"Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più forte del reame?"
Una ragazza sfortunata, usata dalla matrigna come schiava sessuale. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?
Note dell'
L'Incubo di Biancaneve è un fantasy sperimentale, retelling delle oscure storie dei fratelli Grimm, non solo della più popolare fiaba con protagonista l'innocente principessa e la sua mela avvelenata. Nessuna eterea figura vi accompagnerà durante la storia, ma una sboccata protagonista dal passato-presente tormentato, scatenata e moderna; un'antieroina combattuta, disillusa e ribelle, pronta a qualsiasi cosa per raggiungere i suoi scopi. Dalle sfumature horror e Dark fantasy, le vicende si svolgono in un'ambientazione steampunk, quasi tra gas tossici, regine crudeli, antagonisti spietati e gag grottesche. L'Incubo di Biancaneve è un fantasy italiano che può conquistare o sconvolgere.
Questo primo volume, che funge più da introduzione al resto della saga, fu pubblicato il 2017 in versione E-book per Kindle e successivamente anche in cartaceo, dopo averlo sottoposto a un lavoro di editing professionale.
Il secondo volume, uscito un anno dopo, è già acquistabile al seguente
Nata nel 1992. Segnata dal Gameboy, le VHS, i rullini della Kodak e Jurassic Park. Romana, quindi mangiatrice di Carbonara doc. Amante delle storie particolari e originali, diciamo fuori dal comune, che siano di libri, film, manga, Anime o qualunque altra cosa. Cat person, quindi gattara fedele al Gattolicesimo. E... ho dimenticato qualcosa? Ah sì, scrivere è la mia più grande passione.
Una parola per riassumere questo romanzo: trash. E non per definire l'appartenenza al genere, ma nel senso che elementi gettati a casaccio, uniti da un world building confusionario e a personaggi del tutto superficili, alla fine partoriscono un inevitabile fallimento. La scrittura è colma di errori grammaticali nonché di refusi, risulta piatta e anonima, denotando l'inesperienza dell'autrice che ha ancora molta strada da fare. La storia, che vuole essere un retelling di Biancaneve in chiave steampunk dalle note macabre, risulta solo come un'accozzaglia di elementi, del tutto spaiati e al limite dell'assurdo. Molto spesso anche il senso della logica viene perduto. Altra nota dolente - ma davvero dolente - sono i personaggi, superficiali e per nulla indagati, solo un accenno di caratterizzazione insufficinte. La peggiore però rimane Bianca, la protagonista, una ragazzina che dovrebbe essere la "prescelta", ma si rivela solo essere un personaggio debole, piagnucolone (come lei stessa spesso si definisce) e sempre pronto a lamentarsi e a indignarsi per attirare l'attenzione. Cosa si può salvare di questo libro? Forse solo l'idea del mondo parallelo, l'accenno di un panorama steampunk ... ma nient'altro. Sono rimasta davvero delusa, speravo in qualcosa di almeno godibile ma, ad essere sicera, è fra i libri peggiori che abbia mai letto
Spero che questa recensione possa esservi stata utile, quantomeno ho cercato di essere oggettiva
Simo_Mica - per RFS . La storia di Biancaneve la conosciamo tutti e non mi sarei mai aspettata di leggerne una versione o, per meglio dire, una reinterpretazione così diversa dall’originale. Non è la candida e innocente protagonista dell’omonima fiaba, ma Bianca, una ragazza sfruttata dalla sua matrigna che ha subito abusi e che si droga. Proprio con l’aiuto di una droga particolare (in una mela) Bianca si sveglia in un universo parallelo, futuristico, di metallo, dove deve sostituirsi alla vera Biancaneve e compiere una missione: salvare il principe (che in questa versione è la guardia del corpo e si chiama Darknight). I suoi unici aiuti sono un casco – DECTORADE – con una coscienza, uno spirito, che lei chiama Cogito, e un cervo, il guardiano.
La nostra eroina è una ragazza ordinaria, per quanto la situazione lo permetta, certo fisicamente simile alla vera Biancaneve, ma con una vita un po’ incasinata e che si trova in un mondo a dir poco strano.
“La droga, per me, era come il vip pass per una festa in cui t’illudi che il mondo sia migliore, senza pensiero o sofferenza; se dovessi descrivere con due aggettivi la persona che ero, allora, sceglierei patetica e ville. Ero la tipica inetta, cui piaceva compatirsi, raccontandosi continuamente la sua drammatica storia!”
