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The Animal Gazer

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"This wonderful book not only tells the life of a great sculptor, it is also a testimony to the devastation that every war brings to the life of men and artists." —Il Fatto quotidiano

"Edgardo Franzosini is among the finest contemporary Italian writers. . . . Franozosini illuminates the life of this singular artist . . . an artist capable of sculpting in bronze the movements of animals and grasping their vitality in such a way that critics, after years of neglect, are discovering its unique power." —Il Giornale

A hypnotic novel inspired by the strange and fascinating life of sculptor Rembrandt Bugatti, brother of the fabled automaker. With World War I closing in and the Belle Époque teetering to a close, Bugatti leaves his native Milan for Paris, and then volunteers in Antwerp during the war. While there, he obsessively observes and sculpts the baboons, giraffes, and panthers in the zoo, finding empathy with their plight and identifying with their life in captivity. With the Germans dropping bombs over the city, the Belgian authorities are forced to make a heart-wrenching decision about the fate of the caged animals, and Bugatti is stricken with grief from which he'll never recover. His own end follows suit shortly: he returns to Paris, and at the age of thirty-one, he is dead of suicide.

Rembrandt Bugatti's work is now displayed in major art museums around the world and routinely fetches millions at auction. Edgardo Franzosini recreates the young artist's life with intense lyricism, passion, and sensitivity.

Edgardo Franzosini, born in 1952, is the author of five novels. The Animal Gazer won two distinguished Italian literary awards in 2016, the Premio Comisso and the Premio Dessi.


128 pages, Paperback

First published September 17, 2015

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Edgardo Franzosini

18 books9 followers

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Displaying 1 - 30 of 60 reviews
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
March 16, 2019
Senza alcun dubbio la scrittura è ottima: precisa, curata, dosata. La brevità del racconto insieme alla scelta del tipo di episodi che vi vengono narrati (episodi e momenti di vita non tutti necessariamente significativi, quasi come una campionatura random) lo rendono un libro piuttosto impalpabile. Protagonista non è solo lo scultore Rembrandt Bugatti ma anche una certa quale aria di pesante malinconia che sembra gravare sull'Europa intera, e se a questo aggiungo la precisazione che gli eventi narrati si svolgono tutti all'inizio della prima guerra mondiale, tutto l'insieme non può non suonare lugubre. Il che non è necessariamente un difetto, anzi a mio parere non lo è affatto, solo che bisogna esservi un tantino preparati e predisposti.

Poetica e malinconica non è solo la figura dello scultore Rembrandt Bugatti ma tutta l'ambientazione parigina con la fine della belle époque, con l'irrompere della guerra e della modernità. Non vorrei sembrare nostalgica di un qualche ancien régime, perché non è quello di cui ho nostalgia, quanto di un mondo in cui persino la portinaia ti domanda scusa prima di pronunciare il termine "ruttare".

Sembra di vedere un film in bianco e nero; ed inoltre, nel grigiore ho avuto il piacere di gustare una certa continuità tra quella Torino del dicembre '50 che Arpino descrive così accuratamente ne La suora giovane e queste Parigi e Anversa di metà degli anni '10, che Franzosini sa inquadrare altrettanto bene e che fanno da sfondo agli ultimi anni di vita di un personaggio singolarissimo, e riguardo al quale bisogna riconoscere a Franzosini il grande merito di averlo saputo individuare, mettere a fuoco e incorniciare con grande precisione e abilità. A prendere in mano una macchina fotografica sono capaci tutti, ma individuare il soggetto idoneo per uno scatto poetico e originale e ben proporzionato, quello non è da tutti, quello è solo per il bravo fotografo e/o narratore.

Un'altra importante associazione da fare tra le mie recenti letture: Rembrandt Bugatti che osserva gli animali e considera la loro natura, e di nuovo lui orripilato di fronte a certe esibizioni modaiole di animali ammaestrati e di fronte ai professoroni con le presunzioni di superiorità dell'uomo sull'animale, è etologicamente rivoluzionario e precursore di quello che poi scriverà Beston nel suo La casa estrema, e cioè che gli animali non vanno visti come un qualcosa di inferiore o nemmeno superiore, ma semplicemente come una nazione altra e parallela: imparare il punto di vista orizzontale in luogo di quello verticale.

