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I segreti di New York: Storie, luoghi e personaggi di una metropoli

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Tanto si è parlato, visto e scritto di New York. Ma, dietro lo scintillio dei grattacieli, restano ancora molte storie da raccontare. E negli angoli rimasti intatti, nei "luoghi maledetti, luoghi spariti", Augias ritrova i fili del romanzo segreto della città e ne delinea un itinerario fascinoso e anticonvenzionale.

350 pages, Paperback

First published September 1, 2001

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258 people want to read

About the author

Corrado Augias

57 books144 followers
Corrado Augias (Roma, 1935) è un giornalista, scrittore, conduttore televisivo, autore televisivo, drammaturgo ed ex politico italiano.

Corrado Augias is an Italian journalist, writer and TV host. He was also a member of the European Parliament in 1994–1999 for the Democratic Party of the Left.
Augias issued a series of crime novels set in the early 20th century and others. His other works include several essays about peculiar features of the world's most important cities: I segreti di Rome, Paris, New York and London. In 2006, in collaboration with scholar Mauro Pesce, he published a work dealing with the gospel's description of the life of Jesus, Inchiesta su Gesù, which became a bestseller in Italy.
He is an atheist.

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Displaying 1 - 30 of 44 reviews
Profile Image for Evi *.
395 reviews307 followers
December 27, 2024
Quasi tutto può essere detto di New York con buone ragioni, perché qui è accaduto di tutto. A New York l'Europa c'è, si sente, si vede, senza l'Europa New York semplicemente non esisterebbe. Tuttavia anche la presenza europea, quella fisica dell'individuo e quella immateriale della cultura, su questa sponda dell'Atlantico si è trasformata, resta riconoscibile, è vero, ma è anche diventata un'altra cosa. Ecco un altro elemento da tenere presente: le contraddizioni di New York, la sua accattivante ambiguità, il suo fascino devono non poco alla sua natura cangiante e, in definitiva, inafferrabile.

Una miniera di spunti, spigolature aneddoti, eventi, informazioni storiche, di costume e letterarie che gravitano intorno alla città di New York.
Itinerario affascinante, si può anche decidere di leggerne solo gli argomenti che piu interessano, o saltellando senza seguire l'ordine cronologico suggerito dalle pagine, un po' come ho fatto io.
Che poi New York c'entra naturalmente, il titolo non è uno specchietto per le allodole, ma la narrazione si sviluppa secondo una forza centrifuga che spesso ci allontana dalla città - ombelico del mondo - portandoci anche al di là dell'oceano (Atlantico).
Come nel bellissimo capitolo finale intitolato Omaha Beach dedicato allo sbarco in Normandia per descrivere piccoli segreti di come la mostruosa macchina Alleata americana organizzò lo sbarco nel suo giorno più lungo.
Cosa che tra l'altro mi ha spinto a vedere Salvate il soldato Ryan, di Spielberg.

Particolarmente succosi i capitoli più strettamente letterari dedicati a Poe, al poeta newyorkese Walt Whitman, alla caustica Dorothy Parker, a Melville che affacciato sulla banchina del porto di New York sull'East River guarda il fitto incrociarsi di navi che salpano, ormeggiano scaricano e caricano merci e, senza alcuna perizia in fatto di navigazione, viene punto dal demone dell'avventura e si imbarca per Liverpool; diversamente, forse, ogg tra le nostre librerie anobiane o reali, non potemmo annoverare il suo capolavoro acquoreo.

Anche il capitolo dedicato a Nero Wolfe, alla ricerca della casa dove visse là sulla Trentacinquesima, quella sì veramente esistente in cui il personaggio letterario creato da Rex Stout abitò è una vera goduria.

