VIER FRAUEN ZWEI WELTKRIEGE HUNDERT JAHRE DEUTSCHLAND Einer neuen – einer friedlichen – Generation auf die Welt helfen, das ist Henny Godhusens Plan, als sie im Frühjahr 1919 die Hebammenausbildung an der Hamburger Frauenklinik Finkenau beginnt. Gerade einmal neunzehn Jahre ist sie alt, doch hinter ihr liegt bereits ein Weltkrieg. Jetzt herrscht endlich Frieden, und Henny verspürt eine große Sehnsucht nach Leben. Drei Frauen begleiten sie auf ihrem Weg: die rebellische Käthe, Ida, Tochter aus wohlhabendem Hause, und die junge Lehrerin Lina. So verschieden die Frauen sind, so eng ist ihre Freundschaft, auch wenn diese in den kommenden Jahrzehnten oft auf die Probe gestellt werden wird. Carmen Korn verwebt deutsche Geschichte mit vier bewegten Frauenleben. Sie erzählt die Geschichte einer Generation, die Geschichte eines Jahrhunderts.
Figlie di una nuova era viene presentato come un romanzo tutto al femminile, ed è così, considerando che la storia viene narrata dal punto di vista di quattro donne, caratterialmente molto diverse tra loro. Ma se questo può frenare gli uomini a leggerlo è un vero peccato, oltre che un errore madornale, perché Figlie di una nuova era racconta la guerra, la prima e la seconda Guerra Mondiale, dal punto di vista di quattro donne, mogli e single, omosessuali ed etero, donne forti e fragili. Ma racconta anche la storia di alcuni uomini, onesti o delatori, eroi e vittime.
Scoprirete la storia di Henny, con una madre spesso opprimente, che ama il suo lavoro di ostetrica al quale non rinuncerebbe per nulla al mondo; la storia di Käthe, migliore amica di Henny, una donna emancipata, comunista convinta, forte e determinata; la storia di Ida, viziata e ricca, ma con un animo ribelle e anticonvenzionale; e infine, Lina, dolce e sensibile, anticonformista, che ama l’insegnamento, e che ha sempre cercato di proteggere suo fratello dalle atrocità del mondo dopo la morte dei loro genitori che si sono letteralmente tolti il cibo per darlo ai loro figli, morendo di fame.
Incontreremo Henny, Käthe, Ida e Lina agli inizi del 1919 e staremo con loro, in questo primo volume (si tratta infatti di una trilogia), fino alla fine del 1948. Visiteremo le strade di Amburgo, alcuni locali e ristoranti di lusso, una clinica, una scuola, insomma, impareremo a conoscere la Germania di quei tempi, un pezzo di Germania perlomeno, e ci sentiremo totalmente immersi nella storia.
Ci affezioneremo a queste quattro donne, ai loro fidanzati prima, ai loro mariti poi, ai loro figli, ai loro genitori, ai loro datori di lavoro e colleghi, più amici che colleghi.
Ma in tutto questo, assieme allo splendore e alla povertà, insomma alla gioia e al dolore, c’è preoccupazione, una costante preoccupazione, perché non solo sappiamo bene cosa sta per succedere, ma lo sentiamo nell’aria, Carmen Korn ce lo fa capire sempre molto bene che il suo non è un romanzo inventato, che la storia non si può cambiare. Ci fa capire che la spensieratezza non durerà a lungo, che ci saranno i campi, le bombe, i divieti, gli stermini, i morti, la desolazione, la paura, lo sconforto.
E soffriamo, dio se soffriamo. Tratteniamo il fiato, ci angosciamo, ci disperiamo prima perché speriamo non succeda nulla a coloro che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, ci disperiamo poi quando inevitabilmente anche chi amiamo muore. Soffriamo. Ma sappiamo anche che quello che noi stiamo provando in quel momento non è nulla in confronto a quello che hanno passato Henny, Käthe, Ida, Lina e tutti coloro che hanno vissuto veramente nel 1900 e che hanno dovuto affrontare due guerre, due guerre mondiali, con tutte le atrocità che hanno portato e implicato.