Di sicuro questo non intendeva essere un testo contro la guerra, e nemmeno intendeva mettere al centro del discorso la prima guerra mondiale, tuttavia dopo aver letto la semplice storia di un uomo che non ha saputo sopportare il proprio dolore - un dolore non specifico legato ad un certo evento ma una sofferenza generale dell'anima - non si può evitare di disquisire sul fatto che se in tempo di pace i miti e gli invisibili possono comunque trovare una loro dimensione o per lo meno una loro nicchia, in tempo di guerra essi sono i primi a soccombere, insieme alla normalità e la quotidianità. Se penso a cosa deve essere stato vivere sotto l'ombra di una tale mastodontica minaccia, non posso che ripensare a quello che scriveva Pankiewicz (sebbene fosse in occasione della guerra successiva) riferendo di un dialogo con un suo cliente, in quell'occasione entrambi si meravigliavano che i casi di suicidio e di follia si manifestassero tutto sommato in numero esiguo: "...come mai ci sono così pochi pazzi in giro dopo tutto quello che la gente ha dovuto sopportare? Possono le cellule grigie del nostro cervello reggere così tanto dolore?"
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
August 24, 2022
Che bella la biografia immaginata di Rembrandt Bugatti, fratello del più famoso Ettore - quello delle auto ancora più famose, le Bugatti, appunto - scultore prevalentemente di animali, che amava osservate in silenzio nei grandi zoo degli inizi del Novecento: Milano, Parigi, Anversa. Ma qui, forse, la storia diventa immaginaria, mentre l’unica certezza è quella delle sue opere e della morte prematura.
Delicato, commovente, inesorabile nell’intrecciare la storia del suo protagonista all’avanzata dei venti di guerra: la prima mondiale, con quel senso di distruzione che coinvolge anche l’intimo dell’artista, prima, e dell’uomo, poi. Voglio leggere altro di questo autore.
Profile Image for sigurd.
207 reviews33 followers
October 25, 2017
Ci sono uomini che corteggiano senza saperlo il mistero della creazione. Valentino era sicuro che questa iniziasse con il silenzio e col mare; Pitagora persuase molti a cercarla più astrattamente in un numero; Einstein cercò di curvare lo spazio all'altezza dell'uomo. Le dottrine si fecero via via più complesse e ardimentose. Pochi furono invece quegli uomini che rimasero ingenui di fronte alla meravigliosa macchina dell'universo. Quegli ingenui che si inquietarono, come disse Borges, che una chiave potesse aprire una porta, che una spada violenta potesse essere anche bella, che una rosa potesse profumare di rosa. Tra questi, Rembrandt Bugatti.
Con la stessa ingenuità di un bambino, passò la vita sostando di fronte alle gabbie di uno zoo cittadino, ammirando e stupendosi di come un rinoceronte potesse essere un rinoceronte, una tigre una tigre. Stupendosi, forse, di come il possibile per potersi manifestare, lo dovesse fare nel modo più implacabile, perfetto. Cercò di racchiudere quella perfezione con un gesto cabbalistico: impastando argilla in animali. Una cosa, forse, non accettava: che per loro, e non per lui, quel mondo vario, di felicità come di dolore, di pace come di guerra, fosse vario invano.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
September 7, 2017
Il tormento di vivere

Pochi e brevi episodi bastano a Franzosini a descrivere la vita e il carattere dello scultore Rembrandt Bugatti, fratello del più famoso Ettore fondatore della casa automobilistica.

Un uomo fortunato per essere vissuto in un ambiente culturalmente molto stimolante, ma che a causa del suo carattere solitario, eccentrico e poco combattivo ha preferito, con il passare del tempo, chiudersi in sé e trascorrere buona parte del suo tempo nella contemplazione della natura e degli animali. Forse si sentiva in gabbia, come quegli animali che osservava minuziosamente, per ore, allo zoo, con cui sentiva una notevole affinità.

Cosa si fa quando non si capiscono più le persone, ci si sente stanchi e depressi, non si capisce il senso dell'esistenza che si sta vivendo e non si riesce ad accettare la crudeltà degli uomini?

Si va via, si lascia questo mondo deliberatamente e silenziosamente. Come ha fatto Rembrandt, a soli 32 anni.

