In questa edizione completamente rinnovata di "Letterati editori" - a un tempo saggio di storia della cultura letteraria e fortunata incursione teorica nei meccanismi dell'editoria - Alberto Cadioli ridefinisce la categoria del «letterato editore» da lui stesso coniata: homme de lettres a vario titolo impegnato in una casa editrice, il cui intervento può essere considerato da una parte la testimonianza della sua personalità artistica, dall'altra il segno della sua militanza, della volontà di incidere sul tempo in cui vive. All'inizio del secolo scorso, quando l'era del mecenatismo è ormai un lontano ricordo e l'intellettuale in crisi deve arrabattarsi per trovare nuovo status e nuovi mezzi di sostentamento, Papini e Prezzolini si danno all'editoria loro malgrado, esplorando la contraddizione tra missione e mercato col timore che le Muse della creatività vengano cacciate dalle Sirene dell'industria. A cavallo degli anni venti e trenta, invece, gli scrittori legati a Solaria fanno dell'editoria uno strumento di intervento nel mondo, un mezzo attraverso cui proporre un modello di cultura alternativo rispetto a quello diffuso dai programmi delle grandi case editrici. A Seconda guerra mondiale conclusa, la creazione della Biblioteca Universale Rizzoli su iniziativa di Luigi Rusca amplia il pubblico dei lettori e dà la possibilità di leggere a chi fino a quel momento non se l'è potuto permettere. A partire da un'ampia messe di dati, e con grande chiarezza ed efficacia espositiva, "Letterati editori" è un'imprescindibile guida attraverso la letteratura del Novecento italiano, che mostra come i più grandi autori che il nostro paese abbia espresso - Elio Vittorini e Vittorio Sereni, Giacomo Debenedetti e Italo Calvino - siano stati forse ancora più grandi innovatori della cultura e della sensibilità poetica, ispiratori del cambiamento sociale e plasmatori dell'orizzonte nel quale ancora oggi ci muoviamo.
Un’ottima panoramica dell’editoria italiana del Novecento raccontata attraverso le esperienze dei letterati editori. Da Papini e Prezzolini fino a Italo Calvino, il libro ripercorre la nascita delle riviste letterarie più importanti (mostrando come, da sempre, siano un punto di raccolta per voci “nuove” e idee innovative), delle collane di alcune case editrici (BUR per Rizzoli - grazie a Rusca, Silerchie per Il Saggiatore - grazie ad Alberto Mondadori, I gettoni per Einaudi - grazie a Elio Vittorini) fino al concetto di militanza culturale, e come lo stesso si evolve dai primi anni del secolo al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale.
Sicuramente un lavoro interessante, che aiuta a scoprire di più sulla nostra storia editoriale e sui grandi nomi che ne hanno fatto parte. Tuttavia l'ho trovato poco esaustivo e con un metodo di indagine abbastanza approssimativo. Intelligente la riflessione sul ruolo dell'intellettuale. Avendolo preso in ebook, mancano i numeri di pagina, ed è un problema da non sottovalutare dal momento che l'ho preso per la tesi e così non posso citare il testo nella maniera adeguata.