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Minotaur

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An Israeli secret agent falls hopelessly in love with a young English girl. Using his network of contacts and his professional expertise, he takes control of her life without ever revealing his identity. Minotaur is a complex and utterly original story about a solitary man driven from one side of Europe to the other by his obsession.

192 pages, Paperback

First published January 1, 1980

17 people are currently reading
669 people want to read

About the author

Benjamin Tammuz

22 books12 followers
Benjamin Tammuz (Hebrew: בנימין תמוז) was born in Russia in 1919 and immigrated to Palestine with his family at the age of five. Tammuz was a sculptor as well as a diplomat, writer, and for many years, literary editor of the Ha'aretz newspaper. His numerous novels and short stories have received many literary prizes.

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Displaying 1 - 30 of 116 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,459 reviews2,436 followers
May 12, 2023
Sig FRANZ KAFKA, FERMO POSTA



Credo sia stato il mio primo incontro con le Edizioni e/o che sono diventate poi una costante delle mie letture (Brandys, Hrabal, Haushofer, Hein, Liebrecht, Ferrante, Carlotto, Ferrari, Didion, Aleksievič, Kourouma, Diop, Enard, Galgut, Naspini, Sarr…).
Pertanto, questa è una rilettura, a distanza di più di vent’anni.
Anche stimolata da alcuni affascinanti commenti letti proprio qui su Goodreads.

description
”Les patriotes” di Eric Rochant, 1994. Nella foto Yvan Attal e Sandrine Kimberlain. Quando ho visto questo film, più di vent’anni fa ormai, ho pensato molto al romanzo di Tammuz.

Personalmente, ho letto un breve romanzo così bello da regalarlo.
Ho letto una storia dove sono rimasto colpito dall’imbarazzante serietà degli uomini contrapposta alla levità della donna.

Personalmente, ho letto una spy story che tale non è, sia l’immagine di copertina che il colore giallo sono fuorvianti - è piaciuta molto a Graham Greene, ma non è una spy story, definirla tale è riduttivo. Il protagonista è un agente segreto, ma questa è caso mai una spy story della mente e dell’anima.

Ho letto un romanzo che sembra epistolare, ma tale non è, perché stravolge la caratteristica di un romanzo epistolare.

Ho letto una storia che sembra un classico caso alla Rashomon, sulla pluralità dei punti di vista: ma anche questa è una definizione errata, e soprattutto semplicistica, perché è lo stesso Tammuz narratore che intreccia biografie e storie di vita.

description
A sinistra Mili Avital che nel film omonimo diretto dal figlio di Tammuz interpreta Thea.

Direi che più di tutto ho letto una storia d’amore.

Anzi, per certi versi, ho letto LA storia d’amore, quella paradigmatica, perché il soggetto dell’amore è il sogno, l’essere amato è l’amore dei sogni: lei era pronta nella sua mente prima di venire al mondo, prima di diventare esattamente lei, la donna che un uomo riconosce infallibilmente.
E a dimostrazione che si tratta di una perfetta compiuta storia d’amore c’è il magnifico incipit, ripreso nel sottofinale, che sancisce un pilastro del sentimento d’amore, il riconoscimento:
Un tale, che era un agente segreto, parcheggiò in una piazza bagnata dalla pioggia la macchina che aveva preso a nolo, e salì sull’autobus per andare in città…Alla prima fermata, l’autobus che rallentava lo riportò alla realtà e vide due ragazze che si sedevano sui sedili liberi davanti a lui. La ragazza di sinistra aveva i capelli color bronzo, bronzo scuro che brillava di riflessi d’oro… Attese il momento in cui si sarebbe voltata verso la sua amica, appena… vide i tratti del suo viso, spalancò la bocca in un urlo soffocato in gola. Forse gli sfuggì. I viaggiatori, in ogni modo, non reagirono.

description
L’attore Dan Turgeman nella parte di Alex. Il film è probabilmente internazionalmente più noto col titolo di ‘Mossad’, anziché quello originale, se di notorietà si può parlare per questa opera.

Ma sono tutte le prime pagine che catturano il lettore, Erri De Luca lo definisce un esordio a tuffo.

Ho letto un inno al segreto alla potenza della scrittura che sa essere più forte di ogni voce, di ogni presenza. La loro distanza non è separazione, ma un nervo teso tra loro, che il tempo irrobustisce.
Ho letto un inno alla scrittura che passa attraverso un’ode alla lingua: se lo Sconosciuto si presentasse in carne e ossa, potrei pure sconfiggerlo. Ma una figura fatta di parole e tempo è indistruttibile.
L’amore di Thea nasce dalle parole che le scrive lo Sconosciuto, l’agente segreto: sono così ‘giuste’ che Thea gli si lega per il resto della sua vita.

description
La porta del mare nostro, il sogno mediterraneo.

Non manca certo il gioco dei rimandi, degli incastri, dei simboli.
Thea, la ragazza, è una dea non solo nel nome.
Aleksander riconosce in Thea la donna dei suoi sogni come Adamo al risveglio dal suo sonno profondo vede Eva e la riconosce immediatamente come carne della sua carne.
I quattro personaggi in principio sono sconosciuti uno all’altra, ma presto li collegano ben meno dei fatidici sei gradi separazione.
Il Minotauro del titolo si lasciò uccidere da Teseo senza difendersi? Così sembra pensarla Borges. La salvezza è impossibile per il Minotauro? Chi muore nel bar, è sorpreso? Oppure si lascia uccidere? Non poteva salvarsi?
L’agente segreto vive in perenne sfida alla morte, come lo stato di Israele.
Le biografie dell’agente segreto e di Nikos, romanzi nel cuore del romanzo, evocano il ‘sogno mediterraneo’ che sta così tanto a cuore ai due personaggi di carta, ma anche, evidentemente, al loro creatore.
E tutte le interpretazioni di questo romanzo, quelle allegoriche e quelle ‘qui e ora’ come la mia, non rimandano forse al mitico labirinto nel quale viveva in Minotauro? Qual è il filo d’Arianna di questa novella: l’amore? La Palestina? L’ebraismo?...

