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Parla, mia paura

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Simona Vinci si immerge nella propria paura e cerca un linguaggio per confessarla. L'ansia, il panico, la depressione spesso restano muti: chi li vive si sente separato dagli altri e incapace di chiedere aiuto. Ma è solo accettando di «rifugiarsi nel mondo» e di condividere la propria esperienza che si sopravvive. La stanza protetta dell'analista e quella del chirurgo estetico, che restituisce dignità a un corpo di cui si ha vergogna, l'inquietudine della maternità, la rabbia della giovinezza, fino allo strappo iniziale da cui forse tutto ha avuto origine.

Scavando dentro sé stessa, Simona Vinci ci dona uno specchio in cui rifletterci. Si affida alle parole perché «le parole non mi hanno mai tradita». Perché nella letteratura, quando la letteratura ha una voce cosí nitida e intensa, tutti noi possiamo trovare salvezza.

128 pages, Paperback

First published September 19, 2017

11 people are currently reading
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About the author

Simona Vinci

45 books53 followers
Vive a Budrio, in provincia di Bologna. Il suo esordio letterario risale al 1997, con il romanzo Dei bambini non si sa niente, edito da Einaudi nella collana Stile libero; il libro, vincitore nel 2000 del Premio Elsa Morante opera prima, fa ottenere alla scrittrice un grande successo di pubblico e di critica, suscitando anche scandalo e polemiche per il tema trattato. Il romanzo è stato tradotto in dodici paesi, tra i quali gli Stati Uniti. Nel 2009 è stata fra gli ospiti del festival letterario Mondello Giovani dedicato agli autori di nuova generazione.

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Community Reviews

5 stars
117 (24%)
4 stars
165 (34%)
3 stars
151 (31%)
2 stars
35 (7%)
1 star
7 (1%)
Displaying 1 - 30 of 54 reviews
Profile Image for Gabril.
1,043 reviews256 followers
October 4, 2017
Parla, mia paura è la sintesi del buon consiglio dato dal padre Jung nel suo Libro rosso. Parlare la paura è liberare il corpo dal suo involucro spettrale di fantasmi, è scegliere il vocabolario con cui mente e cuore si intersecano a coniugare il linguaggio che più si avvicina alla (propria) verità.
Un racconto autobiografico breve e denso, uno sguardo non banale sulle paure peggiori: quelle inconfessabili. Che rimanendo tali inevitabilmente continuerebbero a tessere il sudario dell'autodistruzione.
Per fortuna Simona Vinci trova la forma (limpida, densa e scarna) per descriverle.
Profile Image for Elalma.
900 reviews103 followers
December 10, 2017
Questa volta non è un luogo, come in "La prima verità", a evocare malattie mentali e fantasmi, ma è il proprio sé. A volte le parole aiutano, e quindi sono loro a raccontare dell'abisso evitato, delle fobie angoscianti e di come il baratro sia a un passo e sia profondo. Lei scrive bene, e trovo che possa essere un capitolo aggiuntivo all'altro libro, un completamento, anche perché leggendo queste poche pagine si capisce perché sia stata così brava a descrivere quell'altro mondo, quello di Leros, simile all'inferno.
Profile Image for Stella Caduta.
87 reviews33 followers
March 4, 2019
'Spesso siamo noi a costruire le sbarre della nostra prigione, immaginandole. Raccontare la forma di quella gabbia e i tormenti che ci procura, descriverla a qualcuno con le parole migliori e più accurate che riusciamo a trovare, ma anche soltanto quelle che ci vengono o che arrivano per prime, può essere un modo per cominciare a smontarla'.
Profile Image for Gertrud.
179 reviews7 followers
November 24, 2025
Tanti spunti in queste pagine, tante riflessioni da cui partire, con un leitmotiv unico: le nostre ansie, le nostre paure. Chi non ne ha? Come possiamo affrontarle?
Profile Image for Simona.
72 reviews97 followers
December 3, 2017
 