Una storia malinconica, rarefatta e tristissima narrata con uno stile evocativo e raffinato.
Profile Image for Domenico Fina.
291 reviews89 followers
October 14, 2017
Rembrandt Bugatti è stato uno scultore che non è vissuto a lungo, trentuno anni, come il bellissimo titolo del libro lascia intendere. "Questa vita tuttavia mi pesa molto" è la frase che scrive in una lettera a suo fratello in un periodo in cui soffre di una leggera pleurite, dalla quale guarirà. Suo fratello maggiore, Ettore Bugatti, è colui che ha fondato l'omonima casa automobilistica. Rembrandt, uomo dall'eleganza inappuntabile, "giacca grigio scuro a doppio petto con profili di seta nera sui risvolti e sulle pattine delle tasche laterali" viveva tra Parigi e Anversa e non aveva rapporti significativi con le persone, fatta eccezione per le confidenze via lettera con suo fratello, passava le sue giornate allo zoo ad osservare gli animali. Babbuini, marabù, elefanti, giraffe. Lo interessava catturarne i movimenti. Di se stesso scrisse che aveva le fattezze del marabù, le gambe lunghe, il collo proteso in avanti e l'andatura circospetta.
Questo è un libro breve scritto in modo preciso, sentito e doloroso quanto basta per un tipo inafferrabile come Rembrandt Bugatti. Edgardo Franzosini, scrittore nato nel 1952, ripercorre la vita dello scultore. Ci sono pagine botta in testa come quella dell'irruzione dell'esercito austriaco ad Anversa nell'agosto del 1914, della distruzione dello zoo belga, il più bello d'Europa. Rembrandt Bugatti che si trovava ad Anversa forse questo colpo al cuore non è riuscito a sopportarlo. Gli uomini e le donne, torturati in questo modo: mariti e mogli legati schiena contro schiena e imbottiti di paglia dentro i pantaloni e sotto la gonna, un ufficiale col sorriso sulle labbra e una sigaretta in mano ad appiccare il fuoco. I figli costretti a danzare e cantare una canzoncina popolare davanti ai loro genitori morti. Ma più di tutto Rembrandt patisce lo sterminio degli animali, gli uccelli impazziti nelle gabbie presi a fucilate, degli uomini non ha mai avuto una grande considerazione, scriverà un'ultima lettera a suo fratello, raccomandandolo di essere una carogna con gli uomini, gentile con le donne, Dio con i figli e comunque buono con gli animali.
Profile Image for cristina c.
58 reviews96 followers
August 13, 2017
Breve la vita poco felice di Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore fondatore della casa automobilistica omonima.
Emigrato di lusso fra Parigi e Anversa, quest'uomo di poche parole e poche frequentazioni, con un viso triste alla Buster Keaton, dedica le sue giornate alle visite allo zoo per osservare da vicino gli animali esotici che poi scolpirà .
Ci sono più antilopi giaguari ed elefanti nella sua vita che amicizie e affetti; una delle sue sculture, l'Elefante danzante, sarà scelto da Ettore come simbolo della Bugatti Royale e i suoi struzzi, rinoceronti e babbuini di bronzo sono oggi presenti nei maggiori musei delle capitali europee.
Ma sarà la depressione che cova da tempo, o la prima guerra mondiale che segna la fine di un mondo o ancora il dolore per la fine dei suoi protetti quando lo zoo di Anversa , sotto la minaccia dei primi bombardamenti effettuati con gli Zeppelin, è costretto a sopprimere i preziosi animali che ospita: fatto sta che in una fredda mattina di gennaio del 1916 Rembrandt decide che ne ha avuto abbastanza.
D'altra parte lo aveva scritto al fratello tempo prima, questa vita gli pesava molto.
Un piccolo libro che lascia il segno per la stravaganza del personaggio e la pietà che ispira, ma ancora di più per l'originalità della scrittura, misurata e calibratissima, fra pudore e lieve ironia .
Mi ricorda il migliore Echenoz. Si può essere originali eppure ricordare qualcuno? Sì, si può.
Profile Image for Evi *.
395 reviews307 followers
August 13, 2017
Edgardo Franzosini anni fa è stato un mio cliente, dimesso, un po’ scontroso, proprietario di un’auto così… con pagamento rateale quadrimestrale, insomma commercialmente e non un tipo piuttosto anonimo e che passa inosservato…
In seguito venni a sapere che si occupava di narrativa…
Cominciai a cercare le sue pubblicazioni lessi Raymond Isidore e la sua cattedrale che mi piacque molto e da tempo cerco Bela Lugosi, romanzo sulla vita del più famoso interprete nel cinema degli anni ’30 del personaggio del conte Dracula, attore a tal punto immedesimato nella sua parte da credere di essere diventato lui stesso un vampiro immortale.
Le storie di Edgardo Franzosini raccontano di personaggi insoliti, fuori dai clichè, metà tra biografie e storie romanzate, l’autore parte da un grumo di realtà, in effetti più di un grumo meglio dire da una solida base reale e imbastisce una storia; non si capisce mai dove finisca la realtà e dove cominci la finzione o viceversa ma personalmente, quando so di leggere un romanzo, ancorchè biografico, e non una pubblicazione scientifica, la cosa non mi interessa molto, se voglio oggettività mi informo attraverso altri canali ma quando leggo un romanzo sospendo la mia incredulità e, per quanto possibile, pretendo di essere incantata dalle parole, e Edgardo Franzosini incanta.
Questa vita tuttavia mi pesa molto è la biografia di Rembrandt Bugatti, scultore animalista, fratello del più famoso Ettore Bugatti l’ingegnere fondatore della casa automobilistica, parenti del pittore Giovanni Segantini.
Rembrandt Bugatti ebbe un discreto successo vivente e la sua predilezione artistica fu soprattutto per animali esotici in particolare selvatici e pericolosi.
Il suo bestiario è rappresentato da leoni, tigri, giaguari, elefanti (suo l’elefantino danzante simbolo del marchio automobilistico Bugatti), ma anche antilopi e scimmie; modelli difficili che non stanno in posa e che lo scultore cerca di fermare nell’attimo dei loro movimenti, il movimento è una delle questioni che più lo interessano, le sue sculture fissano gli animali nel loro incedere flessuoso, nella ferocia del momento del pasto, nelle smorfie delle loro sofferenze, nell’abbandono al riposo forzato.
Sono modelli impossibili da ospitare e accogliere in studio pertanto è Bugatti che si sposta e va a trovarli là dove vivono, non in Africa…., bensì quando è a Parigi al Jardin des Plantes, quando invece soggiorna ad Anversa allo zoo cittadino, dove egli ha libero accesso in qualsiasi ora del giorno, con la complicità di custodi diventati amici che assecondano con un affetto discreto la sua ossessione visiva che prenderà poi forma plastica in meravigliose sculture di bronzo.
Un rapporto simbiotico bruciante, ossessivo lega lo scultore ai suoi modelli – animali, quando, nel 1914 durante l’assedio di Anversa, il direttore dello zoo deciderà di sopprimere la fauna che vi abita, Bugatti subirà uno lacerazione fortissima.
La materia della sua arte gli viene strappata e tolta in maniera violenta e radicale, gli orrori della guerra e i sottesi trasformati meccanismi economici contribuiranno poi ad operare una marginalizzazione del mercato artistico, infierendo sull’animo di un uomo mite, schivo, più affine alle bestie che agli umani e lo trascineranno in un gorgo di vuoto, di senso di inutilità e solitudine fino al suicidio all’età di soli 32 anni
Un librettino di poche pagine, singolare, per la sua brevità cinque stelle forse sono eccessive ma, come spesso accade, il vino buono sta anche nella botte piccola e quindi va bene così.
Profile Image for Daniele.
304 reviews68 followers
January 3, 2021
Breve e delicato, come Franzosini immagina sia stata la vita di Bugatti, scultore animalista dall'animo sensibile e la salute cagionevole.
Parte in sordina, cresce nel finale.
Profile Image for lorinbocol.
265 reviews434 followers
November 1, 2017
nella foto che apre il volume, rembrandt bugatti ha una fronte alta dalla curvatura prominente. quella che per la fisiognomica indicherebbe personalità propense alla riflessione e all'inquietudine. bizantineggianti a volte, crepuscolari sempre (l'opposto del profilo che il buon lombroso attribuiva ai criminali: fronte larga e piatta di chi è votato al calcolo e al vantaggio).
bugatti era così - sensibile in modo esacerbato, malinconico, non corazzato di fronte alla vita - e franzosini splendidamente lo racconta.
fisica della malinconia, citando gospodinov.
Profile Image for Sarinys.
466 reviews173 followers
April 7, 2016
Racconto lungo basato sulla biografia dello scultore animalista Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore Bugatti (fondatore dell’omonima casa automobilistica). Siamo a Parigi all’inizio del ’900. L’indicativo presente ci porta lì, ad assistere ad alcuni quadri dell’esistenza di Rembrandt che ruotano attorno alla vita dell’artista e all’arrivo della guerra.