Il libro si apre con gli emigranti che arrivano da oltreoceano.
La Statua della libertà - dono dei francesi arrivata a New York nel maggio del 1885 completamente smontata in tanti pezzi imballati in altrettante casse e ricostruita poi direttamente sul posto - era la prima cosa che gli emigranti vedevano appena affacciati nella baia sull'Hudson, per poi venire catapultati nell'imbuto di Ellis Island prototipo dei contemporanei hotspot, collo di bottiglia attraverso il quale svaniva o cominciava il sogno americano che la Dama bianca e verde rame, con la fiaccola accesa nella destra recita altera e fiera nei versi della poetessa Americana Emma Lazarus, incisi sul suo basamento:

Tenetevi, antiche terre, i fasti della vostra storia. Datemi coloro che sono esausti, i poveri, le folle accalcate che bramano di respirare libere, i miseri rifiuti delle vostre coste brulicanti: mandatemi coloro che non hanno una casa, che accorrano a me, a me che innalzo la mia fiaccola accanto alla porta d’oro

Il capitolo dedicato a Marylin il suo rapporto con il drammaturgo Arthur Miller dà una nota di frivolezza e malinconia ma è emblematico sia della personalità dell'icona glamour e sessuale, che del complicato connubio con il drammaturgo.

Forse la parte che più mi ha annoiata è l'epica dei gangster degli anni 20 e 30 durante il proibizionismo e durante l'affermarsi della mafia italo americana, parte che ho letto un po' trasversalmente, ma sempre con sullo sfondo della mia mente ben preciso il film C'era una volta in America di Sergio Leone.

