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Canale Mussolini #2

Mussolini-kanalen 2

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Mussolini-kanalen II er opfølgeren på den italienske forfatter Antonio Pennacchis bestseller fra 2013. Pennacchis stort anlagte og stofrige familiekrønike tog dengang Italien og resten af verden med storm – herunder Danmark, hvor romanen er udgivet i indtil videre seks oplag. Hovedpersonen i opfølgeren er denne gang Diomede Peruzzi, søn af Modigliana, der var biperson i den første bog, og en ukendt far. Fortællingen strækker sig over 20 år, fra de sidste år af Anden Verdenskrig, da amerikanske soldater gik i land i Anzio og besejrede de tyske tropper, og til det økonomiske boom i 1960’erne.

ebook

First published December 1, 2015

17 people are currently reading
231 people want to read

About the author

Antonio Pennacchi

17 books55 followers
Scrittore italiano. Operaio presso l’Alcatel Cavi, si è dedicato alla politica dapprima nelle file del MSI e poi in quelle del Partito Comunista d'Italia marxista-leninista. A cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta ha aderito al PSI, alla CGIL e poi alla UIL. Nel 1983 ha deciso di sospendere l’attività di attivista e di sfruttare un periodo di cassa integrazione per laurearsi in lettere e filosofia, iniziando in seguito la carriera di scrittore.

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32 (11%)
1 star
4 (1%)
Displaying 1 - 30 of 34 reviews
Profile Image for Erika.
44 reviews
February 8, 2016
Della parte prima avevo pensato che nessuno avesse informato Pennacchi che le donne possono fare altro nella vita che solo figli; sembra che adesso l'abbia capito.
Il libro è interminabile, nonostante sia più corto del primo, e dal primo ha riciclato intere frasi, proprio copia-incollate, come se non fosse possibile usare nuove parole per ricordare ai lettori cosa avevano imparato dalla parte prima. È un po' assurdo, soprattutto considerato che dovremmo credere che il narratore stia raccontando la storia oralmente. La parte centrale, poi, è un trattato di storia, in cui i Peruzzi a malapena vengono nominati. Peccato che per quel genere di lettura ci siano i libri di storia, piuttosto che i romanzi.
Profile Image for Ræven.
17 reviews
July 23, 2016
Ho già scritto una recensione per il primo volume di Canale Mussolini e sento che per la parte seconda non ci sia molto da aggiungere. Il primo libro, tuttavia, mi ha coinvolta e affascinata maggiormente rispetto a questo. Penso che questo sia dovuto principalmente al fatto che nel primo la Storia fosse mescolata con più maestria e facilità all'interno delle vicende dei Peruzzi, come a seguire puntualmente le indicazioni lucreziane del metaforico miele che convince i fanciulli a bere la medicina (perché per quanto sia meraviglioso imparare la Storia, penso che in un romanzo sia piacevole trovarla intessuta strettamente nelle trame del racconto). In questo secondo libro, invece, la narrazione del fatto storico prende spesso il sopravvento e purtroppo mi è parso che a volte lo faccia in modo molto schematico, quasi come una lista di avvenimenti che risulterebbe fredda anche per un manuale. Ho comunque apprezzato l'intento dell'autore celato dietro le lunghe enumerazioni di rappresaglie, attacchi e caduti: ricordare e onorare gli uomini e le donne della Resistenza, ma anche ricordare le innumerevoli persone che nella guerra hanno perso la vita, a prescindere da quale ideale seguissero. Perché, come dice Adelchi Peruzzi, ognuno ha le sue ragioni.
Un'ultima nota merita la storia di Diomede ed Eberhard, che mi ha davvero commossa: è tratteggiata così bene, è cresciuta così spontaneamente ed inaspettatamente da sembrare una finestra sul reale, fino al fortissimo epilogo.
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
August 18, 2017
“Canale Mussolini” mi era piaciuto molto, questa “parte seconda” senz'altro meno. La saga dei Peruzzi, colonizzatori veneto-romagnoli dell'Agro Pontino dal 1932, riprende a partire dalla Liberazione di Littoria-Latina, 25 maggio 1944, e prosegue per i primi decenni del dopoguerra. Il racconto, pur generalmente piacevole quando attiene alle vicende private e importante quando evoca momenti cruciali della Storia d'Italia, questa volta divaga parecchio, comprendendo anche invenzioni molto discutibili - come una Claretta Petacci che ricompare dopo la sua fine, a mo' di fantasma - e aspetti fin troppo macchiettistici di alcuni personaggi. Fatte queste osservazioni, il giudizio complessivo rimane comunque positivo.
170 reviews
May 10, 2016
Un po una delusione, poca narrazzione, molta storia, troppa storia. Bello, preciso, puntuale, simpatico nella suo utilizzo del veneto anche nei dialoghi tra chiunque (Hitler che parla in veneto è geniale). Ma veramente interminabile. Se volete un romanzo lasciate stare, se invece volete una la st...
Profile Image for Agnes.
461 reviews221 followers
August 1, 2025
Purtroppo non apprezzato come la prima parte, letta anni fa.
Altro momento, cambiamento di gusti miei o scrittura diversa?
Non ho idea, anche perché non credo che rileggerò la prima , con tutti i libri che mi aspettano …
Profile Image for Roberto.
365 reviews42 followers
April 8, 2019
Bravo il Pennacchi, ma...