La prima parte inquadra il mondo ancora felice e ordinario nella Parigi d'artista, il rapporto strettissimo che ha Rembrandt con gli animali che ritrae. La guerra distrugge tutto, comprese le bestie dello zoo di Anversa, tanto amate dal personaggio. Non c’è più posto per l’arte, né per la vita di queste creature strane e inoffensive: le giraffe dello zoo, gli scimpanzé, ma anche gli artisti come lui. Questo è l’arco narrativo, e forse è meglio averlo a mente quando si inizia il libro: la creazione di quel contesto che sarà distrutto poi rende l’ambientazione ante guerra così quieta da risultare un po’ noiosa.

Franzosini isola pochi eventi rappresentativi, che forniscono un chiarissimo ritratto del prima e del dopo, di un mondo che va in frantumi, ormai irrecuperabile; il dilagare dell’orrore in ogni angolo di realtà. La rottura arriva molto avanti nel libro, però, ed è l’unico elemento a movimentarlo: è lecito annoiarsi, come ho fatto io.

È un tipo di non fiction che in realtà è molto fiction. Personalmente, ho un piccolo problema con questo genere; leggo e mi chiedo: ma questa cosa è un dettaglio reale, o un’invenzione dell’autore? Le viole appassite di fianco al corpo di Bugatti c’erano veramente, o sono una trovata di Franzosini? E via dicendo.
Profile Image for ♑︎♑︎♑︎ ♑︎♑︎♑︎.
Author 1 book3,800 followers
December 21, 2018
I loved this little book. In parts it feels so simple, a list of daily activities of a real-life artist sculptor living in the Belle Epoque era as the Great War looms. In other places it becomes a deeply affecting paean to animal life in captivity, through one man's eyes. The book is illustrated by Rembrandt Bugatti's extraordinary sculptures of the animals he observed; the pathos captured in these sculptures was for me a deep part of the experience of reading this novel.

Author Franzosini manages to persuade me that as I read I'm feeling what Bugatti felt, even though Bugatti was a remarkable thinker and unique creator.

A lovely meditation on art and on human relationships with the natural world, one that will stay with me a long time.
Profile Image for Andrea.
180 reviews64 followers
August 25, 2021
“Rembrandt si sente a proprio agio solo in mezzo agli animali, solo a contatto con quella comunità senza parole. Il giardino zoologico è la mia consolazione, ha scritto un giorno al fratello. Quando sono di fronte a loro e li fisso negli occhi, racconta alla madre, mi sembra, non metterti a ridere, di rendermi perfettamente conto delle loro gioie e delle loro pene. Lo so che pare una sciocchezza, una cosa sentimentale, dice sconcertato dalle sue stesse parole, ma è così” (pagine 18-19).

Rembrandt Bugatti: oggi non lo ricorda più nessuno il fratello del fondatore della celebre casa automobilistica, ma all'inizio del Novecento, questo scultore animalista era noto in Italia, Francia e Belgio. Emigrato giovanissimo a Parigi da Milano, di agiata famiglia e ispirato dalle frequentazioni artistiche della capitale francese, trasferitosi poi ad Anversa, in un triangolo che egli compirà a ritroso negli anni della Grande Guerra.

