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Non è lavoro, è sfruttamento

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Dicevano: meno diritti, più crescita. Abbiamo solo meno diritti. La modernità paga a cottimo. Così dilaga il lavoro povero, spesso gratuito, la totale assenza di tutele e di stabilità lavorativa. È una condizione che coinvolge più di una generazione. Non più solo la generazione Erasmus e i Millennials, ai quali si è ripetuto il mantra dei giovani schizzinosi o emigranti per scelta. Ma anche le generazioni precedenti. Da troppo tempo si tace sulla perdita di diritti e sul crescente sfruttamento, la chiamano pace sociale. Ora è il momento di fare pulizia: il lavoro è la questione fondamentale del nostro tempo.

Giovani e meno giovani costretti a lavorare gratis, uomini e donne assuefatti alla logica della promessa di un lavoro pagato domani, lavoratori a 3 euro l'ora nel pubblico e nel privato: questa è la modernità che paga a cottimo. Sottoccupazione da un lato e ritmi di lavoro mortali dall'altro. Diritti negati dentro e fuori le aziende per quanti non vogliono cedere al ricatto. Storie di ordinario sfruttamento, legalizzato da vent'anni di flessibilizzazione del mercato del lavoro. Malgrado la retorica della flessibilità espansiva e del merito come ingredienti indispensabili alla crescita sia stata smentita dai fatti, il potere politico ha avallato le richieste delle imprese. Il risultato è stato una cornice legislativa e istituzionale che ha prodotto uno sfaldamento del mondo del lavoro: facchini, commesse, lavoratori dei call center, addetti alle pulizie in appalto procedono in ordine sparso, non sentono più di appartenere alla medesima comunità di destino.


Le inchieste di Marta Fana sul Jobs Act e la sua lettera al ministro Poletti, condivise da migliaia e migliaia di lettori, hanno portato alla luce la condizione del lavoro in Italia, imponendola all'attenzione pubblica come voce di un'intera generazione.

173 pages, Kindle Edition

First published January 1, 2017

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About the author

Marta Fana

5 books13 followers

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Displaying 1 - 13 of 13 reviews
Profile Image for Fabio Bertino.
Author 6 books38 followers
November 7, 2017
Preciso e documentato, demolisce letteralmente la retorica neoliberista improntata allo smantellamento di ogni diritto e di ogni dignità del lavoro
Profile Image for Ale.
47 reviews7 followers
December 3, 2017
Ho sentito parlare di Marta Fana per la prima volta attraverso il blog del collettivo Wu Ming, e infatti aderisce perfetamente ad una delle pratiche cardine dei bolognesi, ovvero quella di analizzare e scardinare le narrative ufficiali, di andare a scavare per proporre una visione alternativa della questione in esame. In questo caso si tratta del lavoro: Fana smentisce le spiegazioni addotte dalla politica giustificare il crescente sfruttamento, la febbre della flesssibilità, la frammentazione delle classi lavoratrici, descrive il processo che ha portato dagli anni Novanta ad oggi all'erosione dei diritti dei lavoratori e al loro impoverimento generale, e non nasconde i vergognosi assists che la politica ha offerto agli interessi finanziari. Il quadro è desolante ma va guardato.
Profile Image for patrizia.
54 reviews6 followers
September 7, 2024
«[...] non è l'immigrazione che ci impoverisce, è il capitalismo! Basterebbe un sussulto di dignità e prendere coscienza prima di tutto che lavorare gratis fa bene solo alle imprese e a quella visione di mondo che ambisce a sostituire il diritto con il favore, la dignità col merito, il bisogno con il debito.»

