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Il rifugio delle ginestre

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Non è mai facile affrontare la verità
Ma quando arriva il momento giusto
Bisogna trovare il coraggio di cambiare

È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende.
Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più.
Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili. Con uno stile unico ed evocativo, Elisabetta Bricca è capace di trasportare il lettore nel cuore di una terra che conserva ancora echi di tradizioni antiche. Il rifugio delle ginestre , il suo romanzo d’esordio, è una storia intensa ed emozionante. Una storia sul potere dell’amore e degli affetti, che non negano mai il perdono e sono in grado di superare qualsiasi ostacolo.  

207 pages, Kindle Edition

Published June 8, 2017

3 people are currently reading
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About the author

Elisabetta Bricca

15 books77 followers
Elisabetta, nata e cresciuta “ner core” di Roma, è laureata in Sociologia comunicazione e mass media; è copywriter, autrice, musa di fotografi, e organizzatrice di premi letterari.
È appassionata di cucina, letteratura, arte, storia, vino ed equitazione. Ha un grande amore per la letteratura americana del XX secolo, tanto che si è ripromessa di portare una rosa sulla tomba di Faulkner, e per le poesie di Sylvia Plath e Arthur Rimbaud.
Il suo sogno è quello di poter ritirarsi in un abbaino di Montmartre, a Parigi, dove poter scrivere guardando la luna.

Pubblicazioni:
"Sangue Ribelle" Harlequin Mondadori
"D'amore e di ventura" Harlequin Mondadori
"Il falco di maggio" La mela avvelenata publishing
"Umbria she said" Lighthouse publisher

Nel 2013, il suo racconto "Parigi... encore" è arrivato tra i finalisti del concorso letterario, indetto da Il Messaggero, "Donne che fanno testo".

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3 (4%)
1 star
6 (8%)
Displaying 1 - 22 of 22 reviews
Profile Image for Antonella.
Author 14 books21 followers
July 8, 2017
Il rifugio delle ginestre è un romanzo ricco. Ci sono personaggi... rotondi, rilevati, con il sapore autentico di vita vissuta, eppure c'è posto per la magia. Non quella di fate, elfi o stregoni, ma quella quotidiana, e non meno potente, che si fa spazio nelle nostre esistenze con l'imponenza di un colpo di vento, oppure con la precisa necessità di cambiare la nostra vita. Sì perché quando la realtà urge ci vogliono a volte dei cambiamenti radicali, paurosi, destabilizzanti, ma non per questo meno necessari. Di questo ci parla la storia di Sveva, che un giorno comprende di essere irrisolta e non può più dirsi bugie, lascia le certezze e parte, per mantenere un voto e ritrovare se stessa.
Io avevo già letto due romanzi di Elisabetta Bricca, ne conoscevo la prosa ricca e densa delle impressioni dei sensi. Colori, odori, voci, insieme alle emozioni erano la sua cifra personale. In questo romanzo di esordio nella narrativa, però, un nuovo risultato è stato raggiunto, la preziosità sensoriale rimane ma è intessuta in una trama più essenziale, sofferta, viva. Ed è forse un palpito di vita reale che trae linfa dall’essere radicato nella terra umbra come nel mare di Calabria. Le tradizioni, le fisionomie, le vicende mi sembra possiedano una nuova asciuttezza, un nuovo senso di necessità. È una maturazione felice quella di questa autrice, che sa di letture sante, di determinazione e di fatica capace di migliorare, con un'inesausta voglia di dare il meglio di sé.
Dirò la verità: Sveva non è un personaggio facile, personalmente non mi è risultata simpatica, non vuole essere accattivante, ma forse proprio per questo comunica quel dolore di vivere senza radici e questa esigenza assoluta di ritrovarle, affrontando le proprie paure e accettando di aver bisogno di aiuto. E qui troviamo due personaggi magici, che sono Rurik e Malvina. Quest'ultima in particolare mi rimarrà nel cuore. Entrambi sono persone che nelle loro ferite hanno trovato la forza per resistere e fare posto in sé stessi a chi amavano. Ho adorato la forza paziente e allegra di Zefferino e l'evanescente libertà di Ljuba, una regina dolorosa e non vinta, che impronta di sé tutto il romanzo.
Poi bisognerebbe parlare delle terre in cui il romanzo si snoda: Roma la caotica, l'Umbria testarda e la Calabria ammaliatrice. Questo vagare ne dice l'anima, come l'imperativo di tornare a casa ne è il cuore. A questo punto però, meglio leggere il romanzo.
Profile Image for Georgiana 1792.
2,402 reviews161 followers
August 23, 2017
Un romanzo per tutti e cinque i sensi

