Potenza di una città sognata: ci arrivi e ti stupisci che esista davvero
Nessuna città ha un nome così evocativo: appena lo pronunci l’Oriente t’assale. Samarcanda è l’estrema tra le Alessandrie fondate dal re macedone; è la città delle fortezze e dei sepolcri; è il nodo carovaniero sulla Via della Seta, il maggior raccordo commerciale di terra fra Cina ed Europa; è la sede del Gur-Amir, tempio e santuario, centro del mondo dalla cupola turchese sotto la quale il grande Tamerlano dorme per sempre. Parla una lingua in cui coesistono e si contrappongono tre alfabeti - cirillico, latino, arabo - come specchio della lotta tra chi ancora guarda al vecchio colonizzatore russo, chi sostiene l’islamizzazione e chi vorrebbe giocare sino in fondo la carta dell’occidente.
Franco Cardini (Firenze, 1940) è uno storico e saggista italiano. Laureato in storia medievale presso l’Università di Firenze attualmente è professore emerito presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali (Scuola Normale Superiore). Ha scritto numerosi libri e pubblicazioni.
Una visione storica estremamente interessante. Forse a causa di quanto poco si sa in materia di Asia Centrale in Europa, ma confido che l'evidente critica dell'autore verso imperialismi di qualsiasi foggia o misura (che siano quello inglese E quello sovietico) mi fa ben sperare che sia una narrazione affidabile quanto possibile. Lo stile è molto scorrevole e fluido, rende la lettura estremamente piacevole nonostante sia un saggio. È anche gradevolmente molto evidente la passione e l'amore dell'autore per la materia trattata, che non fa mai male. Sicuramente mi ha fatto venire ancora più voglia di salire su un aereo.
Non metto cinque stelle perché non so abbastanza di storia e cultura dell'Uzbekistan per giudicare quanto sia una visione "europea" delle stesse. E per il fatto che ci siano un riferimento in termini dispregiativi ai "giovani d'oggi che non si curano più delle tradizioni" di quanti ne avrei voluti trovare.
Consigliatissimo se anche voi siete neofiti dell'argomento e volete saperne di più!
Più che un libro di storia, un atto d'amore verso la città di Samarcanda. Pieno di informazioni - non sempre ben distribuite - il libro di Cardini mi ha convinto, anche grazie all'enorme conoscenza della materia dimostrata dall'autore. Consigliato se volete approfondire la figura di Timur, l'influenza islamica nell'Uzbekistan e i meravigliosi monumenti di Samarcanda.
Solo il nome, Samarcanda, fa volare la mia fantasia e non solo la mia. Di reale era la città di provenienza della moglie di un collega sovietico e solo a sentirne il nome rimasi a bocca aperta. Come con Gerusalemme, Cardini scrive un libro di storia, un memoriale e una guida turistica in una sola, piacevole, opera.
Un po' romanzo, un po' guida turistica, un po' giornalismo, soprattutto una cavalcata storica lungo Samarcanda e l'Asia centrale, scritto da Cardini con verve insolita per un accademico e - ovviamente conoscendo l'autore - opinioni molto fuori dal coro e simpatie discutibili (da Tamerlano ai Sovietici). Tutto sommato una lettura istruttiva.
letto prima e durante il viaggio in Uzbekistan. Mi serviva un'introduzione storica ai luoghi che andavo a visitare. E' stata per me una buona guida, un occhio obiettivo sulle trasformazioni del paese, sull'importanza di Tamerlano, di Ulug Begh, dei sovietici. Non accattivante come un romanzo storico ma sicuramente utile