Un eccezionale evento dopo un mese in compagnia di Montalbano, un anno intero con i detective di casa Sellerio per la prima volta insieme con 12 racconti inediti. Ogni autore ha scelto il «suo» mese, ambientando lì, in quel tempo dell’anno, una storia con il «suo» investigatore.
Simonetta Agnello Hornby is an Italian lawyer and writer born in Palermo in 1945, who later acquired British citizenship. She left Sicily at the age of 21 to get married in England. Simonetta Agnello Hornby studied English at Cambridge before returning to her native Sicily to complete a law degree. Armed with a Fullbright grant she moved to America for a year to furthered her studies. She returned to the UK to begin a legal career and to live and later marry the Englishman she had met in Cambridge with whom she had two children. She has been living in London since 1972, and is the President of the Special Education Needs and Disabilities Court.
Vi avviso che molto probabilmente la trama qui sopra sarà ben più lunga di questa recensione. Una raccolta di racconti. Non sono impazzita. Lo so che non le leggo mai, che poi ci rimango male perché la storia si ferma lì, io resto appesa e mugugno per giorni perché avrei voluto di più. Ma questa volta ho deciso di fare uno strappo alla regola per un motivo ben preciso: in questa raccolta ci sono autori e personaggi che già conosco e amo e che prima o poi rispunteranno fuori in libri autonomi (o almeno lo spero per i suddetti autori ed editori, che con 'sta storia di lasciare le serie interrotte hanno scassato in generale le balle) o autori e personaggi di prossima pubblicazione che ero curiosa di scoprire per capire se inserirli nei futuri acquisti. L'esperimento è riuscito a metà: alcune conferme le ho avute (nel bene e nel male), qualche sorpresa e qualche delusione.
La Sellerio solitamente sotto Natale e in estate esce con queste raccolte e solitamente propongono un tema comune ai racconti. Questa volta, invece, il caso è particolare perché ha deciso di proporci un anno intero con i loro autori best seller, dedicando ad ognuno un mese. Unica regola: nel racconto devono essere presenti uno o più riferimenti ad un altro autore o protagonista della raccolta. E così vediamo che Schiavone si ritrova tra le mani due libri di Camilleri, il Vince Corso di Stassi incrociare i vecchietti del Bar Lume di Malvaldi dove a sua volta farà capolino il Carlo Monterossi di Robecchi. Un giochino ad incastro curioso che mi ha fatto piacere scoprire durante la lettura e non anticipato altrove. Dicevo conferme. Confermo che io Manzini lo amo e lo adoro, che Camilleri non mi va né giù né su ( eh scusate, ma proprio non lo reggo Montalbano), che Robecchi continuerò a leggerlo, che Malvaldi mi fa ridere ma dopo un po' stufa, che Stassi in un racconto va alla grande ma che in un libro più lungo, dove può inserire citazioni, libri e autori a carrettini, mi annoia. Mica poche come conferme da un libro solo! Manzini! A cui è toccato dicembre, il mese di Natale, del freddo, della neve e... dell'influenza per Rocco Schiavone che con un 37,3° si richiude in casa in preda ai dolori. Questo racconto dovete leggerlo! Un racconto che poteva tranquillamente essere un libro a se stante e che spero con tutto il cuore diventi un episodio della serie tv, in cui la penna di Manzini non solo ci da un giallo bello ma anche un Rocco più ironico e meno cupo. La sorpresa più grossa è invece stato Savatteri, di cui non ho mai letto niente ma che in questo breve incontro di febbraio mi ha conquistata con il suo Saverio Lamanna. Si, sto meditando di leggere qualcosina... Doppia delusione invece viene da Recami e Costa. Il primo mi ispirava ma non mi ha convinto nel quadro generale del racconto. Il secondo invece anticipa qui quella che sarà la protagonista della nuova serie in uscita il 22 febbraio con Stella o croce, una protagonista che non mi ha lasciato una grande impressione e che ho visto più come il risultato del ragionamento "Mi serve una protagonista bella, gnocca, rossa, poliziotta", francamente un po' pochino.
In conclusione, una raccolta che sicuramente ha fatto il suo, ossia tenermi occupata durante un viaggio senza il problema di dover lasciare una storia a metà, che è riuscita grazie ai nomi che richiamano le folle adoranti ma che in alcuni punti è un po' scivolata nell'ovvio.
Mi son detto: “bello! la tradizione annuale della raccolta dei migliori giallisti Sellerio raccolti in un unico volume è rispettata! Compro Un anno in giallo e me lo sparo nelle vacanze di Natale!”
