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Dammi mille baci: Veri uomini e vere donne nell'antica Roma

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Dopo la ricognizione sull'eros greco, Eva Cantarella, parla dell'amore al tempo dei romani. Per un romano la virilità era la massima virtù; e i romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell'amore e nel sesso. E infatti da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città. L'altra faccia della sessualità romana è l'etica del vanto, il gloriarsi della propria virilità anche negli aspetti più concreti e materiali. Ecco allora i "Carmina Priapea", gioiosa celebrazione di Priapo, il dio del fallo, coi suoi spropositati attributi; ecco graffiti e iscrizioni di palestre, taverne, muri la cui gioiosa crudezza sconfina spesso nell'oscenità, ecco leggende popolate da membri maschili che spuntano dal focolare per fecondare innocenti fanciulle. Ed ecco dotti ma spassosi intermezzi, dove l'autrice guida il lettore attraverso le pratiche osculatorie (i tre modi di nominare il bacio, osculum, savium e basium), le tariffe, le specializzazioni e l'abbigliamento delle prostitute, i riti matrimoniali e di fecondità. E le donne? Ci sono quelle che si adeguano (Porzia, che si suicida inghiottendo carboni ardenti), le donne modello di virtù (Lucrezia) e le ribelli (Sulpicia), contro cui si accaniscono le leggi moralizzatrici. E poi i "veri" uomini, Augusto e Cesare, i poeti Orazio e Marziale, e ovviamente, Catullo, che chiede con pari trasporto i baci della bella Lesbia e del tenero Giuvenzio.

188 pages, Paperback

First published April 1, 2009

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About the author

Eva Cantarella

73 books137 followers
Eva Cantarella (born 1936 in Rome) is an Italian classicist. She is professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, and has served as Dean of the Law School at the University of Camerino.

Cantarella is known for examining ancient law by relating it to modern legal issues through law and society perspective. She has researched subjects involving the legal and social history of sexuality, women's conditions, criminal law and capital punishment.

She has written many books, which have been translated into several languages, including English, French, German and Spanish. Cantarella is also editor of Dike - International Journal of Greek Law and a member of several editorial boards such as Apollo - Bollettino dei Musei provinciali del Salernitano; Dioniso; Crime, Histoire et Societés; Revista des estudios latinos; and CADMO - Revista de História Antiga (University of Lisbon).

Cantarella has been professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, Italy. She has been dean of the Law School of the University of Camerino. She has also taught and given lectures at many universities in Europe and the United States. She has been appointed Global Professor at New York University School of Law.

She was awarded the Grand Officer of the Order of Merit of the Italian Republic in 2002 by President Ciampi.

***

Roma 28 novembre 1936. Grecista. Laureata in Legge, specializzata a Berkeley (Usa) e Heidelberg (Germania). Figlia del grande grecista Raffaele. «Fin da bambina amavo il mondo greco, perché in casa sentivo parlare di personaggi mitologi, dell’Odissea... Ma all’Università mi rifiutai di iscrivermi alla facoltà dove insegnava mio padre. Mi imbarazzava l’idea di essere la figlia del Professore. Così studiai Legge, laureandomi con una tesi sul diritto romano antico e poi dedicandomi, per conto mio, al diritto greco».
Insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco alla Statale di Milano. Ha insegnato anche a Austin e alla New York City University.
Nel 2002 fu nominata da Ciampi Grand’Ufficiale della Repubblica. L’anno successivo vinse il premio Bagutta con il libro Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto.
Ha dedicato una parte dei suoi studi alle donne dell’antichità (per esempio Tacita muta, la donna nella città antica, Editori Riuniti, e Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli) e sull’erotismo nell’antichità (La bisessualità nel mondo antico, Editori riuniti). Bei saggi su Pompei: Pompei. I volti dell’amore (Mondadori), e Un giorno a Pompei (Electa) e il suo ultimo libro Pompei è viva (Feltrinelli 2013).
Nel 2008 tra coloro che raccolsero l’appello di Angelo D’Orsi per mostrare solidarietà ai 67 docenti di fisica della Sapienza una cui lettera aveva fatto saltare l’invito a Benedetto XVI per l’inaugurazione dell’anno accademico (vedi Marcello Cini).
Femminista della prima ora, comunista, in prima linea nelle battaglie per divorzio e aborto. «Non sono contraria a scendere in piazza. In una fase in cui siamo tutti incatenati agli schermi, la parola pubblica sarebbe la vera novità» (a Maria Laura Rodotà nel 2009) [Corriere della Sera, 15/9/2009]

