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Die Zinkwanne

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Antenora, la nonna che Margaret Mazzantini evoca in questo romanzo, s'impone come un'eroina di un mondo arcaico. Confinata tra le pareti domestiche, esercita con energia un matriarcato casalingo e indiscusso, nel quale si impongono valori netti e semplici, sentimenti forti ed esclusivi, che la rendono capace di affrontare esperienze decisive (la guerra, il fascismo, il dopoguerra), senza mai perdersi d'animo. Di fronte alla sua morte, in un gelido mattino d'inverno, la nipote si interroga e disegna il ritratto di una donna che è riuscita a essere se stessa nonostante l'ostilità del mondo e della storia.

189 pages, Paperback

First published January 1, 1994

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About the author

Margaret Mazzantini

22 books663 followers
Margaret Mazzantini is an Italian writer and actress. She became a film, television and stage actor, but is best known as a writer. Mazzantini began her acting career in 1980 starring in the cult horror classic Antropophagus, she has also appeared in television and theatre. As a successful writer her novels include Non ti muovere (Don't Move) which was adapted into a film of the same name and is directed by her husband Sergio Castellitto and stars Penélope Cruz. Her career as a writer and actress has earned her several awards and nominations including Campiello Awards, a Golden Ticket Award, and a Goya Award. She married Sergio Castellitto in 1987. They have four children. She lives in Rome.

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1 star
52 (6%)
Displaying 1 - 30 of 47 reviews
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews336 followers
March 15, 2015
Presumibilmente sarà colpa mia, ma questo romanzo proprio non mi è piaciuto. L'ho trovato un'insopportabile esercizio di stile, anche considerando che è relativamente recente. Non ho assolutamente nulla contro il linguaggio forbito ed elegante, anzi, semmai sono la prima ad apprezzare l'accuratezza nella scelta dei termini e la precisione delle descrizioni, ma qui, a mio modesto avviso, si esagera, perchè i personaggi e la loro umanità si perdono nell'eccessiva preziosità del linguaggio, che mal si adatta a rappresentarli.