Potevano solo sperare di vederli tornare sani almeno nel corpo, perché per lo spirito non c’erano speranze. Appartenevano a una generazione dannata, che aveva sopportato ben due guerre mondiali. Dopo la prima si erano riempiti di buoni propositi, ma non erano riusciti a evitarne una seconda.
Figlie di una nuova era è una sorta di saga familiare perché per noi le protagoniste e i protagonisti di cui leggiamo diventeranno membri della famiglia, ed è un romanzo storico perché la guerra e il dolore da essa provocato si respira ad ogni pagina.
E nonostante questo libro faccia male, posso dirvi chiaramente che è un libro bellissimo, un libro che mi ha portato a finirlo in lacrime perché quando un libro non solo racconta una buona storia, ma lo fa anche egregiamente, non può che commuoverti.
La vita è troppo breve per leggere libri che non mi comunicano nulla. Sfondo storico appena accennato, personaggi senza spessore, salti temporali senza spiegazioni.... la cosa più bella : la copertina ma tanto avevo l'ebook......
Nicht lesenswert. Bis zum Ende hab ich mir die einzelnen Charaktere kaum merken können, ich hab mir sogar irgendwann mal die Personen auf einem Zettel notiert. Was daran lag, dass ich von keiner einzigen Person eine optische "Vorstellung" hatte. Flach und emotionslos sind die Geschichten dahingeplätschert, zu keinem Zeitpunkt hat mich eines der Schicksale berührt. Zwischen den einzelnen Kapiteln war jeweils ein mehr oder weniger grosser Zeitsprung, allein durch die Kapitelüberschrift erkennbar. Dadurch war es schwer, den Lebensweg der einzelnen Personen zu verfolgen. Eine jahrelange Kriegsgefangenschaft wurde z.B. so beschrieben: "Er saß im Ural, fror, hungerte und arbeitete imBergwerk. Abends las er Gedichte". Wie schwierig das Leben und Überleben während des Krieges war, erfährt man so gut wie nicht. Ich habe selten ein so oberflächliches Buch gelesen.
Per la serie tanto rumore per nulla: grandissima aspettativa su questo primo capitolo di una trilogia, che rullo di tamburi... non è altro che un romance storico, vestito elegantemente.Saga che sicuramente non continuerò.
Um livro sobre a condição da mulher, que nos transporta até à Alemanha da primeira metade do século XX. Sobre o papel da mulher na sociedade, sobre sexualidade, sobre a escolha de uma carreira, sobre a decisão de ter ou não filhos, sobre os direitos da mulher.
A escrita de Carmen Korn é muito fluída e subtil, as personagens são fortes e os temas super pertinentes. O contexto histórico (final da 1ªGuerra Mundial, ascenção do Nazismo e a 2ª Guerra Mundial) é abordado de forma ligeira, sem se tornar maçador.
Apesar de tudo, achei que faltou alguma força no enredo, que não traz grandes novidades dentro do género.
Scorrevole e interessante per il periodo storico trattato, però l'ho trovato, come dire, leggerino.
Non nelle tematiche o nelle vicende narrate, né quelle storiche né quelle dei personaggi. Ma proprio nel "come", alla fine si ha la sensazione di aver avuto degli assaggi delle vite dei personaggi senza però godercele realmente. Così come anche gli eventi, tendenzialmente vengono accennati confidando che si sappia già quanto succederà. La scrittura è un fiume, con salti continui e repentini tra punti di vista e personaggi (senza contare mesi e anni), l'introspezione psicologica è quasi assente e si rimane spesso spiazzati dai cambiamenti avvenuti nel tempo passato tra una pagina e l'altra.
Insomma, la naturale pietra di paragone per questo libro sarebbero i Cazalet, pure l'editore mi pare li pubblicizzò come loro simili all'epoca. Ma per quanto mi riguarda non c'è paragone tra le due serie, questo libro mi ha lasciato un fondo di insoddisfazione. Bene ma poteva essere molto meglio.
