Лея и съпругът й Виторио се преместват в Сингапур заради неговата кариера. Виторио е мил, грижовен и амбициозен, но Лея не е щастлива с него. В спомените й постоянно изплува образът на първата й голяма любов – нейния съученик Джакомо. Математическият гений, който й разкрива формулата на любовта. Той е най-страстният любовник, но и мъжът, разбил два пъти сърцето й. В миналото на Джакомо е скрита тайна, която помрачава дните му и не му позволява да обича.
Лея се чувства като затворник в модерния апартамент в чуждата страна и запълва времето си с писане на книга. За нейна огромна изненада, малко италианско издателство проявява интерес към романа й. Тя се връща в Рим, за да го редактира и подготви за печат. И се изправя очи в очи с Джакомо.
Според квантовата физика нищо не може да раздели две елементарни частици, щом веднъж се срещнат. Те ще бъдат свързани завинаги – дори и да продължат по различни и непредвидими пътища. Защото, макар любовта да е подвластна на съдбата, понякога съдбата е неподвластна на времето.
Scrittrice e sceneggiatrice, è nata a Roma. Dopo aver preso una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere, indirizzo Spettacolo. Ha poi frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui il master della scuola Holden di Torino. Per Newton Compton ha pubblicato i romanzi Lovebook e Bastardi senza amore, tradotto anche in lingua inglese. Vive tra Roma e Singapore.
Quero começar por dizer que me identifiquei profundamente com o título "Equação de um Amor". Isto porque em tempos remotos, ocorreu-me por piada, criar uma equação capaz de formular nos possíveis tramites, o dito fenómeno inexplicável.
E " 1 + 1 = 3 " foi o fruto da piadética criação!!!
Porquê " 1 + 1 = 3 " ?
A resposta é simples e certamente já a anteciparam: Todo o amor que se preze é suposto preservar a individualidade dos envolvidos e acrescentar-lhes naturalmente algo mais:
Há um Eu, um Tu e um Nós!!!...
Porém, a autora deste livro não enveredou por aí. Na sua aproximação científica do Amor, recorreu não à simples Aritmética, mas à rebuscada e complexa Física Quântica:
Duas partículas quânticas, que numa dada etapa das suas trajectórias de vida, se aproximam fortemente, transitam a um estado de interacção constante que se mantém invariante na separação — mesmo distantes, permanecem unas!...
Ora digam lá se o Amor não é mesmo assim?! Simplesmente brilhante esta concepção científica do Amor, que no caso concreto desta história, é materializada nas personagens Lea e Giacomo:
Dois seres que se atraem, duas cargas de sinais opostos que se juntam, para em seguida se distanciarem, e...paradoxalmente, conquistarem proximidade na distância!!!
Simona Sparaco está de parabéns — criou não apenas mais um romance, mas uma história de amor diferente! 👍
Il libro non ha una prefazione. Però con molta cura, a piccoli passi e in maniera chiara l’autrice ha saputo introdurre e presentare i personaggi al lettore: la scrittrice è talmente immersa con le figure del romanzo che rischia di essere riflessa ai personaggi del libro. Mentre la storia è ben pensata, ha un vocabolario di termini moderno ed è colma di colpi di scena. Si tratta di un romanzo narrato in due tempi, attribuibili a configurazioni distinte: una rappresentazione si può considerare immaginaria ed è quella dove sono descritti i dialoghi dei protagonisti. Dopodiché, non per ordine cronologico del romanzo, in secondo luogo si apre un nuovo scenario dove Simona Sparaco narra i luoghi, i protagonisti e i momenti vissuti dagli stessi.
È un romanzo che si poteva intitolare come Le coincidenze della vita: Lea è una futura scrittrice, mentre Giacomo è un ex compagno di liceo che cada tot di anni e con una veste differente incontrerà questa persona. Il nesso sembra quello di un adolescente che segue o vuol congiungersi al primo amore: un sentimento astratto, che a quel tipo di coppia, secondo l’autrice può essere spiegato mediante le leggi della fisica.
La scrittrice romana oltre essere un’eccellente sognatrice libro dopo libro acquisisce maggior consapevolezza delle proprie abilità di scrittrice. Le circostanze dei protagonisti sono affascinanti, anche se nella prima trentina di pagine possono mettere un po’ di ansia: nel senso che quando si legge una storia coinvolgente il lettore inconsciamente cerca di captare l’armonia finale del romanzo. Quando invece, da quella trentina di pagine iniziali, alla conclusione del racconto gli stessi protagonisti servono come preambolo per un dramma. L’autrice si è immedesimata coi personaggi al punto di farli propri. Tal volta possono riflettere parte della sua personalità: nel senso che personaggi ed episodi sono ben dettagliati, descritti in maniera diretta e alludono esser parte caratteriale di Simona Sparaco. Sono ricchi di emotività. Inoltre gli episodi del romanzo hanno una narrazione facile da seguire: episodi sia geografici che sentimentali. In parte le storie d’amore o di amicizia che Lea riesce a vivere, la scrittrice in maniera minuziosa riuscì a dare una descrizione geografica dei luoghi dove i protagonisti hanno trascorrono la vita lavorativa, le vacanze, i tradimenti come anche i rapporti interpersonali.
Gli episodi per quanto rappresentati correttamente e ben concatenati fra loro alcune volte pare siano movenze convenzionali. Regola valevole anche per il ruolo Lea, una delle protagoniste principali: Lea e il suo amante Giacomo vivono un apparente conflitto ideologico, quando invece sarebbero fatti l’un per l’altra. Tal volta la cosa che lascia perplessità è che fra Lea e le altre figure del romanzo si percepisce un accordo amichevole perenne, conseguentemente, fra i protagonisti potrebbe venir meno un contrasto caratteriale vincolato a un conflitto ideologico.
Il racconto ha poche figure principali. Fondamentalmente i dialoghi si muovono con: Lea, la protagonista; Vittorio, il marito di Lea; un’amica della stessa protagonista chiamata Bianca insieme a sua figlia. In fine si ha Giacomo, l’amante di Lea: questo ultimo potrebbe essere interpretato come l’alter ego della protagonista Lea, dipende dalla prospettiva con la quale il lettore interpreta il romanzo. C’è alcun altro personaggio inerente a Singapore, località dove la protagonista vive insieme al marito: queste persone orientali possono essere figure che fecero da contorno poiché si muovono e si espongono secondo i propri orizzonti, ma senza interferire eccessivamente la quotidianità di Lea. Una delle cose interessanti è l’aneddoto con queste figure orientali: della loro esistenza Lea ne captò le tracce, magari per appagare alcun senso di vuoto. Tal volta si trattò di una ricerca d’ideali, ma la cosa è svolta con professionalità, con eleganza, senza giungere il confine d’invidia.
Già dalla pagina 74 è chiaro che per la protagonista il marito Vittorio diventa un ripiego. Un qualcuno da cui sbarazzarsi con altrettanto amore di quanto ricevuto: si tratta di una figura che gli diede serenità e che l’ha accompagnata per diversi anni nella crescita lavorativa. In quella che poi fu una vita di coppia benestante, l’influenza del marito servì a mantenerla coi piedi posati a terra. Però il loro rapporto non si basò sulla fiducia. Ci fu troppa libertà coniugale che vincolata alla professione lavorativa di entrambi diventò una movenza che ha tratto libertà di pensiero: con altre parole, una serie di contingenze che a Lea già dal principio fanno mantenere acceso un desiderio adolescenziale. Una situazione che Lea non tarderà nel proseguire, concretizzare, e sentirsi in pace con sé stessa. Tra Lea e il marito Vittorio c’è poco dialogo perché vige la fiducia di coppia, ma la loro è un’apparente serenità matrimoniale. In casa quella stessa armonia trae lusinga portandoli a costruire un futuro fatto di menzogne dove Lea è il capostipite. I dialoghi con la sua amica Bianca sono convenzionali, a volte poco sinceri. Tuttavia quando Lea mente prova un senso di rimorso: ne è l’esempio di quando Lea disse a Bianca di non avere accettato l’amicizia di Giacomo su Facebook . Sono bugie che vanno a favore della coscienza della protagonista: in pratica giustificano il fatto che Lea è in pace con la sua indole. Si tratta di menzogne che potrebbero appagare un desiderio adolescenziale, un senso di caldana, come per esempio la situazione circostante e quella a seguire. Lungo la trama era inevitabile che Lea incontrasse a Giacomo, il suo primo amore. Un ragazzo che ai tempi del liceo gli diede ripetizioni di matematica. Ed è una figura riferibile a l’alter ego di Simona Sparaco: tra Lea e Giacomo c’è la sottigliezza dell’autrice, al caso fatta risaltare come due persone in contrasto e che vanno sostituendosi l’un con l’altra.