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44 (6%)
1 star
7 (1%)
Displaying 1 - 30 of 53 reviews
Profile Image for Dagio_maya .
1,108 reviews351 followers
September 20, 2022
Arrivo a questo libro seguendo un pensiero fatto durante la lettura di Quo Vadis.
Lì il protagonista (Marco Vinicio) si dice innamorato della giovane Licia.
In una delle prime scene, durante un banchetto di Nerone, lui si ubriaca e cerca di violentarla stupendosi poi della fuga.
Insiste però chiamandolo Amore.
Mi sono quindi chiesta cosa i romani intendessero con questa parola.

Mi sono ricordata, allora, che la storica Eva Cantarella aveva scritto qualcosa sul tema ed ecco, dunque, che inizio la lettura di “Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica “.

Partiamo dal titolo.

La prima parte - “Dammi mille baci” si riferisce ad un carme di Catullo:

Il sole che muore rinascerà
ma questa nostra luce fuggitiva
una volta abbattuta, dormiremo
una totale notte senza fine.
Dammi baci cento baci mille baci
e ancora baci cento baci mille baci.”


Sono versi che attestano la passione di Catullo per Clodia.

La seconda parte del titolo (“Veri uomini e vere donne nell'antica “) si riferisce all’idea particolare di mascolinità e femminilità del mondo romano.
Un’idea che si fonda su ruoli ben precisi che, di conseguenza, stabiliscono regole scritte e non scritte di comportamento sociale.

Cantarella ha un prosa scorrevole che può raggiungere tutti appassionando ed istruendo il lettore su origini sia etimologiche sia sociali rispetto al tema dell’eros e delle affettività.

La linea di cesura, per la società romana, fu quella determinata dalla diffusione del cristianesimo.
C’è un prima che nelle sue varianti nel tempo presenta dei capisaldi.

Primo fra tutti un concetto di famiglia che ha nella figura del “padre” il suo centro assoluto.
Il saggio è diviso in tre parti: la prima ci illustra come l’amore non fosse concepito come sentimento coniugale.
Il matrimonio era sottoposto a calcoli di censo e patrimonio e la passione, l’eros era riservato agli amori extraconiugali permessi, tra l’altro ai soli uomini.
La questione dell’omosessualità non si poneva, nel senso che non esiste il concetto di un rapporto con il proprio sesso che sia innaturale.
Questo modo di pensare è proprio in età più tarda e precisamente con l’affermarsi della morale cristiana.
Nell’epoca imperiale non è visto di buon occhio il rapporto passivo perché lede l’idea di forza e predominio che deve essere proprio del cittadino romano.

La seconda parte parla di tre tipi di amore: dovuti (coniugali), possibili (prostituzione) e proibiti (gli adulteri per le donne, l’omosessualità di un uomo con un altro uomo libero e quello tra donne).

Chiude l’opera la narrazione di dieci storie d’amore che rimarcano stereotipi e comportamenti consueti nella società romana quella dell’uomo che non deve chiedere mai e delle donna che è pronta sempre a tornare al suo posto.

“Gli amori erano e sono tanti, di tipo diverso. Non solo perché ciascun amore è diverso dagli altri, o almeno così ama credere chi lo prova. Gli amori sono diversi anche e soprattutto perché, a seconda di chi li vive e delle circostanze in cui vengono vissuti, il giudizio sociale e, a volte, il diritto li valutano diversamente. E il giudizio esterno, sociale o giuridico che sia, influenza il modo in cui l’amore viene vissuto.
L’amore, insomma, non vive solo in chi lo prova: vive anche nella storia, nelle convenzioni che ne determinano i tipi, nelle leggi, nel giudizio sociale e nella paura di questo.”
Profile Image for paper0r0ss0.
652 reviews57 followers
September 21, 2021
Gustosissimo saggio breve sulla morale e sulle usanze sessual-sentimentali della Roma antica. Fa seguito al corrispettivo dedicato alla Grecia classica. Rispetto al primo e' piu' riuscito, ironico, sorprendente e probabilmente anche piu' sentito.
Profile Image for Dania.
69 reviews2 followers
August 5, 2016
Premetto con il dire che la valutazione sarebbe più un 4,5 ma mancando i mezzi voti mi ritrovo a dare le cinque stelle piene.

