Quando il proprio mondo crolla a pezzi si vorrebbe soltanto scomparire. Lo sa bene Vic, diciassette anni e una vita completamente in i suoi genitori si sono appena tolti la vita, sopraffatti dai debiti e dalla depressione, e adesso guardare avanti sembra davvero troppo doloroso. Affidata dal giudice allo zio materno, Vic è costretta a trasferirsi a Firenze e a ricominciare la sua vita lì, insieme a volti estranei e nuove abitudini. Nessuno, in quella realtà così diversa, sembra comprenderla. Nessuno tranne Roman, certo, il suo nuovo compagno di oltre a essere per metà russo, proprio come lei, condivide molte delle sue passioni e sembra capire perfettamente quello che prova, al punto da spingerla ad aprirsi come mai aveva fatto con nessun altro. Ma Roman non è il salvagente a cui Vic sperava di aggrapparsi per risalire in lui è il miraggio che ti porta alla deriva in un oceano di menzogne, è il turbine che ti risucchia per poi non lasciarti più andare, è l'ancora che ti trascina giù, fino alle profondità più remote dell'abisso. E, oltretutto, Roman nasconde un terribile segreto. In questo vortice di luce e buio, verità e menzogna, speranza e apatia, Vic riuscirà a tenersi aggrappata a quell'unico barlume di vita che le resta? Oppure finirà inghiottita da quell'abisso che, ogni giorno, la chiama sussurrando il suo nome?
“Silverlight” è una storia tra cielo e terra al limite dell’inverosimile che vi farà battere il cuore al ritmo di “A sky full of stars” dei Coldplay.
È un libro che ho letto nel 2017, perché ve ne sto riparlando ora? Beh, lo scoprirete alla fine!
Di che parla? Vic è un’adolescente problematica come pochi, vive con lo zio a seguito di un “incidente” che ha visto convolti e uccisi i suoi genitori. Si tratta di una ferita ancora aperta, un qualcosa di cui lei, in qualche modo, si sente responsabile. È una colpa che la tormenta, che la porta a pensare di non meritare di essere felice.
Da Latina, si trasferisce a Firenze, dove si trova catapultata in una nuova realtà: lo zio ricco che cerca di comprare, a vista sua, le sue attenzioni; la compagna dello zio che le riserva solo occhiate acide, facendola sentire di troppo; i nuovi compagni di scuola, con i quali non vuole avere a che fare, che in realtà cercano solo di accoglierla, di non farla sentire diversa, sebbene, a lungo andare accadrà esattamente l’opposto; e poi c’è Roman (il Rigel di turno, sì, l’ho detto), un tipo così tremendamente diverso dagli altri, un’anima così terribilmente affine a lei, che però non la racconta giusta.
Vittoria è sola nel suo menefreghismo, la sua acida corazza la protegge dal nuovo mondo facendola sembrare irraggiungibile. Tutto attorno a Vic è un casino, ha una sola sicurezza: le stelle sopra di lei, ma ci si può fidare davvero delle stelle?
Per la serie non c’è mai fine al peggio, Vittoria dovrà arrivare a toccare il fondo per ritrovare un po' di serenità, ma anche quando riuscirà a trovarla non sarà solo che il preparativo a un ulteriore peggio. Il finale vi sorprenderà.
“Perché in fondo è vero che possiamo brillare da soli, ma è tutto più bello se c’è qualcuno con noi a guardare la luce.”
Se hai amato il “Fabricante di Lacrime” non puoi non recuperare “Silverlight”.
Banale e scritto peggio perché pieno di errori di punteggiatura e con un linguaggio adolescenziale davvero scadente. La trama non emoziona e nessuno dei personaggi è delineato bene. Un libro vuoto e pesante, la cui lettura porta via solo tempo prezioso. Sinceramente sconsigliato.
Yumi non delude mai 😍 ho adorato questo libro, in particolare il finale. Devo dire che avevo immaginato qualcosa di completamente diverso, e non è da tutti riuscire a sorprendere i lettori! Lo stile è sempre molto curato e scorrevole, non sembra affatto un romanzo d'esordio! È difficile incontrare un tema fantastico che non sia già stato sfruttato migliaia di volte, e questo dà un tocco in più alla lettura. Il mondo delle stelle non è mai stato così affascinante. La protagonista è forte ma non lo sa. Durante lo svolgimento del libro matura e impara cose importanti non solo sugli altri, ma anche su se stessa. I temi toccati sono delicati, ma trattati in modo non superficiale o banale. Si vede che non sono stati inseriti a casaccio solo per dare un background forte alla protagonista, come si legge spesso nei libri d'esordio. Quel tocco di esotismo dato dalla componente russa non guasta proprio poi :) non oso immaginare di quante ricerche abbia avuto bisogno l'autrice per inserire questi elementi rendendoli realistici. Leggerò senz'altro gli altri romanzi dell'autrice!