La 'Parte seconda' per me non regge il livello della prima.

Tre erano i punti di forza in prezioso equilibrio del prequel, che per me erano la cultura contadina tra le due guerre, l'epopea della bonifica pontina e la descrizione dell'ambientazione storica fascista nella sua evoluzione. Ma non li ho ritrovati così equilibrati ed appassionanti.

La cultura contadina viene ormai smarrita man mano che Littoria-Latina diviene sempre più realtà urbanizzata ed i suoi protagonisti sempre meno legati al clan dei Peruzzi. E la bonifica pontina è ormai completata, poco può essere aggiunto di epico e memorabile.

Ancora molto interessante invece l'ambientazione storica. Dalla resistenza ed i suoi mille episodi più o meno eroici e conosciuti dall'armistizio in poi all'evoluzione politica repubblicana col rapporto speciale tra De Gasperi e Togliatti sino al potere della DC di Andreotti.

E' chiaro che il buon Pennacchi ha fatto i salti mortali per riuscire a dare dei contenuti in questa opera dopo quello che era il libro di una vita. Ma secondo me non ce l'ha fatta. Resta ancora Latina e la sua storia recente, ma non ha più lo spessore di rilievo nazionale di prima.
Profile Image for Ilmatte.
365 reviews19 followers
July 15, 2021
la saga della famiglia continua, o forse si conclude, ma la fusione con la storia riesce meno. vite che vanno avanti in parallelo, che si discostano e si dimenticano salvo poi ah lei dice? allora torniamo indietro. pennacchi continua a scrivere in modo antipatico, ma forse è quello che vuole, e comunque quello che conta, qui, è la sostanza. un pezzo di storia d'italia raccontata attraverso una provincia, attraverso i casi di una dinastia (vera? falsa? boh). il fasciocomunismo sempre meno fascio (per convenienza), più comu (per illusione). e comunque alla fine abbiamo mandato tutto a puttane comunque.