2017-11-24 07.41.00

Quando vi ho parlato de Abbiamo sempre vissuto nel castello vi ho detto che probabilmente il modo migliore di approcciarsi a quel libro era farlo senza aspettative. Il discorso è lo stesso per Parla, mia paura - ed è questo il motivo per cui, in realtà, io questa recensione non vorrei scriverla.
Parla, mia paura è un libro che parla di una donna, di un percorso, di una vita, e di un groviglio di stati d’animo difficile da districare. È un libro complicato, un libro che mette in gioco diversi temi (e che a volta sa stupirci, stravolgendo completamente questi temi da un capitolo all’altro), un libro che lascia il lettore senza parole.
Parla, mia paura è un libro che parla delle paure, delle difficoltà in cui inciampiamo ogni giorno mentre cerchiamo di capire chi siamo e dove vogliamo andare. Possiamo dare tanti nomi a questa paura, tante sfaccettature che non riusciranno comunque a darci l’idea di cosa sia davvero, se non l’abbiamo mai provato. Ma la verità è che se vi dicessi che questo libro parla di depressione, avrei perso la vostra attenzione già da un pezzo.
Parla, mia paura è un libro in cui da ogni pagina trasuda il dolore del vissuto, la fatica dell’andare avanti, e la forza del rialzarsi. Perché sì, alla fine ci si rialza: c’è un lieto fine, per questo groviglio di emozioni. E probabilmente non sarà il “e vissero tutti felici e contenti” in cui la principessa dimentica magicamente ogni difficoltà del passato - ma è un lieto fine reale, sfaccettato anche lui, fatto di alti e bassi e di voglia di vivere. Che in fondo, è la cosa più bella di tutti.
Parla, mia paura è un diario scritto con una maestria incredibile - frutto di anni di esercizio e di ricerca. E credetemi: la scrittura, in questo genere di libri, è essenziale. Riuscire a trasferire su carta le proprie emozioni, i diversi passaggi della propria vita, non è da tutti: e questo nulla toglie alla sofferenza personale, ma trasforma un dolore in un messaggio che possa diffondersi, che possa essere ascoltato e compreso.
Parla, mia paura è un libro fragile, ed è un libro per tutti. È un libro per chi soffre, e è un libro per chi ha sofferto. È un libro per chi vuole capire, e è un libro per chi vuole aiutare. È anche un libro che ci mostra in modo sublime cosa sta succedendo all’interno di quella persona lì, quella che, lo sai - e che, tra le righe, ci dice come provare a aiutarla.
Insomma, io che di questo libro non volevo parlarvene, ho già detto troppo: è un libro che va letto, è un libro che merita tutto il successo che lo circonda, ed è un libro che fa bene all’anima. Ed è un libro che va letto senza saperne troppo, per non farci spaventare dalla nostra paura della paura.

Ho deciso di scrivere questo resoconto di un periodo difficile della mia vita e di un disagio esistenziale che mi appartiene, e probabilmente in vario grado mi apparterrà per sempre, perché avevo bisogno di perdonarmi e al tempo stesso di offrire ad altri che abbiano vissuto o vivano qualcosa di simile, la possibilità di immedesimarsi, almeno i cogliere un riflesso di sé nelle mie parole. Ogni vicenda umana è diversa, ogni storia di ansia, paura e depressione è diversa, non c’è una via unica. Questa è stata - questa è - la mia. Non è paradigmatica, non è estrema, è fatta di piccoli eventi. Eppure, ogni piccola vita, con i suoi eventi minimi, ha qualcosa da dire alle altre vite; ogni vicenda umana è, in qualche modo, di chiunque voglia condividerla.
Profile Image for Silvietta.
7 reviews
May 9, 2021
Penso che questo libro abbia il potere di darti tanto. Per me è arrivato quando ne avevo bisogno. Il suo potere è mettere nero su bianco cosa provano persone che soffrono di disturbi di depressione, ma anche d'ansia, di come la paura possa prenderti la testa nella sua totalità,farti vedere un mondo oscuro. Leggere cose che lei ha scritto, emozioni, pensieri che ho provato e che provo io tutt'ora mi ha fatto sentire compresa, motivo per cui insisto sempre che si parli di più di questi temi. È una perla di poche pagine ma ci trovi un mondo, e la possibilità di sentirti confortato
Profile Image for Marta.
44 reviews1 follower
December 11, 2025
sono senza parole, un libro che ti abbraccia e parla con sincerità e trasparenza alle difficoltà di soffre
Profile Image for Wu Shih.
233 reviews29 followers
October 25, 2017
La Vinci, coma da titolo, ci parla delle sue paure: la storia dei suoi attacchi di panico, della sua depressione, del suo non accettarsi, e ne descrive modi e vissuto soggettivo.
Sicuramente un testo coraggioso, che però non può essere definito romanzo. Dall'altro lato va detto che è sicuramente un testo importante in un panorama letterario (e umano) dove le paure e l'insicurezza assumono un peso sempre maggiore, e dove l'incomunicabilità delle stesse (anche perchè il messaggio che arriva dal mondo è: devi essere efficiente e produttivo) non fa altro che aggravare il problema.
Questo è un testo che, a mio avviso con dei limiti letterari, indica finalemnte l'elefante nella stanza che tutti fanno finta di non vedere.
Profile Image for Giuls (la_fisiolettrice).
184 reviews29 followers
August 24, 2021
3,5 ⭐️