Rembrandt è stato un animo sensibile, troppo sensibile, e malinconico, estraneo alla vita degli uomini, inadatto alla società, molto più a suo agio in mezzo agli amati animali, specie quelli non domestici: passava le sue giornate tutte uguali al Jardin des Plantes di Parigi, o vagando tra i padiglioni del più grande e splendido zoo del mondo, quello di Anversa, osservando tigri, leoni, orsi, elefanti, giraffe, rinoceronti, fenicotteri, uccelli esotici e scimmie, ed immedesimandosi in loro. Una sorta di empatia diventata ossessione, di comprensione spontanea inaudita per gli uomini di allora, una concezione troppo moderna, “secondo cui non esiste nel creato una gerarchia definita, una gerarchia nella quale l'uomo occupa una posizione superiore a quella delle altre creature” (pagina 62), che si sublimava nei pregevoli bronzi creati di getto dal genio di Bugatti. Opere meravigliose, di una flessuosità tale che sembrano prendere vita, come fossero dotate di un movimento sinuoso, uguale a quello naturale.

Eppure, la vita dell'artista affermato e riconosciuto (per quanto incompreso a suo modo) non sembra dare tregua alla tristezza di Rembrandt: “Questa vita tuttavia mi pesa molto”, il titolo dell'opera di Franzosini, è ripreso da una confessione epistolare fatta da Rembrandt al fratello Ettore. Sarà perché il conflitto scoppiato in Europa ha distolto dall'interesse per l'arte, sarà per le atrocità, le crudeltà e gli orrori perpetrati dagli uomini cui egli assiste ad Anversa, città assediata dalle truppe tedesche durante l'occupazione del Belgio della Prima Guerra Mondiale: bombardamenti, soldati e civili morti e mutilati, scarsità di alimenti e di generi di prima necessità, pessime condizioni igieniche. O forse, sarà anche a causa delle torture e delle disumane decisioni finali prese dalle autorità nei confronti dei suoi amati animali. Sta di fatto che la breve, singolare e solitaria esistenza di Rembrandt non sarà mai privata da dolori e sofferenze.

Una storia commovente, dalla rapidità fulminante, che viene narrata da Franzosini con uno stile asciutto, essenziale, preciso, leggero, elegante, discreto, misurato e raffinato, una scrittura solo apparentemente distaccata, che mostra solidarietà e compassione per le disgrazie altrui e che si riflette nella vita infelice, problematica e insostenibile del taciturno ed introverso protagonista. L'autore è straordinario biografo e riprende quella tradizione delle “vite immaginarie” inaugurata da Schwob alla fine dell'Ottocento, e proseguita per tutto il secolo successivo, tratteggiando con pennellate brevi e delicate e basandosi su pochi episodi essenziali un personaggio realmente esistito, ma che sembra inventato per la sua straordinarietà. Un'arte, quella di riportare alla luce storie dimenticate e perdute, giocata sulla sapiente commistione di realtà storica e finzione letteraria, un arduo esercizio per cui è indispensabile al contempo documentazione rigorosa e fantasia creativa.

Era da un po' che volevo leggere qualcosa di questo autore; ho iniziato con questa breve biografia romanzata e, avendola molto gradita sia per la trama che per lo stile molto curato, sicuramente proseguirò nella scoperta di altre sue opere, che sono incentrate sempre su personaggi realmente esistiti, stravaganti, eccentrici e fuori dal comune, ma poco noti al grande pubblico di oggi, storie che vale la pena di riscoprire.
Profile Image for Ubik 2.0.
1,073 reviews294 followers
April 28, 2019
Scultore animalista

Non sapevo neppure che esistessero “Scultori animalisti” e men che meno conoscevo il protagonista (improbabile fin dal nome) di questo testo biografico, tanto da doverne cercare conferma in rete per convincermi della sua esistenza reale. Rembrandt Bugatti è realmente esistito dunque ed anzi, le riproduzioni delle sue opere scultoree appaiono molto interessanti, così come lo è il libro di Franzosini che con malinconica partecipazione dipinge l’immagine, ancorché piuttosto esangue, di un artista e, in filigrana, il quadro di un brevissimo ma cruciale momento della storia europea, compresso fra la fine della belle epoque e l’inizio della prima carneficina mondiale.

Detto questo e riconoscendo l’abilità dell’autore nell’evocare un’atmosfera con pochi e quasi casuali tocchi, sul piano squisitamente narrativo devo ammettere di non sentirmi molto coinvolto da questo tipo di operazioni, istantanee che creano suggestioni ma poi le lasciano dissolversi come bolle di sapone, tanto che la brevità stessa del testo, che molti hanno giudicato funzionale alla sua efficacia, a me è sembrata un ulteriore limite per l’impossibilità di creare nella mia immaginazione un quadro sufficientemente compiuto e stabile: resterà nella mia memoria più una sensazione fugace che un’idea.
Profile Image for marco renzi.
299 reviews101 followers
August 5, 2017
REMBRANDT BUGATTI

"Questa vita tuttavia mi pesa molto" è una frase che il protagonista di questo libro scrive alla sorella Deanica: affermazione che incarna e sintetizza molto bene l'esistenza di questa figura unica e affascinante, tanto da diventare il titolo del libro che ne narra la biografia.