Dammi mille baci spiega come l'amore e il sesso venivano concepiti al tempo dei romani e come, dalla sua fondazione alla Repubblica all'Impero, si sono evoluti.
Come sempre i testi della Cantarella sono esposti in maniera interessante e molto scorrevole, la sua opinione, quando si presenta l'occasione di esporla, non viene mai imposta ma suggerita e argomentata – sia citando le fonti che le teorie di altri studiosi.
Per (s)fortuna prima di questo libro io avevo letto Passato prossimo dove ci si concentra sulla figura e sui ruoli delle donne nello stesso ampio arco di tempo. È quindi naturale che le fonti e gli episodi si ripetano e che in Passato prossimo siano esposti in modo più esaustivo. Questo fatto, però, mi ha reso leggermente più noiosa la lettura (infatti suggerisco a chiunque altro di leggerli in ordine inverso al mio!). D'altra parte io provengo da un classico e buona parte dei testi riportati li ho tradotto e studiati durante il mio percorso scolastico.
Nonostante fossero quindi quasi tutte informazioni note, è stato molto piacevole leggere questo libro che mi ha rinfrescato la memoria e integrato le mie conoscenze.

Consigliato senza la minima esitazione (come infatti ho già fatto anche in altri lidi).
Profile Image for Valery Tikappa.
1,035 reviews540 followers
March 6, 2018
E' il primo saggio che leggo scritto dalla Cantarella e devo dire che mi è piaciuto.
Scorre come l'acqua, l'autrice è ironica e spiega in modo perfetto gli usi e i costumi dei romani riguardo l'amore, in qualsiasi forma esso si presenti.
Più volte mi ha fatta ridere e non ho avuto alcun problema ad arrivare alla fine, penso sia l'opera perfetta per chi vuole approcciarsi all'antica Roma e ai suoi usi.
Il motivo delle 3 stelline sta, appunto, nel termine "approcciarsi". E' un saggio godibilissimo e molto interessante, però sono cose che ho studiato al liceo e all'università, quindi per me non c'era nulla di nuovo da sapere.
Nonostante questo, mi è molto piaciuto!
Profile Image for Pierre.
269 reviews7 followers
February 22, 2025
Dal carattere prevalentemente divulgativo, Dammi mille baci è la storia degli amori nell'antica Roma: quelli leciti, anzi obbligatori, in seno alla famiglia e al matrimonio; quelli tollerati, anzi a volte incoraggiati, come la prostituzione maschile e femminile; quelli biasimati o addirittura condannati, ma spesso ugualmente tollerati, come le relazioni adulterine femminili e l'omosessualità.

Il saggio è utile a chi, come me, avendo studiato la cultura romana conosce già molto delle usanze e delle leggi latine, perché le presenta, corredate di aneddoti e fonti letterarie e archeologiche, in un ordine dettato dal filo rosso scelto dall'esperta autrice.
Proprio per la presenza di numerosi esempi e di un linguaggio non tecnico, credo che possa essere molto utile anche a chi conosce meno l'antichità classica.