Questo e tanto altro di cui ho taciuto tra le pagine, lettura consigliata e non mancherò di leggere, dello stesso autore, anche il suo
I segreti di Parigi.
Profile Image for paper0r0ss0.
651 reviews57 followers
September 5, 2021
Pregi e difetti del libro gemello che ho gia' letto, su Londra. Pochi spunti davvero interessanti e una aneddotica un po' troppo soporifera.
Profile Image for Bunny.
248 reviews95 followers
July 28, 2018
Quando si dice il libro giusto al momento giusto. Ho rimandato per mesi la lettura di questo libro e poi ho deciso di portarmelo al mare e leggerlo in spiaggia. Ogni capitolo tratta un argomento diverso con personaggi nuovi, una buona scrittura e uno stile chiaro e intrigante. Si è rivelata una scelta perfetta quella di dedicarmi ogni giorno ad un nuovo capitolo ed è stato bello ritrovare quella New York che ho visitato sette mesi fa. Infatti preferisco leggere libri che trattano di luoghi che ho già visto per orientarmi meglio e formularmi in testa la mappa che ormai ho imparato a memoria piuttosto che andare a tentoni e immaginarla soltanto senza avere riferimenti concreti legati ai miei ricordi. Un paio di capitoli magari sono meno interessanti di altri ma tutto l'insieme restituisce un'immagine onesta e fedele della City di ieri e di oggi. Personaggi noti o dimenticati, luoghi turistici o privati, monumenti e musei, storie di artisti, di droghe, di malavita, di attori e tanto altro che spuntano dalle pagine e catturano l'attenzione del lettore. Sono curiosa di leggere anche gli altri libri di Augias sulle città, in primis I segreti di Istanbul, città che ho amato.
Profile Image for Emanuela.
762 reviews39 followers
April 19, 2020
Il nostro viaggio parte arrivando in città dal mare.
Lo scrittore ci guida alla scoperta della città cominciando da un racconto relativo alle cause e alla storia della statua della libertà che mi è risultato particolarmente ostico e noioso, per poi passare ad una panoramica della disposizione dei quartieri e delle aree più famose del centro, con una storia della toponomastica dei luoghi.
Poi si passa finalmente alle vere e proprie narrazioni di aneddoti relativi a personaggi newyorkesi famosi.
Il primo relativo alla storia di è per me l’emblema di una tipica mentalità della città, di persone umili che provengono dalla miseria e che sono pronte a mettere in gioco tutti i loro principi e la loro morale pur di potersi sollevare dalla condizione in cui versano. Qui si tratta addirittura di una ragazzina di 15 anni e il modo in cui ci arriva, facendo leva sulle debolezze degli uomini che alla fine sfrutta a proprio beneficio, lascia supporre che fosse tutto premeditato. Mi sono chiesta quanto in realtà fosse coinvolta anche la madre. Purtroppo per loro in ogni caso i risultati non sono dei migliori.
Il secondo invece ci porta sul versante di un’altra tipica mentalità newyorkese degli ultimi due secoli: quella degli impresari arricchiti con le nuove risorse del territorio e che operano indisturbati a discapito della salute e dei diritti dei poveri sfortunati che si trovano a lavorare per loro. Sullo sfondo della storia di questo soggetto, peraltro molto sfortunato dal punto di vista familiare, o forse solo troppo preso dal lavoro al punto da trascurare i propri cari, vediamo le prime lotte sindacali, in questo caso sanguinose e senza grandi successi, per tutelare le condizioni di lavoro insalubri degli operai minerari e siderurgici. Augias ci lascia con una riflessione su quanto sia valsa la pena di tutto questo dolore procurata da un’esistenza del genere, perché l’arte da lui accumulata sopravvivesse a beneficio dei posteri.
Il seguente è il racconto del mare di New York come isola, raccontata dai due più grandi scrittori del posto di tutti i tempi, cioè Withman e Melville, con aneddoti interessanti che li riguardano che non si raccontano di solito nelle loro biografie, e che mi hanno fatto venire voglia di leggere Moby Dick.
Il capitolo successivo ci parla della nascita di Broadway e della commedia musicale americana famosa in tutto il mondo, attraverso le vite di due dei massimi esponenti del genere musicale quali Irving Berlin e George Gershwin entrambi provenienti da famiglie russe ebraiche sfuggite al pogrom dello zar. Le loro carriere ci fanno viaggiare in quel mondo di musical, spettacoli nei locali e luci della ribalta ma da una posizione particolare nei retroscena della produzione di quelle sonorità che hanno fatto tanto sognare il mondo. Purtroppo nonostante il grande successo di entrambi , uno per avere iniziato il genere ed uno per averlo contaminato con il jazz che si sta affermando e con l’opera, hanno due vite sfortunate , il primo perché perde la moglie subito dopo il viaggio di nozze, il secondo perché non riesce a stabilire relazioni serie e muore molto giovane per tumore cerebrale.
Subito dopo veniamo a conoscenza della triste storia di Meucci che, lungi dall’essere il riconosciuto inventore del telefono, come viene oggi ricordato, vive negli stenti e con una moglie malata, e si trova defraudato del brevetto della propria invenzione per morire in povertà estrema. La sua esistenza diventa l’emblema degli stenti patiti dai migranti italiani. Toccante è il periodo in cui ospita Garibaldi, con cui si ingegnano nella produzione di candele steariche, prima che poi torni in Italia per la sua discutibile impresa. In loro memoria è stato aperto un museo nella loro vecchia casa ed è presente a Staten Island dove hanno vissuto, quartiere più economico e meno popolato di New York, una statua in suo onore.
Subito dopo invece incontriamo le storie tragiche di due artisti figli dei loro tempi: Basquiat e Haring, praticamente quasi completi sconosciuti oggi e ricordati in nessun modo. Sono le storie di sue artisti profondamente tormentati provenienti dalla povertà e con un forte disagio sociale che, in un’epoca di estremo consumismo e commercializzazione dell’arte, vendono se stessi e la propria creatività, sprecandola in un mondo di eccessi e mistificazione.