Per chi non lo conoscesse, Rembrandt Bugatti, a dispetto del nome stravagante, non è un personaggio inventato, bensì una persona realmente esistita: figlio dell'ebanista Carlo, che progettò innumerevoli mobili e gioielli, e fratello di Ettore Bugatti. Proprio lui, quello delle automobili.
Con una famiglia e un ambiente così, e soprattutto con quel nome di battesimo, la sua strada in effetti era già segnata fin dal principio. E infatti eccolo lì, Rembrandt, secco e lungo, lasciare Milano per Parigi e vivere la vita ai margini degli ambienti artistici, privilengiando a quella degli uomini la compagnia degli animali. Animali che poi diverranno gli unici soggetti dei suoi bronzi, delle sue sculture, che li rintraggono in movimento, sempre osservati e riprodotti nell'atto di compiere un azione. Le sue giornate saranno scandite dalle visite allo zoo parigino, del quale Bugatti diventerà frequentatore privilegiato e abituale: il tutto, ovviamente, al servizio della sua arte.

Dopo, il trasferimento ad Anversa per gli stessi motivi: anche lì c'è uno zoo da visitare, degli animali da amare e osservare; poi, il ritorno a Milano, e infine di nuovo a Parigi. La tragedia della Grande Guerra lo segnerà: Anversa, ora capitale del Belgio, è devastata dalla guerra; per motivi di sicurezza, tutti gli animali dello zoo dovranno essere abbattuti. Inutile dire che per lo scultore, già malato di pleurite e piuttosto nauseato dalla vita in Belgio, è l'inizio della fine: non si riprenderà più. Si ucciderà con i gas nel suo appartamento di Parigi.

Questa, a grandi linee, la storia raccontata da Edgardo Franzosini, scrittore di sublime raffinetezza che, a quanto leggo in giro, già si era cimentato con l'arte della biografia più o meno romanzata.
Per quanto riguarda questo libricino, piccolo nella mole ma grande per contenuto e forme, il risultato è quanto meno ottimo.
Ben scritto, con una narrazione che grazie a qualche tratto e a poche parole restituisce al lettore la vita e la persona di Rembrandt Bugatti, al quale la vita pesava molto e che preferiva passarla a guardare e a scolpire animali d'ogni tipo; non tanto per misantropia, quanto per amore verso tutte le creature, sia da artista-animalista sia da uomo: un uomo timido, introverso, estraneo ai salotti e alle convenzioni sociali.

Una vita che meritava un bel romanzo, della quale l'autore avrebbe apprezzato la sobrietà e il distacco. Nonché, immagino, la splendida veste editoriale e grafica della Piccola Biblioteca Adelphi, con tanto di "Gruppo di due fenicotteri" in copertina.
Profile Image for Christine.
935 reviews
November 25, 2023
OMG! WHAT have I just finished reading? Dang. I had NO IDEA what I was getting myself into with this short novel. I requested this book from my library after seeing it in the back of another book I recently completed. I have been trying to read more translated books lately, so I "simply" chose this one from a few pictured. The cover alone seemed right up my alley. (That'll teach me to trust covers!) It wasn't until I finished this short book that I realized that it was based on the life of the sculptor, Rembrandt Bugatti. Boy, was I stunned by this! What a compelling read, and a sad story. I know this will leave a lasting impression...
Profile Image for Tyrone_Slothrop (ex-MB).
843 reviews113 followers
March 25, 2019
Vivere nella vita come estranei

Compatto e curatissimo questo breve libro dedicato a Rembrandt Bugatti, figura di artista novecentesco quasi archetipica di una stagione storica condannata alla frantumazione - nella misurate pagine di Franzosini forse si può sentire echeggiare il miglior Stefan Zweig.
La psiche fragile e separata dal mondo dello scultore animalista viene esplorata in modo ficcante, ma delicato: i dialoghi di Rembrandt non riportano mai le sue risposte, molto raramente i suoi pensieri sono manifestati, mentre l'autore si concentra sulle azioni e sugli sguardi. Questa figura di introverso, silenzioso, separato marabù si infrange contro l'esplosione della violenza insensata della guerra che Franzosini sa condire con un terrificante sarcasmo. Uno spirito "fuori dal mondo" che vive a fatica immerso nello spirito tardo-ottocentesco di incosciente razzismo e ignorante curiosità che volgarizza l'assoluto interesse che Bugatti dedica al mondo animale (via per evadere da un mondo umano insostenibile).
Un ottimo esempio di letteratura conscia della realtà storica (l'autore non si allontana mai dalle fonti e controlla molto bene le licenze letterarie), ma capace di creare un'atmosfera e disegnare un mondo.
Profile Image for Sportyrod.
661 reviews75 followers
January 3, 2025
A famous sculptor from the late 1890’s to the 1910’s devoted his time observing captive zoo animals and creating bronze sculptures of them.

The story is a fictionalised account of his last years, based on fact. A tenth of the book slips into pure history writing when needing to explain certain things about his life.

