Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone

Giuseppe Lojacono e i Bastardi di Pizzofalcone #7

by Maurizio de Giovanni, Peppe Servillo (Reader)

Un mistero che ha la sua soluzione in un ricordo lontano porta i Bastardi a uscire, per la prima volta, dalla città.

A ottobre il tempo è ancora indeciso. Un giorno fa caldo, quello dopo il freddo e l'umidità ridestano la gente dall'illusione di una vacanza perenne e la riportano alla realtà. Anche il crimine, però, si risveglia.
Un uomo viene trovato in un cantiere della metropolitana privo di documenti e di cellulare; qualcuno lo ha aggredito e percosso con violenza. Trasportato in ospedale, entra in coma senza che nessuno sia riuscito a parlargli. Di far luce sull'episodio sono incaricati i Bastardi, che identificano la vittima: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella e la madre, un'ex diva di Hollywood ora affetta da Alzheimer. Recandosi a più riprese nella cittadina del golfo, vestita fuori stagione di un fascino malinconico, i poliziotti si convincono che la chiave del caso sia da ricercare in fatti accaduti là molti anni prima.
Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.

Genres: Crime, Audiobook, Noir, Mystery

336 pages, Paperback

First published December 5, 2017

About the author

Maurizio de Giovanni è uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, autore perlopiù di romanzi gialli.

Maurizio de Giovanni is best known for his prize-winning series set in 1930s Naples featuring Commissario Ricciardi, a loner with the paranormal ability to see and hear the murdered dead. A banker by profession, de Giovanni also writes short stories and books about historic matches of the Neapolitan soccer team.

Reviews

[Dolceluna ♡ · Rating 4 out of 5]

L’ispettore Lojacono, la Napoli dei giorni nostri, la mitica squadra dei Bastardi di Pizzofalcone.
Ormai i romanzi di Maurizio de Giovanni sono per me come degli appuntamenti fissi, qualcosa a cui non posso mancare perché so che mi farà bene.
Questa volta i Bastardi sono alle prese col cadavere del figlio di un’ex diva di Hollywood, rinvenuto in un cantiere della metropolitana. E l’indagine che aprono li tuffa in una storia di 60 anni prima, fra amori nascosti, corrispondenze nascoste, segreti taciuti per sempre.
Come sempre, nei romanzi di Maurizio, la storia “gialla” di fondo conta fino a un certo punto. Ciò che conta davvero è il desiderio di esplorare l’animo umano, spinto da pulsioni come fame, amore e vendetta, e tutte le conseguenze che ne derivano sulla vita propria e quella degli altri. Il tutto narrato da quello che poi resta il punto forte di De Giovanni, ovvero la sua prosa limpida, poetica, capace di regalare continue emozioni.
Devo ammettere, tuttavia, di continuare a preferire la serie di Ricciardi, e l’ambientazione nella Napoli degli anni ’30. E che in “Souvenir” ho avvertito un particolare senso di “sospeso”, che, rispetto ad altri romanzi, non mi ha fatto apprezzare la lettura fino in fondo. E, per quanto la trama gialla in De Giovanni appunto non sia ciò che conta davvero, anche la risoluzione del caso, in genere semplice, qui mi è parsa insolitamente ingarbugliata e appesantita, come se l’autore avesse manifestato un po’ di stanchezza e fatica nel delinearla.
Spero che non sia così perché io voglio continuare a leggere per sempre i suoi lavori.

[Come Musica · Rating 4 out of 5]

Con i romanzi di De Giovanni è sempre come tornare a casa.

[Scrivo presto la recensione.]

[Francyy · Rating 4 out of 5]

Questa "puntata" è più umana, come sempre piena di poesia e di sentimenti (belli o brutti che siano), ma più calata nel mondo reale.
Sempre un piacere leggere De Giovanni.
Naturalmente le solite pecche di chi è costretto a ripercorrere fra le righe le puntate precedenti, ma questa volta se ne sente meno il peso

[Antonella Imperiali · Rating 4 out of 5]

Anche in trasferta i Bastardi si muovono bene, con soluzioni un po' ortodosse, ma soddisfacenti. L'importante è che il fine ultimo venga raggiunto con successo.
(Questo, almeno, nel romanzo; ovviamente nella realtà non so se le soluzioni descritte siano o meno attuabili... forse c'è anche di peggio...).

