La fotografia, fin dal suo apparire, ha influito sulla letteratura sia a livello tematico sia sulla stessa scrittura, mutandone attitudini, modi e ritmi e aumentandone l’autocoscienza. Il volume considera tanto la tematizzazione attraverso il ricorso a elementi quali il ritratto fotografico, l’album di famiglia, la foto vernacolare e l’apparizione del fotografo in veste di personaggio e/o narratore quanto l’imporsi di una vera e propria “scrittura fotografica”. Da Nathaniel Hawthorne ai photo-books contemporanei, dal dagherrotipo al digitale, si propongono varie letture (e usi) della fotografia in letteratura: dall’utilizzo metanarrativo della figura del fotografo alla metafora della fantasmatizzazione, frammentazione e perdita di identità; dall’ausilio per la memoria all’esaltazione del feticcio e del simulacro; dalla riflessione sul tempo e sulla mortalità alla poetica dell’istante decisivo.
Silvia Albertazzi è una docente, saggista e scrittrice italiana.
aureata in Lingue e Letterature Straniere presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Bologna nel 1974, ha insegnato presso l'Università di Trieste e l'Università di Bologna, dove è professore ordinario dal 2000 di letteratura inglese presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture moderne.
Esordisce nella saggistica nel 1978 pubblicando il primo volume apparso in Italia sulla letteratura indiana di lingua inglese, Il tempio e il villaggio. Interessatasi successivamente al romanzo gotico inglese e alla letteratura vittoriana, durante il periodo di insegnamento presso l'Università di Trieste si avvicina allo studio della letteratura di consumo e agli studi culturali, grazie all'influsso di Giuseppe Petronio, che in seguito la chiamerà a collaborare alle collane da lui dirette presso l'editore Laterza. Frutto di questa collaborazione sono i volumi D.H. Lawrence (1988), per la collana Gli Scrittori e La letteratura fantastica (1993), per la collana Il punto su. Risale al 1992, invece, il suo primo volume di taglio comparatistico, Bugie sincere. Narratori e narrazioni 1970-1990, apparso per gli Editori Riuniti.
La ricerca sulla narrativa contemporanea, iniziata con Bugie sincere, è approfondita nel corso degli anni Novanta, con particolare attenzione alla letteratura post coloniale e agli studi postcoloniali. Nel 2000 pubblica per i tipi di Carocci il primo testo di studi postcoloniali italiano, Lo sguardo dell'Altro, adottato in molte università italiane, così come la Breve storia della letteratura inglese di cui Silvia Albertazzi scrive i capitoli dedicati al Settecento e all'Ottocento, pubblicata da Einaudi nel 2004 a cura di Paolo Bertinetti. Lo Sguardo dell'Altro giunto nel 2012 alla quarta edizione, è completamente rivisto, aggiornato e ripubblicato con il titolo Le Letterature Postcoloniali. Dall'impero alla World Literature nel 2013.
Negli anni Duemila, Silvia Albertazzi si dedica prevalentemente alla letteratura comparata. Con il volume In questo mondo, ovvero quando i luoghi raccontano le storie (2006), vince il primo premio Alziator per la saggistica, mentre con Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (2011) ottiene una segnalazione al premio Pozzale-Luigi Russo.
Del rapporto tra letteratura e fotografia si occupa anche in Letteratura e Fotografia (Roma, Carocci, 2017, seconda edizione 2018).
Nel 2018 vede le stampe Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta.
اگر ایتالایی بلدید و به هر کدام از موضات مجموعه Bussole علاقهمند هستید از خواندنش دریغ نکنید. هدف از این مجموعه که عنوانش به معنی قطبنماست، ارائه یک مقدمه روشن و آموزشی برای حیطههای مختلف علم و فرهنگه. زبان به کار رفته یک زبان آکادمیک شستهرفته است که ضمن این که فهمش دشوار نیست با واژگان علمی اون حیطه خاص نیز آشنا میشید. خلاصه من هر بار کتابی از این مجموعه خوندم بسی لذت بردم و یاد گرفتم.