Immaginavo la “solita” (e graditissima!) raccolta ma una volta atterrato sul divano ho scoperto la novità: ogni autore (e le firme sono di livello altissimo, as usual) ha scelto un mese del calendario e ha ambientato la sua storia in quell’arco temporale. E allora mi è venuta un’idea fulminante: leggerne davvero uno al mese e raccontarlo qui, un pezzetto alla volta, cercando di farlo godere al prossimo come me lo stavo godendo io. Non è una grande iniziativa?
Ecco, appunto, una di quelle splendide iniziative che si scontra con la realtà: terminato “Gennaio” (uno splendido Moltalbano con inizio fulminante, Livia invecchiata a cavallo di una scopa…), mi son reso conto che fermarsi lì era praticamente impossibile. Anche perché il mese successivo era rappresentato da Savatteri e dal suo Saverio Lamanna, e già si prospettavano il biblioterapista di Stassi (Aprile) e i vecchietti del BarLume a maggio. Come resistere?
Impossibile, appunto. Motivo per cui ho attraversato giugno (il mio mese, grazie a Robecchi per averlo fatto diventare uno dei racconti più riusciti dell’intera raccolta), settembre (con l’ispettore Delicado di una sempre ottima Gimenez-Bartlett alle prese con una ex compagna di scuola) e via fino a dicembre, con il solito immenso Manzini a regalarci una perla di Schiavone che – benché influenzato, rottura di ottavo livello nella sua personalissima scala – riuscirà a guidare telefonicamente i fidi collaboratori alla soluzione del caso. Applausi.
Io, come sempre, non me la farei sfuggire. Proprio no, anche solo per i divertenti occhiolini fra un racconto e l’altro, fra un personaggio e l’altro, che si rimbalzano – di pagina in pagina – promettenti incroci narrativi da sviluppare, mi auguro, in collaborazioni future.
Dodici racconti, uno al mese, di dodici scrittori di "gialli". L'idea di partenza è molto carina, anche perché in ciascuno c'è - più o meno riuscito - un "aggancio" al personaggio che lo segue, la realizzazione un po' meno perché sostanzialmente ogni scrittore ha fatto il suo compitino e solo in alcuni casi (Camilleri, Malvaldi, Manzini e Bartlett) i rimandi sono gestiti bene. Rispetto alle ultime antologie mi è piaciuta di più perché il "tema" dell'ambientare ciascuno in un mese consentiva agi autori di scrivere sostanzialmente quello che pareva loro senza forzarsi in un ambito a loro magari non gradito, e la cosa si sente parecchio. Il problema cronico però è che Sellerio spaccia per "scrittori di gialli" persone che parlano di qualcosa che ha solo una vaghissima attinenza con un "giallo" (sì, Recami, sto pensando a te, ma anche Robecchi non scherza - pur essendo molto più intrigante), e se vengono letti accanto a veri e propri racconti gialli si sente.
Un libro con racconti di autori vari può scontare disomogeneità qualitative. Questo ennesima release commerciale della Sellerio mi pare dimostri la stanchezza del filone. Pochi racconti veramente degni, perlopiù da parte dei soliti pezzi grossi, ma il tentativo di rendere omogeneo il volume con i rimandi di un autore verso quello del racconto successivo possono intrigare la prima volta, ma poi non fanno che rinforzare l'impressione di una mera operazione di mercato. In passato queste raccolte mi avevano fatto conoscere degli autori giovani che adesso sono tra i miei favoriti, ma questa volta il livello delle novità è parecchio relativo.
Camilleri: Direi il maestro assoluto del giallo Sellerio e del giallo italiano. Il caro Montalbano è alle prese con il mistero della calza della befana sparita nel nulla, e farà anche un esilarante incontro con i personaggi di Savatteri.
Savatteri: Non è il primo racconto che leggo di questo autore ma questo è quello che mi ha definitivamente convinto a comprare anche i suoi libri. Mi sono affezionata a Saverio, Piccionello, Suleima e soprattutto alle descrizioni di questa parte di Sicilia che ho da poco visitato e che ricordo nei colori e sapori leggendo questo autore.
Hornby: Poco convincente questo racconto, non scorreva, non era naturale. Ho amato finora tutti i libri di questa autrice ma penso che il romanzo giallo non sia il suo "cup of tea".