Alla pagina 232 c’è una citazione da parte di Giacomo, resa dalla frase: "Solo grandi conflitti possono dare grandi conflitti a storie d’amore." Si trattò di una frase pronunciata in un incontro. Ed è stato un intento che ha fatto riemergere la propria natura, mentre a Lea quella frase fece capire che stava avendo a che fare col suo vero antagonista. A quel punto l'autrice avrebbe potuto terminare il romanzo così come stava perché tra lei il suo editore Giacomo c‘era il giusto equilibrio. L’unico inconveniente era dirlo al consorte, ma ciò sarebbe stata una separazione priva di rimorsi poiché Lea già dal principio iniziò a costruire un rapporto coniugale fatto di menzogne e tradimenti.
Lea è una devota scrittrice che ha scritto un libro sulla figura del presidente di Singapore, ed è un’immagine della coscienza di Lea talmente accesa che rischia di far passare le movenze del presidente come abitudini personali: tipo il risultato del riflesso di uno specchio. Alla storia, come figura che fa da contorno c’è una donna orientale conosciuta in un incontro lavorativo del marito Vittorio, una certa Lin Yu; sembra che queste pagine del libro assumano un carattere narcisistico poiché durante una conversazione Lea è talmente in simbiosi con questa giovane orientale al punto di essere il riverbero di alcunché. Ne ama il portamento; ne loda l’impegno lavorativo, che è proiettato nei decenni a venire sulla città di Singapore; adora il temperamento di questa donna orientale. Le volte che la menziona è ricordata con un sentimento viscerale: facilmente, è la medesima autrice che quanto a donna affascinata della cultura orientale si riuscì a creare un dialogo con Lin Yu. E' sempre un dialogo convenzionale che viene esteriorizzato solo contemplandolo a sé stessa. L’autrice non lasciò nulla al caso (a parte la morte di Lea). Ci sono più vincoli riguardo Lin Yu o al presidente di Singapore. Sono vincoli ben concatenati fra loro: sono episodi e figure che possono essere ritenute secondarie, quando invece alla fine aiutano a formare la trama o parte conclusiva della storia del libro. Proprio perché Lea dovrà morire, mentre la figura di Giacomo non avendo più la persona amata in maniera spirituale capterà il fascino che Lea ebbe per l’oriente.
A parte il decesso di Lea la scrittrice non lasciò nulla al caso: anche quelli che sono dettagli trascurabili lungo la stesura riesce a retrocedere, recuperarli e dare corpo al testo. Lo è l’esempio del dettaglio del quaderno scolastico dimenticato a casa del ragazzo che gli diede ripetizione di matematica. Un quaderno scolastico riavuto dallo stesso liceale dopo anni trascorsi da quello che doveva essere stato un addio. Una sorta di flash back che lungo la stesura aiuta l’autrice a riprendere lo schema iniziale del romanzo. Non è una storia lineare come tende esser quella del suo libro: Bastardi senza amore. Con alquanta maestria avrebbe potuto fare due brevi stesure. Una, era quella che riguardava il suo primo amore. Successivamente quella del proprio marito. Quindi due racconti individuali, magari separati dagli anni trascorsi. Ma in questo caso Simona ha mischiato bene gli schemi: la ragione, messa appunto da l’uomo che ha sposato, e il sentimento, manifestato dal suo alter ego e descritto come la figura di Giacomo. L’autrice nel comporre un tipo di storia come questa è andata ben oltre la metafora "Equazione di un amore": dato che ragione e sentimento alla protagonista creano un conflitto esistenziale, l’autrice per una conclusione del romanzo andrà a fare prevalere il principio del diritto di una donna indipendente. Favoreggiato e manifestato anche dal suo alter ego Giacomo, l’editore di romanzi della protagonista Lea.
Sino alla fine Lea andrà a morire. E Giacomo, che era giunto a Singapore per avvicinarsi definitivamente a lei, si trova da solo in una città che suscita curiosità e non conosce ancora: di quella circostanza Giacomo ha il cuore infranto. Probabilmente ha pagato il prezzo giusto per una donna che l’ha sempre amato, ma che adesso perse definitivamente. Tipo fosse stata una sorta di vendetta riservata da l’unica donna che poteva capirlo e renderlo felice: da questa circostanza, Giacomo, che in un qual modo si trovò spiazzato sentimentalmente e disorientato, rende l’idea che avrebbe potuto iniziare nuovamente il racconto e continuare nuovi episodi sentimentali e lavorativi. Tal volta anche affettivi! Magari iniziando dalla figura orientale Lin Yu, che per coincidenza voluta si trovava vicino a lui. Mentre lo stesso, come se conosceva già a questa Lin Yu, sembrò captare il fascino di questa donna orientale: giacomo ha provato le stesse emozioni che Lea percepiva nei confronti di Lin Yu. Che stranezza?
In conclusione, su questo libro tendo a riflettere Simona Sparaco con tutte le figure del romanzo: la scrittrice è immersa col ruolo dei protagonisti al punto d’identificarsi a loro. Oltre a ciò la narrazione si muove e gioca molto con la coscienza della protagonista Lea: avendo la mansione di scrittrice pure lei ha affinità con la propria autrice, ed entrambe hanno trovato il loro alter ego con la figura di Giacomo. Tuttavia, in questo caso non si può parlare di una descrizione retorica dei protagonisti, perché sono distinti, con ruoli peculiari e in tempi differenti. Confermato dal fatto che la forma stilistica che la scrittrice usò per le sue configurazioni è mirata a ottenere maggior efficacia nei discorsi: al caso, facendo venir meno quel senso di monologo che il romanzo avrebbe potuto mostrare.
La metáfora de la escritora fue: Ecuación de un amor. Pero la trama podría describirse también como Las coincidencias de la vida: básicamente, el vínculo es lo de un adolescente que sigue o quiere unirse al primer amor. Un sentimiento abstracto, que según la autora, a ese tipo de pareja puede explicarse por una de las leyes de la física. Aproximadamente, el movimiento de la historia tiene afinidad con la trama de un libro de Vargas: Travesuras de la niña mala, donde el protagonista, llamado Ricardito, siguiendo el curso de su vida cada cuatro o cinco años encuentra a una mujer del país de origen que sentimentalmente le hizo tan mal. Y eso es lo que sucede entre Lea y Giacomo: Lea es una futura escritora, mientras Giacomo es un antiguo amigo de la escuela secundaria que después de unos años y con una apariencia diferente se reúne a esta escritora. La historia está narrada en dos etapas, atribuibles a distintas configuraciones: una representación puede considerarse menos imaginaria, y es donde se describen los diálogos de los protagonistas. Luego, no por orden cronológico de la novela, en segundo lugar se abre un nuevo escenario donde Simona Sparaco narra los lugares, los protagonistas y los momentos vividos por parte de ellos.