Un viaje entre dos guerras en el que descubrimos el valor y la capacidad de supervivencia de cuatro mujeres muy diferentes entre sí, pero unidas por siempre por una amistad indestructible.
Me ha gustado mucho este inicio de saga que no puede terminar de forma más interesante. Transmite muy bien los hechos que acontecieron al final de la Primera Guerra Mundial, el alzamiento de Hitler y el nazismo, así como los bombardeos que asolaron ciudades como Hamburgo en la Segunda Guerra Mundial.
Lo único que no me ha convencido es que la autora haya querido meter a tantos personajes secundarios y profundice tanto en sus vidas. Eso me ha dificultado la lectura y me parece que desluce un poco a las cuatro protagonistas.
Os la recomiendo si os gustan las novelas históricas cargadas de drama y sentimiento.
Molto spesso rimango delusa dai libri a sfondo storico. Figlie di una nuova era è un romanzo appassionante non soltanto per le vite delle protagonista ma proprio per il mondo nel quale si muovono. Vivono l'epoca del cambiamento: dolenti o nolenti sulle spalle devono portare due guerre mondiali, il razzismo, la violenza, i campi di concentramento per oppositori politici, la scarsa considerazione delle donne... Sono costrette a vedere la loro città distrutta dalle bombe, a pensare ai propri libri sepolti dalle macerie, alle difficoltà che ogni giorno aumentano. Korn lascia che lo sfondo irrompa nella quotidianità, plasmando così le storie dei protagonisti. Un mix ben riuscito tra storia e invenzione.
Non sono andata oltre alle tre stelle però, perché in alcune parti avrei voluto più dettagli. Penso alla storia di Rudi, torturato e imprigionato, ad Amburgo ferita a morte, alla storia di Ida che si innamora del bel cinese Tian... come uniranno due culture così diverse?
Penso anche che il primo libro di una trilogia debba lasciare tante domande in testa e la voglia di accompagnare i personaggi per un altro lungo tratto di strada. Io lo farò sicuramente.
Die Geschichte ist toll, ich kam aber recht schwer rein. Und mir wurde etwas zu viel zwischen den einzelnen Figuren hin und her geswitcht so dass es sehr epsiodenhaft wirkt. Das Schicksal der Personen will ich aber weiterhin verfolgen
La primera mitad de la lectura ha sido de 3 estrellas, no me aportaba nada nuevo, me parecía un poco desperdiciado el tema del hospital y los embarazos y partos de la época y demasiados personajes.
Luego me he enganchado que no veas a los devenires de Hemy, Ida, Lina y demás en la Alemania en la que se cuece el nacionalismo, la guerra y la derrota. No sé si me animaré a leer las siguientes, porque justo acabo de encadenar varios libros en esa época, pero me ha parecido una lectura recomendable aunque un poco fría.
Dieses Buch gehört auf jeden Fall zu den Büchern, die mir noch lange im Kopf rumspuken werden. In einem schnellen Tempo kann man die Lebensgeschichten einer Vielzahl von Personen in Hamburg von 1919 bis 1948 mitverfolgen. Ich schreibe bewußt nicht miterleben - denn der Schreibstiel ist ausgesprochen sachlich und distanziert - manchmal regelrecht spröde. Gefühle werden nur sehr indirekt reflektiert, und man erfährt - ähnlich wie im wahren Leben- nicht alle Hintergrundinformationen oder auch Motivationen der handelnden Personen. Und obwohl das so ist, vielleicht auch gerade drum, gehen mir die Geschichten sehr nahe. Da wird völlig ohne Schnörkel die unterschiedlichen Leben in einer Zeit dargestellt, die die Personen hin und her reißt/treibt. Mir gefällt das. Da zwischen den Kapiteln immer mehrere Monate bis Jahre liegen, geht die Geschichte flott voran und die wesentlichen Veränderungen werde betont deutlich. Geschichte und Politik spielen nur am Rande eine Rolle und tauchen bruchstückhaft auf- man wird hier keinen Ersatz für den Geschichtsunterricht finden. Einige geschichtlichen Ereignisse werden geschickt in den Geschichten verarbeitet. Da ich selber aus Hamburg stamme, ist mir auch die gewählte Sprache mitsamt dem natürlichen Lokalkolorit sympathisch - genauso ist Hamburg; das fühlt sich authentisch an. Ich werde bestimmt auch den zweiten Band der Reihe lesen.