Ed è vero che c’è un rallentamento nella tensione, che nella concisione di questa narrazione, la storia familiare dell’agente segreto occupa un po’ troppo spazio e rallenta, abbassa la temperatura, la intiepidisce. Però comunque, Tammuz scandisce come un metronomo, secco ed essenziale.

Romanzo evergreen.

description
Il modellino di labirinto usato nel film 'Shining' di Stanley Kubrick, quello che Jack Nicholson contempla invece di scrivere. D'altronde, anche quando scrive Jack Torrance non va oltre All work and no play makes Jack a dull boy

PS
Un capitolo a parte meriterebbe l’adattamento cinematografico opera di Jonathan, il figlio di Tammuz, film fenice.
Tutto lascia pensare che sia così mal riuscito che si è voluto seppellirlo.
Quando uscì nel 1997, lo scrittore era già morto.
Jonathan da allora si è dedicato più all’insegnamento e ad altri aspetti del cinema che alla regia.
I diritti del romanzo per realizzare il cosiddetto remake gli sono stati chiesti a più riprese e da più parti, ma lui ha sempre rifiutato.

Adesso tutti gli ebrei prendono parte a questa pazzia. Forse pochi ne sono coscienti, ma tutti lo sentono; hanno vinto e hanno perso. Hanno lottato, hanno lasciato morire e hanno ucciso, e adesso la vittima e il vincitore hanno nostalgia l’uno dell’altro, e non c’è modo di tornare indietro, poiché uno di loro è stato ucciso. In realtà, sono stati uccisi entrambi.

Ebrei, elleni, musulmani e cristiani si sarebbero incontrati e divisi, si sarebbero massacrati e poi avrebbero avuto nostalgia gli uni degli altri, e alla fine, uno dopo l’altro, sarebbero usciti di scena. Se ne sarebbero andati, per poi tornare, ciclicamente, in una terrorizzata fuga, tra grida di dolore e distruzione, nel bagliore dello scoppio di navi da guerra in fiamme, nel lamento delle madri per i figli uccisi. Poi, ci sarebbe stato un lungo silenzio, come se si levassero dalla tomba e ritornassero, nell’odore dell’arrosto di agnello, nel suono dei giradischi, nelle canzoni che si trascinano stanche, lunghe e disperate
.

description
Gustave Doré: Dante e Virgilio incontrano il Minotauro nel dodicesimo canto dell’Inferno.
Profile Image for Andrea Belfiori.
125 reviews1,055 followers
January 13, 2019
Un delusione immensa. Un libro lento e molto noioso che doveva essere una spy story ma che in realtà è una specie di romanzo storico con personaggi dalla caratterizzazione inesistente, una storia senza suspense che doveva parlare di un'ossessione che alla fine non è nemmeno analizzata perché ci si concentra su vita, morte e miracoli dei personaggi (ma solo ad un livello estremamente superficiale). Dialoghi imbarazzanti e una storia di stalking romanticizzata in modo pessimo e pure banale. Assolutamente non consigliato.
Profile Image for piperitapitta.
1,051 reviews467 followers
March 11, 2018
«Perché forte come la morte è l'amore»

Credo che ognuno di noi rappresenti un certo tipo di lettore, ed io, forse a volte non senza una nota di compiacimento, continuo a raccontare a me stessa e agli altri di come nell'ultimo anno sia diventata una lettrice bulimica.
Leggo moltissimo, sempre di più, sempre più voracemente, e se questo da una parte mi piace perché fa crescere continuamente in me il desiderio di scoprire nuovi autori, di misurarmi con letture che non avrei mai pensato di avvicinare, se mi stimola ad un confronto continuo con letterature sconosciute e lettori di tutti i tipi, dall'altra mi fa perdere la capacità di immergermi totalmente in una storia e mi costringe a sovrapporre mondi completamente diversi tra loro e a correre freneticamente per il desiderio di voler sapere "come va a finire" per potermi tuffare al più presto in una nuova avventura.

Naturalmente «Il Minotauro» è stato la vittima perfetta, si prestava perfettamente ad assecondare questa mia inclinazione: c'è una storia d'amore misteriosa e ossessiva, un protagonista enigmatico di cui non si conosce neanche il nome, una ragazza così bella, Thea, da poter calamitare con uno sguardo l'amore di chiunque la incontri: l'amore di G.R. un giovane coetaneo, quello dello Sconosciuto, che le scrive lettere d'amore, e quello di Nikos, un professore universitario che conoscerà molti anni dopo l'inizio della storia.
Ed io, mi sono tuffata, e ho nuotato tra le pagine come una forsennata, mi sono lasciata ubriacare dalle parole, stordire dai profumi, accecare dai colori per arrivare di schianto alla fine, commossa e frastornata.
Frastornata.
Perché quella che all'apparenza sembra solo una storia d'amore, dopo aver ruotato intorno all'impossibile storia tra Thea e lo Sconosciuto e averla percepita in ogni suo respiro, vissuta da quattro punti di vista differenti, palpitato alle parole dello Sconosciuto che la inseguivano e la raggiungevano ovunque andasse, in realtà rivela anche la storia di un amore grande, quello di Tammuz per la sua terra.