Poi ci spostiamo ad Ellis Island, dove arrivavano le navi dei nostri compatrioti immigrati nella nuova terra promessa, andando incontro ad un’accoglienza non esattamente dolce. Una volta lì incontravano la strenua opposizione del razzismo locale e l’associazione inevitabile tra Italia e mafia. Tra gli “italiani come noi” troviamo due esponenti di quella parte di italiani che ha deciso proprio di tenere salda questa associazione, e due esponenti invece virtuosi, uno un luogotenente che ha combattuto la mafia morendo in Sicilia per questo, ed uno scultore Piccirilli di cui si parla pochissimo. In fondo c’è il famoso primo sindaco italiano La Guardia, che è stato ben poco repubblicano in effetti. A tratti mi sono vergognata di essere italiana come in altri momenti me ne sono sentita orgogliosa nonostante sempre un po’ triste per la difficoltà anche nelle vite di quelli validi. Sempre comunque mi sono indignata per il trattamento riservato al nostro popolo, razzista e pieno di pregiudizi, e l’aspetto peggiore è che questo noi lo stiamo riservando a chi arriva in Italia. Pazzesco.
Poi siamo passati a conoscere la vita di due scrittori illustri e le case di uno e del personaggio dell’altro. Stiamo parlando di Edgar Allan Poe e di Nero Wolfe. Del secondo è sconosciuta l’ubicazione precisa, non avendo deciso gli americani di specularci, ma si può ragionevolmente ipotizzare sia nel quartiere Chelsea. Di Poe, che è uno scrittore che amo fin da ragazzina, chissà perché ero sempre stata convinta che fosse inglese, mentre invece quello suo è stato solo un periodo. Non ero a conoscenza neanche del suo amore sfortunato con la giovane moglie Virginia che poi era anche una sorta di cuginetta. Questo me lo ha fatto vedere in una luce totalmente diversa, essendo morto praticamente meno di due anni dopo la sua scomparsa.
Poi Augias ci fa conoscere la giornalista scrittrice Dorothy Parker, di cui, nonostante creda che se la avessi incontrata avrei potuto apprezzarla, non ne comprendo il novero nel contesto di un libro e delle storie inserite finora.
E subito dopo, per sopperire allo sdegno del pregiudizio precedente, veniamo a conoscenza di come negli anni 20 fossero anche ebrei i gangster. In particolare veniamo a conoscenza di Arnold Rothstein che, come in diversi casi anche italiani succede, si rischia di confondere la sua presenza ed assistenza con l’assenza dello Stato. Particolarmente curioso in questo capitolo il momento che segna la nascita del moderno fbi nel 1908 il cui capo Hoover è una figura contraddistinta da luci e ombre e resta inspiegabile e anche sospetto il fatto che neghi l’evidente presenza della mafia, causando un notevole ritardo nel combatterla.
Poi ritroviamo un’icona dell’America di quei tempi e di ogni tempo: Marylin Monroe la diva maledetta che però qui ritroviamo nei panni di moglie nella narrazione del suo rapporto con Miller, il famoso scrittore. Il rapporto come la sua vita è stato molto tormentato e, nonostante non mi sia mai stata simpatica più di tanto, non posso fare altro che provare una sorta di pena per lei e di tenerezza triste perché probabilmente in fondo incontrare la persona giusta avrebbe potuto aiutarla a sentirsi più adeguata e sicura.
Infine salpiamo di nuovo per tornare in Europa, stavolta su una delle navi che hanno effettuato lo sbarco in Normandia. Degno di nomina e di essere ricordato il matematico famoso Turing di cui però fino agli ultimi anni si era sempre parlato troppo poco. Purtroppo meno conosciuto è l’epilogo tristissimo della sua vita, perseguitato e punito in quanto omosessuale con la cura ormonale, verrà condotto al suicidio. Sarà che sono contro qualsiasi tipo di violenza o di discriminazione sul diverso, sarà che vedere il film anni fa mi abbia influenzata, ma provo da tempo una sorta di forte empatia ed ammirazione per questa figura e per le torture che ha dovuto subire nonostante la sua estrema intelligenza.
E così il nostro viaggio termina. Io mi sono divertita e Augias è riuscito ad affascinarmi con una città che non è mai stata tra le mie preferite in fondo.
È stato come fare davvero un viaggio in una città così particolare e poliedrica, in un periodo in cui questo non è proprio possibile, con una guida d’eccezione che ha reso unico ogni momento ed ogni singolo posto visitato, con aneddoti unici che mi hanno trascinato anche nel passato, in periodi diversi, che mi hanno permesso di conoscere anche la storia oltre che la semplice descrizione fisica e geografica del luogo. La presenza di immagini in bianco e nero mi ha aiutato tanto a compiere questo viaggio nel tempo che ora che è finito un po’ mi mancherà. Non vedo l’ora di poter ripartire!
Profile Image for Aurora.
191 reviews48 followers
Read
November 13, 2010
se avessi letto questo libro prima di partire per nyc (esattamente un anno fa) forse avrei trovato nyc meno scontata e prevedibile. avrei usato il libro come guida di viaggio, come spunto per cercare, scoprire, camminare. avrei avuto la curiosità di andare a vedere posti e cose.
nel libro nyc viene narrata con gli occhi adulti e "informati" di augias, con uno stile mai banale, anche fintroppo giornalistico, puntando l'attenzione su cose speciali, straordinarie, sconosciute ai più, svelando misteri o non detti, spiegando evoluzioni, storie, processi e grandi eventi.
se un'amica andasse a nyc domani, le consiglierei di leggere questo libro, altro che la lonely planet ;-)
(il capitolo migliore quello di dorothy parker, con menzione d'onore all'ultimo e alla macchina di turing :D )
Profile Image for Giulia.
152 reviews143 followers
November 15, 2015
I was gifted this book because of my love for New York City.