Ci sono scrittori che riescono a dare ai loro personaggi la tridimensionalità solo con un aggettivo al posto giusto, una frase incisiva pronunciata al momento più opportuno.
Elisabetta Bricca, in questo suo romanzo d'esordio per Garzanti è andata oltre: è riuscita a dare tridimensionalità ai luoghi, tanto da portarci lì, e da farci cogliere non solo le immagini e i colori, ma persino la sensazione del calore del sole sulla pelle, degli schiaffi del vento sul viso, gli odori delle piante, dei fiori e del cibo, i sapori dei piatti tradizionali.
Probabilmente dipende dal fatto che molta della sua esperienza personale è servita per scrivere Il rifugio delle ginestre, e mentre seguiamo Sveva che abbandona il lavoro di copywriter a Roma per ritirarsi nella campagna umbra alla ricerca delle proprie radici, immaginiamo proprio lei, nel suo casale sul Lago Trasimeno che conduce una vita molto simile alla protagonista, prepara le torte al testo proprio come Malvina, esce a raccogliere fiori selvatici o a fare una chiacchierata coi vicini di casa - magari avvistando un daino o qualche altro animale selvatico.
Per questo motivo non è improbabile che quando avrò dimenticato i nomi di Sveva, Rurik, Malvina, Zefferino, Sasha, Saverio, Za Romana e degli altri, mi rimarranno nei ricordi le immagini, i colori, i sapori dei luoghi, come se fossi stata lì in un viaggio lontano, che ha impresso nei miei sensi la loro magica atmosfera.
Profile Image for Emanuela Il mondo di sopra.
285 reviews24 followers
July 6, 2017
Il rifugio delle ginestre è quel libro che dietro una copertina delicata, nasconde in realtà la forza della natura stessa, la forza della donna che ha bisogno di rinascere, la forza di una donna che ha voglia e pretende di avere in mano la vita stessa.

E' un romanzo vivido ed intenso che supera tutto ciò che ci si aspetta, grazie a Sveva, a quella protagonista che entra con forza nel nostro essere. Sveva è complessa e complicata al tempo stesso, è forte e delicata come una rosa, è amore e nostalgia, è presente e passato, è tutto e niente. Innamorarsi di Sveva dal primo istante sarà davvero molto facile, in quanto l'autrice con i suoi minuziosi e accurati dettagli ci ha permesso totalmente di entrare in lei, guardarci allo specchio e vedere la sua ombra al nostro fianco.

Scrivere questa recensione mi blocca un po' per via della bellezza totale del libro. Più che parlarvi di una recensione, di una mia opinione scritta in questa articolo, con Il rifugio delle ginestre ho proprio voglia di raccontarvi una storia, la storia dove la fine si incontra con l'inizio e l'inizio si incontra con la fine.

Sveva è completamente un mare in tempesta, una donna dalle migliaia di emozioni che deve nascondere dentro l'animo perché le situazioni lo necessitano. Girando pagina incontriamo Sveva in una situazione dolorosa dove il suo dolore, l'eco della sua rabbia, sembra arrivarci come pugno in pieno petto e lasciarci lì ad ansimare in cerca di un àncora a cui aggrapparci. Sveva nella vita lavorativa è una copywriter, forse anche la migliore, ma arriva ad un certo punto che il bisogno di fermarsi bussa alla porta prepotentemente.

Ogni promessa non mantenuta è una nuvola senza pioggia, una spada senza filo, un albero senza frutto e la nostra protagonista sembra saperlo, ecco perché decide di mantenere quella promessa fatta alla madre e ritornare in quel passato, in quella porta che in realtà non aveva chiuso veramente.

Leggere questo libro è fermarsi a riflettere sulla nostra vita, sul nostro passato, presente e futuro. E' un piccolo e prezioso libro che può essere comunque definito un capolavoro della letteratura in quanto ci aiuta a crescere, a trasformare il nostro essere come un bruco nel suo bozzolo, diventa una guida per l'esistenza.

Seguire la trasformazione di Sveva, il suo bisogno di rinascere, il ritorno alla sua terra e il bisogno di stringerla e sentirne l'odore è così forte che saremo lì con lei a sostenerla, a tenerla per mano e a non lasciarla sola, perché spesso quello che noi donne sappiamo fare meglio è quello di non lasciare mai sola una persona, di starle accanto in ogni momento e dividere il dolore un po' ciascuno, per soffrire meno.

Il contorno della terra e dei personaggi che entrano e facevano già parte della vita di Sveva non sono solo contorni appena abbozzati, ma sono chiari e completi protagonisti che come un puzzle rendono meraviglioso l'immagine che ne consegue.

Il rifugio delle ginestre è un romanzo di una donna, è un romanzo femmina, è uno di quei romanzi che ci parla in maniera diretta senza sotterfugi. L'aspetto sorprendente diventa il suo modo di ossigenare le nostre menti e purificare il nostro animo. Come un meraviglioso cristallo che viene lavorato dalla natura e dal tempo, senza perdere mai la sua vitalità e la sua lucentezza, l'autrice fa esattamente la stessa cosa, trasforma e rimescola riga dopo riga le emozioni che leggerle ne suscita fino a portarci alla parola fine e a quasi rimpiangere di esserne già arrivati.

Il ritmo della scrittura diviene musica che sa esattamente il codice per parlare al nostro cuore.

Per la prima volta non vi consiglierò quando leggere questo libro, perché sarà lei a chiamarvi, a dirvi questo è il momento per la trasformazione, per rinascere, per ritrovare quello che adesso sembra perso.