Sono tronco che galleggia tra le rapide di un fiume, a volte vado giù ma poi la mia consistenza mi fa sempre riaffiorare.
La realtà è che nella nostra testa possono esserci dei buchi neri, possiamo imparare a schivarli, a costruire ponti per sorpassarli ma c’è sempre il pericolo di caderci dentro.
Una volta provato, la sensazione di essere in bilico non ti molla mai.
La malattia mentale, il flusso di pensieri negativi che può affastellarsi nelle circonvoluzioni cerebrali, paralizzare corpo e mente è difficile da oggettivare, anzi impossibile.
Attacchi di panico, ansia, paura; ogni sensazione è soggettiva, ogni percezione personale; quello che racconta Simona Vinci è la sua personale esperienza, questo libro lo ha scritto soprattutto per se stessa, per fermare attimo di vita vissuti a cercare di non affondare.
Offre però uno specchio in cui riflettersi, in cui qualsiasi pensiero, anche il più oscuro può essere guardato, assorbito, lasciato fluire.
Ogni piccolo evento di una vita condiviso può far sentire meno soli, può offrire quell’abbraccio di parole mancato, che nessuno sa pronunciare.
Le parole possono essere salvezza.
Profile Image for Francesca Maccani.
215 reviews38 followers
September 26, 2017
Non è un romanzo, non è un saggio, non è un reportage.
È tutte e tre le cose in una.
È il racconto totalmente autobiografico della sofferenza che la Vinci ha attraversato in un periodo della sua vita, funestato da attacchi di panico e propositi suicidi.
Un libro onesto, schietto, ai limiti del crudele per la lucidità con cui La Vinci si racconta, senza filtri.
Un grande atto di coraggio da parte di una donna, scrittrice affermata, vincitrice del Campiello 2016.
L'autrice alterna la narrazione autobiografica con capitoli di natura quasi saggistica, con descrizioni e dati reali.
Il tutto rende il suo racconto estremamente realisitco e disarmante.
È una lettura inizialmente faticosa e a tratti angosciante, poi si alleggerisce un poco man mano che l'autrice si stacca da sé.
L'ho divorato tutto dopo cena in un paio d'ore, senza riuscire a smettere di leggere perché Simona sono un po' anche io, siamo un po' tutti noi, in fondo.
Profile Image for Abc.
1,117 reviews108 followers
February 19, 2019
Tre stelline per il coraggio di questa scrittrice di parlare di temi delicati come gli attacchi di panico e la depressione, soprattutto se vissuti in prima persona.
Le prime pagine mi hanno travolta. Mi sono ritrovata in alcuni passaggi e mi è piaciuto il modo in cui ci è stata presentata l'assolutezza dell'attacco di panico e il suo riuscire a devastare la persona che ne soffre.
Tuttavia ho trovato il libro poco riuscito. L'esperienza personale è annacquata da riferimenti teorici e da richiami artistici. Probabilmente un modo scelto dall'autrice per non esporsi troppo, ma che a me non ha fatto piacere.
Profile Image for Benedetta Sipala.
2 reviews
May 5, 2025
«Ecco il trucco, la magia: non chiudere, apri. Non nasconderti, mostrati. Non tacere, esprimiti. Se hai paura chiedi aiuto», dopo aver letto questo libro ho
scritto questa frase nel mio diario che porto con me ogni giorno. Giusto per ricordarmi che la magia può accadere.