Con un linguaggio frizzante e privo di tabù, Cantarella affronta e smentisce con la mentalità di una ricercatrice i luoghi comuni che troppo spesso da una parte e dall'altra dipingono i Romani talora come severi moralisti bacchettoni (o virtuosi esempi di morigeratezza), talaltra come propugnatori del libero amore (o disgustoso ricettacolo di vizi). Pur nei limiti di parlare come di un tutt'uno di una società durata un millennio, leggendo Dammi mille baci si scoprirà che la cultura romana è fatta di opposti e di contraddizioni insolubili, e talvolta di vere e proprie ipocrisie. Proprio come la nostra.
Profile Image for Giovanna.
27 reviews6 followers
February 2, 2018
Il mio giudizio su questo libro è viziato dalla recente lettura di un precedente saggio della professoressa Cantarella, Secondo natura, che ho apprezzato moltissimo per essere un testo molto approfondito e ricco di note. Il presente saggio, al contrario, è rivolto ad un pubblico meno specialistico, pertanto usa un tono più leggero, a tratti scherzoso, che lo rende di facile fruizione, ma risulta al tempo stesso un poco superficiale. Molti temi sono trattati frettolosamente, quando invece sarebbe stato interessante un approfondimento, mentre in altri casi l'autrice si lascia andare a divagazioni non sempre attinenti, come i continui paragoni con l'attualità. I testo risulta in alcuni punti poco lineare, anche perché continuamente interrotto da intermezzi e post scriptum.
Nonostante alcuni brani siano stati per me una sorta di ripetizione del precedente saggio, ho apprezzato i contenuti di questo volumetto, che propone anche argomenti meno noti, come il ricorso alla prostituzione maschile da parte delle matrone romane.
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
November 6, 2019
La Cantarella - con stile agevolmente comprensibile anche a chi non conosca il latino né la storia romana - colma una duplice lacuna per migliaia di ex liceali ai quali le antologie hanno sempre propinato la parte meno interessante dei vari Catullo, Virgilio, Lucrezio, per non dire dei filosofi (es. Seneca) e degli storici (Tacito e Svetonio su tutti) e soprattutto evitato di spiegare in quali termini fossero concepiti l'amore, il sesso, l'omosessualità, l'infedeltà, la famiglia nella società romana, con ovvi fraintendimenti.

La prima lacuna, quella meramente testuale, chiunque lo desideri la può colmare da solo (che Catullo scrivesse poesie anche per amanti maschi si scopre in quinta ginnasio, idem dicasi per la misogina ma divertente epigrammatica di Marziale e Giovenale), quella storico-sociale richiede competenze e bibliografie decisamente meno ovvie.
Es., certe implicazioni dell'abbandono di Didone da parte di Enea, o l'allucinante storia coniugale di Catone l'Uticense e Marzia, tramandati (anche da Dante) come sommo esempio di amore laddove di fatto vi fu un vero e proprio caso di utero della moglie in affitto a un amico, o ancora il ratto delle Sabine, che vigliacco se qualcuno te lo spiega chiaramente a scuola...

Meritoria anche l'analisi dei graffiti di Pompei e, in minor misura, di altri siti archeologici, indispensabili per capire cosa pensavano e come amavano i Romani non appartenenti all'élite, donne comprese, visto che la letteratura romana purtroppo a differenza di quella greca è tutta al maschile.

Ne emerge nel complesso una società fortemente maschilista, fiera di esserlo e anche giuridicamente tale, che non si può rimpiangere ma ci appare paurosamente simile a quella italiana attuale.
Profile Image for mašen’ka.
138 reviews
February 28, 2025
libro interessante ma ovviamente è poco dettagliato e la lettura è leggermente fastidiosa poiché in ogni paragrafo l’autrice menziona qualcosa solo per parlane poi brevemente qualche pagina dopo. non capisco il senso di nominare evento x quando il testo in quel momento ri riferisce ad altro, solo per dire “ne parleremo più avanti”. questi continui rimandi a temi che verranno narrati successivamente stanca.
tutto sommato da spunto nel caso si voglia fare ricerche più approfondite riguardo determinati usanze o storie risalenti all’epoca romana. fossero state tutte più ampiamente discusse sarebbe stato un bel saggio, ma ci accontentiamo lo stesso
Profile Image for amberle.
377 reviews13 followers
August 12, 2017
Secondo testo della prof. Canterella, letto in coda a "perfino Catone scriveva ricette". Più organico di quest'ultimo, si conferma estremamente scorrevole, interessante ed a tratti ironico.
un modo lieve (ma non scontato) di approcciarsi ai temi dell'antichità.
Profile Image for Angela Ferr.
101 reviews1 follower
June 21, 2025
Disclaimer:  I use the F word a lot in this review because it was linguistically necessary to show the nuances of sex in Roman antiquity. 


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Although the book is satirical and light-hearted, Cantarella is a scholar and her book is historically accurate based on what we know of ancient Romans. 

The work is short but filled with tons of history and spans centuries, from the Roman kingdom to the republic to the empire. It's interesting to see how "love", sex, family dynamics can change so much in the span of 12 centuries.


