto ad alcune poesie. Questa l’ho trovata un’idea originale e carina che dà sicuramente un tocco in più al libro.
Essendo un libro di poesie ha il pregio di poter essere letto in momenti diversi, anche in contemporanea alla lettura di un altro libro, può essere letto partendo dall’inizio o partendo dalla fine o seguendo un ordine puramente casuale e ovviamente può essere centellinato, giorno per giorno. Io ho optato proprio per questa modalità, leggevo una decina di poesie al giorno perché inizialmente pensavo che avrei dovuto darmi del tempo per metabolizzare il messaggio trasmesso dall’autore; in realtà poi, rendendomi conto che non dovevo metabolizzare nulla, ho mantenuto questa modalità semplicemente perché avrei potuto finire in un’ora un libro di poesie che comunque non mi piaceva per cui ho preferito centellinare la frustrazione della lettura!
Io raramente vi sconsiglio la lettura di un libro perché sono convinta che un libro che non piace a me possa comunque trovare altre 10 persone a cui invece piace, per cui, se volete cimentarvi nella lettura di un libro di poesie che non hanno nulla a che vedere con le poesie classiche studiate per lo più a scuola, beh, potete leggere questo libro!
Come dice l'autore stesso queste poesie non sono 144, sono di piú e, aggiungerei io, non sono nemmeno bellissime; belline piuttosto. La maggior parte delle poesie, infatti, non mi è piaciuta: sono molto ripetitive e piene di baci. Risultano anche un po' prive di significato: sono poesie d'amore, ma l'amore espresso è piuttosto superficiale e solamente fisico. Non penso che le userei per corteggiare, come dice l'autore. Sicuramente non sono una fan di questo genere. Ciò che rende il resto delle poesie interessanti è l'ironia. Catalano riesce a scrivere delle poesie divertenti, e questa è una cosa bella. Se non lo avete ancora fatto vi consiglio di guardare su YouTube qualche video in cui recita le sue poesie perché penso che recitate siano ancora piú divertenti. In generale, quindi, il libro risulta carino, ma non mi ha colpito. Non credo che leggerò altre raccolte di Catalano in futuro.
Le poesie che mi sono piaciute di più sono: La parola impossibile, Ed è subito Findus, Fratello Malox, sorella Cilbalgina, O tutti accorgerci dovremmo, ragazza che ti tiri la mutanda, Cristina, Ragazza dall'altra parte del binario, E io che credevo che l'amore fosse un gatto che viene dal paradiso, Ma che bella l'angoscia, Mi salva, Ci sono questo ragazzo e questa ragazza ed E quanti questa notte
La mia citazione preferita: La vostra inciviltà sta nella mancanza di bellezza che sta nella vostra folle capacità di essere incapaci a non prendervi sul serio.
Nella prefazione del libro Catalano indica come le poesie contenute possano essere di aiuto nel conquistare la ragazza dei propri sogni, con il piccolo problema, però, che si sarebbe innamorata anche di lui. Ecco: io sono tremendamente innamorata di Catalano. Senza che nessuno mi abbia dedicato una delle sue poesie però.. Sono poesie fuori dal comune, che narrano dell’amore dei nostri giorni. Niente parole edulcorate e figure retoriche portentose, ma il semplice linguaggio dell’amore, immediato e alla portata di tutti. Lo consiglio vivamente, è un libro che tiene compagnia, che consola e che ti fa sorridere.
Un libro che si fa leggere bene, e questo è sia un pregio che un difetto: alcune poesie sono molto belle, ed essendo per lo più brevi poco impegnative si è stimolati a leggerne "ancora un'altra". La seconda metà del libro, però, inizia ad essere un po' ripetitiva e a un certo punto mi sono stancato di leggerlo. L'ho finito, ma meglio leggerlo a spizzichi trattenendo il voyeurismo di scoprire com'è la poesia successiva. Che, visto il tema, è tanto difficile quanto utile per assaporarlo fino in fondo.
Una raccolta enorme di poesie di Guido. L'ho consumato a piccoli sorsi. Niente di nuovo per chi legge - ed ama - Catalano, che resta sempre una garanzia. Nonostante questo, non è il mio preferito però: "Piuttosto che morire m'ammazzo" l'ho preferito.
L'ho interrotto. Arrivata a pagina 21o non ne potevo più, una banale e ripetitiva accozzaglia di "poesie" di dubbio gusto (il più delle volte prive di un nesso logico) per cui non ho intenzione di buttare altro tempo. La vita è troppo breve per sprecarla leggendo libri brutti.
E stamattina mi son trovato lì a pensarti che non succedeva da un sacco e intanto che guardavo il bollitore nella speranza che la mia attenzione velocizzasse il processo fisico che porta l'acqua dallo stato cheto a far glù glù mi sono ritrovato lì a pensarti che non so se te l'ho detto era un sacco che non mi succedeva.
E mentre l'acqua non bolliva mi domandavo: chissà lei che cosa fa? Chissà che dice? E a chi? Si bacia con qualcuno? Ci fa all'amore? Che cosa legge? C'è una persona a cui lei vuole bene più di tutte? Ha un gatto? Mi pensa mai mentre prepara il tè? Come li porterà i capelli? Saranno corti come li ricordo io? In questi giorni freddi c'è qualcuno che la scalda?
E l'acqua continuava a non bollire e io avevo in bocca un gusto come di topo morto che un topo, io, mica l'ho mai assaggiato si fa per dire dovuto, il gusto, all'importante quantità di vodka e salatini assunti ieri notte per sopravvivere ai pericoli dei quali continuo a contornarmi sprezzante ed incosciente.
