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Urlare non serve a nulla

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Non è mai stato facile farsi ascoltare dai figli, e lo stress e la mancanza di tempo delle nostre vite acuiscono il problema. Molti genitori si trovano quindi ad alzare sovente la voce, non solo perché troppo aggressivi e impositivi, ma molto spesso per la ragione contraria: il tentativo impossibile di mettersi sullo stesso piano dei figli, tentativo che mostra sempre la propria inefficacia e di conseguenza genera altro stress, frustrazione e, infine, urla. Daniele Novara, uno dei maggiori pedagogisti italiani e massimo esperto di conflitti interpersonali, raccoglie in questo libro riflessioni e indicazioni pratiche per spiegare come imparare a controllare le proprie reazioni emotive e riuscire, con la giusta organizzazione, a farsi ascoltare efficacemente e gestire nel modo migliore i conflitti che quotidianamente si generano con i figli. Partendo dal racconto di storie vere raccolte nel suo lavoro di sostegno ai genitori – dai capricci dei piccoli ai dubbi sull’uso delle punizioni, dalla divisione dei ruoli tra madre e padre alle tipiche discussioni della prima adolescenza –, l’autore mostra la strada per un’educazione basata su regole chiare, organizzazione e una buona comunicazione, che mette i genitori in grado di aiutare i figli a crescere, sviluppando tutte le loro risorse.

288 pages, Paperback

First published October 13, 2014

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Daniele Novara

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Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 7, 2017

Educare i genitori

Non amo moltissimo i libri che ci promettono di insegnare qualcosa in 24 ore, visto che normalmente ci fanno capire solamente quanto siamo incapaci.

Questo manuale di Daniele Novara, capitatomi in mano per caso, fornisce in effetti alcune regole interessanti per tentare di educare meglio i nostri giovani virgulti. Le Top Five, le cinque mosse (dei genitori) che possono trasformare un bambino in un mostro sono:

1) essere troppo servizievoli nei confronti dei ragazzi
2) anticipare i bisogni (lasciamo che chiedano loro, non instilliamo noi bisogni che spesso in realtà non hanno)
3) assisterli continuamente (cerchiamo di far sì che provino a cavarsela da soli)
4) discutere troppo e tutto (Parlare non è educare)
5) delegarli a prendere decisioni che non sono in grado di prendere (spesso chiediamo loro di prendere decisioni su cose cui non ha senso chiedere la loro opinione)

In generale, il libro sostiene che i bambini non fanno fatica a seguire regole chiare; sono i genitori che invece danno comandi urlando

“Non è mai stato facile farsi ascoltare dai figli, e lo stress e la mancanza di tempo delle nostre vite acuiscono il problema. Molti genitori si trovano quindi ad alzare spesso la voce, non solo perché troppo aggressivi e impositivi, ma molto spesso per la ragione contraria: il tentativo impossibile di mettersi sullo stesso piano dei figli, tentativo che mostra sempre la propria inefficacia e di conseguenza genera altro stress, frustrazione e, infine, urla”

Ma “urlare non serve a nulla”, perché chi urla dimostra solamente la propria debolezza.

L'idea di fondo è quella di trasformarsi da genitore "emotivo" a genitore "educativo". Il genitore emotivo basa il suo comportamento sullo stato emotivo proprio e dei figli; in sostanza improvvisa sulla base di quello che dice la pancia. Il genitore educativo invece si organizza: stabilisce un’ora per andare a letto, un rito prima della nanna, una modalità di agire in caso di crisi. È in grado di individuare insieme al partner (se c'è e se è d'accordo) una strategia e ad applicarla.

Insomma, per educare bene i figli, bisogna prima educare entrambi (madri e padri, padri e padri, madri e madri, padri-nonni e madri-nonne, non credo che manchi nessuno) i genitori. L’importante è che ciascuno abbia ben compreso il suo ruolo, che è di fatto diverso.

Uno dei punti importanti e meglio esposti del libro è la gestione dei conflitti. Devo dire che questa parte mi ha incuriosito maggiormente, rispetto alle altre, soprattutto perché, mentre la leggevo, non pensavo affatto alla gestione dei conflitti tra/con i figli, bensì ai conflitti che quotidianamente devo gestire in ufficio. E' incredibile vedere come liti, scaramucce, urla, ripicche e recriminazioni tra quattordicenni siano simili a quelle di attempati impiegati e impiegate.