Davvero una lettura che ti fa arrabbiare contro il mondo. Uno stimolo importante per continuare i miei studi e per distruggere il sistema attuale.
Profile Image for Daniele Bassanese.
119 reviews6 followers
December 2, 2022
In questa recensione parlo annche di Basta salari da fame, pubblicato successivamente a Non è lavoro è sfruttamento, trattando temi simili mi è più facile affrontarli.
Come facilmente intuibile si parla della situazione del mercato del lavoro in Italia e della condizione salariale. Tematiche centrali forse ora piu che mai, affrontate in modo puntuale con fonti, dati e studi alle spalle. Non è lavoro è sfruttamento è forse una panoramica più veloce, quasi introduttiva, mentre Basta salari da fame scende molto più nel merito delle questioni analizzate. Anche solo per smentire mantra ricorrenti come la necessità del taglio al cuneo fiscale, o che l'aumento dei salari corrisponde automaticamente alla perdita del potere d'acquisto per via dell'inflazione. Letture assolutamente consigliate per chi non si spaventa o si nasconde dietro una levata di scudi se sente parlare di "lotta di classe" o altre amenità simili, fare un ripasso delle lotte sindacali e sul lavoro in Italia attraverso il novecento e il nuovo millennio, come è cambiata la legislazione e le pratiche. O anche solo per sentire la narrazione non soltanto di chi il lavoro lo crea ma anche di chi lo cede. Troppo spesso svenduto, senza l'ombra di dignità.
Profile Image for Domenico Dentici.
Author 3 books10 followers
November 17, 2021
Consigliato a chi vuole una infarinatura generale sullo sfruttamento del lavoro in Italia. I primi due capitoli sono fatti super bene, mentre gli altri li ho trovati un po’ generalisti, nel senso che trattavano temi che suppergiù chi si avvicina al tema conosce senza però approfondirli più di tanto (ad esempio i rider).
Profile Image for Cristina Rold.
Author 3 books34 followers
December 5, 2017
"Non è l'immigrazione che ci impoverisce: è il capitalismo!"
Ecco, direi che è un'ottima sintesi di questo super libro di Marta Fana, che andrebbe distribuito in tutte le scuole superiori, di città e di provincia, e in tutte le università.
Ci sono diversi libri che parlano di lavoro, ma pochi che offrono una visione d'insieme su cosa lega le dinamiche sociali le une alle altre. L'autrice non si vergogna di ricercare nelle dinamiche odierne le categorie marxiste di accumulazione, di plusvalore, di critica alla produttività come fine ma anche come mezzo. Di operai e di lavoro povero. Di classe. Ho sempre pensato che fossero categorie validissime ancora oggi, seppur da contestualizzare in un sistema più complesso di quello ottocentesco, ma pare che si preferisca celarsi dietro altre parole più moderne per paura di sembrare i soliti polverosi lettori. Quindi bravissima Marta Fana per aver scelto di usare "parole grosse".
Sono pochi anche gli autori oggi che propongono una vera visione rivoluzionaria del capitalismo, come se non potessimo fare un passo indietro e pensare per lo meno di migliorare il mercato del lavoro povero, che fa sì che chi ha poco viva in un contesto lavorativo dove per sopravvivere non deve voler chiedere di più. "Di fronte a tanta ferocia ci si trova spiazzati" scrive l'autrice nella conclusione, dove propone però diverse azioni programmatiche ben documentate per venire a capo di ciò che non funziona. Certo, nulla si può fare se chi fa le leggi non percepisce il lavoro povero come un'ingiustizia e un problema sociale.

Di seguito alcuni passaggi che mi sono segnata.

"Il furto quotidiano operato a danno dei lavoratori di oggi e domani è stato sostenuto dall'ideologia del merito, imposta per mascherare un'inevitabile conflitto fra chi sfrutta e chi è sfruttato"

"La flessibilità non è neutra: scarica il suo peso sulla parte più debole, il lavoratore, in balia del ricatto della disoccupazione"

"Attraverso la mercificazione del rapporto di lavoro portato all'estremo dal sistema di voucher disinnesca la capacità dei lavoratori, organizzati o meno, di incidere sulle scelte aziendali, sull'organizzazione del lavoro, ma anche in termini di investimenti, quindi di partecipazione allo sviluppo economico del paese" [...] "quel che Marx definiva plusvalore: tutto il valore della produzione è in mano agli imprenditori"

"..dal momento che la remunerazione non è ancorata alla durata della prestazione, il rischio di speculazione al ribasso è intrinseco al sistema, lasciato in balia della generosità del committente"

"In termini marxiani la logistica rappresenta il momento della circolazione delle merci attraverso cui si determina la valorizzazione stessa del capitale"

"[riguardo alle agenzie interinali] è in questo processo che la mercificazione del lavoro trova piena espressione"

"Pare che non si possa fare a meno di questo lavoro gratuito per ottenere l'attestato di potenziale lavoratore"

"La retorica della produttività trascina con sé un abbaglio teorico cavalcato da politica e imprenditori, secondo cui la produttività è funzione quasi esclusiva del costo del lavoro, che deve essere ridotto per unità di prodotto"