Un piccolo ricordo ... per caso ho letto che Leone Piccioni ha scritto di questo romanzo: "Quella della Mazzantini mi è apparsa - e non solo a me - come la voce più nuova, e tutta informata alla sincerità, di questa stagione narrativa". Leone Piccioni è stato uno dei miei docenti di letteratura italiana all'università. Io me lo rammento come un uomo bonario, cicciottello e un tantino noioso. E' stato allievo di Ungaretti e una grande parte della sua produzione critica è dedicata proprio all'opera del poeta. Mi sembra strano che abbia trovato così apprezzabile questo romanzo della Mazzantini dopo averlo sentito spendere tante parole di elogio per l'esatta "asciuttezza" dell'Ungaretti "ermetico". Ma, di nuovo, probabilmente è colpa mia che non so cogliere certe sfumature.
Profile Image for Noce.
208 reviews364 followers
June 4, 2014
Ho preso il libro d'esordio della Mazzantini, per andare contro corrente; mentre tutti leggono i suoi ultimi due osannati capolavori, io ho cercato di iniziare partendo dalle "opere minori".
La prima metà del libro mi è sembrata banale, ma dopo la storia ha incominciato a decollare e mi sono lasciata trascinare nonostante un sospettoso scetticismo.
La protagonista è una donna, madre e nonna che nella vita ha dovuto sempre fare di necessità virtù.
È un libro che si legge in fretta, perciò solo nelle ultime pagine si incomincia a riconoscere con affetto il despotismo matriarcale di questa nonna-caporale.
Il monologo finale, rude, spregiudicato e irrispettoso é più toccante di una delicata dichiarazione d'amore.
Profile Image for Lara.
10 reviews
April 17, 2021
Forse perché era all'inizio, ma non è la Mazzantini che mi piace. Certo, scrive in un modo che si caratterizza già per le descrizioni incisive e un modo di arrivare dentro che non molti scrittori oggi hanno, ma la preferisco nei suoi romanzi successivi. Nonostante questo ho trovato questo libro un grande romanzo d'esordio.
Profile Image for Arvid.
38 reviews
April 20, 2023
Prosa ist offensichtlich nicht so meins. Reine Zeitverschwendung
Profile Image for Paperstreet.
58 reviews3 followers
December 1, 2016
Il catino di zinco è un romanzo di non facile lettura, ma nell'accezione più positiva del termine: Mazzantini è cruda, dura, non lascia nulla all'immaginazione, ci mostra vette liriche altissime ma anche il rovescio della medaglia, le piccole miserie umane che accomunano la nostra specie, senza mezzi termini.
La recensione di Paper Street: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/il...
280 reviews1 follower
June 13, 2018
Una storia fredda che tiene il lettore a distanza e che non risparmia le descrizioni crude e dure di persone che sembrano quasi irreali per i loro sentimenti. Non mi ha coinvolto praticamente mai e, nonostante la sua piccola mole, mi è sembrato un macigno pesante e interminabile.
Profile Image for Eddy64.
589 reviews19 followers
February 14, 2025
Il catino di zinco è il recipiente dove la nonna metteva la scrittrice bambina per farle il bagno dopo un pomeriggio di giochi ai giardini pubblici, e che molti anni dopo conterrà la biancheria intima di una signora molto anziana e affetta ormai dall’incontinenza.Nel suo romanzo di esordio Margaret Mazzantini racconta con molta libertà della sua nonna paterna, Antenora (ma il nome viene rivelato solo nell’ultima pagina) una donna dal carattere forte, deciso, madre di tre figli, moglie di un impiegato di banca soprannominato il “povrom”, il che la dice lunga sui rapporti in quella famiglia piccolo borghese, fascista (anche il termine non viene mai usato) più per conformismo che per convinzione. Racconta del trisavolo che disperse il patrimonio di famiglia vendendo un terreno dopo l’altro, del bisnonno professore di scuola e della bisnonna malata di nervi e poi della nonna che ebbe quattro fasi nella vita: l’infanzia, il matrimonio con i figli, una seconda “giovinezza” con i figli già grandi e infine i lunghi anni della vedovanza. Un racconto carico e sovraccarico di mobili e oggetti ammassati in appartamenti, di odori forti dal sigaro, alla cucina, al sudore e all’afrore dei corpi. La scrittrice specie nella prima parte usa termini ricercati, desueti creando una sorta di barocchismo a tratti fastidioso, in altri non ha peli sulla lingua nel descrivere il tramonto di una donna anziana, sola, che rifiuta le “dame di compagnia” (anni le badanti non erano ancora così diffuse) e che è inesorabilmente vittima delle defaillance legate all’età fino alla malattia impietosa e invalidante degli ultimi anni. Un rapporto nipote nonna fatto di affetto, ma anche di distacco generazionale. Il racconto è vivace e ricco di aneddoti, con qualche eccesso sopra le righe come nel racconto della nonna che nel settembre del 1943 cercò di riprendersi già sul treno il figlio sedicenne che voleva partire volontario a combattere gli alleati a fianco dei tedeschi per difendere l’onore della patria (il padre di Margaret, Carlo Mazzantini, lo fece veramente e raccontò anni dopo con A cercar la bella morte la sua esperienza nelle milizie repubblichine)Un romanzo di esordio che, nonostante le pecche, merita secondo me di essere letto. E’ il primo che leggo della Mazzantini e me ne sono già procurato un altro paio (e spero di non pentirmene). Al catino di zinco tre stelle e mezzo.
Profile Image for Ilaria Gonnelli.
54 reviews
April 7, 2024
Primo libro scritto dalla Mazzantini, l'ho trovato in un mercatino, attirata dall'immagine del meraviglioso quadro di Oscar Ghiglia in copertina e avendo amato "Venuto al mondo", sono stata curiosa di conoscere il suo esordio.
La lettura si è rivelata lenta a causa del linguaggio (talvolta fin troppo erudito e altre spontaneo e dialettale), ma è giusto che sia così dato che si tratta di una autobiografia famigliare basata su ricordi e racconti e incentrata sul personaggio della reale nonna della scrittrice.
Una cosa mi ha spesso disturbato eppure proprio per questo mi è piaciuta molto: la crudezza e la mancanza di pietà dell'autrice. Penso che l'unico modo per ricordare davvero e mantenere in vita un'esistenza sia quello di non addolcire, di non abbellire, insomma: di non mentire. Non sono riuscita ad amare la protagonista e ho trovato triste la sua incapacità di manifestare i propri sentimenti e di superare il distacco fisico ed emotivo anche verso il marito, nonostante l'affezione. Atroce e segnante la vicenda del coniglio, emblema di che tipo di cattiveria sia capace una persona profondamente ferita e spronata dall'invidia verso chi, al contrario di lei, ha trovato un modo di consolare il proprio dolore.
In ogni caso, un libro non inutile, tutt'altro, e capace di generare profonde riflessioni sulla natura dell'animo umano e sui rapporti interpersonali.
Profile Image for Irene Pedergnana.
104 reviews
December 27, 2020
"Ti approfitti di me perché sai che non credo nel tempo e lo considero un'invenzione, una menzogna per scandire il transito sulla terra. Si sta dove non c'è inizio, dove non c'è fine. In quel mezzo c'è la vita. E tutto gira, gira, gira. Le cose? Le cose tornano. Tornano i visi. Ora che per te è finita, cerchi anime nelle quali riversarti. Cerchi la mia, di anima. Ladra dei miei occhi, delle mie buone intenzioni." Nel suo romanzo d'esordio Mazzantini racconta una storia di generazioni, di donne e di famiglie. La protagonista è la nonna Antenora, donna forte e ritratta nella sua quotidianità fatta di emozioni, gesti e sentimenti. Interessante il lessico molto ricercato ma che certamente accompagna il periodo storico che fa da sfondo all'intera narrazione. Tutti i personaggi sono carichi di umanità e semplicità e riflettono la società da cui provengono. Qui si parla di vita ed è proprio questa la sfida più grande dell'autrice: rendere straordinaria una vita ordinaria. Una Mazzantini particolare, che si discosta notevolmente dai suoi ultimi romanzi, ma che vale la pena di leggere.
Profile Image for Nenad Stojadinovic.
88 reviews
March 15, 2022
Nakon sahrane svoje bake glavna junakinja priseća se života sa bakom koja ju je odgajila, ali sa kojom se često nije slagala. Takođe se osvrće na porodičnu istoriju prisećajući se priča o svom pradedi i prababi, o babi kad je bila mlada, o svom ocu, i prisećajući se svog detinjstva i adolescencije.
Opisani događaji koji nisu naročito interesantni, kao i skakanje sa teme na temu i iz epohe u epohu čine radnju ovog romana nezanimljivom i teškom za praćenje. Takođe, stekao sam utisak da pisac pokušava svoje misli u ovom romanu da predstavi dubokoumnijim nego što to zaista jesu. Ovo delo je neuspeli pokušaj da se postigne ono što je Suzana Tamaro napravila sa romanom ,,Idi kuda te srce vodi"
Profile Image for Rebecca.
192 reviews80 followers
July 31, 2022
Che fatica questa lettura, che fatica.
Nonostante sia un libro minuscolo, sono andata molto a rilento nella lettura perché la prosa non è per nulla scorrevole. Sembra quasi un esercizio di stile, con un modo di scrivere a volte secondo me inutilmente arzigogolato e un lessico molto ricercato.
Questa scelta mi ha reso molto faticoso il coinvolgimento emotivo nella storia narrata, e sono riuscita a connettermi a livello empatico con i personaggi solo nella parte finale, sicuramente più drammatica e più convincente.
Rimane il fatto che è un ottimo romanzo d'esordio, ma preferisco altri libri della Mazzantini che ho letto e apprezzato maggiormente. Sono sicura che di questo libro tra qualche mese mi sarà rimasto poco o niente.
68 reviews1 follower
July 1, 2023
Il mio primo libro della mazzantini (di cui conoscevo solo il bellissimo adattamento cinematografico di Io non ho paura)
Che delusione 😵‍💫non credo che la.leggero più .
Ho letto solo ora gli altri giudizi dei lettori...
Ho capito che non amo che si descriva la realtà con linguaggio crudo, volgare, che esalta la bruttezza dell'umanità .
E leggendo la Alice Munro ho lenito la ferita generata da queste descrizioni sordide e ciniche.
Con la Munro sento quell'affetto gentile e tenero per l'umanità tutta, anche nelle sue meschinità .