libro gemellato con asce di guerra
Profile Image for Tex-49.
740 reviews60 followers
December 1, 2025
Incerto se poterlo chiamare romanzo o saggio storico, è comunque una piacevole e avvincente immersione nei faati co coinvolsero e travolsero l'agro pontino e l'Italia tutta a cavallo della fine della seconda guerra mondiale.
Profile Image for Marcello.
305 reviews10 followers
February 8, 2023
Terribilmente noioso. I capitoli sono un lungo sproloquio con un continuo aprirsi di parentesi narrative annidate, su dettagli insignificanti e lontani nel tempo di personaggi secondari. Il risultato è un minestrone senza capo né coda. Buona parte del primo capitolo è dedicata a descrivere tutti gli edifici costruiti dal fascismo a Latina: una noia mortale.
La variazione sulle solite tirate sulle "cose buone fatte dal fascismo" sono gli sporadici accenni all'attualità (tira dentro pure Renzi e il job acts)... erano sopportabili nel primo (anche per leggere di un punto di vista diverso) perché la storia era scorrevole ed interessante, qui diventano la goccia che fa traboccare il vaso.
Nel complesso, una delusione cocente, tempo sprecato.
Profile Image for Ilaria Palestra.
291 reviews2 followers
October 17, 2019
Che dire? Come purtroppo alle volte capita, questo secondo libro non e’ a mio parere bello quanto il primo. Peccato.
Certo ha i suoi pregi. Per esempio, ritroviamo alcuni dei personaggi che ci hanno intrigato, e fatto sorridere, nel primo libro, in primis le sorelle Santapace e Bissolata Peruzzi; facciamo conoscenza dei nuovi arrivati, la terza generazione, una marea di cugini e cugine, alcuni arruolati nel ricostituito esercito della RSI, altri in brigate partigiane; il linguaggio e’ nuovamente un mix di scritto/parlato e di italiano/dialetto; la tecnica narrativa e’ sempre quella del filo’ della tradizione veneta, e il narratore e’ il medesimo del primo libro.
Pero’ mentre la prima opera copriva piu’ di 40 anni di storia italiana e non, in 460 pagine, questa fondamentalmente ne copre 2, in 432….andiamo dal 1943 con lo sbarco degli Alleati, al 1945 con la fine della seconda guerra mondiale. Ci sono numerosi riferimenti sia agli anni antecedenti, che al futuro, agli anni del boom economico in Italia….ma concretamente ci si concentra su 2 soli anni. E il libro diventa didascalico….un tomazzo di Storia di scuola superiore, che, io mi dico, lo avessi avuto ai tempi del liceo, un libro del genere, ci avrei capito molto di piu’ della seconda guerra mondiale in Italia e della Repubblica Sociale Italiana e della Resistenza, che non studiando dal libro di Storia vero e proprio….ma visto che qui si parla di narrativa, a mio avviso nel complesso la scorrevolezza della vicenda ne risente. Lunghi elenchi di nomi….di citta’, di paesi, di partigiani, di repubblichini, di civili uccisi durante la guerra civile; di ministri dei primi governi della neonata Repubblica Italiana….se da una parte si apprezza il voler ricordare tutti, dall’altra si rischia di perdersi un po’. Certo, rispetto al primo libro che era si’ informativo, ma molto romanzato, questo davvero puo’ aiutare gli studenti di oggi a schiarisi le idee circa lo sbarco degli Alleati, la guerra di Liberazione, le vicende personali sia di Mussolini che del Re, l’esperienza della guerra vista con gli occhi del popolo, dei soldati, di chi combatte in un Paese che non e’ il proprio, di chi combatte con convinzione e di chi lo fa per obbligo; la nascita della Repubblica Italiana e i ruoli giocati da personaggi storici quali Togliatti, De Gasperi, Scelba, Papa Pio XII.
Profile Image for Dani Heisenberg.
6 reviews1 follower
January 28, 2021
Una seconda parte molto poco necessaria. Specialmente per quanto riguarda la storia personale dei Peruzzi. Però lo stile di Pennacchi è impagabile e gustoso. E certe pagine di sintesi della storia d'Italia valgono da sole la lettura.
Profile Image for Simonetta.
239 reviews15 followers
June 7, 2016
Come si dice spesso in questi casi: andrebbe fatto leggere nelle scuole (ma magari qualcuno ci ha già pensato. Magari...)
Profile Image for Paolo Ventura.
375 reviews2 followers
May 30, 2019
(even better than the first part)