Provava una sorta di attrito sotto pelle perché ormai non c’era emozione diversa, dalla paura, che potesse contornare la sua vita. Temeva che l’attacco di panico arrivasse da un momento all’altro, che non potesse controllarlo e che, inaspettatamente, tornassero quei dolori al petto che assomigliano ad un infarto. Qualsiasi cosa aggiungessi a queste parole sarebbe riduttivo e soprattutto non riuscirei ad esprimere al meglio una
consolazione, anche se vorrei dargliela, ma è in momenti come questi che tacere diventa la soluzione migliore perchè non c’è una singola parola che valga il
dolore e possa tranquillizzare l’altro. Perciò me ne sto qui, inerme, ad attendere che lei riprenda fiato, che esca dalla sua apnea.
Il momento arriva, torna a respirare e cerca di creare un dialogo dove gli altri provano a darle conforto ed esprimono dei consigli, totalmente inutili, che non porteranno da nessuna parte se non a sentirsi ancora più sbagliati per avere provato quella paura, che agli occhi degli altri suona come una cosa da poco, una paura non definibile come tale.
Non si dispera però, di fronte all’indifferenza e alla saccenza della gente, trova anzi consolazione nelle forme d’arte, letterarie, musicali e pittoriche. Le provoca sollievo e l’espressione del sentimento riduce così l’angoscia e le permette di accantonare la sua paura per qualche istante.
«Ero quella che osservava da fuori la vita degli altri, quella che percepiva la verità della propria esistenza dietro una porta chiusa» e forse Bachelard aveva ragione che l’uomo è un essere pieno di immaginazione ed è forse proprio l’eccesso, di quest’ultima, ad aumentare la paura. La sua angoscia accresce quando parla di suo figlio, quando parla delle paure di essere madre, di quelle future e di quelle che altri imprimono su di lei, sulla figura che dovrà far sua. Non posso comprendere fino in fondo le sensazioni che arrivano quando si diventa genitori, ma posso provare a capire. Dice che bisogna filtrare il mondo degli adulti affinché le paure vengano meno, ma che questo scudo dura poco perché, è vero, in una campana di vetro i figli non li puoi lasciare per tutta la vita.
Leggere questo libro, per me, è stata una carezza, è come se la scrittrice decidesse di mettersi a nudo
per spogliarsi di ogni strato di paura. Vorrei ringraziarla perché è come se mi avesse presa per mano a scoprire delle paure che ritenevo solo mie, ma che in realtà sono quanto più simili all’altro. Ad un tratto però ho avuto grandi difficoltà a finire questo libro, lo lasciavo aperto e girato cosicché non vedessi le pagine perchè, seppur siano le sue paure ad essere messe nero su bianco, le riconoscevo e le facevo più mie. Vorrei sottolineare che ho avuto difficoltà non perché non sia bello, anzi. Il grande problema è averlo letto in un momento sbagliato, dovrò rileggerlo con più calma quando anche la mia paura se ne sarà andata. Per ora rimane nella mensola, nel ripiano in alto, ma non troppo, ad altezza sguardo quotidiano, così, come un post-it, mi potrà ricordare che non nuoterò all’infinito e che prima o poi la riva non sarà così irraggiungibile o che la voliera, prima o poi, aprirà un varco anche per me.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Marta.
362 reviews9 followers
June 12, 2019
Un romanzo veramente molto bello per il suo essere profondo, toccante, sincero e diretto su un tema che non è facile trattare e che molte volte purtroppo spaventa.
Quello dell'autrice è un racconto a cuore aperto della sua esperienza con la paura, l'ansia, gli attacchi di panico, il suo non accettarsi e non riuscire a vivere una vita "normale", dove anche la cosa più semplice come uscire di casa o andare a fare la spesa diventano qualcosa di insormontabile. Una delle cose che più ho apprezzato in questo libro, cosa che trova poi conferma nella postfazione dell'autrice, è il suo raccontare le sue sensazioni ma senza mai dire cosa è giusto o sbagliato, perché ognuno vive l'ansia in maniera differente, di qualsiasi genere esso sia, e non bisogna mai generalizzare o far sentire in difetto chi ne soffre.