Sì, bevo ancora molto non fumo più friggo con moderazione assumo peso scrivo parecchio ed ogni tanto mi esce qualcosa di piuttosto ganzo anche se mica tutti si trovano d'accordo e poi alle volte ti penso ancora mentre che mi preparo un tè.
Ed è una vita strana questa ne converrai con me incontrarsi fare all'amore assieme stare un gran bene e poi come d'incanto diventa tutto un vaffanculo.
Di tutto quest'amore di tutti questi occhi dentro gl'occhi e dei sospiri, dei sussurri e baci che ci rimane? Un quasi niente un mazzo di poesie un bollitore arrugginito una mattina di dicembre ed una tazza di malinconia bollente.
Guido Catalano, Ogni volta che mi baci muore un nazista, Rizzoli Editore.
📚 Incuriosito dal titolo maliardo, ho deciso di acquistare questa “raccolta di poesie” di Guido Catalano, anche detto “l’ultimo dei poeti”.
📚 Fatta questa premessa, occorre specificare che in questi 144 pensieri, di poesia ce n’è ben poca. La poesia è un’altra cosa, qui, invece, al massimo potremmo parlare della deriva della poesia.
📚 La cosa che più mi ha sconvolto, poi, è che il Catalano afferma di essersi liberamente ispirato a Prévert nella scrittura. Ecco, io credo che il poeta francese a quest’ora si stia letteralmente rivoltando nella tomba poiché le “poesie” del Catalano sono un tripudio di qualunquismo unito a termini “pop” come culo, sesso, tette e così via.
📚 Se l’esigenza del Catalano è (come afferma nell’incipit) quella di farvi rimorchiare sol declamando tali poesie, ebbene ragazzi, datemi retta, risparmiate questi soldi e portate a cena la vostra/il vostro partner. Farete una figura decisamente migliore.
3.5 ⭐ Io non ho ancora capito se sono adatta alla poesia. O se sono degna di leggere poesie. Spesso non capisco quello che leggo, a volte non mi piace, a volte mi lascia indifferente (e sono i momenti peggiori, perché mi sento stupida), a volte invece si accende una luce e alcune parole mi comunicano qualcosa. E quando succede, succede con più forza. È come se una mano mi afferrasse lo stomaco e lo tirasse via. È una sensazione travolgente e poi, così com'è arrivata, se ne va. A volte capita di nuovo leggendo lo stesso passo, a volte invece no, non ricapita più. Ho avuto una sola possibilità. E meno male che l'ho avuta, il poeta diceva proprio a me.
Non male, con la musica in sottofondo, mi è piaciuto. Sto cominciando ora a leggere poesie quindi non so come valutarlo bene però mi ha fatto sorridere tante volte.
Solo una cosa: un po' meno baci baciare e tutte le coniugazioni di questo verbo usate. Ogni tanto mi saliva un po' troppo la glicemia.
È stata una bella lettura, poesie moderne e leggere, d’amore e passionali. Mi ha motivato a scriverne di mie, tanto che a lato della pagina, quando qualche sua parola m’ispirava, scrivevo delle mie piccole poesie a matita. Le sue sono belle, anche se non me ne sono piaciute parecchie, ma penso che ci stia, in fondo non è facile apprezzare sempre la delicatezza e intimità delle poesie.
Prawdopodobnie trafiłam na ten tomik poezji w odpowiednim czasie i odpowiednim miejscu. Być może w innym momencie życia dostałby jedną gwiazdkę i potężny eyeroll na co drugiej stronie. Ale trafił na podatny grunt, zachwycił, wzruszył, rozśmieszył i dotknął. Jeden z lepszych tomików poezji, jaki czytałam.
Non c'è una ragione precisa se Mari pubblica nella serie bianca Einaudi e Catalano no (come sottolinea in una sua poesia). Forse solo che Catalano non si prende sul serio. E per un poeta, vero, serio, come lui, è indiscutibilmente un pregio.
Arrivata a metà ho dovuto interrompere. Ce l’ho messa tutta e ho dato a questo libro di “poesie” più di una possibilità ma proprio non ce l’ho fatta. Alcune sono carine, ma la maggior parte mi hanno fatto cadere le braccia.
Poeta particolareggiato da tratti di prosa-poesia, che a colpi di immagine allegorica, descrive un mondo contemporaneo con occhi di chi ancora sa raccogliere bellezza classica. Lettura simpatica, umoristica e da carezzare.
Prima volta che non ho potuto lasciare una raccolta di poesie… forse perché non è una raccolta ma piuttosto un Libro Di Poesie che ho letto come avrei letto un romanzo. Ecco un bellissimo regalo di cui mi sono innamorato.
144 poesie abbastanza mediocri e fin troppo legate al modo di far poesia di Bukowski, - cercando di scimiottarle - , oltrechè un lessico fin troppo semplice, fatto di molti luoghi comuni, frasi sentite così tante volte che usarle per costruire sopra delle poesie rende quest'ultime banali.
lubię bardzo, ale wolałabym więcej smutku i mniej humoru; trochę mi przeszkadzała ta wulgarność i pożądanie bijące ze stron
także gdyby autor nie niszczył na stroju takimi elementami (co chyba robił specjalnie, zawsze gdy zaczynało się robić poważnie), to kupiłby mnie bardziej
This is actually a 3 and 1/2 star review. I really enjoyed the first half and thought it got a bit boring and repetitive in the second bit. But on the whole it’s funny, ironic and tender.