Mentre leggevo Il Minotauro cresceva in me la sensazione che questa scrittura, apparentemente piana e didascalica, celasse dei simboli, dei rimandi continui a qualcosa che non riuscivo a cogliere in pieno, qualcosa di molto più grande del mito del Minotauro, del labirinto d'amore e ossessione in cui lo Sconosciuto, l'agente segreto, trascina anche Thea.
Leggevo di una terra di valli e fiumi, di aranceti profumati, del desiderio di una "rinascita del Mediterraneo" comune a due uomini distanti tra loro, un levantino, il professore di origine greca, e un ebreo di origine russa, l'agente segreto, e sentivo sempre più, ad ogni parola, un'eco di qualcosa che avevo già udito, di parole che avevo già annusato; sentivo, man mano che andavo avanti nella lettura mi è stato chiaro, l'ebbrezza e l'appagamento, la forza e la sensualità, del Cantico dei Cantici, uno dei canti d'amore più belli che siano mai stati scritti.

È israeliano Tammuz, mi dicevo, non può essere solo questo il livello di lettura di questo romanzo, sono sicura che c'è molto di più, non può essere solo amore, sia pur trascinante, sia pure travolgente, sono sicura che ci sia molto di più tra queste righe.
E allora mi sono tuffata ancora una volta tra quelle parole, per cercarne altre, per trovare quello che, secondo me, era il vero significato di questa storia, per capire se quel profumo inebriante che mi era sembrato di sentire l'avevo sentito veramente o se era solo una suggestione.

E mentre cercavo quelle parole - c'è un brano, a circa un terzo del libro, in cui affiorano in Nikos tutte le sue radici mediorientali, che dice «Che aspetto hai ora, com'è la tua voce, qual è il colore dei tuoi occhi, mentre seduta alla finestra in questo momento, in qualche parte del mondo, colma di disprezzo per la debolezza dei nuovi popoli, aspetti me, sorella sposa mia? I tuoi occhi non sono azzurri, sono occhi di cerbiatta, ma il tuo corpo è bianco. I tuoi capelli non sono come lino cardato ma bronzo di Damasco. Non uscire dalla tua casa, ché sto arrivando, sto venendo.», che sembra quasi rispondere ad un brano del Cantico che dice «Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l'amato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per le piazze; voglio cercare l'amato del mio cuore. L'ho cercato ma non l'ho trovato.» - mentre percorrevo quel sentiero in cerca di parole per trovarne altre, mi sono accorta di aver iniziato a percorrere un'altra strada, un altro sentiero ancora; all'improvviso mi sono trovata a pensare ad una giovane donna dai capelli color bronzo, Thea, che non è più solo una donna, ma una terra promessa e contesa, una terra che richiama a sé uomini delle razze più diverse, ma che non riesce nonostante l'amore lacerante che la nutre a trovare pace: una terra che è vita e morte insieme, Israele e Palestina allo stesso tempo. E poi ho iniziato a pensare all'amore breve e fugace di G.R., inglese come inglese è stato il Protettorato che ha governato la Palestina nella prima metà del secolo scorso, all'amore travolgente dello Sconosciuto, ebreo, un amore del quale «Non posso darti altra spiegazione se non quella che sto per dirti: da quando ho memoria di me, io ti ho cercata», quello dei tanti coloni ebrei arrivati da ogni parte del mondo, dispersi dalla diaspora e riuniti dal desiderio di ricongiungimento alla propria terra d'origine, ed infine all'amore di Nikos, alla miscellanea delle sue origini, greche, libanesi, egiziane, palestinesi, al suo stupore nei confronti di una terra che non trova pace, e al primo incontro dei due uomini, l'ebreo e il levantino, a Gerusalemme, l'uno di fronte all'altro, l'uno opposto all'altro. E mentre leggevo, rileggevo la storia di Tammuz come una bellissima metafora della sua terra, come una grande allegoria in cui ciascuno dei protagonisti è molto di più di quello che sembra, perché incarna un sogno, rappresenta un desiderio, racconta il miraggio di una terra che può essere arida, matrigna, spietata, ma anche materna, rigogliosa, fertile; racconta di un esilio, come quello di Ingeborg, che sembra non aver mai fine; racconta di una caparbietà, come quella di Lea, che spinge a conquistare l'inconquistabile; ma soprattutto racconta di una pace interiore lontana da raggiungere finché non ci sarà armonia, finché non ci sarà la capacità da parte di tutti di entrare insieme nel terzo cerchio della musica; racconta infine di un amore che se non è condiviso può solo portare alla morte.

Quando cominciò a leggere la prima lettera e arrivò alla frase: «Ebbene, io amo il paese che servo, i suoi monti, le sue valli, la sua polvere, la sua disperazione», chiuse gli occhi e pensò che «monti» e «polvere» si adattavano bene alla Palestina, che adesso si chiamava Israele; lo stesso paese dove era stato convocato per un incontro oltre dodici anni prima, nel quale lo aveva interrogato una specie di agente segreto, il tipo di uomo che avrebbe potuto essere l'autore di quelle lettere.

Questo libro è un bellissimo dono.
Profile Image for None Ofyourbusiness Loves Israel.
879 reviews176 followers
September 26, 2025
Alexander Abramov, a secret agent (Mossad???), sees Thea once and devotes his entire existence to her through letters, watchfulness, and clandestine gestures.