L'autrice ci racconta anche del periodo in cui è diventata madre e di quanto sei stata dura, in primis sentirsi una madre ed poi il doversi prendere cura di qualcun altro. Si parla quindi anche di quella che molti definirebbero depressione post parto e di quanto sia difficile per chi soffre di queste malattie, oltre che affrontare questo momento così delicato, sentirsi sempre giudicati e mai compresi.Si parla anche di suicidio, che purtroppo è un qualcosa di fortemente correlato con la depressione, ed anche in questo caso c'è davvero una bella analisi di questa tematica.
Un altro dei temi trattati secondo me veramente molto bene e con un grande approfondimento è quello della chirurgia plastica e dell'abuso che i ne fanno alcune persone affiancati da medici irresponsabili che non danno a questa cosa la giusta importanza.

Questo racconto, dove l'autrice getta su carta tutti i pensieri e i vari problemi che possono causare disturbi d'ansia, penso che possa essere sia d'aiuto e di conforto per chi soffre d'ansia o per chi non ne è consapevole ma anche per chi convive con delle persone con questo disturbo mentale, che se non si prova sulla propria pelle è davvero difficile da comprendere e spesso viene veramente minimizzato tantissimo, ed, anche se in piccola parte, può far comprendere cosa realmente passa nella testa delle persone che ne soffrono e quindi aiuta a comprenderle un po' di più.

Uno dei libri più belli che abbia mai letto sull'argomento, lo consiglio veramente a tutti.
Profile Image for chiara.
45 reviews5 followers
October 4, 2021
Vinci ci parla della sua esperienza con la depressione. Ho trovato la storia interessante, non banale e abbastanza esplicativa di cosa significhi convivere con la malattia, anche se non ho apprezzato particolarmente i toni un po' troppo freddi con cui parla di ciò che ha vissuto, come se fosse qualcosa di molto distante, e questo devo dire che è stato l'unico elemento a rendere la lettura poco scorrevole. Per il resto, lo consiglio!
Profile Image for Gianluca Micchi.
147 reviews5 followers
November 13, 2017
L'attacco è magistrale, i primi due capitoli come coltellate: precisi, rapidi, taglienti. Poi il libro cambia e dedica ciascuno dei restanti 8 capitoli a un aspetto diverso della depressione e del panico. Una struttura più ragionata, quasi schematica, che forse era l'unico modo per la scrittrice di organizzare uno scritto su qualcosa di tanto primitivo come la paura.

Verso la fine, una strana sensazione si è impadronita di me: mi sentivo quasi in imbarazzo a leggere quelle storie, quasi non avessi il diritto di saperle. Soprattutto parlo del capitolo sul suo bimbo, ma anche di quello sul fidanzato morto in un incidente stradale: perché aprirsi in questa maniera, con sconosciuti, sulle cose vere e profondamente intime della propria vita? Me lo sono domandato più di una volta. Credo che la risposta stia nell'indifferenza verso i fatti della vita che chi ha sofferto di depressione deve creare (o dissimulare) per propria difesa. E credo che sia questo il motivo per cui la depressione, una volta che è entrata, non esce più. Ma forse questi sono solo miei vaneggiamenti.