Ed è questa, cari miei lettori, la storia di Sveva, di una donna che ritorna a casa, nella sua vecchia terra d'infanzia, sperando di trovare ricordi di quel padre che in realtà sembra non aver mai conosciuto. Trovando invece la meraviglia della forza delle donne, la meraviglia della natura e della magia di antiche tradizioni che non smetteranno mai di riecheggiare.
Profile Image for Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls.
3,070 reviews77 followers
June 19, 2017
Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls
Sveva è una copywriter in un’azienda di successo, è felice del lavoro che fa, ma da un po’ di tempo si chiede se quello sia il posto giusto per lei. Le sue giornate si dividono tra il lavoro, la casa e le visite in ospedale alla madre malata; sa che il tempo sta per terminare, che non manca molto prima di potersi sentire a tutti gli effetti un’orfana, nonostante la sorella Sasha, che però lavora in India e i loro incontri sono sempre molto rari. La mente di Sveva torna alle colline umbre, a una vita apparentemente perfetta, quando si confidava con il grande albero dove vivevano le fate o in casa di Malvina, pronta ad accoglierla con un sorriso e una torta. Un bellissimo sogno dal quale sente di essersi svegliata, ritrovandosi alla ricerca del suo posto nel mondo.


Poi avviene l’irreparabile. La madre si aggrava e prima di andare al lavoro, decide di passare un po’ di tempo con lei, La madre in un momento di lucidità e sincerità chiede alla figlia di tornare al casale dove hanno vissuto e di cercare nell’indaco la figura paterna che tanto le è mancata. Sveva rimane sorpresa e perplessa da quella richiesta, e per dare un po’ di pace all’animo tormentato della madre, le promette che tornerà in Umbria. Perché il pensiero del padre è tornato a farsi sentire proprio ora? Lei aveva bisogno prima di quel padre che le è sempre tanto mancato, l’unico vero amore che la madre non è mai riuscita a dimenticare.

Sveva le accarezzò i capelli e sentì qualcosa spezzarsi dentro di sé.
Era il rimpianto per non esserci stata, troppo presa da sé stessa, inghiottita dalle proprie ambizioni, dalla smania di riscatto. E ora sapeva che il tempo perduto non sarebbe tornato, che l’amore poteva scivolare tra le dita senza rendersene conto, che ormai era troppo tardi per afferrarlo.


Sveva si trova davanti a una scelta difficile, ma decide di seguire il cuore, mollando di punto in
bianco il suo lavoro e sentendo forte il richiamo delle proprie origini. Comprerà il casolare senza alcun ripensamento e lavorerà duramente per rimetterlo a nuovo. Là troverà Zefferino e Malvina, quelle persone che hanno sempre vegliato su Sveva e Sasha quando la madre scompariva per lunghe giornate; il paese che sembra aver conservato il suo fascino antico e misterioso; il lago Trasimeno in grado di regalare serenità e tranquillità a tutti coloro che si fermano per ammirarne la bellezza; le scampagnate fino alla Torre di Monte Ruffiano per ricercare il silenzio che permette alla testa di fare ordine tra gli scompigliati pensieri.

Appartenere a un luogo è appartenere a sé stessi. Si può partire, cercare altro, ma si torna sempre. Perché l’anima ha un solo rifugio ed è quello che chiamiamo casa.

Eppure anche in quel caso, ci sarà un elemento stonato, quasi fuori luogo; un’anima inquieta, un uomo scontroso che cerca solo pace e solitudine. Ma capiranno che le loro sono anime ferite e tormentate e insieme riusciranno a mettere insieme i pezzi di un passato che non sembra volerli lasciare. Sveva farà chiarezza nel proprio cuore e sarà determinata a ritrovare quel padre che non ha mai conosciuto. Scoprire la verità non sarà facile, ma troverà nel suo cuore il coraggio per affrontare questo imprevedibile cambiamento.

“Le persone che hanno sofferto”, pensò, “si riconoscono tra loro”. Avrebbe spezzato quel filo rosso intessuto nel dolore, avrebbe cercato la verità.

Questa è una di quelle letture che posso considerare al “buio”. Ho visto la cover, conosciuto i personaggi durante il blog tour dedicato, ho deciso di dargli una possibilità e… ringrazio il mio istinto per avermi suggerito di leggerlo, rimanendo affascinata dalla storia che ruota attorno alla “ginestra”, come se questa pianta fosse la protagonista principale dell’intera storia.

«La ginestra è una pianta che non ha bisogno di cure e non si piega alle avversità. È profondamente attaccata alla terra e quando sboccia oscura con la sua bellezza tutti gli altri fiori.»