Non rifuggo da realtà.dure e tremende , ma voglio sempre trovare una luce . Come fare altrimenti ?
Profile Image for Lucio Aru.
Author 1 book35 followers
October 31, 2018
Una Mazzantini che quasi stento a riconoscere. Un po’ più cruda. Quasi brutale, con e attraverso i suoi personaggi. Probabilmente, come spesso accade, il romanzo d’esordio è anche quello un po’ più sofferto, ma anche quello attraverso il quale si vuole dimostrare qualcosa. Ci ho trovato dentro molta, verità e insieme tanta umanità. E anche molti contrasti.
59 reviews
August 15, 2024
I miei romanzi preferiti sono le storie di donne, meglio ancora se le storie di generazioni di donne, raccontate da donne. Come questo. La Mazzantini trovo sia una scrittrice mai uguale a se stessa, difficile da prevedere nello sviluppo narrativo, a volte brillante a volte noioso, con l’eccezione dello stile raffinatissimo. Questo libro è una gemma.
Profile Image for Chiara Papa.
59 reviews1 follower
August 4, 2023
Ho riletto questo libro dopo anni, lo avevo completamente dimenticato. La scrittura, a tratti, faticosa, poco piacevole (il monologo della nonna, alla Ulisse di Joyce l'ho praticamente saltato). Però è un libro che vale la pena leggere e magari rileggere.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Silvia.
49 reviews
April 8, 2024
Storia di una donna di altri tempi narrata dalla nipote di "oggi". Linguaggio molto forbito che inizialmente dà l'impressione di essere un esercizio di bella scrittura. Fortunatamente dopo i primi capitoli si rilassa e permette di entrare più in empatia con la protagonista.
Profile Image for Anna.
22 reviews
October 5, 2017
Un libro che appassiona. Consigliato a chi ama il genere.
Profile Image for Marika.
3 reviews
December 7, 2020
Bello, ma non tanto quanto quelli che poi sono usciti dopo, si nota un miglioramento netto, consigliato per chi vuole conoscerla dalle prime opere.
Profile Image for Layla De Paula.
13 reviews
August 1, 2022
Libro scorrevole, ma non ho trovato la Mazzantini che conosco e amo! Probabilmente perché è il suo romanzo d’esordio e si stava ancora costruendo, ma ho sentito la mancanza del suo essere cruda.
Profile Image for Maggie.
9 reviews
September 16, 2024
CRIMINALE questo riassunto di Goodreads, spoiler del dettaglio che, dopo tutta l’estate a sudare per non lasciarmi andare alla voglia di smettere mi ha fatto finire con un sorriso. i balconcini <3
Profile Image for Angeligna.
160 reviews
October 26, 2017
Questo suo primo romanzo è bello.
Ma lei è talmente supponente che se l'avessi conosciuta prima non l'avrei letto.
69 reviews
March 22, 2021
A mio parere, il miglior romanzo della Mazzantini
Profile Image for Simona Fregni.
207 reviews10 followers
October 11, 2021
Si tratta di un breve romanzo di #margaretmazzantini in cui tutto ruota attorno ad una donna.
figlia, moglie, madre e infine nonna, è infatti sua nipote a ricordarla dopo il suo funerale.