Bel libro, ben scritto, ma un po' troppo corto (avrei preferito più dettagli soprattutto dal capitolo sulla psicanalisi). Ma, forse, un libro solo per chi ha sofferto di depressione e/0 panico e per le persone che stanno loro intorno.
Profile Image for Isabella.
7 reviews1 follower
March 3, 2018
L'autrice non ha nulla di diverso rispetto alla lunga caterva di scrittori italiani contemporanei i cui libri sono letture non spiacevoli, ma, a parer mio, noiose: una buona sintassi, ma priva di originalità. Per questo motivo non sono riuscita a terminare il libro. Il titolo e il concetto che Vinci ha scelto di esprimere sarebbe stato un buon punto di partenza, con molte potenzialità: mi aspettavo, non conoscendo la scrittrice, qualcosa sul genere della Nausea di Sartre, o smile alle Confessioni di una maschera di Mishima, ma non è nulla di tutto questo.
Profile Image for Lorenzo Celio.
31 reviews1 follower
April 29, 2025
Una lettura estremamente potente, terribilmente bella e dura, che reputo quasi necessaria e da affrontare con calma e consapevolezza. Parlando del suo vissuto, Vinci è riuscita nell’impresa di descrivere in maniera diretta, ma estremamente efficace e delicata, l’ansia, il panico e la depressione. Inoltre, l’autrice non trascura la trasversalità delle tematiche affrontandole nella totalità delle loro dimensioni. Un’esperienza di lettura assolutamente intensa, che però resta alla portata di, veramente, tutti, grazie alla nitidezza della scrittura di Vinci e alla scelta, a mio dire perfetta, delle parole usate.

Personalmente, ho trovato questo libro un “dono” incredibile. Ritrovarsi, per quanto con le ovvie e legittime differenze, nelle parole, nelle frasi e nei racconti di Vinci mi ha dato tanto, tantissimo. Per me, questo libro potrebbe essere preso sia come “esempio” da chi soffre di ansia e panico, per poter attraversare i momenti in cui tutto sembra crollare, sia da “manuale” da chi invece ne è esente, per poter ottenere gli strumenti per comprendere veramente le implicazioni che queste condizioni.

Mi sento di dire che un libro del genere, al giorno d’oggi, è necessario e fondamentale. E più che un’esperienza di lettura, forse l’autrice ci regala una possibilità di crescita fuori dal comune. Dò 5 stelle, solo perché non se ne possono dare di più.
Profile Image for Simone.
29 reviews2 followers
May 21, 2023
Il mio giudizio è 3,5 ⭐️ Un 7/10. Un libro che parla di un disturbo d’ansia e di una sintomatologia depressiva di cui si accenna soltanto. Mentre i primi capitoli sono molto incisivi, con il procedere della scrittura questo aspetto si perde mescolandosi a molti aspetti della vita dell’autrice collegati al suo malessere o, in ogni caso, ai suoi vissuti.
I libri che parlano di salute mentale non mancano, anche se non ne parla mai abbastanza. L’autrice, tuttavia, non approfondisce mai gli aspetti relativi alla sua sofferenza, le sue radici, non si sofferma, si presenta molto schiva, e sicuramente questo aspetto, che per me dovrebbe rappresentare il fulcro del libro, fa perdere moltissimo al testo. Forse più che sul parlare di salute mentale dovremmo discutere di come se ne parla (gli aspetti sui CSM, la psicoterapia nel pubblico, le terapie benzodiazepiniche o antidepressive che durano anni sono, nuovamente, accennate).
La scrittura è molto piana e scorrevole, non originale o ricercata.
Da appassionato di letteratura e medico psichiatra non ho sentito, se non a tratti, qualcosa che si avvicinasse a una tormentosa sofferenza o a un’angoscia di morte che mi colpisse allo stomaco. Piuttosto epidermico.
Profile Image for Vittorio Minerva.
8 reviews4 followers
December 29, 2017
That’s what this book is about. Depression is silent. Depression is vicious. Depression doesn’t care for who you are or what your social status is. Depression comes without notice, without being seen and before you have the time to realise it happened, it’s got you wrapped in its claws.
The greatest act of rebellion is the word. Written or spoken has little importance. What matters is giving shape to what cannot be seen: to make the invisible visible.
Simona Vinci does exactly that in her short yet poignant essay. Through accounts spanning different parts of her life story, Vinci dives in head first into her inner pain allowing this to consume her, devour her in a tenacious effort to see the light that’s on the other side.
This book is an act of hope and kindness to those who have battled or are battling with depression. Because as a society of human beings we have an obligation to be there for each other, listen to each other and cure each other.
Despite few parts where the author digress into philosophy, which I enjoyed anyway as they add support to the story, I thoroughly recommend this book.
Profile Image for Marina Innorta.
Author 14 books22 followers
September 24, 2017
È un bel libro, senza dubbio. La scrittura di Simona Vinci a tratti è ipnotica, ho fatto fatica a staccarmi. L'ho letto in due sole sessioni. In qualche momento mi è sembrato di essere immersa nella stessa atmosfera del libro di Marie Cardinal "Le parole per dirlo"; però "Parla, mia paura" è breve (a mio avviso troppo breve per soddisfare completamente, infatti avrei voluto dare 4 stelle e mezzo se fosse stato possibile).
Parlare di ansia e di depressione in prima persona è difficile, e mi sento molto grata all'autrice per averlo fatto. Conosco anche io quel buio, in tante cose mi sono riconosciuta. Anche se molte delle esperienze che lei ha narrato mi sono estranee, quel nocciolo duro di paura, di angoscia senza nome, di terrore puro, lo conosco molto bene. E ho trovato molto vere le sue considerazioni al riguardo.
"Ecco il trucco, la magia: non chiudere, apri. Non nasconderti, mostrati. Non tacere, esprimiti. Se hai paura, chiedi aiuto".
7 reviews1 follower
December 30, 2021
RECENSIONE A BRUCIAPELO:
TRAMA: 4.5/5
SCRITTURA: 5/5
STRUTTURA: 5/5