Passa attraverso le maglie del romanticismo questa storia di De Giovanni, tutta volta al passato, e ancora una volta lui fa centro.🎯

Certo che l'adattamento televisivo deve aver influenzato non poco alcune cosette che mi hanno strappato un sorriso... Mmmm... 🤔

Che dire? Aspettiamo il prossimo, anche perché qui rimangono aperte parecchie situazioni che fanno trattenere il fiato...

Mauri', bravo per carità, ma certe cose non si fanno...

[Georgiana 1792 · Rating 4 out of 5]

Ricordo la prima volta che sono stata a Sorrento: era dicembre, e l'atmosfera era molto simile a quella descritta da De Giovanni. In effetti, all'epoca stavo pensando alla Costiera Amalfitana e ad altri luoghi, per cui non mi godetti più di tanto quella città meravigliosa. La scorsa estate Sorrento è stata una delle amate mete dell'unico mini-viaggio che mi sono potuta concedere a causa della pandemia, per cui leggere un romanzo ambientato a Sorrento mi ha tirato notevolmente su il morale, anche se speravo che si trattasse di un episodio "nuovo", nel senso che speravo di non averne vista la puntata in TV. Invece no, avevo visto anche questo! Per fortuna, dal prossimo i casi saranno inediti, e speriamo di leggerli prima che ci sia la nuova serie TV tratta dai libri.
Come ho già ampiamente detto, dunque, i Bastardi si sposteranno dal quartiere napoletano di Pizzofalcone nell'amatissima meta turistica a causa del tentato omicidio di un uomo senza documenti ritrovato negli scavi per la metropolitana. Si scopre che l'uomo è un turista americano che soggiornava in un albergo di Sorrento con la madre - una famosissima diva di Hollywood di origini italiane colpita ormai dall'Alzheimer - e la sorellastra; e le indagini si intersecheranno ancora una volta con gli interessi di Buffardi, il sostituto procuratore che si occupa di criminalità organizzata, mentre la Piras, dopo la freddezza iniziale, ricomincia di nuovo a stare dalla larte dei Bastardi.
In questo romanzo si può cominciare addirittura ad apprezzare Aragona che, vuoi per alcuni colpi di fortuna, vuoi per veri colpi d'occhio, arriva alle soluzioni addirittura prima di Lojacono! E insomma, pare che stare a contatto con i suoi compagni di squadra gli stia facendo bene, finalmente.

[Georgia · Rating 5 out of 5]

5 stelle sono anche poche. Per me De Giovanni è e rimane un maestro del giallo italiano. Nonostante il ricordo della serie TV indegna, il nuovo capitolo dei Bastardi di Pizzofalcone si legge con molto piacere. Una Napoli che parla, i personaggi con le loro emozioni raccontate talmente bene da sembrare palpabili e una stoccata finale che lascia a bocca aperta in attesa del prossimo libro.

[Francesca · Rating 2 out of 5]

2.5/5

[Lucia lulu1538 · Rating 3 out of 5]

Come sempre i ritratti della vita dei bastardi di Pizzofalcone sono i momenti più ricchi di magia. Poi c’è la trama che in questo libro non mi ha entusiasmato ma non potete saltare un libro perché altrimenti vi perdereste le descrizioni di come i nostri personaggi stanno vivendo le loro vite.

[Maria Sole Bramanti · Rating 4 out of 5]

Maurizio De Giovanni è tornato!
Il Maurizio De Giovanni che mi piace, quello che mi regala emozioni e poesia.
I suoi Bastardi sono nostri amici, ormai; fanno parte delle nostre vite. Rileggere di loro è sentirsi a casa.
Però.
Però, siamo a ottobre, Bastardi, e la vostra vita è come sospesa, è raccontata in modo sospeso, quasi sommesso.
Come se questo romanzo non raccontasse una storia al presente, ma al passato, e al futuro.
Come se questo romanzo non si svolgesse sulle pagine, ma nella testa e nei cuori dei sui personaggi.