Una lettura scorrevole, interamente in terza persona, ma in grado di coinvolgere il lettore a 360 gradi. Un linguaggio semplice ma ricercato e capitoli brevi che invitano ad andare avanti nella lettura, per scoprire cosa il destino riserverà alla protagonista. Ho adorato la costruzione dei personaggi, con i loro tormenti, le loro speranze e i loro desideri. Sveva è una donna da inquadrare; svolge il suo lavoro con minuziosità e precisione, non si fa mettere i piedi in testa dal suo capo e in qualche modo riesce a ottenere quello che vuole. È la classica persona che riesce a farsi amare da tutti e, infatti, il suo ritorno in Umbria viene ben accolto, come se tutti avessero sempre saputo che prima o poi sarebbe tornata. La bambina che c’è in lei non vuole smettere di credere nella magia, e piano piano vedrà avverarsi il sogno di sempre, ma sa che la verità non sarà facile da affrontare, troppe bugie e troppi segreti le sono stati taciuti, ma troverà la forza di perdonare. Il rapporto che instaura con il forestiero è a tratti dolce, da stringere il cuore, ma a volte troppo forzato come se lei potesse avanzare pretese nei suoi confronti o che le debba rendere conto della sua vita. Ci può stare, ma non dopo così poco tempo.

Alcuni frammenti di vita in pezzi possono spargersi nel fondo dell’anima, rimanere lì, e continuare a tagliare. Ma gli uomini, a volte, sono troppo stupidi per capire. O solo per scegliere con coraggio.


Zefferino e Malvina sono i nonni che avrei tanto voluto avere. Hanno un animo gentile e un cuore
grande; si sono presi sempre cura di Sasha e Sveva come se fossero figlie loro, dispensando consigli, una spalla su cui piangere e la porta della loro casa sempre aperta. Persone che profumano di ricordi, lavanda, marmellate e dolci, odori che rievocano alla nostra memoria momenti dolci e momenti tristi per un tempo passato che purtroppo non ritorna.
Lo straniero… beh, per conoscere lui dovrete leggere il libro, perché la sua storia è più complicata e più profonda, e ammetto di essere rimasta affascinata dalla sua storia, dal suo passato e dal suo modo di lottare affinché il suo presente possa essere il più sereno possibile. Una persona alla ricerca di se stesso, che sa ancora incantarsi e perdersi nella bellezza che offrono i paesaggi umbri.

«Non c’è molto da raccontare sulla mia vita.»
«Non sono d’accordo. Ogni vita è fatta di tante piccole storie, noi siamo quelle storie.»

Vorrei spendere due minuti per l’ambientazione. È bastato chiudere gli occhi per vedere quello specchio d’acqua rappresentato dal lago Trasimeno, sentire l’odore della terra appena lavorata, assaporare quei piatti tanto caratteristici accompagnati da un vino d’annata eccezionale, e rimanere ad ascoltare il frinire delle cicale ogni notte. Una storia che ci porterà a viaggiare per l’Italia e farci approdare a Tropea. Avete idea di che zona meravigliosa sia? Da buona calabrese mi sono fatta prendere dalla nostalgia, ma sono riuscita a vedere con gli occhi del cuore quei vicoli, quel mare, quella passeggiata marina che la rendono tanto caratteristica. Ho apprezzato in particolar modo l’aggiunta del dialetto tipico e dei piatti tropeani che si mangiano anche con gli occhi.


Meravigliosi i flashback che aiutano a capire cosa sia successo nella vita di Sveva, anche se i lassi di tempo a volte risultano poco chiari mandando in confusione il lettore, come il tempo trascorso tra la morte della madre e il ritorno in Umbria di Sveva. Nonostante questo è un libro che mi sento di consigliare con il cuore, affinché possa allietare i vostri pigri pomeriggi estivi o tenervi compagnia sotto l’ombrellone.

Profile Image for Julka Caporetti.
Author 1 book4 followers
August 6, 2017
Finito ora. Bello! Bello bello bello. Avevo bisogno di leggere un libro così. Quando l'ho comprato non lo sapevo, l'ho scoperto leggendolo.
"Il rifugio delle ginestre" è un libro che dovrebbero leggere tutti, un libro che fa bene.
Le strade, i sentieri, i luoghi dove si snoda la storia sono assolutamente visibili. I profumi dei cibi solleticano le narici. E' tutto vero. Le scelte dei personaggi stupiscono, non sono scontate, sono intrise del coraggio che, oggi, a molti manca.
"Il rifugio delle ginestre è un libro capace di far fare la pace con la parte piena d'asfalto che possiede ognuno di noi. Sono felice di averlo letto, e leggerò sicuramente altro di questa autrice.
Profile Image for Sonia Donelli.
2,513 reviews115 followers
July 21, 2017
http://www.esmeraldaviaggielibri.it/i...

Recensione di Sara – Il rifugio delle ginestre di Elisabetta Bricca. Buongiorno smeraldine, oggi sono qui a parlarvi di un romanzo molto diverso dal solito, che appartiene ad un genere che io amo molto, dove a farla da padrone non è una travolgente storia d’amore, bensì il viaggio introspettivo e di crescita della protagonista, Sveva.

Sveva è una ragazza forte solo all’apparenza, come tutte però cerca di nascondere a se stessa e agli altri le proprie insicurezze e fragilità. Alle spalle ha un passato complicato e combattuto e la mancanza di una figura paterna non ha che incrementato questa sofferenza.

Per colmare le sue mancanze, sceglie di concentrare la sua vita sulla carriera, a discapito però dei rapporti amorosi ed umani in genere. Anche se lei tenta in tutti modi di nascondere tutti i brutti ricordi e le sofferenze sotto il tappeto, come si fa con la polvere, prima o poi la vita ci mette lo zampino e tutto quello che sembrava ben nascosto torna a far capolino improvvisamente. Insomma, è proprio il caso di dire che tutti i nodi vengono al pettine.

