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Racconti

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Grottesco e pungente, cortigiano e selvaggio, il genio di Saki – pseudonimo dello scrittore britannico Hector Hugh Munro – ha attraversato come uno spettro il Novecento letterario europeo. Nato in un villaggio di pescatori in Birmania durante il colonialismo vittoriano e cresciuto nelle contraddizioni dell’Inghilterra edoardiana, i suoi racconti sono brevi e mordaci ritratti di un’epoca, quella moderna, che ha i contorni della fiaba orientale, chimerica e sospesa, e l’incalzare notturno di un incubo in cui realtà storiche e fantasie si confondono continuamente.
Creature ripugnanti o angeliche abitano queste pagine: licantropi che adescano bambini nei boschi, gatti e folletti dai poteri portentosi, spettri di nobili defunti che perseguitano dall’aldilà i loro debitori, consiglieri demonici che instaurano un Parlamento Infernale, e re che vessano i poveri, poveri che detronizzano i principi, principi di regni votati alla perversione che diventano santi. Poco importa se i fatti narrati si svolgano in un Medioevo fantastico, sotto l’Impero di Augusto o nell’anticamera della Prima guerra mondiale, se i personaggi si muovano in una scena di caccia nelle gelide campagne russe o sorseggino champagne a un garden party di aristocratici londinesi: le loro storie sembrano ordite dallo stesso inesorabile destino. Un Fato che agisce all’insegna della vendetta pirotecnica e della pantomima, del travestimento burlesco e dell’inganno, portando alla luce tutte le brutture, tutti i sogni e le meravigliose debolezze del genere umano.
Nei Racconti di Saki – inediti in Italia e ora proposti dal Saggiatore nella loro forma completa, con una prefazione di Graham Greene – riecheggiano le vanità opulente di Wilde, le tempeste di neve di Turner, l’efferatezza panica di Kipling, i grigiori infantili di Dickens, i motti arguti della commedia plautina e quelli sapienziali delle Sacre Scritture, in un vertiginoso e mai scontato rincorrersi di allusioni, echi e parodistiche citazioni. Un vortice inarrestabile all’interno del quale si muovono – con grazia superba e spirito affilato – personaggi assoluti come Reginald e Clovis, destinati a entrare per sempre nell’Olimpo degli antieroi.

662 pages, Hardcover

Published March 2, 2017

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About the author

Saki

1,667 books588 followers
British writer Hector Hugh Munro under pen name Saki published his witty and sometimes bitter short stories in collections, such as The Chronicles of Clovis (1911).

His sometimes macabre satirized Edwardian society and culture. People consider him a master and often compare him to William Sydney Porter and Dorothy Rothschild Parker. His tales feature delicately drawn characters and finely judged narratives. "The Open Window," perhaps his most famous, closes with the line, "Romance at short notice was her specialty," which thus entered the lexicon. Newspapers first and then several volumes published him as the custom of the time.

His works include
* a full-length play, The Watched Pot , in collaboration with Charles Maude;
* two one-act plays;
* a historical study, The Rise of the Russian Empire , the only book under his own name;
* a short novel, The Unbearable Bassington ;
* the episodic The Westminster Alice , a parliamentary parody of Alice in Wonderland ;
* and When William Came: A Story of London under the Hohenzollerns , an early alternate history.

Oscar Wilde, Lewis Carroll, and Joseph Rudyard Kipling, influenced Munro, who in turn influenced A. A. Milne, and Pelham Grenville Wodehouse.

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Fabio.
467 reviews56 followers
November 24, 2019
Grazie
Grazie a Borges, Franco Maria Ricci e alla Biblioteca di Babele per avermi presentato Saki.
Grazie a ilSaggiatore per aver pubblicato la raccolta completa delle sue short stories.
Grazie a Saki.

L'unico difetto del tomone, oltre al creare dipendenza e a una manciata di racconti meno perfetti degli altri, è portare come testimonial di quarta di copertina l'indisponente VanderMeer. Siamo seri: abbiamo decine e decine di racconti genialmente crudeli, e non troviamo di meglio che VanderMeer per promuoverli? Reginald e Clovis sarebbero molto contrariati, e non oso immaginare la reazione di Hyacinth.
(da notare, per contro, che la prefazione arriva dalla ben più degna penna di Graham Greene)

Mio zio, Edward Umberleigh, non era affatto un debole, anzi, nel mondo della politica veniva considerato un uomo forte, ma era indubbiamente dominato da Crispina; ammetto di non aver mai incontrato un essere umano che dopo un contatto prolungato con lei non fosse ridotto alla sottomissione. Alcune persone nascono per comandare: Crispina Umberleigh era nata per legiferare, codificare, amministrare, censurare, permettere, vietare, eseguire e in generale, giudicare. Se non era nata con quel destino, lo aveva adottato in età precoce.