E quel finale... no, De Giova', non te lo perdonerò mai! Mai! Ed ecco, ancora, quella sensazione di sospensione... Perché se leggendo "Pane per i Bastardi di Pizzofalcone" (che rimane il mio preferito in assoluto) ho pianto calde lacrime, qui no; ma so che le piangerò nel prossimo, ahimè.

Tornando sulla terra, uscendo dal cuore... io di De Giovanni amo i ritratti e la prosa; le trame in sé mi interessano il giusto, perché sono solo una scusa per raccontare persone. In "Souvenir", ancora più del solito, secondo me. Non succede molto, in effetti: un'aggressione, violenta, cruda, ma niente di più. Tutto il resto è umanità che si muove davanti ai nostri occhi e che ci parla di rimorsi e rimpianti.
Io non lo so, se sono d'accordo con De Giovanni, sui rimorsi e i rimpianti, e non so se sono d'accordo nemmeno sul pensiero che "solo di là dal mare si può essere felici"; però, è indubbio che il modo in cui questo autore ci parla è così sottile che le sue parole si insinuano dentro ognuno di noi.

Detto questo, mi è mancato qualcosa. Mi è mancato un reale filo conduttore. È come un libro di passaggio. Ed è anche evidente l'influenza della serie tv sulla narrazione; cosa che, personalmente ho apprezzato perché, è inutile prenderci in giro, tutti noi che amiamo i Bastardi, ormai ce li figuriamo come quelli che abbiamo visto in tv.
Sui personaggi, quello che posso dire è che ho apprezzato l'evoluzione di Aragona (e dell'atteggiamento di tutti nei suoi confronti), ma molto meno quella di Ottavia (già iniziata da un po'); ho amato, come sempre, ogni paorla scritta su Pisanelli e ogni gesto e sguardo di Romano; Lojacono è Gassmann e Gassmann è Lojacono (difficilmente personaggio e interprete si compenetrano in questo modo); Alex, non so... mi rimane abbastanza indifferente. Sulla Piras, mi astengo, perdonatemi!

Per il resto, come al solito ti rimane addosso, proprio appiccicata, quel senso di nostalgia che ogni libro di De Giovanni lascia. Perché nella vita ognuno ha un souvenir. E se questo souvenir genera rimpianti o rimorsi, non importa; sempre un souvenir resta.

[Giulia · Rating 3 out of 5]

Adoro De Giovanni e adoro i suoi bastardi, tutti, indistintamente. Questo ultimo episodio dei bastardi, però, ha un po' il sapore del flop. Intendiamoci, De Giovanni è sempre il massimo, scrive meravigliosamente, crea atmosfere e personaggi come solo lui sa fare. Ma in questo romanzo disattende un po' le mie aspettative, che, a onor del vero, erano molto alte.
I bastardi si trovano ad indagare sull'aggressione di un turista americano, pestato quasi a morte. Sembrerebbe una rapina finita male, ma nulla è come sembra e presente e passato si intrecciano magistralmente.
Allora perchè ho parlato di flop? Non ho trovato, in questo romanzo, le solite atmosfere malinconiche, la stessa umanità che trovo sempre ai margini dei romanzi dei bastardi, romanzi nel romanzo, che raccontano di stanze di vita quotidiana. Ho trovato, invece, un romanzo più lineare, quasi noioso. I colpi di scena ci sono, certo, ma tutto procede lentamente verso un finale quasi scontato. C'è un'unica indagine che coinvolge tutti i bastardi, e il romanzo risulta essere corale. In tutti i precedenti episodi, accanto all'indagine principale, c'era sempre un avvenimento che coinvolgeva un particolare bastardo, e la personalità di quest'ultimo veniva delineata accuratamente, in modo che il lettore, romanzo dopo romanzo potesse conoscere meglio i protagonisti e affezionarsi ad essi. Qui, invece, questo è mancato e non è per forza un fattore negativo. Mi è sembrato, però, che De Giovanni si sia adeguato ad uno stile narrativo più facile da trasporre in sceneggiato televisivo. Comunque, l'autore è sempre magnifico, e, se non avessi letto i precedenti romanzi, sarei rimasta comunque affascinata da questo episodio. Romano, Pisanelli, Aragona, Di Nardo, Palma, Ottavia, un po' meno la Piras, e su tutti, lui, Lojacono, sono entrati nel mio cuore e li ho adorati anche in questa avventura.
Ultima piccola nota negativa: Charlotte, anziana attrice statunitense, che scambia Lojacono e lo chiama Vittorio è un palese richiamo o omaggio a Vittorio Gassman (nomina anche Sofia Loren, o Ava Gardner)..ma visto che l'attore che interpreta Lojacono nel telefilm è Alessandro Gassman, mbè questo richiamo mi ha un po' infastidito.