Cuatro amigas de diferentes rangos sociales, una guerra y la lucha por la supervivencia en medio del horror.
Hamburgo, 1919. Henny y Käthe comienzan su formación como comadronas en la clínica de mujeres Finkenau. Al grupo se unen Ida, la hija de un comerciante en bancarrota que acepta una matrimonio de conveniencia y Lina, una joven maestra. La Primera Guerra Mundial marcará sus vidas su amistad llegará a peligrar por las diferentes opiniones políticas y las tragedias que les acechan.
Carmen Korn teje una entrañable historia protagonizada por cuatro mujeres que buscan sus sueños y encontrar su propio rumbo. Una novela sobre la amistad, la familia, la valentía, la superación, el miedo, la esperanza, la guerra y la solidaridad en medio de la tragedia que continúa con "Tiempo de mujeres" y "Las cuatro amigas".
✔️ Puntos fuertes: ambientación y retrato de la época, las tramas, la intriga, el estilo narrativo de la autora y el papel protagonista de la mujer.
❤ Te gustará si: buscas una lectura histórica ambientada en la Primera Guerra Mundial o si te gustan las historias protagonizadas por mujeres.
Cominciai a leggere questo libro a poche settimane dalla sua uscita in Italia, presa dalla frenesia diffusa, ma lo abbandonai prima di raggiungere pagina 100: forse perché avevo appena terminato di leggere il penultimo romanzo della saga dei Cazalet, ed ero ancora tutta presa da quelle vicende, da quello stile, da quelle descrizioni minuziose anche della più piccola cosa. Respiravo ancora quell'aria di familiarità, quel muovermi fra le pagine conoscendo i personaggi come vecchi amici, e ritrovarmi catapultata in uno spazio sconosciuto e decisamente più distaccato mi ha lasciata un po' perplessa. I continui cambi di prospettiva mi irritavano: ci mancherebbe, adoro i romanzi corali, ma la Korn è capace di seguire un personaggio solo per un paio di paragrafi, cambiare strada, e poi tornare al personaggio solo a distanza di qualche mese. Forse è stupido, ma è una cosa che ho trovato davvero irritante. Oltretutto, avevo la sensazione che tutto accadesse troppo in fretta, in maniera troppo superficiale: amori, relazioni, cambiamenti, tutto passa senza lasciare davvero il segno, senza avere motivazioni approfondite, senza sembrarmi reali. I personaggi non mi sono sembrati reali. Non sono riuscita a empatizzare con nessuno, non mi importava niente di sapere che cosa sarebbe successo a nessuno. Capisco che, volendo coprire un arco temporale tanto ampio e raccontando le vite di tanti personaggi diversi (non ci sono solo le quattro donne protagoniste, qui), un po' di fretta fosse inevitabile, ma la cosa non mi ha convinta. Dicevo, questo romanzo l'ho abbandonato presto, seguendo quello che ormai potrei definire il mio mantra: "la mia vita è troppo breve per perdere tempo continuando a leggere il romanzo sbagliato al momento sbagliato". Poi è arrivato un giro su Storytel, e ho visto l'audiolibro, e mi sono detta... perché no? E allora, qualcosa è scattato. Forse perché nell'ultimo mese ho fatto un lavoro molto brutto, che mi ha costretta a passare troppe, troppe ore in auto. O forse perché, ascoltando, ho quel pizzico di attenzione in meno che non mi fa storcere il naso davanti al più piccolo difetto stilistico. O forse perché, semplicemente, il momento era più adatto, ma sono arrivata in fondo con discreta soddisfazione. Ho trovato la chiave d'accesso ai personaggi, ho provato un po' di interesse per loro, e ho ascoltato con piacere le loro avventure. Continuo a non trovarlo un romanzo straordinario, continuo a credere che abbia diversi difetti e che sia, tutto sommato, un romanzo rosa con giusto una infarinatura di ambientazione storica, ma mi è rimasta addosso abbastanza curiosità da leggere anche il secondo volume. Le copertine Fazi, nel frattempo, restano una delle cose più belle che l'uomo abbia mai inventato.
