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L'albero di Goethe

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Willi non sa cosa sia scritto sui volantini che il fratello tiene nascosti in cantina. Sa solo che suo fratello è malato e che deve aiutarlo, così distribuisce i volantini al suo posto. Arrestato dalla Gestapo e deportato a Buchenwald, Willi perde la memoria e riesce a sopravvivere solo grazie all'amicizia dei suoi compagni di prigionia. Passano i mesi e per Willi si prepara la prova più difficile: la sopravvivenza nel campo era garantita solo dal sacrificio di un ragazzo che offriva il proprio corpo a un kapo in cambio di cibo e piccoli "favori", ma ora quel sacrificio viene chiesto a lui...

154 pages, Paperback

First published January 1, 2004

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About the author

Helga Schneider

35 books53 followers
Nasce nel 1937 in Slesia (territorio tedesco che dopo la seconda guerra mondiale sarà assegnato alla Polonia). Nel 1941 Helga e suo fratello Peter, rispettivamente di 4 anni e 19 mesi, con il padre già al fronte, vengono abbandonati a Berlino dalla madre, che arruolatasi come ausiliaria nelle SS diverrà guardiana al campo femminile di Ravensbruck e successivamente di Auschwitz-Birkenau.
Helga e Peter vengono accolti nella lussuosa villa della sorella del padre, zia Margarete (dopo la guerra morirà per suicidio), in attesa che la nonna paterna arrivi dalla Polonia per occuparsi dei nipoti. La donna accudisce i bambini per circa un anno nell'appartamento situato a Berlin-Niederschönhausen (Pankow), dove i piccoli avevano vissuto in precedenza con i genitori.
Durante una licenza dal fronte, il padre conosce una giovane berlinese, Ursula, e nel 1942 decide di sposarla. Ma la matrigna accetta solo il piccolo Peter e fa internare Helga prima in un istituto di correzione per bambini difficili, e poi in un collegio per ragazzi indesiderati dalle famiglie, o provenienti da nuclei familiari falliti.
Dal collegio, che si trova a Oranienburg-Eden, presso Berlino, nell'autunno del 1944 la zia acquisita Hilde (sorella della matrigna) riconduce Helga in una Berlino ormai ridotta a un cumulo di rovine e macerie. Dagli ultimi mesi del 1944 fino alla fine della guerra, Helga e la sua famiglia sono costretti a vivere in una cantina a causa dei continui bombardamenti effettuati dagli inglesi e dagli americani, patendo il freddo e la fame.
Nel dicembre del 1944 Helga e suo fratello Peter, grazie alla zia Hilde collaboratrice nell'ufficio di propaganda del ministro Joseph Goebbels, vengono scelti, insieme a molti altri bambini berlinesi, per essere "i piccoli ospiti del Führer", null'altro che un'operazione propagandistica escogitata da Goebbels, che li porterà nel famoso bunker del Führer dove incontreranno Adolf Hitler in persona, descritto dalla scrittrice come un uomo vecchio, dal passo strascicato, con la faccia piena di rughe e la stretta di mano molle e sudaticcia.
Nel 1948 Helga e famiglia rimpatriano in Austria stabilendosi in un primo momento ad Attersee, accolti dai nonni paterni. Dal 1963 Helga vive in Italia dove ha pubblicato molti libri.
Nel 1971, venuta a sapere dell'esistenza ancora in vita della madre che l'aveva abbandonata, sente il desiderio di andarla a visitare a Vienna dove la donna vive. Scoprirà che la madre, dopo 30 anni, non ha rinnegato nulla del suo passato, di cui conserva orgogliosamente come caro ricordo la divisa di SS che vorrebbe che Helga indossasse e alla quale vuole regalare gioielli, di dubbia provenienza. Stravolta da quell'incontro, tuttavia Helga vorrà, con non diversi risultati, tornare a trovare la madre nel 1998. Da questo secondo incontro negativo e traumatico a causa della fede irriducibile della madre nell'ideologia nazista nasce il libro Lasciami andare, madre, uscito in Italia nel 2001.