He sido escéptico si leer o no este libro. Probablemente me encantó la historia, o tal vez fui solidal con el compromiso que llevó a la autora por su composición. Me impresionó el título Ecuación de un amor, pensé el clásico rompecabezas de seguir cuidadosamente, tipo los detective del ex escritor y crítico argentino Ricardo Piglia (1941-2017). Pero, afortunadamente, era una creencia errónea: en este sentido, reconozco que la escritora romana, además de ser una excelente soñadora, libro tras libro adquiere mayor conciencia de sus habilidades de escritura. Las circunstancias de los protagonistas son fascinantes, incluso si en las primeras treinta páginas puedes poner algo de ansiedad: cuando la persona lee una historia atractiva inconscientemente intenta capturar la armonía final de la novela, Cuando en vez, desde estas treinta páginas iniciales, al final del cuento los protagonistas sirven como preámbulo de un drama trágico: un concepto que de mi opinión la escritora dejó con azar, pero con la malicia de poder volver a empezar la historia tal vez continuándola desde el personaje Giacomo. Sin embargo, al comentario podría haber atribuido un cinco estrellas, pero la autora al identificarse con los personajes es tan buena que los hace suyos. A veces pueden reflejar parte de su personalidad: en el sentido que personajes y episodios son detallados, descritos en modo directo. Y aluden ser parte de su carácter. Son ricos en emotividad, quizás propia: por lo tanto no se puede negar un pensamiento derivado de un solo autor. Además, por tan correctos, representados y concatenados entre sí, parecen episodios convencionales, o eventos experimentados en primera persona y expuestos como soliloquio. Regla válida también para la funciónl de Lea, una de las protagonisas principales. Eso porque aunque Lea está tan inmersa en los componentes de la novela que corre el riesgo de ser reflejada a los personajes del libro, como si fuera inherente al carácter de estas otras personas: desde esta perspectiva, en algunos momentos entre Lea y los otros miembros se puede percibir como un acuerdo amistoso perenne, por lo tanto falta un verdadero contraste de carácter entre los protagonistas cuestionados; desde ese perjuicio mencionado, Lea y su amante Giacomo viven un conflicto ideológico aparente, cuando en cambio están hechos el uno para el otro. El libro no tiene un prefacio, y está claro que no era necesario: en primer lugar porque sin introducir una tercera persona podría haberlo escrito la autora misma. Luego, con esta forma de escribir en pequeños pasos y de forma clara, ha sido capaz de presentar e introducir los personajes al lector. La historia está bien pensada, llena de giros. Para los diálogos utilizó reflexiones rápidas. Tal vez la versión escrita se alargó, pero sin haber sufrido lisiados. Consiguiendo una trama atractiva y un vocabulario de términos moderno. Un contexto fácil de seguir para todos los episodios, tanto los geográficos como los sentimentales: en parte las historias de amor o amistad que Lea es capaz de vivir, la escritora en manera meticulosa logró dar una descripción geográfica de los lugares donde los protagonistas tienen la vida laboral diaria, los días de fiesta, las traiciones, así como las relaciones interpersonales.
El cuento tiene pocas figuras principales. Básicamente los diálogos se mueven con: Lea, la protagonista; Vittorio, el marido de Lea; una amiga de la misma protagonista llamada Bianca junta a su hija. Y un cierto Giacomo, el amante de Lea: este último podría interpretarse como el alter ego de Simona Sparaco, o de la protagonista Lea, depende la perspectiva con la que el lector interpreta la novela. Por fin hay otros personajes inherente a Singapur, lugares donde la protagonista vive con su esposo: en el contexto de la novela, ambas personas orientales pueden ser elegidas como figuras que hicieron de contorno porque se mueven y se exponen en acuerdo a sus horizontes, pero sin interferir excesivamente la vida cotidiana de Lea. No obstante hay algunas anécdotas con estas figuras de oriente: de su existencia Lea atrapó pistas, tal vez para satisfacer cualquier sensación de vacío. A veces fue una búsqueda de ideales, pero se lleva a cabo profesionalmente, con elegancia, sin llegar al límite de envidia. Ya desde la página 74 está claro que para la protagonista el marido Víttorio se convierte en un paliativo. Alguien del cual deshacerse con el mismo amor recibido. Se trata de una figura que le dio serenidad y que la acompañó durante varios años en el crecimiento del trabajo y nada más: en lo que era entonces una vida de pareja acomodada la influencia del marido sirvió para mantenerla con los pies puesto en el suelo. Pero su relación no se basó sobre la confianza. Había demasiada libertad conyugal, que vinculada a la profesión obrera de ambos se convirtió en actitudes sobre la libertad de pensamiento. En otras palabras, una serie de contingencias que a Lea ya desde el principio devuelven un deseo adolescente, una situación que no tardará en continuar, realizar, y sentirse en paz consigo misma. Entre Lea y Vittorio hay poco diálogo porque hay la confianza de pareja, pero es una aparente serenidad matrimonial. Porque en casa esta misma armonía dibuja promesa o esperanza para el futuro, llevándolos a construir un futuro hecho de mentiras, donde Lea es la creadora naturalmente. Los diálogos con su amiga Bianca son convencionales, a veces poco sincero, incluso si cuando miente tiene remordimiento: es el ejemplo de cuando Lea le dijo a Bianca que sobre Facebook no aceptó la amistad de Giacomo. Pero son mentiras inocentes que van a favor de la conciencia de la protagonista: en práctica justifican el hecho que Lea está en paz con su carácter. Entonces mentiras que podrían satisfacer el deseo adolescente, un sentido de caldana, así como la situación circundante y la siguiente. A lo largo de la trama era inevitable que Lea se reúne de nuevo con Giacomo, su primer amor. Un chico que le dio repeticiones de matemáticas en la escuela secundaria. Y es una figura que se refiere al alter ego de Simona Sparaco: entre Lea y Giacomo está la sutileza de la autora, al caso hecha resaltar como dos personas en contraste y que van reemplazándose unos a otros. Quando pero los dos provienen de un sólo pensamiento y una personalidad única: esta disociación de la conciencia de la autora es notable, y, en este caso, no podría ser de otra manera porque el contexto al ser parte de una cosa sóla habría arriesgado de convertirse en monólogo. Todavía desde la página 232 hay una anexión (no politica) por parte de Giacomo, hecha de la frase: "Sólo los grandes conflictos pueden dar grandes conflictos a historias de amor." Fue una frase pronunciada en un encuentro. Una intención que hizo emerger su propia naturaleza, mientras para Lea esa frase dejó claro que estaba tratando con su verdadero antagonista: en ese momento Simona Sparaco pudo haber terminado la novela como estaba porque en casa entre su editor Giacomo y ella existía el justo equilibrio. Al limite el único inconveniente era decirlo al consorte, pero esto habría sido una separación sin remordimientos porque Lea comenzó desde el principio a construir una relación conyugal hecha de mentiras y traiciones. Lea es una escritora devota que escribió un libro sobre la figura del presidente de Singapur, y es una imagen de la conciencia de Lea tan intensa que corre el riesgo de hacer pasar los movimientos del presidente como hábitos personales: tipo el resultado del reflejo de un espejo. Incluso si se trata de un paseo en su casa. [...] A la historia como representación que hace de esquema hay una mujer oriental conocida en una reunión de negocios de su esposo Vittorio, llamada Lin Yu; parece que estas páginas del libro adquieren un carácter narcisista porque durante una conversación Lea está tan en simbiosis con la joven oriental que es la reverberación de cualquier cosa. Lea ama su postura; elogia el compromiso de trabajo, que se proyecta en las próximas décadas en la ciudad de Singapur; adora el temperamento de esta mujer oriental, y cuando la menciona es recordada con un sentimiento visceral. Fácilmente, es la misma autora que, cuanto a una mujer fascinada de la cultura oriental, logró crear un diálogo con Lin Yu. Pero es un diálogo convencional que sólo contemplando a sí misma puede ser exteriorizado. La autora no dejó nada al azar (aparte la muerte de Lea). Hay más vinculos sobre Lin Yu o el presidente de Singapur, y están bien concadenados entre sí: incluso si son episodios y figuras que pueden considerarse secundarios hasta el final ayudan a formar la trama o parte concluyente de la estructura del libro. Precisamente porque Lea tendrá que morir, mientras la figura de Giacomo al no tener más la persona amada en manera espiritual entenderá el encanto que Lea tenía para el oriente.