Die Autorin versucht, zu viele verschiedene Schicksale in eine zu bewegte Zeit zu verpacken. Dass viele ähnlich lautende Vornamen vorkommen, ist für das Verständnis nicht gerade hilfreich Die Charaktere bleiben flach und holzschnittartig. Die einzelnen Szenen sind viel zu kurz, so dass man nicht richtig in die Handlung mitgenommen wird. Sogar dann, wenn einen harten Schicksalsschlag durchmacht, bleibt man als Leserin mehr oder weniger unberührt, da das alles so beiläufig erzählt wird. Man wird den Eindruck nicht los, die Schrecken des 2. Weltkriegs würden allzu verharmlosend dargestellt. Zwar hat es unter den Charakteren Juden, Chinesen, Homosexuelle und Kommunisten, doch die meisten von ihnen überstehen die schlimme Zeit mehr oder weniger unbeschadet und ohne nennenswerte Einschränkungen in ihrem Lebensstil. Wenn doch mal die Gestapo aufkreuzt, können sich die Figuren immer irgendwie aus der Affäre ziehen und kommen mit einem Schrecken davon. Das Buch liest sich zwar flüssig und gegen Ende kommt auch ein wenig Spannung auf, doch alles in allem lohnt sich die Lektüre meiner Meinung nach nicht.
Avevo grandi aspettative per questo libro che sono state deluse dalla struttura narrativa del romanzo e dai tanti, troppi personaggi. I capitoli al loro interno sono un’accozzaglia di eventi e personaggi che vengono divisi da uno spazio. Appena si comprendono i pensieri del personaggio ecco che la narrazione si interrompe con uno spazio e subentra una nuova ambientazione, un nuovo personaggio con nuove dinamiche da capire. E così si va avanti per tutte e 522 pagine del libro. La narrazione diventa più interessante verso gli ultimi due o tre capitoli quando alcuni personaggi muoiono e quindi le dinamiche si concentrano su alcuni protagonisti.
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Prima di leggerlo non avrei mai pensato che una storia potesse sconvolgermi così tanto. Alla fine del libro ho letteralmente tirato via il kindle e sono scoppiata a piangere come una fontana ripetendo nella testa una sola parola: no. No, perché non può finire così, no perché non sarò in grado di aspettare così tanto per leggere il seguito. Le vicende sono tante, le ingiustizie non si contano neanche più e la storia ti tiene con il fiato sospeso fino all'ultima parola dell'ultima pagina.
Abandonado en la 213 No es que sea mal libro es que no es para mi, quería hacerme la valiente y leer algo muy distintos a mis gustos pues que mejor que un libro de la segunda guerra mundial pero no soy tan valiente y este libro que empieza entre guerras aunque si llega a la segunda guerra mundial me pareció lo indicado. Pero no, me aburrido muchísimo, hay un montón de personajes y cada dos paginas ya estaba cambiando de punto de vista. Aunque ver la Alemania 1919 en adelante es algo que me estaba dando mucha curiosidad no ha terminado de engancharme haciendo que no quisiera coger el libro y llegados a este momento mejor abandonar.
Da un romanzo tedesco sulle due guerre mondiali mi aspettavo molto di più. Personaggi macchiette vere e proprie, i buoni eroici sempre, i cattivi meschini dalla prima riga.