Thea grows up under the shadow of these letters. She receives them without knowing exactly who writes them, only that the writer is brilliant, tormented, and wholly devoted to her. Thea receives the words, sometimes welcomes them, sometimes trembles at their arrival.

She experiences the ardor of Nikos, the loss of her lover G.R., the collapse of her marriage, and the ghostly presence of roses, records, and telegrams that follow her across Europe and the Levant. Thea tries to build a life through teaching, travel, and fleeting intimacy, yet Abramov’s attention makes every movement feel archived.

Alexander, restless and consumed, continues his secret correspondence, always withholding direct contact. He is hunted and wounded in Madrid, escapes, grows a beard and mustache, and lives under assumed names . He imagines himself as the mythic Minotaur, trapped in a labyrinth of espionage, love, and secrecy.

Alongside these personal entanglements run diaries of music and literature, where he meditates on Bach’s mathematical rigor, Shakespeare’s cruelty, and the tragic grandeur of Russian novels. The cliff always waits: will the man who invented codes for the Party, who once declared “I killed a man and I felt nothing,” finally step into the open, or will he keep writing until his hand stiffens into history.

Benjamin Tammuz anchors Abramov’s obsession in the soil of politics. The younger Alexander serves in revolutionary cells, drafts codes, and fires pistols in the name of Zionist struggle, while Arab revolt shapes the streets around him.

His diary reads like a double-exposed photograph: one layer shows him arranging assassinations, the other shows him confessing to Thea his hunger for love.

Tammuz, born in the Soviet Union and raised in Tel Aviv, lived both as diplomat and writer, and his book refuses to separate the erotic from the political. For Abramov, love resembles an underground cell, built on secrecy and sealed by loyalty.

When he muses on literature, he sounds like a soldier longing for aesthetic absolution. When he writes on Zionism, he sounds like a lover cloaking passion in revolutionary duty. I read it as a marriage of Nabokov’s obsessive elegance with Graham Greene’s espionage melancholy, yet uniquely stamped with Israeli urgency.

In this labyrinth of letters the truest subject is the dangerous power of longing. Tammuz composed an unusual love story, an edgy spy story, and an inquisition into desire itself, written with the cunning of an agent and the fervor of a priest.

"... בלילה, לאחר ארוחת הערב, שוכב במיטתו – ההיה זה באלכסנדריה או בביירות? אחת היא – לאחר שאביו הלך עם ידידיו למועדון-לילה ובבית נותרו רק שלושתם, אמו אחותו והוא, הריהו מאזין לקול זמרתה של האחות; מילות שיר יווני, שיר אהבה ומוות, סיפור מתמשך בלחן שב אל עצמו, עשוי פזמון-חוזר שאין לו סוף, מרקחת רקוחה היטב מבליל של חזנות יהודית, פלמנקו ספרדי, שירה נאפוליטנית ואיזה בדל-זכרון מהמיית-המקהלה של הטרגדיות היווניות העתיקות. הוא עתיד לדעת – הוא ידע כבר אז – שהשירים הללו מקיפים את הים-התיכון כולו; שתחילתם בשירי המלחים הפיניקיים, חותרי המשוט ומשלחי המפרש הקדמונים, שיצאו מן החוף הלוחך עתה את שולי-הגן של ביתם, לפני אלפי שנים, והגיעו עד לאוקיינוס; ובכל מקום הטילו סימן וזכר, שברבות הימים יעשה את הים הזה לנשמת אפה של התרבות. יהודים, הלנים, מוסלמים ונוצרים ייפגשו וייתפרדו, יטבחו זה בזה ויתגעגעו זה אל זה ולבסוף יסתלקו, בזה אחר זה, מן הבימה. יסתלקו וישובו, במעגלים, בבריחה מבוהלת, בקולות שבר ואבדון, בברק נפץ ספינות-מלחמה עולות בלהבות, בקינת אמהות על בניהן ההרוגים. ואחר כך תהיה דממה ממושכת, וכמו מקברם יעלו וישובו כל אלה בריח צלי-הכבש, בקול הפטיפונים, בשירים היגעים, הארוכים, הנואשים...."
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 7, 2017

Una complessa allegoria

Una storia d'amore a distanza (o una ossessione amorosa?) scritta in quattro tempi sfasati temporalmente dai quattro attori principali.
Una storia avvolgente dal sapore antico che costringe alla lettura, una lunga attesa dell'incontro tra i due protagonisti.

Una storia che, stando al significato letterale, dimostra quasi subito i suoi limiti. E' improbabile, rappresenta il protagonista come una persona cattiva che uccide per ottenere ciò che vuole, è abbastanza banale. E alcune ripetizioni di interi brani nella quarta parte, cosa mai vista prima, mi hanno abbastanza irritato (brodino allungato...).

Probabilmente, mi sono detto, non ho letto con sufficiente attenzione. O forse... bisogna scavare un po'. Osservando meglio qualche dettaglio, rielaborando qualche ricordo, rimescolando il tutto, si può mettere in piedi una rappresentazione alternativa.
E, un po' come osservando gli stereogrammi, quei quadri colorati che dopo un po' che li si fissa ci fanno vedere un'immagine completamente diversa, il Minotauro assume un significato differente, più profondo.

Possiamo allora immaginare che il protagonista, lui, l'agente segreto, lo sconosciuto, potrebbe essere Dio che si manifesta al suo popolo (quello ebraico, che serve e che ama) come un uomo si manifesta alla donna amata

"Ma gli agenti segreti, come Dio, mandano segni solo ai loro confidenti. Sono molto crudeli, e anche infelici, a volte. Comunque, tacciono"

Dio che si fa riconoscere tramite lettere e che riceve, quando non si palesa per lungo tempo, implorazioni: "Tu non hai il diritto di morire e non hai il diritto di tacere. Dimmi cosa devo fare".
E lei, Thea, rappresenta forse il Popolo d'Israele, alla continua ricerca di Dio.