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Lei tenga presente – come le ho detto pure l’altra volta – che noi una Patria nazionale non ce l’avevamo mai avuta, fino a quel momento. Altro che Roma imperiale, finita almeno 1600 anni prima. L’Italia era da sempre – da quei 1600 anni, appunto – nient’altro che un’espressione geografica, come diceva Metternich, divisa in tanti staterelli distinti, nemici spesso tra loro e assoggettati, magari, anche allo straniero. Ognuno parlava una lingua sua – non esisteva l’italiano – e non si capivano l’uno con l’altro. E così è stato fino alla Prima guerra mondiale, quando solo in trincea – dopo 1600 anni – hanno cominciato a farlo. Anche il Risorgimento culminato nel 1861 in una Unità nazionale sotto il segno dei Savoia, era stato un processo che aveva riguardato solo i signori – nobili, studenti, intellettuali, borghesia agraria o protoindustriale – ma la massa di popolo povero e minuto, operai e contadini e braccianti e sottoproletari analfabeti ignoranti puzzolenti mortidifame no: «Nantri non savévimo un casso dea Patria» e sempre sotto il tallone ci hanno tenuto.
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Gustav – quella di Cassino – che dal Garigliano sul Tirreno, fino ad Ortona sull’Adriatico, tagliava in due l’Italia: il Meridione da una parte e il Centro-Nord
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«Unità tra diversi» diceva Togliatti, e la difesero ambedue, scontrandosi ognuno fortemente con i nemici interni al campo suo:
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Davanti alla morte siamo tutti uguali, come tutti uguali siamo davanti alla vita. Ognuno di noi – in determinate condizioni – è in grado di sacrificare la vita propria, per quella degli altri. Ma in condizioni del tutto diverse, lo stesso ognuno di noi è in grado di toglierla agli altri – e nella maniera più spietata – poiché in ognuno di noi c’è tutto il bene e tutto il male del mondo. Il nostro destino è segnato solo dalla serie storica in cui veniamo gettati e dalla nostra capacità di starci dentro.
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Non c’è verum factum che sia determinato da un fattore solo. Non c’è disegno o progetto umano – neanche quello d’una casa, d’un macchinario o il reparto d’una fabbrica – che possa poi realizzarsi secondo le esatte previsioni ed intenzioni di chi lo aveva ideato. Per divenire “fatto” deve per forza scontrarsi – nel campo del reale – con tutte le altre più imprevedibili forze che vi agiscono; finendo in ultimo per esserne modificato. È il principio di indeterminazione di Heisenberg.
17 reviews1 follower
September 23, 2019
La parte seconda della saga "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi è l'epopea del dramma di un'era, di un popolo, della storia e della guerra, della vita e della morte dell'uomo, ma soprattutto di una famiglia, i Peruzzi, che abbandona la sua terra natia veneta, poiché cacciata dai proprietari di quelle terre, i conti Zorzi Villa, e che per non "puzzarsi di fame", è costretta a scendere a sud, e a stanziarsi nei poderi distribuiti e ottenuti dalla bonifica fascista delle malsane paludi infestate dalle zanzare anofele nell'Agro Pontino, nei pressi della nuova città fondata, Littoria, odierna Latina. Le gesta della numerosa famiglia dei Peruzzi, di nonni, zii, cugini, fratelli, nipoti, sono raccontate dalla voce di uno dei discendenti della famiglia, anziano sacerdote, e si inerpicano per gli anni '30 del fascismo e i '40 della guerra e della RSI. L'opera è pertanto il trionfo della Storia, dei grandi eventi e del popolo, la storia scritta con il sudore e con il sangue, con speranze e passioni, in toni molto spesso ironici e stravaganti. È così che i grandi eventi della storia nazionale e internazionale e gli importanti personaggi storici come Mussolini, Claretta Petacci, Alcide de Gasperi, Palmiro Togliatti, Antonio Gramsci, Giuseppe Stalin ("Bepo" nel libro) si affiancano nella lettura ai protagonisti, gente comune, parte della realtà piccola e popolare, personaggi ovviamente immaginari. Tra questi si nominano: i nonni, pilastri della famiglia patriarcale, i 17 zii tra cui Paride, Pericle, Temistocle e Adelchi, le zie Santapace, di cui è narrata la travagliata storia d'amore con Benassi e il carattere fieramente combattivo, e Armida, il cui grande peccato dovrà essere espiato attraverso il sacerdozio dal figlio, narratore del romanzo, i cugini Diomede, Statilio, Demostene. I nomi greci attribuiti ai personaggi mirano a ispirare un tocco leggendario e originale al racconto.