[Lupurk · Rating 4 out of 5]

Continuano le avventure dei Bastardi e le loro vicissitudini private, che come al solito si intervallano alle investigazioni. Un episodio in cui presente e passato si mescolano, anche se devo dire la verità, a me più dei casi interessano le loro storie personali e i caratteri, che in ogni volume si delineano un po' di più. E De Giovanni sa davvero come farteli amare!

[Flo Bernabucci · Rating 3 out of 5]

Nuovo capitolo per I bastardi di Pizzofalcone. Qualche momento di azione in piú e una trama che strizza l'occhio alla serie televisiva forse un po' troppo smaccatamente. Non mancano i momenti toccanti peró e #DeGiovanni non puó andare sotto le tre stelle neanche quando fa il furbo...

[Theut · Rating 4 out of 5]

Una nuova indagine per i Bastardi di Pizzofalcone, che allargano la loro sfera d'azione fino a Sorrento. Il souvenir del titolo è duplice, e cela il motivo dell'aggressione e sarà parte della soluzione del caso.
I metodi non ortodossi funzioneranno ancora una volta... Lettura piacevolissima.

[Virginia · Rating 5 out of 5]

Prima di partire con la recensione di questo libro, devo fare necessariamente una premessa: io adoro i Bastardi di Pizzofalcone. Io amo alla follia i Bastardi di Pizzofalcone! Tutti quanti, nessuno escluso, nonostante i loro difetti, i loro problemi, i loro comportamenti a volte poco ortodossi. Di chi stiamo parlando? Per chi non avesse mai letto nulla di questa serie, i protagonisti sono un gruppo di poliziotti che - per vie traverse - sono stati spediti in un commissariato napoletano (Pizzofalcone) dato prossimo alla chiusura a causa di uno scandalo che ha visto coinvolto quasi tutto l’organico precedente. Da un insieme di “scarti” e personaggi scomodi, ma comunque volenterosi e dediti al loro lavoro, assisteremo alla creazione di un gruppo di lavoro con i fiocchi e alla progressiva proroga della chiusura dei battenti della stazione di polizia.

Un assaggio dei famigerati Bastardi? Abbiamo un commissario che decide di investire la carriera su questo posto macchiato di infamia e dato per spacciato, un ispettore buttato là a causa di accuse disonorevoli e infondate che invece recupererà l’amore per il suo lavoro; una ragazza silenziosa e schiva, con una mira infallibile, un grande coraggio ma che nasconde un segreto; un ragazzo dotato di famigerati occhiali azzurrati che, con il suo repertorio di battute e gesti ricavati da un approfondito studio di film polizieschi, fa veramente morire dal ridere. E questi sono solo alcuni!

Ormai siamo giunti al sesto volume della serie, che aspettavo con trepidazione da tempo. Una volta avuto tra le mani però, ho tergiversato, rimandando la lettura con la paura di avere una delusione, visto il carico di aspettative. Mai errore più grande! La scrittura di De Giovanni è un qualcosa di fantastico, come sempre del resto; mi ha completamente catturata fin dalle prime pagine con un epilogo intensissimo, del quale però non abbiamo chiari i protagonisti, anche se ci faremo un idea ben precisa proseguendo con la lettura. Andando avanti con il romanzo, vediamo alternarsi capitoli del caso in cui si scontrano i nostri Bastardi, apparentemente scollegato a questo affascinante epilogo, e parti che riprendono e vanno avanti con le vicende personali di tutti i protagonisti.

