In questo libro l'autrice narra e commenta, con profonda sensibilità, una storia di maternità con l'intento di valorizzare una esperienza fondamentale, che non sempre occupa il posto che merita nella vita delle donne. Già i mesi dell'attesa costituiscono, se non vengono prevaricati da altre richieste, un periodo di straordinaria intensità emotiva. Ma, nell'epoca della fretta, molte giovani donne si trovano sole e smarrite al momento di realizzare il desiderio di un figlio. Per aiutarle è allora opportuno riallacciare un dialogo tra le generazioni ove alcune troveranno la possibilità di rievocare situazioni ed emozioni che credevano dimenticate, altre di sentirsi motivate e preparate ad accogliere «l'ospite più atteso», il figlio che nascerà.
Ero partita carichissima per questa lettura che ho trovato, in alcuni punti, interessante ma anche piuttosto datata. Mi dispiace moltissimo dover dire una cosa del genere di una professionista quale la professoressa Vegetti Finzi ma, da madre e da madre in attesa, ho trovato le sue parole un pò antiquate e le sue idee un pò passate.
Una cosa nuova però da questo libro l'ho imparata: "Si tramanda che a Sparta solo gli uomini morti in guerra e le donne morte di parto avessero diritto al nome sopra la tomba".