Sinceramente, non ho ancora deciso se il romanzo mi è piaciuto o meno, non si tratta proprio di una lettura vicina alle mie preferenze. Questo primo capitolo dà un assaggio della storia – ho scoperto dopo che ci sono altri volumi che sono tutti parte della serie intitolata appunto L’incubo di Biancaneve. Ho la sensazione che si tratti di una lettura interrotta, che mi manchi una parte del racconto per potermi esprimere del tutto e capire se mi è davvero piaciuto. Con così pochi elementi mi trovo in difficoltà. Forse con i prossimi capitoli si potrà intuire lo sviluppo della trama e le svolte della storia.
Posso comunque dire che la lettura è scorrevole, i personaggi sono poco sviluppati (potrebbe essere una scelta dell’autrice per creare suspense e invitare il lettore alla loro scoperta). La grafica che accompagna il libro è bella e interessante. La descrizione della città dei mercenari è fantasiosa e originale, come la storia narrata di Biancaneve.
“Rugginose torri s’avvitavano verso il cielo incolore, sovrastando piccole abitazioni logore, fatte da corrosi pezzi di ricambio di chissà quali apparecchiature, imbrattati da immondizia e pezzi deteriorati.”
Ho trovato molto bella la storia di fondo. Bella ed originale. È un retelling di Biancaneve ma della Biancaneve che conosciamo noi ha davvero poco. Punto a suo favore! La protagonista vive una vita decisamente più oscura della sua versione originale, costretta a prostituirsi a causa della matrigna arriva a fare uso costante di droghe. E sarà proprio una droga speciale, contenuta in una mela, a portarla in tutta un'altra avventura.
Devo ammettere che a questo punto mi sono un po' persa, questo cambiamento così radicale ed improvviso mi ha presa alla sprovvista. Ma continuando con la lettura ho iniziato a unire i pezzi e tutto è diventato più chiaro. Bianca si ritrova in un'altra dimensione, completamente diversa dalla sua, e non sa come e non sa perché non può tornare a casa. Tuttavia si ambienta facilmente, forse troppo facilmente, e non si fa spaventare da nessuno. L'ho trovato un personaggio davvero simpatico e il suo modo di essere un po'... Sgarbata? L'ho adorato. Per alcune sue frasi ho riso molto e le ho volentieri rilette per una risata in più.
Gli altri personaggi non li ho inquadrati molto bene, tranne Cogito. Una maschera "parlante", con una propria intelligenza, utilizzata da Bianca e che la aiuterà nella sua missione. Anche lui davvero simpatico, nonostante sia di sua natura abbastanza serio. Che ridere quando le attivava la modalità zen!!
Mi è piaciuta tantissimo l'idea di partire dal personaggio di Biancaneve e spero di poter conoscere, nei seguiti, la sua realtà un po' meglio. Credo che abbia ancora molte questioni in sospeso da quella parte e vorrei vederla risolverle. Infatti attendo con ansia il seguito!
Insomma, un fantasy ben costruito che ho potuto apprezzare davvero tantissimo! Mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del genere e perché no, anche a chi è solito leggere altro.
This has been a really interesting retelling of Snow White. It's easy to read and you can finish it in a sitting.
I thought I would read something really heavy but this was pretty tame. I have no idea how people who struggle through drug and sexual abuse act, but I think that the mc was a little to indifferent about everything.
The only problem was that this has little to no description about anything. I kind of felt weird vibes towards a gay character and how the main character acted towards him, but I hope it was only my imagination.
I really liked the fan arts at the end of the book that showed how the characters or various objects were, really helped a lot.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Quando l'autrice mi ha proposto di leggere "L'incubo di Biancaneve: La città dei mercenari" ho valutato attentamente la trama prima di accettare. Non leggevo fantasy da un po' di tempo, la sinossi si presentava accattivante e, pertanto, non ho potuto fare a meno di dire di sì. Quando fui pronta a iniziare il libro, però, girata la prima pagina capii di aver fatto un grandissimo errore di valutazione. Queste le parole che ebbi di fronte:
ATTENZIONE!!! Parolacce, doppi sensi, volgarità. In poche parole la protagonista non è proprio un'aggraziata principessa. Quindi... ... C'era una volta... ...una storia molto diversa dalle altre.