Una delle cose che amo di più è infatti questo intreccio caso/persone, con capitoli dedicati ai personaggi e alle loro emozioni; profondi, dolorosi, ma anche ad alta tensione (un esempio magistrale, quello che intervalla tramite paragrafi brevi e concisi dei momenti particolari con tanto di colpo di scena di due protagonisti, Pisanelli ed Aragona). Nonostante il numero di libri già usciti, ogni volta non vedo l’ora di scoprire come andranno avanti le vicende in sospeso, che si armonizzano a meraviglia con la trama del libro, non annoiando mai ma anzi donando pathos.

Oltre alla storia comunque c’è di più, De Giovanni è spietato, non abbiamo sempre un lieto fine nei suoi romanzi, perché ama mettere in mostra tutte le sfaccettature (positive e negative) dell’animo umano e le azioni spinte da vendetta, amore, fame, desiderio. Diverse volte ho chiuso uno dei suoi volumi con la sensazione di aver appena ricevuto un pugno allo stomaco (vogliamo parlare di “Buio”?), ma va bene così: dopotutto la vita vera è realmente ingiusta e crudele. Qui non ci troviamo davanti ad un giallo fine a se stesso, c’è molto, molto di più e non posso che consigliare caldamente questa serie (e questo autore).

[Silvia · Rating 3 out of 5]

Un mistero che ha la sua soluzione in un ricordo lontano porta i Bastardi a uscire, per la prima volta, dalla città.

A ottobre il tempo è ancora indeciso. Un giorno fa caldo, quello dopo il freddo e l'umidità ridestano la gente dall'illusione di una vacanza perenne e la riportano alla realtà. Anche il crimine, però, si risveglia.
Un uomo viene trovato in un cantiere della metropolitana privo di documenti e di cellulare; qualcuno lo ha aggredito e percosso con violenza. Trasportato in ospedale, entra in coma senza che nessuno sia riuscito a parlargli. Di far luce sull'episodio sono incaricati i Bastardi, che identificano la vittima: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella e la madre, un'ex diva di Hollywood ora affetta da Alzheimer. Recandosi a più riprese nella cittadina del golfo, vestita fuori stagione di un fascino malinconico, i poliziotti si convincono che la chiave del caso sia da ricercare in fatti accaduti là molti anni prima.
Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.
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L’ispettore Lojacono, la Napoli dei giorni nostri, la mitica squadra dei Bastardi di Pizzofalcone.
Ormai i romanzi di Maurizio de Giovanni sono per me come degli appuntamenti fissi, qualcosa a cui non posso mancare perché so che mi farà bene.
Questa volta i Bastardi sono alle prese col cadavere del figlio di un’ex diva di Hollywood, rinvenuto in un cantiere della metropolitana. E l’indagine che aprono li tuffa in una storia di 60 anni prima, fra amori nascosti, corrispondenze nascoste, segreti taciuti per sempre.
Come sempre, nei romanzi di Maurizio, la storia “gialla” di fondo conta fino a un certo punto. Ciò che conta davvero è il desiderio di esplorare l’animo umano, spinto da pulsioni come fame, amore e vendetta, e tutte le conseguenze che ne derivano sulla vita propria e quella degli altri. Il tutto narrato da quello che poi resta il punto forte di De Giovanni, ovvero la sua prosa limpida, poetica, capace di regalare continue emozioni.
Devo ammettere, tuttavia, di continuare a preferire la serie di Ricciardi, e l’ambientazione nella Napoli degli anni ’30. E che in “Souvenir” ho avvertito un particolare senso di “sospeso”, che, rispetto ad altri romanzi, non mi ha fatto apprezzare la lettura fino in fondo. E, per quanto la trama gialla in De Giovanni appunto non sia ciò che conta davvero, anche la risoluzione del caso, in genere semplice, qui mi è parsa insolitamente ingarbugliata e appesantita, come se l’autore avesse manifestato un po’ di stanchezza e fatica nel delinearla.
Spero che non sia così perché io voglio continuare a leggere per sempre i suoi lavori.