Stassi: Una bellissima rivelazione, un racconto fresco, originale, semplice di per sé ma d’effetto. Per il momento nella top 3 dei miei preferiti.
Malvaldi: Leggo sempre con piacere e un sorriso stampato in fronte le avventure/disavventure dei vecchietti e di Massimo. Anche questa volta Malvaldi non ha deluso le aspettative.
Robecchi: Originale, molto simpatico ma fin troppo prevedibile. Inoltre non ho ben capito il ruolo della seconda parte di questo racconto, forse è un collegamento ad altri libri dell'autore.
Aykol: Molto simpatico questo racconto di Aykol anche se manca la parte più “gialla” sostituita dall’analisi della Turchia moderna rispetto a quella di vent’anni fa’ che lo rende, come i suoi predecessori, molto interessante e di spunto ad approfondimenti su Istambul.
Bartlett: Un po’ sottotono rispetto al solito, non mancano le riflessioni di Petra e soprattutto i suoi discorsi tragici ma veri sulla società contemporanea.
Recami: Ancora una volta una dei componenti della casa di ringhiera combina un casino più grosso di lui. Come al solito questo piccolo racconto non manca di mistero, problemi e momenti imbarazzanti, è esilarante e si legge molto velocemente.
Piazzese: Un po’ confusionario all’inizio però poi è proseguito molto bene anche se non é troppo intrigante.
Manzini: Schiavone riesce a risolvere un caso anche dal letto di casa sua causa influenza. Non mancano ironie e acume investigativo. Da fan del vicequestore non sono rimasta delusa.
In conclusione, la particolarità che accomuna questi racconti è il fatto che in ognuno compaiono i protagonisti di quello successivo, alcune volte in maniera solo accennata, altre in veri e propri incontri tra i nostri personaggi preferiti. Un'idea molto carina e che mi ha fatto sorridere durante la lettura.
In se l’idea è carina, un libro di racconti per un anno, ciascuno ambientato nel mese richiamato nel titolo. Simpatica anche l’idea che ciascun racconto debba contenere un richiamo al racconto successivo, un po’ come un cameo inserito in un film. Il problema è che il titolo del libro farebbe pensare ad una raccolta di racconti gialli, ma il giallo è stato interpretato con un’idea molto estesa, inserendo fra i temi dei racconti qualcosa che giallo proprio non puo’ definirsi. C’è un altro limite, cioè che non tutti gli autori sono portati al racconto, quello della Hornby ad esempio sembra più il riassunto di un libro o una sceneggiatura che un racconto. Qualcuno degli autori poi non è in forma smagliante. Comunque, fra quelli che ho apprezzato, inevitabile preferire Camilleri, il suo pupillo Manzini, che anche se rielabora luoghi comuni è comunque simpatico e Recami. Un discorso a parte per Stassi, che ha scritto un racconto giallo, appunto molto sui generis, ma con un tema, le dediche sui libri, molto tenero e intrigante.
Faccio due premesse: 1: non mi piacciono le raccolte di vari autori che mi fanno tanto Reader's Digest caro ai miei nonni. 2: Sellerio è il mio editore preferito. Per amore di editore faccio quindi eccezione e leggo anche le raccolte a tema. Sinora ho sempre portato a casa qualche scoperta interessante cosi anche in questo caso. Essendo lettrice di Sellerio ho già avuto modo di conoscere quasi tutti gli autori presenti. Alcuni miei preferiti come Camilleri, Manzini e Malvaldi che anche qui sono perfettamente all' altezza. Gli altri così così. Ho trovato intrigante e affine ai miei gusti Piazzese che non conoscevo ancora ma che leggerò quanto prima. Troverete sicuramente la mia recensione qui tra breve. Ah simpatica l' idea di far colloquiare gli autori tra di loro. Anche nelle mie serie preferite da bambina la scrittrice Enid Blyton usava questo trucco che crea molto family feeling.
Fiacco. Necessaria premessa la mia scarsa predisposizione verso il genere racconto, soprattutto se giallo. Ci vuole molta bravura per mantenere tensione e trama in poche pagine. Sellerio sta iniziando a raggiungere la saturazione del lettore con delle presunte antologie tematiche con cui riproporre personaggi molto amati dal pubblico ma sotto forma di racconti legati da un filo conduttore. Questa volta oltre allo spazio temporale dell'anno vine aggiunto un escamotage che ci fa incontrare il personaggio del racconto successivo in quello precedente e "lega" in qualche modo i racconti l'uno all'altro. Mi sono annoiata, irritata e non sono riuscita ad apprezzare altro che un paio di racconti che appaiono stiracchiati e forzati.