Attraverso la vita della nonna, conosciamo anche parte della storia di famiglia.
Una storia travagliata e in parte incompleta perchè ci è dato sapere i fatti solo attraverso un paio di punti di vista.

Questo romanzo è breve ma scritto molto bene anche se personalmente non mi ha colpita, non amo i racconti di famiglia e generalmente non mi piacciono i romanzi ambientati in Italia e scritti da italiani.

#ilcatinodizinco purtroppo non mi ha lasciato molto inoltre rattrista troppo.
Profile Image for Frank.
299 reviews21 followers
April 4, 2013
Il catino di zinco è la storia di una famiglia; più propriamente è la storia della signora Antenora, nonna dell'autrice Margaret Mazzantini e figura fondamentale nella sua vita.

E' questo il primo romanzo della Mazzantini e racconta le vicende di una donna certamente di stampo e carattere non comune che attraversa una grande quantità di situazioni diverse nell'arco di una vita vissuta fra tragedie famigliari, carenze sanitarie, costumi ormai antiquati, povertà, miseria, fascismo, luoghi comuni e molto altro ancora.

Il catino di zinco, inteso come oggetto vero e proprio, rappresenta una sorta di macchina del tempo.

Sempre presente nella casa di famiglia, è un elemento che potrebbe tranquillamente assumere in questo romanzo il ruolo di narratore.