NO! NO! NO! In cosa mi ero andata a cacciare? Parolacce e volgarità mi danno già un tremendo fastidio nella vita reale, ma trovarle all'interno di un romanzo per me è inaccettabile. E infatti il personaggio di Bianca, la protagonista, non mi è piaciuto per niente. Chiariamo una cosa: non è necessario essere sboccati per essere badass. Effettivamente Bianca si dimostra spesso piena di grinta e carattere, ma poi rovina tutto con uscite fuori luogo e commenti poco pertinenti. All'inizio della storia alcune vicende portano Bianca a risvegliarsi in un mondo diverso da quello in cui ha sempre vissuto. Ecco, io avrei fatto partire la narrazione direttamente da questo punto, perchè tutta l'introduzione iniziale è intrisa di scene di cattivo gusto. Per farvi un esempio:
«"È da un po' che non giochiamo vero Bianca?" mi domandò, mentre le sue unghie rasentavano come aculei la pelle del mio collo. "Sì, è vero..." le risposi, e quegli artigli mi bucarono lievemente la pelle. I suoi occhi presero una forma ricurva, quasi innaturale, "Cosa sei Bianca?" mi domandò. "Sono una cagna." "E cosa fanno le cagne?" "Stanno a quattro zampe e abbaiano..." E, mentre mi domandava il perchè non sentisse ancora abbaiare, Cogito parlò nella mia testa, digrignando i denti, domandandomi il perchè non l'avessi ancora uccisa. La risposta fu sempre la stessa: i suoi occhi. Prima che potessi deformare la mia voce nel guaito di un cane, il campanello suonò.»
E ancora...
«Mi tastò in mezzo alle gambe facendomi sussultare, "Non... non abbiamo tempo! Lei sta arrivando..." "Lo so." disse posando il suo volto sul mio collo e inebriandosi del mio profumo, "Non riesco più a sopportare l'idea che ti usi per..." "...prostituirmi?" lo precedetti sghignazzando per poi tracannare ciò che era rimasto del vino nel bicchiere, "Tu sei l'unico che ha potuto farlo gratis!" "Bianca!" "Non ti allarmare, dopotutto..." rasentai con le dita la lampo dei suoi pantaloni, "È stata la tua tecnica a farmi invaghire di te, all'inizio. Se non fosse stato per te, sarei rimasta frigida tutta la vita e non avrei mai scoperto cosa fosse un orgasmo!" ammisi alzandomi in piedi, "L'unica cosa che ringrazio a quella troia." aggiunsi tra i denti.»
Solo io non le trovo adeguate?
Questo è il limite principale che ho riscontrato all'interno del libro, ed essendo questo tipo di scene ripetute più volte nel corso della narrazione, capirete bene di non aver potuto godere di una lettura piacevole. Per di più non è l'unico elemento che non ho condiviso. Sempre parlando di Bianca, mi ha lasciato molto perplessa la reazione che assume quando si risveglia nel nuovo mondo: nessun dubbio, nessuna incertezza, non si chiede come ci è finita lì, se è reale o sta sognando, quasi non si pone il minimo problema su come tornare a casa. Mi è sembrato decisamente poco credibile. Analizzando invece i lati positivi posso dire di aver apprezzato molto il world building. Il mondo in cui Bianca si risveglia dopo aver mangiato la mela è davvero ben pensato. Non si viene catapultati in questa realtà alternativa in modo sprovveduto, ma viene spiegato esaurientemente come funziona il nuovo mondo e come fare a sopravvivere, nonchè quale sarà il destino di Bianca. Al fianco della protagonista sarà sempre presente Cogito, una tecnologia futuristica che entrerà direttamente nella testa di Bianca per farle da guida. Cogito, tra tutti, è senza dubbio il personaggio che ho apprezzato di più. La narrazione si sviluppa da qui in poi con un susseguirsi di avventure che portano la ragazza sempre più vicina a trovare Darknight, un principe ormai caduto e fatto prigioniero. Il romanzo si esaurisce in un centinaio di pagine, ma la storia di Bianca non termina in questo volume: l'autrice ha ancora tanto da raccontare. Personalmente credo non andrò avanti con la storia per tutti i motivi elencati in precedenza e credo sia un peccato, perchè l'idea alla base è davvero valida. Se amate il fantasy e la volgarità non vi infastidisce date pure una possibilità al romanzo, altrimenti se per voi è un problema come lo è stato nel mio caso non mi sento di consigliarvelo perchè ne uscireste delusi.