VOTO COMPLESSIVO: 4.8/5
CITAZIONE: "l'unica cosa che si può fare è vivere un giorno dopo l'altro, cercando di coltivare la gioia, ma con la consapevolezza di quanto la mente umana sia fragile, di quanto ogni equilibrio sia in costante assestamento. Non c'è una risposta, ci sono solo domande."


RECENSIONE NO SPOILER:
È con struggente coraggio che la Vinci si mette a nudo, dando Forma e voce alla sua depressione.
Ci accompagna nelle stanze protette dell'analista e del chirurgo plastico, che danno nuova dignità ai timori di un corpo e all'inquietudine della maternità .
Un percorso di rinascita che la Vinci rende universale attraverso l'esattezza delle parole, perché "le parole - e i giardini - non l'hanno mai tradita", perché "ogni piccola vita, con i suoi eventi minimi, ha qualcosa da dire alle altre vite".
Più che consigliato, raccomandato.
Profile Image for Book.fully.
33 reviews16 followers
March 14, 2022
Bello, istruttivo, profondo e importante.
Simona Vinci racconta un'esperienza personale che accomuna miliardi di persone purtroppo, anche se ognuno la vive in modo diverso. Consigliatissimo sia per chi sta soffrendo o ha sofferto di depressione, e che quindi può capire e magari trovare conforto o imparare a conviverci, sia per chi non ne ha mai sofferto.
Penso che si faccia davvero troppa poca informazione a riguardo, e per questo probabilmente le persone estranee al problema non solo non capiscono ma addirittura aggrediscono la persona, credendo dipenda da loro. Penso che sia importante informarsi perché la società è la nostra culla e non possiamo comportarci come se questa cosa non ci riguardasse, come se fosse solo compito degli specialisti. Spesso l'amore, la fiducia, l'ascolto e la comprensione fanno più di uno psicologo, ci resta solo da imparare a volerci più bene.
4 reviews
February 27, 2023
Mi sono imbattuta in questo libro che doveva essere una storia di speranza, un'autobiografia che tocca temi nei quali c'è sempre più necessità di potersi identificare. Ho trovato un libro che di speranza non ha molto, sembra più un libro di condanna alla consapevolezza che questo male non passerà mai. Ho trovato una narrazione piuttosto superficiale, con degli ottimi spunti e delle frasi ad effetto ma con poco approfondimento del percorso interiore dell'autrice. In ultimo ho trovato un libro con delle riflessioni, soprattutto per quanto concerne la psichiatria, piuttosto fuoriluogo: sono proprio il tipo di riflessioni che fa sembrare che "i matti" debbano andare dallo psichiatra, gli altri ce la fanno senza medicinali.
Profile Image for Lelena.
208 reviews48 followers
March 4, 2019
Un libro proprio brutto. Superficiale nel peggior senso del termine. Può essere che scriverlo abbia aiutato la Vinci a superare alcuni momenti ed imparare ad esternare le paure o combattere la depressione, ma a me lettore non ha dato niente di niente. Non è un saggio, non è un memoir, non è autobiografia, nemmeno flusso di coscienza... è solo confusione! Si raccontano aneddoti slegati senza ancorarli nel tempo o nella vita dell'autrice. Si citano en passant avvenimenti di cronaca, ma nulla è approfondito, contestualizzato, giustificato. Mi sono approcciata volentieri alla lettura con la voglia di conoscere di più ciò che significa depressione e ne so meno di prima.
Profile Image for Valentina.
146 reviews1 follower
January 20, 2022
Dar voce alla propria paura è difficile, perché devi partire dal Presupposto di ammettere di averne, e non è sempre così facile. Ci si ripete "ce la faccio da solo, non ho bisogno di aiuto", ma poi quando tocchi il fondo allora capisci che devi fare qualcosa di concreto se vuoi sopravvivere .
Simona Vinci da voce alla sua paura, al suo dolore e lo fa così bene che diventa un'esperienza quasi universale.
Sostiene che "le parole non mi hanno mai tradita" e allora ne fa uso per potersi salvare di nuovo.
Straconsigliato.
Sia per chi, anche se solo in punta di piedi, ha fatto capolino negli abissi della propria mente, ma anche per chi ha la fortuna di non esserci mai cascato.
Profile Image for Dragana J. .
56 reviews23 followers
August 8, 2023
'Svaki dan izlazimo iz kuće znajući da bi nam se nešto strašno moglo dogoditi. Svaki dan ustajemo iz kreveta i znamo da možemo umrijeti. Jedina moć koju imamo je da pokušamo živjeti sadašnjost punim plućima, a da nas ne uništi teror budućnosti. Jedina moć koju imamo je da nastavimo tražiti pogled stranaca bez da vidimo neprijatelje u njima, ali nadajući se da ćemo pronaći prijatelje. Jedina moć koju imamo je vjerovati svojoj mašti i pokušati je voditi prema pozitivnim mislima, čak i kada prelazimo mračnu šumu: tama može govoriti i ne kaže se da su njezine riječi samo bolne.'