La escritora habrá trabajado duro demostrando disciplina en la composición de esta novela. Aparte la muerte de Lea no dejó nada al azar: incluso aquellos que son detalles insignificantes a lo largo del cuento fue capaz de retroceder, recuperarlo y dar cuerpo al texto. Es el ejemplo del detalle de la libreta escolar olvidada en casa del chico que le dio repeticiones de matemáticas, recuperada dal mismo estudiante de secundaria después años pasados desde lo que tenía que ser un adiós. Una especie de flashback que a lo largo de la estructura escrita ayuda la autora a reanudar el esquema inicial de la novela. No es una historia lineal como suele ser la del libro: Bastardi senza amore, por ejemplo. Para la ficción adoptó un estilo que retóricamente se refiere al guionista William Faulkner (1897-1962), como por ejemlo la elaboración del libro: Palme selvagge, donde el escritor estadounidense en este libro alternando los capítulos contó dos historias separadas. Y es un poco lo que podría crear Simona Sparaco: según esta visión, con gran habilidad podía haber creado y dejado dos novelas cortas. Una, era referable a su primer amor. Luego la de su marido. Entonces dos historias individuales, quizás separadas de los años pasados. Pero en este caso Simona Sparaco mezcló bien los esquemas: la razón, hecha precisamente por el hombre que casó, despues el sentimiento, manifestado por su alter ego y descrito como la figura de Giacomo; el ejemplo puede referirse a dos objetos que en el vórtice de un embudo lleno de agua continúan girando, y desde la parte más estrecha de ese mismo cono el uno y el otro tarde o temprano se acercarán ilesos para salir. En el peor de los casos, el supuesto reporta el típico conflicto mental que sucede a cualquier pareja que decide de separarse: un motivo válido que a la protagonista satisface el haber mezclado razon y sentimiento, a pesar que los años futuros nunca encontrarán paz para un final trágico. Pero la escritora al componer un tipo de historia como esta fue más allá de la metáfora "Ecuación de un amor". Pasó el típico ejemplo de un embudo lleno de agua. Esto porque, dado que razón y sentimiento a la protagonista crean un conflicto existencial, la autora para una conclusión irá a hacer prevalecer el principio del derecho de una mujer independiente: favorecido y manifestado también por su alter ego Giacomo, el editor de libros de la escritora Lea. Hasta al final Lea muere. Y Giacomo, que habia llegado a Singapur para acercarse finalmente a ella, se encuentra solo en una ciudad que despierta curiosidad y no conoce todavía: de esa circunstancia Giacomo tiene el corazón roto. Probablemente pagó el precio correcto por una mujer que siempre lo amó, pero ahora perdió definitivamente. Tipo fuera una especie de venganza reservada por la única mujer que lo podría entender y hacerlo feliz: de esta circunstancia, Giacomo, que de alguna manera se encontró desplazado sentimentalmente y desorientado, hace la idea que podría comenzar la historia de nuevo y continuar con nuevos episodios de trabajo. ¡A veces incluso emocionales! Tal vez comenzando con la figura oriental de Lin Yu, que coincidencia deseada estaba cerca de él. Mientras, lo mismo, como si la conocía ya, pareció capturar el encanto de esta mujer oriental; de la metáfora -Equazione di un amore- la protagonista y Giacomo son hechos el uno para el otro, y eventualmente, él, al verse perdido pero también atraído de Lin Yu y fascinado por la ciudad de Singapur se podría haber conectado a la parte del texto atribuible a un carácter narcisista: episodio ocurrió durante una cita de trabajo de su esposo donde Lea parecía entrada en simbiosis con esta mujer oriental.
Para concluir, con la premisa que no conozco la autora de manera directa, según los libros que escribió sobre su personalidad tengo sólo una idea vaga. Y en este libro tiendo a ver a Simona Sparaco con todas las figuras de la novela: la escritora está tan inmersa en el papel de los protagonistas hasta el punto de identificarse con ellos. Además de esto, la narrativa se mueve y juega mucho con la conciencia de la protagonista Lea: teniendo trabajo de escritora, tiene afinidad con su autora verdadera, y ambas han encontrado el proprio alter ego con la imagen de Giacomo, un antiguo compañero de secundaria de Lea. Pero en este caso no se puede hablar de una descripción retórica de los protagonistas, porque son distintos, con roles particulares y en diferentes momentos. Confirmado por el hecho que la forma estilística que adoptó la escritora romana para sus configuraciones apunta a obtener una mayor eficacia en los discursos, haciendo venir menos la inspiración de monólogo pertinente que la novela pudo haber mostrado.
Questo libro non è quello che mi sarei aspettata, lo sviluppo della storia e la protagonista sono stati un mix di sensazioni contrastanti. La trama rimarca il classico cliché dell'amore non corrisposto e tormentato, virando nella parte finale nella classica giustificazione che redime. Ma anche NO. XD NO. Se uno è stato stronzo per l'intero libro mi risulta difficile giustificare i suoi atteggiamenti con un perdona perché ti "ama". La protagonista è stata la persona più difficile da digerire a causa del suo totale masochismo affettivo e psicologico. Il marito un'ameba innamorato e ceco... L'unica che salvo è l'amica che diventa la voce della ragione e dovrebbe creare uno spiraglio di raziocinio in Lea. Ma anche no. Lo stile è elegante e ricercato, ricco di citazioni filosofiche e poetiche, ma a volte prolisso e divagante. La Sparaco scrive bene e cattura l'attenzione ma avrei voluto leggere di sentimenti concreti e non basati soltanto sull'attrazione fisica e la dipendenza emotiva.
Este é daqueles livros que à primeira vista pensamos que será de leitura rápida, mas não é bem o que sucede. É uma história que tem de ser lida com atenção, até porque a descrição dos espaços exóticos como os que existem em Singapura assim o exige. Esta história é a prova de que quando o amor existe e é verdadeiro, ainda que complicado e muitas vezes opressivo, irá sempre unir dois corações que foram feitos para serem um só. Não importa os anos que passem, os desgostos, as mágoas infligidas, tudo se resume a um coração somado a outro.