It was completely different from what I expected it to be. I discovered a new NY, the one who lives in those never mentioned neighborhoods, the one who follows the life of its different kind of artists, the one who knows things we are not allowed to see.

It looked like we were walking through the darkest places, knowing the most non-famous people and being the audience to some of the well known crimes.

I found it quite interesting to experience all of this, but the writing was very slow for me and I couldn't enjoy that much. I appreciated all the details, but sometimes there were too much though.

I recommend this book to everyone who loves New York City and wants to know more about its history and darkest events and creepiest people.

description
Profile Image for Mimonni.
443 reviews29 followers
July 6, 2017
Una carrellata di personaggi collegati in un modo o nell'altro alla Grande Mela. Alcuni capitoli sono interessanti, altri noiosi.
Profile Image for Tania Cunha.
168 reviews14 followers
July 13, 2020
Nova Iorque, cidade que tanto me seduz, contada através da vida de algumas personagens, que de uma forma ou de outra marcaram a cidade ou foram por ela marcadas.
Profile Image for Chiara.
15 reviews1 follower
April 8, 2025
Un’ottima lettura in vista di un viaggio a New York. Augias ti prende per mano e ti porta a scoprire alcune storie davvero interessanti. Ti invita a osservare la città con occhi diversi, sia che tu l’abbia già visitata sia che tu stia aspettando di esplorarla per la prima volta.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Olimpia Onelli.
26 reviews1 follower
November 6, 2025
Dopo aver letto i segreti di Roma e i segreti di Londra dello stesso autore ero molto incuriosita dai segreti di New York e devo dire che anche questo libro mi è piaciuto. Ogni capitolo racconta, con il tipico stile elegante di Augias, una storia diversa e sempre non banale - mi ha fatto venire voglia di tornare a New York!
Profile Image for Theut.
1,886 reviews37 followers
January 26, 2025
Una New York non scontata, banale, fuori dalle "solite" guide.
Una lettura interessantissima (non necessariamente in vista di un viaggio nella grande mela).
Profile Image for Dafne.
238 reviews38 followers
August 18, 2013
I libri di C. Augias, grazie allo stile piacevole e scorrevole, sono sempre un’incantevole lettura.
In questo terzo libro dedicato alle grandi città, ci porta a visitare e scoprire la Grande Mela.
Attraverso un luogo, una piazza, un palazzo, una via, un monumento, l’autore ci racconta la vita e le vicende di alcune tra le tante persone che hanno contribuito a creare la storia di questa città that never sleeps.
L’autore ci accompagna e ci fa immergere in un viaggio in una città in continuo cambiamento.
Si parte dal suo simbolo più famoso, la Statua della Libertà, come e perché fu realizzata e il significato che ha avuto per migliaia di persone che sbarcavano negli USA; il triangolo amoroso tra l’architetto, la ballerina e il miliardario, finito tragicamente e da cui è stato tratto il film “L’altalena di velluto rosso”; l’imprenditore dal cuore di ghiaccio che, nel corso della sua vita, ha messo su una collezione d’oggetti di enorme valore; le storie e le vicende di alcuni (Joe Petrosino, Fiorello La Guardia, Antonio Meucci…) tra i tanti italiani che hanno attraversato l’oceano; le interessanti storie di due rappresentanti della corrente artistica degli anni ’80, Basquait e Haring; l’impareggiabile Dorothy Parker; la vita degli scrittori Whitman, Melville, Poe; e poi anche la nascita di Broadway e della sua macchina dello spettacolo vista attraverso le vite e le vicende di due grandi della musica americana, Irving Berlin (autore, tra le tante, delle bellissime Cheek to cheek, Let’s face the music and dance) e George Gershwin (Rapsodia in blue, Summertime, They can’t take that away from me).
Davvero un libro molto molto interessante, scritto con stile ed eleganza, che fa conoscere le persone e i luoghi sconosciuti della città dalle mille luci.
435 reviews18 followers
February 8, 2013
Augias mi sembra lento e noioso, il libro non ha mordente e non sembra accendere nessuna curiosita' di andare a ritrovare i luoghi descritti. Peccato perche' diverse storie sarebbero state abbastanza interessanti.
Profile Image for Francesco.
38 reviews3 followers
October 27, 2010
....If You could make it there you could make it anywhere...