Profile Image for Original Sin.
18 reviews
April 23, 2020
Non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto.
È stato un pugno, bello forte. Ma non ha fatto male. Anzi. Questo libro ti fa sentire meno solo. Se soffri di depressione probabilmente non ti guarirà, ma ti farà compagnia e forse ti darà forza per chiedere aiuto. Non abbiate paura di chiedere aiuto.
Se soffri di attacchi d'ansia ma ti senti dire "e vabbè, prendi la camomilla alla sera" non sei solo. E c'è la puoi fare. Coraggio.
Profile Image for Silvia Todisco.
5 reviews5 followers
May 4, 2020
Come non ritrovarsi, chi più e chi solo in parte, nelle fobie e nella depressione che attenagliano la scrittrice.
Ripercorrendo le fasi del suo disturbo vieni trascinato in un vortice di emozioni che non possono non farti dubitare della tua stessa sanità mentale.
Questo breve racconto non è una testimonianza di chi ce l'ha fatta, di chi ne è uscito vincitore, ma una vera e cruda esposizione di ciò che significa fare i conti con una malattia mentale.
Profile Image for Alisea.
499 reviews13 followers
August 7, 2021
É la vivisezione della forma depressiva descritta con precisione chirurgica.
Sicuramente chi ne é afflitto potrá riconoscersi e, per chi non ne é vittima, potrá provare a conoscere una malattia diffusa ma a cui é difficile approcciarsi.
Per quello che é la mia modesta esperienza però, questo libro é stato utile solo alla scrittrice: chi é malato spesso non "vede" i problemi che ha, chi assiste ha la necessitá di ben altri strumenti che non un libro, soprattutto perché ogni caso é uncaso a sé
Profile Image for Bobparr.
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October 16, 2017
Asciutto.
Tranci di vita raccontati senza compatimento, con una pulizia che sembra raggiungere la crudeltà. Dalle immagini dell'autrice, un viso assonante con questo libro.
Credo sia un testo necessario, per la semplicità ed umiltà con le quali sono descritti senza paura giorni, settimane, mesi di vita angosciante e cupa.
Più utile questo, di sicuro, che non i svariati libri di self-help che discettano sull'argomento con algida sicumera.
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