La situazione ricorda e riprende probabilmente anche il Cantico dei Cantici, che è metafora del legame tra Dio e il popolo di Israele (qui rappresentati da lui e lei).

Tutto il racconto è costituito dall'attesa. L'attesa tipica, nella storia di Israele, di Dio, di quello sconosciuto che non arriva mai. Questa attesa che rende il popolo d'Israele (Thea) esausto, tanto che implora il Cielo: «dammi un segno… Dammi un segno, dammi un segno. Non puoi continuare a trattarmi così».

È possibile incontrare Dio (lo sconosciuto) in questa vita? No, tra il popolo d'Israele (Thea) e Dio (lo sconosciuto) non c'è contatto, una piccola distanza li separerà per sempre.

Ci sono forse anche altri simboli, nel romanzo; c'è ad esempio la musica, che sembra rappresentare la visione di Dio. "Stare svegli al centro della musica è impossibile ed è superiore alle forze di chiunque", ossia non si può vedere Dio e rimanere vivi. Ci sono i popoli del Mediterraneo, tra cui i Palestinesi, per i quali Dio (lo sconosciuto) ha sentimenti struggenti come per un fratello perduto.

E il titolo che cosa significa? Allude forse al minotauro (essere con due nature, terrena e divina?) che in un quadro sulla parete tende una mano alla ragazza/terra senza poterla avere.

Sì, letto così il senso del romanzo decolla, effettivamente. Però....

Per me un romanzo allegorico deve stare in piedi anche se letto in versione base; e questo non è il caso (in versione base per me è debole debole...). Inoltre l'allegoria, la metafora, dovrebbe essere abbastanza evidente, portare ad una lettura univoca e non essere tanto complicata e costruita da richiedere l'uso di complicati manuali di istruzione.

Il Minotauro è, in definitiva, un libro abbastanza interessante, in qualche momento affascinante, ben scritto. Ma assolutamente, a mio parere, non perfetto.
Interessante Tammuz come autore, in ogni caso. Gli darò un'altra opportunità.
Profile Image for Paul.
209 reviews11 followers
April 4, 2015
There's something to be said for not writing a review as soon as you finish a book. Let it settle, digest what's been taken in and reflect a little. When I closed Minotaur* my initial feeling was one of having been blown away by the taut and refined writing style, the way the plot unwinds gradually, revealing part of the truth, only then to be quickly snapped back like a spring to an earlier scene in the protagonists' stories - revealing more as it went. At least a week has passed and now I find on reflection a sense of depth to the plot that didn't immediately occur to me as I was reading. This is one that I think I'd like to one day return to afresh.

Tammuz' book chiefly involves four main characters - all brilliantly drawn - and the book is divided into four extended chapters covering each's story from their particular perspective. There is a lot of overlap, and more than a touch of mischief at play as the author teases the reader with subtle misdirections - almost as the characters in his story will at times play with each other's emotions.

Alexander Abramov is a mid-20th century Israeli secret agent, but he is not really the hero, or even anti-hero of the spy thriller that I was expecting to read. It is his 41st birthday, and he is alone in rain-soaked London, finding himself living in isolation and distanced both physically and metaphorically from his wife and children, his home and his origins. Into his life appears Thea, an unnervingly young beauty with dark copper coloured hair, who he instantly infatuates himself with. At a distance, Abramov observes her going about her life as his obsession grows. The manipulative techniques of his profession allow him to make her existence an inseparable part of his own; an increasingly despairing one that depends on a perpetually out-of-reach and exponentially damaging and unbalanced love affair. But it would be wrong to dismiss Abramov as a creepy stalker. Yes, he can certainly creep with the best of them, but his irregularly frequent letters to Thea - the pair have never met face to face, necessitating an elaborate Le Carresque arrangement via post restante collections - are anticipated by her with a flattered and romantic sensibility that is somewhere between bemused fascination and distracted fantasy.

The years, and letters, pass and we learn of Thea's other suitors, thankfully more conventional than the strange and melancholic Abramov. There is GR - a somewhat preppy and straight contemporary, who is supposedly more suitable, as well as the enigmatic Greek intellectual and academic Nikos Trianda, who also, like his fellow Mediterranean Alexander, falls in love with Thea at first sight. She is entirely convinced that he is in fact her mysterious and "anonymous friend" himself.

The author's spare style, and poetic prose, successfully moves the story along at a fair old pace - it is very well written. By the halfway mark of this slim novel, I was amazed at quite how much ground had been covered by the writing, and the years that had passed in its story.

The final and longest chapter (almost half the book) takes the reader back initially to Alexander's childhood, and his parents' stories of Europe and their self-imposed exiles of sorts in Ottoman/Mandate-era Palestine. The elements of his earlier life that formed his character become ever clearer against a background of isolated privilege, distant parents, nascent Israel, first loves, and existential wars.

Ostensibly a beautifully penned book about obsession and where it might stem from, as well as unfulfilled love, there are many passages that subtly suggest there could be more on Tammuz' mind. I'm not sure, but think that (writing in 1979) he is also saying something about Israel's place in the Levant, and in turn perhaps raises questions of isolation, belonging, and acceptance. I don't know if the last sentence will mean anything to anyone but myself, but Minotaur certainly made me ponder far more than I bargained for when Graham Greene's "The best novel of the year" blurb caught my eye. Have to say also that I kept on thinking what a terrific film this would make in the hands of the right director. Well worth the diversion, and I'll gladly read anything else by Benjamin Tammuz.