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Displaying 1 - 14 of 14 reviews
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews154 followers
December 27, 2022
Goethe era solito passeggiare nei dintorni di Weimar e meditare e scrivere all’ombra di un immenso faggio, in un grande campo che, ai suoi tempi, altro non ispirava se non sapienza e tranquillità. Circa due secoli dopo, su quelle terre, culla di poesia e saggezza, è sorto un luogo simbolo di valori diametralmente opposti, la morte e il buio delle tenebre e dell’ignoranza, ovvero il famigerato campo di sterminio di Buchenwald, letteralmente “bosco di faggi”…uno dei luoghi più inquietanti della Germania nazista. E’ qui che Willi, un ragazzino tedesco di appena 14 anni, viene portato con l’obiettivo di una “rieducazione”, dopo essere stato arrestato per aver distribuito dei volantini con messaggi di resistenza al regime. Attorno a lui altri giovani ragazzi tedeschi, oppositori, asociali, omosessuali, in ogni caso sempre scomodi al regime al quale, in qualche modo, non hanno voluto conformarsi.
Mi piace sempre il punto di vista dei personaggi dei libri (che finora ho letto) di Helga Schneider, che non sono ebrei ma, di fatto, ne patiscono le stesse umiliazioni e le stesse torture, fisiche e psicologiche, a testimonianza di quanto l’assenza di democrazia abbia infierito su tutti, anche sugli stessi tedeschi. E quando è una delle SS, a far sedere i prigionieri attorno al faggio di Goethe e a narrare la sua storia, con passione e un pizzico di malinconia, sembrano tutti, tutti, poveri umani schiacciati da qualcosa più grande di loro. E a noi resta l’ovvia domanda: come ha fatto una terra culla di grandi poeti, letterati, filosofici e pensatori, come la Germania, a lasciarsi travolgere da un simile baratro?
Rispetto ad altri romanzi della Schneider finora letti, “L’albero di Goethe” ha un tono più cupo e drammatico; tuttavia è anche una bella lezione sul potere del coraggio e dell’amicizia, valori che, anche nei momenti più tragici, possono salvarci.
Mi resta ora tanta curiosità di visitare il campo di concentramento di Buchenwald, testimone prezioso di ciò che, per nessuna ragione, non si dovrebbe più ripetere.
Profile Image for Margherita Dolcevita.
368 reviews38 followers
November 15, 2010
La Schneider come sempre tratta il nazismo a modo suo, affrontando sempre temi e argomenti inconsueti e poco conosciuti dai più. Ad esempio io non sapevo che la pederastia fosse prassi comune all'interno dei campi di """"""rieducazione""""", così come non credevo che tra i cosiddetti criminali "politici" (sovversivi, etc etc) potessero esserci anche dei bambini, giuro, non lo sapevo.
A parte il mio personale accrescimento culturale, questo è al di là di tutto un romanzo sull'amicizia, sull'amicizia possibile ovunque, che supera le brutture e gli orrori del mondo, che fortifica, che unisce, che scuote le coscienze quando non ne siamo all'altezza.
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews465 followers
December 3, 2014
�� stata colpa mia: scegliere di leggere questo romanzo tra Se questo �� un uomo e La tregua non �� stata una scelta vincente.