"Canale Mussolini offre un interessantissimo ritratto della forza, del lavoro e della fatica, della miseria, della fame, della guerra e della morte, di bombe, granate, dei valori della famiglia, di promesse e dolci amori, in cui gli eroi di questa straordinaria saga vivono e agiscono, ciascuno con la sua vita, i suoi pensieri, progetti, idee, sogni, l'ostinata voglia di vivere e di morire per ciò in cui crede.
Il lettore è così condotto a immergersi del tutto in una realtà antica, perduta, tutt'altro che semplice o banale, ma che al contrario, si snoda tra luci e ombre in un'atmosfera incantata di storia, progresso, entusiasmo, illusione del grande sogno italico degli ambiziosi progetti del duce, di cui ciascun italiano è fatto vittima e pedina. Difatti, l'elemento di più grande fascino nel romanzo è proprio l'enormità di cenni e testimonianze storiche, dalla Marcia su Roma, ai bombardamenti, all'armistizio del 9 settembre 1943, all'assalto nazista al caveau della Banca d'Italia a Littoria, passando per le stragi naziste, la tragicità delle vite spezzate e delle città distrutte, come i palazzi, le idee, il potere del fascismo, gli eccidi delle foibe in Istria, e la pagina dolorosissima degli esodi di massa degli italiani cacciati dai partigiani di Tito, lo sbarco degli Alleati, la convinta Resistenza partigiana contro i nazifascisti (laddove, invece, i Peruzzi parteciperanno sì alla resistenza, ma a quella contro gli americani…), la costituzione del CLN che riunì in sé numerosissimi partiti e punti di vista differenti e opposti, per culminare quindi con la Liberazione italiana. La corsa degli abitanti di Napoli al termine delle sue celebri 4 giornate al grido di "Viva la libertà" è il simbolo di un futuro roseo, di salvezza, pace, ricostruzione, benessere, democrazia che si prospetta agli occhi di un popolo che da fascista diviene ora antifascista e che da suddito diviene cittadino, finalmente libero dal giogo, dall'oppressione e dalla schiavitù nazi-fascista. "Canale Mussolini" mostra pertanto come dietro agli eventi storici, agli sbarchi, alle battaglie, alla guerra, vi siano uomini e donne, con una loro storia, loro drammi, passioni, amori e vite, e come dietro la ricostruzione dell'Italia democratica e repubblicana e la nascita dell'Assemblea costituente vi sia il sacrificio e il sangue di un popolo. "Non è da schiavi che può vivere un uomo. Deve essere libero. E la libertà - la vera libertà - se la deve conquistare. Ribellarsi è giusto e doveroso - nati non fummo per viver come bruti - e fu giusto, sacrosanto e doveroso ribellarsi all'opposizione nazifascista, e contribuire alla sua sconfitta rendendone costantemente insicure le retrovie. È solo così che poté nascere la nuova Italia repubblicana: dal sangue dei prodi che insorsero, dal sangue dei martiri che soccombettero nelle stragi e nelle rappresaglie".
Ulteriore tema cardine dell'opera è poi quello dell'attaccamento alle proprie origini e radici, testimoniato dall'uso continuo nei dialoghi riportati del dialetto veneto in cui, pure in Lazio, la famiglia cispadana dei "polentoni" non poteva non esprimersi. Nonostante lo stile senza dubbio semplice, quotidiano, come dimostra anche la ricca presenza di onomatopee, si tratta di un romanzo impegnativo, complesso, a tratti dalle atmosfere verghiane, proprio per via del suo messaggio: l'eredità di un'umanità diversa, povera economicamente, ma ricca di speranza, forza e sudore della fronte.
Profile Image for Dioneo.
150 reviews4 followers
March 12, 2022
Rispetto alla prima “parte”, è indubbiamente inferiore: manca quella “tenuta” narrativa che rendeva compatta e coerente la storia della famiglia Peruzzi in “Canale Mussolini”; qui il filo rosso è affidato a Diomede - figura grottesca e indefinibile, ennesima incarnazione dello spirito luciferino dei Peruzzi - con cui inizia e finisce il racconto; ma nel mezzo, per molte pagine, ci si allontana troppo dal solco narrativo per elencare, una dopo l’altra, mille vicende, personalità, stragi di guerra che finiscono per ripetere il già detto, stancare e finanche anestetizzare il lettore. Poi, nell’ultimo quarto dell’opera, la narrazione riprende quota e riacciuffa il lettore per il bavero della camicia, tenendolo incollato alla lettura senza mollarlo più. Non mancano, anche qui, vette altissime di riflessione, emozione, umorismo e tragicità. Chi ha amato la prima parte non potrà che leggere anche questa seconda, se non altro per restare ancora un poco in compagnia dei Peruzzi, straordinaria “gente normale”.