4,5⭐️ Não consigo escrever uma opinião sobre este livro, porque as últimas paginas foram as que mais me custaram a ler. Lendo este livro, fez-me pensar que afinal quando nascemos já temos o nosso destino traçado, seja no amor ou no dia em que o nosso corpo e a nossa alma estejam presentes na terra. Este livro levou-me a pensar no livro que li no ano passo "Me before you". A tradução está fantástica e espero ler mais livros desta autor :)
‘Equazione di un amore’: la mia prima impressione è stata quella di pensare che il titolo fosse assurdo. Un’equazione è frutto di un calcolo matematico, preciso, statico. Tutto ciò che l’amore non è. Quindi ho pensato che forse qualcuno era riuscito a trovare una formula che potesse spiegare l’amore, che potesse scientificamente garantire l’esistenza di un sentimento umano, di quel sentimento da cui nessuno è immune. Il romanzo è di una bellezza straordinaria. Un inizio un po’ banale forse, ma come un motore diesel ha bisogno di riscaldarsi e poi vola e corre all’impazzata in un susseguirsi di vicissitudini che fanno piangere l’anima e il cuore. Le teorie di fisica quantistica che interrompono la narrazione, ma che sembrano appropriate ai comportamenti assunti dai protagonisti, quasi mi spaventano. Ho trovato questa capacità descrittiva adeguata e pertinente. Il romanzo racconta la storia della vita di Lea e Giacomo, che ruota intorno alla loro storia d’amore, fatta di 20 anni di pianti, di risate, di orgoglio spezzato e di attese palpitanti. Banalmente potremmo dire che Lea rincorre Giacomo ogni qualvolta la vita le dà l’occasione e puntualmente Giacomo ‘approfitta’ della disponibilità della donna per poi rinchiudersi nel suo silenzio con conseguente allontanamento. La storia non è poi così semplice. Alla base della storia c’è tutto un risvolto psicologico che viene svelato alla fine, che assolve Giacomo e che ridà colore alla vita di Lea. La protagonista è una donna che alla soglia dei trentacinque anni è sposata con un uomo, Vittorio, che la porta a vivere in un altro continente per esigenze di lavoro. Una vita che a Lea non piace perché lei è disordinata, nei sentimenti e nella vita, e non riesce a trovare la sua collocazione accanto ad un uomo così ordinato e vivere a Singapore dove tutto è più che ordinato. Se Lea non avesse avuto un passato così tormentato, sarebbero stati la coppia perfetta: lui avrebbe appagato la sua necessità di metodicità e di controllo, lei avrebbe potuto appoggiarsi a qualcuno per affrontare la vita. Il tormento di Lea però ha radici lontane, che portano a un ragazzo che le ha rubato il cuore, l’anima e l’orgoglio. Leggiamo nel romanzo di tutte le volte in cui Lea ha aperto il suo cuore a Giacomo nel corso di questi venti anni e come lui abbia preso tutto quello che Lea gli dava, con un atteggiamento anche amorevole e sincero, ma che alla fine si trasformava in un deludente e sanguinante addio.
Ci sono amori che aprono spazi e altri che quegli spazi lo riempiono. Amori che spalancano finestre, facendo entrare il vento, la pioggia, la neve; e altri che si preoccupano solo di proteggere, di tenere al riparo dalle intemperie. Giacomo era stato uno di quegli amori dolorosi, da porte aperte e mai richiuse. Era colato negli interstizi delle mattonelle, nelle crepe dei muri, non con l’intento di colmare o livellare, piuttosto con la voracità di un’infiltrazione. Eppure, il loro era stato un legame indissolubile, di quelli che si nutrono nell’oscurità dei ricordi.
Giacomo è il tallone d’Achille di Lea, è la sua gioia, ma anche la sua disperazione. Giacomo ha paura dell’amore, un lettore attento lo capisce. Non è così immaturo ed indifferente, perché anche lui soffre ma non lo mostra. Il seguente passaggio è di una cattiveria tremenda, ma spiega esattamente cosa pensa Giacomo dell’amore:
“Ecco, vedo, mi fa paura lo sguardo di quel cane” se ne esce a un certo punto lui, rompendo il silenzio. “Scusa?” “Il modo in cui guarda il suo padrone. Pende dalle sue labbra. Se quel ragazzino fosse capace di tirare il legnetto fino al largo, il cane ci arriverebbe a nuoto anche a costo di creparci, in mezzo a quelle onde.” No, è chiaro, se si fosse buttata in mare non avrebbe fatto un passo per salvarla, Giacomo non è l’eroe della sua storia. “ Io vedo uno sguardo amorevole.” “Quello è bisogno, dipendenza” le dice, “E mi spaventa quel modo di legarsi a qualcuno. Mi angoscia l’idea di dove si è disposti a spingersi per quello che tu definisci amore.”
Giacomo riesce a rivelare la natura della sua continua indisposizione solo alla fine della sua tormentata storia, quando finalmente rivela i motivi di questo suo ostracismo, che non riguarda il suo rapporto con Lea, ma che ha un retaggio più doloroso. Giacomo e Lea si amano, ma il destino riserva loro un finale completamente diverso da quello che i due amanti avevano programmato. Alla fine saranno i loro cuori che si cercheranno ed una volta che si incontreranno batteranno l’uno per l’altro, ma ahimè, in un modo che riecheggia di entità superiori, di attrazione mistica, di spiriti guida. I personaggi secondari sono fondamentali alla storia, dall’inizio alla fine: da Lin Yu a Caroline, fino a quel grillo parlante della cara amica e confidente, a volte madre a volte sorella, di Bianca. Con Lin Yu e Caroline ho letto le fasi della rinascita: quella di Lin Yu è una nuova vita che comincia dopo un’operazione difficile, ma che sta per diventare migliore mentre Caroline è diventata l’ancora di salvataggio (inappropriata?) di Vittorio, perspicace uomo di affari, ma anche tristemente vittima di una realtà che aveva capito e forse aveva accettato per amore della moglie. Questo romanzo crea sbalzi di umore, suscita sentimenti contrastanti, fa piangere. Può aprire un baratro nel cuore del lettore e le lacrime scendono copiose per più di un motivo. Tutto ciò è possibile grazie alla grande capacità narrativa dell’autrice, Simona Sparaco, che ha la grande dote di raccontare la vita, i sentimenti con grande umanità e verità. Le sue parole entrano nell’animo e ti scuotono perché forse possiamo anche rivederci in questi personaggi, soffrire con loro perché riconosciamo la loro sofferenza come la nostra. Ci spinge all’autoanalisi e a leggere tutto il romanzo, fino alla fine, perché questo è un romanzo che vale la pena leggere e che farei leggere a tutti. Mi spiace di non essere riuscita a toccare tutti i punti che mi interessava dettagliare. Ho sottolineato tante citazioni, ma non ho intenzione di scrivere altro per paura di fare spoiler. Mi auguro di aver fatto nascere la curiosità di leggere questo romanzo e personalmente mi riprometto di leggere altri romanzi di Simona che saranno sicuramente belli come ‘Equazione di un amore’.
Dopo aver letto titolo e trama mi aspettavo molte più informazioni riguardo la fisica quantistica e, forse, è proprio questo il motivo per cui il libro mi ha deluso tantissimo. Neanche i protagonisti mi sono piaciuti, anzi, li ho odiati. È carino ma non quanto mi aspettavo; non si merita tutti gli elogi che gli si fanno. È una storia d'amore, resa difficile dalla stupidità dei protagonisti, con una fine strappalacrime che però non mi ha toccato minimamente. L'autrice si sforza (inutilmente) di rendere la protagonista femminile amabile ai nostri occhi e bisognosa di aiuto e di amore. L'unica cosa che mi ha fatto continuare la lettura fino alla fine è la citazione dell'equazione dell'amore di Dirac. Ammetto che questo non è affatto il mio genere e che la maggior parte delle storie d'amore raccontate nei libri mi sembrano stupide, inutili e molto improbabili. Alla fine della lettura di questo romanzo non ho appreso niente (se non che oggi Singapore è una città-stato grazie a Lee Kwan Yew). Ho deciso di dare una seconda occasione a Simona Sparaco con "Nessuno sa di noi" ma mi ha deluso di nuovo. Ovviamente questa è soltanto la mia opinione e non voglio offendere chi ha adorato questo libro o questa autrice ma vorrei mettere in guardia chi come me cerca qualcosa di scientifico e poi si ritrova a leggere una storia d'amore.
Questo romanzo non mi ha appassionato per niente, mi ha fatto provare più volte rabbia verso la protagonista e il finale non mi è piaciuto, troppo vago
4,5 ⭐ Lo stile di questa storia mi ha conquistata completamente. Un romanzo che mi ha presa, ma che mi ha fatto anche arrabbiare e detestare alcuni personaggi, in particolare Giacomo un bastardo manipolatore di cui sebbene vengano spiegate alla fine le motivazioni che si celano dietro il suo comportamento, non sono riuscita a perdonare fino in fondo ed è questo a rendere speciale questo storia: i suoi personaggi reali, nelle cui debolezze, dubbi, desideri e paure molti potranno rispecchiarsi. Un libro che lancia un messaggio che spesso diamo per scontato, ma che dall'antichità ad oggi i più grandi pensatori, ma su cui soprattutto la vita ci spingono a riflettere e prendere consapevolezza: vivere intensamente senza averne paura o sprecarne anche il più insignificante dei giorni. Il finale è stato potente e commuovente, di quelli che ti si imprimono sottopelle e che sai non potrai mai dimenticare.