*A post script of praise for the [Europa Editions - World Noir] jacket design with this one - by Emanuele Ragnisco. It is after all both eye-catching and stylish - and deftly drops the very merest hint of the story within: a man sitting alone, in an apparently enticing location, face hidden, somehow lost in thought, possibly unhappy, or both?
Profile Image for Silvia.
303 reviews20 followers
June 15, 2023
Razionalmente 4⭐ ma questo libro è di una struggente bellezza, l'attesa del destino che deve compiersi è palpabile sin dalle prime pagine. Grazie Orso!
Profile Image for Ina Cawl.
92 reviews311 followers
Read
January 11, 2018
obsessive love story between secret Isreali agent and young British girl
longer review to come
Profile Image for flaminia.
452 reviews130 followers
June 25, 2025
ogni tanto mi prende la smania di rileggerlo, e ogni volta lo trovo meravigliosamente straziante.
Profile Image for Sabrisab.
207 reviews64 followers
May 28, 2021
Una piacevole lettura. Una bella trama con la giusta dose di mistero, un po' romanzo epistolare e un po' diario, scritto bene e con il giusto equilibrio. Per me un piccolo gioiello.
Profile Image for Paulo Sousa.
293 reviews13 followers
September 24, 2016
Livro 4°/Set//46°/2016

Título: Minotauro
Título original: Minotaur
Autor: Benjamim Tammuz
Editora: Rádio Londres
Páginas: 206
Minha classificação: ⭐️⭐️⭐️⭐️

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"Naquele mesmo dia completava quarenta e um anos, e quando despencou no primeiro assento disponível, cerrou os olhos e mergulhou em reflexões obscuras sobre o sentido de seu aniversário. (...) Quando ela se voltou para a colega e ele viu os traços de seu rosto, sua boca se abriu para lançar um grito que foi reprimido. Ou talvez tivesse escapado de sua boca."
Já nos primeiros parágrafos você se vê no meio de um amor obsessivo que nasceu no acaso de uma viagem de ônibus em Londres.
Daí por diante o amante misterioso haveria de anonimamente comunicar-se com Téa, a garota que roubou-lhe o coração e a paz, numa intensa e improvável troca de cartas que durou oito anos!
Esse é um livro de um suspense absurdo, que não te deixa largar até que as paginas se findem. O início na verdade é o fechamento de um círculo de quatro vidas que pelo acaso se cruzam e se interligam. As tragédias pessoais vividas por cada um vão delineando o notável final de uma caçada enlouquecida de um homem que jamais haveria de mostrar seu rosto.
A escrita de Benjamim Tammuz é profunda, envolvente e extremamente engajada, repleta de um cosmopolitismo que sugere o grande conhecimento do autor pela Europa e Palestina.
Um livro que recomendo vivamente.
727 reviews25 followers
June 29, 2011
At 18, beautiful copper haired Thea begins receiving adoring letters from a mysterious stranger. Magnetically drawn to him they settle into an on and off again romantic correspondence well into her twenties even while other men flow through her life. The lives of Thea and three other characters intertwine in this story of obsession, intrigue and displaced love. Set in London, and Tel Aviv, Minotaur is an inventive story of suspense told with creative literary style. Part psychological thriller and part mystery this is a novel accessible to those interested in both. Like most Europa editions it is a bit dark, but nevertheless, a worthy read. Mesmerizing!
69 reviews
June 21, 2008
This is a book about singular, and sometimes obsessive people. I thought it was a well designed, quickly absorbing and unusual. Plunges you, very easily, into someone else's slightly scary but somehow familiar world.
Profile Image for Daydream.
118 reviews3 followers
December 5, 2018
Perché le storie d’amore più belle sono quelle più tristi, quelle più tormentate, quelle che fanno soffrire, quelle impossibili da vivere?
Tutto ha inizio con una lettera inviata a Thea da uno sconosciuto, parole vibranti, parole che sanno emozionare, che sanno conquistarla, che sanno farla innamorare.. “Nessuno vede le cose belle che tu vedi in me. Mi abituerai a qualcosa che nessuno mi darà mai.”
Ed inizia così una relazione morbosa eppure struggente, romantica, vissuta nel tempo solo attraverso le lettere, lettere che le riempiono la vita fino a diventare una specie di esistenza reale ben radicata nel suo cuore.. Aleksandr diventa così una figura fatta di tempo e parole indistruttibile, nessuna realtà avrebbe mai sconfitto questo sogno se non la morte.. e forse neanche quella..
Ancora una volta un grazie a chi me l'ha suggerito e mi ha permesso di vivere belle emozioni.

scritto il 25 ago 2009
Profile Image for Stacia.
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April 9, 2019
Hmmm. Tales of obsessive &/or stalker-ish "love" aren't really my thing... especially when the stalkee is (naively, stupidly, ...?) flattered by the unwavering love & attention over years of time? Not a comfortable book, imo.

The structure of the book was good. Some of the backstory info was interesting. The ending was not entirely unpredictable. I guess since it's under the "noir" branch of Europa Editions, I should have expected dark; it is dark. No happy people or endings here.

It mostly kept my interest & was a quick read. I can't really say that I liked it very much though.
Profile Image for ΑνναΦ.
91 reviews6 followers
September 13, 2013
Mi rendo conto che, alle volte, sarebbe meglio mi astenessi dallo scrivere alcun commento al libro che ho letto, perché qualunque pensiero potrei metter giù sarebbe solo uno sconnesso ba ba balbettìo. Se mi azzardo stavolta è per poter ricordare, un giorno, trovandomi tra le mani questo libricino, riposto in un anfratto della mia biblioteca, quello che mi ha comunicato.