Da brutta persona amante delle fiabe della tradizione (Sì, ormai questa frase vi esce dagli occhi), non posso mai dire di no a un retelling. Soprattutto se è un retelling che continua ad apparire senza pause tra i miei consigliati. Che dire? Non mi aspettavo nulla di tutto ciò. Ma quello che c’è è talmente illogico e politicamente scorretto che mi ha entusiasmata. Senza contare che mi sono ritrovata a ridere nei momenti meno opportuni. Questo fa di me una brutta persona? Sì, e nessuno si stupisce della cosa. Personalmente il nonsense della storia non mi ha disturbata. E vi assicuro che dire “Biancaneve vestita da mistress che si è calata acidi e indossa una maschera antigas parlante” minimizza il tutto. Ho già letto altri romanzi ambientati in mondi onirici e il fatto che abbiano delle leggi tutte loro è ciò che li rende speciali. Un po’ come Wonderland e l’Isola che non c’è. Tuttavia, avrei preferito qualcosina di più dalla narrazione. L’aggiunta di qualche descrizione mirata avrebbe aiutato le atmosfere a risaltare di più nel contesto, soprattutto per quanto riguarda l’ambientazione. In fondo siamo in un'altra realtà, quindi perché non darci dentro? Inoltre, questa carenza di descrizioni si avverte anche nella sfera dell’introspezione. Bianca sarà pure tosta, ma molte scene sono formate esclusivamente da dialoghi (di solito scurrili), andando un po’ a minare la possibilità di comprendere al meglio i comportamenti dei personaggi. Proprio per questo, la caratterizzazione pare abbozzata, oltre che caricaturale. Per quanto riguarda errori e simili non ne ho trovati molti, a parte qualche ripetizione e la punteggiatura dentro i caporali, ma forse ero distratta dai continui bisticci di Bianca verso qualsiasi cosa di senziente. Tutto sommato sono curiosa di scoprire come si evolverà la storia e di come Bianca riuscirà a venire a patti con ciò che Biancaneve ha in serbo per lei. E soprattutto il cervo deve finire di raccontare la storia! Dire che questo primo capitolo è originale è palese, ma essendo così volgare e privo di filtri il livello d’intrattenimento dipende molto dai gusti. Quello che è certo è che ha carattere.
Sinceramente, ancora non so se questo libro mi sia piaciuto o meno😅 È sicuramente molto originale, un retelling moderno - anzi, diciamo futuristico - della favola di Biancaneve, dove la nostra principessa è in realtà una ragazza ribelle eppure schiava della sua vita, e quello che dovrebbe essere il principe azzurro è una specie di guerriero oscuro. Ma è anche molto corto, e questo significa che tutto succede più in fretta delle solite saghe fantasy in cui bisogna aspettare il secondo libro perché succeda davvero qualcosa. Lo stile della narrazione, però, cerca in qualche modo di compensare a questa brevità, rendendola comunque una lettura piacevole...devo solo capire perché tutti vestono in latex🙈
La cosa che ho apprezzato di più di questo romanzo è stata la scrittura di Scarlet Danae, che per essere un’autrice alle prime armi, a parte qualche piccolo refuso, riesce a cavarsela bene nelle narrazioni, risultando credibile e ironica.
Mi è piaciuta anche l’idea di fondo della storia, il fatto di sconvolgere una fiaba già conosciuta e inserire al suo interno una commistione di generi tale da renderla una storia completamente diversa e innovativa.
Il mondo di Bianca è una realtà che mi incuriosisce e di cui vorrei sapere di più, ma ho trovato la descrizione dei luoghi e dei personaggi frammentaria e non in grado di farmi comprendere a pieno il worldbuilding di questo romanzo.
E' un dark romance, a volte, cruento, con linguaggio scurrile (per fortuna poco) che ripercorre, di base, la fiaba di Biancaneve. Questo mi porta a consigliarlo ad un pubblico di soli adulti per i temi affrontati.Proseguirò nella lettura dei prossimi capitoli anche perché sono molto curioso di sapere cosa ci riserva l'autrice. Il mio giudizio di tre stelle è dovuto soltanto al linguaggio scurrile e ai riferimenti sessuali, nulla a che vedere con la trama complessiva che, per ora, sto apprezzando. Purtroppo si tratta di un retelling a "capitoli", quindi bisogna aspettare il prossimo per sapere come andrà a finire. L'autrice affronta due temi importanti, pur trattandosi di un romanzo dark e di fantasia. In particolare accenna agli abusi sessuali di Bianca, cosa che la porta ad odiare la vita e a rifugiarsi nella droga. Ed è proprio questo il secondo tema che l'autrice affronta. Di cosa tratta il romanzo? Pur non essendoci riferimenti espliciti, almeno per ora e per fortuna, il lettore viene a conoscenza che la protagonista, Bianca, vive con la matrigna ed è stata vittima di abusi sessuali che hanno spento la sua "luce".