E cosi è anche per la nostra protagonista Sveva. Sua madre, in punto di morte, le rivela particolari della sua vita che saranno forse in grado di permetterle di far pace con quel passato per lei tanto doloroso e che le permetteranno anche di far luce sulla figura di quel padre fino ad ora del tutto assente.

Ma per fare tutto questo deve tornare dove tutto è cominciato, tra quelle colline umbre e quei paesaggi che la accompagnavano da bambina e che lei aveva cercato in tutti i modi di dimenticare. Il dolore per la perdita della madre e le nuove informazioni che ha ricevuto sul suo passato, la spingono ad intraprendere questo viaggio, più determinata che mai ad andare a fondo e a far luce finalmente su quella parte della sua vita che fino ad allora le è sempre stata tenuta nascosta.

Riuscirà Sveva a ritrovare se stessa e le sue origini? Riuscirà a far pace con il proprio passato per poter finalmente guardare ad un futuro roseo e sereno? Ovviamente non posso dirvelo, ma quello che posso dirvi è che sarà un viaggio molto profondo ed emozionante, contornato da suggestivi paesaggi e luoghi meravigliosi. La natura, con i suoi colori e i suoi profumi, farà da suggestiva cornice a questa emozionante rinascita di Sveva.

Ho amato molto la scrittura di Elisabetta Bricca, descrittiva al punto tale da farti provare le emozioni, le incertezze e le paure della protagonista. Riesce a farti sentire parte di quel paesaggio meraviglioso. Quello che ho maggiormente apprezzato è stata la scelta di ambientare il romanzo in Italia, cosa che ormai purtroppo accade sempre più di rado, soprattutto tra le nostre stesse autrici.

Ha saputo descrivere a parole tutta la bellezza del nostro paese e ha saputo catturare la mia attenzione e accendere la mia immaginazione, tanto che una volta terminato il romanzo ho sentito la voglia di andare a visitare quei luoghi.

L’autrice ha saputo valorizzare e, ricordare appunto, la bellezza del nostro paese, con le sue tradizioni, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi cibi. Perché troppo spesso, purtroppo, siamo concentrati più a lamentarci sulle lacune e sulle brutture della nostra terra, da dimenticare che viviamo in un luogo ricco di cultura, storia e tradizione, aspetti che vanno valorizzati e non nascosti.

Il Rifugio delle ginestre è un romanzo da leggere tutto d’un fiato, lasciatevi trasportare dalle parole e vedrete che la vostra immaginazione farà il resto. Viaggerete insieme a Sveva ed anche voi ritroverete delle emozioni e delle sensazioni che sicuramente avete perso negli anni.

Profile Image for Leggere in Silenzio.
366 reviews8 followers
June 26, 2017
Recensione completa: http://leggereinsilenzio.blogspot.it/...

« Il rifugio delle ginestre è un romanzo che si nutre letteralmente dell'amore.
Lo troviamo in ogni suo personaggio, in ogni ferma carezza, in ogni parola sussurrata, in ogni bacio rubato che vibra di inattesa intensità. Elisabetta Bricca adotta un ritmo narrativo in grado di abbracciare ogni emozione, senza fretta, puntando proprio su quei naturali sentimenti che fanno parte della vita di ognuno di noi. E, in modo altrettanto maturo e coerente, inserisce elementi che risuonano di leggende e magia, senza mai risultare scontata o banale, ma affrontando ogni più piccola sfaccettatura in maniera puntuale, creativa e coinvolgente. »
Profile Image for Emanuela.
931 reviews2 followers
September 30, 2019
La ginestra è una pianta che non ha bisogno di cure e non si piega alle avversità. È profondamente attaccata alla terra e quando sboccia oscura con la sua bellezza tutti gli altri fiori.
Un romanzo ricco di magia, tra Umbria (vicino il Lago di Trasimeno, forse Passignano) e Tropea; le descrizioni dei luoghi sono così attente, precise e soprattutto così piene di amore da farti venir voglia di far subito la valigia per andare a vedere quei luoghi...per utilizzare un temine appropriato, posso dire che i luoghi sono magistralmente dipinti. :D
Un romanzo delicato e suggestivo, ricco di emozioni, uno stile fluido ed elegante che si legge piacevolmente.
Un invito a comprendere l'importanza dei legami e a non piangersi addosso:
Non possiamo cambiare ciò che è stato, ma possiamo decidere come costruire il nostro futuro. Il futuro è qualcosa che ancora non conosciamo, ricco di possibilità.
Profile Image for Anna Giovane Reader.
247 reviews20 followers
June 26, 2017
Il rifugio delle ginestre è un romanzo che parla al cuore del lettore. Un romanzo in cui la componente magica è essenziale: una magia di donne per le donne. Si parla di madri e di figlie, ma anche di padri, di legami familiari, di incontri, di occasioni, di coraggio, di scelte e svolte improvvise. Un romanzo di scoperta e riscoperta di se stessi, un vero e proprio viaggio in una cornice favolistica e tutta italiana.