E' scritto in un linguaggio poetico, semplice e bello, riecheggiante atmosfere e luoghi mediorentali, classici, non ultimo nel titolo, dove al pari del Minotauro della tradizione, anche il protagonista si rivela alla fine un po' carnefice e un po' prigioniero del suo Labirinto; linguaggio speziato, fiorito dai molti profumi, ma con un absolute di cannella stavo per dire, no, di Cantico dei Cantici. Già questo ne fa una lettura piacevole. La trama poi, in un primo tempo lascia interdetti, oltre a richiamare il ricordo di altri romanzi epistolari, dove gli scriventi si mandano lettere bellissime e struggenti senza incontrarsi mai. Dapprima ho pensato ad un altro libro di uno scrittore israeliano (poi anche sarebbe interessante indagare su questo rapporto della letteratura israeliana con la scrittura e la sua efficacia): “Che tu sia per me il coltello” di David Grossman, le analogie di trama mi paiono anche troppo evidenti, a seguire mi sono ricordata di Antonio Tabucchi e il suo bellissimo “Si sta facendo sempre più tardi”: splendide lettere scritte da diversi mittenti ad altrettanti destinatari, ma tutti sbagliati, con i mittenti scomparsi o i tempi capovolti, a rimarcare l'insensatezza dell'esistenza, dove le vite possono anche essere sintatticamente perfette, ma spesso sbagliate nel montaggio, quasi che un Dio invisibile si divertisse a mischiarne i pezzi di un immaginario mosaico, che pur ci sforziamo di ricomporre perfettamente. Tutto questo mi è tornato alla mente leggendo “Il Minotauro”.

Interdetti dalla trama, dicevo. Ebbene, sfido chiunque a non essere interdetto da una storia che narra un colpo di fulmine (cosa affatto difficile da immaginare), a cui però segue uno scambio epistolare di otto anni, tra uno Sconosciuto e bellissimo agente segreto israeliano e la sua Musa fatata inglese. Otto anni nei quali si conoscono e si innamorano epistolarmente, e intrecciano, in un certo qual modo le loro esistenze fino ad un epilogo amaro e tragico, il solo forse plausibile e perfetto: da sempre il Fato non è forse cinico e baro? Quello che resta dunque è solo un bel testo scritto magnificamente ma assurdo, senza senso? Non credo. Quel che a me arriva da questo libricino è l'assolutezza dell'Amore, l'ossessività e esclusività che ogni amore in quanto tale, verso persone o cose o idee, si porta dietro, il suo essere di per sé un po' una malattia psichiatrica, nel suo essere rivolto verso un unico oggetto, compulsivamente, ossessivamente e nel suo renderci, di conseguenza, sfasati nell'attraversamento degli altri binari consueti dell'esistenza.