[Renato Mite · Rating 4 out of 5]

Un uomo è aggredito nel quartiere di Pizzofalcone, le sue condizioni sono gravi, così tanto che viene coinvolta la polizia.
Il caso viene affidato all’ispettore Lojacono e all’agente Di Nardo ma l’uomo non ha documenti con sé e non ci sono testimoni dell’aggressione, quindi tutta la squadra dei Bastardi di Pizzofalcone si mobilita per trovare una traccia.
Ci riuscirà l’agente Aragona, scoprendo che si tratta di un turista dall’accento straniero. La traccia porterà il gruppo a ricostruire i passi dell’uomo e scoprire cosa l’ha spinto da Sorrento a Pizzofalcone. Quella che a prima vista sembrava una semplice vacanza con sorella e mamma famosa al seguito, si rivela la ricerca di una persona legata al passato di sua madre, quando la sua carriera da attrice l’aveva portata a girare un film in Italia. Qui si era innamorata di un ragazzo italiano con cui ha nutrito un amore epistolare per quarant’anni.
Nel seguire i passi del turista, gli agenti incroceranno la strada del Dipartimento Antimafia alla ricerca di un latitante, che cura gli interessi economici del clan locale, e della moglie scomparsa.
Riannodando i fili del passato delle persone coinvolte, i Bastardi di Pizzofalcone troveranno una soluzione poco ortodossa per evitare il peggio.

Apprezzo molto lo stile di Maurizio de Giovanni perché è netto e, per così dire, melodioso allo stesso tempo.
Nei paragrafi che narrano il passato e la storia d’amore che lega tutte le vicende del libro risalta tutta la sua capacità di ricreare un effetto poetico pur scrivendo in prosa.
Quando narra le indagini degli agenti riesce a far risaltare le loro implicazioni emotive che derivano dalla loro vita privata. In questo libro mi sembra che l’orgoglio dei Bastardi di Pizzofalcone sia più marcato, sono più consapevoli delle loro capacità e non si fermano davanti alle difficoltà di una traccia labile o delle pastoie burocratiche che minerebbero la vita di una giovane donna.
Anche stavolta, come nel libro "I Bastardi di Pizzofalcone", sembra di essere al loro fianco nelle indagini e soprattutto nelle scelte che compiono, soprattutto quando fare il proprio dovere è una scelta di vita. Solo così possono trovare la soluzione dell’indagine e aiutare chi, suo malgrado, si ritrova fra le grinfie della malavita.
Consiglio la lettura del libro proprio per l’intreccio che l’autore ha saputo svelare pian piano e con il suo peculiare crescendo di suspense, rivelando una rete di relazioni che unisce luoghi e tempi lontanti.

Questa e altre recensioni sul blog http://www.miteink.it

[Paola · Rating 5 out of 5]

Possiamo voltare pagina, possiamo andare avanti, ma prima o poi il passato torna a bussare alla porta. Bisogna allora affrontarlo o almeno provarci anche se non è semplice perché come un vaso di Pandora potrebbe riportare a galla troppi fantasmi. Lo sanno bene i Bastardi di Pizzofalcone che tra un caso e l'altro da risolvere, una volta tolta la divisa, devono affrontare loro stessi. Per chi ha già letto i libri precedenti sa cosa voglio dire, per chi è nuovo si affretti a conoscere questi personaggi che tutto sono fuorché eroi infallibili e uomini d'un pezzo. È gente comune che affronta la quotidianità e mette anima e corpo nel lavoro, ecco chi sono i Bastardi di Pizzofalcone. Lo stile come sempre è leggero, fluido e delicato, la trama è davvero ben costruita, ricca di dettagli ma con ma precisa e lineare per questo non ci si perde e si resta incollati al libro fino alla fine. E una cosa che pochi sanno fare e che a De Giovanni riesce incredibilmente bene è quella si saper costruire intorno al titolo che torna e ritorna come un filo conduttore, non solo una trama ricca e avvincente ma anche poetica ed evocativa. Soprattutto in Souvenir, dove secondo me si supera, ci sono passaggi di puro lirismo, brevi pagine di pura poesia disseminate qua e là che sembrano spezzare il ritmo della narrazione e invece catturano dolcemente, avvicinano il lettore ai protagonisti rendendoli vivi e vulnerabili. Souvenir, ricordi di un'estate che lascia il passo a un dolce autunno carico di promesse. Una nostalgia costante aleggia per tutta la durata del romanzo, ci trasporta indietro nel tempo all'incanto degli anni '60 in una Sorrento da cartolina. E con la stessa delicatezza ci riporta ai giorni nostri e a una nuova indagine per i Bastardi, un'indagine che sa di passato e amori perduti. Scoprire perché quell'americano è stato ridotto in fin di vita scoperchiera' vecchi fatti di cronaca collegati a complessi giri malavitosi. E come già accennato non mancano le storie personali dei protagonisti in continua evoluzione che completano una trama intrigante. Ho amato questa avventura un po' retrò, forse più delle altre, uno dei libri più dolci e intensi della serie.