Recensione sul blog: http://appuntidiunagiovanereader.blog...
Profile Image for Maharet.
647 reviews
July 2, 2017
Ci sono libri da cui fai fatica a staccarti,sono come un incantesimo che ti avvince fino all'ultima parola,E quando arrivi alla parola fine sai che ne sentirai la mancanza....
questo libro è stato un viaggio,un viaggio nella bella Umbria ma anche nelle tradizioni nella magia,un intreccio di destini di amori.
Consigliato ❤
Profile Image for Mariateresa.
866 reviews17 followers
March 7, 2019
Il rifugio delle ginestre
Sveva è la protagonista di questo romanzo. (O meglio: una delle protagoniste, perché in realtà oltre a lei ci sono Malvina, Fiorella, Ljuba, Sasha e le Za Romana. Tutte loro e le loro forze e debolezze danno “colore” alla storia. Sono loro, anche loro, delle meravigliose ginestre?)
È una giovane donna in carriera, dedita al lavoro nella capitale, dove vive insieme alla madre che, però, muore lasciandola con un mistero da risolvere: poco prima di esalare l’ultimo respiro Ljuba dice alla figlia di cercare il padre, di cercare l’indaco.
Per Sveva è uno shock. Lascia il lavoro e le amicizie, lascia Roma per andare alla ricerca di quell’uomo che non ha mai conosciuto e che potrebbe finalmente placare quel suo sentirsi a metà.

“ti è mai capitato di sentirti a metà? Di desiderare con tutto il cuore di appartenere a qualcosa, o a qualcuno? Io mi sono sentita così per tutta la vita.”

La destinazione è un paesino nei pressi del lago Trasimeno, dove ha trascorso i primi anni della sua vita, dove è stata felice accanto alla saggia Malvina, alla madre Ljuba e alla sorella Sasha.
Malvina è ancora lì, nel casolare dove ha sempre vissuto col compagno Zefferino.
E come quando Sveva era bambina ,è pronta ad accogliere e consolare a suon di torte al testo e parole sagge e antiche, che curano l’anima. Malvina ricorda a Sveva che è fondamentale fidarsi del proprio istinto, cercare conforto nella natura, mettere amore in ogni cosa e le raccomanda di indossare il ciondolo con dentro una radice di ginestra che le aveva donato anni prima. La ginestra è lì per ricordarle la sua forza, l’attaccamento alla vita, il potere di superare le avversità. Ha radici forti e non teme le asperità .
Sveva prova a dare ascolto alle parole di Malvina e si immerge anima e corpo nella ristrutturazione del casale ( che ha comprato ) e nella ricerca del padre. Proprio ristrutturando scopre un affresco, coperto da strati di intonaco. È l’immagine di un uomo e una donna ( nella quale Sveva riconosce sua madre) su sfondo indaco. E un paio di iniziali. “S.B”. Una pista da seguire, con mille domande che devono attendere per avere risposta.
Durante una cena a casa di Malvina, Sveva incontra Rurik , uno scrittore norvegese con cui si era scontrata al suo arrivo in paese. I due scoprono di essere vicini di casa (o di casale, in questo caso) e di avere in comune un dolore nascosto e di origini lontane. Sarà proprio questo dolore ad avvicinarli e parlarne e condividerlo li unirà moltissimo. Rurik confessa a Sveva di avere una figlia che, per problemi di alcolismo, gli era stata tolta, e che solo di recente ha ricominciato a vedere. (Sinceramente penso che questo personaggio abbia permesso a Sveva di guardare al proprio padre con occhi diversi, più clementi).

“esistono le coincidenze, Rurik, o esiste il destino?” (..)
“ esistono le scelte, Sveva. Esiste la libertà di accogliere o rifiutare ciò che la vita ci offre.”

