Nel microcosmo di un cortile, personaggi indicati con le lettere dell'alfabeto intrecciano le loro vite in quella che si presenta come una paradigmatica normalità, ma genera invece una catena di morti bizzarre, quasi rituali. Il figlio di un cavaliere errante parte in una sorta di viaggio iniziatico alla ricerca degli assassini del padre; una coppia stanca, un rapporto che dura da anni nella routine e nella prevedibilità, trova nel racconto dell'episodio più cruciale della sua storia, l'unica forza emotiva che la tiene unita. A cavallo fra realtà e irrealtà, vita e morte, presente e passato, Yu Hua scompone e reinterpreta il racconto della tradizione cinese, trasportando il lettore in un nuovo tipo di percezione e di esperienza estetica.
Yu Hua (simplified Chinese: 余华; traditional Chinese: 余華; pinyin: Yú Huá) is a Chinese author, born April 3, 1960 in Hangzhou, Zhejiang province. He practiced dentistry for five years and later turned to fiction writing in 1983 because he didn't like "looking into people’s mouths the whole day." Writing allowed him to be more creative and flexible.[citation needed] He grew up during the Cultural Revolution and many of his stories and novels are marked by this experience. One of the distinctive characteristics of his work is his penchant for detailed descriptions of brutal violence.
Yu Hua has written four novels, six collections of stories, and three collections of essays. His most important novels are Chronicle of a Blood Merchant and To Live. The latter novel was adapted for film by Zhang Yimou. Because the film was banned in China, it instantly made the novel a bestseller and Yu Hua a worldwide celebrity. His novels have been translated into English, French, German, Italian, Dutch, Persian, Polish, Spanish, Swedish, Hungarian, Serbian, Hebrew, Japanese, Korean, Malayalam and Turkish.
C'è qualcosa in questo autore che davvero spinge a leggere i suoi libri. Le storie di questo libro sembrano trasportare in un mondo onirico che è una visione del mondo, delle cose che non vanno, delle brutture che sono sempre in agguato dietro alla bellezza. "Le cose del mondo sono fumo" perché in realtà non puoi afferrare niente, nemmeno la felicità, nemmeno la morte, ché se ci pensi è lei che afferra te
Una scrittura migliore della media per qualità tecnica che sa descrivere mondi fiabeschi (ma non per questo buoni o ideali) mentre parla della realtà ed è proprio nei racconti verosimili o solo parzialmente fantasy che da il meglio di sè (Sangue e fiori di pruno, tutta la prima parte di Un amore classico, La lucciola, A diciott'anni sono andato via di casa) imbastendo storie comuni con il passo del racconto magico. Dove invece si decide a parlare apertamente di surrealtà o fantasmi (il racconto che da il titolo alla raccolta o il finale di Un amore classico) sembra strafare, butta tutto nella faciloneria concessa dal metafisico e perde tutto il lavoro fatto in precedenza.
The first few short stories read like a fever dream from which you wake up drenched and terrified, uncertain of what is real. The latter two stretch for way too long and lose their "punch". Great read.