L'antropocentrismo è costruito sulla presunta superiorità dell'umano sulle altre forme di vita, oltre che su quella di certi umani rispetto ad altri: ma che succede quando scopriamo di essere della stessa sostanza di tutti gli esseri viventi del pianeta? Quando le proprietà che pensavamo ci rendessero speciali, come la vita mentale o la capacità di soffrire, si manifestano anche in ciò che definiamo ingenuamente «non umano», allora l'umanità come sistema chiuso dell'umanesimo classico si dissolve. Molte sono state le soluzioni proposte, a questa domanda, ma ognuna, presa singolarmente, non basta. Il postumano, così come declinato qui, contrapposto anche ai primi fallimentari tentativi dell'ultimo decennio dello scorso millennio, è volto a riposizionare l'umanità in uno schema integrato nella Natura, verso un superamento dell'antropocentrismo, e la costruzione di una nuova narrazione per il nostro futuro.
Leonardo Caffo (Catania, 1988) è un filosofo, scrittore, curatore editoriale e opinionista italiano. E' professore di Estetica della Moda, dei Media e del Design alla NABA di Milano, insegna inoltre Ecologia dell'Arte alla IULM sempre a Milano. In precedenza ha insegnato Filosofia Teoretica al Politecnico di Torino. Scrive sull'inserto culturale «la Lettura » del «Corriere della Sera». Tra i suoi ultimi libri: Il cane e il filosofo (Mondadori 2020) e Quattro capanne. O della semplicità (nottetempo 2020). Per Einaudi ha pubblicato La vita di ogni giorno (2016), Fragile umanità (2017), Vegan (2018) e Velocità di fuga (2022).