Chissà: si regredisce col tempo o semplicemente non si cresce mai?
Profile Image for Dagio_maya .
1,102 reviews349 followers
October 26, 2017
Commento veloce (per chi non ha voglia di stare troppo a leggere ed è vagamente interessato a questo libro)

Daniele Novara- pedagogista e fondatore del CPP, ossia, il Centro per la Pace e la gestione dei conflitti- propone in questo libro una metodologia educativa che si rinnova non solo nella modalità di affrontare la crisi della relazione educativa ma anche nell'esposizione di un diverso concetto di conflitto.
Il libro è consigliato a genitori e ad operatori ed ha il pregio di essere alla portata di tutti sia per un linguaggio accessibile sia per la strutturazione di tipo operativo con consigli in pillole e piccoli test alla fine di ogni sezione oltre che alla presentazione di veri e propri strumenti pedagogici.

Cosa sostiene Novara?
Principalmente che, non solo, urlare non serve a nulla ma, a lungo termine, può provocare un peggioramento dei comportamenti scorretti. Partendo,dunque, da una buona organizzazione che si fonda sulle regole, si danno indicazioni che si differenziano nelle differenti fasce d'età ma che hanno il comune denominatore di sostenere il litigio come come momento di crescita:

"Imparare a litigare consente di superare la propria posizione cogliendo in modo empatico quella altrui e ottenendo nella dinamica un vantaggio reciproco"

***** ***** ***** *****

Qualcosa in più

L'adulto che affronta una divergenza urlando non fa altro che dichiarare la propria impotenza di fronte ad una dialogo che non decolla.
Al pari dell'"alzare le mani", l'urlo è il segno palese di una relazione logorata.
Questi atteggiamenti sono retaggio di quel passato autoritario in cui la regola imperante si fondava sul "quando ci vuole, ci vuole". Era l'epoca dell'assoluta asimmetria relazionale in cui il rispetto era figlio della paura. Per rimediare alle colpe dei padri, la generazione seguente si è via via liberata di ogni recinto fino ad annullare ogni autorità e differenza di ruolo.

"Oggi l'accudimento prevale sull'educazione. I padri e le madri fanno fatica a interpretarsi come educatori dei propri figli, hanno perso o sostanzialmente modificato i loro riferimenti. Sul ruolo educativo predomina la cura, la salvaguardia, la tutela: i nostri bambini non hanno tutto, hanno più del tutto. Se avessero tutto magari potrebbe anche bastare, ma il fatto è che hanno molto di più (...),
Allo stato attuale, il problema della famiglia che definirei “morbidamente affettuosa” è la prevalenza della preoccupazione materiale su quella educativa. Anche perché tale eccesso porta con sé la convinzione che un bambino che ha tutto debba essere felice. Inutile dire che questo non accade. "


Si tratta di una relazione emotiva che cerca di comprendere, che vuole evitare a tutti i costi di entare in conflitto. Si cerca la serenità pensando che crescendo i figli capiranno.

"Purtroppo non è così. Un eccesso di accudimento, un eccesso emotivo di protezione, di coinvolgimento, finisce con il creare una situazione in cui i figli non si riconoscono, vanno in confusione, non capiscono più i ruoli reciproci: chi fa il genitore, chi fa il figlio, chi fa la figlia, chi fa il padre, chi la madre."

Si tratta, pertanto, di rivedere i comportamenti educativi sotto una luce nuova che rimetta sui binari l'agire pedagogico.
Per fare ciò, Novara, utilizza un approccio maieutico, ossia, un metodo educativo dove la relazione è per tutti soggetti una forma di conoscenza ed apprendimento.
Dal significato socratico originario (la maieutica come arte della levatrice, colei che fa nascere), la trasposizione pedagogica individua un graduale percorso di crescita dove chi educa si mette in ascolto ponendo poche domande ma che siano "generative", ovvero portino alla luce l'autostima, il riconoscimento, la conoscenza di sè. Questo permette di far crescere oltre che di ottimizzare una relazione.
In quest'ottica, il litigio è un momento da valorizzare.