I thought this book would be more about the dilemma of killing the animals before the Germans invaded Belgium and France and the affect it had on Rembrandt Bugatti. Whilst this was covered, it was more of a biography. For this reason, I this book may appeal to anyone who is specifically interested in his life and work.
Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
March 12, 2019
con un personaggio simile fra le mani, sbracare era solo questione di un attimo. e invece.
ho trovato tanto pudore e rispetto e benevolenza nei confronti di rembrandt bugatti, così sensibile e stravagante, così poco equipaggiato di fronte alla vita, così carente di senso dell'umorismo;
ho trovato le parole giuste e le atmosfere giuste.
bravo franzosini, hai scritto un gioiellino.

2,827 reviews73 followers
November 5, 2023
I don’t know what it is about contemporary Italian works translated into English, but deary me, the majority I have come across seem to be unbearably awful to slog through. And this is yet another example, dull, dry, clunky prose that is simply horrible to read.
Profile Image for Jo.
681 reviews79 followers
June 10, 2018
I picked this slim volume up knowing nothing about it and therefore having no expectations. With echoes of The Zookeepers Wife both in its characters obsession with animals, art and the war time setting, this is also based on a true story, that of Rembrandt Bugatti the sculptor and brother of the famous car maker.

From the opening scene I enjoyed reading about Rembrandt, the way he would sit and watch animals for hours, his clothes and style, his single minded focus on his art and the scenes of Paris and Antwerp. There were times however, when it seemed the author couldn’t decide whether this was a novel or a biography, almost interrupting his beautiful writing by interjecting quotes from letters or newspapers or conversations that were had that make the narrative stilted. If it wasn’t for that I would have said I really enjoyed this book, despite its size but ultimately this was only a three star read for me.
Profile Image for Lara.
4,213 reviews346 followers
January 4, 2018
Response upon finishing: uhhhh, WTF?

So, I didn't know anything at all about Rembrandt Bugatti before reading this. I picked it up because I'm doing a read-what-you-own month and of course I left my book at home, and since I felt compelled to stick to my totally arbitrary plan even when literally surrounded by books (I work in a library), I grabbed this off the cart of ARCs in our breakroom. I mean...it's not technically a library book. I technically adopted it off the cart and now it's mine and I own it, right? At least until tomorrow when I sneak it back onto the cart and pretend this never happened. My mind is dumb.

Aaaaanyway. This book involves history and art and animals and biographical info, so even though I knew nothing about it going in, it sounded like exactly my kind of thing. But let me tell you--it really, really wasn't.

Since almost all the reviews in Italian rate it 4 or 5 stars, I'm gonna go ahead and guess this is a translation gone horribly wrong and not at all the author's fault. It comes across like something a middle or high school student might write--it's disjointed, dry, passionless, without depth, and reads like a summary of a Wikipedia article. How the hell is this a novel? I can only imagine that there's a lyrical quality in the Italian version that is missing completely in the English one. Guess I'll just have to learn Italian!

Or, you know, maybe the translation is perfect and I just have awful taste. That could also be it.
Profile Image for Stacie.
805 reviews
August 11, 2019
Inspired by the real life of sculptor Rembrandt Bugatti, The Animal Gazer depicts his eccentric life as an artist, his fierce love of the nature, as well as the unsuspected trickle-down effects that WWI had on his psyche.

I liked what this book was trying to do, but the execution didn't quite work for me. The first 75% of this narrative read more like a Wikipedia article than genre fiction. There were random insertions of quotes and references from other novels throw into the story, and mostly without much context. It felt disjointed and felt oddly paced. The last quarter of the book felt more like a traditional approach to story telling, which was heavier detailed descriptions of the war versus the bare-bones info dump we got in the beginning. Even though the ending was sad, it felt much more digestible that the first establishing points of the book.

Overall, there was something awfully dry about the writing. For all I know, it might be a translation issue. The version I read is an Italian to English translation, so maybe something got lost in the shuffle. This book won a couple of Italian literary awards, so I'm sure there's something of substance here, it just didn't work for me in particular.

I am grateful that I read this though. I have always had an interest in art, and being able to see the photographs of Bugatti's sculptures was highly appreciated. His work is beautiful. If nothing else, this book inspired me to further research Bugatti's other art pieces, and I think that's a nice takeaway.
Profile Image for Julie Stielstra.
Author 5 books31 followers
January 29, 2018
When I read the jacket blurb, I thought: Oooh! This one checks all my boxes: art, animals, and the First World War. But what a strange little book this is. Perhaps the translation is partly to blame; perhaps not (I do not read Italian, but the translator's credentials seem good). This is such a dreadfully tragic story: morose and eccentric, the artist Rembrandt Bugatti, younger brother in a prominent family of creators, with a powerful fascination with animals. Spending days at the zoos in Paris and Antwerp, he studies them, communes with them, observes them, watches them, and then creates stunning, evocative sculptures of them. And then the Germans invade Belgium. And one morning, Belgian soldiers are marched into the Antwerp zoo and kill every animal in it (they are carefully instructed that there are to be absolutely no cheers, cries of triumph, or cursing). Seemingly at a loss, Bugatti winds up at one end of one of hundreds of stretchers, carrying an endless stream of horrendously wounded soldiers and civilians through the streets of Antwerp. Until he can't do it any more. He returns to Paris, seals up the cracks in windows and doors in his apartment, and turns on the gas. At the age of 31.