VOTO 1.5⭐️ Un paio di giorni fa @scarlet_danae, autrice italiana, mi ha contattata per sapere se poteva interessarmi ricevere l’ebook del suo libro “L’incubo di Biancaneve: la città dei mercenari”, primo libro di una saga, per poi scriverne una recensione. Dato che i retelling mi attirano sempre molto ho deciso di accettare e ieri ho ricevuto il formato digitale del libro. Ho terminato la lettura in un pomeriggio, la storia è breve (sul mio kindle segna 78 pagine), ma purtroppo ho faticato molto per arrivare alla fine. Evito di parlarvi della trama perché quella potete trovarla tranquillamente su Amazon, dove potete acquistare il libro sia in cartaceo che in eBook (vi lascio il link alla fine del post). Partirei dunque dagli aspetti negativi: sin da subito si capisce che il libro dovrebbe essere rivisto ed editato, poiché gli errori di punteggiatura emergono già dalle prime pagine. Ci si potrebbe passar sopra considerando che si tratta di un lavoro non rivisto, ma gli errori per me erano davvero troppi. Sempre oggettivo è il fatto che il world building sia poco chiaro: seppur vi siano delle buone descrizioni dei luoghi, non è sempre facilmente intuibile dove ci troviamo e perché siamo lì. Infine, ultima cosa sulla quale non si può sorvolare è come gli argomenti delle droghe e della prostituzione vengano qui trattati: si tratta di un libro destinato ai ragazzi, dunque i più sensibili a queste tematiche. È proprio per tale motivo che mi ha infastidita in Quanto persona il vederli così banalizzati e Messi in secondo piano. Passando invece alla parte soggettiva della recensione: devo dire che ho trovato alcune similitudini, dei dialoghi e degli spiegoni che interrompevano il ritmo della narrazione, rendendola troppo artificiosa e poco scorrevole. La Protagonista (che è in realtà l’unico personaggio realmente analizzato) l’ho trovata un po’ ipocrita, non è il genere di personaggio che apprezzo, avrei preferito che oltre a lamentarsi (giustamente) della situazione avesse ragionato anche sul modo per risolverla. Bella l’idea di un retelling più oscuro e molto carine le illustrazioni alla fine (hanno chiarito meglio alcuni aspetti del libro, che non posso citare per non farvi spoiler). In sostanza: con una buona revisione la storia acquisterebbe sicuramente molti più punti. Bisognerebbe trattare meglio certe tematiche (in particolare quella sulla droga avrebbe potuto essere davvero interessante se effettivamente sviluppata). Sono certa che l’autrice, lavorandoci, potrà rendere la lettura più piacevole. Per il momento fondendo il mio parere oggettivo e soggettivo riguardo al libro, mi sento di dargli 1.5⭐️. Spero con questa recensione di non aver offeso @scarlet_danae, che con me è stata gentile e disponibile, e che possa invece aiutarla a migliorarsi ☺️ e la ringrazio nuovamente per avermi inviato l’ebook! Vi lascio qui il link ad Amazon del libro, cosicché possiate farvi una vostra idea! https://www.amazon.it/dp/8892695142/r...
Storia fresca, frizzante e moderna, con un’ambientazione fantasy, ricca di elementi che variano dal puro fantastico a uno steampunk alternativo, rivedendo le figure più classiche e archetipiche delle favole. La lettura è stata coinvolgente e piacevole, curiosa di sapere come sarebbe andata finire e in attesa del seguito. L’autrice ha giocato bene le sue carte, partendo da uno spaccato che miscela Biancaneva e Cenerentola, proiettandola in una realtà pressoché moderna e un po’ da bassifondi. Il linguaggio della protagonista è adattato al contesto, per cui non aspettatevi finezza in tal senso, personalmente non ho alcun problema con certi termini, quando calzano sul personaggio. Bianca è ben lontana, in effetti, dall’immaginario fiabesco di Biancaneve, eppure la si riesce a vedere ottimamente nel ruolo. Poi tutto cambia, proiettati in un mondo assurdo, ci si ritrova nella versione “cattiva” e decadente del mondo delle meraviglie di Alice. Scopriamo così altri aspetti della protagonista, che tira fuori un caratterino niente male. Darknight? Mi piace un sacco, ma non voglio dirvi niente, per evitare spoiler e per lasciarvi il gusto di scoprirlo da soli. Confesso, però, di avere avuto qualche problema con le scelte stilistiche dell’autrice, molto lontane da quelle canoniche della narrativa contemporanea. Questo ha reso poco fluida la lettura, un po’ singhiozzante, per venire a capo di qualche periodo. Ciononostante, la storia è riuscita a conquistarmi.
Purtroppo è un NO!!! Mi trovo sempre in difficoltà in queste circostanze perché mi faccio prendere da mille paranoie: "forse non ho capito io questo libro?", "forse non sono riuscita ad empatizzare con la protagonista", e altri mille pensieri...ma questa volta, osservando i riscontri di altre persone, mi sono resa conto che questo personalissimo pensiero, non si fermava solo nelle quattro mura del mio cervello.
Precisazione doverosa: regalo di Natale della deliziosa Raffy, aveva deciso di proiettarsi su un retelling dedicato a Biancaneve, consapevole del mio amore profondo per il genere. Io tutta contenta, mi sono fiondata senza informarmi: ne sulla trama o sulle considerazioni dei precedenti lettori, in modo da rimanere il più neutrale e influenzata possibile. Ammetto che non so bene cosa dire, l'unica mia certezza alla fine di questo libro è stata la mia faccia: confusa...totalmente confusa!!! Un passo indietro...
