Sono gli anni bui del XII secolo, e la vita dei nobili abitanti di un castello scorre regolare, come quella dei contadini e degli artigiani che vivono nelle campagne dei dintorni: la giornata è scandita dai naturali tempi del sole e da quelli spirituali della preghiera, le notti sono lunghi momenti di tenebra, nella quale si celano crimini, segreti, eventi soprannaturali. Fin quando non arriva un giocoliere dalla lontana Asia o dalla calda Africa, con la sua carovana di animali mai visti, a narrare storie d'amore mai sentite; oppure un cavaliere errante, a portare la notizia di un matrimonio, di una guerra, e molto più spesso per annunciare l'inizio dell'evento più amato: un torneo. Michel Pastoureau, specialista di storia araldica, attraverso una rievocazione dettagliata e un'appendice con le pagine più significative dei romanzi cortesi, ci porta nel cuore dell'Europa medievale. E racconta la vita non solo attraverso le gesta dei cavalieri, ma anche per mezzo delle azioni del popolo, dalla giornata dei servitori ai viaggi dei monaci, dalle prime investiture dei cavalieri ai pettegolezzi delle corti, in un mondo eroico e solenne, ma anche difficile, esaltante, pieno di magie inattese.
Pastoureau was born in Paris on 17 June 1947. He studied at the École Nationale des Chartes, a college for prospective archivists and librarians. After writing his 1972 thesis about heraldic bestiaries in the Middle Ages, he worked in the coins, medals and antiquities department of the French National Library until 1982. Since 1983 he has held the Chair of History of Western Symbolism (Chaire d'histoire de la symbolique occidentale) and is a director of studies at the Sorbonne's École pratique des hautes études. He is an academician of the Académie internationale d'héraldique (International Academy of Heraldry) and vice-president of the Société française d'héraldique (French Heraldry Society). When he received an honorary doctorate from the University of Lausanne in 1996, he was described as an eminent scholar who has made a radical contribution to several disciplines. Professor Pastoureau has published widely, including work on the history of colours, animals, symbols, and the Knights of the Round Table. He has also written on emblems and heraldry, as well as sigillography and numismatics.
L'uomo del XII secolo sembra provare una certa indifferenza nei riguardi del tempo. Il calcolo delle ore e dei giorni, i problemi del computo e della stesura del calendario sono prerogativa esclusiva dei chierici. (pagina 19)
L'illuminazione, con candele di cera o di sego o lampade a olio è costosa e pericolosa, la notte è sempre più o meno inquietante: è il tempo degli incendi, dei tradimenti e dei pericoli soprannaturali. (pagina 33)
Chierici, cavalieri o contadini che siano, gli uomini dell'XI secolo sono accomunati da una generale insoddisfazione nei confronti della vita che conducono. La realtà quotidiana si presenta vana, cupa, ingrata e fallace. (pagina 165)
Ciekawa i przyjemna książka, szkoda tylko, że wiele tematów porusza tylko po łebkach (na przykład wychowanie dzieci!). W niektórych fragmentach miło by było także zobaczyć ryciny przedstawiające opisywane w książce rzeczy (na przykład schemat budowy zamków czy elementy odzieży). Mimo to myślę, że zainspirowana tą książką, poszukam więcej literatury dotyczącej tematów, które nie zostały moim zdaniem w tej książce wystarczająco pogłębione :))
Interessantíssima obra para conhecer um pouco das culturas materiais e mentais da França e Inglaterra dos séculos XII e XIII. O trabalho desenvolve-se através do que Michel Pastoreau chama de "literatura militante", no caso, as novelas de cavalaria, que assim, não eram meros romances, mas obras que tentavam impor - ou às vezes refletir -, os modelos e ideias de vida - principalmente aristocrática - daquele espaço e tempo.
Un testo semplice, adatto ai ragazzi della secondaria. Presenta alcune criticità nella parte politica (parla ancora di piramide feudale, anche se in senso lato). Abbastanza ridondante con il testo che ho letto prima (dello stesso autore, "Medioevo Simbolico"), che però ha una qualità notevolmente superiore. Sono fatte bene le parti centrali e finali del testo, che parlano della vita quotidiana nei grandi torrioni. Il senso del titolo si capisce solo alla fine.
Nonostante il titolo, Re Artù non c'entra nulla. Il saggio tratta della vita quotidiana a cavallo del 1200. Una vita durissima sia per i poveri sia per gli aristocratici. Molto interessante.
Una lettura abbastanza leggera. Intuizioni intelligenti, ma forse un po' troppo compilativo e dispersivo. L'avrei preferito più "monografico" di quello che è.