Riprover�� con altri libri pi�� "votati" di Helga Schneider.
Profile Image for Alessandro Margheriti.
Author 10 books18 followers
September 3, 2016
Nel campo di concentramento di Buchenwald vennero portati un sacco di prigionieri politici, omosessuali, inadatti alla vita militare.
Molti di loro erano solo dei ragazzini, molti di loro erano innocenti.
Quello che i libri di storia non dicono è che molti di loro erano costretti a prostituirsi per avere in cambio cibo o medicine che dividevano solidalmente con gli altri.
E' sorprendente che in un luogo in cui ognuno impara l'egoismo, la furbizia di ricorrere a stratagemmi pur di sopravvivere resti ancora spazio per sentimenti come l'amicizia.
"La Germania poteva scegliere" scrive la Schneider, ma immagino che scegliendo Hitler nessun tedesco potesse figurarsi tutto questo.
Profile Image for Eleonora.
325 reviews62 followers
December 9, 2017
Lettura pomeridiana sorprendente. Ho preso il libro su uno scaffale della biblioteca senza neanche leggere la trama, ma attratta dal nome sul titolo, Goethe. Mi sono ritrovata nel 1944 circondata da bambini, dalla guerra e da un senso di inadeguatezza. Ho dovuto fare un paio di pause, quando leggere diventava troppo. E' un libro forte, crudo, ma dovrebbe esser letto dai più piccoli, magari alle medie; devono sapere cosa è successo ai loro coetanei, cosa voleva dire ritrovarsi in guerra, ma soprattutto in un campo di concentramento. Una rispolverata anche per gli adulti non sarebbe male.
Profile Image for Alessandro Lorini.
362 reviews7 followers
January 15, 2020
Sono francamente in dubbio su questo libro. Per me se voleva raccontare ai ragazzi l'orrore dei campi di concentramento... non ci riesce. Se voleva addolcire una realtà troppo cruda per essere raccontata ai più giovani, perché affrontare l'argomento? Boh...
Profile Image for Ragazzi Giulia.
94 reviews2 followers
April 25, 2023
Meno toccante di altri suoi romanzi ma molto interessante per tutta una serie di informazioni sconosciute alla narrazione più “classica” sul tema.
335 reviews
January 6, 2018
L'orrore della guerra, dei campi di concentramento. Ogni storia, ogni libro serve per non dimenticare, perché ci sia sempre chi sappia il dolore che è stato perché non sia più.
Profile Image for Fede.
35 reviews1 follower
July 31, 2023
un libro che parla dell’orrore dei campi dì concentramento, ma dal punto di vista dei tanti bambini che hanno subito abusi sessuali durante la seconda guerra mondiale. una storia di amicizia, di odio e di amore, ma anche di tanto coraggio e amore fraterno.
Profile Image for _Criss.
63 reviews4 followers
January 24, 2015
"[...] A quasi sessant'anni dall'istituzione dell'ONU, le promesse e gli intenti della Carta delle Nazioni Unite non sono stati del tutto realizzati. Dopo il 1945 le guerre sono state più di sessanta, tra invasioni, guerre d'indipendenza, guerre civili e conflitti tra stati; alcune durano ancora altre sono sempre sul punto di scoppiare,come inevitabili guerre annunciate. E continuano i massacri delle popolazioni civili. Forse la pace non può essere sancita per legge; forse le risoluzioni degli organismi internazionali sono solo indicazioni da seguire, fragili basi di incontro e trattativa. L'italia gode da decenni di una condizione pacifica, ma questo non significa necessariamente che la pace sia garantita per sempre. E nemmeno il rispetto di principi come democrazia, garanzia dei diritti umani o libertà di pensiero e di parola è assicurato in eterno: occorre sempre, di nuovo, volerli e conquistarli. Con questo spirito dovremmo alimentare la speranza in un prossimo futuro la guerra possa essere definitivamente bandita dalla società umana mondiale. Potrebbe essere la sfida più importante del nuovo secolo."

Profile Image for Sofia Fresia.
1,244 reviews25 followers
September 23, 2015
Breve ma intenso romanzo con giovani protagonisti che si trovano a dover fronteggiare l'orrore della Seconda Guerra Mondiale in generale e quello dei campi di concentramento in particolare. Da piccola ho molto apprezzato questa autrice, perché riesce a presentare temi scottanti (in questo volume per esempio si parla di mercanteggiare favori all'interno di un lager vendendo il proprio corpo ai kapò..) in maniera tale da essere presentabili anche per un pubblico di giovanissimi. Bellissime poi le immagini di copertina!
Profile Image for Paola libri_amo_insieme .
58 reviews9 followers
July 26, 2021
Un libro intenso , chiaro preciso che fotografa un periodo che non dobbiamo dimenticare, una storia di amicizia e sopravvivenza dove sopravvivere era un lusso
Profile Image for Serena.
107 reviews6 followers
Read
July 14, 2018
Un libro che viene definito per ragazzi dai 12 anni in su. Secondo me è un libro che non ha età per essere letto. Certe situazioni devono essere disponibili a tutti nel bene e nel male perché se ne abbia memoria. Se devo fare un paragone con gli altri libri dell’autrice questo è scritto in modo più semplice, ma non meno incisivo, per i pubblico al quale è destinato. Per il resto non ha niente da invidiare agli altri che sono rivolti “agli adulti”. In questo libro spicca la facoltà che ha l’amicizia di salvare delle vite, lo spirito di sacrificio a cui possono arrivare dei ragazzi che sono dovuti crescere in fretta, troppo in fretta, e ritrovarsi ad essere degli uomini fatti e finiti, già piegati e spezzati dalla vita. Quanto questi eventi possano aver segnato la loro vita e che non permette loro di vivere nella spensieratezza della loro età. Un libro durissimo perché i protagonisti sono giovanissimi, durissimo per il tipo di sacrificio loro richiesto, per il periodo storico e per il luogo in cui è ambientato il romanzo, se già colpisce quando di tratta di adulti il senso di oppressione aumenta per i bambini.
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