But... this story is told in an entirely dispassionate voice. It sometimes reads like a biography, with stilted chunks of explanatory prose filling in background incidents. There are a handful of photographs of his sculptures (the hippo is brilliant!) scattered throughout - they now sell for millions. This story should have had me weeping. But it is so sparse, so dry, so terse... perhaps intended to reflect Bugatti's own depression? I wanted to love this, but it was just too prickly. Poor Rembrandt. May he rest in peace, and his beautiful animals prowl forever.
Profile Image for Pino Sabatelli.
593 reviews67 followers
October 30, 2016
Quattro stelle e mezza.
Questa bizzarra, e a un tempo incantevole, biografia di Rembrandt Bugatti è un piccolo gioiello. Rifuggendo programmaticamente qualsiasi pedanteria enciclopedica, così caratteristica del genere, Franzosini concentra il suo, e il nostro, sguardo sugli ultimi anni della pur breve vita di questo scultore, fratello minore del più famoso Ettore, quando è già “piuttosto noto in Francia, in Italia, in Belgio”. Notorietà dovuta alla “eccezionalità del rapporto fra Rembrandt e i suoi modelli”, alla “conoscenza esatta delle abitudini e dei comportamenti degli animali: sembra che abbia vissuto con loro, che possa comprenderne ogni movenza e ogni espressione”.
La recensione completa su http://www.ifioridelpeggio.com/questa...
Profile Image for Pascale.
1,366 reviews66 followers
May 21, 2018
A sculptor with the outlandish name of Rembrandt Bugatti, member of a colorful family of artists and inventors to boot, begs to be better known, but this puffed-up short story didn't tell me much more than what's in the wikipedia entry. Whether Franzosini is a clumsy stylist or has been poorly translated by Michael Moore, the text is riddled with awkward phrases like "to reward his gaze" (p. 69), "he would breach the entry" (p. 70), or "he was a member of my servitude" (p. 72). For no reason I could discern, this author also makes a habit of imparting a lot of information in parentheses, which breaks the flow of the narrative, such as it is.
Profile Image for Giana Ricci.
170 reviews9 followers
June 15, 2018
If this book wasn't so short I probably would have stopped reading it. The subject matter was exciting, but the execution was poor, or perhaps it was the translation. There is no narrative. It is a serious of paragraphs that jump from one day in the life of Bugatti to another without any apparent transition or correlation. I say skip it, there are plenty of other novels related to artists' lives that are more interesting.
Profile Image for Richard.
Author 1 book2 followers
February 21, 2018
I wanted to like this. It's a compelling story. Fascinating slice of history, but this is far too slight a work to do the topic justice. It is more of a long short story, but even at that it isn't an involving one and given what it's about, it should be. I can see that Italian speakers have given it far more positive reviews that English speakers have so maybe it's a fault of the translation.
Profile Image for Alice.
670 reviews12 followers
February 9, 2022
Romanzo biografico incentrato sulla vita di Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore che diverrà famoso in tutto il mondo come produttore in ambito automobilistico.
Rembrandt è uno scultore e pittore ritrattista di uomini ma ancor più di animali.
Vive affascinato dalle diverse specie che compongono la fauna, si diletta a trascorrere gran parte della giornata negli zoo, coltiva amicizie e conoscenze di artisti con la sua stessa passione, è affascinato dal movimento.
Rembrandt si divide tra Parigi e Anversa, seppur originario di Milano ma la sua vita è fortemente caratterizzata da una grave depressione, che manifesta soprattutto negli scritti e nelle lettere (il titolo dell'opera è tratto da una frase contenuta nella corrispondenza con la cognata).
La prima guerra mondiale, che lo stesso vive in prima persona, tra bombardamenti e privazioni, crea in lui un forte stato di angoscia, soprattutto quando vede il trattamento che i soldati riservano ai suoi amati animali ospiti degli zoo.
Da Parigi si sposta ad Anversa, poi ritorna a Parigi, poi ancora a Milano ed infine a Parigi dove si toglierà la vita.

Il modo di raccontare di Franzosini, autore per me nuovo, mi ha molto spiazzata e la brevità della narrazione non mi ha consentito di apprezzare l'opera come avrei voluto.

Resta sicuramente un esempio di letteratura caratterizzata da uno stile unico, molto interessante e di grande livello.

I sette capitoli che compongono l'opera sono spaccati di vita quotidiana così assurdi da sembrare fantastici.
Profile Image for Amy Ingalls.
1,507 reviews15 followers
November 25, 2023
I won this years ago in a Goodreads Giveaway. I love history, art and animals so I thought it would be right up my alley. Then, I began to dread reading it. I didn't want to experience the heartbreaking scenes at the zoo.

Well, surprise me-- I read it, and as tragic and atrocious as the real-life events were, this little book barely had any impact on my emotions. The writing was just so flat. I found myself skipping over lists of names and places in French, as they were people I didn't know, and they did not impact the story. Other reviewers have stated that this reads like a Wikipedia entry, and they are right. So, anyway, I spent years dreading that this little book would break my heart, and instead, it left me wanting.
Displaying 1 - 30 of 60 reviews

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