"Il ricorso al welfare aziendale come forma di remunerazione ha a che fare con il ruolo dello stato e della sua funzione democratica del definire e soddisfare quei diritti che dovremmo considerare non già di cittadinanza, ma proprio universali"

"La controrivoluzione neoliberista aggredì anche il settore pubblico su tre livelli: primo, il privato deve sostituirsi al pubblico nella riduzione e distribuzione di beni e servizi, Secondo: lo Stato deve ridurre la tassazione sulle imprese e sui loro rendimenti. Terzo: lo Stato deve ridurre la spesa sociale così da stimolare i disoccupati a cercare e accettare un nuovo lavoro"

"Che la propensione per l'innovazione non sia correlata positivamente alla flessibilità del mercato del lavoro è dimostrato anche da altri recenti studi"


Profile Image for Valentina.
73 reviews21 followers
January 30, 2020
Un quadro davvero preciso della situazione italiana del lavoro, per me un libro imprescindibile da far leggere anche nei licei e nelle università. Già curiosissima di leggere il nuovo volume.
Marta Fana riesce con chiare parole e dati alla mano a ricostruire passo passo una situazione critica, sul piano personale e impersonale, a tenerti incollato alle pagine pur avendo sentito queste cose al tg o avendole lette sui giornali (punte dell’iceberg), a sviscerare tutto quello che c’è dietro e che spesso e volentieri viene fatto passare in sordina.
Una persona preziosa e un saggio altrettanto prezioso.
Fuck capitalism!
Profile Image for Debs.
30 reviews6 followers
May 16, 2024
Un testo che smonta le idee capitaliste e individualiste, che sottolinea come il lavoro si sia progressivamente precarizzato ed esternalizzato a danno dei lavoratori, che restano con minori diritti e tutele, e che mostra, con dati e riferimenti a leggi, come la politica sia connivente con le aziende varando normative che vanno a vantaggio delle imprese.
Il testo è interessate e ben documentato, certamente richiede molta attenzione nella lettura.
Profile Image for Andrea Fiore.
290 reviews74 followers
April 29, 2019
Il miglior commento a questo libro lo ha scritto un giovane hegeliano di sinistra, sulla Nuova Gazzetta Renana del 19 maggio 1849: «Noi non abbiamo riguardi; non ne attendiamo da voi. Quando verrà il nostro turno, non abbelliremo il terrore».
8 reviews
March 18, 2018
Un’analisi lucida e senza infingimenti (anche se a volte un po’ militante) dell’attuale condizione del lavoro in Italia.
4 reviews1 follower
July 19, 2023
Le battaglie sono condivisibili. È un pamphlet polemico, non ha un grandissimo contenuto informativo. Dipende da cosa uno cerca.
Profile Image for Greta.
62 reviews
December 10, 2023
Un libro a dir poco eccezionale. La Dottoressa Marta Fana è un'esperta che l'Italia ha quasi perso.
Questo libro apre la mente
Profile Image for Désirée.
67 reviews5 followers
January 25, 2021
Così così. Il libro offre senz'altro una buona analisi generale della situazione attuale del mercato del lavoro italiano, concentrandosi sul denunciare le svariate forme in cui il lavoro retribuito con pochi spiccioli (voucher) o addirittura gratuito (tirocini e alternanza scuola/lavoro) è stato legalizzato e normalizzato. Inoltre, è positivo che le affermazioni dell'autrice siano corroborate da numerosi dati e grafici. Tuttavia, secondo me il libro non può né essere definito per addetti ai lavori, in quanto comunque rimane abbastanza sul generico, né un lettura introduttiva sulla liberalizzazione del mercato del lavoro in Italia (ciò che stavo cercando), poiché molte cose vengono date per scontate, e anche se le varie riforme (Fornero, Jobs Act) vengono nominate, non vengono spiegate in maniera approfondita. Diciamo che nel complesso il libro manca un po' di struttura, mi sarebbe piaciuto che avesse un approccio più storico e descrittivo delle riforme, per poi analizzarne le conseguenze; invece emerge molto il lato politico del libro, e pur condividendo a pieno queste posizioni, il libro finisce per prendere quasi la forma di un discorso propagandistico volto a creare scandalo riguardo alla situazione attuale, cosa giusta ma che forse non richiedeva un intero libro.
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