Profile Image for Barbara.
168 reviews3 followers
November 15, 2010
Discontinuo e frammentario, a tratti interessante. Mi aspettavo di piu' da Augias, che non conoscevo come scrittore.
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
September 29, 2022
Durante il Festivaletteratura di quest'anno ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare: signore chiedere all'ufficio informazioni "da che parte si prende il traghetto per il mare", file oceaniche per toccare un lembo del mantello di Corrado Augias, bravi giovini in coda per Augias sotto il sole delle tre scoprire dopo tre quarti d'ora che quella era la fila per Aznavour...
Che cosa rappresenta Augias per tutta questa gente, mi sono chiesta?
Probabile risposta: un tipo di paleogiornalista televisivo quasi estinto dotato delle desuete virtù chiamate temperanza, buona educazione, classe, linguaggio forbito... tutte quelle cose insomma spazzate via dalla tv spazzatura anni '80.
Credo anche che molti lo associno all'antiberlusconismo, non in quanto rivoluzionario o estremista di sinistra ma in quanto incarnazione di quella sinistra moderata, borghese, ben educata che sa usare il congiuntivo e potrebbe mettersi a tavola con Agnelli parlando affabilmente di Proust e Basquiat senza sbagliare la pronuncia e l'ordine delle posate.

Questo è il suo primo libro che mi capita tra le mani. Non scrive in modo sconvolgente, nel senso di particolarmente originale, Augias, del resto di divulgazione si tratta e quindi ben venga.
Alcuni capitoli, per esempio quello sulla Monroe e quello sullo sbarco in Normandia e la faccenda Enigma, pur interessanti, non presentano nulla di nuovo e c'entrano pochissimo con New York. Così come l'interminabile introduzione sulla statua della Libertà, gli ideali, le retoriche, l'iter della lunga realizzazione, per quanto storicamente accurati, sono tra le cose più noiose che abbia mai letto.
Tuttavia l'idea in sé, quella di prendere una grande città e isolarne alcuni personaggi famosi (o gruppi sociali: i gangster ebrei, quelli italiani, gli immigrati a Ellis Island...) che vi hanno vissuto e che, in certi casi, hanno lasciato una traccia permanente nel corpo vivo della città - si pensi a Frick: collezionista tra i più inestimabili, spietato nella vita, e non si dica che erano tutti così viste le enormi differenze tra lui e il socio Carnegie - alla fine si rivela avvincente.

Non è una banalizzazione da guida turistica: lo dimostra molto bene l'unico capitolo su un personaggio di fantasia, Nero Wolfe, un divertito intermezzo in cui l'Autore rende omaggio a Stout andando a cercare la casa dell'investigatore dove dovrebbe essere e non è, e poi dove ragionevolmente potrebbe trovarsi se esistesse davvero.
Capitolo che si collega organicamente a quello su Poe, che invece in alcuni luoghi newyorchesi trascinò davvero alcuni anni della sua breve vita sventurata e vi si ispirò, come è arcinoto, per un suo racconto tra i capostipiti del giallo classico.
Molte delle storie qui raccontate non le conoscevo, o non nei dettagli. I capitoli su Dorothy Parker, su Frick, su Whitman e Melville sono splendidi.
Profile Image for Jack.
4 reviews
April 10, 2019
Una raccolta di biografie di personaggi illustri di New York. Verso la fine però comincia a aggiungere persone che c’entrano poco o niente come Marilyn Monroe o lo sbarco in Normandia o la macchina di Turing che per quanto fossero interessanti e scritti bene non hanno molto a che fare con la città. Non parla molto delle origini di New York, comincia subito da quando viene portata la statua della libertà. Concordo che sia più interessante scoprire le vite di persone singolari a New York che normalmente vengono oscurati dalla città vera e propria ma mi sarebbe piaciuta qualche parola in più su alcuni luoghi veri e propri anche se molto conosciuti come Central Park o l’Empire State Building.
Ci sta grande attenzione sul sottolineare ogni italiano o italoamericano che ha lasciato il segno ed è stato interessante scoprire che ci sono stati compatrioti in situazioni che non ci si aspetterebbe. Anche se scritto più di dieci anni fa, mi è sembrato ancora attuale .
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Alice.
670 reviews12 followers
March 15, 2023
Un bellissimo viaggio nella città di New York attraverso personaggi e luoghi iconici della città, il tutto raccontato da un illustre giornalista che con minuzia e curiosità ci accompagna alla scoperta di un'epoca ormai passata che va dalla costruzione della Statua della Libertà a Marilyn Monroe, passando per Basquiat e Haring, per la mafia italoamericana, Broadway e tanto altro.
Le mappe che si trovano all'interno del libro ci consentono di avere un'idea della città, per chi come me non ha avuto la fortuna di visitarla ancora; le foto ripercorrono invece tutte le vicende narrate in questo diario di viaggio molto aneddotico ed interessante.
Sicuramente un libro da leggere prima di decidere di intraprendere un viaggio nella mitica NY.