Novara sottolinea l'errata visione della parola conflitto troppo spesso utilizzata nei contesti di violenza mentre:

" La stessa etimologia è radicalmente diversa. Sono due termini che derivano entrambi dal latino: violenza da violentia, con la radice vis forza, vigore, prepotenza) e la terminazione -ulentus (eccesso); conflitto da cum (con) e fligere (urtare, sbattere). Fin dall’origine c’è una profonda distinzione semantica: se il conflitto implica un “con”, un’alterità contro cui ci si scontra, una relazione, il termine “violenza” invece non comporta necessariamente una dimensione relazionale: la violenza può esercitarsi anche contro oggetti, o su se stessi, o nei confronti di sconosciuti. Si tratta di parole che indicano due esperienze umane lontane, e il problema del sovrapporle sta nell’ombra che questa confusione getta sui rapporti interpersonali."

Una volta fatta questa fondamentale distinzione si deve prendere atto del fatto che "nei conflitti c'è sempre qualcosa di nascosto" : sono, infatti, occasioni, in cui tornano a galla, mascherati, vecchi rancori sepolti, ferite non rimarginate.

Di fronte al litigio, pertanto, occorre respingere quall'istinto che porta a trovare una soluzione immediata. E' fondamentale, invece, darsi il tempo necessario per riflettere distaccandosi emotivamente dall'accaduto. L'obiettivo è quello di fare emergere ciò che realmente disturba e trovare soluzioni sul non detto.

Ogni genitore cerca pace e serenità famigliare. Novara ci spiazza e dice che "L’assenza di conflitti è molto più problematica di quello che si pensa.".

Insomma, se c'è troppo silenzio in casa iniziate a preoccuparvi:

"Lo affermo senza incertezze: la famiglia che punta tutto sulla serenità, che desidera vivere in un clima di assoluta compiacenza reciproca, quando non di armonia idilliaca, la famiglia in cui chi litiga è additato come una specie di terrorista casalingo, non solo non funziona, ma può essere davvero dannosa per i suoi membri.
Nonostante le errate convinzioni, dure a morire, è piuttosto evidente che:
in ogni organismo familiare, tradizionale
o innovativo che sia, il buon funzionamento
è garantito dalla capacità di litigare bene,
piuttosto che dall’abolire i contrasti."
Profile Image for Grazia.
503 reviews218 followers
August 4, 2017

"Per crescere ci devono ammazzare... Metaforicamente parlando, s'intende"

Cito stavolta nel titolo un estratto di conversazione con la saggia amica Alea (sperando non me ne voglia)

L'appuntito e arguto commento fa ridere e pensare. E non si può che convenire.

Alcune osservazioni post lettura dell'interessante saggio di Novara.

I figli sono coloro che meglio conoscono le madri e sanno pertanto, anche inconsapevolmente dove affondare la lama. (Sarà banale, ma non ci avevo mai pensato...)

Litigare bene fa bene, ma per litigare bene occorre sopprimere le reazioni emotive.
E qui occorre soffermarsi e riflettere...Ho sempre ritenuto la spontaneità un tratto di onestà, un mostrarsi per quello che si è, il non essere falsi.
In realtà una riflessione si pone, pensare un po' di più prima di esprimersi o sbottare, il provare a capire la reale motivazione che si cela sotto una provocazione non comporta affatto una falsità comportamentale. Certo, è un atteggiamento tattico, ma se la tattica aiuta e porta a soddisfazione reciproca, non vedo come possa essere una cosa deprecabile.
Riflettendo se l'essere spontanei genera una reazione che chiude la comunicazione, va limitata la spontaneità e va favorito un atteggiamento riflessivo. Forse spesso si confonde la spontaneità con la sincerità. Si può essere sinceri anche senza essere spontanei. E si può non essere spontanei senza essere falsi.

Il ruolo di mediazione in adolescenza e preadolecenza secondo Novara spetta al padre o a chi gioca il ruolo paterno.
E anche qui il suggerimento è per le madri. Giocare di sponda e prendere tempo. Non pensare che la prima risposta che viene in testa sia la più corretta o opportuna. Dire: "Ne parlo con tuo padre e vediamo" non è un peccato mortale e aiuta la coesione.