I richiami biblici che ho ritrovato nella lingua, sono evidenti anche nel tema ulteriore del libro, che mi pare evidente sia l'importanza della parola. La parola creatrice della Bibbia, che plasma e dà vita, la parola come dono all'umanità, che cambia chi la scrive come chi la legge. Molti sono gli scrittori che si esprimono e inneggiano all'importanza dello scrivere, ovviamente, alcuni in modo esplicito e connotati da un forte impegno civile, come il mio amato Camus di cui ricorre il centenario della nscita (Sono incappata proprio ieri nel Discorso sull'accettazione del Nobel – magnifico, detto tra parentesi), altri in modo silenzioso, nel silenzio della loro quotidianità, altri in modo poetico e metaforico. Ma chiunque ami la lettura sa bene che le parole sono importanti, lama che ferisce o balsamo che cura, immortali, eterne nei loro effetti, come delle azioni disincarnate. Questo ci ricorda, con molta eleganza e malinconia, questo libricino, un inno superbo all'ossessività dell'amore e alla bellezza e l'importanza dello scrivere (e del leggere). Già per questo chiunque è stato innamorato e ama la lettura lo dovrebbe leggere. (Chiusa ruffiana)
Profile Image for Thiago Sant'Anna Da Silva.
41 reviews
June 13, 2021
Um crítico disse sobre esse livro: "Fiquei tomado pela história... O enredo é lindo e complexo, sem nenhuma palavra em vão". E é exatamente o que eu senti. Gostei demais, a construção dos personagens, o formato narrativo... Nota 10
Profile Image for Tittirossa.
1,062 reviews334 followers
April 5, 2018
Un romanzo che è la sintesi di tutto quello che una volta (quando ero molto giovane) mi faceva soffrire quando leggevo.
Due belle persone unite dal destino e separate dalla sorte, stroncate a un attimo dal coronamento.
Leggevo ed empaticamente soffrivo. Fino a quando ho capito che la felicità letteraria era proprio quella: quella dell'Autore, di poter raccontare destini meno banali di quelli usuali; dei Protagonisti, di poter vivere fino in fondo l'ineluttabilità della propria sorte letteraria; del Lettore, di crogiolarsi in un dolore/amore che terminava voltata la pagina. Anna Karenina non può fare a meno di cedere a quell'infame infelice di Vronsky, così come Emma non può sottrarsi alle sue brame di una vita romantica, o Jo di seguire un carattere ribelle e quindi di ribellarsi anche al romanticismo.
A un certo punto della mia carriera di lettrice (o forse semplicemente perché si cresce) ho capito che la felicità stava proprio nel bere il proprio calice fino in fondo, almeno una volta. E poi, dopo, si sopravvive e si dimentica o si molla e ci si annulla.
Un'accettazione che va un po' in crisi quando non si tratta solo di romanzi, ma anche di bio o autobiografie.
Profile Image for Sara Cantoni.
446 reviews178 followers
November 8, 2018
BOMBA! Un libro davvero sorprendente, uno stile quasi sincopato che cattura il lettore e non lo lascia andare fino alla fine della vicenda.
Una storia a metà strada tra la spy story e la storia d'amore che alterna i ritmi e le tematiche dei due generi in maniera davvero inedita. Generalmente non leggo spy stories ma in questo caso la spia, che è uno dei protagonisti, rimane coinvolta in una sorta di fascinazione irresistibile per una giovane donna e il lettore è condotto per mano attraverso la vicenda per 4 volte e da 4 punti di vista diversi.
La bravura dell'autore? Condensare cosi tante cose in poche pagine e mantenere intatto il ritmo e l'interesse del lettore.
Libro scoperto per caso ma che vale davvero la pena di essere riscoperto.
Profile Image for Daniel Polansky.
Author 35 books1,249 followers
Read
August 15, 2018
A Mossad agent falls obsessively in love with a much younger woman, writing her letters and surrounding her with surveillance without the two ever meeting. Part psychosexual drama, a metastasized reckoning of the effects of obsession, part unconventional but recognizable spy story. Midway through I was getting ready to declare the thing a masterpiece, but the second half kind of cheapened the thing for me. I prefer my mysteries unsolved and my passions unfulfilled, thanks so much. Still, weird and sexy and worth a read.
Profile Image for Xenja.
696 reviews98 followers
January 21, 2021
Di solito sono le scrittrici a crogiolarsi nel romanticismo. Ma, quando è un uomo a farlo, dio ce ne scampi!, può essere molto peggio. Tammuz ha avuto un’idea romantica: un uomo e una donna si scrivono per lungo tempo lettere d’amore senza conoscersi. (Gli uomini, si sa, adorano le bellissime sconosciute e gli amori impossibili). Per concretizzare questa sua fantasia, così poco probabile nel mondo reale, ha costruito intorno ai due protagonisti tutta una trama farraginosa e assurda, pasticciata, inverosimile e spesso involontariamente grottesca.
Non posso dire altro, perché il romanzo pretende una sua suspence, ma quello che penso del protagonista –e quindi anche di Tammuz che lo esalta ed esalta questo amore- eccolo qua: un uomo che manovra gli altri a piacer suo come marionette, un uomo che in tutta la vita non riesce a fare niente di bello e di buono, un uomo che distrugge e calpesta le vite di tutti quelli che incontra senz’ombra di rimorso, un uomo che sparge intorno a sé solo rovina, desolazione e morte, un uomo così egoista, così arido, così razzista, così feroce… ringrazio il cielo di non averlo mai incontrato, neanche per lettera, un uomo così.
Profile Image for Vivian Matsui.
Author 3 books20 followers
August 22, 2020
Bem escrito, prende demais o leitor, muito devido à montagem arquitetônica dos seus capítulos, cada um do ponto de vista de um personagem. Esses personagens tão bem construídos dão uma cara de realidade, que confunde e instiga a leitura, junto da aparente nuvem de fantasia que perpassa a trama (em si, um quarentão que se apaixona por uma moça de 18 anos mas só trocam correspondência, sem nunca se conhecerem.)
Profile Image for Karolina Góras.
117 reviews4 followers
May 31, 2023
Ta książka zdecydowanie nie przechodzi testu Bechdela. Głównymi postaciami są mężczyźni - w różnym wieku, z różnymi seksualnymi zamysłami, wszyscy o jakże wyjątkowi, tak wyjątkowi że są niezrozumiani i te okropne baby ich nie rozumia. Ale jest ta jedna 17- letnia gołębica, których wszystkich pociąga - tak nawet 42 letniego agenciaka.

Nie czuję, żeby to była jakaś odkrywcza tematyka. Nudziłam się niezwykle i tylko ciśnienie podnosiło mi to predatorstwo.
Profile Image for Alejandro.
54 reviews
February 27, 2018
Tammuz constrói um romance que flerta com o spy novel, repleto de suspense. A obra prende o leitor do início ao fim, fazendo com que devore cada página num misto de ansiedade e esperança. Se a intenção do escritor russo radicado na Palestina era evocar uma reflexão existencial do leitor, tenha certeza que deu muito certo.
Profile Image for Alessandra Gennaro.
324 reviews37 followers
October 18, 2018
Di questo romanzo è stato scritto di tutto e di più, in positivo.
E, per una volta, sono d'accordo.
Di tutto e di più.
Una scrittura perfetta, una storia che leva il respiro, un'ossessione d'amore malata come tutte le ossessioni- ma capace di dare un senso alla vita e alla morte. E, a me, di regalare emozioni che dureranno, per un bel po'.
Cinque stelle, meritatissime
Profile Image for Maya.
143 reviews3 followers
March 10, 2023
I really don’t know how exactly to express why this was so beautiful to me but it really was. Desire and hunger and lust and a strange sort of deep understanding was just sunk into every word. I am grateful that it exists. Politically, I have no idea what’s happening and whether I’m supposed to like it.
Profile Image for Frabe.
1,197 reviews56 followers
September 14, 2022
Lei riceve lettere da un ammiratore sconosciuto e tra i due nasce una sottospecie d’amore… che tale rimane.
This entire review has been hidden because of spoilers.
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