Profile Image for Margaret.
778 reviews15 followers
October 29, 2017
“Os Segredos de Nova Iorque” reúne um conjunto de histórias sobre pessoas famosas que viveram na cidade – Edgar Allan Poe, George Gershwin, Dorothy Parker ou Marilyn Monroe – bem como acontecimentos que marcaram uma época – as disputas entre gangsters rivais, crimes passionais, as atribulações dos milhões de emigrantes.

Partindo de pequenos pormenores, uma estátua ou uma morada, o autor, como um verdadeiro contador de histórias, tece um enredo que nos prende facilmente e que nos leva a interrogar “isto aconteceu mesmo assim?”. Pois… às vezes, a realidade é mais estranha do que a ficção!
Profile Image for Massimo Carcano.
520 reviews6 followers
August 7, 2022
Nel raccontarci su New York Augias parte benissimo, con la storia della statua della libertà ma poi viaggia decisamente tra alti e bassi. Palazzi, vicoli, quartieri, statue, sono il pretesto per raccontarci qualcosa, per raccontarci un personaggio o un aneddoto storico ma se Merilyn Monroe, lo sbarco in Normandia o Antonio Meucci sono interessanti, certi personaggi secondari lo sono meno.
Sicuramente ben scritto e documentato, avrebbe secondo me dovuto soffermarsi di più su cose maggiormente note e sviscerare quelle e i loro segreti. Diciamo tre stelle e mezzo.
Profile Image for Salvatore Samuele Sirletti.
2 reviews
August 18, 2025
Particolare e molto bella è la prima parte del libro, dove lì Augias spende molte belle parole e descrive molto bene la città. Lo scrittore come sempre è un bravissimo narratore e descrive molto bene luoghi e storie.