Il forte e roccioso carattere della signora viene qui presentato nella sua completezza, sia per quanto riguarda le caratteristiche presenti fin dalla nascita, sia per quegli aspetti formatisi in base alle esperienze vissute.

E' un po' anche un pretesto per raccontare un'Italia così particolare e così lontana dai tempi odierni.

Un'Italia migliore nella quale, secondo alcuni, si dava più importanza alle cose essenziali e meno all'apparire, ma allo stesso tempo, secondo altri, un'Italia peggiore che opprimeva chi non si adeguava chinando la testa e un'Italia dove ciò che poteva pensare "la gente" era tenuto in considerazione quasi più dei bisogni delle persone.

Un'Italia in sostanza dove la vita sembrava più semplice e migliore anche perché le magagne e le differenze venivano tenute nascoste.

Comunque la si voglia pensare, il romanzo della Mazzantini è un viaggio di questo tipo.

Interessante e coinvolgente, trova nella scrittura il suo punto negativo.

Ben inteso: trattasi di parere personalissimo e non di un giudizio che non mi ritengo in grado di dare.

E' solo che il tipo di scrittura utilizzato dalla Mazzantini e il linguaggio da lei fatto parlare ai personaggi è fin troppo sofisticato, fin troppo per così dire elegante.

Questo libro potrebbe essere utilizzato come base di riferimento per la grande discussione che vede da un lato gli amanti dello stile anche a discapito della trama, e dall'altra gli appassionati di storie che magari non fanno neppure caso al tipo di linguaggio che incontrano a patto che sia abbastanza scorrevole.

Da un lato chi afferma che più o meno tutte le storie sono già state scritte e dunque la differenza tra un'opera e l'altra la fa la scrittura, dall'altro lato chi pensa che una storia abbastanza forte si sostiene da sola pure in presenza di una scrittura fiacca se non addirittura scorretta.

Probabilmente sono vere entrambe le cose e ciascun sostenitore potrebbe elencare diversi titoli a favore della propria tesi.

Semmai la vera discussione andrebbe fatta sui titoli cosiddetti normali che rientrano nella media sia delle storie che della scrittura...

Comunque la si pensi, la mia preferenza va ad una scrittura più lineare, più terra-terra, senza la ricerca di termini fin troppo sofisticati, se vogliamo una scrittura meno colta.

Ho avuto le stesse sensazioni che provo quando ordino del vino al ristorante: l'usanza dell'assaggio del vino mi sembra ogni volta fuori luogo, un'inutile cerimonia che lascia il tempo che trova e che dopo le spiegazioni degli esperti e degli appassionati mi porta a fare altre domande forse paradossali che però non trovano risposta: chiarite le motivazioni che portano all'assaggio del vino e alla sua accettazione, mi viene da dire che le stesse motivazioni possono in linea di principio essere applicate se non a tutti gli alimenti, almeno a quelli più importanti. Al lato pratico se arriva una bistecca immangiabile la si respinge, così come accade con il vino. E qui non voglio che venga abolito l'assaggio del vino, ma semplicemente mi chiedo se una cosa vale per il vino, perché deve valere solo per vino? Come mai il cameriere fa assaggiare il vino prima di servirlo a tutti e non fa la stessa cosa con un risotto o con un piatto di tagliatelle?

Ovviamente l'ho messa sulla battuta e sullo scherzo, però la scrittura della Mazzantini, così ricercata in alcuni termini e a momenti così talmente colta da essere quasi fuori posto, un qualcosa di quella sensazione di disagio che provo all'assaggio del vino me lo ha ricordato.

Detto questo leggetevi questo libro e dite la vostra, il mio parere l'ho appena espresso.

Tempo di lettura: 3h 19m

http://ferdori.wordpress.com/
Profile Image for Silvia.
95 reviews37 followers
July 31, 2019
Post originale sul blog The bookworm from the forest

Il romanzo si apre con un funerale e, proseguendo, ci rende partecipi di un percorso a ritroso, immergendoci nelle vite di tre donne appartenenti a tre generazioni: bisnonna, nonna e nipote. Il focus però è su nonna Antenora, una donna che ha vissuto una vita piena e non senza ostacoli, tra la guerra e le difficoltà. Instancabile e schietta, viene sostenuta nel periodo della malattia da quella che sembra essere l'unica nipote con la quale abbia un rapporto d'intesa. La nipote, infatti, cerca in tutti i modi di far sentire la nonna più viva, tra le corse nei corridoi dell'ospedale e nuove, improvvisate attività nella palestra della struttura. Un ruolo da comparsa sembrano avere i figli, mentre si può assistere ai cambiamenti nella relazione tra Antenora e il marito.