Continuerò per vedere se migliora ma purtroppo ne dubito.
Per quanto mi riguarda è la delusione dell'anno. Avevo altissime aspettative su questo libro alimentate dalla quarta di copertina (secondo me piuttosto fuorviante). Il lettore pensa che si troverà ad attraversare un periodo storico cruciale attraverso gli occhi e le vite di quattro donne. Invece il peso degli eventi non l'ho sentito minimamente, è tutto molto vago e percepito molto, davvero molto!, distante. Il problema è che è scritto male. Le storie dei personaggi sono narrate in modo alternato però i paragrafi sono troppo corti per riuscire ad approfondire (1, 2, 3 pagine al massimo). I salti temporali di mesi e addirittura anni permettono all'autrice di far passare gli eventi senza doverli raccontare (per esempio, finisce un capitolo nel 1930, nel capitolo successivo ci ritroviamo già nel 1933 e ciò che è scritto è qualcosa che sembra tipo "insomma è successo questo, non ho intenzione di spiegare come, fattelo bastare"). Anche i dialoghi spesso li ho trovati inverosimili. Davvero un peccato perché questo libro aveva del potenziale. Invece è semplicemente un romanzo rosa, il che andrebbe benissimo se solo non fosse fatto passare per qualcos'altro.
Romanzo ambientato in Germania, nella bellissima città di Amburgo, porta il lettore ad affrontare i cambiamenti della città dovuti alla presa di potere di Hitler – cambiamenti che, dal punto di vista storico-politico non sono ben definiti, ma che fanno da sfondo alla narrazione principale incentrata sulla vita quotidiana delle donne (ad esempio “La notte dei cristalli” viene raccontata senza approfondire ulteriormente il pogrom). “Figlie di una nuova era” è un romanzo corale che lascia spazio anche alla voce dei personaggi secondari che arrichiscono di dettagli i fatti rendendoli, molto spesso, ancora più interessanti. La narrazione è ricca di dettagli che approfondiscono la vita quotidiana delle nostre quattro protagoniste e ciò rende inevitabile affezionarsi a loro durante questi trenta anni “passati insieme”.
Quattro donne dai destini intrecciati che si troveranno ad affrontare i grandi cambiamenti del XX secolo, secolo segnato da due conflitti mondiali, dall’ascesa e caduta del nazismo, per terminare infine con la ripresa economica della Germania ovest e la nascita di nuove speranze con l’avvicinarsi degli anni 50: nel primo volume di una trilogia «Figlie di una nuova era», scritto da Carmen Korn e tradotto dal tedesco da Manuela Francescon e Stefano Jorio, veniamo catapultati nel ’900, dove facciamo la conoscenza di Henny e Käthe, amiche sin dall’infanzia che diventeranno ostetriche; Lina, una giovane insegnante, e Ida, una ragazza ricca costretta a sposarsi per convenienza con un uomo che non ama.
A través de una narración en tercera persona la autora nos cuenta la historia de Henny, Käthe, Ida y Lina, y también simultáneamente vemos como se desenvuelven los personajes que rodean la vida de estas cuatro amigas y como el destino va uniendo sus caminos. En un comienzo se me hizo todo muy dinámico ya que vamos viendo sus vidas a través de los años, y siempre esta sucediendo algo interesante, pero el hecho de que la autora quisiera profundizar en la vida de absolutamente todos los personajes a momentos perdía el interés. Hay varios hechos históricos importantes que no conocía, por lo cual para mí fue una lectura muy enriquecedora en ese aspecto, además me encariñé con los personajes y las últimas páginas te mantienen en bastante tensión por todo lo que sucede.
Es ist eine ganze Weile her, dass mich ein Buch so begeistert und mitgerissen hat. Gleichzeitig musste ich nach nahezu jedem Kapitel innehalten und nachdenken. Die politischen und gesellschaftlichen Entwicklungen, die Teil I der Jahrhundert-Trilogie auf eindrückliche Weise aufzeigen, sind heute wohl aktueller denn je.
