Firenze, 7 febbraio 1497. Il grande predicatore Girolamo Savonarola sguinzaglia per le strade della città bande di bambini per confiscare al popolo gli oggetti che richiamano il lusso e il piacere. Nell'esaltazione religiosa del pentimento, tutto ciò che non è santo deve essere distrutto perché considerato peccaminoso. È ciò che passerà alla storia come il più famoso "falò delle vanità". Sandro Botticelli osserva una delle sue migliori opere divorata dalle fiamme quando Leonardo da Vinci, suo grande amico, di ritorno da un lungo viaggio, lo informa della morte della madre Caterina. La donna tra le altre cose gli ha lasciato in eredità una lettera segreta. I due artisti, curiosi di decifrare il messaggio contenuto nella lettera e desiderosi di fuggire dal caos che regna in città, lasciano Firenze. È l'inizio di un'avventura che li porterà sulla strada del famoso "Voynich", il libro più misterioso del mondo...
Lo stile è Scorrevole, con alcuni passi interessanti, altri che cadono nella banalità. Non pesante, comunque. Ho messo tre stelline proprio per la prosa accattivante e, a volte, evocativa. Per quanto riguarda la trama, sono rimasta delusa dall'ultimo 20%. ☹️ Personaggi: Ehi, anche se sono veramente troppi, e tutti, o quasi, realmente esisti, mi sono piaciuti! Scusate, ma io shippo Leo e Sandro.
Oh, sì, parlare della Firenze della fine del Quattrocento è bellissimo. Metterci dentro Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Machiavelli, Guicciardini, Savonarola, Cosimo Rosselli, I Lippi, chi più ne ha più ne metta, mi è parso, però, eccessivo. Peccato che alla fine si è rivelato un nulla di fatto. Secondo me sarebbe stato meglio presentare come protagonisti personaggi inventati, con qualche apparizione a caso dei più famosi artisti e scrittori del tempo. Mi è difficile dividere la persona dalla figura storica: chi me lo dice che Botticelli in quel giorno era proprio lì, oppure che mangiava proprio quei frutti? Ecco, forse un po' estrema come cosa, però non riesco veramente ad accettare del tutto la scelta dell'autrice di mettere tutti personaggi veramente vissuti. Questo commento dipende dalla storica dell'arte che è (quasi - Laurea dove sei?) in me. Se avessi studiato qualsiasi altra cosa, forse il libro mi sarebbe piaciuto di più. O forse no, sarebbe dipeso sempre dalla trama. 🤔
La lettura scorre fluida e leggera, anche se la storia dà per scontate molte informazioni storiche che il lettore potrebbe non possedere. Forse anche per questo, non mi sono particolarmente affezionato ai personaggi e non credo che ricorderò questo libro a lungo.
J'avais pensé que j'aimerais lire la Florence de 1497, sur la peinture, sur Botticelli, sur un manuscrit mystérieux, mais le roman m'a déçue. On a plutôt affaire à un récit décousu où défilent des personnages comme De Vinci, Copernic, Machiavel, Pic de La Mirandole, sans qu'ils soient approfondis. De plus, la langue est bien ordinaire. Certains mots ou expressions n'appartiennent pas à l'époque du Quattrocento et créent des anachronismes qui nuisent à la crédibilité du récit. Le roman est visiblement documenté, mais on a l'impression d'un étalage de connaissance et de vocabulaire obscur. On croirait parfois lire des paragraphes tirés de Wikipédia! Décevant!