Le nuove scienze cognitive hanno ormai abbandonato la "metafora del computer", secondo la quale la mente umana è paragonabile a un software la cui comprensione non richiede informazioni sull’hardware, il corpo. Viceversa, ci troviamo di fronte a un mosaico di proposte teoriche adottate in molteplici settori di ricerca - dalla psicologia sperimentale alla filosofia della mente - e accomunate dall’idea che la maggior parte dei processi cognitivi superiori avvenga mediante i sistemi di controllo del corpo agente. Una mappa chiara per orientarsi nel mondo della "embodied cognition".
per alcuni capitoli anche 3/5, ma rimane comunque un "riassunto" di stampo più filosofico che neuroscientifico e questo può essere un bene per alcuni perché rimane più leggibile e adatto a piantare dei semi per alcune riflessioni estremamente utili riguardanti i processi emotivi in una maniera il meno "new age" possibile ma personalmente chiedo qualcosa di più diciamo coraggioso. Alcuni pezzi strizzano troppo l'occhio alla teoria polivagale e altre sono eccessivamente fredde, come se non si andasse alla fin fine da nessuna parte.