I listened to this book on audiobook which was read expertly by the author herself. I always feel that if an author reads their books, you somehow hear that that they know the characters much better, which translates into better reading and listening.
This starts with the generation of my great-grandmother in 1020 when a group of friends and others who over time will be come friends all become 18. Two of the friends are "ambitious", want to have their own life apart from becoming wives and mothers and therefore start an education to one of the few professions which were open to them. They become midwives in a famous maternity clinic in Hamburg. Hamburg is one of Germany's oldest, most beautiful cities, but also a city which has really suffered all the consequences of the ups and downs of the 20th century, as becomes clear at the beginning when you hear about what has happened to the families of these young people before and during WW1, where poverty, hunger, and epidemics (they had them at this stage too) devastated the lives of especially the poor. Most of these young people come from "Arbeiterstand", i.e. the working class and the difference of their material lives to those of their richer friends is huge. However, there is not a lot of difference to what their parent's expectations of the girls are with regard to a good marriage, where in a way, "das reiche Fraulein" the rich young lady, is worse of than her poorer friends, as her father basically forces her into a loveless marriage to secure loans from a rich banker. As in many countries, that was "ihre Pflicht" her duty as she had been brought up spoiled and privileged. The parents of her poorer friends have much more modest expectiation, only wanting "eine anstandige Ehe" a decent marriage with a good man.
Their lives changes for the better during the 20s when love and job fulfills them, but very soon the political changes with the area of the Nazis changes all their lives dramatically and quickly. Hamburg is one of the cities in Germany which had suffered the most through the British bombing and was nearly flattened. One of the women and her husband suffers the most due to their communist believes before the war and end first in concentration camps and then in soviet prisoner of war camps.
After WW2 they have to start again, evaluate what has happened to them and their families and with whom they can still live. After all, what is there, but to start again!
I have thought a lot about the lives of my great-grandmother and that of my grandmother, who also were simple Arbeiterfamilien but sadly without proper professional jobs. My great-grandmother had lost her father in WW1, her husband and two sons in WW2, being left with a daughter, and a son who was an invalid for the rest of this life. My grandfather, who had been part of the labour party as he was a baker. I believe that was more a matter of course, rather than conviction, but it still go him a ticket to Stalingrad and a soviet prisoner-of-war camp, a couple of weeks after his marriage. He came back with one missing leg and no strength to ever work again. So my grandmother and her great-grandmother had to earn money in any way possible to not only look after all the injured men in their lives but also their children. The cooked in pubs, cleaned houses and knitted and made clothes first for the military and then for whoever could afford it. They lived in a tiny two bedroom flat on the the second floor with 7 adults and two children! When I asked my grandmother why she joined the League of German Girls, she matter of factly said "Because they gave me my first new dress!" As a teenager I could not fathom that, but 40 years later, I can understand what this must have been like for a girl, who never had anything for herself and wasn't expecting to get anything for herself! They paid for this dress dearly needlessly to say. My grandmother would always say to her granddaughters "Learn, never rely on a man, even the good ones go to war, die or get insured. Earn your own money and keep it" My father was the first husband who stayed and count be depended on in generations, but the wish for independence has been implanted in the DNA of my family. Don't rely on anybody, you never know, lessons of this time and two world wars.
This book is the first of a 3-book series and I shall now listen to Book 2, "Wiederaufbau".
I highly recommend this book to anybody who is interested in this time in Germany.
Ero carica di aspettative prima di iniziare a leggere “Figlie di una nuova era” di Carmen Korn (Fazi) e una volta terminato posso dire che non sono state del tutto tradite, ma nemmeno superate.
Lo ammetto subito, ho iniziato a leggere “Figlie di una nuova era” avendo in mente un libro diverso. “Trilogia tutta al femminile” mi aveva fatto pensare a un romanzo che raccontasse solo di donne e invece non è così. Anche gli uomini hanno tanto peso in questo libro, a volte le loro storie mi sono sembrate addirittura più interessanti, e in più di un’occasione giocano un ruolo chiave nello svolgimento della trama.