[✨Virè · Rating 4 out of 5]

Dopo anni ho ripreso questa serie, che ammetto mi sta piacendo ancora più che all'inizio.
Purtroppo l'aver visto la fiction in tv ha rovinato non poco la lettura, non tanto per il caso che non ricordavo, quanto piuttosto per la storia dei vari personaggi protagonisti, che non ricordavo più di tanto e che si è inevitabilmente confusa con quanto visto sul piccolo schermo.
D'altronde anche lo stesso De Giovanni ne è stato probabilmente influenzato, quando fa scambiare all'attrice ormai andata con la testa il buon Lojacono per il famoso attore Vittorio. 😂😂
Riconosco all'autore la capacità di creare intrecci ben costruiti, nonostante non lo reputi un maestro indiscusso del giallo, credo che sul panorama letterario italiano ci sia comunque di meglio. Questa lettura mi ha fatto però apprezzare di più il suo stile, che finora mi aveva sempre lasciata freddina ed anche i personaggi, che mi sono apparsi più approfonditi e meglio costruiti rispetto all'inizio.
Non mi resta che proseguire nella lettura

[Deborah Finocchio · Rating 5 out of 5]

Trama: in questo episodio i Bastardi di Pizzofalcone sono alle prese con un brutale pestaggio ai danni di un Americano. Le indagini li portano ad incrociare nuovamente la strada del magistrato Buffardi, che anche questa volta beneficerà del lavoro di squadra dell'ex malfamato commissariato.
Recensione: altro centro da parte di De Giovanni, anzi questo romanzo mi è piaciuto anche più degli altri. Ho apprezzato molto l'evoluzione delle storie personali di tutti i protagonisti: Romano e il suo pericoloso sentimento per Susy; Pisanelli e la dolorosa scoperta della verità; Aragona, sempre più macchietta che però ha in qualche modo la sua rivalsa; Lojacono che cede al sentimento per la bella Laura; la Di Nardo che decide di affrontare il padre, il quale questa volta ci viene presentato in prima persona. E mi è piaciuta tanto anche la trama principale che vede protagonisti la bella Charlotte Wood, la sua storia d'amore con l'allora giovane Mimì e i loro figli.

[Sofia Fresia · Rating 4 out of 5]

Altra inchiesta coinvolgente che mantiene un legame piuttosto diretto con il romanzo precedente Pane, sia a livello di piste di indagine che di vissuto personale dei protagonisti. Il caso che si presenta questa volta agli occhi della squadra investigativa del commissario Palma non sembra nulla di particolarmente eclatante, se non per alcuni particolari che una mente poco attenta avrebbe potuto facilmente tralasciare. Grazie a questa prima intuizione si innesca un’indagine che riporta alla luce vicende passate e conduce le vite di molte persone a intrecciarsi in maniera insospettabile. Non il romanzo più brillante della serie nella sua prima parte, ma appena il caso decolla non si riesce a smettere di leggere.

[Alice · Rating 4 out of 5]

Settimo capitolo della serie de I Bastardi di Pizzofalcone squadra sgangherata di Napoli, che è riuscita grazie all'impegno e alla serietà a ricostruirsi una propria fama e dignità.
In questo romanzo è impegnata ad investigare sul pestaggio ai danni di un turista americano, senza prove apparenti.
L'indagine li porterà a scoprire un legame con la vittima e un mondo ormai passato, molto vicino al cinema hollywoodiano.
Anche in questo settimo capitolo (premetto di avere letto solo il primo volume, non gli altri) l'autore è riuscito a creare una storia credibile, ben strutturata, a mantenere una buona caratterizzazione dei personaggi, unendo crimine e ironia.
Un romanzo ben riuscito e che si fa leggere.