Un romanzo fresco e ben scritto, con tanti spunti interessanti a partire dall’ambientazione inusuale a Singapore ed ai riferimenti alla cultura cinese, ai paralleli con la fisica. I personaggi sono ben caratterizzati e Lea con le sue debolezze e la sua ingenuità è adorabile. Il finale mi ha un po’ spiazzato e secondo me è un po’ troppo calcato.. un po’ troppo avanti per citare l’autrice. Nel complesso una lettura molto piacevole.
Ако предпочитате висока литература и все пак ви се иска да се развлечете с нещо на плажа, тази книга е за вас. Любовна история изпъстрена със символизъм, красиви метафори и многопластовост. Не е заложено твърде много на действието, но изграждането на образите е великолепно, а за финала...какво да кажа...змията просто захапва опашката си. Една от книгите, способна мъничко да ви промени, ако ѝ позволите.
"In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due entità distinte."
Equazione di un amore è il nuovo romanzo di Simona Sparaco, autrice di cui ho già letto Se chiudo gli occhi, un romanzo che all'epoca mi piacque moltissimo. In questo romanzo ci viene raccontata la storia di Lea, aspirante scrittrice che vive a Singapore con il marito Vittorio. Lea è felice della sua vita e del rapporto con Vittorio, ma in fondo al cuore sente una sorta di malinconia che spesso la riporta a pensare alla sua vita a Roma e ad un ragazzo geniale e tormentato che le rubò il cuore. Per Lea Giacomo è stato il primo amore, un amore tormentato che l'ha seguita e perseguitata per anni e di cui in realtà non si è mai liberata. Quando il suo romanzo viene accettato da una piccola casa editrice di Roma, Lea torna in Italia non sapendo che la vita le sta giocando un altro brutto tiro. Ad aspettarla a Roma, insieme ad un passato che non si lascia dimenticare, c'è Giacomo... Ero molto curiosa di leggere il nuovo romanzo di Simona Sparaco, ricordo che Se chiudo gli occhi mi emozionò moltissimo mettendo la Sparaco tra le mie autrici italiane preferite. In questo romanzo si riconferma la bravura dell'autrice che ci regala un'altra storia imperdibile. Lea ha una vita praticamente perfetta, ha un marito affidabile che la adora, una bella casa, una routine intensa in una delle città più belle del mondo. Eppure a Lea manca qualcosa, qualcosa che neanche riesce a definire, una specie di inquietudine che la spinge a ricordare un passato poco idilliaco ma che le è rimasto attaccato addosso. Quel passato ha il nome di Giacomo, studente brillante e prima cotta di Lea, poi giovane uomo di cui Lea si innamora senza capire che non è un uomo da amare, infine l'uomo che prepotente torna nella sua vita e le sconvolge l'esistenza quasi perfetta che si era creata. Giacomo e Lea sono due poli opposti, due persone che neanche dovrebbero amarsi perchè quell'amore così disperato non fa altro che distruggerli. Eppure nel corso delle loro vite non fanno altro che rincorrersi, proprio come due particelle che pur essendo lontane continuano ad essere una cosa sola. La storia di Lea e Giacomo è di un'intensità incredibile, con uno stile delicato, scorrevole ma allo stesso tempo forte e struggente, la Sparaco ci catapulta nella vita di due persone il cui amore è autodistruttivo. Quello che colpisce immediatamente è l'intensità dei sentimenti, delle emozioni, che arrivano dritte al lettore facendogli sentire esattamente quello che provano i personaggi. La narrazione è divisa tra passato e presente, man mano l'autrice ci svela i vari particolari della storia di Lea con Giacomo, fino a permetterci di avere un quadro completo. Il tipo di amore di cui parla questo romanzo è di quelli più terribili e dolorosi, è un amore impossibile da portare avanti ma anche impossibile da cancellare. Per Lea quest'amore è un cancro che pian piano la distrugge dall'interno, è una malattia contro cui non c'è cura. Lea si annulla per Giacomo non capendo che quell'uomo non potrà mai offrirle quello che desidera, l'unica cosa che può darle sono momenti fugaci. Ho amato questa storia, la Sparaco ha la capacità di raccontare storie che colpiscono il lettore, delle storie in cui è facile rivedersi, dei personaggi umani quanto lo siamo noi. Bellissimo il paragone dell'amore al rapporto tra due particelle quantiche, l'ho trovato poetico e molto romantico. Questo romanzo non ha fatto che confermare l'ottima opinione che avevo della Sparaco, se non avete mai letto nulla di suo direi che è ora di iniziare! Equazione di un amore vi travolgerà e vi trascinerà in un turbine di emozioni!
Io non ho parole per il finale di questo libro ahahah. Da denuncia 😂 Al di là del finale inaspettato, il libro è molto scorrevole, i personaggi un po' MEH. [possibile spoiler] Le relazioni della protagonista sono a mio parere molto tossiche entrambe, un personaggio con una dipendenza emotiva e un'indecisone a tratti snervante, soprattutto nella parte finale. Ho trovato leggermente ridicola la "redenzione" di Giacomo alla fine del libro, avrei preferito fosse affrontato meglio l'argomento. Al di là di tutto questo penso che i personaggi migliori del libro siano la migliore amica e l'urbanista. Mi aspettavo molto di più da questo libro, peccato.
"In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due entità distinte, perché tutto quello che accade a una continua a influenzare il destino dell’altra. Anche ad anni luce di distanza.” Questa equazione può essere applicata anche ai rapporti e quindi quando due persone sono entrate in contatto, poi, una volta separate, non sono più quello che erano prima e saranno legate per sempre. Simona Sparaco sorprende ad ogni nuovo romanzo : dopo aver raccontato l'intensa e straziante storia di una coppia che si trova a dover prendere una decisione molto difficile riguardo ad un'ecografia che rileva una malformazione nel feto ; dopo aver narrato il viaggio di una figlia e del padre,inaffidabile, che si ripresenta all'improvviso, dopo tanto tempo, questa volta racconta la storia di un amore tormentato. Certo, a parlare di amore si rischia di cadere nel banale, nel trito e ritrito ; invece qui l'autrice riesce a raccontare una storia molto credibile, nella sua intensità ed originalità. Si parla di un amore a senso unico, impetuoso e passionale come un temporale, che lascia la parte più indifesa spossata dopo ogni attacco, in un angolo a raccogliere i cocci del cuore : questo organo è l'unico che ha bisogno di una guaina, il pericardio, perchè è troppo vulnerabile...dovrebbe essere come la coda delle lucertole che, una volta staccata, ricresce, osserva ad un certo punto l'autrice. Si parla anche di scelte di vita : Lea, la protagonista, si trova , ad un certo punto, ad aver scelto la sicurezza, la stabilità, nell'uomo che ha sposato, ma quando pensa che la sua vita abbia preso finalmente una direzione- quella giusta- il destino, crudele e dispettoso, si diverte a scompaginare la sua esistenza, mettendola ancora una volta davanti ad un bivio : l'amore e l'insicurezza, la possibilità di essere di nuovo ferita e lacerata, da una parte ; la sicurezza, la serenità ed un futuro già scritto dall'altra. Romanzo intenso, coinvolgente ed emozionante, ricco di colpi di scena e di spunti di riflessione, si legge tutto d'un fiato, fino al finale che lascia il lettore sicuramente spiazzato.