Applausi.
Profile Image for Nostalgiaplatz.
180 reviews49 followers
April 24, 2022
Saki, pseudonimo di Hector Hugh Munro, è poco noto in Italia, e me ne dispiaccio. Pochissimo di suo era stato pubblicato da queste parti, fino a quando non ci ha pensato Il Saggiatore, con questo tomo di più di seicento pagine in cui sono raccolti tutti, credo, i suoi racconti. Non è il caso di leggerli tutti di fila, si rischia l’indigestione; io li ho diluiti nel corso di mesi, e li ho amati.
Una penna elegante, ironica, che sbeffeggia le ipocrisia della sua epoca; che sa essere crudele, grottesca, tragica, buffa, commovente. Che descriva le frivolezze della vita mondana, il lato selvaggio nascosto nella natura umana, o la tragedia della guerra, in poche pagine riesce sempre a colpire. Racconti brillanti che vedono protagonisti Reginald o Clovis, quelli feroci come ”Sredni Vashtar” o ”La musica sulla collina” , le storie con uno sfondo di guerra come ”Uccelli sul fronte occidentale” e “L’uovo quadrato” : ci vuole talento per saper spaziare tanto con eguale maestria.
Certo, ci sono certo racconti più riusciti e altri meno: su quasi centoquaranta è inevitabile, ma ciò non toglie nulla alla bellezza complessiva dell’opera.
In quanto all’autore, la sua vita non fu proprio felicissima, e conoscerla getta una luce diversa su questi racconti.
Saki nacque in Birmania nel 1870, figlio di un ispettore della polizia imperiale. Perse sua madre a soli due anni: incinta, venne travolta da una mucca, il che le provocò un aborto e poi la morte. Ne ”Il toro”, uno dei protagonisti viene caricato da un toro; non è un racconto tragico, l’uomo non muore, anche se finisce allettato per un bel po’, ma mi ha colpito il fatto che Saki abbia scritto in uno dei racconti leggeri dello stesso incidente che lo privò della madre, e anche della presenza paterna durante l’infanzia.
Dopo la morte della moglie, il genitore mandò lui e i fratelli in Inghilterra, dove vennero cresciuti da nonna e zie in un ambiente severo e moralista; in ”Sredni Vashtar” c’è una forte nota autobiografica a proposito. A pensarci, deve aver ritratto quel tipo di donne in più di un racconto.
A dodici anni fu mandato in collegio, un altro luogo che non deve essere stato un tripudio di gioia e tenerezza. Facile pensare che abbia sviluppato l’ironia come arma di difesa, per riempire il vuoto affettivo, che usasse i motti di spirito e il cinismo arguto come una corazza.
A diciassette anni, al ritorno del padre, per qualche tempo viaggiò insieme a lui per l’Europa e la Birmania, poi fece il giornalista e lo scrittore a Londra, poi il corrispondente in Russia e nei Balcani, poi ancora a Parigi, e di nuovo a Londra.
Durante la prima guerra mondiale si arruolò, anche se vista l’età avrebbe potuto evitare il fronte, e finì i suoi giorni colpito da un cecchino, a quarantasei anni. Sempre in movimento, mai sposato (forse omosessuale), incontro a pericoli che non era tenuto a correre… come avesse sempre quel vuoto da riempire, e i racconti non bastassero.
Profile Image for Chiara.
253 reviews283 followers
June 17, 2019
Non fa per me. Non colgo né il sarcasmo pungente, né il grottesco sottile. Solo uno spiazzante fastidio.
Lo lascio per un futuro non tanto prossimo, perché sono testarda; arrivederci, dunque!
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
August 26, 2024
Ricordavo con curiosità Saki da un racconto, "The open window", letto e analizzato in inglese alle superiori, in classe. Così un giorno ho pensato di prendere a prestito in biblioteca questa corposa raccolta: oltre seicento pagine, ma in italiano.
Probabile che in epoca edoardiana abbiano scandalizzato qualche lettore che li nascondeva sotto il cappotto, chissà.
Personalmente mi sono annoiata: i guizzi di ironia, le secchiate di sarcasmo, i tocchi estrosi per non dire bizzarri (chissà quanti lo avranno definito weird) non compensano la povertà strutturale, la monotonia, la ripetitività (si chiami Clovis o Bertie o in altro modo, c'è nel 99% dei suoi racconti un narratore o un coprotagonista snob, misogino, colto, antisemita, bugiardissimo che si diverte a fare scherzi non così divertenti al resto del mondo). A me piacciono anche il grottesco, il distopico e l'horror, amo essere spaventata dallo scrittore, ma qui perfino quando si parla di lupi mannari o altre bestie terrorizzanti è tutto un gioco da salotto: non ci crede nessuno, l'autore per primo.
Scrivere un racconto e dargli vita, creare personaggi tridimensionali in poche pagine, non è cosa da tutti; probabilmente, anzi, è più arduo che scrivere un romanzo; Saki, che emula Wilde senza mai riuscirci, scrive sketches, bozzetti, schizzi dell'alta società, che non appassionano e non si elevano quasi mai al rango di vera narrativa.
Profile Image for Carlo Bugni.
382 reviews9 followers
March 14, 2018
Dalla parodia più scanzonata ai (pochi ma efficacissimi) episodi di guerra e trincea.
Raccolta di racconti sterminata e senza pietà nel descrivere un’epoca non più così vicina alla nostra, ma pressoché identica nelle ridicolaggini di chi la vive.

“Catalogò la principessa come quel tipo ben preciso di donna che ha l’abitudine di uscire sotto la pioggia a dar da mangiare alle galline”.
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