Cantarella guides us through the early years when for the Romans, sex was a way to claim victory. When it was to fuck or get fucked...love was never a notion in sex.   

During this time relations between father and son were tumultuous. Children and slaves were almost on level with each other to the father/owner. 

Parricide was a real problem. 

Cantarella guides us thru the centuries, all the time explaining as if we are walking a museum together, showing us how and why these ideologies on love and family changed slightly, slightly, and ever more slightly to then getting us to a point where it looks completely different from when we started. Love becomes more passive. Homosexuality becomes taboo. Family dynamics have flipped. 


I've learned so much about Roman antiquity from this book but also about tabooism. There are so many things the Romans and ancient Greeks did that  in modern time is super taboo (male adults having sexual relations with young adult boys). It forces you to analyze what makes something taboo and other things not. (In Roman republic and kingdom days, if a man was not the dominant partner in sex, that was taboo. Unacceptable to be fucked, only acceptable to be the one that fucks.)


Some things are primitive and i'm glad we left in the past: sex to show dominance over others


While other customs I wonder why we changed our societal view on them and why now they are considered taboo or demeaning: legal prostitution that is taxed by the state as a service and in which the employees are paid and have rights and choice to work there or not. 


And honestly guys, we should ditch the scarecrow and bring back the diety Priapus, who protects gardens by scaring away thieves with his big dick and threatening to fuck them in the mouth or ass if they come near the garden 😂! 
Profile Image for 🤍.
13 reviews
January 4, 2020
“Chi ama è preso da brame e smanie inestinguibili, vuole possedere interamente l’amato, si fa travolgere da folli gelosie, arrivando a volte a causare la propria rovina economica“. Così, Lucrezio, filosofo, descrive l’amore che per lui era da evitare, preferendo la sua controparte sessuale.

Dammi mille baci è la rappresentazione di quella curiosità che attanaglia persone appassionate alla civiltà antica che, difficilmente, trovano modo di soddisfarla tra i banchi di scuola, con i professori e con i libri. Quanto scritto tra queste pagine spiega in maniera dettagliata, senza però essere mai noioso e volgare – frammenti di poesie licenziose esclusi – la visione non solo dell’amore (possibile e proibito) ma anche del sesso di quelli che potremmo definire “nostri vecchi antenati”: i romani. Il libro non si limita a mostrare soltanto il ruolo dell’uomo nei due ambiti ma scava più affondo e mostra anche il ruolo femminile, che spesso viene ignorato e limitato ad un semplice “le donne avevano pochi diritti, dovevano servire il marito ed educare i figli”. Le donne, fin dall’antichità, erano più di questo. Spesso, però, si preferisce far pensare il contrario e spostare l’attenzione su quelli che sono stati i grandi uomini della storia.

Eva Cantarella sceglie una scrittura che raggiunge immediatamente i suoi lettori. È proprio il modo in cui descrive i vari temi che rende il libro una lettura scorrevole che non risulta mai essere pesante bensì ti invoglia a sfogliare le pagine seguenti finché non arrivi all’ultima. Un libro ben scritto di cui sono rimasta piacevolmente sorpresa e che ha arricchito un bagaglio culturale magro, purtroppo, su ciò che “amore” e “sesso” significassero per gli antichi romani.
217 reviews8 followers
July 14, 2022
Questo libro, piccolo ma completo, è stato una gradevole sorpresa. Nello spazio di meno di duecento pagine si tratta di matrimonio, relazioni extraconiugali, condizione della donna, rapporti tra genitori e figli, omo e bisessualità, eccetera, e del modo in cui tali temi erano affrontati migliaia di anni fa, sulle basi di una solidissima opera di ricerca che rifiuta gli stereotipi per mostrare tutti i fatti concreti principali che abbiamo a disposizione per l'analisi (soprattutto quelli che emergono dalle fonti letterarie ed epigrafiche). Si tratta soprattutto delle norme volte a regolare i vari aspetti dell'amore e della sessualità, ma anche del modo in cui i singoli individui li vivevano, in modo da non tralasciare nessun lato, o quasi. L'uso delle fonti (soprattutto i poeti satirici) è ovviamente magistrale. Alla fine del libro sono anche narrati undici esempi di coppie tramandati dalla letteratura o da testimonianze di vario tipo, tutte diverse sia per contesto storico sia per i diversi modi in cui si approcciano all'amore. È un'aggiunta preziosa che rende il saggio anche migliore. E infine, lo stile è piacevolissimo e la lettura rapida e perfettamente comprensibile. Un lavoro davvero interessante.
Profile Image for lorenzo.
41 reviews12 followers
August 23, 2025
Saggio di stampo storico-sociale di una delle più grandi esperte del mondo latino, in questo caso incentrato sulla sessualità e l'amore nella visione
popolare romana.
L'autrice non lascia nulla di inesplorato, dividendo il libro in più sezioni per concentrarsi su tematiche specifiche: le relazioni omosessuali e l'opinione della società del tempo, i diritti femminili e tutte le sfumature di amore proibite alle donne, la prostituzione...
Non ha paura di trattare tematiche scomode (riportando per completezza anche carmina
profondamente volgari ed espliciti) o di dichiararsi incerta a proposito di alcuni degli avvenimenti citati.