E la vita offre a Sveva altri indizi che la portano a Tropea e lì finalmente trova lui Sergio Braghò , suo padre, che era all’ oscuro di avere avuto una figlia da Ljuba e che, scoprendo chi sia la donna che gli pone tante domande, è commosso e felicissimo. I due si ricongiungono e si scopre che a tenere lontani i genitori di Sveva è stata la madre di Sergio, e non una mancanza di amore di lui. La “ nonna”, tra l’atro sfida la nipote per verificare che sia del suo sangue, una sfida che consiste nel preparare l’oijata, un piatto tipico di quelle parti.
Come è giusto che sia, la sfida viene vinta ( grazie soprattutto alle donne del paese, le più vecchie e misteriose, “magiche”) e Sveva torna in Umbria rasserenata, con le radici più forti che mai e innamorata dello scrittore norvegese, che in tutto il viaggio è stato una presenza costante e rassicurante.
Il libro si chiude con un’immagine bellissima: la famiglia di Sveva, il suo sogno realizzato.
Il “ rifugio delle ginestre” è un romanzo piacevole e ricco di colore, coinvolge i sensi, tutti. le descrizioni sono accurate e poetiche, di certi piatti si riesce quasi a sentirne profumo e sapore. E la “magia”, il potere salvifico dell’amore e degli affetti è presente in tutto il libro, come un vento leggero , che non disturba, ma solletica il lettore fino all’ ultima pagina.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Eugenia.
Author 24 books10 followers
June 28, 2017
Un racconto di radici e legami ambientato nella verde Umbria. Elisabetta Bricca è capace di trasmettere con le sue parole i colori, i profumi e i sapori dell'ambiente che la circonda. Da leggere!
Profile Image for Shan.
213 reviews10 followers
July 15, 2019
E’ un libro imbarazzante, tra i più brutti cha abbia mai letto ma mi era d’uopo per la task con il fiore,avendo rinunciato ad un altro più lungo( per il momento). Questa perla è piena di momenti in cui la sospensione dell’incredulità finisce e cade dalle scale irreparabilmente, la cosa positiva di questi libri è che ci spinge a pensare con ottimismo che tutti potremmo scrivere e pubblicare. La trama: una ragazza che di mestiere fa la copywriter (c’è sempre un mestiere figo in queste chick lit) alla morte della madre che non chiama mai mamma ma Ljuba e non si sa perché. Decide d’emblée di lasciare il lavoro, in barba alla disoccupazione imperante,con il capo che (non dico volgarità) si era fat… aveva avuto rapporti sessuali consenzienti con tutte le impiegate, raccoglie la liquidazione ,che avendo poco più di 20 anni sarà stata di 7 mila euro, e compra, alla modifica cifra di 100 mila euro (pagati sull’unghia), il vecchio casale (che dopo 20 anni si restaura con qualche pennellata) e rincontra i contadini dell’epoca, che parlano un leggero accento umbro ma che non disdegnano elaborati discorsi in un italiano perfetto quando si tratta di spiegare cose più complicate: il riassuntone ( effetto Lazzaro felice).
Tutto è nelle mani del potente amuleto che contiene una radice di una ginestra che ricorderà alla ragazza chi è e chi non è, da dove viene e da dove non viene. Non essendoci un midpoint e un vero conflitto che ostacoli la storia, ecco che entra in scena il vicino di casa, un nordico (non ricordo se svedese o norvegese) bello come il sole, alto, muscoloso e guarda caso (e che caxx!) è pure uno scrittore famoso in quel della sua terra lassù, molto su, su. Allora? Cosa manca bambini? Manca di sapere chi è il padre di Sveva, la protagonista ( che ha un cognome poco italico ma l’autrice non spiega il perché), e chi è il padre? Da dove viene e da dove non viene? Tutto si scoprirà pian piano grazie a degli indizi che escono fuori da buchi nei muri,da soffitte, da sotto la calce, manco fosse il gioco del Castello incantato degli anni ’70. Tutto finisce bene: la casa, il papà ritrovato, gli sghei che vengono dall'attività di ristoratore del nordico, anche l’episodio di sessualità soft core lo abbiamo avuto, non manca più nessuno …ma il coccodrillo come fa?
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Profile Image for Antonella Imperiali.
1,268 reviews144 followers
September 22, 2019
Non è mai facile affrontare la verità, ma quando arriva il momento giusto, bisogna trovare il coraggio di cambiare.

Una bella scoperta, questo romanzo.
Una storia dall’inizio amaro, ma che ha tutti gli ingredienti giusti per addolcirsi man mano che evolve.
Una storia piena di colori, di profumi, di sapori, di suoni e di rumori.
Una storia piena di magia, di superstizione, di riti scaramantici, di tradizioni millenarie.

Roma, Passignano sul Trasimeno, Tropea: queste le tappe basilari della vita della protagonista, per tornare definitivamente in Umbria, alle sue radici.
Al “Rifugio delle ginestre”.

Le descrizioni sono coinvolgenti, fanno venir voglia di partire, arrivare sul posto e perdersi in un dolce far niente.

Romanzo d’esordio: promosso!


🇮🇹 LdM-> Umbria
📖 GRI - Tema del mese (set/19): il ritorno
🤔 RC 2019 - Esimio sconosciuto
📚 Biblioteca
Profile Image for Mary.
297 reviews5 followers
September 9, 2018
I temi di questo romanzo sono l’amore e gli affetti familiari. La trama però è troppo scontata e superficiale.
I personaggi hanno caratteristiche un po’ troppo convenzionali tanto da rendere il libro una sorta di favola contemporanea dove l’autrice cerca di trasmettere positività a tutti i costi . Mi è piaciuta invece la parte descrittiva dell’Umbria e di Tropea . Sono luoghi incantevoli che fanno venir voglia di abbandonare tutto per essere lì ad ammirarne i paesaggi.
La cucina è un altro elemento caratteristico del romanzo . Dove c’è cibo c’è tranquillità. Il cibo in questo caso diventa un ponte tra le generazioni, il legame tra passato, presente e futuro.
E’ una lettura tutto sommato piacevole, non molto impegnativa dove però manca quel tocco in più.
Profile Image for Ilaria_ws.
973 reviews76 followers
July 19, 2017
"Appartenere a un luogo è appartenere a sè stessi. Si può partire, cercare altro, ma si torna sempre. Perchè l'anima ha un solo rifugio ed è quello che chiamiamo casa."