Illeggibile. Vorrebbe essere introspettivo e profondo ma è trito e scialbo, prolisso e pure noioso. La trama è di una banalità irritante e si riassume così: "Lea amava un rivoluzionario borghese che aveva paura d'impegnarsi e che è finito a fare l'assistente a lettere (ma va...!) e per questo ha sposato un avvocato di successo che lavora in una multinazionale e non teme le responsabilità. Però le manca la passione". La sagra del cliché. Lea inoltre, ad un certo punto, indaga "lo sguardo rotondo del marito".... ed ho detto tutto.
Singapur. Miasto przyszłości, którego nie sposób nie podziwiać za dobrze prosperującą gospodarkę i dalekowzroczny system zarządzania, czyniący to miasto bezpiecznym, komfortowym i zapewniającym obywatelom wysoką jakość życia. W tym, wydawać by się mogło, niemal perfekcyjnym mieście mieszka teraz Lea. Wiedzie ona idealne życie u bok swojego męża Vittorio, który oprócz lekkiego pracoholizmu wydaje się nie mieć wad. Jest człowiekiem bardzo ambitnym, skrupulatnym i opiekuńczym, kochającym swoją żonę ponad wszystko i pragnącym poszerzyć wkrótce ich rodzinę.
Mimo że rozum podpowiada Lei, że nie mogłaby wieść lepszego życia, jej niespokojne serce wprowadza ją czasami w chwile melancholii. W stanie zadumy myśli Lei często uciekają do jej ojczystych Włoch, do wydarzeń z przeszłości, a w szczególności do Giacomo. Wspomina młodego chłopca pochylającego się nad zadaniami z matematyki, wielkiego pasjonata fizyki, który następnie wyrósł na lubianego nauczyciela, namiętnego kochanka, człowieka łatwo ulegającego nałogom i otaczającego się szczelnym pancerzem nieprzepuszczającym uczuć. Jednak dla Lei rozdziały w jej życiu zatytułowane „Giacomo” są już zamknięte i nie ma zamiaru do nich wracać.
„- W co się wpatrujesz?- W przyszłość – odpowiada, nie odwracając się. - W przyszłość? I co widzisz?- Wydaje mi się, że nadchodzi zbyt szybko. Nawet o tej porze.”
Teraz jej życie toczy się w Singapurze, do którego przeprowadzka zainspirowała ją do napisania powieści. Kiedy niszowe rzymskie wydawnictwo odpowiada Lei, wyrażając chęć współpracy i wydania powieści, postanawia ona podjąć decyzję, która może być dla jej życia znamienna w skutki. Zgodnie z sugestią redaktora naczelnego decyduje się na powrót do Włoch na parę miesięcy w celu wygładzenia tekstu przed publikacją.
„Na fizykę należy patrzeć oczami umysłu, Leo. I to dzięki nim jesteś w stanie tworzyć nowe światy, których nikt nie zdoła ci wytłumaczyć.”
[...]
Autorka skupia się w „Równaniu miłości” na porównaniu miłości do zjawiska splątania kwantowego, które zachodzi wtedy, kiedy dwie cząstki łączą się w jeden układ, w którym oddziałują na siebie przez pewien czas, wytwarzając nierozerwalną więź. Nawet jeśli zostaną rozdzielone, oddalone od siebie o kilometry czy lata świetlne, wciąż będą zachowywać się, jakby były jednością, jakby los jednej zależał od losu drugiej.
„- Jesteś inteligentną, wrażliwą, piękną kobietą, ale masz jedną ogromną wadę – zatracasz się w miłości, potrafisz oddać duszę za darmo. Jakbyś chciała powiedzieć osobie, którą kochasz: proszę, to jest moje życie, tu masz klucze, możesz wejść i zrobić, co ci się tylko podoba, tylko nigdy mnie nie opuszczaj.”
Lea i Giacomo. To ich relacja jest osią całej historii. Śledzimy ją oczami Lei powracając do wydarzeń z przeszłości. Obserwujemy jak doszło do ich spotkania i jak później nie raz przeznaczenie splatało ich ścieżki ze sobą. Rzeczywiście wydarzenia przedstawione w powieści pozwalają nam porównać ich serca do owych cząsteczek ze zjawiska splątania kwantowego. Bardzo spodobało mi się to jak Albert Einstein nazwał to zjawisko – upiorne działanie na odległość. W kontekście historii Lei i Giacomo wydaje się ono bardzo trafne. Ich relacja, w moim odczuciu, jest bardzo toksyczna. Zatruwa umysł i rani serca nie tylko bohaterów, ale również i czytelników.
Simona Sparaco wykreowała wyjątkowych bohaterów, moim zdaniem, momentami przerysowanych, czego przykładam jest choćby idealny Vittorio. Jednak nie wpływa to niekorzystnie na historię, a czyni ją jedynie bardziej wyrazistą, bo to właśnie bohaterowie powołani do życia przez autorkę ją napędzają. Mimo wszystko podzielę się z Wami moimi przemyśleniami odnośnie Giacomo, którego uważam za wielkiego antagonistę „Równania miłości. To jego czyny sprawiały, że jakiekolwiek zakwitające uczucie między nim a Leą było wyrywane jak chwast, a wszystko przez to, że bał się zaufać i otworzyć przed drugą osobą. Giacomo to subtelny mistrz manipulacji o cechach narcystycznych. Mimo poznania pod koniec powieści motywów jego postępowania, uważam je za niewystarczające. Zachowywał się bardzo egoistycznie, a odpychając od siebie wydarzenia z przeszłości odpychał również i Leę. Burzliwe relacje bohaterów prowadzą do zakończenia, którego na pewno nie dacie rady przewidzieć i które, mam nadzieję, wprawi Was w osłupienie tak samo jak mnie.
[...]
„To książki wybierają nas – pisał. – Wzywają nas, jak gdyby wiedziały, czego nam potrzeba”. Na tym właśnie polegał, według Giacomo, sens czytania, to było jego esencją. Coś, co wraz z nami się porusza, co nas określa i co czasem, jeśli mamy szczęście, może nas ocalić.”
Jest to powieść, która zapiera dech w piersiach. Namiętna i poetycka historia wypełniona emocjami, która wzbudza w czytelniku refleksje na miłością i przeznaczeniem, a dzięki lekkiemu pióru Simonie Sparaco pozostanie w Waszych sercach na dłużej."
Lo so. Potrebbe essere archiviata come una delle “solite” storie d’amore, trite e ritrite, sentite e risentite. Personaggi non originali: lui lo stronzo di turno, lei la donna che non riesce a dimenticare quel suo primo, unico e risentito amore. Ambientazione anche, forse, poco originale: una caotica Roma, da cui tutti fuggono, ma a cui tornano perché, forse, in fondo, non siamo abituati ad un mondo tanto perfetto da sembrare irreale ed in fondo torniamo sempre al “conosciuto”, anche nella sua bruttezza, perché è l’unica aria che sappiamo respirare, e vogliamo respirare. Uno dei miei ambienti preferiti, se non il preferito: l’editoria, la figura dell’editor, una donna come tante che prova a scrivere un libro e che ci riesce, anche se non godrà totalmente dell’emozione che si prova quando una cosa così intima, come la scrittura, diventa di tutti e non più solo una cosa tua. Ed allora perché ancora oggi, a distanza di ore da quando l’ho chiuso, ancora non riesco a smettere di pensare a Giacomo, a Lea?
“Giacomo pensa all’idea di due vite che si sono incontrate, troppo tardi o troppo presto, ma che hanno conosciuto l’amore, uno di quegli amori struggenti che non hanno potuto misurarsi con le insidie della quotidianità, che non hanno conosciuto l’odore acre che lasciano gli incendi quando si spengono, ma che rischiano di rimanerti dentro per sempre anche se non sei riuscito a viverli mai”.