Il problema scaturisce subito dopo le prime pagine, dove inizia una narrazione che ha davvero poco di New York.
Profile Image for Gianmarco Leggio.
47 reviews2 followers
December 19, 2025
Iniziato poco prima di visitare New York per la prima volta ma finito parecchi mesi dopo. Le storie narrate nel libro raccontano la città a partire dalla fine dell'Ottocento, quando la statua della libertà fu eretta, per poi focalizzarsi su luoghi e personaggi del secolo scorso.
Devo dire che certe storie riguardano solo marginalmente New York ma nel complesso la lettura è interessante.
Profile Image for Enrico V.
13 reviews
September 13, 2019
Interessante, peccato che negli ultimi due capitoli si perda un poco il filo del discorso ed il tema New York, solo per parlare di Marylin e del D Day che alla fine con il titolo non c'entrano davvero nulla.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Roberta.
71 reviews4 followers
January 10, 2020
Finalmente, non ne potevo più. E non è bello da dire di un libro, no? Lo stile della scrittura non è pesante, ma troppo prolisso, a volte estremamente descrittivo e non parliamo delle divagazioni ad argomenti totalmente diversi. Peccato, perché comunque le storie sono potenzialmente interessanti!
Profile Image for Lara71.
113 reviews
February 22, 2023
Titolo fuorviante
Racconta di personaggi e luoghi più o meno noti Americani
Profile Image for Elena Professione.
12 reviews12 followers
September 21, 2024
Poche pagine accattivanti dal mio punto di vista, due stelle perché ho fatto davvero fatica a finirlo ma qualcosa (poco) di interessante l'ho letto
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
December 6, 2024
New York è lo spunto, è la scenografia, è la cornice per storie a volte note a volte sconosciute, ma tutte magistralmente raccontate come solo chi ha grande cultura e conoscenza sa fare
Profile Image for Silvia.
78 reviews17 followers
September 5, 2023
Una narrazione scorrevole e naturale, un flusso di digressioni storiche, aneddotiche e di cronaca che accompagnano alla scoperta di New York e della sua storia anche se si è seduti in una poltrona a migliaia di km. Leggerlo in treno è stato ancora più particolare!
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
January 27, 2014
Tutti e quattro i libri (su Roma, Londra, Parigi e NewYork) sono collezione di aneddoti legati in maggiore o minor misura ai luoghi. La variet� degli aneddoti rende estremamente probabile che alcuni non siano una novit� ma anche parimenti difficile che li conosciate tutti. Lo stile da uomo di mondo di Augias si conf� particolarmente a libri come questi; passeggiate lente dove il vecchio zio ci narra fatti e fatterelli del posto. Si sente che pur avendo limitato a quattro le citt� (per motivi anagrafico editoriali, voleva includere non per gerarchia ma per esperienza diretta) le stesse non ispirano i medesimi sentimenti. Roma attira amore, ammirazione, paura e rispetto eccetera. Le altre tre non accendono tutta la tavolozza dei colori. Londra non accende proprio. La tecnica narrativa scelta viene spiegata attraverso una citazione che riporto liberamente: un luogo se non lo si collega a fatti mitici � solo un ammasso di muri e selciati. I fatti, le gesta prevalentemente scelte hanno ovviamente una seria preponderanza nell'ambito delle quattro "S" Soldi Sangue Sesso e Sapere, i soliti mattoni della Storia. Nonostante alcune bizzarre teorie sostangano che ben altre siano le leve delle azioni umane a queste sto contento e i discorsi coerentemente filano. Sulla necessit� di collegarsi a fatti sono assolutamente d'accordo se si parla del paesello che mi vide bimbo. Se non si popolano quelle quattro case dei ricordi � solo un punto su una carta da abbandonare alla massima velocit� concessa. Lo sono mooooolto meno se ad esempio si parla di Roma. Nonostante un altro citato chiamato in forza abbia definito il Tevere e limitrofe un rio giallastro case ecc muri ecc. Continuo a pensare che certi edifici siano belli in se, indipendentemente dalla storia passata o no fra le pareti e nei cortili. Per piet� non ricorder� il nome dell'ultimo citato, ma credo che se alla vista di Roma si riesce solo a esprimere questo si merita di trascorrere tutta la vita a Mobile, Alabama.
Profile Image for Old Man Aries.
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August 1, 2012
Regalo di una cara amica che sa bene quanto la Grande Mela mi è rimasta nel cuore, si tratta di un volume di Corrado Augias che si pone l’obiettivo di raccontare aneddoti e luoghi “segreti” della capitale del mondo: un obiettivo che bisogna valutare su un paio di aspetti, non tutti pienamente raggiunti.

Cominciamo dalla parte facile: i segreti; indubbiamente il libro inizia e prosegue citando parecchie situazioni e parrecchi luoghi che non facilmente sono conosciuti, compresi i posti dove Meucci e Garibaldi vissero e lavorarono insieme per un certo periodo, oppure gli aneddoti su gangster di origine ebraica o scultori italiani poco famosi ma che hanno creato opere importanti per New York e gli Stati Uniti.

Fin qui tutto bene, ma poi si perde via iniziando a raccontare vicende per le quali New York è solo ed esclusivamente una scusa, parlando ad esempio del matrimonio di Marilyn Monroe ed Arthur Miller solo perché vissero a Manhattan, tanto per fare un esempio.

Il vizio della digressione, poi, è parecchio presente in Augias, col risultato di far perdere certe volte l’argomento principale privilegiando quello secondario.

Il secondo aspetto da considerare è l’efficacia narativa, cosa in cui, mi duole dirlo, il buon Augias (almeno in questo libro) non eccelle: sia chiaro, le competenze ci sono, la voglia di raccontarle pure, ma quel che manca è un certo ritmo che faccia appassionare il lettore invece di subire passivamente la sequenza di informazioni che gli giungono.

Un libro che iniziava con ottime premesse sia di intenzioni che di competenze, ma che riesce a fatica a rispettarle tutte, perdendosi lungo il percorso senza raggiungere quei picchi che poteva toccare.

In sostanza un po’ di curiosità ed informazioni me le ha passate, ma sicuramente mi sarà molto più caro per la dedica e per il regalo in sé.
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