Il rifugio delle ginestre è una storia di nuovi inizi e seconde possibilità. Sveva è una giovane donna segnata dai dolori del passato, dall'incostanza di una madre spesso assente e dalla mancanza di un padre che non ha mai conosciuto. Dopo anni, Sveva torna nel casale umbro dove ha passato alcuni tra i momenti più belli della sua infanzia, torna in quel luogo carico di ricordi per mantenere una promessa fatta alla madre. Spinta dal desiderio di scoprire la verità su suo padre, Sveva troverà in quel luogo che tanto ama piccole tracce dell'uomo di cui sua madre si innamorò follemente. Sveva è pronta a conoscere la verità, supportata da Malvina, la donna che ha colmato le assenze della madre, e da Rurik, un enigmatico scrittore norvegese che le insegnerà che nella vita non è mai troppo tardi per ricominciare.
Il nuovo romanzo di Elisabetta Bricca è una storia meravigliosa e ricca di sentimenti genuini che lasceranno il segno nel lettore.
Sveva ha un passato complicato alle spalle, il ritorno al casale dove ha passato molte estati della sua infanzia è quasi un ritorno al passato, un passato che non riesce a dimenticare e che le impedisce di vivere il presente e di pensare al futuro con positività. Nel casale ritroverà frammenti della storia d'amore tra sua madre e il padre che non ha mai conosciuto, pian piano rimetterà insieme i pezzi di quel passato che la aiuteranno a chiudere quel capitolo doloroso della sua vita e a iniziarne uno nuovo, un capitolo in cui finalmente lascerà spazio all'amore.
Ho trovato questo romanzo davvero molto bello, la storia è intrigante e particolarmente emozionante in determinati punti. Lo stile dell'autrice è delicato, elegante e ricco di sfaccettature che lo rendono davvero unico. Ho trovato meravigliosi i personaggi: Sveva che, con le sue insicurezze e le sue fragilità, fa un percorso psicologico molto interessante che le permette di acquistare finalmente sicurezza e prendere coraggio.
Poi c'è Malvina, la donna che spesso ha fatto da madre a Sveva e le ha fatto conoscere il potere delle ginestre, le stesse ginestre che Sveva porta al collo in un ciondolo, quei fiori che rappresentano la forza e l'attaccamento alle proprie radici. Infine Rurik, uno scrittore norvegese che con Sveva condivide un passato doloroso ma che è pronto a lasciarselo alle spalle aiutando anche lei a trovare il coraggio di cogliere l'attimo e vivere il presente.
In questo romanzo c'è l'amore, quello romantico, quello familiare, quello per la proprio terra, c'è l'amicizia, c'è il coraggio di affrontare i fantasmi del proprio passato, c'è la voglia di ricominciare, di vivere davvero e appieno la vita, c'è la bellezza di chi sceglie di guardare avanti, di chi sceglie l'amore. Una bellissima storia che sono sicura vi resterà nel cuore!
Profile Image for Sara maria Serafini.
Author 8 books41 followers
December 5, 2019
Il rifugio delle ginestre è un libro splendido, leggendolo si sente forte e deciso l'odore ferroso della terra, quello dolce e pungente dei fiori selvatici. Si arriva all'ultima pagina credendo un poco che quel flusso magico, a cui a volte ci affidiamo per sopravvivere, esista davvero. E a noi serve solo tornare i bambini che eravamo, quelli che credevano nei segni, nelle voci portate dal vento.
Nelle parole di Elisabetta si scorge qualcosa di lei, la dolcezza, la morbidezza senza angoli. Quella visione pura sulla natura e sull'uomo.
È stato bello leggere dell'Umbria, la sua terra, e strano leggere della mia. Vedere Tropea con i suoi occhi. Viaggiare con Sveva e Rurik e questo amore bambino che li accompagna e cresce.
È stato bello, leggere.
Profile Image for Roberta.
453 reviews
July 23, 2017
Una narrazione con molte descrizioni direi quasi olfattive. Piacevole lettura, anche alla luce del soggiorno che ho fatto pochi mesi fa nelle zone del Trasimeno in cui è ambientata la prima parte del libro. A voler fare la pignola, non mi è solo chiaro come sia possibile che nell'epilogo (ambientato 2 anni dopo il termine dell'ultimo capitolo), la figlia della protagonista, che ovviamente è nata dopo, possa già essere in grado di "saltellare" verso di lei e parlarle di storie di fate in maniera consapevole...
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Alisea.
499 reviews13 followers
June 19, 2018
Romanzo suggestivo scritto magnificamente con frasi evocative e sature di emozioni. Uno splendido affresco della campagna umbra e di Tropea, dove tra i colori e gli odori della terra e i viottoli ricchi di passato si snoda questa dolce storia di mancanze, assenze, vuoti, presenze ritrovate e di seconde possibilità. Un libro che fa bene al cuore.
Profile Image for Laura Sansone.
63 reviews2 followers
January 7, 2018
Un libro magico, che fa sognare, che parla attraverso i luoghi, l’amore ed arriva a toccare le corde profonde dell’anima! Lo consiglio tantissimo!
Displaying 1 - 22 of 22 reviews

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