[Rosso Rubino · Rating 3 out of 5]

Il genere potrebbe essere giallo-romanzo "rosa", perchè di noir non ha proprio nulla, ma ormai sono affezionata a questi "Bastardi" in versione letteraria, infatti non ho visto la serie TV.
Il romanzo è ben scritto ed i personaggi sono descritti bene, così pure la storia d'amore, molto epistolare, che intreccia il passato e il presente.
I protagonisti sono sempre più affiatati tra di loro e fanno molta squadra.
Unica pecca è che la soluzione del caso è molto veloce.
Il finale accenna ciò che accadrà prossimamente.

[Marcella Rossi · Rating 4 out of 5]

Forse è vero che, da quando i libri dei Bastardi sono diventati una serie televisiva, la scrittura di Maurizio Di Giovanni è diventata più “cinematografica “. Maurizio dice che esistono due tipi di scrittori, gli scrittori di “parola”, autori puri dotati di un dono e gli scrittori di “storie “, categoria più artigianale a cui lui sente di appartenere. Quello che mi piace è proprio che la trama nei suoi libri esiste sempre e si intreccia alle storie dei Bastardi, che alla base ci sia sempre una storia di passioni e di sentimenti. Bello.

[GONZA · Rating 3 out of 5]

I Bastardi ormai si leggono di default e apprezzo anche il fatto che ultimamente non sia morto nessun bambino, che, considerati gli inizi, non é poco. Alcune cose si sistemano e altre sembrano distrutte per sempre nel commissariato di Pizzofalcone, sullo sfondo intanto si dipana una storia d'amore durata quasi 60 anni, cominciata tanti anni fa e mai finita nonostante l'oceano in mezzo. Una buona lettura, ma niente di indimenticabile.

[Fabiola Parmesan · Rating 5 out of 5]

Un mistero che ha la sua soluzione
In un ricordo lontano porta i bastardi a uscire,
Per la prima volta, dalla città.
Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.

[Alessandro Giuliani · Rating 4 out of 5]

Quattro stelle perché almeno questa volta De Giovanni ci risparmia il centinaio di pagine di storia di ogni singolo Bastardo.
E quindi è più facile apprezzare l’ottima scrittura e le atmosfere autunnali che accompagnano una indagine interessante, anche se non proprio credibilissima.
Tutto sommato, uno dei migliori capitoli della saga, anche se i livelli de Il Metodo del Coccodrillo sono lontani ...

[Danilo De rossi · Rating 3 out of 5]

Libro tutto sommato piacevole, come del resto quasi tutti quelli di Maurizio De Giovanni. Gli manca però una certa tensione narrativa, colmata sul finale da un colpo di scena imprevedibile, che riguarda proprio uno dei Bastardi. Ora sono curioso di leggere come l’autore svilupperà la prossima storia, soprattutto in relazione ad un determinato personaggio.

[Katrin · Rating 4 out of 5]

De Giovanni mi ha conquistata ancora una volta, ancor di più con l’aspetto umano e “privato” dei suoi personaggi che, ciascuno con il proprio prezioso contributo, portano avanti un’indagine con competenza e sintonia. Un caso giudiziario che sa di passato, amore e famiglia, raccontato con il suo stile inconfondibile, vivido e delicato, quasi poetico.

[Alessandro · Rating 5 out of 5]

5 stelle perché fa parte della serie, ma c'è da dire che la trama é sufficientemente intrigante, anche se quello che incuriosisce di più, oramai, sono i destini personali dei Bastardi. In ogni caso, lo ripeterò fino alla noia, l'87* distretto di Ed McBain, a cui si ispira DeGiovanni, rimane un'altra cosa. Comunque, uno degli episodi migliori della serie.

[Laura CR · Rating 4 out of 5]

Questo libro é per me l'ennesima conferma che la trama del giallo non é mai all'altezza delle abilità linguistico-descrittiva dello scrittore. In questo volume più che nei precedenti le vicende dei Bastardi di Pizzofalcone sono più intriganti delle due indagini seguite. Ciononostante è sempre un piacere la scrittura di De Giovanni.