Affianca ad ogni capitolo testi latini in traduzione inerenti all'argomento, completando così la finalità divulgativa dell'opera e riuscendo ad incuriosire il lettore al punto da spingerlo a cercare informazioni aggiuntive su un autore o una sua produzione.

Lo stile di Cantarella è leggero ma preciso, colloquiale e ironico ma mai superficiale. Si contrappone alla ricercatezza e complessità di alcuni dei brani presentati, che vengono sviscerati e analizzati a fondo dalla professoressa.

Sicuramente interessante esplorare così nel dettaglio una faccia della civiltà romana difficilmente trattata in classe.
Profile Image for Massimo Monteverdi.
705 reviews19 followers
September 23, 2024
Un saggio per la modernità. O quel che ne rimane, in questa epoca di nuovo oscurantismo dove prevale un'ignoranza quasi endemica che si nutre di falsità ripetute all'infinito e perciò automaticamente considerate verità. Invece, sempre all'umanità antica servirebbe fare ricorso. Per imparare (ricordare no, certi dettagli ci erano risparmiati nell'era democristiana) che la virilità del guerriero romano si esprimeva anche verso lo stesso sesso, che le prostitute pagavano regolarmente le tasse e dunque erano perfettamente legali, che il rapporto matrimoniale era un rigidissimo contratto e non una relazione d'amore. E così avanti per le limitate pagine di questo molto divertente excursus. Lo spasso più irresistibile è dedicato ai versi espliciti di poeti e cantori insieme alle scritte murali che farebbero invidia a un writer contemporaneo.
Profile Image for Claudia Gualina.
209 reviews33 followers
April 13, 2024
Un saggio sull’amore ai tempi dell’antica Roma, come dice il titolo, preso da una delle poesia più celebri di Catullo. Una concezione dell’amore, molto diversa da quella dei nostri giorni, come differente è il loro modo di intendere il matrimonio e l’omosessualità. Cantarella ci spiega degli amori leciti, quelli proibiti, dell’adulterio, della prostituzione e in generale della differenza tra il modo di vivere l’amore delle donne e degli uomini. Con uno stile accessibile, ricco di esempi e con una parte finale dedicata alle storie d’amore, è un libro che dà una panoramica accurata ed approfondita del tema trattato, ma senza risultare pesante.
Profile Image for Valeria.
185 reviews14 followers
April 29, 2024
Eva Cantarella scrive dell’amore, degli uomini e delle donne nell’antica roma con uno stile semplicissimo e per nulla ostico: aperto a tutti.
É stato davvero interessante leggerlo e contiene delle chicche che non conoscevo e che regalano un altro sguardo sul panorama antico (e tanti gossip).
Davvero consigliato.
Profile Image for mela✨.
390 reviews83 followers
November 16, 2020
*3.5
Libro estremamente interessante che si concentra su un lato sempre un pò dimenticato dell'antica Roma, cioè i rapporti familiari, amorosi e sessuali che vigevano al tempo, offrendo molti spunti di riflessione su una società in continua evoluzione nel corso dei secoli.
Profile Image for Francesca Bianco.
2 reviews2 followers
March 26, 2024
Saggio accessibile e scorrevole, si legge d’un fiato.
La Cantarella è illuminante come sempre, tuttavia avendo già letto il suo “Secondo natura”, alcuni concetti mi erano già noti. La seconda parte, dedicata a singole storie di amanti e amati è molto interessante.
2 reviews
November 19, 2018
Grande divulgatrice, trovo il suo modo.di scrivere semplice e chiaro.
E tratta sempre le tematiche in modo mai banale.
Profile Image for Apoorva.
708 reviews75 followers
December 21, 2024
Non pensavo mai di interessarmi alla giurisprudenza latina ma ho letto questo testo con piacere.
Profile Image for Filippo Maria Serafini.
2 reviews
October 15, 2025
Interessante la ricostruzione storica e l’aver dato un aspetto molto più umano alla civiltà romana tramite molti aspetti che per forza di cose sono passati in secondo piano.
Profile Image for Silvia Devitofrancesco.
Author 22 books132 followers
February 4, 2015
In questo saggio la celebre studiosa parla del modo di vivere l’amore in epoca romana. La sua opera affronta diversi temi quali l’amore dovuto, l’amore proibito, la prostituzione maschile e femminile, l’adulterio, l’aborto, la concezione della famiglia e nell’ultima parte presenta dieci “coppie celebri”. Non mancano excursus su temi particolari quali: i diversi tipi di bacio, l’importanza dei gioielli per una donna, i processi alle donne, il modo di vivere delle donne nella città di Pompei.