"Il bambino a cui abbiamo urlato, che abbiamo sgridato, strattonato, l’adolescente sminuito, umiliato e a sua volta trattato come un incapace, acquisisce un senso di sé svalutato. Svilupperà un’autostima molto bassa, che lo farà stare male e che comprometterà quell’idilliaco rapporto che i genitori vorrebbero tanto avere con lui e che probabilmente non riescono ad avere proprio perché manca loro qualcosa, quel quid veramente educativo."

Cammino costellato di sensi di colpa quello delle madri. Meglio però non soffermarsi troppo a pensare quanti danni si possono fare anche inconsapevolmente. ...
Profile Image for Terry Calafato.
256 reviews33 followers
April 6, 2020
Un volume di grande impatto, una visione pedagogica che smonta pezzo per pezzo abitudini consolidate, che spinge i genitori a riflettere su comportamenti che diamo per scontati, che offre un'ottica nuova e inaspettata su certi aspetti educativi.

Un testo da leggere e poi consultare periodicamente: ci vuole pratica per applicare ed interiorizzare le indicazioni pedagogiche di Novara e non è semplice essere genitore e voler rompere certi schemi che finora sembrano essere stati la normalità.

Il testo, ricchissimo di esempi ed anche esercizi, si concentra soprattutto su preadolescenza e adolescenza, ma il consiglio è quello di impostare certi comportamenti (sia di figli che di genitori) sin dall'infanzia, per poter essere pronti ad affrontare gli anni successivi.

Una lettura illuminante.
Profile Image for Angy - Books Lover .
243 reviews18 followers
April 16, 2022
Moolto bello, spiega i diversi meccanismi anche psicologici che portano ad alcuni comportamenti nella famiglia.
Fornisce alcuni consigli molto interessanti, non do il massimo perché avrei preferito qualche suggerimento in più.

Consigliato sia se si è genitori, se lo si sta diventando, ma anche semplicemente a chi vuole approfondire le tematiche familiari.
Profile Image for Olena Vedmid.
76 reviews13 followers
September 18, 2022
Зараз буде дуже непопулярний пост.

Я часто кричу на дітей, я - жахлива мамаша. Мені з цим погано, бо я люблю їх більше за життя, більше за все на світі! Ми ходили до психологів. Книжка "Не кричите на детей" Даніеле Новара - моя настільна біблія, вся підкреслена і перечитана кілька разів. ��ічого не допомагає. І от.

Діти поїхали в табір і я відчула порожнечу. Почала над цим думати. Про крик. Про порожнечу.

Зрозуміла одну штуку. Просто я сама - порожня всередині. Тобто зовні здається, що я чимось займаюсь, читаю книжки, готую їсти, шукаю людей в Postmen, бігаю, кручу педалі, їм авокадо. Але всі мої думки пов'язані з дітьми. Мене самої наче н е і с н у є.

Я постійно думаю, як організувати для них освіту, яка школа краще, які книжки їм читати, як спланувати всі додаткові заняття, скільки разів на тиждень плавати і в якому басейні, як зробити, щоб вони любили одне одного, поважали інших людей, які вітаміни їм їсти, що їм вдягнути, тепло їм чи холодно... Ну, ви розумієте, про що я. І у зв'язку з цим я зробила два висновки.

1. Чому я кричу на дітей? У мене є плани для них. #яжемать і краще знаю. АЛЕ у них для себе - свої плани. Тобто проблема не в них. Не в тому, що діти погані. Як сказала Яринка про Андрія під час одного конфлікту: "Мамо, всередині Андрія немає нічого злого"... Діти в мене золоті, хоча і балувані)) Але головна проблема - в мені. Мені самій потрібно себе прийняти і розібратись з власними потребами. А потім - виробити спільні правила, яких вся родина має дотримуватись. І поєднати наші з ними плани.

2. Важливе! Терміново потрібно знайти справу, яка зможе дати результат та насолоду. І займатись нею кожен день. Інакше за кілька років, коли діти виростуть, це буде зробити ще важче. Для цього треба припинити сидіти в фейсбуці та в інстаграмі, бо моя прокрастинація добром не закінчиться.