A dirla tutta, il mio personaggio preferito è proprio un uomo, Rudi: “affamato di attimi”, mi ha conquistata con la sua gioia semplice, con il suo costante desiderio di conoscere le sue radici, con la sua dolcezza. In gran parte è per lui se sono curiosa di sapere cosa succederà nel prossimo romanzo…
La storia che ci viene raccontata in “Figlie di una nuova era” inizia a marzo del 1919 e arriva a dicembre del 1948: in trent’anni succederanno tante cose che sconvolgeranno le vite dei protagonisti del libro, il lettore assisterà al loro cambiamento fisico ed emotivo, entrando sempre più in empatia con loro, e immergendosi in uno scenario che si fa sempre più cupo, più orribile.
All’interno di ogni periodo raccontato, si alternano brevi capitoli che gettano luce a turno sui vari protagonisti. Se da una parte questa brevità ha consentito di tenere un ritmo sostenuto durante tutto il romanzo, dall’altra mi è mancata una maggiore profondità nella descrizione delle emozioni, dei momenti di passaggio, delle fasi di transizione. Non voglio dire che alcuni temi vengano affrontati superficialmente, e so che in molti casi bastano poche parole per descrivere uno stato emotivo, ma in queste pagine avrei voluto leggere qualcosa di più.
La sensazione, a fine lettura, è che l’autrice mi abbia raccontato tante storie straordinarie, senza però mostrarmele nelle loro sfaccettature. Scrivo questo perché Henny, Ida, Lisa e Käthe sono davvero dei personaggi incredibili e la mia smania di saperne di più deriva proprio dalla loro bellezza. Ognuna avrebbe avuto pieno titolo per essere la protagonista di un romanzo a sé.
4.5⭐️ Era dai tempi dell'Amica geniale che non leggevo un romanzo familiare e questi, ormai, sono proprio i generi che preferisco leggere! Carmen Korn è stata definita la Ferrante tedesca, e su questo sono più o meno d'accordo. Più perchè effettivamente ha creato una storia con protagonista quattro donne (la Ferrante ha incentrato i suoi 4 più famosi libri su Lina e Lenù), meno perchè lo stile non è esattamente quello della nostra amata autrice italiana quanto più, parere personalissimo, quello della Alcott di Piccole Donne. La Korn è riuscita, con la sua penna, a tenermi incollata per 522 pagine, ma è inevitabile ammettere che dei punti morti ci sono stati tra i vari periodi affrontati. Come dicevo prima, questo libro è incentrato su quattro donne che, a parte Henny e Kathe, non si conoscono, cosa che io personalmente non mi aspettavo. La vera sorpresa è stata leggere come le vite di queste quattro donne sconosciute si intrecciassero perfettamente tra di loro, attraverso incontri casuali che hanno portato alla formazione di legami forti e duraturi. Figlie di una nuova era, oltre ad essere un romanzo familiare, è anche un romanzo storico, vista l'ambientazione post Prima guerra mondiale e durante la Seconda guerra mondiale, in cui la superficialità non trova spazio. L'autrice si sarebbe potuta soffermare sulle storie di amore e amicizia, dei tradimenti e dei ceti sociali privilegiati, ma non lo fa, approfondendo fatti che, fino ai nostri giorni, erano solo argomenti taboo. La Korn racconta dei campi di concentramento, della politica, dei bombardamenti, degli uomini umili e onesti, di disertori, di donne forti e coraggiose, di amori omossessuali che nemmeno l'odio ha scalfito, di ebrei e di comunisti; racconta della morte e del dolore, della solitudine e di quanto può far bene amare qualcuno incondizionatamente. E' stato un viaggio nel tempo attraverso la vita di tanti personaggi, dove ognuno di loro ha lasciato qualcosa sulla linea della vita.