Sebbene la storia alla base del romanzo non abbia troppe pretese, il modo in cui la Mazzantini ha deciso di narrarla la rende lenta e troppo pretenziosa. I termini aulici e ricercati non hanno fatto altro che appesantire la narrazione e a mio parere non erano necessari per una storia di questo tipo. Che abbia voluto fare colpo con il suo primo libro? Alcuni ringraziano che abbia cambiato stile in seguito...
Nonostante questo difetto e un ritmo non proprio incalzante, la seconda metà del libro è riuscita a coinvolgermi di più, creando anche un minimo di empatia con Antenora.
Rispetto alla prima lettura che feci anni fa, qualcosa è riuscito a colpirmi, sebbene in maniera molto lieve, e a restare anche una volta conclusa la lettura.
708 reviews186 followers
January 29, 2011
Il romanzo (breve) d'esordio della mia autrice preferita, Margaret Mazzantini.
Devo dire, sinceramente, è abbastanza deludente, per me che ho iniziato a leggere da "Non ti muovere". Ma procediamo con calma.

Cronaca di una lettura...

La storia è abbastanza semplice: una giovane donna adulta che ricorda la sua infanzia con la nonna, appena deceduta. Così, il momento del funerale diviene occasione di un lungo flashback.
Ora. Pausa.
Che un intero romanzo sia basato sul ricordo della "nonnina" può piacere ad alcuni ("ma che carino, che commovente!") o annoiare mortalmente altri (ME).
Potrebbe aiutare uno stile interessante. Peccato che la Mazzantini nel suo esordio sceglie un linguaggio così ostinatamente e forzatamente desueto che viene meno, secondo me, a quello che dovrebbe essere l'imperativo fondamentale della letteratura: comunicare.
Aggiungiamoci che inizia con ricordi d'infanzia sparsi, poi si ferma e comincia a narrare l'infanzia della nonna nel lontano millenovecento..qualcosa.
A questo punto mi scatta qualcosa in testa: "Toh, ma guarda un po' che cosa ha copiato Ugo Riccarelli col suo Dolore Perfetto!!".
Così sarei tentato di assegnare una misera stellina. Forse una e mezza: perché d'altronde è della Mazzantini che si parla.
Verso la fine, trovo uno straordinario flusso di coscienza che non si vedeva dai tempi di Joyce.
Facciamo così: solo per questo flusso di coscienza le stelline diventano due e non se ne parla più.

Grazie a Dio la Mazzantini ha decisamente cambiato stile...

Profile Image for Claudia.
90 reviews10 followers
January 12, 2014
Ecco, questo non è un romanzo che scorre via agevolmente. Ogni pagina è una storia a sé e ogni parola viene scelta accuratamente rendendo il tutto molto impegnativo. C’è quasi un’ossessiva ricerca del vocabolo perfetto, diverso e originale con lo scopo di produrre un effetto sul lettore più che con l’intenzione di narrare una vicenda.

Purtroppo questo mi ha portato in più occasioni a perdere la concentrazione sul libro e divagare con la mente inseguendo i diversi pensieri che di volta in volta si sovrapponevano alla storia scritta (va anche detto che forse questo è anche un po’ un mio difetto). Ma allo stesso tempo devo dire che tutta questa ricercatezza e ricchezza del testo e l’utilizzo di vocaboli così rari e soprattutto musicali crea un’atmosfera del tutto particolare; sembra quasi di essere ad un concerto e se questo era l’intento della Mazzantini, cioè quello di raccontare la storia di una donna, dalla sua nascita alla sua morte, con l’ausilio di una “colonna sonora”, beh allora ci è riuscita alla perfezione.

Personalmente preferisco testi apparentemente più semplici e meno sfarzosi (ma non per questo banali, anzi) che non mi costringano a pormi continui interrogativi sul significato di una frase, ma che mi lascino la libertà di creare l’ambientazione secondo la mia percezione e fantasia.
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