“I romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell’amore e nel sesso. E, infatti, proprio da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città.”

Nell’intitolare la sua opera, l’autrice riprende dei celebri versi tratti dall’altrettanto celebre V carme catulliano, parole che inquadrano perfettamente l’argomento cardine della pubblicazione, anche se il popolo romano non va di certo ricordato per il suo senso di romanticismo.

Il mondo romano antico era completamente diverso da quello moderno per modo di vivere e per mentalità. Si è abituati a considerare questo mondo solo dal punto di vista bellico tralasciando l’aspetto socio- culturale, invece proprio durante il suo lungo corso storico, esso ha attraversato momenti e fasi che oltre a influenzare l’aspetto politico del territorio (monarchia, repubblica, impero), hanno influito anche sul modo di vivere dei suoi abitanti.

La donna romana era relativamente libera. Costretta a sottostare sempre e comunque alla figura maschile (il padre prima e il marito poi) era spesso vista come venter utile alla procreazione. Diverso era il modo di vivere delle prostitute, le quali rinchiuse nei lupanari, avevano l’obbligo di soddisfare richieste sessuali di ogni genere. Eppure, nonostante tutto, la figura femminile cerca di evolversi e d’imporsi.

L’autrice si serve di uno stile semplice, fluido e scorrevole che oltre a rendere l’opera un trattato leggibile da tutti, riesce a coinvolgere pienamente il lettore il quale scopre particolari che nei libri di scuola non vengono solitamente trattati.
Profile Image for Matti Karjalainen.
3,220 reviews90 followers
February 23, 2013
Eva Cantarella on italialainen antiikin tutkija, joka on opettanut mm. Milanon yliopistossa. Hänen teoksensa "Suutele minua tuhat kertaa: rakkaus ja seksi antiikin Roomassa" on kiinnostava katsaus muinaisten roomalaisten sukupuolielämään ja rakkauskäsitykseen, joista ainakaan minulla ei ollut liiemmin ennakkotietoa.

Cantarellan käsittelee teoksessaan melko antoisasti esimerkiksi roomalaisten seiniin kirjoittamia törkeyksiä, oman aikakautensa graffitteja, jotka ovat tarjonneet tutkijoille sangen hedelmällisiä lähteitä. Muita teemoja ovat muun muassa suhtautuminen miesten välisiin sukupuolisuhteisiin (ihan ok, niin kauan kuin et ole ns. ottavana osapuolena), avioliittoon ja perheinstituutioon, prostituutioon ja moniin muihin vastaaviin teemoihin.

Lopusta löytyy vielä kymmenen kertomusta, jotka myyttien tai historiallisten tosiseikkojen perusteella kertovat roomalaisten rakkauselämästä.
Displaying 1 - 30 of 53 reviews

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