25 reviews
September 15, 2021
Se potessi dare meno di una stella lo farei.Il primo libro l'ho trovato di una pesantenzza ineguagliabile.Aveva una scrittura poco scorrevole e con tutte le parentesi descrittivo su chiunque e qualsuasi cosa pensavo non credevo che potesse esistere un altro libro del genere.Mi sono sforzata comunque di finirlo, con davvero molta fatica. E visto che ormai l'avevo acquistato ho iniziato anche il secondo, che mi ha sorpresa negativamente e mi ha confermato che non c'è mai fine al peggio.Il secondo poco cita i protagonisti del primo romanzo ed è più storico che altro. Ho tentato anche qui di arrivare alla fine ma non mi è riuscito e circa a 350 pagine ho abbandonato..ovviamente non lo consiglio.
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
September 22, 2021
Troppa storia e troppa poca polpa narrativa, molte ripetizioni, lunghi elenchi di caduti (che vanno benissimo in un saggio, un po' meno in un romanzo), il linguaggio che si sganghera un po' troppo mescolando registri eterogenei in modo stridente, tutto ciò rende la Parte seconda meno avvincente della prima, al punto che ho dovuto fare uno sforzo notevole per portare a termine la lettura.
Peccato perché tutto sommato la prima parte mi aveva piacevolmente sorpresa.
Mentre del primo mi resteranno nel cuore tanti personaggi indimenticabili, di questo alla fine credo sopravviverà nella mia memoria solo Diomede, un rosso malpelo le cui avventure picaresche, incontri con i fantasmi compresi, sgorgano con piacere dalla penna di un Pennacchi evidentemente ispirato.
Profile Image for Lorenzo Muci.
8 reviews3 followers
April 19, 2022
Pure apprezzando la scrittura di Pennacchi, rispetto al precedente in questa Parte Seconda la lettura è risultata a tratti faticosa a causa delle (a mio avviso) troppo lunghe digressioni storiche, che risultano per ampie porzioni del libro preponderanti rispetto alla narrazione degli eventi che coinvogono direttamente i Peruzzi. Così, se anche è palese che la definizione di un vivido background storico sia finalizzata a costruire un'ambintazione credibile e a dare profondità al racconto della saga familiare, calandola nelle vicende della storia italiana recente (Seconda Guerra Mondiale e dopoguerra), per troppe pagine, soprattutto nel mezzo del libro, l'impressione è stata quella di leggere un saggio storico piuttosto che un libro di narrativa.
63 reviews1 follower
November 6, 2023
Non mi ricordo chi diceva che ognuno ha in sé un libro, ma pochissimi ne hanno di più. Ecco, Pennacchi mi sembra confermare questo adagio. È come se, avendo visto che con gli ingredienti di Canale Mussolini era riuscito a preparare un piatto prelibato, avesse deciso che, decuplicando le dosi di ogni ingrediente, potesse fare un piatto dieci volte più prelibato. Purtroppo la cucina e la letteratura non funzionano così.
Spiace perché sarei rimasto volentieri a quella sensazione di assoluta meraviglia in cui mi aveva lasciato il primo.
Due stelle invece di una perché a tratti la verve comica brilla un po'.
Profile Image for Eleonora Carava’.
35 reviews1 follower
January 26, 2023
Ancora più bello di Canale Mussolini Parte prima. Lo stile narrativo è sempre lo stesso, si salta da un argomento all’altro, un momento di legge un passaggio su Diomede, quello dopo ci si sofferma su Togliatti e Nilde Iotti, si passa dalla descrizione dell’infanzia di Pericle e poi si salta senza neanche accorgersene all’esecuzione di Mussolini e Claretta Petacci.
Bellissimi alcuni passaggi, poetici, come quello in cui Diomede si innamora del presunto fantasma di Claretta, all’Epitaffio.
Opera clamorosa. Standing ovation. Da leggerlo, assolutamente!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Harmke.
555 reviews29 followers
October 27, 2019
Rommelig boek. Zwalkt heen-en-weer tussen een familiekroniek en een beschrijving van de laatste oorlogsjaren en de wederopbouwjaren in Italië. Door het rommelige karakter raak je niet betrokken bij de familie. Jammer.