I racconti Sellerio in cui ritroviamo molti dei personaggi seriali diventati ormai più che popolari - da Montalbano a Schiavone; da Petra Delicado a i Vecchietti del Bar Lume; da Monterossi a Lamanna - sono il mio "guilty pleisure" estivo.
In "Un anno in giallo", oltre ai già citati se ne aggiungono altri. Dodici personaggi come dodici sono i mesi dell'anno; ogni mese un'indagine per un personaggio diverso.
Carino il riferimento che c'è in ogni racconto al personaggio protagonista del mese successivo, anche se a volte un po' forzato.
Libro acquistato nella versione "Eco della memoria".
4 stelle per Savatteri (tragico e appassionato: se solo non volesse strafare con l’ironia), Stassi (sottovoce racconta una bella storia) e Manzini (Schiavone mi è risultato antipatico nel primo e ultimo romanzo letto di Manzini, ma questo racconto con Schiavone in casa per una presunta influenza è rapido e coerente senza strafare nella caratterizzazione di Schiavone) 2 stelle per Camilleri (storia sciatta e con incoerenze) e Piazzese (la parte del giallo è sua soluzione occupa un paio di paginette) Media 3 stelline
I racconti mi sono parsi nella media, e tranne un paio non mi sono rimasti molto impressi.. Ne ho letto uno al mese, a volte anche un po' di fretta, pur di tener fede al mio proposito di lettura continuativa durante l'anno. Il racconto rivelazione è l'ultimo, quello di Manzini, che ha come protagonista un Rocco Schiavone truce e abilissimo. Non fosse per lui, avrei dato 2 stelle e mezzo
E dopo «Una settimana in giallo» eccomi alle prese con «Un anno in giallo», iniziamo l’anno con Montalbano fino ad arrivare a dicembre con Rocco Schiavone. Sta a vedere che a forza di leggere queste raccolte inizierò ad appassionarmi ai racconti? Non vedo l’ora di comprarne altri! Un grazie enorme alla Sellerio che ce li propone!
Una lettura senza impegno, ottima per avvicinarsi al genere e per conoscere autori nuovi, con i loro personaggi iconici. Il racconto con Montalbano mi ha commosso all'inizio, era proprio come rivedere un vecchio amico (il finale, inveve, piuttosto deludente: ma Camilleri merita più di un racconto breve per creare magia)
Una delusione - l'idea di partenza della raccolta era interessante (dodici racconti dedicati ai successivi dodici mesi dell'anno), ma la maggioranza dei pezzi e' noiosa, inconvincente e semplicemente irritante. Forse questa serie della Sellerio dedicata ai racconti gialli dovrebbe finire qui.
Sebbene non abbia apprezzato tutti i mesi allo stesso modo, si tratta di una raccolta gradevole, come ci si può aspettare scorrendo la lista degli autori. la solita garanzia firmata Sellerio, insomma.
Che belli, i rimandi nei libri. Perché, a trasportare questi personaggi nel mondo vero, è difficile che non si incrocino proprio mai. Rocco che legge Montalbano. Ampelio che sul giornale legge di Monterossi che parla di Dylan.
Complessivamente buono. Un inizio alla grande con Montalbano e inaspettato con il contributo di Savatteri, poi alla fine la ciliegina.. con Rocco Schiavone, perché non lo fanno più spesso?
Una raccolta di racconti gialli, di autori diversi. Un po' inevitabilmente, a seconda dell'autore e dei gusti personali, alcuni racconti filano lisci altri sono macigni
Una raccolta di gialli, di quelli "d'autore", che puoi leggere in treno senza perdere la tua fermata. Ovviamente non tutti sono all'altezza del Maestro ;)
La Justice League degli ispettori e detective della Sellerio, inscenata all'interno di un godibilissimo lavoro collettaneo commissionato dall'Editore. Una lettura idealmente lenta, mensile, che si dipana con il trascorrere dell'anno. Vi sono infatti 12 racconti, uno per ogni mese dell'anno. Naturalmente non sono riuscito a rispettare la cadenza idealmente mensile della lettura, e ho letto l'opera tutta d'un fiato. Alcuni personaggi erano per me stranoti (Vedasi il Commissario Montalbano e il Vice-questore Rocco Schiavone), ma altri non li conoscevo, come il biblioterapeuta Vince Corso di Stassi. Lettura Godibile.