Книжку, до речі, рекомендую (не пам'ятаю, чи писала про неї раніше). Відправляти дітей в табір - рекомендую. Новий досвід для мене, коли я залишилась у звичному просторі, але в незвичних умовах. До речі, на серіал так час і не знайшли... Але були в боулінгу. Виявилось, що люди вечорами відпочивають, ходять в кафе, гуляють, спілкуються. Навіть якщо це вечір вівторка. І ніхто ні на кого не кричить.
Profile Image for Laura.
244 reviews2 followers
February 22, 2021
Audiolibro
Come mi è capitato per altri libri di questo genere, ho trovato alcuni spunti interessanti in un mare di cose poco condivisibili (es. padre non dev’essere una figura di cura; bisogna parlare poco e mantenere la giusta distanza dai figli...)
Interessante invece l’approccio al litigio e tanti altri piccoli spunti.
Non leggetelo se non siete di buon umore, io mi sono sentita una 💩 per quasi tutto il tempo della lettura..
Profile Image for Anna.
4 reviews
September 22, 2023
Ho smesso di leggere questo libro quando sono arrivata alla parte che rilega le madri al ruolo di cura e i padri a quello della scoperta e dell’avventura. Ma per favore. Siamo nel 2023 e dobbiamo ancora sentire ste robe.
Profile Image for Yelena.
149 reviews31 followers
June 14, 2019
Практика позитивной и эффективной коммуникации с детьми из этой книги может пригодиться и в общении с взрослыми ;)
Profile Image for Dmytro Bagaiev.
36 reviews4 followers
September 16, 2018
This book is not "deep-deep", it does not provide you a full scientific explanation of what's exactly going on in children's mind and does not cover any possible question and problem, and I could seem very simple and basic. But instead, it gives you a good scheme of approaching conflicts between children and parents, makes an overview of common mistakes of parent's behavior, describes main modern changes between how our parents did behave with us and how we do with our children, and why and how current teenagers are different from their parents twenty years ago. This short book keeps huge author's experience of working with child-parent conflicts. And as author is Italian, such conflicts could be much more emotional and hard to solve as we could think, but his methods still work perfectly.

I really enjoyed reading, and my notebook now contains several pages of notes and schemes. I would recommend this book as a good and simple start before diving into children psychology book-shelve for every parent of children of size to sixteen years old.
Profile Image for Lilli.
58 reviews4 followers
December 3, 2020
Molte informazioni, una grande competenza da parte dell'autore, ottimi gli esempi anche in prima persona, ci sono pure delle domande a quiz per valutare se si è capito in pratica. Insomma tutto chiaro e ben spiegato. MA: manca una formazione allo sviluppo del bambino e una guida all'atteggiamento positivo. Ogni genitore sa che non va bene urlare o rivoltare la frustazione sui figli. Mi aspettavo qualche riga in più di chiarimento su quali sono le fasi della crescita psicologica ad esempio o come si sviluppano le competenze del cervello in tenera età. Peccato perché è un trattato valido come strumento pratico, assolutamente competente e facilissimo da capire. Ottimo se volete sapere cosa sbagliate!
Profile Image for Jelena.
Author 4 books7 followers
September 4, 2017
molto interessante, il libro offre ottimi spunti per la gestione dei conflitti e per la comprensione dei bambini, pre adolescenti e adolescenti. ma anche uno spunto sui conflitti da adulti. non è mai tardi per imparare a gestire meglio le tensioni
60 reviews
September 11, 2024
Semplice chiaro e funzionale... è tutto qui! Volete un piccola manuale di pedagogia, ecco a voi, genitori e insegnanti siete serviti!
Profile Image for Vladimir.
38 reviews
April 27, 2016
I have never read such a great book with a strong opinion to find ever best ways to leave in peace (while conflicting smart) and still fostering to great children at any conscious age. Great, congrats author for good product! Strongly recommend for all parents.

I have read a Russian edition by Alpina Publisher.
Profile Image for Andrea Prete.
103 reviews1 follower
August 31, 2015
Molto ben scritto, da spunti interessanti senza vana prosopopea pedagogica.
Credo sia una lettura utile per saperne di piu' sulle relazioni genitori/ figli e cercare di attuare qualche utile strategia...
19 reviews
Read
January 22, 2019
Полезными, на мой взгляд, являются главы 7,9,10.
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