Cresciuta con fiabe e biscotti, un grande classico come Biancaneve, risulta una certezza nel nostro quotidiano e osservare il mutamento nella versione di Scarlet Danae può stupire e destabilizzare. Una donzella sull'orlo dell'ennesimo attacco di astinenza da droghe, viene descritta come sottomessa (in tutti i sensi) ad una perfida matrigna senza un briciolo di sentimento nei confronti della ragazza. Solo una bella e succulente mela avvelenata, potrà alleviare ogni patema della pallida e smorta Biancaneve, ma un sogno profondo cancella e annulla ogni suo senso in vita. Da questo momento in poi, come un film degli Avengers, un multiverso buffa alle porte, proclamando la vera avventura che porterà il lettore verso una serie di "livelli" tra scontri e rivelazioni, rimarcando quel senso di ludico (sotto l'ottica "disimpegnata") gioco.
Se la prima parte, anche se a tratti abbozzata, aveva un minimo attratto la mia curiosità delineando quel concetto base strano ed estroverso (come piace a me), la seconda parte ha buttato tutto all'aria. Credo che il problema primario sia il "tempo" scelto dall'autrice. Consapevole del richiamo impellente all'estasi provata da una droga, lo scadenzare frettoloso dovrebbe ricreare quel senso di spaesata euforia, ma nell'opera risulta solo un insieme di tante informazioni che non vengono spiegate, contestualizzate e rese concrete, come gli stessi personaggi. Apparentemente "innovativi", si riducono ad un insieme di battute fuori luogo e situazioni inverosimili. Il "mancato" senso di spaesata paura in Bianca, piombata in un mondo nuovo, risulta tanto artefatto. Come il suo linguaggio "sboccato" che dovrebbe delineare una forma di forza o coraggio, arrivando però allo stadio di adolescenze ribelle, in netto contrasto con la voce narrante che si riempie la bocca di pindalici giri di parole. La bilancia non è mai al suo centro esatto, pende terribilmente nel verso sbagliato, arrivando alla fine di tutto: la staticità di questa storia.
Ancora oggi, mi mangio le mani perché "L'incubo di Biancaneve" è una storia maledettamente geniale ma, allo stesso tempo, maledettamente buttata nel cesso (come direbbe la donzella). Tra refusi a ripetizione, atteggiamenti contrastanti e le troppe informazioni lasciate sospese, ha reso il tutto superficialmente abbozzato. Peccato perché Scarlet aveva tra le mani una bellissima mela, senza cogliere la sua vera essenza.
Mi dispiace di non aver apprezzato questo primo volume, consapevole che non desidero continuare la serie. Spero di aver illustrato al meglio il mio pensiero, rispettando il lavoro dell'autrice ma reputo che bisogna lavorarci molto e cercare di far uscire il buono di questa idea che (ripeto) reputo geniale.
Questa non è la classica storia della principessa e del principe che va a salvarla (e già questo mi piaceee!), non è tutto rosa e fiori, ci sono mele avvelenate e personaggi più cattivi e quelli più combattenti. Una rivisitazione di Biancaneve dei fratelli Grimm ma non quella che tutti conosciamo, perché in questo libro Bianca non è così pacata e innocente, qui la protagonista combatte, è forte, caparbia, risoluta (amooo). Vive con la matrigna, vittima di abusi sessuali che purtroppo l'hanno spenta, incattivita, odia il mondo intero (e come darle torto?), come nella fiaba classica anche qui troviamo la fatidica mela, una droga che inibisce i sensi, spinta dalla curiosità una volta assaggiata Bianca verrà catapultata in un mondo parallelo e da qui che inizierà la sua avventura piena di insidie e pericoli, combatterà per la liberazione di qualcuno e forse anche per la sua; sola con solamente una voce nella sua testa a farle da guida e in compagnia delle trappole che incontrerà durante il suo cammino. I temi trattati sono delicati, la vita stessa a volte ci trascina nel pericolo e nell'oblio della distruzione se ci affianchiamo a persone malvagie, questo è il messaggio che mi ha lasciato; l'ebook come anche il libro, è molto curato, la scrittura è scorrevole e richiama l'attenzione del lettore, non annoia ma rapisce. Un dark romance bello bello, cruento e interessante, non mi resta che consigliarvelo se siete alla ricerca di personaggi stravaganti, di misteri e di un'eroina diversa dal solito, questo fa per voi.