Het boek geeft wel inzicht in het verschil tussen Noord- + Midden-Italië en Zuid-Italië. En hoe Italianen überhaupt over politiek denken. Dat doen ze namelijk niet, ze denken in werk, eten en huizen.
Profile Image for Margreeth.
1,155 reviews5 followers
June 30, 2017
Een gelaagd verhaal over het Italië voor, in en na WO ll. Pennacchi schrijft het verhaal aan de hand van de familie Peruzzi en laat in af en toe ontroerende scenes zien hoe deze familie met de verschillende politieke stromingen omgaat. Hij heeft een aparte manier om het verhaal levendig te houden door op bepaalde punten de lezer direct aan te spreken.
Profile Image for Massimo Foglio.
Author 1 book12 followers
March 29, 2018
Sempre un po' faticoso da leggere, esattamente come il primo, per l'apparente gran confusione del racconto, ma pur sempre una bella testimonianza di un secolo in Agro Pontino visto attraverso la saga della famiglia Peruzzi.
Attraverso racconti chiaramente inventati si leggono pagine di storia realmente accaduta.
24 reviews1 follower
January 5, 2022
Het was saai. Ik wilde het graag leuk vinden, en ik heb het echt geprobeerd maar er was niet doorheen te komen.

Het boek start een paar verhaallijnen, en gaat vervolgens eindeloos in op allerlei bijzaken (torenspitje zus en zo, tante die-en-die). Het is eigenlijk een beetje alsof je naar je verstrooide opa aan het luisteren bent maar dan zonder band met onderwerp.
39 reviews
July 6, 2025
Mi é piaciuto ancora di più del primo. La storia della seconda guerra mondiale e del dopoguerra visti dal popolo. In questo secondo capitolo il protagonista è soprattutto Diomede, il 'batocio' ma in realtà la vera protagonista è proprio la Storia con Mussolini, Togliatti, De Gasperi. Per apprezzarlo bisogna capire il dialetto veneto. Consiglio
Profile Image for Francesco Izzo.
50 reviews1 follower
March 19, 2017
Beh insomma.... Preso atto che, rispetto alla prima parte, l'autore è molto più interessato all'inquadramento storico che al romanzo, va anche detto a mio avviso che la narrazione è piuttosto faziosa ( vedi descrizioni di RSI, Togliatti, Porzus, divisione Tagliamento, ecc...). Per scrivere il romanzo invece l'autore ha mi sembra spesso preso per buone le prime idee che gli venivano in mente....e si vede. Una delle migliori è sicuramente la storiella del fantasma della Petacci - da cui traspare un minimo di simpatia o pìetas per l'altra parte- come anche nel caso del soldatino tedesco amico di Diomede; entrambe le figure le ritroveremo poi nella conclusione, a testimonianza del fatto che l'autore, se evidentemente si è avvicinato con gli anni molto più al comunismo, ha conservato però nel suo intimo anche un minimo di sensibilità e simpatia per l'altra parte.
Profile Image for Ann.
92 reviews17 followers
May 26, 2017
Heerlijk boek over de moeilijke Italiaanse geschiedenis van de Tweede Wereldoorlog en de nasleep ervan, verteld vanuit het standpunt van de (bijzondere) familie Peruzzi. Een aanrader! (kan je evt. los van het eerste deel lezen, het Mussolinikanaal)
Displaying 1 - 30 of 34 reviews

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