Mi sembra di averlo davanti quando apprende la notizia, mi sembra di vedere la sua rabbia, la sua inconsistenza. Mi sembra di vederlo scaraventare tutti i suoi libri, il suo mondo, a terra o di vederlo specchiarsi in quello specchio che gli rilancia il suo dolore e le sue colpe. Eh sì, caro Giacomo, era ora che prendessi in mano la tua vita e che capissi che il mettere per vent’anni la testa sotto la sabbia non pagasse, che essere vigliacchi non paga, mai. O mi sembra di vedere Lea, per quell’arco di tempo così lungo, su un’ipotetica altalena, a seguire gli umori di un uomo instabile come Giacomo, ad esserci e a fuggire, a seconda delle decisioni di una persona che non sia lei, che non sei tu. Mi sembra di sentirla recitare a se stessa quel mantra, quello stesso che si è ripetuta per anni: “Questa sarà la volta buona. Questa volta riuscirò a salvarlo da se stesso e starò finalmente bene anche io”.
“Ci sono amori che aprono spazi e altri che quegli spazi li riempiono. Amori che spalancano finestre, facendo entrare il vento, la pioggia, la neve; e altri che si preoccupano solo di proteggere, di tenere a riparo dalle intemperie. Giacomo era stato uno di quegli amori dolorosi, da porte aperte e mai richiuse. Era colato negli interstizi delle mattonelle, nelle crepe dei muri, non con l’intento di colmare o livellare, piuttosto con la voracità di un’infiltrazione. Eppure, il loro era stato un legame indissolubile, di quelli che si nutrono dell’oscurità dei ricordi”.
Non siamo delle eroine in grado di salvare qualcuno che non voglia essere salvato, che non voglia afferrare la mano che cerchiamo di offrirgli ed il futuro che vorremmo costruire con lui. Non siamo niente, se tanto loro non ci ascoltano, se non si fidano, se non si buttano, se non accettano tutto l’amore che siamo riuscite a custodire intatto ed immutato per vent’anni. Lea continua a scegliere Giacomo. Anche se lui continua a scegliere le sue paure, e non Lea. Lea continua a scegliere Giacomo, nonostante questo significhi annullare anche se stessa, dare troppo di se stessa. Lea continua a scegliere Giacomo, perché solo con lui Lea è la Lea che si ama.
“In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due entità distinte, perché tutto quello che accade a una continua ad influenzare il destino dell’altra. Anche ad anni luce di distanza…”
Mi è piaciuto molto questo romanzo della Sparaco che racconta sì una storia d'amore, ma esplorando altre tematiche e soprattutto dando ai luoghi un ruolo da protagonisti. Lea, alle prese con il suo primo libro, vive a Singapore, città apparentemente perfetta ma piena di contraddizioni. Si è trasferita per seguire suo marito Vittorio, che l'ha salvata da una grave anoressia e non sa nulla delle cause che l'hanno portata alla malattia: un amore non corrisposto, un'infatuazione che dura da sempre senza trovare mai la sua fine. Vittorio e Giacomo sono all'opposto, eppure entrambi possono offrire a Lea qualcosa di estremamente attraente: la stabilità, la sicurezza e una vita agiata, dentro un abbraccio rassicurante, oppure l'amore intenso e passionale, la sintonia, la complicità, pur nella totale incertezza, nei rifiuti e nella solitudine. La trama non si sviluppa in maniera scontata e riesce a catturare il lettore. Nello specifico, ho amato i contesti in cui le scene sono ambiantate: Singapore, Roma, Antiparos. Nessuno di questi luoghi resta soltanto un luogo ma diventa un mondo, una cultura, un modo di vedere la vita che prende forma e interagisce con i personaggi. Il finale non è scontato, inoltre ringrazio la Sparaco per avermi fatto scoprire il Concerto numero due di Chopin. E' un romanzo che consiglierei.
Avevo già letto un libro di Simona Sparaco, la sua scrittura mi piace e mi piace come racconta i rapporti con le persone (nell'altro libro, rapporto fra padre e figlia, qui un rapporto di dipendenza). Forse la cosa che mi ha disturbato per questo libro è che la protagonista, Lea, mi ha innervosito per buona parte del libro. Ha un rapporto morboso con Giacomo, un rapporto che dura sin dai tempi del liceo. E Giacomo è: narcisista, manipolatore, uno da cui tenersi alla larga. Però lei, ogni volta è come una pera cotta e cade ai suoi piedi - per poi essere, per l'ennesima volta, trattata come una pallina di carta straccia. Non che il rapporto con il marito, Vittorio, non ci siano problemi: Vittorio sicuramente è stabile, la ama e glielo dimostra... ma me pare un po' troppo volerla controllare. in definitiva Je Suis Bianca, l'amica più razionale che cerca di consigliare a Lea, inutilmente, di staccarsi da Giacomo. Detto ciò, se non fosse stato per le pagine prima del finale (tutta la storia raccontata fino ad allora, insomma), forse avrei "accettato" di più la giustificazione di Giacomo per il suo comportamento e il finale vero e proprio.
Scioccante. Emozionante. Coinvolgente. Profondo. Questo libro è stato tutto ciò che non mi aspettavo fosse. Pensavo di leggere il classico romanzo rosa leggero e invece mi ha sconvolto. Una storia cruda, che mi ha fatto arrabbiare, gioire e molto riflettere. Una storia che puó sembrare banale, una storia come tante, ma trattata con originalità e intelligenza. Ho odiato e amato i protagonisti e il loro rincorrersi, avrei continuamente voluto urlare loro “non fatelo!!!”, ma poi un secondo dopo speravo lo facessero. Un libro pieno di interessanti incoerenze e contraddizioni. Non riuscivo a staccarmi. Non so dire se il finale mi sia piaciuto, di certo era impossibile da prevedere, ma il libro è così intenso che nessun finale avrebbe davvero potuto deludermi. La Sparaco entra di diritto tra le autrici che devo approfondire!
La storia tra Lea e Giacomo è proprio questo; un amore discontinuo iniziato in qualche modo ai tempi del liceo, un amore che sembra spesso a senso unico, fortemente voluto da Lea ma non da Giacomo che pare sempre fuggire o meglio sfuggire non solo a Lea ma soprattutto a qualcosa di tragico avvenuto presumibilmente anni prima. Lea però si è salvata da questo amore doloroso, ad un certo punto ha detto basta ed ha sposato Vittorio, un uomo affidabile e di successo, l'opposto esatto di Giacomo, e conduce una nuova vita da privilegiata nella futuristica Singapore, fino a quando non tornerà a Roma per la pubblicazione del suo primo romanzo...
Questa è una storia particolare, una storia di un amore che prosegue nello spazio e nel tempo, qualcosa di raro, di luminoso e di estremamente fragile.
Simona Sparaco unisce fisica, matematica e sentimenti, trasportando il lettore in un romanzo coinvolgente, complesso, antitetico. Ciò che è logico sembra sempre essere più sicuro, ma quanto sono belle l’imprevedibilità e l’imperfezione, che fanno di noi dei semplici essere umani, con un cuore che batte e ha una propria memoria. Una memoria che non mente mai.
Questo libro racconta di un amore difficile, sofferto, rincorso e desiderato sopra ogni cosa. Un amore di quelli che fanno volare dalla gioia e precipitare dal dolore. Un amore grande, più grande della vita stessa.
Mi è piaciuta molto questa lettura, con il suo finale assolutamente non scontato, anzi spiazzante e difficile da immaginare.
Libro su cui non ho molto da dire. Storia leggibile e forse anche un po' scontato (si riprende un filo sul finale ma vabbè). Lo considero l'ennesimo romanzo svuotatesta perfetto per una lettura in treno o in un periodo in cui si ha bisogno di leggerezza. un libro ok.. nè più nè meno..