Credevo si trattasse dell'ennesimo retelling e, nonostante io apprezzi il genere, temevo che la mia poca simpatia per Biancaneve non me lo avrebbe fatto apprezzare nel modo giusto. Ovviamente mi sbagliavo, perché L'incubo di Biancaneve non è affatto un retelling. Lo si potrebbe definire un seguito e, allo stesso tempo, una versione alternativa della classica storia di Biancaneve. Con la Disney e con i fratelli Grimm, però, non ha nulla a che fare.
Ho apprezzato moltissimo l'ambientazione fantasy/steampunk con diversi richiami ad un'epoca passata. Per non parlare della protagonista che mi ha colpito proprio per la sua evidente imperfezione. Bianca è tutto tranne che una principessa ed è proprio per questo che l'ho trovata subito molto simpatica.
Ho notato qualche errore, ma nulla di eccessivamente grave, per lo più refusi.
Se cercate una lettura veloce, scorrevole, appassionante e un po' diversa dl solito, questo è il libro che fa per voi!
Bianca è una moderna Biancaneve. Orfana dei genitori, vive fra droga e umiliazioni con la sua matrigna che la tratta come una schiava e la costringe a prostituirsi. Un giorno tuttavia si lascia convincere dal suo amante a provare una nuova droga spacciata all'interno di una mela, e parte per un trip da cui non riesce più a fare ritorno.
Al suo risveglio si ritrova in un mondo oscuro e decadente dalla forte connotazione steampunk, e scopre di essere la reincarnazione della principessa Biancaneve che, come da copione, ora giace in un sonno profondo simile alla morte. La sua guida in questo mondo è Cogito, il programma di assistenza installato nella sua maschera antigas, e la sua prima missione è quella di trovare il Principe Darknight, che fu il compagno della vera Biancaneve.
Mi trovo sempre in difficoltà nel commentare un libro che non mi è piaciuto. Parto sempre un po' prevenuta nei confronti delle pubblicazioni self, ma a mia discolpa devo dire che raramente mi sbaglio, per questo ho preferito comprare questo ebook invece di farmelo inviare dall'autrice, come si era proposta. Penso che ricevere un libro gratuitamente in cambio di una recensione renda il giudizio finale meno obiettivo, come se ci si sentisse sempre in debito. Chiusa questa parentesi, cerco di capire come mai questo libro non mi sia piaciuto.
In primo luogo la protagonista. Bianca non mi è piaciuta per nulla, una ragazzina antipatica e volgare, capace di prendere la sua dipendenza dalle droghe e il suo passato di abusi, e di sfruttarli per darsi un tono da donna vissuta; è superficiale e presuntuosa, propensa al piangersi addosso scaricando la colpa su altri o sul destino, senza agire per cambiare le cose. Impossibile farmela piacere, impossibile identificarmi o empatizzare con lei.
Un altro punto debole a mio avviso sono i dialoghi. Artificiosi e poco credibili, che spesso si dilungano su inutili battibecchi fuori luogo se messi in relazione alla situazione, e troppo prolissi se paragonati alla velocità con cui vengono descritte le azioni più importanti, che invece spesso vengono liquidate in poche righe.
Mi sento di precisare che nonostante abbia letto molte critiche sull'argomento, non ho alcun tipo di problema con la violenza o il sesso, tuttavia per quanto riguarda la narrazione ho avuto in generale l'impressione di leggere una lista di azioni semplicemente elencate una dopo l'altra che, anche se abbellite da qualche orpello lessicale, non riescono a scorrere in maniera fluida e rendere coinvolgenti gli avvenimenti. Un World building praticamente assente non migliora la situazione.
Insomma, mi dispiace moltissimo dare questo giudizio perché l'idea di base mi è sembrata davvero originale, ma per me al momento è NO.
Se cercate qualcosa di completamente diverso, veloce e moderno questo è sicuramente il libro che fa per voi. Il mondo dei mercenari è il primo volume di una novella episodica. Si tratta di un retelling di Biancaneve ma qui abbiamo una situazione un po' dark e futuristica che mi ha ricordato un videogioco. Mi è sembrato davvero di star leggendo una storia di un videogioco e non mi é per niente dispiaciuto perché io li amo. La Biancaneve del racconto è esattamente l'opposto di quella che noi conosciamo e mi ha divertito. È molto simpatica e rispecchia le ragazze di oggi anche se la sua situazione familiare é un po' tragica. Ho dato ben 4 stelline perché l'ho letto senza problemi e mi ha fatto anche sorridere. Sono curiosa di sapere come andrà avanti il racconto in questo mondo parallelo in cui si ritrova Bianca e mi ha intrigato anche il secondo personaggio principale Darknight, di cui vorrei conoscere qualcosina di più. Il secondo capitolo è uscito da poco con il titolo "Le mura di vetro".
Finalmente ho terminato questo libro! Purtroppo è stata una lettura molto lenta per vari motivi. All’inizio non mi entusiasmava l’andamento della storia e poi sono stata molto impegnata. Devo dire che i primi capitoli sono un po’ difficili da leggere, le cose non vengono spiegate bene ma, andando avanti con la storia si capisce meglio tutto. Verso la fine del quarto capitolo la storia mi ha molto incuriosito e spronato a leggerlo. È la storia di Bianca, a mio parere una ragazza un po’ disagiata.. :') che certe volte se ne esce con battute e frasi davvero improponibili! Viene improvvisamente trasportata in in altra dimensione, diciamo così, totalmente diversa dalla propria. In quelle pagine ho trovato un po’ difficoltà nel collegare tutti i pezzi. Nelle pagine seguenti viene poi spiegato qualcosa che rende tutto più chiaro. Incontreremo poi pochi personaggi, purtroppo il libro è piccolino perciò molte cose vengono raccontate in maniera rapida. Posso assicurare che è un libro dove, verso la fine, riesce a sorprendere. Devo dire che un libro del genere non l’avevo mai letto, molto particolare. Ci sono rimasta male per il finale, non avevo capito che c’era un seguito. Perciò aspetto di leggere come andrà a finire!
Potrei riassumere in: Bianca è una bomba. La storia è una bomba. Questo libro è una bomba. Infatti mi sono esplosi i polmoni per le risate. Nonostante l'advertising iniziale ho trovato volgarità e doppi sensi per nulla pesanti, anzi, molto equilibrati. La protagonista è vera, si comporta e pensa come una persona vera e non come un qualsiasi protagonista che fa sempre la cosa giusta. Questo è il primo punto di forza della storia. La mente di Scarlet partorisce idee geniali, assurde, divertenti, tenendo altissimo il ritmo della narrazione. Ho letto diverse critiche ma sono tutte infondate, non ci sono errori e non è scritto male. Anche dal punto di vista estetico fa la sua porca figura: bellissima la copertina, stupende le cornici e le illustrazioni. Ha superato le mie aspettative e Bianca è già entrata nella mia top ten dei personaggi. Consigliatissimo a chiunque non abbia la puzza sotto il naso e abbia le facoltà mentali minime per comprendere il tema e il genere.
La storia non è male, l'idea è abbastanza innovativa. C'è qualche problema di fondo, soprattutto per quanto riguarda il lessico, che certe volte è davvero troppo ridondante e pretenzioso, troppi paroloni inutili al fine della storia, che invece avrebbe giovato di un vocabolario più povero e scorrevole. Per il resto nulla da ridire e per essere opera di un'autrice alle prime armi fa sperare bene. Con qualche piccolo accorgimento può rivelarsi una serie davvero interessante. Sicuramente darò un'occasione anche ai seguiti.
Una simpatica e insolita rivisitazione della favola. Biancaneve non mi è mai stata simpatica, ma anche qui è stato difficile prendere il personaggio. Di sicuro sotto la sua corazza da sbruffona si nasconde l'insicurezza tipica di queste persone con mancanza d'amore. Infatti, dopo essere partita male con Darknight, cerca di riconciliarsi perché si rende conto di aver bisogno di lui.
Un retelling che come anticipa il titolo è stato un vero e proprio incubo di lettura. Ho trovato questo libro sconclusionato, con una storia assurda (che forse potrebbe essere l’unico punto a suo favore) con dialoghi poco accattivanti a tratti volgari...non mi ha spaventata la volgarità non sono di certo una santa ma l’ho trovata di pessimo gusto inserita in un contesto poco consono. Vabbè ovviamente non prenderò il secondo e nemmeno lo consiglio.
complimenti all'autrice, spero di poter leggere anche i due capitoli successivi della storia! Si sentono amore e dedizione (da parte dell'autrice), sfrontatezza e ilarità (punti forti della protagonista). Un cocktail esplosivo ideale per evadere dalla realtà.
Se siete affezionati alla classica storia di Biancaneve vi consiglio di non leggerlo, vi potrebbe deludere...ma se avete voglia di vedere una principessa agguerrita che vive in un mondo difficile, dove deve lottare per sopravvivere...beh che aspettate? dovete leggerlo 😊
Come rivisitazione della fiaba classica di Biancaneve l'ho trovato molto originale. Ho apprezzato come gli elementi principali siano stati mantenuti ma al tempo stesso modificati, senza però creare stonature. È un libro pungente e non vedo l'ora di leggere il seguito!
La storia non è male, ma troppo dark per i miei gusti. Il primo impatto con la protagonista e la trama non è stato dei migliori, il che non mi ha permesso di affezionarmi a nessuno dei due.
Non so se l'ho capito del tutto.. piuttosto confusionario e spesso un po' tirato via. Proverò anche il secondo capitolo, per capire se vale la pena continuare.